Non c’è pace nella Lega Serie A. Nell’assemblea convocata questa mattina per eleggere il vice presidente c’è stato l’abbandono del presidente del PalermoMaurizio Zamparini e quello del CagliariMassimo Cellino. I due hanno manifestato il proprio disappunto nei confronti di una situazione “anti-democratica” (come dichiarato dallo stesso numero uno rosanero). La contemporanea assenza di Roma e Fiorentina ha fatto saltare il quorum, fissato a 14, per l’elezione del numero due in Lega, ruolo ricoperto nel recente passato da Rosella Sensi. Dopo tre tentativi, i presidenti della massima serie si sono arresi, consegnando al genoano Enrico Preziosi una vittoria di Pirro.
“NON C’E’ LEGALITA” – Pesante presa di posizione da parte dei due presidenti più famosi fra gli appassionati di calcio, etichettati dalla stampa nazionale con l’epiteto di mangia-allenatori (entrambi sono primi nella speciale classifica anche durante questa stagione, grazie ai due esoneri fin qui realizzati, con buona pace per Pioli, Donadoni, Ficcadenti, Mangia). Il patron rosanero ha affermato che insieme a Cellino non torneranno più in Lega fino a quando non verrà ristabilita la legalità, la democrazia.
IL POMO DELLA DISCORDIA – I “ribelli” si domandano il perché l’assemblea dei presidenti di Serie A non affronti la questione della presidenza, sulla cui sedia è riposta la figura virtuale di Maurizio Beretta, virtuale perché lo stesso Beretta ha presentato da alcuni mesi le dimissioni dopo l’autentica rivolta di quasi tutti i presidenti di A lo scorso novembre, i quali lo accusavano di immobilità (anche a seguito della vertenza con l’Assocalciatori per il varo del nuovo regolamento collettivo). L’ennesima occasione “sprecata” dai colleghi ha mandato su tutte le furie Zamparini e Cellino, spesso uniti nelle battaglie sindacali all’interno della Lega. Riusciranno insieme a mandare in tilt i lavori dell’assemblea e spingere dalla loro parte la maggioranza dei club ottenendo così una vittoria diplomatica storica per i club “minori” ?
Il passaggio di Gilardino al Genoa innesca una reazione a catena tanti direttori sportivi stavano aspettando. Il futuro di Caracciolo, Amauri, Pinilla, Maxi Lopez, Inzaghi, Toni e Iaquinta diventa un romanzo da leggere senza avere paura di perdersi all’interno dei corridoi ciechi del calciomercato.
QUI CARACCIOLO: il Ferraris ha un inquilino nuovo, si chiama Alberto Gilardino, professione bomber. Gli altri possono attendere. Fra questi il più sfortunato è la punta ex Brescia Caracciolo, che con l’arrivo dell’attaccante azzurro diventa la terza-quarta scelta nelle idee tattiche di Marino, superato dal “cammello” Pratto e dal brasiliano Ze Eduardo, senza contare la presenza in rosa di un certo Rodrigo Palacio. Qual è la destinazione che al momento sembra convincere maggiormente l’airone? Novara. La dimensione piemontese sarebbe l’ideale per Caracciolo, il quale ridiventerebbe protagonista con i suoi gol e farebbe le fortune di una squadra che lotta disperatamente per non retrocedere.
QUI INZAGHI: ecco però che spunta Inzaghi. A Tesser e al Novara non dispiacerebbe affatto di includere nella propria rosa l’attaccante rossonero, che al Silvio Piola avrebbe la concreta possibilità di rivivere una seconda giovinezza. Sono ormai note le noie che affliggono da alcuni mesi il Pippo nazionale, con conseguenti voci di addio al Milan. Oltre al Novara anche il Cagliari di Massimo Cellino è interessato alla punta milanista. I guai del reparto offensivo rossoblu hanno condannato la squadra sarda ad un campionato fin qui anonimo, dopo un ottimo avvio con l’ex allenatore Ficcadenti. Bisogna però capire le reali intenzioni del calciatore rossonero. Qualora dovesse lasciare Milanello, accetterà di trasferirsi in club che lottano soltanto per la salvezza? Oppure è più probabile che scelga città come Udine e Roma (sponda biancoceleste), dove però il posto da titolare sarebbe piuttosto compromesso?
AMAURI, PINILLA, MAXI LOPEZ, TRIS PER IL DOPO GILA: a Firenze ancora non ci credono. Gilardino non c’è più. La fine di un ciclo iniziato a tramontare dopo l’addio di Prandelli per diventare ct della Nazionale. Quali sono i nomi che si rincorrono nelle ultime ore per la sostituzione della prima punta ex Milan e Parma? Il ds viola Corvino cala un tris: l’oriundo Amauri, il cileno Pinilla e l’argentino Maxi Lopez. Chi ha più probabilità di vestire la maglia della Fiorentina? Questa volta sembra proprio l’attaccante bianconero ad avere più chances per rimpiazzare l’ex viola. Dopo i numerosi no inferti a svariate squadre italiane ed europee, Amauri sarebbe pronto ad accettare l’offerta della Fiorentina. A contendergli il posto vacante di Gilardino sarà il catanese Maxi Lopez, che dopo esser stato sedotto e abbandonato dal Milan, ha la possibilità di lasciare l’Etna per trasferirsi in una delle vecchie sorelle del calcio italiano. Il nome di Pinilla è quello meno quotato dagli addetti ai lavori, e si vocifera che sia stato accostato ai viola solamente per la presenza sulla panchina dei gigliati del suo ex allenatore Delio Rossi, il quale conosce molto bene il cileno e l’ha fatto esplodere nella prima metà della scorsa stagione. Il patron Zamparini ha comunque smentito qualsiasi interessamento nei confronti del proprio giocatore, ribadendo che Pinilla non si muoverà dal Palermo.
SCARTI JUVE: seguendo l’inerzia della vicenda Amauri e dopo l’arrivo di Borrielloagli ordini di Conte, anche altri due “scarti” della rosa bianconera sono pronti a salutare il Juventus Stadium. Toni e Iaquinta, dopo 6 mesi di tribune, hanno capito che il loro futuro è lontano dalla Juventus. Entrambi hanno da poco rifiutato la proposta indecente del Novara che li avrebbe presi entrambi in prestito fino a giugno. Toni è stato accostato di recente anche alla Fiorentina, ma difficilmente i tifosi viola potranno rivivere il replay delle due stagioni a cavallo fra il 2005-2007 in cui il bomber di Modena segnò 47 reti in 67 presenze. Iaquinta ha richieste all’estero, e la più interessata al momento sembra l’Espanyol, disposta a prendere in prestito l’ex Udinese.
Il calciomercato è questo, allacciate le cinture, il 3 gennaio è alle porte.
Domani mercoledì 14 dicembre arriva il momento del cosiddetto “Tavolo della pace”, organizzato dal presidente del Coni Gianni Petrucci per risolvere le controversie in merito all’annata 2006 e rimuovere le antichi antipatie tra alcuni presidenti di serie A. Nonostante i buoni propositi, c’è un malcontento generale che serpeggia nell’aria.
CURIOSITA’ E SERENITA’- A Roma sarà sicuramente presente Massimo Moratti, numero uno dell’Inter che intervenuto alla Gazzetta dello Sport ha ostentato molta serenità sull’incontro di domani: “Non so quale sarà esattamente il significato. Quindi andrò là con molta curiosità”. Un’ulteriore garanzia alla tranquillità in casa nerazzurra arriva direttamente dal presidente del Coni Gianni Petrucci: “Sarà un incontro all’insegna della serenità e, anche se sento un’attesa spasmodica nei confronti di questo evento, si tratterà di una riunione normale, un tavolo in cui si parlerà di calcio e in cui l’attore principale, com’è giusto che sia, sarà la Figc. Sono felice che tutte le persone invitate abbiano confermato la loro presenza”. Petrucci inoltre veste i panni del pompiere buttando acqua sul fuoco relativo ai malcontenti dei non invitati: “ Chi non è stato invitato non deve offendersi, perché se avessimo invitati, sarebbe diventata un’assemblea di Lega e non un tavolo della Pace. Spero che questo incontro servirà a chiudere definitivamente le pagine di discussioni, di corsi e ricorsi. Ho visto molta serenità da parte dei presidenti invitati e mi auguro che questa non sia dovuta solo al periodo natalizio.”
ABETE NO ALLE PRESSIONI- Presenza confermata al tavolo anche per il presidente della Figc Giancarlo Abete: “Calciopoli è stata un’esperienza traumatica per tutti, ma se ne parla ancora e spero questa sia l’occasione giusta per guardare avanti. L’importante- aggiunge Abete- è non strattonare la Federazione anche perché non ci faremo mettere pressioni da nessuno. Da parte mia ci sarà lo spirito giusto per fare riflessioni e dare chiarimenti”. Conclusione per il numero uno della Figc sul clima dell’incontro: “Il clima deve essere positivo per guardare con serenità al passato ma anche al futuro”.
Il calciomercato bianconero si è ufficialmente aperto con gli arrivi di Pirlo e Ziegler a parametro zero e Beppe Marotta sembra voler proseguire questa politica del risparmio bianconero anche per quanto riguarda il riscatto di Alessandro Matri.
Si è capito che la Juventus spenderà il poco denaro a disposizione per l’acquisto dell’uomo copertina in attacco dove si avvicina sempre più Karim Benzema vista la voglia del Kun Aguero di disputare la Champions League l’anno prossimo. Ecco quindi che Marotta ha presentato la prima offerta a Cellino: Immobile, Marrone e Pasquato più 5 milioni di euro ed ecco anche la risposta del presidente del Cagliari: o i 15,5 milioni pattuiti a gennaio oppure 10 milioni più Albin Ekdal, 22enne centrocampista svedese capace, secondo i dirigenti rossoblù, di sostituire il partente Andrea Lazzari.
Avevamo già ampiamente immaginato che il tanto pubblicizzato aumento di capitale con 120 milioni di euro a disposizione della vecchia Signora, era uno spot della proprietà per cercare di far tornare nelle grazie dei tifosi John Elkann padrone un po’ disinteressato alle sorti della squadra bianconera e molto criticato dalla tifoseria juventina più attenta.
Ed allora il buon Marotta dovrà cercare, come del resto fece l’anno scorso, di potenziare una rosa con il poco messo a disposizione della società in attesa di tempi migliori che i tifosi sperano non siano tanto lontani.
Nonostante abbia già raggiunto la salvezza da tempo, le tre sconfitte consecutive e il clima di vacanza che si respira nell’ambiente sardo non sono piaciuti al presidente del Cagliari Massimo Cellino che ha annunciato di voler rivoluzionare la rosa della squadra in sede di calciomercato: “Cambio otto giocatori, forse avrei dovuto già farlo l’estate scorsa“.
Il filotto di ko con Fiorentina, Catania e, per ultimo, Cesena non sono andate giù al numero uno del club rossoblu che si sente “tradito” da alcuni giocatori che, una volta raggiunto l’obiettivo della permanenza nella massima serie, hanno mollato la presa e avuto cali di concentrazione. Se a tutto ciò si somma l’ormai mancanza di stimoli di qualcuno di questi che sperava di andare via a gennaio trasferendosi in un top club, il risultato viene da sè: giocatori come Lazzari, da tempo in orbita Milan, andranno via in estate.
Cellino però ha le idee chiare su chi guiderà il nuovo gruppo riconfermando a pieno titolo il tecnico Roberto Donadoni, subentrato a stagione in corso a Pierpaoli Bisoli quando la squadra non navigava in acque tranquille: “Donadoni è il punto di partenza. Lui è molto meglio di quanto pensassi prima di conoscerlo. Deve giusto essere meno ragionatore e lasciare andare il suo istinto e la sua natura, che è vincente“. L’ex tecnico della Nazionale e del Napoli quindi siederà ancora sulla panchina del Cagliari che si appresta ad affrontare l’ottava stagione consecutiva in Serie A dall’ultima promozione.
Il Cagliari comincia a muoversi per la prossima stagione e mette a segno il primo colpo di mercato: Mostapha El Kabir sarà infatti un giocatore della formazione sarda a cominciare dal prossimo Luglio. Il giocatore di origini marocchine milita attualmente nella serie A svedese con il Mjällby, ma è cresciuto calcisticamente in Olanda prima nelle prestigiose giovanili dell’Ajax poi in quelle di Feyenoord ed Utrecht sino ad esordire nel massimo campionato olandese con la maglia del Nec Nijmegen. Un carattere non propriamente tranquillo l’ha portato ad essere allontanato dalla squadra e a prendere la via che portava in Scandinavia dove il giocatore ha potuto mettere in mostra tutte le sue qualità.
PRIMA DI TUTTI – Il presidente Cellino avrebbe voluto portarlo in Sardegna già nella scorsa sessione di mercato ma quando l’accordo sembrava ormai raggiunto il giocatore è rimasto in Svezia. Appuntamento solo rimandato perchè sono di oggi le dichiarazioni del massimo dirigente sardo che confessa: “Sì, lo abbiamo preso, ci sono le firme. E’ del Cagliari“. E dire che la concorrenza era folta, a cominciare dalla solita Udinese che aveva messo gli occhi sul giocatore magari per sostituire Sanchez, al centro delle offerte di numerosi clubs italiani ed europei. Si tratta di un giocatore brevilineo, dotato di una buona tecnica individuale e senso del gol, anche grazie a un piede destro che gli consente di piazzare il pallone in maniera precisa e potente. I paragoni (un pò affrettati) si sprecano, sino a scomodare sua maestà Zlatan Ibrahimovic che però ha fatto il percorso inverso rispetto El Kabir, ovvero ha cominciato a stupire in Svezia e si è confermato in Olanda. Ora anche il talento marocchino (anche se spera in una chiamata della nazionale Oranje) sbarcherà in Italia in cerca di fortune, magari per far sognare i tifosi rossublù a suon di gol e giocate d’alta scuola. Guardare per credere.
La parola traghettatore è sempre più d’uso nel mondo del calcio italiano, la Roma ha scelto Montella per traghettare la società dalla presidenza Sensi a quella Di Benedetto, la Juventus cerca la medesima soluzione per sostituire l’imbarazzante Del Neri fino al termine della stagione per poi ripartire con un nuovo progetto.
E’ di oggi la notizia che anche il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta ha rassegnato le dimissione accentando l’incarico di Unicredit. A riferilirlo è il presidente Cellino ”Maurizio Beretta ha annunciato di avere accettato l’incarico per Unicredit, quindi ora dobbiamo trovare un traghettatore che guidi la Lega di Serie A fino al 30 giugno”. Come da copione ha anticipato la ricerca di un traghettatore fino al termine della stagione. Nel calcio come nell’economia ci sarebbe bisogno di scelte am ahimè si preferisce spostare sempre in avanti l’asticella.
Ad assistere al vibrante match tra Bologna e Cagliari ieri pomeriggio al Dall’Ara c’era Ariedo Braida. Il ds rossonero in compagnia del procuratore di Astori, stando a quanto scrive Sportmediaset, ha pranzato con il presidente Cellino proprio per parlare del riscatto del giovane difensore.
Astori autore di un sontuoso campionato dovrebbe esser riscattato dai rossoneri e poi girato alla Roma come contropartita nell’affare Mexes. Braida e Cellino avranno comunque sfruttato l’occasione per parlare di Marchetti e Lazzari da tempo ormai in orbita Milan.