Partita assolutamente spettacolare e divertente tra Palermo e Cagliari, con i rosanero che praticamente dominano in lungo e in largo per tutto il primo tempo, soffrono nel secondo, arrivando nonostante tutto a portarsi in vantaggio per 3-0 per poi farsi incredibilmente rimontare fino al 3-2 finale. Giudizio finale? Grandissima prova di Miccoli e di Zahavi, assolutamente da rivedere la fase difensiva, ma Mangia ha mostrato di essere all’altezza della situazione. Mentre, il Cagliari si lecca le ferite, con la prima sconfitta stagionale regalando un intero primo tempo agli avversari. Novità nella formazione per Mangia che un pò a sorpresa lascia in panchina Ilicic e inserisce Bertolo, cercando di ripetere tatticamente la stessa partita contro l’Inter con un pressing altissimo in grado di fermare il gioco del Cagliari. Tutto confermato invece per Ficcadenti che lancia dal primo minuto la coppia d’attacco tutta verdeoro Thiago Ribeiro- Nenè, lasciando in panchina Larrivey. PRIMO TEMPO – Partita che nemmeno ha il tempo di iniziare che in 24 secondi Zahavi, il nuovo gioiellino lanciato da Mangia, fa impazzire i suoi tifosi insaccando il pallone alle spalle di Agazzi! Gol bellissimo con il giocatore israeliano che fa partire un destro violentissimo da fuori area davvero imprendibile per il portiere dei rossoblu. Palermo 1 Cagliari 0. Continua il momento buono del Palermo che nei minuti a seguire si vede annullare il gol del 2-0 realizzato da Migliaccio su cross da punizione di Miccoli per presunta posizione di fuorigioco. Applausi a scena aperta del pubblico per un Palermo che sembra essere davvero padrone del campo, con un Cagliari fin troppo timido. Primo segnale di riscossa per il Cagliari con il solito Conti, al 13’ che dal limite dell’area fa partire un gran tiro di poco a lato. Il Palermo non perdona e al 15’ Miccoli serve un solissimo Bertolo in area, con l’argentino che ha il tempo di stoppare, girarsi e bucare Agazzi con un tiro di potenza all’angolo. Merito anche a Balzaretti che praticamente fa fuori mezza difesa prima che la palla arrivi sui piedi di Miccoli. Difesa cagliaritana messa malissimo e assolutamente inguardabile. Sbaglia un gol impossibile Miccoli al 32’ dopo un’incomprensione tra Pisano e Astori, il talento salentino si trova praticamente da solo davanti ad Agazzi, calcia cercando l’angolo basso sul secondo palo ma incredibilmente il pallone va fuori. Arriva al 37’ il risveglio dei rossoblu con Nenè che serve un cross splendido per Thiago Ribeiro che in spaccata al volo sfiora solamente il pallone mancando il tap-in vincente. Doppio fischio e squadre a riposo con un Palermo davvero devastante e troppo sprecone sotto porta. SECONDO TEMPO – Squadre che tornano in campo nella ripresa con le stesse formazioni e un Cagliari che deve trovare il guizzo vincente di uno dei suoi uomini per rimettere la partita sui giusti binari. Ed è proprio al 6’ che Agostini serve un cross perfetto per la testa di Nenè: il brasiliano colpisce benissimo e si vede negare il gol solo da una strepitosa parata del greco Tzorvas. Il Cagliari ci crede e inizia a giocare avvicinandosi pericolosamente all’area rosanera, con la successiva girata di Conti in area che non trova lo specchio della porta di poco. Mentre nel primo tempo la manovra offensiva rosanero era fluida e velocissima, nel secondo tempo gli uomini di Mangia hanno molta più difficoltà a trovare gli spazi per far male. Viceversa è il Cagliari a fare la partita con le accelerazioni di Cossu e i movimenti delle punte che mancavano nella prima frazione di gioco. Assolutamente calato il pressing del Palermo che non avrebbe potuto continuare a tenere quel ritmo di gioco per tutti i 90 minuti. Quanto è strano il calcio: il Palermo si riaffaccia davanti alla mezz’ora nel momento migliore del Cagliari, con il capitano Miccoli che da posizione impossibile calcia una punizione a giro sul primo palo difeso da Agazzi, e trova il portiere rossoblu posizionato male che si fa beffare dal “Romario del Salento”. Palermo 3 Cagliari 0. L’ultimo uomo a mollare nelle file del Cagliari è il capitano Daniele Conti che al 39’ realizza la rete della bandiera su punizione! Il numero 5 dei rossoblu approfitta di una barriera messa malissimo e buca il portiere greco Tzorvas portando i suoi sul 3-1. Incredibile al 46’ è Nainggolan ad accorciare ulteriormente le distanze mettendo il pallone in rete dopo una bellissima percussione centrale, con una difesa rosanero che si apre come il burro evidenziando lacune difensive davvero imbarazzanti. Partita di nuovo in bilico ma il triplice fischio decreta la vittoria dell Palermo che vince una partita che di certo non si potrà dire non abbia regalato spettacolo ed emozioni. Zamparini sarà felice!
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Palermo-Cagliari, ultime e probabili formazioni. Hernandez o Pinilla?
Devis Mangia il nuovo tecnico del Palermo dopo essersi meritato la panchina dei rosanero e soprattutto i complimenti più sinceri del suo presidente Zamparini dopo la vittoria casalinga contro l’Inter dovrà dimostrare sul campo di essere all’altezza della situazione. Mangia stupì tutti battendo i nerazzurri al Barbera per 4 a 3, tanto da portare Zamparini a definirlo come il nuovo Wenger! Confermarsi ad alti livelli non è cosa facile, e a soli pochi giorni di distanza nella sfida contro gli stessi colori nerazzurri , stavolta dell’Atalanta, arriva la prima sconfitta per 1 a 0. A questo punto la voglia di riscatto dovrebbe essere il catalizzatore per portare a casa i 3 punti, e la sfida contro il Cagliari di oggi potrebbe rappresentare per Mangia una bella occasione per dimostrare al proprio presidente il buon lavoro svolto dai ragazzi. Attenzione però perché le insidie sono proprio dietro l’angolo, perché nonostante il Palermo giochi in casa, il Cagliari rappresenta senza dubbio un brutto cliente, poiché nonostante il cambio di tecnico in corsa (Ficcadenti per Donadoni), la squadra sarda gioca a memoria e nelle prime due giornate ha fatto bottino pieno vincendo con la Roma e con il Novara portandosi così al primo posto in classifica a quota 6 punti.
Vediamo nel dettaglio le possibili scelte dei due tecnici.
PALERMO- Mangia nella conferenza stampa alla vigilia della partita ha evitato di fare pretattica, spiegando come l’undici che manderà in campo potrebbe essere simile all’ultimo visto contro l’Atalanta. Indisponibile Alvarez vittima di una distrazione muscolare di primo grado al flessore della coscia sinistra, e Cetto in difesa alle prese con un risentimento muscolare al bicipite femorale della coscia destra, gli unici dubbi riguardano appunto il ballottaggio per il posto a centrocampo, dove sembra essere favorito il talento Zahavi su Bertolo. Il tecnico rosanero dovrebbe quindi scegliere un 4-4-2 classico con un centrocampo in linea a quattro, che gli garantirà il mix di copertura e giusta velocità in caso di ripartenze veloci. Tra i pali il greco Tzorvas, difesa a quattro con Silvestre e l’adattato Migliaccio, ormai sempre più a suo agio come centrale difensivo, mentre sugli esterni E.Pisano e l’immancabile Balzaretti garantiranno corsa e copertura. Nella linea mediana Barreto e Della Rocca più centrali con Ilicic e Zahavi ad agire sulle corsie laterali subito dietro le due punte Miccoli e Pinilla leggermente favorito su Hernandez, pronto al rilancio.
CAGLIARI- Ficcadenti dopo aver stupito tutti e aver portato il Cagliari a questa partenza sprint, vuole continuare a vincere e strappare ulteriori punti in casa del Palermo. Impresa durissima ma non impossibile, per un Cagliari che gioca davvero un buon calcio e sembra non aver risentito minimamente del cambio di allenatore a pochissimi giorni dallo start del campionato. Il tecnico dei sardi proporrà molto probabilmente l’undici vincente contro Roma e Novara, lanciando da subito uno dei nuovi idoli cagliaritani: Thiago Ribeiro autore di ottime prestazioni e già nel cuore dei tifosi. Ficcadenti dovrebbe adottare il classico 4-3-1-2 già vincente nelle prime stagionali, così messo in campo: in porta Agazzi, difesa schierata a quattro con F. Pisano e Agostini sulle corsie laterali e Canini ed Astori al centro. Centrocampo rodato formato dal terzetto con capitan Conti, Nainggolan e Biondini, mentre Cossu agirà alle spalle del tandem d’attacco formato da Thiago Ribeiro e uno tra Nenè e Larrivey, con l’argentino apparso in ottima forma contro il Novara.
Palermo (4-4-2): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Ilicic, Barreto, Della Rocca, Zahavi; Pinilla, Miccoli.All. Mangia.
A disp.: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Munoz, Acquah, Bertolo, Hernandez
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Nenè, Thiago Ribeiro.All. Ficcadenti.
A disp.: Avramov, Perico, Ariaudo, Rui Sampaio, Larrivey, Ibarbo, Ekdal. -
Cagliari-Novara, ultime e probabili formazioni. In campo l’ex Jeda
Cagliari – Novara è il primo dei due anticipi della 3 giornata di Serie A. Gli isolani sono reduci dall’esaltante vittoria in trasferta ottenuta all’Olimpico castigando la Roma del nuovo corso Luis Enrique, mister Ficcadenti potrà contare, oggi pomeriggio con calcio d’inizio alle 18:00, sull’apporto del pubblico di casa per mettere in tasca altri 3 punti importanti.
Il tecnico dei sardi conferma l’undici titolare che ha battuto la Roma 6 giorni fa pensando ad un eventuale turnover nel turno infrasettimanale di mercoledì quando la truppa rossoblu volerà a Palermo per un derby tutto isolano. Spazio dunque ad un centrocampo di quantità con Biondini, Conti e Nainggolan a spezzare e far ripartire il gioco, il “folletto” Cossu agirà tra la linea mediana e quella d’attacco cercando di sostenere al meglio le punte Nenè e Thiago Ribeiro. Ancora panchina per il nuovo acquisto El Kabir, autore del 2-0 di Roma poco dopo essere entrato in campo.
Novara costretto alla seconda trasferta consecutiva dopo quella di Verona: la squadra di Tesser dovrà dimostrare anche oggi pomeriggio il carattere che che ha consentito ai piemontesi di uscire imbattuti dal Bentegodi recuperando le due reti di svantaggio così da potersi guadagnare a fine stagione la permanenza nella massima serie.
Il tecnico del Novara potrà contare sul rientro di Lisuzzo al centro della difesa e quello di Rigoni in mezzo al campo. Modulo speculare con quello degli avversari (4-3-1-2), Pinardi andrà in appoggio delle punte Morimoto e dell’ex Jeda.Probabili formazioni CAGLIARI – NOVARA (ore 18:00)
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Thiago Ribeiro, Nenè.
Panchina: Avramov, Perico, Ariaudo, Rui Sampaio, Ekdal, El Kabir, Larrivey.
Allenatore: Ficcadenti.
NOVARA (4-3-1-2): Ujkani; Morganella, Lisuzzo, Paci, Gemiti; Marianini, Porcari, Rigoni; Pinardi; Morimoto, Jeda.
Panchina: Fontana, Centurioni, Ludi, Giorgi, Granoche, Mazzarani, Rubino.
Allenatore: Tesser. -
De Canio e Ficcadenti lasciano Lecce e Cesena
Hanno conquistato una meritata salvezza ma per Luigi De Canio e Massimo Ficcadenti è giunta l’ora di dire addio: i due tecnici infatti risolveranno consensualmente il loro contratto che li legava rispettivamente a Lecce e Cesena e dalla prossima stagione ripartiranno con una nuova avventura.
Per l’allenatore dei salentini domenica sarà l’ultima gara sulla panchina giallorossa al Via del Mare con la Lazio, dopo aver condotto con una giornata d’anticipo alla salvezza il club in questa stagione e dopo averla riportata in Serie A in quella passata. Dietro la scelta di De Canio nessun’altra squadra, come assicura lui stesso, ma la diversa visione rispetto alla dirigenza di un progetto iniziato insieme due anni fa: “L’unico problema vero che mi ha portato a prendere questa decisione è l’impossibilità di sviluppare il percorso che avevamo pensato due anni fa. Non sono legato a poltrone o contratti, amo il mio lavoro e se mi rendo conto di non poter mantenere gli impegni presi, preferisco farmi da parte“.
Divorzio anche a Cesena dove Ficcadenti e il presidente del Cesena Igor Campedelli hanno deciso per il futuro di prendere strade diverse: “Cambiare era la migliore soluzione per il Cesena e per Ficcadenti. E’ una questione di sensazioni che ci fa prendere questa scelta di comune accordo“. Il tecnico, ingaggiato al posto di Fabrizio Castori che aveva ottenuto la promozione nella massima serie, lascia il suo incarico dopo appena un anno.
Foto credits Repubblica e Ansa.
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Totti è ancora Re, De Rossi è il vero flop
In attesa del Monday Night Lazio – Juventus, analizziamo i buoni e i cattivi della 35esima giornata di Serie A per la nostra rubrica settimanale “Liscio e Sbalascio“:
La palma del migliore di giornata se l’aggiudica il “Re di Roma” Francesco Totti, il quale con la sua doppietta permette alla Roma di avere la meglio su un ottimo Bari e di superare così nella classifica dei migliori bomber della massima serie il mitico Roberto Baggio. Fanno cosi 206 gol con la maglia giallorossa in Serie A, e se non avesse sbagliato il secondo rigore assegnato ai capitolini sarebbe uno in più, e il prossimo obiettivo è di raggiungere e superare Josè Altafini, oltre che portare la sua Roma In Champions. La cura Montella lo ha ringiovanito, e la scritta in inglese sulla maglietta certifica che il capitano è più vivo che mai.
Secondo posto dei Lisci va a Giampaolo Pazzini, l’attaccante nerazzurro resosi protagonista nell’extra-time della partita di Cesena. Quando ormai il match andava in archivio, con tanto di scudetto virtualmente ai cugini rossoneri e con la squadra cesenate a un passo dalla salvezza, ecco che il guastafeste di turno ci mette lo zampino per ben due volte nel giro di 3 minuti, rimandando un paio di verdetti alla settimana prossima. Un acquisto quello del “Pazzo” su cui l’Inter getterà le basi per una prossima scalata a cui era abituata da un pò di anni ma che ora, al 99,9% (Allegri docet), sarà del Milan.
Ultimo posto dei migliori se l’aggiudica Alessio Cerci, il trascinatore vero di questa Fiorentina di fine stagione: 4 gol in 2 partite, giocate spettacolari e assist per i compagni, se avesse giocato con continuità forse la Fiorentina sarebbe in bagarre per il quarto posto. Intanto il trequartista cerca di farsi notare anche in ottica Nazionale, e il talento è veramente apprezzabile.
Lo Sbalascio di giornata è senza dubbio Daniele De Rossi, che ha disputato fin qui l’annata peggiore della sua carriera. Capitan Futuro, come lo chiamano a Roma, è sempre spaesato e molle, e quando viene saltato fa spesso falli sciocchi, che gli costano molte volte l’espulsione. Inoltre sembra aver ripreso il vizio di dare gomitate agli avversari, che dopo quel famoso Italia – Usa di Germania 2006 sembrava aver accantonato, e invece…(e non è la prima volta di questa stagione, vedi Shakhtar Donetsk – Roma). E cosa farà quando avrà addosso la fascia di Capitano? Certi gesti non passano certo inosservati!
Al secondo posto collochiamo Salvatore Sirigu, portiere del Palermo e della Nazionale che, nonostante abbia disputato un campionato veramente ottimo (è infatti l’erede di Buffon), commette un errore grossolano nella partita persa a Parma 3-1: un portiere del suo calibro non dovrebbe rinviare cosi in modo sciocco il pallone contro l’avversario, Dzemaili, che così ringrazia doppiamente per il vantaggio dei suoi e per la sua prima rete in Serie A. Conosciamo comunque le capacità del ragazzo e non lo crocifiggiamo per un errore banale che a fine campionato ci può anche stare.
Altro peggiore di giornata è il tecnico del Cesena Massimo Ficcadenti, poichè la responsabilità della sconfitta agli sgoccioli contro l’Inter quando si è avanti 1-0 è prossocchè tutta sua: in primis, perchè ormai sicuro di aver vinto la partita (e conseguentemente di aver acciuffato la salvezza) toglie Giaccherini, il migliore dei suoi, e inserisce un altro difensore ai 4 già presenti, concedendo così tutto il campo ai nerazzurri; secondo, perchè per una sciocchezza può seriamente compromettere la stagione dei bianconeri, che dovranno ora sudare molto per staccare le rivali nelle zone basse della classifica, e l’1-2 rifilato da Pazzini potrebbe essere pesante come un macigno a fine campionato…
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PazzInter a Cesena. Doppietta di Pazzini e festa rossonera rimandata
Pazza Inter è davvero l’aggettivo che meglio si addice alla squadra di Leonardo, e solo un ‘Pazzo’ avrebbe potuto risolvere una partita come quella di oggi. Praticamente sconfitta contro un Cesena tutto cuore e corsa fino al 91’ la squadra nerazzurra caricata dalla voglia di rivincita e di tornare al gol di Pazzini riesce a ribaltare un risultato in meno di 4 minuti e portare a casa 3 punti fondamentali per restare ancorati al secondo posto in classifica. Per i più maliziosi c’è anche il fattore festa rovinata in casa rossonera, poiché anche se domani il Milan vincesse non basterebbero i 3 punti per l’assegnazione matematica dello scudetto.
Vediamo nel dettaglio lo svolgimento della partita.
Novità nella formazione prevista inizialmente per Leonardo che schiera il macedone Goran Pandev al posto di Kharja nel ruolo di trequartista, e Milito in avanti lasciando Pazzini in panchina. Anche Ficcadenti cambia la punta centrale preferendo Budan a Malonga.
PRIMO TEMPO- Comincia con coraggio, entusiasmo e aggressività il Cesena, sfruttando un costante movimento dei centrocampisti e arrivando con molta facilità a ridosso della linea difensiva nerazzurra. Brivido per i padroni di casa al 6’ quando Parolo serve in verticale un pallone perfetto a Giaccherini che involato a rete controlla male e si fa anticipare per un soffio in uscita da Castellazzi. La partita vede un Cesena che gioca con molta velocità e molti inserimenti dei centrocampisti, mentre l’Inter adotta una manovra troppo lenta e prevedibile, soffrendo fin troppo l’aggressività in fase di pressing dei bianconeri.
Il primo squillo interista arriva all’11 su una conclusione da fuori area di Thiago Motta di poco a lato.
Poche idee per i nerazzurri che fanno girare moltissimo la palla senza trovare mai lo spazio utile per gli inserimenti delle punte, continuando a soffrire moltissimo il pressing altissimo degli uomini di Ficcadenti, che agendo in questo modo limitano il gioco interista. Si arriva alla mezz’ora di una partita che non ha regalato grandi emozioni con l’Inter che sembra aver preso le misure al Cesena, ma non riesce a velocizzare la manovra per cercare l’affondo decisivo. Fischio di Valeri con un minuto di recupero e le squadre vanno a riposo con il punteggio di 0 a 0 di un primo tempo noioso.
SECONDO TEMPO– Squadre che rientrano in campo sotto la pioggia con gli stessi uomini del primo tempo. Torna a spingere il Cesena e al 2’ è Jimenez a provare un tiro da posizione defilatissima dopo una finta di cross, trovando Castellazzi pronto a chiudere sul primo palo. Leonardo con il passare dei minuti inizia a pensare di far entrare Pazzini per risolvere i problemi offensivi della sua squadra. È ancora il Cesena a rendersi pericolosa in un azione di ripartenza sfruttando la velocità di Giaccherini, che in area trova il colpo di testa di Budan ma la palla va alta sopra la traversa.
Non passa molto tempo e all’11 il Cesena lancia l’affondo decisivo per portarsi in vantaggio. Il gol arriva quando Ceccarelli sulla fascia serve un cross che manda a vuoto Lucio e Ranocchia, trovando in area Budan, che deve solo appoggiare in rete e battere Castellazzi. Pessimo l’errore dei due centrali che praticamente stendono un tappeto rosso all’attaccante bianconero. Risultato: Cesena 1 Inter 0, con lo scudetto che inizia a tingersi di rossonero.
Al 34’ Ceccarelli in maniera goffa sugli sviluppi di un calcio d’angolo mette di testa il pallone nella propria rete, ma l’arbitro annulla perché aveva già fermato il gioco spiegando come la palla su corner era già uscita.
Pazzini è l’unico dei nerazzurri che nel finale si rende pericoloso, soprattutto con un paio di colpi di testa, ma senza trovare lo specchio della porta. Al 46’ arriva la beffa per il Cesena, ed è proprio il Pazzo a riportare i suoi sul pareggio. Splendido il cross di Eto’o e Pazzini in spaccata al volo tocca la palla realizzando un gol da attaccante puro. A un minuto dal fischio finale succede l’impossibile con Maicon che crossa e trova in area nuovamente Pazzini, con l’ex doriano che stacca altissimo e di testa mette il pallone in rete ribaltando la partita. Fischio finale con un’altra rimonta interista e festa scudetto per il Milan da rimandare.
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Cesena-Inter: Probabili Formazioni. Nagatomo star del giorno
C’è voglia di ritardare la festa scudetto dei cugini rossoneri in casa Inter. Questo pomeriggio alle ore 18 i nerazzurri guidati da Leonardo affronteranno un Cesena allo stadio Dino Manuzzi cercando di consolidare un secondo posto conquistato solo nell’ultimo turno di campionato dopo il passo falso del Napoli. Partita delicatissima per il Cesena che non vorrà sfigurare davanti al suo pubblico e sicuramente vorrà cercare punti utili per staccarsi dalla zona retrocessione. Ex di turno saranno i due terzini Santon, ora in forza al Cesena per ritrovarsi dopo una stagione altalenante e Nagatomo che dopo aver giocato la prima parte della stagione con la maglia del Cesena, sta salendo agli onori delle cronache con i nerazzurri, tirando fuori partita dopo partita prestazioni sontuose.
CESENA- Ficcadenti non sembra sentire la pressione di dover affrontare una grande squadra come l’Inter, e propone un 4-3-3 molto sfrontato e votato all’attacco. Il messaggio è chiaro, quasi a voler dire noi ce la giochiamo con chiunque e qui al Manuzzi non scendiamo in campo per il pareggio. L’allenatore del Cesena dovrà fare a meno di Colucci e quindi ridisegnare in parte il suo centrocampo:“Senza Colucci, il Cesena sarà un po’ meno geometrico del solito. Cercheremo di sopperire a questa mancanza provando a correre ancora di più. In quella zona del campo l’Inter non avrà Stankovic e Sneijder e, ad essere onesto, sono due assenze che ci avvantaggiano”
Importante invece il recupero di Bogdani, che aveva accusato problemi alla caviglia, ma comunque dovrebbe partire dalla panchina. L’undici titolare è già scelto, e gli unici dubbi e ballottaggi dovrebbero essere in difesa, con Pellegrino favorito su Benalouane e Ceccarelli in vantaggio sull’interista in prestito Santon. A difendere la porta ci sarà Antonioli, con la difesa a quattro composta da: Pellegrino e Von Bergen al centro e Ceccarelli e Lauro sulle fasce. A Centrocampo agiranno Caserta, il capitano Parolo e Sammarco. Mentre nel tridente offensivo la punta centrale sarà Malonga, (autore del suo primo gol stagionale nell’ultimo turno di campionato contro il Bologna) affiancato dall’ex nerazzurro Jimenez e Giaccherini.
INTER- Leonardo oggi dovrà reinventarsi il centrocampo, perché le assenze di Stankovic e Sneijder peseranno eccome nella linea mediana. Rombo o centrocampo in linea con 4 giocatori? Questo è il dubbio maggiore che frulla nella testa del tecnico brasiliano. Se si dovesse optare per il classico rombo a centrocampo, il vertice alto dovrebbe essere preso da Kharja leggermente in vantaggio nelle gerarchie su Coutinho, Pandev e Thiago Motta. L’italo brasiliano recuperato dopo le assenze dovute al problema all’anca, tornerà a disposizione della squadra e dovrebbe essere schierato dal primo minuto. In porta l’assenza più pesante, poiché Julio Cesar dopo aver rimediato l’espulsione contro la Lazio ora sconta il turno di squalifica, e lascia il posto a Castellazzi. Solita linea difensiva con Lucio e Ranocchia centrali, Maicon e il lanciatissimo Nagatomo contro la suq ex squadra sulle corsie laterali. Linea mediana con Cambiasso, Thiago Motta, Zanetti e Kharja. In attacco l’altro ballottaggio sembra vedere favorito Pazzini sul Principe Milito, che andrà a far coppia con il titolare inamovibile Samuel Eto’o.
Curiosità in casa nerazzurra con la 300esima presenza ufficiale di Cambiasso in Italia con l’Inter.
Probabili formazioni:
CESENA (4-3-3): Antonioli, Ceccarelli, Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Sammarco, Caserta, Parolo; Jimenez, Giaccherini, Malonga
A disposizione: Calderoni, Benalouane, Santon, Piangerelli, Rosina, Budan, Bogdani
Allenatore: Ficcadenti
Squalificati: Colucci (1)
Diffidati: Benalouane, Von Bergen
Indisponibili: Fatic, Felipe
INTER (4-3-1-2): Castellazzi, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Motta, Kharja; Pazzini, Eto’o
A disposizione: Orlandoni, Chivu, Materazzi, Obi, Mariga, Milito, Pandev
Allenatore: Leonardo
Squalificati: Julio Cesar (1)
Diffidati: Pazzini, Nagatomo, Eto’o, Zanetti, Kharja, Ranocchia, Mariga
Indisponibili: Sneijder, Samuel, Stankovic, Cordoba
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Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale
Il ritorno di Delio Rossi a Palermo doveva coincidere con il ritorno del Palermo alla vittoria, in un Barbera infuocato dal clima quasi estivo, e dall’iniziale contestazione della curva, che espone uno striscione eloquente all’indirizzo della squadra: “Vergogna!”. Per Delio Rossi, però, al suo ingresso in campo solo applausi dalla maggior parte dello stadio, con il tecnico romagnolo visibilmente emozionato nel ritornare al suo posto in panchina, che era stato bruscamente costretto a lasciare dopo la sconfitta per 0-7 con l’ Udinese.
Inizia, così, il leit motiv della gara: con un netto contrasto fra la curva del tifo organizzato, che contesta duramente, ed il resto dello stadio che applaude l’allenatore e le buone iniziative della squadra, e finisce nell’incredulità generale, con tanto di rissa in coda, nella contestazione generale dello stadio per un risultato sfuggito al 51′ del secondo tempo, dopo sei minuti di recupero.
Il Palermo entra in campo concentrato e determinato, voglioso di dimostrare la volontà di voltare pagina e chiudere al meglio la stagione, volenterosi di riconquistare i propri tifosi. Dopo soli 5 minuti di gioco il primo gol si è già compiuto: Liverani detta il passaggio per Balzaretti, che serve Kurtic che arriva da dietro e dall’altezza del dischetto mette in rete. E’ il primo gol per lo sloveno classe ’89, una scommessa di Delio Rossi per questa partita, in sostituzione dello squalificato Pastore, in tribuna. E lo sloveno dedica il gol proprio al tecnico prima di essere sommerso dall’abbraccio dei compagni.
Nell’azione del primo gol del Palermo, si infortuna Felipe del Cesena, poi sostituito da Pellegrino all’ottavo minuto.
La partita si stabilizza nei primi venti minuti del primo tempo dopo il gol del vantaggio del Palermo, con qualche folata della coppia rosanero Miccoli-Pinilla, che mostrano una buona intesa nell’azione che al 19′ si conclude con una deviazione in angolo, e successivo tiro di Kurtic parato da Antonioli.
Dal 20′ in poi, però, il Cesena si scuote con una serie di iniziative interessanti: al 21′ è bravo Parolo con un pallonetto a scavalcare ed a provare il sinistro, poi deviato in angolo. Al 28′ ancora Cesena, con un’azione pericolosa di Giaccherini, che suggerisce per Malonga: da posizione più che favorevole, però, l’attaccante manda a lato di sinistro colpendo l’esterno della rete.
Al 30′ episodio dubbio in area, che innesca le polemiche del Cesena: ammonito per simulazione Malonga, dopo un contatto in area di Liverani sul quale il Cesena reclamava il rigore.
Dopo una fase favorevole al Cesena, il ritorno del Palermo al 35′ , con ottimo inserimento di Cassani a destra e cross per Mauricio Pinilla, che colpisce bene di testa, anche se Antonioli risponde a dovere.
Un minuto dopo, in una fase favorevole per il Cesena, il raddoppio del Palermo: al 36′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tiro cross di Balzaretti (presente in tutte le occasioni decisive del Palermo) intercettato da Pinilla – in posizione regolare – che conclude in gol da pochi passi: l’attaccante non segnava dal mese di Dicembre ed il suo gol fa esplodere anche la gioia di Delio Rossi che lascia la panchina per andare ad esultare insieme ai suoi giocatori, approfittandone anche per qualche richiamo di natura tattica, in particolare al giovane Acquah.
Nel finale di primo tempo, buona azione di Jimenez per il Cesena, fermato in extremis a pochi passi da Sirigu dall’intervento provvidenziale di Goian.
Il secondo tempo riprende con una buona intuizione di Balzaretti al 6′, che vede l’inserimento di Kurtic, che però non riesce ad inquadrare la porta di sinistro. Al 9′, invece, buona azione del Cesena: Jimenez sull’out di destra dribbla e suggerisce per Giaccherini che si gira in area e colpisce bene di sinistro, trovando l’ottima risposta di Sirigu.
Al 13′ fuori Miccoli, applaudito dal pubblico e sostituito da Hernandez, fischiato, e fuori Caserta per Rosina nel Cesena. Con i cambi e con il caldo i ritmi rallentano, il Palermo sembra in grado di controllare saldamente la gara, innescando ancora qualche buona azione. Il Cesena sembra spento, ancor di più dopo l’espulsione di Van Bergen che al 29′ entra in modo scomposto su Pinilla: intervento contestato anche dalla panchina con Sammarco che si fa espellere per proteste.
Quando la partita sembrava ormai conclusa, incanalata su una vittoria meritata, il blackout che non ci si aspetta durante i sei miuti di recupero: al 47′ segna Parolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, accorciando lo svantaggio anche a causa di una distrazione collettiva della difesa del Palermo. Al 49′ Hernandez avrebbe la possibilità di richiudere la gara, ma Antonioli para, e così al 51′ il gol del definitivo 2-2 di Giaccherini gela il Barbera, innescando la rissa finale causata dall’esultanza provocatoria di Caldoro, secondo portiere del Cesena, proprio di fronte alla panchina del Palermo.
Amarezza finale per i siciliani desiderosi di ritornare alla vittoria, esultanza per il Cesena di Ficcadenti che strappa un punto importante e che lo proietta a meno uno dalle quart’ultime, a 31 punti, approfittando degli stop di Parma e Sampdoria.
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Lazio – Cesena 1-0, ci pensa Zarate
Lazio per riconquistare il quarto posto dopo la figuraccia nel derby e Cesena per confermare quanto di buono fatto con la Juve e rimanere ancorati al treno salvezza. Le premesse per una partita scoppiettante ci sono tutte e l’inizio lascia presupporre proprio questo. Pronti via, i padroni di casa passano con Zarate, l’attaccante argentino è pronto a sfruttare un assist di Mauri e a battere Antonioli, rompendo così un digiuno che durava dal 12 dicembre, quando segnò la rete del momentaneo pareggio a Torino contro la Juventus. Dopo la rete biancoceleste più nulla, gli uomini di Reja si limitano ad amministrare il vantaggio e solo al 44′ su azione d’angolo Biava, con un colpo di testa ravvicinato, impegna Antonioli, che compie un mezzo miracolo e respinge fuori area. Il Cesena nel primo tempo è non pervenuto. Dopo l’intervallo non rientra in campo Bogdani, sostituito da Ceccarelli, un esterno destro, Malonga diventa così centravanti. La mossa tattica di Ficcadenti funziona, perchè con Santon che scala sulla fascia sinistra, e il neo entrato che rende arioso il gioco quando si impossessa alla grande della corsia di destra, diventando un pendolino infaticabile, capace di creare pericoli in proprio, ma soprattutto da uomo assist, la gara si apre. Il Cesena passa dunque al 3-4-2-1 con Caserta e Jimenez a fungere da trequartisti per Malonga. E’ però la Lazio a rendersi pericolosa al 47′ con Sculli che approfittando di un cross di Zarate colpisce di testa a colpo sicuro e chiama Antonioli al miracolo. Dopo qualche sortita da parte del Cesena, è ancora la squadra di casa a rendersi pericolosa con Gonzalez che arrivando a rimorchio prova a sfruttare un cross basso del solito Sculli, ma l’esterno biancoceleste è sfortunato perchè sul suo tiro trova Pellegrino pronto a ribattere. Due minuti dopo è la squadra romagnola a crearsi l’occasione più ghiotta della sua gara, dopo una azione ben costruita Ceccarelli serve Caserta libero in area, il centrocampista calcia ma il suo piattone è debole e non crea pericoli alla porta difesa da Muslera. La gara si incattivisce: Matuzalem, già ammonito, rifila una gomitata a Jimenez. Non vista, graziato. Ficcadenti fa debuttare in Serie A il giovane attaccante finlandese Riski, Reja invece di rischi non ne vuole prendere, visto che sostituisce uno spento Hernanes con i muscoli di Brocchi. Il Cesena chiude in avanti, con generosità, ma poche idee. La Lazio però tiene senza troppi affanni e riconquista momentaneamente il quarto posto, in attesa delle partite di domani.
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Lazio – Cesena, probabili formazioni
Voglia di rivincita in casa Lazio, dopo la pessima figura rimediata lo scorso turno nel derby contro i cugini della Roma. La sconfitta oltre ad essere costata il quarto posto in campionato, ha fatto perdere ben 3 uomini per squalifica ai biancocelesti (Ledesma, Radu e Lichtsteiner), che si vanno ad aggiungere agli infortunati Diakite, Floccari, Rocchi e Bresciano, ed è notizie dell’ultim’ora che anche Brocchi, bloccato dalla febbre, non sarà della partita. Piena emergenza dunque per il tecnico Reja che ha convocato 18 giocatori, tra i quali ci sono anche il giovane della Primavera Ceccarelli (prima convocazione) e gli acciaccati Meghni e Foggia. Le numerose assenze costringeranno l’allenatore anche a cambiare modulo che molto probabilmente sarà un 4-3-1-2. Una difesa composta da Scaloni e Garrido sulle fasce e da Biava-Dias coppia centrale; un centrocampo a tre con Gonzalez, Matuzalem e Mauri; e un attacco con Hernanes trequartista dietro l’inedita coppia Zarate-Sculli. Solo panchina per Kozak. Dovrebbe essere dunque questo l’undici di partenza: Lazio (4-3-1-2): 86 Muslera; 5 Scaloni, 20 Biava, 3 Dias, 14 Garrido; 15 Gonzalez, 11 Matuzalem, 6 Mauri; 8 Hernanes; 10 Zarate, 77 Sculli. A disp.: 12 Berni, 13 Stendardo, 31 Meghni, 81 Del Nero, 17 Foggia, 92 Ceccarelli, 18 Kozak. All. Reja Tutt’altro umore, invece, in casa Cesena, dopo l’ottimo pareggio in rimonta contro la Juventus l’entusiasmo è alle stelle e gli uomini di Ficcadenti sperano di uscire dall’Olimpico con qualche punticino utile per la corsa salvezza. Diciannove i giocatori convocati da Ficcadenti per il match contro la Lazio. Non ci saranno Giaccherini, squalificato, e Rosina, infortunato. Confermato il modulo 4-3-1-2, che sarà dunque speculare a quello dei padroni di casa. Tra i pali ci sarà Antonioli quasi un derby per lui visti i suoi trascorsi alla Roma. Ceccarelli, Pellegrino, Von Bergen e Lauro comporranno il pacchetto difensivo, con il terzino destro che sostituirà Santon, uscito malconcio dopo la buona prova di sabato scorso, solo in extremis si saprà se l’ex interista riuscirà ad essere almeno in panchina. Centrocampo a tre con Caserta, Colucci e Parolo, in attacco Jimenez agirà dietro le due punte che saranno Bogdani e Malonga. Convocato per la prima volta il diciannovenne attaccante finlandese Roope Riski. Ricapitolando dovrebbe essere questo l’undici romangnolo: Cesena (4-3-1-2): 1 Antonioli; 77 Ceccarelli, 3 Pellegrino, 25 Von Bergen, 6 Lauro; 8 Caserta, 14 Colucci, 18 Parolo; 10 Jimenez; 71 Bogdani, 17 Malonga. A disp.: 33 Calderoni, 15 Benalouane, 29 Dellafiore, 4 Appiah, 46 Santon, 44 Piangerelli, 7 Riski. All. Ficcadenti