Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan sprecone, l’Inter raggiunge il pari con Schelotto

    Milan sprecone, l’Inter raggiunge il pari con Schelotto

    Termina 1-1 il derby Inter-Milan, valido per la 26 giornata del campionato di Serie A. Primo tempo di marca rossonera, con El Shaarawy che su assist di Boateng porta in vantaggio i suoi al 21′ minuto. La squadra di Allegri ha la possibilità di trovare il raddoppio subito con Balotelli, ma Handanovic con un grande intervento nega la gioia del gol all’ex attaccante nerazzurro. Ancora Balotelli ha tra i piedi la palla del 2-0, ma sul cross di De Sciglio dalla sinistra la sua conclusione è troppo centrale e facile per il portiere avversario. Nella ripresa il Milan cala ed esce fuori l’Inter, che trova il pari al 71′ grazie al neo entrato Schelotto, che di testa beffa Mexes segnando il suo primo gol con la maglia della Beneamata. Nel finale entrambe le squadre badano più a non perdere che a vincere, con il risultato che si chiude così sull’1-1 finale. Il Milan conserva un punto di vantaggio sull’Inter, e sale provvisoriamente al terzo posto solitario in attesa del match Lazio-Pescara di stasera.

    Inter-Milan 1-1, l’eterna legge del calcio

    Schelotto al suo primo gol con la maglia dell'Inter | ©Claudio Villa/Getty Images
    Schelotto al suo primo gol con la maglia dell’Inter | ©Claudio Villa/Getty Images

    L’abbiamo imparata fin da piccoli, e forse è l’unica legge a resistere a tutto e tutti, comprese le bizze dei nostri politici. Stiamo parlando dell’implacabile legge del calcio, quella che si esplica quando una formazione sbaglia l’impossibile e quella avversaria puntualmente la punisce. E’ successo anche ieri a San Siro, con il Milan in versione Babbo Natale, sopratutto nella figura di Mario Balotelli, anche se sarebbe riduttivo incentrarsi sull’ex Citizen e non sulla prestazione di Handanovic, che del suo comunque ci ha messo.

    E’ giusto il pareggio? A conti fatti sì, perché è normale che i tanti errori sotto porta non rappresentino una mera statistica, bensì una colpa, dietro la quale è inutile nascondersi. Stramaccioni è stato bravo a ricompattare il suo undici nella ripresa, arginando la corsia di sinistra del Milan che nel corso dei primi 45′ aveva messo in croce la coppia Guarin-Nagatomo, con il colombiano schierato nell’inedito  ruolo di esterno destro. Ci stavamo chiedendo perché il tecnico nerazzurro non avesse impiegato Schelotto dall’inizio. Appunto.

    Le pagelle

    Handanovic 7,5: forse soltanto il Julio Cesar di qualche anno fa poteva competere con questo Handanovic. Investimento che alla lunga sta dando i suoi frutti quello dell’ex guardiano di Udine. Se l’Inter ha strappato un punto ieri sera, molti meriti vanno attribuiti a lui.
    Montolivo 7: sempre più leader del centrocampo rossonero. Gestisce palla, presente in difesa, Montolivo anche dopo i complimenti pubblici di Berlusconi può aspirare al ruolo che un tempo fu di un certo Andrea Pirlo.
    Boateng 7: dimenticatevi il Boateng spaesato della prima parte di campionato. Il numero 10 del Milan sembra definitivamente tornato. Suo l’assist per il vantaggio iniziale, e suo il merito di aver fatto impazzire gran parte della retroguardia nerazzurra.
    Schelotto 6,5: entra e segna il gol che regala ai suoi compagni di squadra un pari insperato dopo i primi 45′. Segnare il primo gol con la maglia dell’Inter nel derby è qualcosa che non si dimentica facilmente.
    Balotelli 6: più in ombra rispetto alle prime gare, ma può recriminare per aver incontrato sulla propria strada un fantastico Handanovic.
    Guarin 4: di gran lunga il peggiore in campo ieri sera. Nonostante un discreto avvio, viene ridicolizzato da De Sciglio per tutto il primo tempo. E abbiamo detto De Sciglio, non Roberto Carlos o Bale.

    Il tabellino

    Inter (4-3-1-2): Handanovic 7,5, Zanetti 6, Juan Jesus 5,5, Ranocchia 5,5, Nagatomo 5 (32′ st Chivu sv), Gargano 5, Cambiasso 5 (22′ st Schelotto 6,5), Alvarez 6 (29′ st Kuzmanovic sv), Guarin 4, Cassano 6, Palacio 5. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-3): Abbiati 6,5, Abate 6, Zapata 6, Mexes 5,5, De Sciglio 7, Muntari 6,5 (45′ st Ambrosini sv), Montolivo 7, Nocerino 6,5, Boateng 7 (36′ st Niang sv), Balotelli 6, El Shaarawy 6,5 (42′ st Bojan sv). Allenatore: Allegri

    Il video

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  • Inter-Milan: spazio ai giovani

    Inter-Milan: spazio ai giovani

    Il posticipo serale della 26esima giornata di Serie A regala l’emozione del Derby Inter-Milan. Le due squadre milanesi arrivano al match con due stati d’animo opposti. Da una parte i nerazzurri, che in campionato stentano a decollare definitivamente pur ritrovandosi a ridosso del terzo posto, mentre dall’altra parte ci sono i rossoneri ancora gasati dopo la vittoria di Champions League contro il Barcellona. E’ anche la sfida tra i due tecnici, spesso messi in discussione dai rispettivi presidenti e dai proprio tifosi. Stramaccioni e Allegri, due mister chiamati a rifondare due rose vecchie e logore con risultati alterni, l’allenatore nerazzurro ha avuto un buon inizio di stagione, crollando alla distanza mentre quello rossonero, dopo la sua classica crisi di risultati dei primi mesi ha trovato l’equilibrio giusto compiendo una rimonta importante.

    Inter-Milan, il derby dei giovani

    QUI INTER – Stramaccioni in piena emergenza con le assenze di Ranocchia (che siede comunque in panchina) e Samuel in difesa e Milito in attacco. Scelte quasi obbligate per il tecnico dell’Inter, pronto a schierare i suoi ragazzi con il 4-3-1-2. Handanovic in porta, in difesa spazio alla coppia centrale Chivu – Juan Jesus con gli esterni Zanetti e Nagatomo. Le chiavi del centrocampo andranno al giovanissimo Kovacic, protetto dalla corsa e dall’aggressività di Cambiasso e Gargano. Sulla trequarti stazionerà Guarin, a supporto delle due punte Cassano e Palacio, pronte a muoversi su tutto il fronte offensivo senza lasciare punti di riferimento alla difesa avversaria.

    Balotelli, ex di turno e pericolo numero uno per l'Inter © Marco Luzzani/Getty Images
    Balotelli, ex di turno e pericolo numero uno per l’Inter © Marco Luzzani/Getty Images

    QUI MILAN – Meno problemi per Allegri che può contare su tutti i titolari (ad eccezione di Robinho, che ha perso il posto da titolare da qualche mese). Tra i pali ci sarà Abbiati, in difesa si rivedono De Sciglio e Yepes al posto di Abate e Zapata. Confemati Mexes al centro e Constant sulla sinistra. In cabina di regia spazio a Riccardo Montolivo, supportato dalla forza fisica di Muntari e Boateng. Il tridente offensivo è formato dalle tre creste El Shaarawy, Niang e l’ex Balotelli.

    BALLOTTAGGI – Non escludiamo cambi improvvisi di formazione, con i due tecnici pronti a fare pre-tattica per non avvantaggiare l’avversario. Nell’Inter è in bilico Antonio Cassano che potrebbe sedersi in panchina per dare spazio all’argentino Alvarez che permetterebbe a Stramaccioni di giocare con un più equilibrato 4-3-2-1. Mentre in casa Milan, Boateng potrebbe essere avanzato nel tridente offensivo con l’esclusione di Niang e l’inserimento di uno tra Ambrosini e Nocerino a centrocampo.

    FISCHI PER SUPERMARIO – L’ex di turno (oltre Cassano), sarà Mario Balotelli che non si dovrà aspettare un’accoglienza positiva. La curva è pronta a fischiarlo per tutta la gara, evitando ululati razzisti.

    CORSA CHAMPIONS – Il derby di Milano potrebbe diventare decisivo anche per la corsa al terzo posto che garantirebbe la partecipazione alla prossima Champions League, pur partendo dai preliminari. In caso di vittoria rossonera, i nerazzurri si ritroverebbero a dover recuperare ben 4 punti, mentre se la vittoria dovesse andare all’Inter, si compierebbe il sorpasso ai danni dei cugini, rimettendo in corsa anche Fiorentina e Lazio (che al momento sembra in calo ma è a pari punti con il Milan).

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-MILAN
    Inter (4-3-1-2): Handanovic; Zanetti, Chivu, Juan Jesus, Nagatomo; Gargano, Kovacic, Cambiasso; Guarin; Cassano, Palacio. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Mexes, Yepes, Constant; Muntari, Montolivo, Boateng; Niang, Balotelli, El Shaarawy. Allenatore: Allegri

  • Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Milan-Barcellona, la sfida dei sogni. Clima da finalissima

    Sono solamente Ottavi di Finale, eppure sembra una vera e propria Finalissima. La sfida Milan-Barcellona porta con se parecchi record, uno su tutti, quello di incasso da parte del club rossonero, che dal match ricaverà quasi 5 milioni riempendo in ogni ordine di posto lo Stadio San Siro, come raramente si è visto nell’ultimo periodo. A Milano è previsto anche l’arrivo di numerosi tifosi del Barça, circa 2200 (più dell’anno scorso quando le due squadre si scontrarono ai quarti). Insomma, le premesse per assistere ad una gara spettacolare non mancano e saranno presenti nell’impianto milanese ben 301 giornalisti accreditati, oltre a 72 forografi e 50 televisioni. La partita che vale una stagione è arrivata, i giocatori in campo potranno vivere un’atmosfera da far venire la pelle d’oca, sperando che non manchino le emozioni!

    CASA MILAN – Allegri, per la gara che forse gli vale la conferma, deve fare a meno di Flamini, Nocerino e Balotelli. Confermato il 4-3-3 con un tridente meno offensivo del solito visto che il francese Niang dovrebbe partire dalla panchina, dando spazio dal primo minuti a Boateng che supporterà El Shaarawy (recuperato da un fastidio al ginocchio) e Pazzini. A centrocampo ci sarà spazio per la fisicità di Muntari, l’esperienza di Ambrosini e il palleggio di Montolivo. In difesa la coppia centrale sarà composta da Mexes – Zapata, mentre sugli esterni a destra giocherà Abate, dalla parte opposto Costant. In porta Abbiati.

    Tutto esaurito a San Siro ©  Tullio M. Puglia/ Getty Images Sport
    Tutto esaurito a San Siro © Tullio M. Puglia/
    Getty Images Sport

    CASA BARCELLONA – I blaugrana dovranno fare a meno di Villa, rimasto in Spagna. Per il resto, in campo scenderà la formazione migliore con Victor Valdes tra i pali. Difesa a quattro composta da Dani Alves e Jordi Alba sugli esterni e la coppia centrale Puyol – Pique. Davanti al reparto difensivo stazionerà Busquets, mentre le due mezze ali saranno Xavi e Fabregas. Il tridente tutto tecnica e velocità invece sarà composto da Iniesta, Pedro e l’extraterrestre Messi.

    LA MARCATURA A UOMO – Il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, nei giorni scorso avrebbe consigliato ad Allegri la marcatura a uomo per il quattro volte vincitore del Pallone D’Oro, Lionel Messi, ricevendo però una risposta negativa dal tecnico che non intende privare il centrocampo di un uomo che segua in maniera asfissiante l’argentino.

    OTTIMISMO ROSSONERO – Il Milan non parte sconfitto, questo è certo. Pur confermando che il favorito è il Barcellona, Adriano Galliani non esclude un colpaccio milanista. La palla è tonda e il calcio non sempre premia il più forte.

    RAPPORTO D’AMICIZIA – La sfida Milan-Barcellona sarà utile anche per poter confermare l’ottimo rapporto tra le due dirigenze. Rosell (presidente del Barça) e Galliani si stimano reciprocamente e per sigillare quest’amicizia, le due dirigenze hanno pranzato insieme in un noto ristorante di Milano. Chissà se si sia parlato anche di mercato e soprattutto di quel Bojan Krkic, in prestito ai rossoneri con un diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN-BARCELLONA
    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Costant; Ambrosini, Montolivo, Muntari; Boateng, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba; Bosquets, Xavi, Fabregas; Iniesta, Messi, Pedro. Allenatore: Roura

  • Per battere il Barça serve un Milan essenziale e mononota

    Per battere il Barça serve un Milan essenziale e mononota

    Ci voleva il Festival di Sanremo per creare un titolo così alla vigilia di una delle partite più importanti di tutta la stagione. Milan-Barcellona è la sfida dell’anno per i tifosi rossoneri, forse del mese per quelli blaugrana. E questo già aiuta a comprendere come la gara di mercoledì sera a San Siro non nasca sotto degli auspici così fantastici. Però chissà, magari proprio Sanremo può servire da illuminazione. Ci appelliamo al conte Max, uno che dalla fronte ci pare essere discretamente sveglio e malleabile: Max, invece che dar retta a Berlusconi, segui il nostro consiglio. Gioca un calcio essenziale e mononota, dove tra il dire e il fare non c’è di mezzo il mare di Livorno ma la verticalizzazione, un’idea che si illumina d’immenso dando vita all’eternità.

    Fallo anche per Conte, che così si ricorda della tua squadra quando parla d’Europa, e fallo pure per Arrigo Sacchi, il quale non vede l’ora di sbattere in faccia a Capello un’altra vittoria del Milan contro i blaugrana (sai, Don Fabio pure in Russia cammina con la sua aria da brillante ricordando quella gran finale di Champions).

    Milan-Barcellona da Festival del calcio

    Massimiliano Allegri, l'essenziale | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Massimiliano Allegri, l’essenziale | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Che sarà mai in fondo il Barcellona? Sì va bene, avrà pure vinto tutto in questi ultimi anni, e chi dice il contrario, ma un conto è il passato, un altro il presente. Ah, dite che anche adesso il Barça si beve questo Milan manco fosse una Red Bull? Non avete tutti i torti in effetti. Però questi spagnoli quando si convincono di qualcosa spesso fanno la figura dei pirla (e questo il Milan lo sa bene, sia con Sacchi che con Capello). L’auspicio per i tifosi rossoneri è che Messi continui a fare il brillante all’interno dello spartito blaugrana. Vi dirò di più, può far tutto quello che vuole, vincere il quinto Pallone d’oro già mercoledì a San Siro. Tanto alla fine che importa, non hanno vinto l’Essenziale e Mononota a Sanremo?

  • Milan-Parma 2-1, Balotelli stravolge la corsa Champions

    Milan-Parma 2-1, Balotelli stravolge la corsa Champions

    Il match Milan-Parma termina con la vittoria dei rossoneri per 2-1. I padroni di casa sbloccano il risultato sul finire del primo tempo, quando un cross di Boateng viene deviato nella propria porta dal difensore Paletta. Grande rammarico per gli ospiti, che fino a quel momento avevano messo in crisi la formazione milanista. Il Diavolo entra con un piglio diverso nella ripresa, durante la quale i ducali non riescono più a giocare come fatto in occasione della prima frazione di gioco. Dopo aver sfiorato più volte il raddoppio, il Milan trova la perla di giornata con Mario Balotelli, abile ad insaccare direttamente su calcio piazzato il gol del 2-0. Nel finale i gialloblu segnano la rete della bandiera con Sansone, per il definitivo 2-1. Con questa vittoria il Milan si porta al terzo posto a pari punti con la Lazio.

    Balotelli e la rincorsa al terzo posto

    Mario Balotelli ringrazia la curva dopo la punizione vincente | ©Marco Luzzani/Getty Images
    Mario Balotelli ringrazia la curva dopo la punizione vincente | ©Marco Luzzani/Getty Images

    MARIO – E sono quattro. La punizione telecomandata di ieri sera a San Siro proietta Mario Balotelli a quota quattro marcature nei suoi primi 270 minuti con la maglia rossonera. Una partenza incredibile per un giocatore che veniva accusato di scarsa costanza e che ultimamente sedeva o in panchina o in tribuna a Manchester. I quattro gol realizzati da Balotelli hanno portato alla classifica del Diavolo 7 punti nuovi di zecca, con i quali Allegri può credere come la rimonta al terzo posto sia davvero nelle corde del Milan. Le prossime partite di campionato contro Inter e Lazio saranno in questo senso un banco di prova importante. E con un fuori-categoria del genere al centro dell’attacco, le notti del tecnico livornese potranno essere più leggere.

    DONADONI – Solo applausi per l’ex idolo della curva Donadoni, oggi allenatore del Parma e in futuro chissà. Il mister dei gialloblu a fine partita ha voluto ringraziare i tifosi di San Siro, ribadendo la loro importanza per la sua carriera da giocatore. Riguardo la sconfitta, la terza nelle ultime sei gare, l’allenatore ha fatto spallucce, consapevole che l’obiettivo dei ducali resti la salvezza, e con 32 punti guadagnati nelle prime 25 giornate non ci si può far prendere dallo sconforto se non si vince da sei partite.

    LE PAGELLE
    Balotelli 8: impatto devastante con la maglia del Milan. Quattro reti in tre partite. A dire che qualcuno pensava fosse un acquisto da campagna elettorale.
    Montolivo 7,5: ottima prestazione, a tutto tondo, di Riccardo Montolivo, bravo ad impostare e a chiudere tutti gli spazi.
    Niang 6,5: ieri sera abbiamo capito che oltre a far l’esterno d’attacco si muove bene anche nel ruolo di seconda punta. Potenzialità enormi.
    Biabiany 6,5: il migliore dei suoi. Corre da una parte all’altra, mette in crisi Constant nel primo tempo, salvo poi calare nella ripresa. Ma perché gioca in Emilia?
    Amauri 5,5: prova a smuovere un po’ la situazione lì davanti con la sua fisicità, ma pericoli veri non li crea. I miracoli (vedi Milan-Fiorentina) accadono una volta soltanto.
    Paletta 5: l’autorete nel primo tempo condanna i suoi compagni di squadra alla sconfitta. Per non farsi mancare nulla causa anche la punizione del raddoppio di Balotelli.

    TABELLINO
    Milan (4-3-3): Abbiati 6, De Sciglio 6, Yepes 5,5, Zapata 5, Constant 6, Nocerino 5,5, Montolivo 7,5, Muntari 5,5, Niang 6,5 (42′ st Traoré sv), Balotelli 8, Boateng 6,5 (20′ st Bojan 5). Allenatore: Allegri
    Parma (4-3-3): Pavarini 6,5, Rosi 5,5, Coda 6 (21′ st Benalouane 6), Paletta 5, Mesbah 5,5, Marchionni 6,5, Valdes 6,5, Parolo 5,5 (11′ st Ninis 5,5), Biabiany 6,5, Amauri 5,5 (27′ st Belfodil 5,5), Sansone 6,5. Allenatore: Donadoni

    Milan-Parma il video

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  • Milan-Parma, Balotelli per non pensare al Barcellona

    Milan-Parma, Balotelli per non pensare al Barcellona

    Allo stadio San Siro va in scena l’anticipo della 25^ giornata di Serie A. Milan-Parma è una partita importante sotto duplici aspetti. In chiave Champions, per i rossoneri, può dire tanto, anche perché un altro passo falso stasera dopo quello di sette giorni fa a Cagliari sarebbe deleterio per le ambizioni del Diavolo. Ma l’incontro di oggi propone anche un duello virtuale a distanza ravvicinata tra Allegri e Donadoni, due scuole di pensiero diverse, che in un modo o nell’altro potrebbero avere molte cose in comune fra breve, con la data di maggio nemmeno troppo distante. C’è però anche il ritorno di Amauri, lo stesso giocatore che circa dieci mesi fa mise una pietra tombale sull’ipotetica vittoria del Milan in campionato. Il brasiliano ora è al Parma, ma può ancora far rivivere le streghe a più di un tifoso che sarà presente questa sera allo stadio.

    Mario Balotelli, già tre gol con la maglia del Milan | ©ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images
    Mario Balotelli, già tre gol con la maglia del Milan | ©ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

    MILAN – In attesa del big-match di mercoledì, che vedrà il Milan affrontare il Barça, Allegri non pare intenzionato a fare grande turnover. Scelta quasi obbligata quella di Balotelli in attacco, vista la sua indisponibilità per la partita di Champions, e con Pazzini ancora non al meglio. Toccherà quindi a Supermario trascinare il tridente che stavolta sarà composta da due anziché tre creste, con El Shaarawy tenuto a riposo dopo i fastidi al ginocchio accusati nell’ultima settimana di allenamenti. Al posto del Faraone il tecnico livornese dovrebbe concedere una maglia da titolare allo spagnolo Bojan, con Niang confermato sulla fascia destra. A centrocampo torna Montolivo in mezzo, supportato da Flamini e Muntari, i due giocatori che al momento sembrano dare più garanzie ad Allegri. In difesa potrebbe esserci la sorpresa Zaccardo, schierato dal primo minuto al posto del francese Mexes. L’ex Parma giocherà al centro della difesa insieme a Zapata, mentre i terzini saranno Abate e Constant. In porta Abbiati.

    PARMA – Donadoni si presenta a San Siro con un modulo speculare a quello del Milan, ovvero il 4-3-3. Tra i pali Pavarini. La difesa a quattro sarà composta dalla coppia centrale Paletta-Lucarelli con Rosi e Gobbi terzini. A centrocampo partiranno dal primo minuto Marchionni, Valdes e Parolo. Il tridente d’attacco sarà invece formato da Biabiany, Belfodil e Sansone. Il Parma non attraversa un periodo di forma brillantissimo, avendo conquistato l’ultima vittoria risale al sei gennaio scorso, quando i ducali sconfissero al Tardini per 2-1 il Palermo. Da allora tre pareggi e due sconfitte, per un bottino magro di tre punti nelle ultime cinque partite.

    PRECEDENTI – Gli ultimi precedenti a San Siro sorridono alla squadra di casa. Nelle due passate stagioni il Milan si sbarazzò del Parma con punteggio quasi identici (4-1 nel 2011-2012, 4-0 nel 2010-2011, anno dello scudetto). Anche nel 2009 fu il Milan a vincere (2-0), con la doppietta di Borriello. L’ultima volta che i ducali portarono a casa almeno un punto fu cinque anni fa, quando il match terminò con il risultato di 1-1, con Pisanu che rispose alla rete di Seedorf.

    Milan-Parma le probabili formazioni
    Milan (4-3-3): Abbiati, Abate, Zaccardo, Zapata, Constant, Montolivo, Flamini, Muntari, Niang, Bojan, Balotelli.
    Parma (4-3-3): Pavarini, Rosi, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Valdes, Marchionni, Parolo, Biabiany, Belfodil, Sansone.

  • Milan come il Barcellona, si punta sulla “Cantera”

    Milan come il Barcellona, si punta sulla “Cantera”

    Che il Barcellona, la squadra più rinomata al mondo da cinque anni a questa parte, sia un modello da seguire, non è una cosa nuova.  Le vittorie, il modo in cui queste sono state ottenute, la mentalità, la dicotomia con la città, l’essere “più che un club” sono tutte nozioni che hanno reso il vecchio Barça di Guardiola la prima squadra traghettatrice verso un nuovo modo di concepire il calcio. Il punto fondamentale, ciò che sta alla base della teoria blaugrana è il reparto giovanile: questo deve essere il serbatoio dal quale attingere la forza della prima squadra. In due modi: attraverso la formazione di campioni da inserire gradualmente nella squadra maggiore e attraverso la formazione di buoni giocatori da vendere ad altre squadre, ragazzi di talento ma non all’altezza del club di casa. Così facendo non serve prendere le stelle dalle altre squadre dal momento che queste sono formate in “casa”. Spiegato a grandi linee in cosa consiste il modello del Barcellona, cerchiamo di capire cosa ha in mente di fare il Milan. Come riportato da Gazzetta.it, l’intenzione è quella di seguire i blaugrana. Riusciranno i rossoneri nel loro intento?

    M'Baye Niang, il simbolo del nuovo Milan che strizza l'occhio ai giovani | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    M’Baye Niang, il simbolo del nuovo Milan che strizza l’occhio ai giovani | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    STILE BARCELLONA – Per formare una squadra competitiva per i prossimi decenni, il Milan prenderà come modello il Barcellona. Puntare sui giovani e sul settore giovanile evitando di fare spese folli per portare a Milanello talenti da altri club. Da ora in poi, il club di via Turati sfornerà direttamente in casa i propri campioncini in erba. L’obbiettivo è quello di creare un’unica linea guida che accompagni le varie squadre del Milan dalle più giovani (12 anni) alla prima squadra. Stesso modulo, stesso modello così da ambientarsi in un medesimo modo di giocare. Proprio come il Barcellona. Il percorso è stato tracciato con un accordo esplicito fra i vertici della società rossonera e l’allenatore Massimiliano Allegri, propenso a utilizzare questo nuovo stile. La speranza è quella di ricreare un ciclo vincente fondato su campioni fatti in casa proprio come nel lontano passato rossonero.

  • Van Basten vuole il Milan, Berlusconi ci pensa

    Van Basten vuole il Milan, Berlusconi ci pensa

    Il Cigno di Utrecht vuol tornare a Milano. In una recente intervista a Sky, Marco Van Basten non ha usato troppi giri di parole per esprimere il suo desiderio. Vuole allenare il Milan. Boom. La bomba del giorno è scoppiata! Nella Milano rossonera già si inizia a sognare. Il suo ritorno infatti verrebbe visto ottimamente dalla curva milanista, pronta a riabbracciare l’olandese, nella speranza di poter ripetere il ciclo vincente del trio olandese, nella quale Van Basten era il bomber indiscusso di quella squadra. La proposta è stata lanciata, ora Berlusconi dovrà raccoglierla e la posizione di Allegri, già in bilico, è sempre più in discussione, nonostante un contratto in scadenza nel giugno 2014. Il nuovo ciclo rossonero, formato da soli giovani, potrebbe iniziare con l’olandese in panchina.

    “Mi alleno per allenare un giorno il Milan”, la dichiarazione di Van Basten è chiara, pulita. Una candidatura vera e propria, dopo il rifiuto di qualche stagione fa a causa di una caviglia che non gli avrebbe permesso di seguire la squadra come lui avrebbe voluto (così si diceva in quel periodo).

    Van Basten si propone per la panchina del Milan © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images
    Van Basten si propone per la panchina del Milan © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images

    Il conte Max – Il ciclo di Allegri al Milan sembra giunto al termine e neanche una vittoria in Champions (comunque molto difficile) potrebbe salvare la panchina all’ex tecnico di Sassuolo e Cagliari. Piccole ruggini con la proprietà, un gioco poco piacevole da vedere e un cammino europeo che non hai mai entusiasmato il patron rossonero. Nella sua conferma per l’attuale stagione è stata decisiva la vittoria in campionato e l’ottimo rapporto con l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani. Ora Berlusconi ha deciso di tornare ad occuparsi del club e il buon Max non rientra nel nuovo progetto rossonero.

    Il ritorno di Marco – E allora, tra un ipotesi irrealistica (Mourinho), una troppo dispendiosa (Guardiola) e il nuovo che avanza (Montella), ecco spuntare il Cigno di Utrecht, attualmente alla guida dell’Heerenveen. Berlusconi sarebbe affascinato da questa idea e l’idea di riportarlo a Milanello non è del tutto nuova, visto che fu uno dei candidati del dopo Ancelotti. Ora l’allenatore Van Basten sembra più maturo, con qualche anno in più di esperienza e con una voglia matta di riportare il Milan ai vecchi fasti: vincente in Italia e in Europa. L’olandese si sposerebbe alla perfezione con il nuovo progetto giovani lanciato dal Milan e non avrebbe difficoltà a gestire uno spogliatoio composto da 20enni alle prime armi, ma dal potenziale enorme. L’unico dubbio rimane la capacità di gestire la pressione, visto che in Olanda, i media sono meno “aggressivi” e permettono agli allenatori di lavorare con più tranquillità.

    Differenze tattiche – L’equilibrio di Allegri o la mentalità offensiva di Van Basten? I due mediani tutto polmoni e corsa oppure quelli più tecnici? Le differenze tra i due mister sono evidenti. C’è anche da sottolineare che il campionato italiano è completamente diverso da quello olandese, dove regna ancora il 4-2-4. Berlusconi tra i due non avrebbe dubbi su chi scegliere, avendo sempre espresso qualche dubbio sulla qualità del gioco offerto dalla squadra in questi ultimi due anni, con in panchina il tecnico livornese. L’olandese da quel punto di vista, se non caricato di eccessive pressioni, potrebbe far tornare il sorriso al Presidente del Milan.

    Prima però c’è da raggiungere quel terzo posto che significherebbe Champions League, dopo di che, il sogno dei tifosi di rivedere a San Siro il Cigno di Utrecht potrebbe diventare realtà.

  • Milan-Udinese 2-1, Balotelli si sdoppia. Polemiche nel finale

    Milan-Udinese 2-1, Balotelli si sdoppia. Polemiche nel finale

    Nel posticipo della 23^ giornata di Serie A il Milan batte l’Udinese per 2-1 e avvicina ancora il terzo posto. Ora la distanza dei rossoneri dalla Lazio (ko a Genoa nel pomeriggio) è di soli tre punti. Il successo di ieri consente al Diavolo di agganciare anche l’Inter al quinto posto, con i nerazzurri ormai in caduta libera, sconfitti in trasferta dal Siena ultimo in classifica per 3-1. Quella di San Siro è stata la notte di Balotelli. Debutto migliore forse non l’avrebbe immaginato neanche lui alla vigilia. Perché se il gol all’esordio era comunque qualcosa di preventivabile, nessuno pensava che l’ex City potesse avere un impatto così importante fin dalla prima partita. Due gol, il secondo pesantissimo, che regalano ad Allegri l’ennesimo pezzo della rimonta iniziata a dicembre.

    Mario Balotelli si presenta così

    Non doveva nemmeno giocare dall’inizio. Allegri infatti aveva optato per l’impiego di Pazzini dal primo minuto, per poi far entrare Balotelli ad inizio secondo tempo. A scombussolare i piani del tecnico ci ha pensato lo stesso numero 11 del Milan, infortunandosi durante il riscaldamento all’adduttore della coscia destra. Via libera dunque per Supermario, il quale risponde alla grande. All’ex interista sono sufficienti 15 secondi per far venire i brividi al portiere Padelli. Trascorrono 25 minuti ed il pallone è in rete. Tanto è bastato a Balotelli per siglare il suo primo gol con la sua nuova squadra.

    Mario Balotelli dopo il rigore decisivo contro l'Udinese al debutto | ©Claudio Villa/Getty Images
    Mario Balotelli dopo il rigore decisivo contro l’Udinese al debutto | ©Claudio Villa/Getty Images

    La prima frazione di gioco è un monologo dei padroni di casa. Il tridente d’attacco delle creste anni ’90 regala da subito emozioni forti al pubblico rossonero. Su tutti si distingue Niang. Il francese mostra di aver trovato subito un grande feeling con Mario, ed insieme ad El Shaarawy è l’uomo in più di questo Milan giovane.

    Ma il peccato mortale per i rossoneri è quello di non chiudere la partita nella prima frazione di gioco. Nella ripresa infatti gli ospiti trovano il pareggio sfruttando un’altra disattenzione della retroguardia rossonera. E’ Pinzi ad impattare il punteggio sull’1-1 dopo soli dieci minuti dopo il rientro in campo.

    I rossoneri faticano a riorganizzarsi, anche se trovano la traversa con Niang. Nel finale convulso il jolly lo pesca il Milan. L’arbitro fischia un calcio di rigore per il fallo di Heurtaux su El Shaarawy. Decisione quantomeno discutibile, dal momento che il difensore colpisce prima il pallone e soltanto dopo l’attaccante. I giocatori in campo e la panchina dell’Udinese protestano accanitamente, ma Valeri è irremovibile sulla sua decisione. Sul dischetto si presenta Balotelli, bravo a freddare per la seconda volta Padelli.

    Le pagelle di Milan-Udinese 2-1

    Balotelli 8: sbarcato a Milanello nemmeno quattro giorni fa, è subito decisivo per la sua nuova squadra. Gol, assist, sacrificio. E’ un Balotelli a 360°.
    Niang 7: straripante prestazione del giovane francese, cresciuto in maniera incredibile in questi ultimi mesi. Solo la traversa gli impedisce di esultare.
    El Shaarawy 7: si procura il penalty nel finale di gara, regalando di fatto a Balotelli il gol. L’assist però lo aveva già confezionato, sempre al numero 45, per il primo gol della serata. In un modo o nell’altro il Faraone è indispensabile per questo Milan, anche ora che c’è Balotelli.
    Padelli 7: assente Brkic, l’estremo difensore friulano si esalta nella notte del B-day. Se avesse parato anche il rigore a Udine gli avrebbero costruito una statua.
    Di Natale 5: serata negativa per il capitano dei bianconeri, mai realmente pericoloso durante tutti i novanta minuti.

    Il tabellino

    Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6,5, Bonera 6, Zapata 6, Constant 6, Flamini 6 (40′ st Traorè sv), Montolivo 6,5, Nocerino 6 (23′ st Bojan 6), Niang 7 (35′ st Robinho sv), Balotelli 8, El Shaarawy 7. Allenatore: Allegri
    Udinese (4-4-1-1): Padelli 7, Heurtaux 6, Danilo 6, Domizzi 6, G. Silva 5, Basta 6,5, Pinzi 6,5 (35′ st Merkel sv), Allan 5,5, Lazzari 6, Muriel 6,5 (23′ st Pereyra 5,5), Di Natale 5,5. Allenatore: Guidolin

    Il video della partita

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  • Milan-Udinese, è la notte di Balotelli

    Milan-Udinese, è la notte di Balotelli

    Milan-Udinese, la genesi. Mario Balotelli è stato convocato da Allegri per il posticipo di questa sera a San Siro contro i friulani. Il tecnico rossonero non ha dunque perso tempo e con ogni probabilità vedremo da subito il nuovo acquisto del Milan in campo dal primo minuto. Il sacrificato sarà Pazzini, pronto comunque a subentrare durante il secondo tempo. E così l’attacco delle tre creste anni ’90 sarà il grande protagonista di questa sera. Un match però non semplice per i rossoneri. Storicamente infatti contro l’Udinese il Diavolo ha sempre sofferto. Inoltre i bianconeri di Guidolin attraversano uno stato di forma positivo, avendo vinto tre delle ultime quattro partite disputate in campionato (tutti in casa ndr). L’unico stop per Di Natale e compagni nel mese di gennaio è avvenuto allo Juventus Stadium, dove i padroni di casa hanno avuto la meglio con un perentorio 4-0. Riuscirà Mario Balotelli ad essere subito protagonista per la sua nuova squadra e a far cantare i tifosi milanisti?

    Milan-Udinese, Balotelli pronto

    Mario Balotelli, la genesi | © Claudio Villa/Getty Images
    Mario Balotelli, la genesi | © Claudio Villa/Getty Images

    MILAN – Allegri ha convocato in tutto 24 giocatori. Nella lista manca De Sciglio, ancora infortunato, oltre allo squalificato Mexes. Difesa quindi che vedrà l’utilizzo di Bonera dal primo minuto al centro, con al fianco Zapata, apparso in ripresa nelle ultime usciti. Sulla corsia di destra titolare Abate (su cui le voci di un possibile trasferimento in Russia ancora non si sono spente), mentre sul versante di sinistra giocherà Constant, divenuto ormai titolare inamovibile della retroguardia rossonera. Solo panchina per il nuovo acquisto Zaccardo, escluso anche dalla lista Champions insieme al giovane Salamon. A centrocampo confermato Montolivo come regista. Ai suoi lati avrà Flamini e Boateng, chiamati a cercare gli inserimenti nella trequarti avversaria. In attacco il tridente con ogni probabilità sarà composto dalle tre creste, con Balotelli al centro, supportato da El Shaarawy e Niang.

    UDINESE – A sorpresa la squadra di Guidolin arriverà a San Siro con il 4-4-1-1. In porta ancora una volta giocherà Padelli, vista l’indisponibilità del titolare Brkic. La linea a quattro sarà invece composta dalla coppia centrale Danilo-Domizzi con Benatia nell’inedito ruolo di terzino destro e Pasquale sulla corsia di sinistra. A centrocampo Basta e Lazzari saranno gli esterni, con Pinzi e Allan chiamati a coprire la porzione centrale del campo. In avanti confermata la coppia d’attacco Muriel-Di Natale, che fin qui ha totalizzato complessivamente 14 centri.

    PRECEDENTI – In casa il Milan non batte l’Udinese dalla stagione 2009-2010, quando i rossoneri riuscirono a spuntarla per 3-2. I tifosi del Diavolo saranno confortati che l’ultima vittoria della loro squadra del cuore contro gli avversari di oggi sia giunta proprio nel mese di febbraio. Così come anche l’altra vittoria, al Friuli però, dello scorso anno, quando (sempre a febbraio ndr) il Milan piazzò una rimonta sensazionale con El Shaarawy e Maxi Lopez. I precedenti più recenti hanno visto invece un perfetto equilibrio (1-1 la scorsa stagione ed il pirotecnico 4-4 di due anni fa). Finirà in goleada anche oggi?

    Le probabili formazioni

    Milan (4-3-3): Abbiati, Abate, Bonera, Zapata, Constant, Montolivo, Flamini, Boateng, Niang, Balotelli, El Shaarawy. Allenatore: Allegri
    Udinese (4-4-1-1): Padelli, Benatia, Danilo, Domizzi, Pasquale, Allan, Pinzi, Lazzari, Basta, Muriel, Di Natale. Allenatore: Guidolin