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  • Cassano e Stramaccioni fermati dal giudice sportivo

    Cassano e Stramaccioni fermati dal giudice sportivo

    Cassano e Stramaccioni squalificati. La lunga coda di polemiche nel post partita di Inter-Cagliari non è passata inosservata al giudice sportivo che ha fermato per un turno il tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni (espulso nei minuti finali), per aver contestato troppo energicamente una decisione dell’arbitro (il rigore non concesso al 90′). E’ andata peggio invece al talento di Bari Vecchia, Antonio Cassano, fermato per due giornate da Gianpaolo Tosel reo di aver rivolto frasi ingiuriose a Giacomelli a gara concluse, nel sottopassaggio che porta negli spogliatoi. Non è ancora risaputo se la società interista presenterà ricorso contro quest’ultima decisione. In caso contrario, l’ex attaccante di Roma e Milan salterà la trasferta di Parma e l’incontro casalingo contro il Palermo.

    Solo un’ammenda da tre mila euro per l’allenatore del Siena Serse Cosmi, espulso nel finale del primo tempo, per aver “manifestato platealmente il disappunto per il comportamento in campo dei propri calciatori, colpendo con un violento calcio un contenitore di bevande, con un violento pugno la panchina e gettando al suolo la giacca che indossava“, in occasione della palla gol sprecata dall’attaccante Calaiò (chissà che Cosmi non faccia pagare la multa al proprio giocatore). Ammonizione più diffida per Giampiero Ventura, tecnico del Torino, beccato dalle telecamere in un plateale “è vergognoso” in occasione del rigore concesso alla Roma. Frase che, secondo quanto detto dal mister granata, era riferita all’errore difensivo nel concedere quell’opportunità.

    Andrea Stramaccioni
    Stramaccioni, fermato per un turno dal giudice sportivo © Claudio Villa/Getty Images

    Tra i collaboratori, squalificato per un turno Massimo Carrera (allenatore della Juventus prima del ritorno di Angelo Alessio) per aver contestato una decisione arbitrale con una frase ingiuriosa verso il direttore di gara.

    OLTRE CASSANO – Tra i giocatori squalificati, le squadre che hanno avuto la peggio sono sicuramente Palermo e Pescara. I rosanero, che ospiteranno il Catania per il derby siciliano nella prossima giornata, dovranno fare a meno di Ujkani, Barreto e Labrin. Forse più importanti le squalifiche per gli abruzzesi (che ospiteranno la Roma per la prima gara della gestione Bergodi). Il nuovo mister dovrà sostituire Cascione, Capuano e Zanon, tre potenziali titolari. Gli altri giocatori fermati dal giudice sportivo sono: Cigarini (Atalanta), Taider (Bologna), Astori (Cagliari), Hetemaj, Sardo (Chievo Verona), Pizarro (Fiorentina), Gargano (Inter), Cavani (Napoli), Parolo (Parma).

    LE SOCIETA’ – Sono tre i club multati da Gianpaolo Tosel. Il Catania dovrà pagare quattro mila euro per la presenza di fumogeni accesi nel proprio settore. Il Milan invece dovrà sborsarne tre mila per il comportamento avuto dai propri tifosi a Napoli ed infine il Bologna, due mila euro di multa, a causa di un tifoso che ha insultato l’arbitro.

  • Da 1 a 10, l’analisi di Juventus-Inter

    Da 1 a 10, l’analisi di Juventus-Inter

    Il giorno dopo la caduta degli invincibili è fin troppo facile far pagelle, esaltarsi e cadere nell’imperdonabile errore di dar adesso l’Inter per favorita e la Juventus improvvisamente ridimensionata. Metter in fila 49 risultati utili consecutivi non è impresa semplice, farlo poi senza il proprio allenatore in panchina è impresa ancora più difficile. La vittoria dell’Inter sulla Juventus allo Juventus Stadium ha però un significato importante per il campionato italiano e per chi già dopo dieci giornate pensava che tutto fosse già deciso. Un po’ per gioco, un po’ per sintesi proveremo adesso ad analizzare Juventus-Inter in dieci punti.

    10) Javier Zanetti ed Estevan Cambiasso. La Vecchia Guardia nerazzurra si prende la rivincita dei fischi della scorsa stagione, dimostrando di saper tirare ancora la carretta e di non temere la fisicità di due mostri come Asamoah e Vidal.

    9) Cassano, Palacio, Milito. Il tridente nerazzurro ha messo in crisi la difesa a tre della Juventus, Stramaccioni ha avuto coraggio ed ha dimostrato di saper preparare alla grande le partite che contano ma crediamo che la contromossa bianconera non sia mai arrivata.

    8) Paolo Tagliavento. La partita alla fine è stata vinta dall’Inter con pieno merito ma il fischietto ha dimostrato ancora una volta di esser inadeguato a grandi match, speriamo sia l’ultimo.

    7) Alessio o Carrera. Sarà solo una sensazione ma l’assenza di Conte in panchina si sente ancora di più da quando Alessio ha sostituito Carrera.

    6) I Cambi di Alessio o di Conte? Molte vittorie della Juventus quest’anno son arrivate dalla panchina, questa volta i cambi ci lasciano perplessi. Se è giusto punire Lichsteiner dopo aver rischiato il rosso non si è capito perché optare per Bendter e non per Quagliarella al posto di Vucinic e sopratutto perché non riproporre Pogba al posto dei poco lucidi Marchisio e Vidal.

    Andrea Stramaccioni
    Andrea Stramaccioni mattatore allo Juventus Stadium | ©Getty Images
    5)Beppe Marotta. La Juventus è cotta fisicamente e inizia ad esser evidente la mancanza di alternative nei ruoli cardine. Tralasciato l’acquisto di Asamoah (oramai titolarissimo) e il giovanissimo Pogba il resto del calciomercato non è all’altezza di una squadra che vuol imporsi in Italia e in Europa.

    4) Juan Jesus. Ma perché non giocava lo scorso anno? Il difensore brasiliano è una delle più belle scoperte dell’Inter 2012/2013. Perfetto in difesa sa farsi apprezzare anche in fase d’impostazione.

    3) Sebastian Giovinco. I tifosi bianconeri lo hanno già scaricato a noi ieri sera non è dispiaciuto anche se è ancora lontano dalle prestazioni di Parma.

    2) Lo Juventus Stadium. Tralasciando la carta arrivata in testa ad Orsato il pubblico bianconero dimostra di esser maturo.

    1) Andrea Stramaccioni. Valentino Rossi lo ha definito forse prematuramente meglio di Mourinho. La cosa certa è che finalmente l’epoca dello Special One è alle spalle e in casa nerazzurra si inizia a pensare al futuro.

  • Juventus-Napoli, Giovinco favorito su Matri

    Juventus-Napoli, Giovinco favorito su Matri

    Due settimane di polemiche e veleni. Ma adesso la parola passa al campo. Alle 18, orario insolito per un match di questa portata, Juventus e Napoli si ritroveranno l’una di fronte all’altra. Ancora una volta. Due mesi fa fu la Supercoppa a mettere a confronto le due squadre: a Pechino furono i bianconeri a spuntarla per 4 a 2 dopo i tempi supplementari e al termine di un match in cui il Napoli protesto per l’arbitraggio tanto da non presenziare alla premiazione.

    Adesso però è campionato e le due squadre si presentano al match in testa alla classifica con 19 punti, ovvero un cammino quasi immacolato considerando che sin qui si sono giocate appena sette partite. I temi della partita saranno tanti. Ovviamente il Napoli cerca la rivincita dopo la sfida di Pechino. La Juventus vuole invece rispondere sul campo alle insinuazioni partenopee sull’impiego dei nazionali. Si troveranno davanti inoltre il migliore attacco della Serie A, quello juventino, contro la miglior difesa, quella dei campani.

    La formazione bianconera arriva da una lunga striscia di risultati utili consecutivi: sono ben 46, 38 dei quali la scorsa stagione e 7 in questa. Quello che residua risale all’annata 2010/2011 ottenuto proprio contro il Napoli all’ultima giornata. E il sogno azzurro è quello di chiudere il cerchio la dove si era aperto oltre due anni fa. I partenopei, tra l’altro, sono stati l’ultima e l’unica squadra della scorsa stagione a far perdere una gara alla Juve: era la finale di Coppa Italia e si giocò a Roma. Nell’unico precedente allo Juventus Stadium poi non ci fu storia, con i torinesi che nello scorso aprile si imposero 3-0 sbloccando la gara nella ripresa.

    Tornando alla gara Antonio Conte dovrà fare i conti con delle assenze piuttosto pesanti. Il riferimento è a Gigi Buffon che ha accusato problemi muscolari sin da dopo la sfida con l’Armenia di venerdì scorso e che non è stato convocato al pari di Mirko Vucinic, alle prese invece con uno stato influenzale che lo ha debilitato tanto da non permettergli i scendere in campo. A questi vanno aggiunti i forfait dei due laterali De Ceglie e Pepe.

    Sebastian Giovinco
    Sebastian Giovinco © FABIO MUZZI/AFP/GettyImages

    Ce la fa invece Marchisio che ha recuperato dal problema alla spalla e scenderà in campo. In porta invece andrà Storari mentre l’unico dubbio è in avanti: Giovinco e Matri si giocano una maglia accanto all’ex di turno Quagliarella. Favorita la Formica Atomica. Pochissimi problemi invece per Mazzarri che deve rinunciare solo a Britos mentre Cavani, rientrato in ritardo dal Sud America, sarà regolarmente in campo. In difesa spazio a Gamberini con Aronica che ancora una vola si accomoderà in panchina. In avanti come al solito Pandev, con Insigne che partirà dalla panchina.

    Le probabili formazioni di Juventus-Napoli:
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Giovinco. In panchina: Rubinho, Lucio, Marrone, Caceres, Pogba, Padoin, Isla, Branescu, Giaccherini, Matri, Bendtner. Allenatore: Alessio
    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani. In panchina: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, Dzemaili, Donadel, Dossena, Insigne, Vargas. Allenatore: Mazzarri

  • Marchisio salva la Juve a Siena

    Marchisio salva la Juve a Siena

    E’ servito un colpo del genio e la grinta del principe per portare a casa i tre punti in una gara che ancora una volta ha evidenziato il calo di forma della Juventus. Nella sfida pomeridiana la Juve supera il Siena per 2-1 grazie alle reti siglate da Pirlo e Marchisio, dopo aver sofferto l’inziativa e la buona organizzazione degli uomini di Cosmi, quest’ultimo costretto, per proteste, a guardare la partita dalla tribuna accanto a Conte . Ma andiamo con ordine.

    Dopo la promozione in A della stagione 2010-2011 Antonio Conte ritorna (simbolicamente) a Siena trovando una squadra che ha tutte le premesse di voler rimetter il gioco nelle mani degli avversari. La Juve soffre, sembra svogliata e poco esaltata nei match che sulla carta dovrebbero esserle favorevoli. Il primo guizzo è per i bianconeri toscani con Rosina che da solo davanti a Buffon colpisce male mantenendo il risultato invariato. Per sbloccarlo bisognerà attendere il 14′ quando Pirlo sorprende Pegolo con un tiro rasoterra che beffa la barriera. Ci prova ancora gusto al 40′, anche questa volta su calcio di punizione, il regista bianconero che questa volta deve alla traversa la negazione alla sua prima doppietta stagionale. Esce la cattiveria del Siena che in più di un’ occasione mette in seria difficoltà i Campioni d’Italia con il trio Rosina-Ze’ Eduardo-Calaiò impreciso sotto porta.

    Al 42′ è Pegolo che salva il risultato su un bel tiro di Marchisio mandando in calcio d’angolo. L’episodio della mancata espulsione per somma di ammonizioni di Chiellini manda su tutte le furie Cosmi che viene prontamente invitato da Mazzoleni ad abbandonare il campo qualche minuto più tardi. Quando la prima parte di gara sembra chiudersi sull’1-0 arriva a gran sorpresa il pareggio per i padroni di casa: Angelo, che scappa a De Ceglie, serve Calaiò che di testa non fa sconti a Buffon. 1-1 e tutto da rifare per la Juventus.

    Marchisio salva la Juve a Siena | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nella ripresa Carrera cambia con Asamoah al posto di De Ceglie provando a portarsi in avanti schiacciando gli avversari senza fare però mai male veramente, anzi, al 57′ è Chiellini che chiama agli straordinari Buffon impegnandolo con un pericoloso colpo di testa all’indietro. Mentre Vucinic decide di proseguire nell’ombra la sua prestazione Giovinco preferisce cambiare passo sfiorando al 63′ il colpo del ko. Assedio degli ospiti dalle parti di Pegolo con Vidal e Marchisio, ma il portiere non si fa sorprendere fino a quando, di rabbia, il Principino decide che è ora di mettere in cassaforte i tre punti con il primo gol stagionale: uno potente tiro di destro al volo che fa rifiatare la Juventus regalandole il 46esimo risultato utile e la vetta della classifica solitaria in attesa del risultato di stasera tra Udinese e Napoli.

    Le pagelle di Siena-Juventus

    Siena

    Pegolo 7: Il portiere dei toscani incolpevole su entrambe le reti dei Campioni d’Italia, si fa trovare pronto nelle volte in cui gli uomini della Vecchia Signora gli fanno visita.

    Felipe 6,5: Marcare Vucinic oggi non sarebbe stato un compito difficile per chiunque, lui fa il suo dovere senza problemi aiutato dalla svogliatezza del montenegrino.

    Angleo 6,5: Al 47′ si beve De Ceglie riuscendo a servire Calaiò per il colpo che vale l’1-1.

    Rosina 6: Nel primo tempo è il più pericoloso dei suoi più di una volta ha fatto tremare la retroguardia juventina non riuscendo però a concretizzare.

    Juventus

    Chiellini 5: Il difensore è tra i più in diffocoltà del reparto arretrato, spesso si lascia sopraffare dall’intraprendenza di Angelo che in più di un’occasione lo costringe al fallo facendo urlare i toscani per la mancata espulsione. Al 57′ costringe Buffon agli straordinari su un colpo di testa all’indietro.

    Pirlo 7: In giornata favorevole anche perchè non soffre la marcatura morbosa del Siena e si vede: porta in vantaggio, rischia la doppietta e dai suoi piedi partono tutti gli spunti per i compagni.

    Marchisio 7,5: E’ l’anima di questa Juve, quello che è sempre l’ultimo ad arrendersi nonostante i sacrifici a cui è costretto ad ogni gara. Prodotto del vivaio bianconero è oggi tra i centrocampisti più forti e completi dell’intero panorama calcistico internazionale.

    Giovinco 6,5: Rispetto al compagno di reparto è lui a rendersi più pericoloso e a creare problemi alla difesa toscana, gli è mancata la cattiveria sottoporta.

    Vucinic 5: Il montenegrino si fa notare in campo per la sua svogliatezza piuttosto che per la conclusione che sfiora il palo. La Juventus risente dell’assenza delle sue giocate di classe.

    VIDEO SIENA-JUVENTUS 1-2

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  • Siena-Juventus, c’è Giovinco con Vucinic

    Siena-Juventus, c’è Giovinco con Vucinic

    La Juventus cerca il riscatto a Siena dopo il mezzo passo falso in trasferta contro la Fiorentina e dopo la deludente prestazione casalinga contro lo Shakhtar Donetsk in Champions League che ne ha minato il proseguio nella massima competizione europea. Siena-Juventus è una gara difficile e piena di punti comuni per le due società, non solo per via dei colori, ma anche perchè a Siena farebbe il suo ritorno Antonio Conte, autore del viaggio della promozione in A per i toscani, i due club sono legati anche dal conseguente scandalo del calcioscommesse che ha decreto una penalizzazione per la società toscana e una squalifica per l’allenatore juventino. Siena-Juventus potrebbe regalarci delle sorprese, il Siena vuole tornare alla vittoria dopo la disfatta contro la Lazio per riconfermare di essere uno tra i club in grado di dare maggiore fastidi agli avversari. Ne è consapevole Claudio Filippi che in conferenza stampa sottolinea: “Il Siena è la squadra rivelazione, perché senza penalizzazione avrebbe gli stessi punti di Fiorentina e Roma“.

    Serse Cosmi metterà in campo la sua migliore formazione dovendo ancora rinunciare agli infortunati Contini, Coppola e D’Agostino. 3-4-3 è il modulo che dovrebbe essere schierato con Pegolo fra i pali, Neto, Paci e Felipe nelle retrovie mentre Sestu, Vergassola, Rodriguez e Del Grosso a centrocampo. Rosina e Zé Eduardo sulla trequarti con Calaiò unica punta a completare il reparto offensivo.

    Sebastian Giovinco
    Sebastian Giovinco © Claudio Villa/Getty Images

    Per Carrera invece un po’ di turn over nonostante il preparatore dei portieri non ami pronunicare questa parola. Primo e certo cambio obbligato arriva dalla difesa dove Marrone prenderà il posto dello squalificato Bonucci, al suo fianco Barzagli e Chiellini a completare la linea difensiva con esterni Lichtsteiner e De Ceglie. Centrocampo con Pirlo, Marchisio con unico dubbio tra Vidal e Pogba, con il cileno che dovrebbe essere preferito al giovane francese. In attacco sarà Giovinco ad affiancare Vucinic con Matri e Bendtner che dovrebbero partire dalla panchina.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA-JUVENTUS

    Siena (3-4-2-1): Pegolo; Neto, Paci, Felipe; Sestu, Vergassola, Rodriguez, Del Grosso; Rosina, Zè Eduardo; Calaiò.
    A disp.: Farelli, Campagnolo, Dellafiore, Mannini, Bolzoni, Angelo, Rubin, Reginaldo, Verre, Valiani, Paolucci, Bogdani. All.: Cosmi
    Squalificati: Larrondo (dicembre 2012), Vitiello (settembre 2016), Terzi e Belmonte (febbraio 2016)
    Indisponibili: Contini, Coppola, D’Agostino

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Marrone, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Giovinco, Vucinic.
    A disp.: Storari, Rubinho, Isla, Lucio, Asamoah, Caceres, Pogba, Padoin, Giaccherini, Bendtner, Matri, Qaugliarella. All.: Carrera
    Squalificati: Bonucci (1)
    Indisponibili: Pepe

  • Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    Juventus, brutto pari nel silenzio. Lo Shakhtar sfiora il colpaccio

    La maledizione del martedì. Ad una settimana di distanza dall’opaca prestazione contro la Fiorentina, la Juventus si ripete contro lo Shakhtar Donetsk. Anche stavolta finisce in parità, 1-1 per l’esattezza, ma anche in questo frangente i bianconeri devono dire grazie alla traversa, quella colpita da Willian che a tempo scaduto grazie Buffon da distanza ravvicinata. Ma è solo una delle tante occasioni sprecate dagli ucraini che sono stati veramente ad un passo dal violare lo Juventus Stadium (rimasto in un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo causato dai prezzi troppo alti dei biglietti, causa questa che motiva il mancato pienone), colpendo anche un palo e mandando diversi tiri di poco a lato.

    Bianconeri in balia degli avversari per buona parte del match e anche quando hanno preso in mano le redini dell’incontro, ovvero ad inizio ripresa, hanno sofferto tremendamente le ripartenze avversaria. E se i giocatori di Lucescu avessero avuto un po’ di freddezza in più sotto porta, per i bianconeri le cose si sarebbero messe veramente male. Con questo pareggio la Juventus stabilisce poi un record a livello continentale: sono ben otto i pareggi di fila ottenuti dai bianconeri tra quelli conseguiti in Europa League due stagioni fa e i due di questa Champions.

    Lo Shakhtar invece interrompe una lunga striscia di vittorie consecutive, ben 25 tra campionato, coppa ucraina e Champions. Un passo indietro per la squadra di Carrera rispetto alla gara di Londra e anche due rispetto a quella di sabato contro la Roma. I gol che fissano il pareggio, tra l’altro, arrivano a stretto giro l’uno dall’altro, ovvero a metà primo tempo quando Alex Texeira porta avanti il team ucraino e Bonucci fa subito 1-1. Ma alla vigilia lo avevano detto tutti, in primis Chiellini e Carrera: “Lo Shakhtar non è un avversario da sottovalutare”.

    Leonardo Bonucci © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Proprio per questo l’allenatore bianconero ha messo in campo i cosiddetti “titolarissimi”, con Matri preferito in avanti a Giovinco e Quagliarella. Ma si capisce sin dall’avvio che per la formazione torinese non sarà una serata semplice. I quattro uomini offensivi di Lucescu, ovvero Willian, Alex Texeira, Luiz Adriano e Mkhitaryan sono piuttosto sguscianti e la difesa bianconera fa fatica a contenerli. Inoltre fanno girare palla piuttosto velocemente e già dopo pochi minuti vanno vicini al vantaggio proprio con Mkhitaryan il quale da due passi spara alto. Pochi istanti dopo gli ucraini reclamano un rigore per un fallo di Lichtsteiner su Willian ma il gol è nell’aria e arriva al 23’ al termine di una bella azione conclusa nel migliore dei modi da Alex Teixeira che di potenza supera Buffon. La reazione juventina però è veemente tanto che poco dopo su angolo di Pirlo è Bonucci con un gran destro a segnare. Ma nonostante il pareggio la Juve dimostra tante lacune: sugli esterni non si sfonda, in particolar modo dal lato di Lichtsteiner, in mezzo al campo Vidal è spento mentre in avanti Vucinic e Matri non pungono.

    Prima della fine ancora Bonucci, e sempre su calcio d’angolo, manca di un soffio il vantaggio. Nella ripresa i ragazzi di Carrera scendono in campo con un altro piglio, ma è sempre la formazione ucraina ad essere ficcante di rimessa. Vucinc lascia spazio e Giovinco e proprio quest’ultimo comincia a combinare qualcosa di buono, in particolare quando serve un ottimo pallone a Matri che però sbaglia la conclusione a porta quasi vuota.

    Poco dopo lo stesso Matri lascerà spazio a Quagliarella. Lo Shakhtar però è solo apparentemente in letargo visto che si fa pericolosissimo con una punizione di Srna ben respinta da Buffon, con un tiro di Mkhitaryan che va di poco a lato e due legni colpiti da Willian, in particolare la traversa che al 93’ salva i bianconeri. Ma il cammino adesso è decisamente in salita.

    Le pagelle di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    Bonucci 6,5: Segna il gol del pareggio, sfiora anche il 2-1 subito dopo. In una serata in cui è sotto pressione per via della fase difensiva trova il jolly.
    Vidal 5: Incappa in una serata decisamente negativa. Combina poco in mezzo al campo, soffrendo la dinamicità ucraina.
    Vucinic 5: Combina veramente poco o nulla in avanti. In Champions è ancora più palese la sua discontinuità
    Willian 7: E’ una spina nel fianco costante per la Juventus. Solo i legni gli negano la gioia di un gol che sarebbe stato meritato.
    Alex Teixeira 7: E’ lui a sbloccare il punteggio. Dimostra grande velocità e rapidità nei movimenti.
    Mkhitaryan 6,5: Dopo la clamorosa chance fallita in avvio si rialza e gioca una buona gara, specie in copertura.

    Il tabellino di Juventus-Shakhtar Donetsk:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5 (39′ st Pogba sv), Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 5,5; Matri 5 (20′ st Quagliarella 5,5), Vucinic 5 (13′ st Giovinco 6). In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini. Allenatore: Carrera 6.
    SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6, Kucher 6,5, Rakitskiy 6, Rat 6; Hubschman 6,5, Fernandinho 5,5; Alex Texeira 6,5 (38′ st Ilsinho sv), Mkhitaryan 6,5, Willian 7; Luiz Adriano 6,5. In panchina: Kanibolotskiy, Shevchuk, Stepanenko, Kobin, Eduardo, Gai. Allenatore: Lucescu 7

    Le immagini di Juventus-Shakhtar Donetsk:
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  • Juve, Matri titolare contro lo Shakhtar. Attesa alle stelle tra i tifosi

    Juve, Matri titolare contro lo Shakhtar. Attesa alle stelle tra i tifosi

    Dopo il pareggio di Londra contro il Chelsea, la Juventus torna a calcare il grande palcoscenico della Champions League.  E per la prima volta lo farà nella sua nuova casa, quello Juventus Stadium ancora immacolato in Italia e che si appresta ad ospitare la prima gara continentale della propria storia. Avversario di turno sarà lo Shakhtar Donetsk, formazione ucraina allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Mircea Lucescu che in passato ha allenato Inter, Brescia, Pisa e Reggiana. L’atmosfera a Torino è di quelle particolari, diversa dal solito.

    Cosa ovvia non solo perché come detto lo Juventus Stadium non ha mai ospitato avversari esteri sin qui (se si eccettuano gli inglesi del Notts Conty, invitati per l’inaugurazione dell’impianto) ma perché a Torino la massima competizione continentale mancava da troppo tempo ormai. Juventus che parte favorita, almeno sulla carta, ma tutti sono concordi nel non sottovalutare la formazione arancionera che oltre ad aver battuto nettamente il Nordsjælland nella prima giornata di Champions, arriva da ben 25 risultati utili consecutivi.

    E bisognerà in particolar modo tenere d’occhio Henrix Mkhitaryan  che in  questo scorcio di stagione ha già una media gol superiore ad una rete a partita. Ma occhio anche a Chygrynsky , giocatore che sino a qualche anno fa era considerato una grande promessa ma che alla fine non ha sfondato, senza dimenticare il nazionale croato Srna e i tanti brasiliani, Luiz Adriano su tutti. Dal canto suo però la Juventus è carica e determinata. In campionato sinora è stata esemplare, con cinque vittorie e un pareggio mentre in Europa ha fatto vedere buone cose contro il Chelsea quando sotto di due gol è riuscita a rimontare portando a casa un punto prezioso. Sempre che stasera non si sbagli.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Considerando che passano le prime due infatti, una vittoria questa sera potrebbe spianare la strada ai bianconeri considerando che il Nordsjælland è squadra modesta. Massimo Carrera ha convocato tutta la rosa eccezion fatta per Pepe, ancora non al meglio. Rispetto alla travolgente vittoria di sabato sera contro la Roma ci saranno i rientri di Asamoah e Lichtsteiner, i due cursori attraverso i quali si cercherà di superare per vie esterne gli ucraini, mentre in avanti potrebbe non esserci l’inserimento di  uno tra Giovinco e Quagliarella dall’inizio visto che Matri sembra aver convinto tutti dopo la bella prova condita da un gol contro i giallorossi.

    Nel 3-5-2 varato dall’allenatore bianconero dunque davanti a Buffon difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio delle meraviglie, quello composto da Vidal, Pirlo e Marchisio con Lichtsteiner e Asamoah esterni. In avanti invece dovrebbero agire Vucinic e Matri. Dall’altra parte non ci dovrebbero essere sorprese con Lucesco orientato a schierare i suoi con un 4-2-3-1. Davanti a Pyatov difesa formata da Kucher e Chygrynsky centrali con Srna e Rat esterni. Davanti a lui Alex Texeira e Fernandinho mentre il trio composto da Ilsinho, Mkhitaryan e Willian agirà dietro a Luiz Adriano.

    Juventus-Shakhtar Donetsk, le formazioni:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Matri. In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Pogba, Giaccherini, Quagliarella, Giovinco.  Allenatore: Carrera
    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Chygrynsky, Rat; Alex Texeira, Fernandinho; Ilsinho, Mkhitaryan, Willian; Luiz Adriano. In panchina: Kanibolotskiy, Rakitskiy, Stepanenko, Eduardo, Devic, Douglas Costa, Alex Teixeira, Kryvtsov. Allenatore: Lucescu

  • La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    Caterpillar Juventus. A distanza di quattro giorni dalla prova incolore contro la Fiorentina la formazione bianconera si riscatta alla grande schiacciando una Roma bruttissima. Un 4-1 netto e senza storie con i piemontesi che nei primi 20’ mandano in bambola la squadra del contestatissimo Zeman il quale lo Juventus Stadium se lo ricorderà non solo per i cori che gli sono stati intonati contro ma anche per il poker che gli è stato servito dalla formazione di Carrera.

    Sono bastati 18’ ai torinesi per mettere in cassaforte la gara grazie a Pirlo, Vidal e Matri. Nella ripresa Osvaldo prova a dare la scossa ma è solo illusione: nel finale infatti Giovinco chiude i conti rendendo ancora più pesante il passivo. Bianconeri che cosi rimangono in vetta alla classifica e fanno salire a 45 il numero di gare consecutive senza sconfitte. Per la Roma invece si interrompe la striscia di risultati utili esterni, che di fatto era stato il punto di forza dei capitolini sino al momento. Zeman dovrà cambiare veramente tanto. Tre sorprese nell’undici iniziale della Juventus: Carrera infatti sceglie Caceres, De Ceglie e Matri, tre che sin qui avevano giocato con il contagocce, lasciando fuori Isla, Asamoah e Quagliarella dati per titolari certi alla vigilia.

    Tre cambi che però non scalfiscono la forza della squadra bianconera a cui bastano 11’ per sbloccare la gara: dapprima Taddei commette fallo su Marchisio lanciato a rete con l’arbitro che tra la proteste dei torinesi toglie solo un cartellino giallo al giocatore ospite che commette però fallo da ultimo uomo. Ma ci pensa Pirlo con una punizione dal limite, complice uno Stekelenburg parecchio disattento, a far gioire i tifosi della Juventus Stadium.

    Esultanza Juventus © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Il gol fa crollare tutte le certezze della Roma che qualche minuto dopo subisce un altro duro colpo: Castan con una mano respinge un tiro di Matri in area di rigore e per l’arbitro non ci sono dubbi circa l’assegnazione del calcio di rigore che Vidal con freddezza glaciale trasforma. I giallorossi affondano definitivamente al 19’ quando Matri scatta sul filo del fuorigioco su un assist di Vidal e davanti al portiere non sbaglia. La Juventus a tratti sembra divertirsi mentre Zeman in panchina è letteralmente di sasso. Marchisio e Vucinic cominciano il “tiro alla traversa” ed è grazie ai legni che il passivo per gli ospiti, letteralmente storditi, non è ancora più pesante.

    Nel frattempo Balzaretti, ex di turno, accusa febbre alta ed è costretto ad uscire. Anche se Zeman, forse, avrebbe preferito cambiare anche gli altri al termine di un primo tempo nel quale la sua squadra è sembrata letteralmente in balia dei padroni di casa.
    Al rientro dagli spogliatoi la Juventus comincia a pensare alla gara di Champions in programma martedì contro lo Shakhtar e pensa bene di cominciare ad amministrare in vantaggio, anche se Vucinic e Matri provano a calare il poker.

    Zeman getta nella mischia Destro che quantomeno si da dare fare e si conquista anche un calcio di rigore che Osvaldo non sbaglia. Un fuoco di paglia però visto che la Juve non ha problemi e nel finale in contropiede Giovinco chiude i conti. Per la Roma c’è poco da fare: con una squadra cosi, e contro una Juve cosi, i discorsi scudetto sono rimandati. Almeno di un anno.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-ROMA:
    Marchisio 7,5: I suoi inserimenti sono come una lama che si infilza nel burro. Sarà che la difesa della Roma vista allo Juventus Stadium è stata obbrobriosa, sarà che lui era in una serata super, tant’è che ha fatto ciò che ha voluto.
    Pirlo 7: Stavolta non è stanco né appannato. Trova il secondo gol stagionale su punizione ed è decisivo nell’avvio arrembante dei bianconeri.
    Matri 7: Dopo Quagliarella ecco Matri. Anche lui alla prima chance utile va in gol. Sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa.

    De Rossi 4,5: Viene dato per recuperato, ma evidentemente non lo era. Sempre lontano dalla sua zona di competenza, gioca una pessima gara.
    Florenzi 6: Predicatore nel deserto. L’unico, ma anche Destro non è andato male nello spezzone di gara cui ha preso parte, a combinare qualcosa di buono in una squadra assai deludente.
    Totti 5: Deludente la sua prova. Ok che di palloni non gliene giungono tanti, ma lui non fa nemmeno cosi tanto per andare a conquistarseli.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-ROMA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6; Caceres 6, Vidal 7,5, Pirlo 7, Marchisio 7,5 (31′ st Asamoah sv), De Ceglie 6,5 (39′ st Pogba sv); Matri 7 (30′ st Giovinco 6,5), Vucinic 6,5. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Isla, Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Quagliarella. Allenatore: Carrera 7,5
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5,5; Taddei 4,5, Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5 (34′ Marquinhos 5,5); De Rossi 4,5, Tachtsidis 4,5 (19’ st Perrotta 6), Florenzi 6; Lamela 5, Osvaldo 5, Totti 5 (18’ st Destro 6,5). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinho, Piris, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 4

    Le immagini di Juventus-Roma:
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  • Juventus-Roma, le formazioni. Niente riposo per Pirlo, Osvaldo scalza Destro

    Juventus-Roma, le formazioni. Niente riposo per Pirlo, Osvaldo scalza Destro

    Il giorno più atteso dai tifosi della Juventus è arrivato. Quello in cui Zdenek Zeman con la sua Roma farà visita allo stadio dei bianconeri. Bordate di fischi accompagneranno l’allenatore boemo per una sfida che ormai da anni non si vedeva causa la mancanza dalla Serie A del trainer giallorosso. Una gara presumibilmente speciale anche per lui, nemico storico della Juventus da ormai quindici anni. Non ci sarà però il rischio di incroci pericolosi con Antonio Conte, uno dei suoi più acerrimi nemici, che come al solito siederà in tribuna.

    Una sfida dalle mille sfaccettature extracalcistiche dunque ma sul campo sarà grande sfida. La Juventus vuole portare a 45 il numero di gare utili consecutive e soprattutto vuole vincere per mantenere quella vetta della classifica al momento condivisa con il Napoli. Dall’altro lato c’è una Roma che se in casa sinora ha ampiamente deluso, in trasferta ha ben figurato, almeno a Milano contro l’Inter, visto che a Cagliari il successo è arrivato a tavolino. Massimo Carrera, il quale non si è presentato alla conferenza stampa della vigilia con l’obiettivo, comunque non riuscito, di stemperare i toni di una sfida di per sé infuocata, dovrà rinunciare al solito Pepe, ormai fuori da parecchio tempo per infortunio.

    Al rientro invece Padoin che tuttavia si accomoderà in panchina. Ancora però l’allenatore bianconero sembra non aver sciolto tutti i dubbi. O meglio sembra averne uno per reparto, anche se quello che probabilmente si porterà sino alla fine concerne Bonucci, che già a Firenze ha giocato con un problema muscolare. Se non ce la dovesse fare pronto al suo posto Marrone. Sull’esterno di destra invece Isla sembra in vantaggio su Lichtsteiner anche se dovrà cercare di dimostrare tutte le proprie qualità visto che nelle due presenze sino ad ora maturate ha tutt’altro che entusiasmato. In avanti invece il partner di Vucinic dovrebbe essere Quagliarella che grazie ai gol con Chelsea e Chievo sembra per il momento aver superato la concorrenza di Giovinco, Matri e Bendtner. Regolarmente in campo Pirlo, per il quale si era parlato di un avvicendamento con Pogba.

    Pablo Daniel Osvaldo © Mike Stobe/Getty Images

    Davanti a Buffon dunque classica difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio formato da Vidal, Pirlo e Marchisio con Isla e Asamoah esterni. In avanti Quagliarella e Vucinic. Dall’altro lato Zeman finalmente recupera Osvaldo, il quale dovrebbe soffiare il posto a Destro, ma anche De Rossi sembra essere al top. Nulla da fare per Pjanic e Bradley che cosi si sommano nella lista degli indisponibili a Dodò, Lobont e Guberti. In difesa invece Taddei sembra in netto vantaggio su Piris.

    Nell’arrembante 4-3-3 Zeman, davanti al riconfermato, nonostante la papera con la Samp, Stekelenburg, schiererà una retroguardia composta da Burdisso e Castan centrali con Taddei e Balzaretti laterali. In mezzo al campo il trio composto da Tatchtsidis, Florenzi e De Rossi mentre in avanti agiranno Lamela, Osvaldo e Totti.

    Le probabili formazioni di Juventus-Roma:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah;Quagliarella, Vucinic. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Caceres, Lichtsteiner, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Giovinco, Matri. Allenatore: Carrera
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Burdisso, Castan, Balzaretti; Tachtsidis, Florenzi, De Rossi; Lamela, Osvaldo, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Piris, Perrotta, Marquinhos, Marquinho, Lopez, Destro. Allenatore: Zeman

  • Zeman frecciate a Carrera, Juventus-Roma è già infuocata

    Zeman frecciate a Carrera, Juventus-Roma è già infuocata

    Allo Juventus Stadium sarà l’ “ospite” più atteso ma meno desiderato, e l’intero stadio si preannuncia una bolgia, preparando coreografie e striscioni a lui dedicati ma, di certo, non dai toni affettuosi. Zdenek Zeman è abituato ad essere un personaggio scomodo, e nonostante appaia schivo e di poche parole, i fatti dimostrano, ed hanno sempre dimostrato, come non disdegni affatto il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni, sempre orientate alla punzecchiatura ed alla provocazione e, secondo alcuni (Gianluca Vialli, ndr), finalizzate a compiere solo le battaglie che gli convengono, da “paraculo”.

    Alla vigilia della partitissima con la Juventus, dunque, i temi della gara finiscono in secondo piano per lasciare spazio a discorsi d’altro tipo, che spaziano da Ciro Ferrara alla questione Cagliari-Roma ed alle contestazioni del presidente dei rossoblu Massimo Cellino per la vittoria a tavolino dei giallorossi, alle frecciatine al tecnico in panchina della Juventus, Massimo Carrera.

    Dopo la gara di mercoledì sera, disputata all’Olimpico fra Roma e Sampdoria, Ciro Ferrara aveva risposto al boemo, che lo accusava di non averlo salutato, precisando che solitamente il saluto spetta ai “padroni di casa”, mentre lo stesso Zeman pretendeva il saluto da parte del tecnico dei blucerchiati perchè “più giovane”. Una querelle che costituì lo strascico delle polemiche nate nei giorni precedenti la gara, in riferimento ai rapporti tesi fra Zeman e gli juventini che militavano in bianconero a fine anni ’90, nella Juventus imbattibile di Marcello Lippi, nei confronti della quale Zeman sollevò il “caso doping”, gettando ombre e allusioni sui successi di quegli anni.

    Zdenek Zeman alla vigilia di Roma-Juventus | © Paolo Bruno/Getty Images

    Ciro Ferrara lo aveva accusato di aver leso la sua immagine e quella della Juventus, Zeman gli ha risposto di “prendersela con i tribunali e con se stesso” ; nella conferenza stampa odierna, il boemo riprende tale discorso con l’apparente volontà di chiudere la polemica ma, in realtà, non fa che riaccenderla alludendo inequivocabilmente al fatto che “sono i tribunali che per 10 anni si sono occupati di quei problemi”.

    Ecco, dunque, che il clima non può che surriscaldarsi nonostante il boemo rifiuti l’appellativo di “demagogo e provocatore” e preferisca definirsi solo “un uomo di sport”: uno sportivo che, però, non perde occasione per mostrare la sua spiccata vis polemica e che non compie alcuno sforzo per abbassare i toni in vista di un match tanto delicato, rivolgendosi agli stessi tifosi della Juventus per rispedire al mittente tali “aggettivi” non graditi, ma non trascurando qualche frecciatina velenosa anche per Massimo Carrera che, alla vigilia del big match non ha parlato in conferenza stampa lasciando spazio al preparatore dei portieri Claudio Filippi, per decisione di Antonio Conte che ha piacere che Carrera e Filippi dividano la scena nel raccontare le questioni inerenti la squadra; Zeman, tuttavia, non pare aver gradito tale decisione definendola con tre parole al vetriolo: “Mancanza di stile”.

    Chiuso il capitolo Juventus, Zdenek Zeman attacca a muso duro il presidente Cellino dopo la questione Cagliari-Roma, facendo leva sul fatto che le “regole ci sono e vanno rispettate” e che il presidente dei sardi non può definirsi arrabbiato in quanto “ha fatto un’azione grave, per cui ci sono molte persone arrabbiate con lui”.

    Dopo tanti riferimenti ben lontani alle questioni di campo e dalla sua Roma, il tecnico accenna alle potenzialità del suo gruppo, che reputa competitivo al punto da potersela giocare con tutti e puntare a “vincere lo scudetto“, pur riconoscendo che “al momento è la Juventus a sembrare la squadra più forte, ma le milanesi non sono tagliate fuori”. Per la serie i giochi sono aperti, la stagione è appena cominciata, i conti si faranno alla fine: almeno su questi temi, la dialettica zemaniana non sembra poi così originale ed incisiva.