Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan – Genoa, le formazioni ufficiali. Allegri lancia Robinho

    Milan – Genoa, le formazioni ufficiali. Allegri lancia Robinho

    Massimiliano Allegri mischia un pò le carte e a differenze delle attese della vigilia conferma Abate a destra e Boateng a centrocampo. Sarà Seedorf ad accomodarsi in panchina per lasciar spazio a Robinho. Gasperini rinuncia a Milanetto affidando la regia a Kharja, in avanti Palacio preferito a Sculli. Non c’è l’ex Kaladze in difesa ma Dainelli.

    MILAN-GENOA
    MILAN:
    Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Gattuso, Pirlo, Boateng; Robinho, Ibrahimovic, Ronaldinho.
    GENOA: Eduardo; Chico, Dainelli, Ranocchia, Criscito; Rafinha, Kharja, Veloso; Palacio, Toni, Mesto.

  • Milan – Genoa, le probabili formazioni

    Milan – Genoa, le probabili formazioni

    Alleate durante il mercato estivo Milan e Genoa anche in questo primo scorcio di campionato stanno seguendo destini comuni. Le due squadre dopo la vittoria nella partita d’esordio non sono più riusciti a trovare i tre punti evidenziando pesanti lacune difensive. Sia Allegri che Gasperini stanno cercando di plasmare a propria arte e somiglianza le proprie squadre cercando di non tarpare le ali all’attacco.

    L’ex tecnico del Cagliari dovrebbe confermare Zambrotta, a destra questa volta, sulla linea di difesa. A centrocampo Gattuso sembra aver la meglio su Flamini e Boateng che comunque saranno pronti ad entrare dalla panchina, in attacco con gli intoccabili Ibra e Ronaldinho giocherà Robinho. E’ proprio il brasiliano ad esser un osservato speciale a San Siro e queste occasioni sono fondamentali per acquisire la stima di allenatore e tifosi.

    Il Genoa dovrebbe schierarsi con un più “prudente” 4-3-3 con Chico e Criscito sugli esterni difensivi e l’ex Kaladze al centro con Ranocchia. Rossi e Rafinha daranno muscoli e corsa alle idee di Milanetto mentre in attacco saranno Mesto e Sculli a far coppia con Toni.

    PROBABILI FORMAZIONI
    MILAN (4-3-3)
    Abbiati; Zambrotta, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Gattuso, Pirlo, Flamini; Ronaldinho, Robinho, Ibrahimovic.
    A disposizione: Amelia, Abate, Yepes, Papastathopoulos, Boateng, Seedorf, Inzaghi.

    GENOA (4-3-3) Eduardo; Chico, Ranocchia, Kaladze, Criscito; Rafinha, Milanetto, Rossi; Mesto, Sculli, Toni.
    A disposizione: Scarpi, Dainelli, Moretti, Veloso, Kharja, Palacio, Rudolf.

  • Lazio – Milan, le probabili formazioni. Reja ritrova Rocchi, Robinho in panchina

    Il big match della quarta giornata si gioca all’Olimpico di Roma tra la Lazio di Reja e il Milan di Allegri. Il tecnico capitolino galvanizzato dal buon avvio di campionato schiererà ancora una volta il modulo ad una punta con Hernanes libero di spaziare alle spalle. Ancora panchina per Zarate, Rocchi acciaccato dovrebbe esser sostituito nell’undici iniziale da Floccari. A centrocampo è ballottaggio tra Matuzalem e Bresciano.

    Il Milan senza Pato, Ambrosini e Bonera recupera Robinho e Flamini per la panchina, in campo il confermatissimo Boateng agirà a ridosso delle punte occupando il centro destra. Allegri fa tirare il fiato a Bonera e Antonini schierando dal primo minuto Zambrotta ed Abate. Gattuso ritrova una maglia da titolare.


    Probabili formazioni
    LAZIO-MILAN ore 20.45

    Lazio (4-4-1-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Mauri, Ledesma, Brocchi, Bresciano; Hernanes; Floccari.
    A disposizione: Berni, Stendardo, Cavanda, Matuzalem, Gonzalez, Zarate, Rocchi. All.: Reja
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Meghni, Garrido
    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Gattuso, Pirlo, Seedorf; Boateng, Ibrahimovic, Ronaldinho.
    A disposizione: Amelia, Sokratis, Yepes, Antonini, Flamini, Robinho, F.Inzaghi
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Ambrosini, Pato, Bonera

  • Il Milan di Allegri può volare con Flamini e Boateng

    Il Milan di Allegri può volare con Flamini e Boateng

    Massimiliano Allegri stenta a trovare la quadratura del cerchio e il Milan spettacolare in attacco rischia di porgere il fianco in ogni partita ai micidiali contropiedi orchestrati dagli avversari. La missione dell’ex tecnico del Cagliari non è certo semplice, la società impone l’utilizzo di almeno 3 dei 4 gioielli in attacco lasciando al tecnico il problema di risolvere la copertura del campo in fase di non possesso.

    In queste prime settimane Ambrosini e Seedorf sono stati in compagni di centrocampo dell’intoccabile Pirlo, l’ìnfortunio del capitano ha portato alla ribalta il Principe Boateng, già idolo dei tifosi, abile a farsi trovare pronto ed entusiasmare per dinamismo e qualità. Già dalla partita di domani sera contro la Lazio potrebbe ritornare utile anche Flamini, il francese è un pallino di Allegri sicuro che con il suo dinamismo e vivacità la difesa potrebbe aver un alleato nel rincorrere gli avversari, resta da placare l’impeto che a volte lo porta a strafare e beccarsi cartellini pesanti.

    La difesa, Pirlo e i tre d’attacco troverebbero giovamento dal continuo movimento degli inesauribili Boateng e Flamini abili a proporsi in avanti ma anche a sacrificarsi nel pressing e nel rincorrere gli avversari e forse in questo modo il Milan potrà finalmente spiccare il volo.

    Contro la Lazio, Allegri recupererà il francese e Robinho che però dovrebbero partire dalla panchina insieme a Pippo Inzaghi con l’inserimento di Abate o Gattuso a centrocampo.

  • Milan salvato da Inzaghi. Con il Catania è solo 1-1

    Milan salvato da Inzaghi. Con il Catania è solo 1-1

    La vittoria conquistata in Champions League mercoledì sera contro l’Auxerre doveva essere un nuovo punto di partenza dopo l’umiliante sconfitta di Cesena. E invece il Milan stecca di nuovo in campionato, fermato da un ottimo Catania che ha messo in difficoltà le “prime donne” rossonere passando addirittura in vantaggio con il gol da antologia di Capuano; a rimettere le cose a posto ci ha pensato poi l’eterno Pippo Inzaghi con il gol numero 156 in Serie A.

    Il Catania di Giampaolo parte forte e chiude le fonti di gioco rossonere con il pressing asfissiante di Biagianti e Carboni in mezzo al campo. Ma è Inzaghi ad avere tra i piedi una palla gol clamorosa, sprecata malamente a due passi da Andujar. Dopo una buonissima prima mezz’ora gli etnei vanno in vantaggio con il missile di Capuano da quasi 40 metri. Esecuzione perfetta quella del terzino rossoazzurro che conclude al volo una palla difficilissima da calciare trovando l’angolo giusto per battere Abbiati. Una rete da raccontare ai nipoti.
    Senza Pato, le chiavi dell’attacco rossonero sono affidate al duo stellare Ronaldinho e Ibrahimovic, molto in ombra stasera. Lo svedese è fuori dal gioco ma non viene neanche assistito bene dai compagni che spesso preferiscono le sortite offensive personali. Il Milan si sbilancia troppo e rischia il tracollo, il Catania non approfitta delle praterie e della superiorità numerica nei contropiedi concesse dalla retroguardia rossonera gettando alle ortiche la possibilità di raddoppiare.
    E come spesso accade nel calcio, gol mangiato – gol subìto: a vestire i panni dell’eroe stasera però non è Ibra ma Inzaghi che dalla sua posizione preferita, sul filo del fuorigioco, mette la zampata vincente allo scadere del primo tempo tramutando in oro un perfetto assist di Ronaldinho.

    Nella ripresa il Catania abbassa di molto il suo baricentro pensando soltanto a difendere, con le unghie e con i denti, l’ottimo risultato fin li maturato mentre il Milan si getta in avanti alla ricerca del gol della vittoria. Inutilmente perchè i difensori etnei sono perfetti e non lasciano respirare il gigante svedese mentre Ronaldinho trova traffico dalle sue parti. L’ultimo ad arrendersi è il motorino di centrocampo Boateng che sta entrando sempre più nel cuore dei tifosi rossoneri. Piedi buoni e una grinta da far paura, un centrocampista di un dinamismo impressionante.

    Finisce così, 1-1. Una vittoria, un pareggio e una sconfitta: questo il bottino di inizio stagione delle stelle rossonere di Allegri. Troppo poco se si considera che sono maturati con Lecce, Cesena e Catania. Anche qui, come in tante altre piazze, sarebbe opportuno mettere il cartello “Lavori in corso”.

    Il tabellino
    MILAN – CATANIA 1-1
    27′ Capuano (C), 45′ Inzaghi (M)
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Boateng, Pirlo, Seedorf (90′ Gattuso); Inzaghi (85′ Oduamadi), Ibrahimovic, Ronaldinho.
    A disposizione: Amelia, Zambrotta, Yepes, Abate, Papasthatopoulos.
    Allenatore: Allegri
    CATANIA (4-3-1-2): Andujar; Potenza (83′ Alvarez), Silvestre, Spolli, Capuano; Biagianti, Izco, Carboni (75′ Delvecchio); Ricchiuti (60′ Ledesma); Lopez, Mascara.
    A disposizione: Campagnolo, Terlizzi, Gomez, Antenucci.
    Allenatore: Giampaolo
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Boateng, Pirlo (M), Biagianti, Capuano (C)

  • Pato e Ambrosini out 3 settimane. Allegri lancia Robinho e Boateng

    Costa caro la vittoria in Champions League al Milan contro l’Auxerre. Il giorno dopo, mentre tutti si godono la prima doppietta dell’Ibra rossonero il bollettino medico toglie ad Allegri due giocatori importanti per le prossime tre settimane.

    Capitan Ambrosini uscito dopo appena dieci minuti del match contro i francesi ha riportato una distrazione capsulare del ginocchio sinistro, senza rotture legamentose. Il periodo di recupero è valutabile in circa tre settimane. Anche il Papero rossonero sarà costretto a fermarsi per tre settimane per nuovi problemi fisici che confermano la fragilità del suo fisico. Gli esami su Pato hanno evidenziato una piccola distrazione di alcune fibre del lungo adduttore gamba sinistra. Pato dovrà osservare un periodo di recupero funzionale di 2/3 settimane.

    Tegola per Allegri che in un periodo in cui la squadra deve cercare la giusta amalgama per superare gli ancora evidenti problemi in fase di copertura e recupero palla. Come sostituti, comunque, potrà contare sull’apporto del ghanese Kevin Prince Boateng disimpegnatosi alla grande ieri al posto di Ambrosini e determinante per il primo gol rossonero. In attacco potrebbe partire titolare Robinho, anche se la difficoltà del brasiliano di entrare negli schemi del Milan potrebbe rilanciare Pippo Inzaghi permettendo ad Ibra di spaziare per tutto il fronte d’attacco.

  • Milan e Roma si tuffano nella Champions in cerca di riscatto

    Milan e Roma si tuffano nella Champions in cerca di riscatto

    I colpi messi a segno nelle ultime ore della sessione estiva di calciomercato aveva esaltato tifosi ed addetti ai lavori ipotizzando un definitivo sorpasso all’Inter, la seconda giornata però ha evidenziato che senza la un’organizzazione tattica e di squadra adeguata anche le big vanno in crisi.

    Il capitombolo della Roma al Sant’Elia contro il Cagliari è più scottante e l’impegno di questa sera all’Allianz Arena contro il Bayern Monaco vice campione d’Europa non è certo l’impegno più semplice. Ranieri predica umiltà e cattiveria agonista ma anche in terra tedesca dovrà fare a meno di molte pedine importanti (Mexes, Riise, Vucinic, Taddei, Okaka e Castellini) e con la convocazione a sorpresa di Adriano che potrebbe debuttare con la maglia giallorossa.

    Appuntamento a San Siro per la prima in Champions League di Massimiliano Allegri. Il tecnico rossonero dovrà dimostrare che Cesena è solo un incidente di percorso al di là dei presunti errori arbitrali che per il momento hanno distratto la dirigenza. Il modulo sarà speculare ma rispetto alla gara del Manuzzi rientreranno Nesta e Seedorf per l’acciaccato Thiago Silva e Gattuso.

  • Tegola Milan, Thiago Silva salta l’Auxerre

    Massimiliano Allegri dovrà fare a meno nel suo esordio in Champions League di Thiago Silva, il brasiliano uscito dopo metà gara a Cesena non ha recuperato da un risentimento ai flessori della coscia destra. Una perdita importante per il reparto arretrato rossonero che come visto al Manuzzi soffre terribilmente quando non può fare affidamento sul brasiliano e Nesta.

    Recupera e completerà il terzetto di centrocampo Clarence Seedorf, l’attacco sarà formato da Ibra, Ronaldinho e Pato. Allegri, nella sua prima conferenza stampa europea torna sulla debacle di Cesena “Una partita che ci deve fare riflettere e ci deve convincere che per vincere bisogna sempre avere il massimo rispetto dell’avversario”.

    E sui francesi “Con l’Auxerre sarà una partita molto difficile bisognerà stare attenti perche’ hanno giocatori veloci davanti e sugli esterni, quindi dobbiamo giocare bene e avere grande attenzione nella fase difensiva. Sara’ una partita tutt’altro che facile. Loro hanno iniziato prima di noi e anche se non vanno molto bene in campionato, bisogna stare attenti perche’ e’ una squadra che soprattutto in trasferta concede poco e quindi bisogna fare una grande partita”

  • Serie A: Il Milan inciampa sul Cesena [analisi+pagelle]

    Serie A: Il Milan inciampa sul Cesena [analisi+pagelle]

    E’ la vecchia storia di Davide che batte Golia: il Cesena supera il Milan due a zero. La “fionda” di Ficcadenti viene traslata dalla Bibbia nelle veloci ripartenze bianconere già ammirate all’Olimpico contro la Roma. In barba alle prime scintille della dinamite offensiva rossonera che con una conclusione a giro di Ronaldinho impensierisce Antonioli, bravo a disinnescare, i romagnoli impiegano una decina di minuti a riprendere confidenza con la Serie A, lasciata diciannove anni or sono contro quello stesso Milan.

    Allora c’era Van Basten, oggi c’è Ibrahimovic: a voi le conclusioni in materia di raffronto. Al Cesena, invece, quelle dirette verso la porta presidiata da Abbiati: due tiri e altrettanti gol. Pur trattandosi della stessa arte per gli sconfitti è sfortuna, per i vincitori è cinismo. Trentunesimo e quarantaduesimo della prima frazione di gioco i minuti del delitto: prima Bogdani stordisce il “Diavolo” con una capocciata e poi Giaccherini lo affossa in contropiede rispedendolo all’inferno.

    E’ notte fonda per il Milan al quale viene per giunta annullato un gol, molto dubbio per la verità l’offside fischiato a Pato. Il secondo tempo ostenta un Cesena che resiste agli urti e imbastisce ripartenze a gogo’, il Milan ci prova con le sue trame ma i ritmi bassi mandano in panne il cervello. Nel finale Ibra fallisce un “generoso” rigore, ennesima prova che questa sera la sorte ha baciato la fronte del “piccolo” Cesena, voltando le spalle al gigante spocchioso.

    Era una di quelle giornate in cui va tutto storto. Come non c’era da esaltarsi dopo la scorpacciata di gol contro il Lecce, altresì non c’è da deprimersi a fronte della disfatta odierna. Il Milan non ha sottovalutato l’avversario, anzi. Il tallone d’Achille scoperto è rintracciabile nell’eccedenza di frenesia: tutti all’arrembaggio, tutti alla ricerca della giocata, troppi mastri e pochi operai. Considerando le cinque stelle offensive annoverate dal Milan, l’ultimo uomo sulla faccia della terra che mi sarei aspettato facesse la prima punta era Gennaro Ivan Gattuso. Addirittura Ibra e Pato si defilavano a turno sulla fascia per aprire gli spazi, e di chi? L’uomo che al posto dei piedi monta due ferri da stiro! Con Pirlo decisamente sottotono si stenta come al solito, ma niente paura ci sono Ronaldinho e Ibra a macinare gioco, no? Ebbene, stasera abbiamo capito che tre cervelli sono inutili se non c’è una testa comune che li ospita. Ronaldinho è stato addirittura limitato dai ritorni a riva dello svedese in cerca del pallone. Il “genio” ha stravolto l’assetto del Milan ed, almeno per stasera, è stato un male. Per Pato numeri e dribling, nella propria trequarti però, troppo lontano dalla porta poiché intento a coprire le partite offensive di “Gattuso” in una messa in scena del teatro dell’assurdo. Altro che capovolgimento di ruoli, stasera il campione del mondo sembrava un elettricista che voleva riparare una perdita d’acqua. Naturalmente, oltre ad essere inconcludente in avanti, lasciando scoperto l’uscio, ha consegnato al Cesena l’unica chiave della retroguardia rossonera: il contropiede.

    Ad Allegri l’onere di porre fine ad eventuali crisi d’identità e di trovare un nuovo ed efficace assetto, implementato dall’approdo del duo Ibra-Robinho, e capace di far coesistere le virtù individuali di ogni fuoriclasse assurgendo all’ideale di collettivo: e guai a chi dice che gli allenatori guadagnano troppo. Fronte opposto, i romagnoli sono riusciti ad emulare il modello teutonico ostentato da Loew durante la recente rassegna mondiale. In fase di non possesso il Cesena era più intricato da districare di un cubo di Rubik.

    Davanti, al pari dei rossoneri, reggeva un coraggioso tridente composto dal baluardo Bogdani e dalle frecce Giaccherini e Schelotto, micidiali nel conferire profondità alla squadra. Vittoria meritata per il Cesena. Sconfitta meritata per “gli altri” in campo. E sì, perché stasera erano undici giocatori non il Milan, nè tantomeno una squadra degna di questo nome. Senza Nesta e con una morfologia ancora da definire, se proprio si doveva  perdere, è stato un bene che la sconfitta sia arrivata oggi. Dalla prossima gara in poi, vietato sbagliare!

    MILAN

    Abbiati 6: Incolpevole su entrambi i gol, evita il tre a zero.

    Bonera 5,5: Nella prima frazione fa buona guardia sulla fascia, nella ripresa viene impiegato da centrale e perde la bussola.

    Papastathopoulos 4,5: Su un gol e mezzo del Cesena è l’indiziato numero uno. Prima prova ad anticipare in gamba tesa Bogdani fallendo miseramente, poi innesca il contropiede romagnolo e per giunta si perde l’inserimento di Giaccherini. Fossimo stati al Giro d’Italia la maglia nera non gliel’avrebbe tolta nessuno.

    Thiago Silva 6: Unica sufficienza in difesa per il Milan, il che è tutto un dire. Gli manca Nesta e prova a dedicargli un gol, ma la mira lo tradisce come i compagni di reparto. Nella ripresa esce per “l’anonimo” Abate (5,5).

    Antonini 5,5: Qualche scorribanda in attacco e qualche leggerezza in difesa. Non basta per la sufficienza.

    Gattuso 5: A trent’anni decide di cambiare ruolo. Il Milan quest’anno ha speso quarantatre milioni per potenziare il parco attaccanti, poteva dirlo anche prima di nutrire mire offensive. In linea d’aria gioca davanti ad Ibrahimovic ed è più un fastidio che un risolutore per noti limiti tecnici. Lascia i compagni in balia delle ripartenze avversarie: roba che neanche i mocciosi all’oratorio del “voglio segnare io”.

    Pirlo 5,5: Questa sera ha illuminato meno di un accendino.

    Ambrosini 5,5: A tamponare tampona. Il problema è che non disinfetta e il Milan prende due infezioni: Giaccherini e Bogdani.

    Pato 6,5: Pronti-via si becca il cazziatone di Ibra per un passaggio sbagliato, tuttavia risale in fretta la china. Stasera era proprio in forma, purtroppo ad un attaccante non basta se i compagni non ti assistono. Spina nel fianco destro del Cesena, dà anche una mano dietro dove si disimpegna con giocate che vorremmo vedere in zone di campo un po’ più calde. E’ l’anno dell’esplosione, sarà per la prossima…

    Ibrahimovic 5,5: Ha completamente mutato il Milan che può contare su un ulteriore fonte di gioco, magari sarebbe gradevole vederlo più vicino alla porta. Si rende autore di giocate apprezzabili, ma abbisogna ancora di tempo per inserisi a pieno regime nei meccanismi del Milan. Il rigore sbagliato nega la sufficienza ad una sufficiente prova.

    Ronaldinho 4,5: Comincia sfiorando il gol, poi viene segnalato tra i desaparecidos. La dinamicità di Ibra gli sottrae spazi fungendo da criptonite. Dovrebbe schiodarsi dalla fascia ogni tanto, il campo è grande. Lascia il posto ad un intrapendente Robinho (6). Non ha una precisa collocazione? Bene, lui lo trovi dappertutto. E che numeri…

    Inzaghi 6,5: E sempre lui. Sul filo del fuorigioco anima il Milan conferendo profondità alla manovra. Conquista il rigore confermandosi un grande jolly. E’ sempre lui, l’ultimo vero attaccante: Pippo Inzaghi.

    CESENA

    Antonioli 6,5: Grande intervento su Ronaldinho, una vera sicurezza. Tutto dipende: Vecchio? No, esperto.

    Ceccarelli 7,5: Ottimo prospetto. Per lui un assist e tanti spunti interessanti. Prodotto del vivaio, possiede un invidiabile bagaglio fisico.

    Von Bergen 6: Senza infamia e sanza lode.

    Pellegrino 6,5: Tiene in mano la difesa.

    Nagatomo 6,5: E’ una scheggia sulla fascia, davvero niente male.

    Appiah 6,5: Guida il centrocampo con autorità.

    Colucci 6,5: Fa filtro e innesca il contropiede.

    Parolo 7: Giovane assistito da una grande personalità. Annovera pregevoli qualità tecniche e le mette in mostra contro la sua squadra del cuore: il Milan. Magari Galliani e Braida, questa sera in tribuna, hanno segnato il suo nome sul taccuino. Diventerà qualcuno…

    Schelotto 6,5: Può essere la rivelazione del campionato.

    Bogdani 7: Autore del primo gol, tiene sù la squadra facendo a sportellate con la difesa rossonera.

    Giaccherini 7,5: E’ in assoluto il giocatore italiano che più ricorda Messi. Quando parte palla al piede non gliela toglie nessuno: un i-pod che suona R&R. Prandelli non può lasciarsi sfuggire un talento di questa portata. Venticinque anni, un piede-calamità e una velocità imbarazzante: queste le credenziali della nuova freccia all’arco azzurro.

  • Allegri abbraccia Ibra e Robinho

    Allegri abbraccia Ibra e Robinho

    La sosta per le Nazionali ha rimandato il debutto in maglia rossonera di Ibrahimovic e Robinho e sopratutto ha privato Massimiliano Allegri della possibilità di lavorarci in vista della nuova stagione che si preannuncia esaltante. La scommessa di Allegri è ambiziosa, vincere giocando bene e con il poker d’assi in attacco.

    Difficilmente a Cesena vedremo Pato, Robinho e Ronaldinho a supporto di Ibrahimovic ma il possibile forfait di Seedorf potrebbe far balenare l’idea al tecnico livornese.

    La sensazione è che al Manuzzi giocherà lo svedese dal primo minuto tra Pato e Dinho con Robinho inizialmente in panchina. A centrocampo il ballottaggio è tra Boateng e Gattuso per completare il reparto con gli intoccabili Pirlo e Ambrosini.

    E’ l’entusiasmo in casa Milan a far da padrone e il numero di abbonamenti sale vertiginosamente giorno dopo giorno e a Cesena sembra possibile l’arrivo di Silvio Berlusconi.