Tag: massimo moratti

  • Moggi a Chiambrettopoli difende Buffon e attacca Moratti

    Moggi a Chiambrettopoli difende Buffon e attacca Moratti

    Di tanto in tanto lo spettro di Luciano Moggi si riaffaccia sull’attualità calcistica, intervenendo con le sue osservazioni in merito alle vicende che riguardano il mondo del pallone di cui, fino a sei anni fa, era uno degli uomini più potenti e influenti: le circostanze, dopo il ciclone Calciopoli, sono cambiate, ma Moggi continua a esprimere il suo punto di vista (da molti considerato ancora autorevole). Ultima in ordine cronologico, l’intervento rilasciato al programma radiofonico di Piero Chiambretti, “Chiambrettopoli”, in onda su Radiodue fino al termine degli Europei di Polonia ed Ucraina.

    L’argomento principe di cui parla l’ex dg della Juventus è lo scandalo scommessopoli, difendendo in tal senso Gigi Buffon, capitano della Nazionale messo sotto la lente d’ingrandimento a causa di una sua amicizia con il proprietario di una tabaccheria-ricevitoria di Parma, cui avrebbe affidato delle somme importanti: le indagini ed i rilievi effettuati non hanno rinvenuto, però, anomalie nei flussi di gioco e, dunque, il potenziale scandalo del pre-Europei si è sgonfiato rapidamente. Ecco, quindi, che non è difficile per Moggi esprimere il suo punto di vista sulla vicenda: “Io vorrei escludere una cosa del genere, hanno tirato in ballo Gigi Buffon, un giocatore che tutto può fare tranne che scommettere e lo dimostra in partita”.

    Oltre a Buffon, poi, Luciano Moggi “si schiera” anche al fianco di Antonio Conte, a proposito delle combine legate al periodo in cui sedeva sulla panchina del Siena, motivando la sua posizione in riferimento all’indole-guerriera del mister bianconero, sempre proiettato verso la volontà di vincere. La domanda di Chiambretti, in tal senso, è ben precisa: “Conte sapeva di Bari, Atalanta, Siena?” cui Moggi risponde: “Non so rispondere, ma posso dire quel che penso conoscendolo. Conte tira sempre a vincere e non guarda mai in faccia a nessuno, neanche agli zingari”.

    Luciano Moggi | ©GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    Piero Chiambretti continua, poi, a stuzzicare Moggi, definendolo “ex burattinaio del calcio italiano”, a voler sottolineare ironicamente il suo potere di comando esercitato per lunghi anni, e chiedendo un confronto fra la vicenda attuale dello scandalo scommesse e la vicenda calciopoli, che – secondo Moggi – è stato un “omicidio senza morto”. Un modo colorito per sottolineare la sostanziale differenza fra la vicenda passata e quella attuale: “le motivazioni dei due processi, quello sportivo e penale, hanno detto che nel campionato del 2004, era tutto regolare, nessuna partita alterata, invece è stato dato l’ergastolo a delle persone per non aver commesso il fatto, praticamente un omicidio senza il morto

    Chiambretti riporta, poi, la discussione su un tema “caldo” della polemica, riportando il punto di vista di Massimo Moratti, presidente interista, il quale ha sempre affermato che lo scandalo calciopoli è stato ben più grave perchè coinvolgeva i dirigenti. In tal senso, Moggi ribatte riferendosi anche al nome dello scomparso Giacinto Facchetti, ex dirigente merazzurro, e attaccando duramente il presidente Moratti: “la differenza è che siccome Moratti usufruì di questo frangente per vincere i campionati, per indebolire gli avversari e distruggere la Juve, certamente per lui è  di gran lunga  peggiore questo, ma quando parla di alti dirigenti, deve rendersi conto che il procuratore federale ha scritto che l’Inter era passibile di illecito sportivo, prescritto, guarda caso…”

  • Dossier Luciano Moggi Tavaroli inguaia Moratti

    Dossier Luciano Moggi Tavaroli inguaia Moratti

    Ancora Giuliano Tavaroli protagonista. Stavolta l’ex capo della security di Telecom e Pirelli, ascoltato con riferimento al processo sui dossieri illegali, ha dato conferma di aver ricevuto da parte dell’Inter l’incarico di spiare anche l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, condannato poi nell’ambito dell’inchiesta calciopoli. Tavaroli ha asserito che i report riguardanti l’allora dirigente dei bianconeri furono consegnati direttamente a Giacinto Facchetti, a quei tempi vice presidente dei nerazzurri milanesi, ma ha detto di non sapere se lo stesso poi ebbe contatti in tal senso con Massimo Moratti.

    Prima di Moggi a Tavaroli fu chiesto anche un dossier su De Santis, a quell’epoca arbitro, mentre l’ex capo security di Telecom ha detto di non ricordare se furono svolte delle attività che riguardassero Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus all’epoca. Un’altra importante rilevazione di Tavaroli è arrivata con riferimento al caso del dossier su Moggi: sembrerebbe infatti che fu Adamo Bove, a quei tempi dirigente di Telecom e poi morto suicida, a svolgere l’analisi del traffico telefonico dell’allora dirigente bianconero.

    Luciano Moggi | © PACO SERINELLI/AFP/Getty Images

    L’obiettivo di questa attività di spionaggio nei confronti di Moggi nacque dopo alcune dichiarazioni ricevute dall’Inter, attraverso un arbitro, con riferimento a delle possibili frodi fiscali. Una vicenda a tinte fosche dunque, e il fatto che in ballo vi siano due persone non più in vita come Facchetti e Bove complica ancor di più la situazione per chi sta conducendo l’inchiesta. Staremo a vedere se nei prossimi giorni ci saranno ulteriori novità in merito alla questione, ma sembra comunque che le cose andranno ancora per le lunghe. Con buona pace dei tifosi juventini e dello stesso Moggi che a distanza di anni non dimenticano quanto accaduto, specie in relazione alla retrocessione in B e soprattutto agli scudetti che seguirono all’inchiesta calciopoli. Procedimenti diversi ovviamente, ma accomunati da quest’attività di spionaggio che diede un po’ il via a tutto.

  • Moratti scherza con Agnelli sugli scudetti Juve e… parla di Giovinco

    Moratti scherza con Agnelli sugli scudetti Juve e… parla di Giovinco

    Erano presenti i due presidenti rivali, Massimo Moratti e Andrea Agnelli, alla cena di gala organizzata dalla News Corporation, i due patron di Inter e Juventus hanno affrontato con ilarità e con toni distesi la questione della “terza stella”, anzi, confessa ironicamente il presidente nerazzurro, “Ho controllato la giacca per vedere se ci fosse la scritta dei trenta scudetti“. Moratti ha poi proseguito parlando ai giornalisti presenti anche dell’interesse del suo club per Sebastian Giovinco: “Giovinco? A chi non piace… Ma al momento è solo un’idea, come Lucas“.

    Qualche scambio di opinioni inevitabile sul caso del momento, ovvero la possibile cessione di Thiago Silva al Paris Saint Germain: “Il Psg sta cercando di costruire una squadra all’altezza delle prime d’Europa” e – rimanendo sempre in tema di acquisti da parte del club francese di proprietà dello sceicco – ha voluto frenare le chiacchiere sulla possibile cessione di Maicon alla corte di Ancelotti e Leonardo: “Prima dobbiamo decidere se cederlo, poi si vedrà. Destro? È un ragazzo forte, ma abbiamo Longo che si sta costruendo, non è un giocatore del presente ma del futuro vicino“.

    Massimo Moratti | © Paolo Bruno / Getty Images
    Intanto sulla questione Giovinco sembra che domani la Juventus incontrerà ufficialmente il Parma per decidere il futuro della Formica Atomica una volta per tutte magari evitando di andare alle buste per il cartellino del giovane fantasista della Nazionale. Fermo obiettivo della dirigenza bianconera è quello di rovinare i piani dell’Inter che, nei giorni scorsi non ha nascosto il forte interesse per l’attaccante proponendo a Ghirardi il passaggio di Faraoni, Juan, Jonathan e magari anche Coutinho. Prima però Juve e Parma devono trovare l’intesa economica sul giocatore, visto che il Parma valuta Giovinco 25 milioni di euro.
    Anche Andrea D’Amico, procuratore del giocatore, è intervenuto sulla questione dichiarando: “Inter interessata a Giovinco? Francamente se lo dice il presidente dell’Inter non c’è niente da commentare, nel momento in cui riterranno opportuno parlare con noi lo faranno le due società Parma e Juve, si parleranno cercando di trovare una soluzione da qui alle buste“. Domani quindi il futuro di Giovinco potrebbe essere definito una volta per tutte. Staremo a vedere.

  • Inter Giovinco, Ausilio conferma il sondaggio col Parma

    Inter Giovinco, Ausilio conferma il sondaggio col Parma

    L’Inter accelera sul fronte Giovinco. Il fantasista del Parma in comproprietà della Juve, potrebbe realmente rappresentare il colpo dell’estate per il presidente Massimo Moratti. Nell’attesa di capire se ci siano o meno i margini per una trattativa da realizzare con il San Paolo in merito al talentuoso Lucas Moura, il direttore sportivo Piero Ausilio, intervistato da Sky Sport ha lasciato aperto più di uno spiraglio nell’affare Inter-Giovinco. Nonostante il calciomercato regali spesso i suoi colpi migliori in fase di chiusura, l’Inter rispetto alle stagioni passate si è mossa con discreto anticipo, scegliendo un progetto di reale rifondazione, con un tecnico giovane come Stramaccioni, e piazzando i primi veri colpi sin da subito, riscattando Guarin per la mediana e arrivando a prendere (con un anno di ritardo) Rodrigo Palacio per l’attacco. In attesa di capire quali siano gli addii eccellenti, con Maicon e Lucio in rampa di lancio, il mercato in entrata inizia a prendere forma, soprattutto secondo le parole di Ausilio, che conferma la volontà presidenziale di ‘mettere mano al portafogli’ per l’attuale sessione estiva di mercato:

    “Sembra scontato dirlo – spiega Ausilio – ma al di là di Guarin e di Palacio, che sono stati due ottimi colpi per l’Inter, siamo soltanto al 10 di giugno. C’è tutto il tempo per preparare bene la squadra, c’è voglia di farla ancora più forte, il Presidente in questo senso ha dato ampie garanzie e segnali”.

    Sebastian Giovinco © Dino Panato/Getty Images

    GIOVINCO– L’apertura sul numero dieci del Parma è qualcosa di più concreto, rispetto al pourparler giornalistico, ed è lo stesso Ausilio a spiegare come l’Inter abbia di fatto aperto le trattative con la società del presidente Ghirardi: “Giovinco? Non è un interesse, è stato fatto un sondaggio, ne abbiamo parlato con il Parma. È sicuramente un ottimo giocatore, cresciuto tantissimo negli ultimi anni, lo stiamo seguendo, vedremo nei prossimi giorni, ma non mi sento di parlare di un interesse più concreto per lui rispetto ad altri”. Secondo le ultime indiscrezioni, in attesa di capire come si risolva la comproprietà tra Parma e Juventus, i nerazzurri avrebbero di fatto opzionato la metà in mano ai ducali, offrendo una cifra vicina ai dieci milioni di euro aggiungendo alcune contropartite tecniche gradite alla società emiliana: Jonathan e Mariga che hanno già fatto bene a Parma. Occhio anche ai nomi di Crisetig e Juan Jesus che stuzzicano la mente di Donadoni. Più difficile invece lo scambio con Coutinho, su cui Stramaccioni sembra voler puntare subito forte, dopo le ottime risposte avute nelle amichevoli indonesiane.

    JUVE ALLA FINESTRA?- Ovviamente tutto l’affare è legato alla disponibilità della Juventus che ha in mano il 50% del cartellino del giocatore. Tra sgarbi di mercato (vedere Isla e Asamoah), e rivalità storiche innate con i nerazzurri, pare difficile che la Juve non possa porre il suo veto, magari decisivo, nella trattativa con l’Inter. In attesa di capire come si evolverà la situazione i nerazzurri hanno di fatto capire ai bianconeri come l’interesse per Sebastian Giovinco sia qualcosa di realmente concreto. Ora la palla passa in mano a Marotta, per vedere se la Juve abbia o meno l’intenzione di riportare la Formica Atomica a Torino, o cederlo proprio ai rivali storici.

  • Giuliano Tavaroli accusa Moratti “Pedinamenti commissionati da lui”

    Giuliano Tavaroli accusa Moratti “Pedinamenti commissionati da lui”

    L’ex capo della security di Telecom e della Pirelli, Giuliano Tavaroli, ha dichiarato davanti ai giudici nell’aula bunker della Corte d’Assise di Milano dove si sta svolgendo il processo Telecom-Sismi di aver ricevuto l’ordine di spiare e intercettare l’ex arbitro Massimo De Santis, Luciano Moggi e la Juventus direttamente dall’attuale presidente dell’Inter Massimo Moratti. In particolare il fischietto romano era sospettato di favorire il club bianconero.

    Tavaroli, che ha patteggiato una pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione (attualmente è ai domicialiari)  indagato dalla Procura milanese nell’inchiesta sul probabile utilizzo di notizie riservate in possesso di Telecom e Pirelli per aver gestito un sistema illegale allo scopo di realizzare numerosissimi dossier ai danni di politici e di personaggi dello spettacolo e dello sport, ha ammesso l’esistenza delle commissioni incaricategli dal numero uno nerazzurro tirando in ballo anche l’ex presidente Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006, divenuto presidente del club due anni prima: “L’operazione ‘Ladroni’ mi venne commissionata dall’Inter nella persona di Moratti, poi la feci con Facchetti“. Come risulta agli atti dell’inchiesta, il dossier riguardava anche altre quattro persone, tra cui l’ex direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani e il guardalinee Enrico Cennicola, ed è stato confezionato tra il gennaio e il luglio del 2003 periodo in cui sarebbe stato intercettato e pedinato anche l’allora calciatore dell’Inter Christian Vieri.

    Massimo Moratti © Paolo Bruno/GettyImages

    Moratti, in tutti questi anni, ha sempre smentito ogni accusa ma, alla luce dei nuovi fatti emersi, le smentite di rito potrebbero non bastare più dopo l’ammissione di Tavaroli ai giudici. Dell’operazione aveva anche parlato l’investigatore privato Emanuele Cipriani dichiarando che ‘‘Tavaroli si limitò a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare società sportive in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis. L’incarico mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli”. L’ex arbitro e l’ex calciatore chiedono lo stesso risarcimento pari a 21 milioni di euro, la palla ora passerà ai legali di Moratti.

  • Inter ‘brasiliana’ in vendita, addii per J.Cesar e Maicon

    Inter ‘brasiliana’ in vendita, addii per J.Cesar e Maicon

    Tira aria di addii illustri in casa Inter , con la politica di austerity disegnata da Moratti che inizia a fare le sue prime vittime illustri: Maicon, Julio Cesar, Lucio e Chivu. In blocco la difesa rocciosa del Triplete, i cosiddetti eroi di Madrid, sono messi in dubbio e sulla lista delle pedine sacrificabili per fare cassa e investire il denaro liquido per ringiovanire la rosa. Le cessioni eccellenti seguendo le logiche imperanti del Fair Play Finanziario diventato quasi un obbligo per alleggerire un monte stipendi assolutamente ingestibile. A questo punto il terzetto brasiliano composto da J.Cesar, Lucio e Maicon con ingaggi vicini ai 5 milioni di euro netti (quindi 10 lordi) sembrano essere i primi a dover salutare i colori nerazzurri.

    MAICON REAL?- Il corteggiamento dei blancos nei confronti del Colosso brasiliano potrebbe concretizzarsi con due anni di ritardo, quando Massimo Moratti non volle abbassare l’asticella dei 35 milioni per lasciar partire l’allora terzino destro più forte del mondo. Lo Special One non ha mai nascosto la sua ammirazione per Maicon, considerandolo ancora un giocatore in grado di fare la differenza ad alti livelli, e dopo sei anni in nerazzurro come ha già annunciato il procuratore dello stesso giocatore, l’addio con l’Inter è qualcosa di concreto. Vista l’età anagrafica del brasiliano si potrebbe ipotizzare una conclusione dell’affare con una cifra vicina ai 10 milioni di euro, con Psg e Chelsea in lizza per l’acquisto subito dietro al Real Madrid.

    Maicon Douglas © Claudio Villa Getty Images Sport

    ALTRI ADDII IN CASA INTER Oltre alla partenza di Maicon, è previsto con certezza anche l’addio di Lucio, (dopo una dichiarazione pubblica del giocatore) con l’intento di voler cambiare aria e paese per ritrovare quelle motivazioni necessarie per rimanere ad alti livelli. Si aspetta un’offerta del Fenerbahçe per chiudere definitivamente la trattativa e opzionare Silvestre del Palermo, dopo aver quasi chiuso per il ritorno di Andreolli dal Chievo. Saluterà l’Inter anche Cristian Chivu, che dopo aver accantonato l’offerta di rinnovo contrattuale a ingaggio ridotto con la formula del 2+1, attende offerte migliori dalla Turchia.

    JULIO CESAR– Rimane più complicato l’affare relativo al possibile addio del portiere Julio Cesar, considerando come l’estremo difensore brasiliano abbia pubblicamente dichiarato amore indiscusso ai colori nerazzurri e assoluta voglia di rispettare il suo contratto in scadenza nel 2014. Ovviamente i fattori che spingono per la sua partenza sono più o meno gli stessi dei suoi compagni: la carta d’identità gioca a suo sfavore, e l’ingaggio di 5 milioni di euro potrebbe essere la discriminante maggiore per la sua vendita. Considerando inoltre come i continui problemi fisici, legati al dolore alla schiena (lombalgia) e il fastidioso problema al gomito ne hanno inevitabilmente condizionato il rendimento di questa stagione. Dovesse lasciare anche lui, sarebbe pronto il sostituto, con la prima alternativa rappresentata dal portiere dell’Udinese Samir Handanovic, o dal possibile riscatto dal Palermo di Viviano.

    Via l’intera difesa, già venduto Pandev per 7,5 milioni di euro, Moratti potrebbe avere a disposizione quel tesoretto utile a prendere il top player promesso ai tifosi (Lucas?Giovinco?), ridisegnando il monte ingaggi e al tempo stesso svecchiando la rosa secondo le direttive dello stesso Stramaccioni.

  • Inter, Moratti “Sì al nuovo stadio e arriverà una stella”

    Inter, Moratti “Sì al nuovo stadio e arriverà una stella”

    Fase di stallo per il mercato dell’Inter, dopo il riscatto di Fredy Guarin e il colpo Palacio i nerazzurri si stanno guardando intorno con l’obiettivo di attuare un sensibile ringiovanimento della rosa. Infatti sono sempre più probabili gli addii di Diego Forlan e Lucio. L’uruguaiano, andato a segno nell’ultima partita giocata con la nazionale celeste, è molto richiesto in Brasile, in particolare il Corinthians sta operando un pressing con i nerazzurri interessati  a loro volta al centrocampista del club carioca Paulinho. Chissà non venga intavolata una trattativa che accontenti entrambe le società. Il 34enne Lucio invece sta vagliando la proposta turca del Fenerbahçe, pronto ad offrire al centrale brasiliano un biennale da 2,5 milioni annui. All’Inter andrebbe anche un milione di euro per la cessione del cartellino, oltre che un ingaggio oneroso in meno gravante sul bilancio. Per rimpiazzare la partenza del brasiliano, la società di Corso Vittorio Emanuele è pronta a far ritornare alla base Marco Andreolli, ultima stagione giocata a Verona con la maglia del Chievo. Al ritorno di Andreolli potrebbe aggiungersi Matias Silvestre, centrale difensivo col vizio del gol in forza al Palermo e ricercatissimo sia in Italia che in Europa.

    Intanto continua la ricerca del terzo interprete offensivo del 4-3-3 attuato da Andrea Stramaccioni. Sfumato Lavezzi, accasatosi al Paris Saint-Germain, sono tanti i nomi dei possibili futuri attaccanti nerazzurri. Si va dall’ipotesi Stevan Jovetic, passando da Sebastian Giovinco, per il quale sarà importante prima capire come si risolverà la comproprietà tra Parma e Juve,  e Gaston Ramirez, ricercato da mezza Premier, fino ad arrivare al Papu Gomez, autore di un’ottima stagione nel Catania-

    Massimo Moratti © Julian Finney Getty Images Sport

    Non solo il mercato è oggetto di pensiero di Massimo Moratti e i suoi collaboratori. E’ di ieri infatti la notizia riguardante il progetto di un nuovo stadio stile Emirates che dovrebbe diventare la nuova casa nerazzurra a partire dal 2016. A confermare l’esistenza di questo progetto è stato proprio il patron interista Massimo Moratti, intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport in edicola oggi: “Confermo, esiste quest’idea di un progetto nuovo stadio. Un impianto di proprietà è necessario per le società moderne, abbiamo accelerato su questo fronte. Malgrado in Italia non sia facilissimo costruire uno stadio, credo che ciò sia importante, un qualcosa di fondamentale per i club almeno sotto due punti di vista. Uno stadio di proprietà consente maggiori ritorni economici, introiti che in questa fase delicata dell’economia sono utilissimi. Quello che è accaduto ai club inglesi con questi impianti è sotto gli occhi di tutti. Capisco il legame con lo stadio dove la squadra ha giocato per anni, ma avere un casa tua, sicura, la considero una forma di rispetto nei confronti dei tifosi”. 

    Il patron nerazzurro poi si sofferma sul mercato interista“Ci siamo mossi e abbiamo definito operazioni che noi riteniamo importanti come Palacio e Guarin. Adesso stiamo studiando il completamento della squadra”. Il prossimo obiettivo: “Vogliamo ringiovanire la rosa”. Previsto un colpo importante per la squadra? “L’Inter è pronta a comprare una stella. Lucas? “Sicuramente è molto bravo, ma costa molto”. Chi sarà la prossima stella nerazzurra?

  • Inter addio a San Siro con il progetto stile Emirates.

    Inter addio a San Siro con il progetto stile Emirates.

    L’Inter e Massimo Moratti hanno deciso: i nerazzurri saluteranno presto San Siro per un nuovo e moderno stadio di proprietà. L’ingaggio di Marco Fassone, e la visita in terra cinese con l’incontro del presidente di una settimana fa, con i vertici  della China Railway Construction sono senza dubbio i primi indizi e al tempo stesso le prime conferme di una seria intenzione dell’Inter di cambiare ‘casa’.  Le indiscrezioni arrivano dal quotidiano nazionale ‘Il Corriere dello Sport’ che nell’edizione odierna anticipa i piani di Moratti nel voler realizzare un impianto nuovo di zecca, presentando i progetti entro quest’estate.

    L’idea di lasciare la Scala del Calcio è ben radicata nella mente del presidente nerazzurro da lungo tempo, ma complice la crisi economica, la dirigenza aveva accantonato il progetto. L’idea fu ripresa con forza subito dopo l’annata storica del Triplete, con un gruppo di finanziatori del Qatar intenzionati ad aiutare il club nerazzurro nella costruzione di un nuovo impianto, ma anche in questo caso non ci fu nulla di concreto.

    Stadio San Siro © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    MODELLO INGLESE- Secondo il quotidiano romano la palla ora passerebbe nelle mani di Fassone, già in grado di realizzare le basi del moderno e fruttuoso Juventus Stadium, con l’avallo della importante società di costruzione cinese, aprendo in questo modo le porte del fiorente mercato economico della Cina al brand Inter. L’obiettivo è quello di costruire un nuovo impianto nell’arco di quattro anni, emulando il modello dell’attuale Emirates Stadium, l’impianto di proprietà dell’Arsenal, con una capienza di circa 55-60 mila spettatori. Proprio sulla capienza ridotta si punterà in modo forte, per incentivare il sold out ad ogni match casalingo, riempiendo lo stadio e forzando la corsa al biglietto con un numero di tagliandi minori.

    La costruzione del nuovo impianto resta comunque subordinata alla scelta di una zona dove inizieranno il prima possibile i lavori, con la discriminante maggiore rappresentata dalla presenza della metropolitana nei paraggi. Dopo una scrematura iniziale, rimangono cinque le zone papabili per il nuovo impianto:  Rogoredo, Gratosoglio, Rozzano, Pioltello e Settimo Milanese.

    ADDIO SAN SIRO- Abbandonare il vecchio e glorioso San Siro a questo punto è più che una semplice suggestione. Considerando come Milan e Inter incassino circa 28 milioni di euro annuali dal botteghino con un canone annuo di 8 milioni a testa da versare al comune di Milano, ( di cui se ne spende il 70 % per opere di ammodernamento che lo stadio necessita), il nuovo impianto a questo punto sembra quasi un obbligo dal punto di vista economico. Il costo della nuova opera si aggirerà intorno ai 200-250 milioni di euro, ma si prevede che con un introito medio di 60 milioni annui, l’ammortamento della spesa verrà spalmato in quattro cinque anni. Oltre alla struttura sportiva c’è l’intenzione di realizzare un’opera commerciale a 360 gradi, con musei interni, ristoranti, zone adatte alle famiglie e soprattutto spazi più idonei ai tifosi come spesso è già ben visibile in Inghilterra.

    A questo punto San Siro resterebbe nelle mani del Milan che dovrebbe pagare per intero la quota del canone annuo, calcolabile in 16 milioni di euro, con un possibile sconto da parte del comune di Milano. In attesa del nuovo stadio le due società quest’estate inizieranno i lavori di rifacimento del nuovo manto erboso, nello stile del Wembley Stadium, risolvendo una volta per tutte le problematiche relative a un campo definito da tutto il mondo (vedere le critiche del Barcellona) ‘un campo di patate’.

  • Inter Stramaccioni fino al 2015. Moratti “Calciopoli scandalo peggiore”

    Inter Stramaccioni fino al 2015. Moratti “Calciopoli scandalo peggiore”

    Mancava solo la firma e l’ufficialità: Inter Stramaccioni per altri tre anni. Oggi il giovane tecnico ha firmato il rinnovo del contratto che lo lega alla società nerazzurra sino al 2015 con un triennale. Il giovanissimo tecnico romano ha saputo conquistarsi questa conferma nelle otto partite alla guida dell’Inter, stregando il presidente Massimo Moratti e ricevendo moltissimi attestati di stima anche da parte dei colleghi più esperti. Con questo rinnovo parte ufficialmente il tanto decantato progetto di rifondazione e ringiovanimento dell’Inter futura. È lo stesso presidente Massimo Moratti a comunicare ai giornalisti presenti sotto la sede dei suoi uffici della Saras la conferma dell’avvenuto rinnovo contrattuale: “Stramaccioni? Non ero presente in sede, c’era lui. E’ tutto già fatto, il contratto è stato rinnovato per 3 anni”.

    Inter Stramaccioni e po LAVEZZI E LUCAS?– Il numero uno nerazzurro non si nasconde alle domande dei cronisti sportivi, aggiungendo parole importanti sui due prossimi possibili colpi di mercato estivi: il talento brasiliano Lucas e il Pocho Lavezzi. Sul primo, Moratti scherzando spiega come il continuo accostamento del giocatore ai colori nerazzurri sia quasi una fantasia: “Lucas? Si dicono sempre tante cose. E’ un anno in cui bisogna fare attenzione sotto tutti i punti di vista”. Rimane ancora un pizzico di speranza per l’ipotesi Lavezzi, con una piccola apertura di Moratti nelle seguenti parole: “Lavezzi? Dovevamo sentirci con De Laurentiis, ma non ci siamo sentiti, non abbiamo avuto il tempo di vederci, né io né lui”.

    Andrea Stramaccioni © Claudio Villa Getty Images Sport

    L’affare è complicato, con i francesi in netto vantaggio, ma la trattativa sembra andare per le lunghe, con l’elemento discriminante rappresentato, come il più delle volte accade, dalla volontà del giocatore. Dovesse essere realmente così, l’Inter a parità di offerte e rilanci, avrebbe il suo asso da potersi giocare per vincere la partita.

    CALCIO SCOMMESE –  Interrogato anche sullo scandalo del calcioscommesse, in riferimento alle parole di Daniele De Rossi che ha definito questo episodio addirittura peggiore di quello del 2006, Moratti ha voluto aggiungere: Questo caso peggio di quello del 2006? Dipende dai punti di vista, in quel caso erano implicati alti dirigenti importanti quindi era più grave, comunque sono entrambe due vicende brutte”.

    Chiusura dell’intervista nel finale con un secco ‘No Comment’ all’ipotesi palesata dal Premier Monti sulla possibilità di fermare il calcio per 2 o 3 anni, in cerca di una credibilità che sembra essere smarrita.

  • Inter Marco Fassone nuovo direttore generale

    Inter Marco Fassone nuovo direttore generale

    Il vento di rivoluzione e rifondazione che soffia in casa Inter, inizia a mostrare i cambiamenti anche al livello dirigenziale, dove i nuovi acquisti non parlano solo di Palacio e di nuovi giovani primavera, ma anche di Marco Fassone , ex direttore generale del Napoli. Il calciomercato dei vertici nerazzurri secondo i bookmakers avrebbe visto cadere la testa di Marco Branca, sostituito dopo aver toppato quest’anno la campagna acquisti, con un altro direttore sportivo di livello. Invece Massimo Moratti ha deresponsabilizzato Ernesto Paolillo che ricopriva due cariche contemporaneamente, ovvero quella di amministratore delegato e quella di direttore generale.

    INTER MARCO FASSONE CHI E’?- Marco Fassone entra a far parte della famiglia Inter con un curriculum di tutto rispetto. Ripercorrendo a ritroso le tappe del suo passato scopriamo come prima di diventare un dirigente sportivo sia stato un importante dirigente d’azienda. Laureato in Lettere Moderne all’Università di Torino entra a far parte del gruppo Ferrero, e in seguito alla Galbani in qualità di Direttore per lo Sviluppo di nuovi prodotti.

    Marco Fassone © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    Dopo essersi fatto le ossa con importanti brand, intraprende la carriera nel mondo sportivo, e precisamente in ambito calcistico, quando nel 2003 lega il suo nome a quello della Juventus ricoprendo il ruolo di Direttore del Marketing, fino a entrare a pieno nell’organigramma bianconero in pochi anni come Direttore Esecutivo Area Stadio Marketing e Vendite. Infatti legherà il suo nome al primo progetto di costruzione dell’attuale Juventus Stadium, e all’internazionalizzazione del marchio Juventus all’estero. Dopo aver lasciato il club torinese verrà ‘ingaggiato’  nel 2010 dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis che gli offrirà la carica di direttore generale lasciata vacante da Pierpaolo Marino con l’obiettivo d rilanciare il marchio Napoli sui mercati internazionali. L’addio al club partenopeo arriva dopo due anni, attraverso una lettera indirizzata ai tifosi, segno di un legame particolare.

    PAOLILLO- Contattato e intervistato in esclusiva dalla Redazione di Fc Inter News.it, l’attuale amministratore delegato nerazzurro Paolillo ha voluto placare le voci insistenti su un suo possibile addio dai vertici della dirigenza nerazzurra:

    “Il nuovo direttore generale sarà Marco Fassone, posso confermarlo – ha detto Paolillo a FcInterNews.it -. Ma questo non porterà come conseguenza un mio addio all’Inter. Da diverso tempo chiedo di poter separare il ruolo di amministratore delegato rispetto a quello di direttore generale. Anche per la sovrapposizione di impegni legati alla Primavera e non solo, Fassone entrerà nell’organigramma per dare un supporto importante, ma io non lascio, assolutamente”

    COMPITI INTER MARCO FASSONE- La domanda sorge spontanea a questo punto: quale saranno i compiti di Marco Fassone con questa nuova investitura in nerazzurro? Le ipotesi più probabili lo vedrebbero in un ruolo che garantisca all’Inter una maggiore rappresentanza in sede di assemblea di Lega in Serie A e soprattutto a livello internazionale nel rilancio di un marchio che come si è visto nell’ultima amichevole in Indonesia, ha molti terreni fertili da sfruttare in maniera migliore. Un esperto di marketing come Fassone saprà mettere a disposizione le sue competenze per far fiorire il brand nerazzurro in mercati da saper ‘attaccare’ in maniera decisa come la Cina e l’Indonesia.