Tag: massimo cellino

  • Il Cagliari a Pescara per dedicare i tre punti a Cellino

    Il Cagliari a Pescara per dedicare i tre punti a Cellino

    La 25esima giornata del Campionato di Serie A regala una sfida salvezza da seguire con attenzione. Parliamo di Pescara-Cagliari, match che potrebbe segnare il destino delle due squadre. I sardi arrivano alla gara con il morale a pezzi a causa delle vicende extra-calcistiche che hanno coinvolto il presidente rossoblu, Massimo Cellino, arrestato ad inizio settimana per l’inchiesta portata avanti dalla Guardia Forestale sulla costruzione del nuovo impianto del club, quello Stadio Is Arenas, spesso al centro dell’attenzione dei media per i continui rallentamenti dei lavori e le deroghe concesse in extremis per la disputa delle partite. Il Pescara invece, dopo l’ottimo punto conquistato al Barbera di Palermo punta ad ottenere il bottino pieno tra le mura amiche per allontanarsi dalla zona retrocessione.

    QUI PESCARA – Bergodi ritrova Weiss e punterà sul 4-3-3. In porta confermato il solito Mattia Perin, portiere giovane e di ottimo livello. La difesa sarà composta da Zauri e Balzano sugli esterni, con i centrali Arce Bianchi e Bocchetti, a centrocampo spazio a D’Agostino in cabina di regia supportato dagli interni Blasi e Rizzo. In attacco, il rientrante Weiss insieme a Caraglio e Celik, quest’ultimo recuperato in extremis dal tecnico abruzzese.

    Ibarbo guiderà l'attacco rossoblu in coppia con Sau © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images
    Ibarbo guiderà l’attacco rossoblu in coppia con Sau © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

    QUI CAGLIARI – Qualche problema in più per la coppia Pulga-Lopez che dovranno fare a meno degli squalificati Astori, Conti e Dessena. Centrocampo completamente rivoluzionato rispetto alla gara casalinga contro il Milan. Conferma annunciata per il 4-3-1-2 che sta togliendo i sardi dalle sabbie mobili della retrocessioni. Agazzi confermato tra i pali. La difesa vede schierati da destra a sinistra Pisano, Rossettini, Ariaudo e Avelar. Sulla mediana spazio a Nainggolan (che rivede il campo dopo la squalifica scontata la settimana scorsa), Ekdal e Casarini. Sulla trequarti il ballottaggio Cossu – Thiago Ribeirom con il primo favorito per la maglia da titolare e in attacco la coppia Sau – Ibarbo. Ancora panchina per Pinilla!

    CLIMA ROSSOBLU – Settimana pesante quella dei sardi, scossi dall’arresto di Cellino che al momento è ancora rinchiuso al carcere di Buoncammino, accusato di tentato peculato e falso ideologico. Il rischio concreto per il Cagliari è quello di ritrovarsi senza stadio per tutta la stagione, costringendo così la squadra a giocare costantemente in trasferta anche durante i turni casalinghi. La speranza per i tifosi rossoblu è che la situazione possa sbloccarsi nel più breve tempo possibile. Intanto gli stessi sostenitori del club sardo, stanno organizzando un ritrovo domenica alle 15 nella zona del carcere, un modo chiaro per esprimere la propria solidarietà e la loro vicinanza al patron del club.

    IL RITORNO DI WEISS – Bergodi ritrova l’esterno offensivo di proprietà del Manchester City, elemento molto importante nello scacchiere tattico degli abruzzesi. Le sue giocate, la sua velocità, potrebbe mettere in crisi il terzino brasiliano del Cagliari, Avelar che offre buone garanzie in fase di spinta ma soffre ancora nei movimenti difensivi. Per portare a casa l’intera posta in palio, il tecnico degli abruzzesi dovrà affidarsi proprio a Weiss.

    PROBABILI FORMAZIONI PESCARA-CAGLIARI
    Pescara (4-3-3): Perin; Zauri, Arce Bianchi, Bocchetti, Balzano; Blasi, D’Agostino, Rizzo; Weiss, Caraglio, Celik. Allenatore: Bergodi.
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Rossettini, Ariaudo, Avelar; Casarini, Nainggolan, Ekdal; Cossu; Ibarbo, Sau. Allenatore: Pulga

  • Massimo Cellino, un presidente sempre al centro dell’attenzione

    Massimo Cellino, un presidente sempre al centro dell’attenzione

    Ehi, questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita. Seduto su due piedi con te, ti parlerò di Massimo il presidente del Cagliari. Prendiamo spunto dalla sigla del telefilm “Willy, il Principe di Bel-Air” per raccontarvi la vita di Massimo Cellino, patron del Cagliari e attualmente nel carcere di Buoncammino con l’accusa di tentato peculato e falso ideologico. Una vita sempre al centro dell’attenzione, prima come gestore dell’azienda di famiglia (Sem Molini) e poi come presidente della società calcistica che rappresenta l’intera Sardegna. Vent’anni di presidenza ricchi di soddisfazione e qualche delusione, personaggio scomodo per molti per il suo modo battagliero di ottenere i suoi obiettivi. Ma non siamo qui a giudicare la sua innocenza o meno, per quello ci penserà la giustizia.

    Sposato, padre di tre figli. Il 57enne imprenditore sardo ha causa del suo carattere piuttosto difficile si è ritrovato con tanti, forse troppi nemici, nel mondo del calcio e non…

    Cellino, la vita di un presidente battagliero © Enrico Locci/Getty Images
    Cellino, la vita di un presidente battagliero © Enrico Locci/Getty Images

    Guai giudiziari – Che non sia un santo lo sanno pure i muri, visti i precedenti di Massimo Cellino, già accusato nel 1994 per truffa e peculato ai tempi in cui dirigeva ancora l’azienda di famiglia, e successivamente condannato per falso in bilancio e per illeciti su alcune operazioni di mercato (Fonseca al Napoli su tutti), ma da qui a definirlo “Capace di tutto e personaggio dalle spiccate capacità delinquenziali” ce ne vuole. Neanche fosse il peggior mafioso. Il Gip Casula, non soddisfatto, nell’Ordinanza definisce Cellino “capace di qualsiasi genere di sotterfugi pur di raggiungere i propri scopi”. Amen.

    Carcere preventivo – E’ giusto sottolineare, per onor di cronaca, che il presidente Cellino al momento si trova in carcere preventivo, un modo per tutelarsi da eventuali fughe o peggio ancora dalla cancellazione di prove che potrebbero condannarlo definitivamente per falso ideologico e tentato peculato. L’accusa più grave è quella di aver costruito l’impianto, in parte con soldi pubblici.

    Le intercettazioni

    Massimo Cellino è stato incastrato da qualche intercettazione che dice tutto ma non dice nulla. Inizialmente spunta una chiacchierata con il patron della Lazio, Lotito, annunciandogli l’intenzione di costruire lo stadio in tubi innocenti per evitare la richiesta della concessione edilizia e procurandosi semplicemente un documento per l’autorizzazione al montaggio dei nuovi spalti.
    La seconda intercettazione è con l’attuale capo ufficio stampa del club (in quel periodo direttore della sezione sport dell’Unione Sarda), Ivan Paone, nella quale si sfoga apertamente sui continui ostacoli sulla costruzione del nuovo impianto, lamentandosi successivamente degli elevati costi da lui sostenuti per costruire tutto in regola d’arte, con tanto di spese triplicate per accontentare le varie richieste degli enti preposti al controllo.
    Nella terza intercettazione invece, il presidente sardo, spiegherebbe ad un anonimo “Dottore” il suo piano per evitare lo stop degli ambientalisti al montaggio dello stadio. Si parla di lavori da effettuare nel periodo di ferragosto in modo da approfittare delle ferie estive dei vari enti. Piano risultato inutile viste le varie problematiche avute durante tutta l’estate per il montaggio delle tribune.
    In un’ultima (al momento) intercettazione, Cellino minaccerebbe un dirigente comunale, promettendogli guai pesanti se non avesse accelerato i tempi per la firma di alcune documentazioni necessarie per lo svolgimento dei lavori ad Is Arenas.

    I tifosi del Cagliari Calcio stanno tutti (o quasi) dalla parte del Presidente Cellino. Dopo tante battaglie tra Sant’Elia, Elmas e Quartu sembrava aver regalato uno stadio vero alla squadra. E i continui stop di Prefetti, Guardia Forestale e quant’altro non hanno fatto altro che alimentare la crescita di una sorta di presidente-vittima delle istituzioni (capaci di chiudere due container prefabbricati di 2 mq (ad uso biglietteria), posti in un’area già cementificata, per questioni ambientali ancora poco chiare).

    Ma soprattutto da cittadino sardo mi sorge un dubbio: la Guardia Forestale avrà lo stesso coraggio avuto con Cellino per bloccare la mega cementificazione progettata dal nuovo proprietario emiro della Costa Smeralda con investimenti pari al miliardo di euro? Chi vivrà vedrà…

  • Is Arenas, arrestato Cellino! Cagliari sotto shock

    Is Arenas, arrestato Cellino! Cagliari sotto shock

    Terremoto a Cagliari! Massimo Cellino, Mauro Contini e Stefano Lilliu, rispettivamente presidente del Cagliari Calcio, sindaco di Quartu Sant’Elena e Assessore allo Sport della cittadina quartese, sono stati arrestati questa mattina nel capoluogo sardo. Le accuse sono di peculato e falso ideologico. Risveglio shock per i tifosi sardi questa mattina, che di buon mattino si sono ritrovati questa triste notizie nelle prime pagine dei giornali online. Eppure sembrava concludersi per il meglio la storia relativa alle vicende sullo Stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena, il nuovo impianto della società rossoblu costruito in pochi mesi tra mille ostacoli e tanti cavilli burocratici. Al momento i tre sarebbero sotto interrogatorio e il sindaco della cittadina sarda sarebbe già stato trasportato d’urgenza in ospedale, colto da un malore.

    Non conosce pace la vicenda relativa allo Stadio Is Arenas, che ha visto nei mesi scorsi coinvolti altri dirigenti comunali (uno rilasciato dopo due mesi e l’altro agli arresti domiciliari).

    Cellino arrestato, Cagliari sotto shock © Enrico Locci/Getty Images
    Cellino arrestato, Cagliari sotto shock © Enrico Locci/Getty Images

    Futuro a rischio per il Cagliari Calcio che in questo momento rischia di ritrovarsi senza lo stadio e potrebbe concludere la stagione lontano dalla Sardegna, compromettendo il campionato in corso. I tifosi sardi stanno dalla parte del proprio presidente, reo di aver regalato finalmente un impianto degno di nota alla società, anche se gli interrogatori in corso dovrebbero permettere di capire se le accuse sono fondate o meno. Lascia perplessa la situazione di Mauro Contini, sindaco di Quartu, che a causa di una firma arrivata in ritardo fece saltare la partita casalinga della formazione rossoblu contro la Juventus.

    Massimo Cellino, personaggio scomodo nel mondo del calcio, sarà disposto a tutto pur di difendersi dalle accuse di tentato peculato e falso ideologico. Probabilmente se l’aspettava una situazione del genere, dopo gli arresti dei dirigenti comunali di qualche mese fa. Al suo ingresso al Carcere di Buoncammino, il presidente del Cagliari è parso molto tranquillo e sicuro di se, per nulla disturbato dai continui flash dei fotografi appostati davanti al carcere cagliaritano. La speranza per i tifosi sardi è che possa dimostrare la sua innocenza (se così fosse!) per permettere alla squadra una salvezza che al momento, dopo questo shock, potrebbe essere a rischio.

    L’inchiesta

    La Guardia Forestale colpisce ancora. L’inchiesta iniziata qualche mese fa sull’utilizzo improprio di soldi pubblici, destinati al completamento della recinzione del Parco di Molentargius, poco distante dallo Stadio Is Arenas, portò ad un doppio arresto a fine 2012, coinvolgendo due dirigenti del comune quartese scarcerati poco dopo. Ora è il turno dei più noti: Cellino, Contini e Lilliu. Accuse gravi (tentato peculato e falso ideologico), ancora da confermare. La società al momento non ha rilasciato nessun comunicato, è probabile che attenda notizie certe prima di esprimere la propria opinione sulla vicenda.

    Eppure, proprio ieri la Commissione di Vigilanza aveva concesso quindici giorni di proroga per la conclusione dei lavoro in via Olimpia prima di poter dare l’agibilità completa e definitiva per l’Is Arenas.  Questo terremoto rischia di mettere una pietra tombale sopra lo stadio quartese, costringendo il Cagliari ha giocare le proprie partite casalinghe lontano dalla Sardegna.

    Una situazione incredibile che getta nello sconforto giocatori e tifosi, convinti finalmente di poter contare su uno stadio agibile e sicuro per i prossimi tre anni.

  • Is Arenas, video risposta a Mediaset Premium

    Is Arenas, video risposta a Mediaset Premium

    Nel tardo pomeriggio di ieri la Sardegna ha rabbrividito per la farsa andata in onda su Mediaset Premium all’interno della trasmissione Premium Calcio, condotta dal giornalista Massimo Callegari. Nel presentare il match Cagliari-Milan, il “Calle” con i suoi illustri ospiti (che non citeremo) si è esibito nel descrivere lo stadio di Is Arenas e l’ambiente circostante, supportato da un video che riprendeva tutto tranne che l’impianto di Quartu Sant’Elena. Credendosi ad un simposio della Grecia antica, i tre simpatici personaggi hanno emesso le loro sentenze, descrivendo l’Is Arenas peggio di un campo nomadi. Magari durante la pubblicità si sono fatti pure una risata, rievocando le tristi barzellette sul conto dei sardi, chiedendosi dove fossero le pecore.

    L’INTELLIGENZA – Dopo tutto c’era da aspettarselo, l’intelligenza nel 2013 è diventata un optional di serie che non tutti possono permettersi. Capisco chi ha voluto mettere in cattiva luce Is Arenas e la società Cagliari Calcio, capisco pure il Prefetto che per la prossima partita casalinga ha già pronta l’ordinanza per far giocare la squadra di Cellino in Pakistan e il ricorso all’Aia firmato da Benito Urgu e contro-firmato dai Lapola, capisco pure i fenicotteri che vengono disturbati dai botteghini (!), ma fatico a comprendere Callegari.

    Is Arenas, il kartodromo non c'è
    Is Arenas, il kartodromo non c’è

    GIORNALISTA – Tu quoque, informarsi su quello che si sta dicendo no? E’ troppo difficile fare il giornalista? Sai, quel mestiere dove di solito si usa verificare una fonte o una notizia prima di scriverla e farla conoscere a mezza Italia. Non è che sei automaticamente diventato il giornalista sportivo più bravo soltanto perché eri la punta di diamante della mitica Sportitalia, quando ti dileggiavi col calcio sudamericano. Alla gente non importa se conosci a memoria tutte le spiagge di San Paolo, si aspetta anche una professionalità altrove, come cantava Morgan.

    CHIARIMENTI – Stamattina ti ho pensato Calle, e insieme al mio amico Marco Deiana con cui vado a correre ogni mattina (l’altro Marco, Foroni, in confronto è un principiante) abbiamo scattato un po’ di foto e realizzato un video (perdonateci la risoluzione ma non disponiamo di mezzi per così dire all’avanguardia). Ah, quando ospiti nuovamente Maurizio e Riccardo digli che un gommista c’è, ed è difronte al Gieffe di Viale Colombo (non esattamente in via Olimpia). Invece per il kartodromo digli di cercare su internet Arborea (non il latte, la città): forse qualche gara di go kart riescono a vederla, magari ci sono pure Schumacher e Hakkinen bambini. Hai visto mai…

    Video Is Arenas

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  • Cagliari-Milan a Torino. Cellino bloccherà la trasferta?

    Cagliari-Milan a Torino. Cellino bloccherà la trasferta?

    Bufera intorno allo Stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena. La Prefettura dice no alla disputa di Cagliari-Milan in terra sarda e obbliga la formazione rossoblu al trasloco all’Olimpico di Torino, dove abitualmente gioca le partite casalinghe la squadra granata. Incredibile e al limite del ridicolo, la situazione che si è creata intorno al nuovo impianto del Cagliari Calcio, che dopo aver dovuto giocare lontano dal calore del proprio pubblico nella sfida contro la Juventus, dovrà fare altrettanto per il match contro i rossoneri. Esclusa a priori la possibilità di vietare la trasferta al tifo milanista o quella di permettere l’ingresso allo stadio ai soli abbonati. Perché? Qualcosa non torna. Eppure l’Osservatorio, seppur con qualche riserva, aveva dato il suo ok alla disputa della partita all’Is Arenas.

    E allora cosa c’è sotto? Perché la Prefettura ha dato il via libera alla sfida contro il Napoli (con tanto di sei tifosi partenopei presenti alla stadio, pur con i rischi del caso, vista l’altissima rivalità tra le due tifoserie)?

    O Is Arenas o niente – Il Presidente rossoblu, Massimo Cellino, è stato chiaro fin da subito. O si gioca nel nuovo impianto sardo oppure la squadra non si presenterà sul campo da gioco. Sicuramente una situazione non facile per il Cagliari, che si ritrova in piena corsa salvezza con il rischio di giocarsi punti importanti lontano dal pubblico amico, favorendo eccessivamente gli avversari. Infatti, come nel caso contro la Juventus, la Lega ha optato per uno stadio fin troppo facile da raggiungere per i tifosi ospiti, a discapito del pubblico rossoblu che deve effettuare mille peripezie per assistere alla gara (che secondo il comunicato della Lega si dovrebbe giocare in campo neutro).

    Cellino, presidente del Cagliari, bloccherà la trasferta a Torino? © Claudio Villa/Getty Images
    Cellino, presidente del Cagliari, bloccherà la trasferta a Torino? © Claudio Villa/Getty Images

    Lo sfogo di Nainggolan – Il centrocampista belga, attraverso il social network twitter si sfoga “Perché contro le grandi squadre si gioca sempre lontano dalla Sardegna?”. E come dargli torto? Visto che nelle sfide contro squadre di bassa-media classifica, le porte dell’Is Arenas vengono spalancate per tifosi locali e non…

    Berlusconi favorevole – Tranquilli, non stiamo parlando di qualche riforma, ma semplicemente del giudizio del patron rossonero circa la possibilità di giocare l’incontro a Quartu Sant’Elena. L’ex Premier si lascia andare anche ad un confronto con il Napoli, chiedendosi perché sia stata data l’agibilità per la sfida contro i partenopei e non quella contro il Milan? Mistero!

    Eppure, seppur piccolissima, c’è una possibilità che cambi tutto. Ma c’è bisogno dell’ok del Prefetto, che sembra orientato comunque a mantenere la propria posizione di negatività nei confronti dello Stadio Is Arenas, nonostante Cellino abbia garantito la conclusione dei lavori riguardanti la sicurezza dentro e intorno all’impianto.

    Il calcio italiano sta raggiungendo limiti mai toccati (in senso negativo). I tifosi del Cagliari probabilmente meritano più rispetto, così come i dirigenti rossoblu che con tanto impegno e molti investimenti hanno permesso di costruire l’impianto in soli quattro mesi, dopo l’incubo della scorsa stagione relativo al Sant’Elia. Meritano rispetto anche i tifosi e i dirigenti milanisti, che appoggiano i rivali sardi in questa lotta. Ora la situazione è diventata insostenibile. Perché non si è data la possibilità di far entrare solamente gli abbonati sardi? I misteri si infittiscono e intanto, il rischio di falsare il campionato si alza e chissà se Cagliari-Milan verrà giocata…

  • Vince Cellino, Roma-Cagliari si gioca il primo febbraio

    Vince Cellino, Roma-Cagliari si gioca il primo febbraio

    Questa volta si può dire che abbia vinto il Cagliari. Non stiamo parlando di una sfida giocata sul campo bensì di una questione relativa all’apparato burocratico. I rossoblu avrebbero dovuto affrontare la Roma per la 23 giornata di campionato di Serie A, il primo febbraio. Ci sono stati nei giorni scorsi dei problemi e la partita era stata rimandata al ventisette febbraio. In particolare la Roma si è qualificata in settimana per la semifinale di Tim Cup e la partita di ritorno contro l’Inter è prevista per il trenta gennaio. Di conseguenza, giocare anche il primo febbraio contro il Cagliari in campionato sarebbe stato proibitivo. Ecco che la partita Roma-Cagliari era stata posticipata al ventisette febbraio. L’incontro era stato anticipato al venerdì per via del Sei Nazioni di rugby: il tre febbraio l’Olimpico di Roma verrà utilizzato infatti dall’Italia. Cellino e il Cagliari però non hanno voluto sentire ragioni e hanno alzato la voce. Ai rossoblu la data del ventisette febbraio non andrebbe bene in quanto la sfida sarebbe nel bel mezzo di due partite salvezza molto delicate. Ecco che il presidente Cellino ha inviato una lettera al presidente della Lega Beretta.

    Massimo Cellino stavolta ha vinto | ©Claudio Villa/Getty Images
    Massimo Cellino stavolta ha vinto | ©Claudio Villa/Getty Images

    VINCE IL CAGLIARI – Il risultato dopo la protesta del Patron del Cagliari è che la sfida si giocherà regolarmente il primo febbraio. Ad essere posticipata sarà invece la sfida di Tim Cup fra Inter e Roma che slitterà al 17 aprile. Il contenuto della lettera è sembrato abbastanza infuocato. Cellino ha scritto che il fatto di giocare Roma-Cagliari il ventisette febbraio potrebbe avere una conseguenza molto grave sul campionato tanto da poterlo falsare. Il Cagliari si troverebbe a disputare un match infrasettimanale in più e questa fatica toglierebbe molte energie ai sardi impegnati in altre delicate sfide per la salvezza. Dopo essersi riunito, il Consiglio di Lega ha deciso che Roma-Cagliari si giocherà il primo febbraio e non il ventisette. Il Cagliari ha vinto la sua partita burocratica.

    PRECEDENTI – In questa stagione il Cagliari ha già avuto di che lamentarsi in più di un’occasione. In particolare basti pensare a tutte le sfide disputate lontane dal proprio stadio causa indisponibilità. I fatti più clamorosi riguardano la sfida di andata contro la Roma e quella contro la Juventus. Nel dettaglio contro i giallorossi all’andata fu uno 0-3 a tavolino per la Roma per un ritardo di pratiche burocratiche relative all’utilizzo del terreno di gioco, contro la Juventus discorso simile. Cagliari-Juventus si è giocata infatti al Tardini per inagibilità dello stesso terreno di gioco dei gialloblu. Si può pensare che l’ira di Cellino sia dovuta anche a tutti gli episodi che il Cagliari ha dovuto passare in questa stagione. Una sorta di ripicca giustificata e a quanto pare giustificata dalla Lega. Giocare lontano dal proprio stadio di casa o farlo a porte chiuse è molto improducente e il Cagliari ha dovuto farlo per molto tempo, precisamente fino a quando la Is Arenas è diventata agibile. La Roma per ora non si è lamentata di questa decisione: vedremo se nei prossimi giorni anche i giallorossi si faranno sentire. Per ora tutto tace.

  • Cagliari, assalto ai big. Prima crisi dell’era Cellino

    Cagliari, assalto ai big. Prima crisi dell’era Cellino

    Correva l’anno 1992 (esattamente il 30 giugno) quando l’imprenditore di Sanluri, Massimo Cellino, decise di acquistare il Cagliari. Fu subito amore, con la conquista di un posto in Uefa nella sua prima stagione da presidente del club sardo. Poi seguirono 16 campionati in Serie A (compreso quello attuale) e 5 campionati in Serie B. Numeri importanti per una società che ha vissuto sempre tra la massima serie e quella cadetta, senza trovare la continuità che ha contraddistinto l’era Cellino. Conti sempre in regola, nessun debito con le banche e stipendi pagati regolarmente. Tutte caratteristiche che ribattezzarono il club rossoblu come un’isola felice, dove è possibile far calcio in tranquillità, senza tante pressioni e con una società seria alle spalle. Le parole di ieri (27 dicembre n.d.r.) del dg Marroccu aprono alla prima vera crisi cagliaritana con Cellino patron.

    Preoccupazione di massa tra i tifosi sardi che tremano al solo pensiero di dover perdere in un solo mese tre pedine fondamentali della formazioni di Pulga e Lopez. Parliamo di Astori, Nainggolan e Pinilla.

    Cagliari in crisi. Addio Astori, Nainggolan e Pinilla in partenza? © Dino Panato/Getty Images
    Cagliari in crisi. Addio Astori, Nainggolan e Pinilla in partenza? © Dino Panato/Getty Images

    Il passato – Cellino nei suoi vent’anni di presidenza ha dimostrato di saperci fare sul mercato. Tanto studio, un pizzico di fortuna e tanti soldi risparmiati. Denaro poi investito nel sogno Stadio, mal visto dagli enti pubblici. Per il capoluogo sardo sono passati giocatori come Muzzi, O’Neill, Vasari, Suazo, Esposito e Zola, senza dimenticare Francescoli protagonista nella qualificazione alla Coppa Uefa nel 1993 e Lulù Oliveira autore di fantastiche prestazioni in campo europeo con la maglia rossoblu, oppure Matri, ceduto in un recente mercato invernale alla Juventus. Tutti giocatori che sono stati ceduti per tanti milioni e sostituiti degnamente da giovani dal futuro importante.

    Il presente – Adesso la crisi economica. Il “tesoretto” accumulato nel corso degli anni è andato disperso per la costruzione dello stadio (tra terreni acquistati a Elmas per la realizzazione del Karalis Arena e le spese effettuate per mettere su in pochi mesi l’impianto di Is Arenas), la società al momento non riceve nessun soldo dalla Regione per lo sponsor Sardegna ben in evidenza nelle maglie sarde e si è vista pignorata dei diritti tv di Sky dal Comune di Cagliari per vecchie ruggini sui canoni d’affitto del vecchio Sant’Elia. Gli stipendi dei giocatori sono bloccati da due mesi, serve liquidità per mettersi in regola e il mercato invernale sembra arrivare al momento giusto. L’addio di uno tra Astori, Nainggolan e Pinilla pare scontato.

    Destinazioni – La solita Juve, dopo aver acquistato Matri due anni fa è pronta a buttarsi sulla coppia AstoriNainggolan. I due giocatori sono già stati cercati nel recente mercato estivo, senza affondare il colpo. Stavolta però, la situazione potrebbe favorire un accordo tra i due club. Cellino, appena sei mesi fa ha stracciato una cessione da 15 milioni di euro per il difensore e ha rifiutato la stessa cifra per il centrocampista, per un totale di 30 milioni di euro. Difficilmente però il patron rossoblu abbasserà le valutazioni, concedendo forse un piccolo sconto se si dovesse inserire una contropartita tecnica giovane e di buone prospettive. Anche il Napoli è vigile sul caso Cagliari. De Laurentiis non ha mai nascosto la sua ammirazione verso il centrocampista belga e i rapporti con il presidente sardo sono buoni. Attenzione però al Milan. Galliani e Cellino si stimano e sono legati da una forte amicizia, sulla panchina rossonera siede un certo Max Allegri, allenatore che conosce bene i due giocatori avendoli allenati in Sardegna…

    Ma il giocatore che potrebbe lasciare con più probabilità il Cagliari è Mauricio Pinilla. Le sue qualità non si discutono, ma i soli due gol realizzati in questo campionato, le prestazioni ben al di sotto del suo potenziale e i continui guai fisici potrebbero spingere il cileno lontano dalla terra sarda. L’Inter è sempre interessata a lui come vice Milito e potrebbe tentare l’assalto nei prossimi giorni. Valutazione dai 5 agli 8 milioni di euro.

    Valore morale – Ma, c’è sempre un ma. Il direttore generale Marroccu ha precisato come i giocatori abbiano dimostrato grande attaccamento alla maglia, firmando un accordo per tagliare parte dell’ingaggio e soprattutto, hanno chiesto di non essere ceduti. Nessuno vuole abbandonare la società in un momento di crisi.

    L’ultimo dubbio – La conferenza shock di Marroccu è arrivata all’improvviso, nel periodo natalizio. Se tutto ciò fosse stato creato ad arte per “svegliare” i vari enti che bloccano ogni sogno, ogni speranza della società rossoblu di avere un proprio stadio? Le parole del dg sono state chiare “ci sentiamo abbandonati da tutti”. Chiaro riferimento alla Regione Sardegna che non paga lo sponsor da due anni, al Comune di Cagliari che ha pignorato i diritti tv Sky per canoni d’affitto non pagato e i vari enti comunali, provinciali e regionali che cercano di mettere le bastoni tra le ruote a Cellino sulla questione stadio.

  • Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

    Cagliari sotto shock. Il club sardo in crisi economica

    Un fulmine a ciel sereno scuote l’ambiente rossoblu. La conferenza stampa annunciata il giorno di Santo Stefano per la mattina seguente ha destato non poche preoccupazioni intorno al tifoso sardo e le aspettative sono state anche peggiori di quanto si potesse pensare. Il direttore generale Francesco Marroccu ha annunciato dei clamorosi problemi finanziari per il Cagliari. Boom! Il dg preme a sottolineare che la società non è al momento indebitata con alcuna banca e che i guai economici nascono dal crollo drastico al fondo di risparmio maturato da Cellino nel corso dei suoi vent’anni di presidenza. Investimenti sbagliati, questione stadio, soldi sulla sponsorizzazione dalla Regione che tardano ad arrivare e il pignoramento dei diritti televisivi da parte del Comune di Cagliari, hanno portato a questa situazione di importante crisi economica.

    Come se non bastasse, il cammino in campionato della squadra sarda non è dei migliori, ad un punto dalla zona retrocessione e una stagione vissuta tra alti e bassi con l’aggiunta dell’avvicendamento sulla panchina tra Ficcadenti e il duo Pulga-Lopez.

    La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images
    La crisi economica non risparmia il Cagliari © Claudio Villa/Getty Images

    IngaggiMarroccu parla chiaro, segni di una società trasparente su tutti i fronti. Dichiara che i giocatori non percepiscono lo stipendio da due mesi e che da veri professionisti avrebbero accettato anche una piccola riduzione dei propri ingaggi per venire incontro ad una dirigenza sempre presente, sottolineando l’alto valore morale dei ragazzi presenti in rosa. Ma a questo punto, non viene esclusa la cessione di un big tra Astori, Nainggolan e Pinilla che permetterebbe di sistemare i conti almeno fino al termine del campionato, quando si rischia di ritrovarsi in un vero e proprio rinnovamento della rosa.

    I problemi – Il guaio più importante è arrivato dallo stadio. Cellino ha investito 18 milioni. Poco più della metà (circa 10 milioni) li ha spesi nell’acquisto dei terreni ad Elmas (comune a pochi passi da Cagliari) dove sarebbe dovuto sorgere il Karalis Arena, impianto definitivo per la società rossoblu ma bloccato a causa delle denunce arrivate dalla Sogaer, ente che gestisce l’aeroporto cagliaritano, che lamentava la vicinanza tra la pista d’atterraggio e il punto dove sarebbe dovuto sorgere lo stadio. Soldi buttati. Infine altri 8 milioni di euro sono stati spesi per la costruzione dell’attuale impianto di Quartu Sant’Elena, ma che ad oggi non ha portato un profitto nelle casse del Cagliari, vista anche la recente “trasferta casalinga” a Parma nella sfida contro la Juventus che avrebbe potuto portare al record di paganti (era già stato annunciato il tutto esaurito) ed invece ha comportato una perdita di 300 mila euro.

    Per non parlare poi delle mancate entrate dalla Regione Sardegna negli ultimi due anni. La scritta che campeggia nelle maglie rossoblu al momento non ha portato alcun soldo nelle casse del club rossoblu. Ed infine, la non meno importante polemica con il Comune di Cagliari con tanto di pignoramento dei diritti tv a causa di canoni d’affitto non pagati dal 1980 ad oggi. Soldi che sarebbero serviti al patron sardo per pagare gli stipendi ai giocatori.

    E adesso? – Il mercato invernale potrebbe portare a grosse sorprese. Come detto poco sopra, il sacrificio di un big sarebbe d’aiuto per il pagamento degli ingaggi fino al termine della stagione, ma questo comporterebbe un ridimensionamento tecnico della rosa a disposizione di Pulga e Lopez. La retrocessione in Serie B sarebbe molto pesante per le casse del Cagliari, che vedrebbe ridursi drasticamente le entrate e si troverebbe costretta a svendere gran parte della rosa.

    Una situazione mai vissuta in casa Cagliari. I tifosi rossoblu chiedono l’ennesimo miracolo al presidente Cellino.

  • Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace

    Juve rabbiosa, tre punti e record con il Cagliari. Matri rapace

    Rabbia, orgoglio e determinazione. C’è voluta una Juve con queste caratteristiche, almeno nei secondi 45’, per piegare le resistenze del Cagliari ed incassare tre punti al Tardini di Parma che permettono di chiudere l’anno solare in grande spolvero. Una vittoria in rimonta per 3-1 maturata in pieno recupero al termine di un match scoppiettante e ricco di polemiche per qualche decisione arbitrale poco chiara. Alla fine però la spunta una Juve che nel complesso ha decisamente meritato, specie dopo l’ingresso in campo di Alessandro Matri che ancora una volta appena vede la sua ex squadra sembra un toro dinanzi ad una bandiera rossa.

    Per lui una doppietta che ribalta il gol messo a segno su rigore nel primo tempo da Pinilla e che cancella, almeno in parte, le polemiche relative a due rigori negati ai bianconeri e l’amarezza per quello fallito da Vidal. Oltre alle innumerevoli parate di Agazzi. In chiusura di gara Vucinic fa 3-1 ma ormai la Juve il record l’aveva già battuto. Quale? Quello dei 94 punti in un anno solare, uno in più della Juve 2005 di Capello. Un’altra soddisfazione per Conte, il quale comunque non ha sorpreso per ciò che riguarda la formazione iniziale: fuori lo stakanovista Vucinic, dentro Quagliarella, mentre in difesa Caceres prende il posto di Chiellini. Lopez e Pulga invece rinunciano a Cossu preferendogli il brasiliano Thiago Ribeiro.

    Il primo tempo non è poi cosi spettacolare: il Cagliari gioca senza timore e si difende bene da una Juve che prova qualche affondo specie sulle corsie laterali ma l’unica palla gol, targata Quagliarella, viene sprecata malamente. Ci sarebbe anche un rigore per la Juve causa uno strattonamento di Astori, già ammonito, su Quagliarella, ma Damato lascia correre. Dall’altra parte i sardi pescano il jolly per un rigore, stavolta concesso dall’arbitro, forse generosamente, a Sau per un fallo di Vidal. Episodio che non è andato giù ai bianconeri specie dopo che dal dischetto Pinilla ha dimostrato precisione chirurgica.

    Alessandro Matri © Claudio Villa/Getty Images
    Alessandro Matri esulta © Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa però è un’altra Juve. Il Cagliari, complice anche la collezione di gialli nel primo tempo con praticamente tutta la difesa a rischio espulsione, arretra pericolosamente e comincia a lasciare varchi pericolosi. Conte si gioca due carte: Matri per Quagliarella e Padoin per Caceres. E’ di Sau l’unica offensiva sarda dei secondi 45’: Buffon para e da lì in poi si riposa. La Juve non molla un centimetro e al 19’ manca di un soffio il gol: sugli sviluppi di un corner Bonucci centra la traversa, Matri gira verso la porta ma Agazzi respinge proprio su Asamoah che spinto alle spalle da Nainggolan non riesce di testa a deviare in rete. Rigore solare ma non per gli arbitri e proteste piemontesi inevitabili.

    Di lì a poco il Cagliari resta in dieci: Astori, già ammonito, stende da dietro Giovinco e si becca il rosso. Lopez corre ai ripari con Del Fabro ma è proprio il giovane difensore a fare fallo in area su Giovinco e dare ai bianconeri la più facile delle occasioni per pareggiare. Ma Vidal, in serata no, spara il penalty dritto dritto in curva. Bianconeri che hanno una relazione molto difficile con i rigori in questa stagione. Anche Padoin spreca da dentro l’area. Conte intanto si gioca la carta Vucinic che subentra a Lichtsteiner. E il montenegrino comincia a calciare con continuità verso la porta di Agazzi che però in una di queste circostanze respinge corto permettendo a Matri di pareggiare i conti. I sardi sono alle corde, Ekdal è in campo ma solo perché i cambi sono già stati esauriti.

    Asamoah, di testa, chiama Agazzi al grande intervento complice anche l’aiuto del palo. I 6’ di recupero fanno sperare tanto i bianconeri che sono fortunati quando il rinvio di Nenè colpisce la mano di Vidal permettendo a Matri da due passi di fulminare Agazzi. Vittoria bianconera ormai in tasca e appena prima del triplice fischio Giovinco con un diagonale scavalca il portiere sardo con Vucinic che sulla linea accompagna la sfera in rete. Finisce cosi 3-1 e adesso arrivano le sospirate vacanze per le due squadre. Bianconeri che già pensano al mercato che potrebbe regalare un paio di difensori e un attaccante, ma forse non Drogba. Cagliari che invece perde quota in classifica con il presidente Cellino che a fine gara è un fiume in piena per la solita storia dell’Is Arenas.

    Le pagelle di Cagliari-Juventus
    Agazzi 7,5: Un felino. Vola da una parte all’altra, para di tutto e di più. Ma deve capitolare anche lui davanti a Matri.
    Astori 5: Finchè è in campo non fa male ma dimostra tanto, troppo nervosismo e il suo rosso agevola il successo bianconero.
    Nainggolan 6,5: Grande prova in mezzo al campo, tanta qualità e quantità. Furbo nello spingere Asamoah in occasione del fallo da rigore non concesso alla Juve.
    Vidal 5: Serata non per il cileno. Causa un rigore, ne sbaglia un altro, sempre impreciso. Si rifarà.
    Asamoah 7: Nel primo tempo è l’unico a spingere. Nella ripresa va vicinissimo al gol che prima una spinta di Nainggolan poi Agazzi gli negano.
    Matri 7,5: Rapace. Si fa trovare pronto in area piccola e castiga ancora una volta la sua ex squadra. Chissà se avrà fatto ricredere la Juve riguardo ad una sua eventuale cessione a gennaio.

    Il tabellino di Cagliari-Juventus
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 7,5; Pisano 6, Ariaudo 6, Astori 5, Murru 6 (8′ st Perico 5,5); Dessena 6, Nainggolan 6,5, Ekdal 6,5; Thiago Ribeiro 6; Sau 6 (22′ st Del Fabro 5), Pinilla 6 (31′ st Nené sv). In panchina: Avramov, Rossettini, Avelar, Casarini,Ceppelini, Cossu. Allenatori: Lopez-Pulga 6.
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Caceres 5,5 (17′ st Padoin 5,5), Bonucci 6,5, Barzagli 6; Lichtsteiner 5,5 (27′ st Vucinic 6,5), Vidal 5, Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 7; Quagliarella 5 (15′ st Matri 7,5), Giovinco 6,5. In panchina: Storari, Rubinho, Marrone, Isla, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. Allenatore: Conte 7

     

     

  • Stadio Is Arenas, rischio chiusura per Cagliari-Juventus

    Stadio Is Arenas, rischio chiusura per Cagliari-Juventus

    Ma che succede intorno allo Stadio Is Arenas? Sembra non avere pace il nuovo impianto sportivo del Cagliari, costruito nella vicina Quartu Sant’Elena a causa delle condizioni pessime in cui versa il Sant’Elia. Costruito in pochi mesi, tra tanti ostacoli e mille problemi, è stato inaugurato poche settimane fa in occasione della sfida contro il Catania, ma il primo incontro svoltosi a porte aperte è stato quello contro il Napoli, dove il nuovo stadio ha potuto contare il tutto esaurito. Ma, sembrano nascere nuovi guai per l’Is Arenas Stadium con il rischio chiusura in vista della sentita gara contro la Juventus. Solite grane sul fronte sicurezza e sui lavori intorno all’impianto quartese, bloccati a causa di alcune indagini aperte da finanza e forestali. Serve l’ennesima impresa del presidente rossoblu Massimo Cellino.

    Rischio Juve – Curva Sud e Distinti esauriti, le vendite nei restanti settori viaggiano a gonfie vele. Ma, Cagliari-Juventus potrebbe giocarsi a porte chiuse o addirittura lontano dalla Sardegna.

    Nuovi guai per Cellino e lo Stadio Is Arenas © Enrico Locci/Getty Images
    Nuovi guai per Cellino e lo Stadio Is Arenas © Enrico Locci/Getty Images

    I lavori – Prefettura e Comune di Quartu Sant’Elena hanno lanciato due ultimatum a Massimo Cellino e quindi al Cagliari Calcio per concludere in tempi stretti gli ultimi lavori per la conclusione dell’impianto sardo. I primi hanno dato un margine di 30 giorni per terminare le opere all’interno e all’esterno dello stadio Is Arenas, mentre gli altri hanno messo a rischio anche l’agibilità per la sfida contro i bianconeri a causa di carenze sulla sicurezza.

    Caos interno – Da segnalare che nelle scorse settimane è stata aperta un’inchiesta sull’utilizzo di fondi pubblici per la costruzione dello stadio con tanto di doppio arresto tra i consiglieri comunali del comune quartese e quello dell’impresario che gestiva la realizzazione dell’impianto. Questo ha di fatto bloccato qualsiasi lavoro, con tanto di denuncia da parte di Cellino che nei giorni scorsi ha lamentato il rallentamento delle varie pratiche che avrebbero consentito di terminare la main stand, così come l’allacciamento fognario e l’installazione della torre faro e della cabina elettrica.

    Che ne sarà dello stadio Is Arenas? Non si sa. Gli ostacoli sembrano moltiplicarsi ogni giorno di più. E secondo le ultime notizie, l’impianto mancherebbe al momento dell’agibilità. Ma come è stato possibile far giocare le partite interne contro Napoli e Chievo (in campionato) e Pescara (in Coppa Italia) con tutti i settori aperti al pubblico senza i documenti necessari? Mistero! Cellino farà il miracolo o ci ritroveremo davanti ad un nuovo caso Cagliari-Roma? Appuntamento al 21 dicembre.