Tag: massimo carrera

  • Udinese-Juventus, Carrera ritrova Buffon e Chiellini. Friulani con Lazzari dal 1′

    Udinese-Juventus, Carrera ritrova Buffon e Chiellini. Friulani con Lazzari dal 1′

    Dopo lo scotto dell’eliminazione dalla prossima Champions League l’Udinese di Francesco Guidolin si rituffa nel campionato per cercare subito di dimenticare la brutta serata di martedì scorso e incassare i primi punti di questo campionato. Di certo però l’avversario non sarà dei più comodi: al Friuli infatti arriva la Juventus, imbattuta in Serie A da 39 partite e vogliosa di rimanere in testa alla classifica dopo il vittorioso esordio contro il Parma. Insomma si prevede un match scoppiettante, con grandi motivazioni da ambodue le parti.

    Lo scorso anno nonostante una gara dominata la formazione torinese non riuscì a sfondare con l’Udinese che incasso così un punto prezioso. Il tecnico di casa per tentare in quella che è l’impresa ricercata da tutti, ovvero sconfiggere i campioni d’Italia in casa, potrà contare sull’intera rosa a disposizione eccezion fatta per Badu. Ci sarà sin da subito l’ex Fiorentina Lazzari mentre rimarrà fuori, almeno dal 1’, il tanto discusso Maicosuel che con il suo cucchiaio ai rigori contro lo Sporting Braga ha causato l’eliminazione dei friulani dalla massima competizione europea. In avanti dubbio tra Fabbrini e Muriel, con l’italiano favorito.

    Per il resto tutto secondo previsioni, con un 3-5-2 che davanti al portiere Brkic, il quale si sta ritagliando una sempre maggiore fiducia, vede il trio formato da Benatia, Danilo e Domizzi. In mezzo al campo Pinzi, Pereyra e Lazzari mentre sulle corsie laterali toccherà a Basta e Armero, quest’ultimo nel mirino della Juventus per diverso tempo in quest’estate. In attacco ecco Fabbrini e Di Natale.

    Chiellini e Buffon © Massimo Cebrelli/Getty Images

    Dall’altra parte Carrera recupera Buffon, Chiellini e Caceres, ma solo i primi due scenderanno in campo dall’inizio. Fuori gli infortunati di lungo corso Lucio e Padoin, ma nemmeno Pepe e Isla faranno parte della spedizione in terra friulana. I due peraltro, sarebbero stati ex in questa gara, condizione questa che accomuna Quagliarella e Asamoah. E c’è curiosità proprio per capire come il pubblico udinese accoglierà quest’ultima. Non in condizione l’ultimo arrivato Bendtner e per questo rimasto a Torino. Un solo dubbio, come al solito in attacco: a giocarsi un posto sono Matri e Giovinco, con quest’ultimo che sin qui non ha convinto molto e che potrebbe essere scavalcato dall’ex giocatore del Cagliari. In porta dunque c’è Buffon.

    Per il resto un 3-5-2 speculare a quello dei padroni di casa con Barzagli, Bonucci e Chiellini a comporre il trio difensivo e che si ritrovano dopo l’esperienza in Nazionale nel corso degli ultimi Europei in Polonia ed Ucraina. In mezzo al campo Vidal, Pirlo e Marchisio formeranno il solito e solido pacchetto di centrali mentre sugli esterni agiranno Lichtsteiner e Asamoah. In attacco Vucinic sicuro del posto e che dovrebbe essere affiancato da Matri.

    Udinese-Juventus, le probabili formazioni:
    UDINESE (3-5-2): Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi, Pereyra, Lazzari, Armero; Fabbrini, Di Natale. In panchina: Padelli, Heurtaux, Coda, Angella, Gabriel Silva, Pasquale, Faraoni, Willians, Allan, Muriel, Barreto, Maicosuel. Allenatore: Guidolin

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Matri, Vucinic. In panchina: Storari, Branescu, Marrone, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Giovinco, Quagliarella. Allenatore: Carrera

  • Juventus-Parma 2-0, bastano Lichtsteiner e Pirlo

    Juventus-Parma 2-0, bastano Lichtsteiner e Pirlo

    La Juventus riparte in campionato da dove aveva lasciato lo scorso 13 Maggio: con una vittoria. Nel secondo anticipo della nuova stagione del Campionato di Serie A 2012/2013 i bianconeri Campioni d’Italia superano il Parma per 2-0 grazie alle reti di Lichtsteiner e Pirlo.

    Basta solo un tempo, il secondo, alla Vecchia Signora per dominare un Parma voglioso soprattutto a centrocampo. L’avvio per i bianconeri infatti non è brillante e lo dimostrano i numerosi colpi alle vetrate oscurate che ospitano lo squalificato Antonio Conte in tribuna. Il 3-5-2 è il modulo scelto da entrambi i tecnici ma mentre la Juventus fatica a fare la partita il Parma si dimostra molto attento nel reparto difensivo chiudendo gli spazi agli avversari e cercando di sfruttare le accelerazioni di Biabiany. Il primo guizzo è per i ducali che al 25′ sfruttano un calcio d’angolo con Parolo che di testa spara alto sulla porta difesa da Storari. Al 33′ l’episodio che potrebbe cambiare la partita, Lichtsteiner viene atterrato in area da Mirante, bravo il quinto uomo a segnalare il calcio di rigore, meno bravo l’assistente a non segnalare poco prima la posizione di off-side dello svizzero. Sul dischetto si porta Vidal che conferma di non essere nella sua serata migliore facendosi parare il tiro dal portiere. Tutto invariato, si va negli spogliatoi sul risultato di 0-0.

    Nella ripresa non ci sono cambi per le due formazioni a parte il cambio di passo dei padroni di casa. I bianconeri si fanno subito aggressivi e in meno di 15 minuti chiudono la partita. Prima Vidal sfiora il gol su un invito di Asamoah, poi Vucinic decide di sciupare un’occasione ghiotta tirando in porta anzichè servire Marchisio libero al centro infine è ancora Asamoah, l’uomo in più di questa Juventus, che mette al centro un cross rasoterra per Lichtsteiner al quale va l’onore di inaugurare la stagione con il primo gol bianconero esattamente come accadde lo scorso anno.

    Ormai in vantaggio i bianconeri possono dominare il campo e già al 59′, esattamente 5 minuti dopo la prima rete, arriva il raddoppio con una punizione non impeccabile di Pirlo che però non è trattenuta da Mirante entro la linea di porta. Ancora una volta è il quinto uomo a farsi carico della responsabilità di decretare la seconda rete dei bianconeri, le immagini non sembrano chiarire perfattamente il dubbio ma la sensazione è che Mirante abbia effettivamente lasciato che il pallone oltrepassasse la linea di porta.

    Juventus-Parma | © Marco Luzzani / Getty Images

    Il Parma prova debolmente a riaprire la partita, prima con Biabiany che costringe Storari a mettere in corner, poi con Belfodil lanciato a rete da Bonucci ma fermato da un attento Barzagli e poi da Valdes il cui contropiede viene smontato da un intervento di Bonucci. Troppo poco per questo Parma che nel primo tempo non ha saputo approfittare della condizione poco brillante dei padroni di casa.

    La Juventus continua quindi la serie positiva di imbattibilità in campionato senza incassare gol, finisce così, con 2 reti e con i cori della curva per il grande assente dello Juventus Stadium, Alessandro Del Piero.

    Le pagelle di Juventus-Parma

    Asamoah 7,5: E’ l’uomo in più di questa Juventus: corre, difende e propone in avanti, non a caso è suo l’assist che sblocca la gara. Confermate le lodi che su di lui erano piovute all’indomani della SuperCoppa Italiana.

    Marrone 6,5: Inventato da Conte nel ruolo di difensore centrale, il giovane non delude le aspettative del mister nel ruolo di libero che va ad occupare.

    Lichtsteiner 7: Il cambio di passo nel secondo tempo lo porta a cambiare le sorti della gara, dopo aver conquistato il rigore sul finire della prima frazione di gioco, è suo il tocco che sblocca la partita esattamente come l’anno prima.

    Vidal 5: Che questa satasera non sarebbe stata la partita di Vidal si era capito dai primi passaggi sbagliati ad avvio gara. Al 33′ ha l’occasione di sbloccare il risultato calciando il rigore procuratosi da Lichtsteiner ma la sciupa malamente.

    Mirante 6: Ha l’onore di aver salvato il risultato sul finire del primo tempo incantando Vidal dal dischetto ma pasticcia sulla punizione di Pirlo che di fatto chiude anticipatamente il match.

    Acquah 5: Non una bella prestazione quella dell’ex centrocampista del Palermo che si è messo in mostra stasera più per i falli inutili commessi che per le belle giocate.

    Valdes 5,5: Soffre molto la presenza di Marchisio e Asamoah, dovrebbe illuminare la squadra con le sue giocate ma soprattutto nel secondo tempo i suoi compagni lo aiutano poco nell’impresa.

    Biabiany 6: La Juventus temeva le sue accelerazioni ma complice la poca collaborazione dei suoi compagni anche lui è costretto ad arrangiarsi per come può.

    Juventus (3-5-2): Storari 6,5; Bonucci 5,5, Marrone 6,5, Barzagli 6,5; Lichtsteiner 7 (33′ st Padoin sv), Vidal 5,5, Pirlo 6,5, Marchisio 7, Asamoah 7,5; Vucinic 6,5 (34′ st Matri sv), Giovinco 5,5 (41′ st De Ceglie sv). A disp.: Leali, Branescu, Chiellini, Masi, Pogba, Boakye, Giaccherini, Quagliarella. All.: Carrera 6.

    Parma (3-5-1-1): Mirante 6; Zaccardo 5,5, Paletta 6, Lucarelli 5,5; Rosi 5 (36′ st Pellé sv), Valdes 5,5, Acquah 5 (12′ st Ninis 6), Parolo 6, Gobbi 5,5; Biabiany 6; Pabon 5 (12′ st Belfodil 6,5). A disp.: Pavarini, Bajza, Morrone, Musacci, Modesto, Benalouane, Fideleff. All.: Donadoni 6.

    Highlights Juventus-Parma 2-0

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  • Juventus-Parma, la prima senza Conte e Del Piero in campionato

    Juventus-Parma, la prima senza Conte e Del Piero in campionato

    Tra processi mediatici e non, tra botte e risposte roventi inizia oggi il Campionato di Serie A per la stagione 2012/2013. A dare ufficialmente il via alla stagione alle h 18 sarà la partitissima Fiorentina-Udinese mentre stasera il debutto dei Campioni d’Italia di scena allo Juventus Stadium contro il Parma di Roberto Donadoni. A guidare la compagine bianconera Massimo Carrera, sostituto di Mister Conte relegato in tribuna per effetto della sentenza del processo sul calcioscommesse. Quello di Carrera è il debutto in campionato ma il secondo appuntamento ufficiale da allenatore dopo il debutto in Supercoppa italiana a Pechino. Non ci sarà per la prima volta dopo 20 anni Alessandro Del Piero che negli ultimi 11 anni ha guidato la squadra con esemplare dedizione da Capitano.

    La Juventus cercherà di difendere lo scudetto conquistato nella stagione passata e il record di imbattibilità in campionato Carrera si affiderà al collaudato 3-5-2 con Storari in porta a sostituzione dell’infortunato Buffon, in difesa Bonucci e Barzagli mentre Chiellini, nonostante la convocazione dovrebbe accomodarsi in panchina. Al suo posto sembra certa la presenza di Marrone. Ai lati spazio per Lichtsteiner e il neo acquisto Asamoah mentre nessuna sorpresa si prospetta a centrocampo visto che è confermato il trio delle meraviglie Vidal-Pirlo-Marchisio. In avanti spazio per Mirko Vucinic al cui fianco opererà l’ex dei ducali Sebastian Giovinco.

    Conte e Del Piero © Claudio Villa/Getty Images

    Anche Donadoni si affida al 3-5-2 per il debutto in campionato con Mirante tra i pali e reparto difensivo affidato a Zaccardo, Paletta e Lucarelli. Sulla destra dovrebbe esserci spazio per Rosi mentre Gobbi dovrebbe piazzarsi sulla sinistra. Morrone, Parolo e Valdes completeranno il centrocampo mentre alla coppia Biabiany-Pabon viene affidato il reparto offensivo.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS-PARMA

    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Bonucci, Marrone, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Giovinco. All.: Carrera.
    A disp.: Leali, Masi, Chiellini, De Ceglie, Ziegler, Pogba, Pazienza, Padoin, Giaccherini, Matri, Quagliarella, Boakye.
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Buffon, Lucio, Caceres, Isla, Pepe.

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Rosi, Morrone, Valdes, Parolo, Gobbi; Pabon, Biabiany. All.: Donadoni.
    A disp.: Pavarini, Fideleff, Benalouane, Acquah, Modesto, Musacci, Ninis, Belfodil, Pellè.
    Squalificati: Galloppa (1).
    Indisponibili: Sansone, Palladino, Amauri, Santacroce.

    Arbitro: Romeo di Verona.

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Arriva ad una settimana dall’inizio del campionato il più classico dei tornei estivi italiani. Il trofeo Berlusconi in programma alle 21 a San Siro tra Milan e Juventus però sarà parecchio diverso dall’ultima edizione. E forse si può anche affermare che mai come nell’ultimo anno di cose, tra un’edizione e l’altra del memorial intitolato al padre del presidente milanista Luigi, ne sono cambiate. Innanzitutto per ciò che riguarda la differenza con la passata stagione: dodici mesi fa infatti l’ambiente rossonero, reduce da quello scudetto che ha interrotto la lunga egemonia dell’Inter, era molto carico, e sognava in grande per l’Italia e l’Europa.

    Dall’altro lato vi era una Juventus piccola piccola, incapace pochi mesi prima di qualificarsi perfino in Europa League, e che vedeva alla guida un Antonio Conte alla prima avventura con una grande squadra. Insomma qualche piccola speranza c’era, ma minore rispetto ai grandi timori causati dalle annate precedenti. Tra fine 2011 e inizio 2012 è successo quello che tutti sanno, ovvero la Juventus capace di ritornare sul tetto d’Italia e il Milan secondo che in estate ha praticamente smantellato una squadra, non solo per via delle clamorose cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, ma anche causa l’addio di tanti veterani, sovvertendo cosi quella che era la situazione dell’anno precedente. Stavolta infatti è la Juventus che sembra avere qualcosina in più, almeno sulla carta.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ma non sempre, storicamente, ciò viene considerata una cosa positiva al trofeo Berlusconi: nel corso degli anni infatti ha preso piede una questione scaramantica. Tantissime volte infatti chi ha perso questo incontro, ha poi vinto il campionato. E’ successo perfino la scorsa stagione, quando la Juventus usci sconfitta nonostante il gol di Vucinic, grazie ai gol rossoneri di Boateng e Seedorf. Per ciò che riguarda la condizione delle due squadre vi è da dire che sarà un match dove non ci saranno alcuni dei protagonisti più attesi. Nella squadra bianconera infatti out Chiellini, Caceres, Isla, Pirlo e Buffon. Va meglio ad Allegri che deve fare a solo di Ambrosini e Mexes.

    Al rientro dopo l’esperienza con la nazionale brasiliana Pato, ma ci sarà spazio anche per Constant e Zapata, quest’ultimo osservato speciale in vista della stagione che comincerà presto. Esordio a San Siro anche per Montolivo, mentre non ci sarà, almeno dall’inizio Cassano. Nella Juventus invece la curiosità dei tifosi è rivolta verso Pogba, talentuoso francese chiamato a sostituire Pirlo.

    Situazione paradossale invece per Matri, il quale scenderà in campo con la maglia bianconera ma che presto potrebbe trovarsi a vestire quel rossonero che in serata affronterà d’avversario. Spazio anche per un ritrovato De Ceglie oltre che per Lichtsteiner, negli ultimi giorni nel mirino del Paris Saint Germain. Per le due compagini sarà la prima volta sul campo in sintetico-misto di San Siro che l’Inter ha voluto già collaudare. Per Conte invece le ultime prove tecniche di collegamento con la panchina sulla quale siederà Massimo Carrera.

    Milan – Juventus, le probabili formazioni:
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Zapata, Antonini; Flamini, Montolivo, Constant; Boateng, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Asamoah, De Ceglie; Vucinic, Matri. Allenatore: Carrera

  • Juventus festa a Villar Perosa. Elkann punzecchia Zeman

    Juventus festa a Villar Perosa. Elkann punzecchia Zeman

    E’ finita con il risultato di 5 a 1 la classica amichevole di Villar Perosa tra la Juventus A e la Juventus B. Un appuntamento immancabile nell’estate bianconera, condito ancora una volta da dichiarazioni forti. Una volta era Gianni Agnelli a rilasciarle, adesso invece è toccato al nipote John Elkann che stavolta ha preso di mira Zdenek Zeman, allenatore della Roma che nei giorni scorsi aveva lanciato frecciatine ai bianconeri ed in particolare al loro allenatore Antonio Conte.

    Ha vinto più Carrera in una partita che lui in una carriera” ha affermato Elkann, riprendendo una frase già in voga da subito dopo la Supercoppa Italiana vinta contro il Napoli. E proprio all’indirizzo dei partenopei sono indirizzate le altre stoccate del dirigente piemontese, spiegando come sia mancato il cosiddetto spirito olimpico con l’assenza alla premiazione di Pechino. Andrea Agnelli invece si è soffermato sul mercato, non sbilanciandosi tuttavia su chi sarà il giocatore che completerà il reparto avanzato dei bianconeri.

    Ha parlato poi della maglia numero 10, dribblando però le domande dei cronisti con un “al momento giusto andrà sulle spalle di qualcuno”. Ha parlato anche Gigi Buffon, il quale ha donato una maglia a John Elkann, gettando acqua sul fuoco rispetto alle polemiche con Zdenek Zeman e indicando la stampa come mezzo di strumentalizzazione delle dichiarazioni. Ha poi confidato di sentirsi spesso, specie via sms, con Alessandro Del Piero.

    Agnelli, Conte ed Elkann © Valerio Pennicino/Getty Images

    Per quanto riguarda la partita invece Carrera ha schierato dal primo minuto un undici formato da Buffon tra i pali; Lucio, Bonucci e Rugani in difesa; Padoin, Pazienza, Pogba, Giaccherini e De Ceglie a centrocampo con Quagliarella e Matri in avanti. Inizio migliore per la squadra A che sfiora il gol con Matri, due volte, e Pogba, prima di trovare il vantaggio al 25’ con una punizione di Quagliarella.

    Nella ripresa Carrera rivoluziona la squadra dando spazio, nella formazione A, a tanti giovani oltre ai vari Storari, Vidal, Marchisio e Giovinco. Al 12’ il raddoppio con Pogba, ottima la sua prova, che lancia Matri il quale non sbaglia. Bonatini rimette in carreggiata la squadra B al 18’ ma appena un minuto dopo Giaccherini cala il tris con un bel tiro dal limite. Un tiro a giro sul secondo palo di Giovinco e un gol di Ruggiero nell’angolino basso firmano il 5 a 1 definitivo.

  • Juventus a Salerno prima vittoria senza Conte

    Juventus a Salerno prima vittoria senza Conte

    Si impone per 2-0 contro il Malaga la Juventus in quella che era la sua ultima amichevole prima della Supercoppa Italiana di scena a Pechino il prossimo 11 Agosto contro il Napoli. Quella di ieri è stata anche la prima partita  senza il suo allenatore Antonio Conte che per l’occasione è rimasto in tribuna lasciando il posto in panchina al duo Carrera e Filippi. L’intento era quello di fare le prove tecniche in vista della decisione del giudice sportivo sul processo legato al calcioscommesse.

    A decidere il match contro gli spagnoli, giocato a Salerno, ci pensa un ritrovato Matri autore di una doppietta. I bianconeri scendono in campo con il classico 3-5-2 rinunciando a Buffon per una contusione all’anca procurata nel riscaldamento; al suo posto l’ottimo Storari accompagnato in difesa dal giovane Marrone,Lichtsteiner e Lucio, mentre a centrocampo Padoin e Asamoah sugli esterni, a Pirlo viene affidata la regia con Vidal e Marchisio ai suoi fianchi, in attacco Matri e Giovinco. Tra gli assenti Barzagli, Vucinic, Caceres, Chiellini, Isla e Pepe.

    Alessandro Matri | © Paolo Bruno / Getty Images

    Partono subito forte i bianconeri che già al 3′ passano in vantaggio grazie a Matri che raccoglia un cross dalla destra di Padoin, l’attaccante stoppa il pallone si gira e batte Caballero con un tiro di sinistro. Al 52′ azione quasi fotocopia, con Padoin che mette in mezzo ancora per Matri che questa mette di testa il definitivo 2-0. Malaga che però in tutta la gara riesce a costruirsi delle buoni occasioni vanificate tutte da un ottimo Storari: prima vola sul destro da fuori di Maresca e poi ribatte il colpo di testa ravvicinato da Fernandez.
    Nel corso del match girandola di cambi ma significativo è il boato del pubblico che accoglie al 32′ l’ingresso in campo di Leonardo Bonucci,sottolineando che i tifosi sostengono incondizionatamente il difensore dopo le richieste di squalifica da parte del procuratore Palazzi.

    In mattinata la squadra si imbarcherà da Salerno per Pechino con scalo a Francoforte. Domani all’alba arrivo in Cina, alle 17 è in programma il primo allenamento. Questo l’elenco dei convocati per la sfida di sabato (pomeriggio in Italia, ore 14), diramata dal tecnico leccese e dal suo staff: ritornano in gruppo gli acciaccati Barzagli e Vucinic, restano a casa gli infortunati di lungo corso Chiellini, Isla e Caceres, mentre non farà parte dell’avventura Pazienza in procinto di trasferirsi. Prenderanno parte alla spedizione orientale Buffon, Storari, Leali, Branescu, Barzagli, Bonucci, De Ceglie, Lucio, Masi, Rugani, Lichtsteiner, Untersee, Ziegler, Asamoah, Giaccherini, Marchisio, Marrone, Padoin, Pepe, Pirlo, Pogba, Vidal, Boakye, Giovinco, Matri, Quagliarella e Vucinic.

    Juventus-Malaga 2-0 video highlights
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  • La Juventus ha scelto Carrera come sostituto di Conte

    La Juventus ha scelto Carrera come sostituto di Conte

    Continua a lavorare su più fronti la dirigenza della Juventus, il cui primo pensiero in questi giorni è legato ai casi di Antonio Conte, Leonardo Bonucci e Simone Pepe. Il rischio squalifica dell’attuale trainer è alto, specie dopo il nulla di fatto con il patteggiamento. Scartata l’ipotesi di un nuovo allenatore esterno, come ad esempio venuto fuori dopo la candidatura di Fabio Cannavaro, la società piemontese si è guardata all’interno individuando Massimo Carrera come possibile allenatore della prima squadra.

    Una promozione importante dunque per l’ex difensore di Juventus e Atalanta, che da collaboratore di campo passerebbe a trainer della squadra campione d’Italia in caso di squalifica, ormai certa, di Antonio Conte. Carrera dunque avrebbe superato nelle preferenze l’allenatore della Primavera bianconera Marco Baroni, e l’indizio a tutto ciò è rappresentato dal fatto che Carrera partirà in Cina per la Supercoppa a differenza di Baroni che invece rimarrà a Torino. In caso di squalifica già dalla gara di Pechino in panchina siederebbero sia Carrera che Claudio Filippi, allenatore dei portieri bianconeri.

    Antonio Conte | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Una soluzione interna obbligata anche dalla squalifica di Angelo Alessio, secondo di Conte, anch’esso colpito dal calcioscommesse. Se da un lato dunque la formazione bianconera sta cercando in tutti i modi di tutelare i propri tesserati, dall’altro si sta anche cautelando al fine di non rischiare di dover ricorrere a soluzioni d’urgenza in caso di squalifica, eventualità questa che sembra essere molto concreta. Un po’ come accaduto in difesa, dove la Juve è alla ricerca di un giocatore che vada a rimpiazzare Bonucci. Si cerca di difendere in ogni modo i propri gioielli dunque, ma la cautela sembra non essere mai troppa in un estate che doveva essere quella della grande attesa per la Champions League ritrovata e che invece si è trasformata in quella di Procure e tribunali.

  • Juventus: Ferrara al capolinea, con l’Inter in Coppa Italia l’addio poi Hiddink o traghettatore

    L’avventura di Ferrara sulla panchina della Juventus è arrivata al capolinea: questo quanto è trapelato dal vertice di ieri sera tra proprietà e dirigenza del club bianconero a cui non è bastata la buona partita di sabato sera contro la Roma e persa per 2-1 in cui si erano visti dei timidi miglioramenti.
    Ferrara rimarrà in panchina fino alla sfida di giovedì di Coppa Italia contro l’Inter con il destino già segnato e, indipendentemente dal risultato, si chiuderà il rapporto con il tecnico napoletano; poi verrà ufficializzato il nuovo allenatore che sarà Hiddink ma se non verrà trovato l’accordo economico con l’olandese allora Blanc virerà su un traghettatore; Carrera è il favorito alla successione di Ferarra ma tra i papabili ci sono anche Vialli (l’ex attaccante bianconero ha già rifiutato per rispetto al suo amico Ciro), Zaccheroni, Zoff, Laudrup e Gentile.

    Il progetto di Blanc di resistere con Ferrara per poi affidare la gestione tecnica del club a Lippi al termine del Mondiale è fallita, John Elkann ha imposto al presidente di cambiare immediatamente rotta per non perdere anche la qualificazione alla prossima Champions League.

    Una scelta più che discutibile, anche alla luce della prestazione offerta dalla Juventus contro la Roma, non esaltante ma sicuramente una delle migliori da inizio stagione perchè se deve essere esonero meglio cominciare a lavorare con il nuovo tecnico sin da subito e non farlo alla vigilia di una partita importante come la sfida con la Lazio, ma forse ai vertici di Corso Galileo Ferraris si tiene più alla Coppa nazionale che non al campionato e all’Europa, sintomo di una confusione mentale d’altri tempi. E in questi casi come di consuetudine alla fine il solo a pagare sarà l’allenatore.