Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan show senza Dinho, Allegri al derby da capolista

    Milan show senza Dinho, Allegri al derby da capolista

    Le parole di Allegri nella vigilia risultano profetiche lanciando il Milan alla fine di novanta minuti frenetici e a tratti spettacolari in vetta alla classifica solitaria alla vigilia di un derby che ormai da troppo tempo vedeva i cugini nerazzurri sempre in vantaggio.

    Il modulo con il doppio mediano continua a dar sicurezza e convinzioni all’ex tecnico cagliaritano che rispetto alla vittoria di Bari ritrova Thiago Silva e Pirlo in campo al posto di Nesta e Gattuso. In avanti rientra Pato ma è ancora panchina per Ronaldinho che rischia di diventare un caso.

    Il Palermo si schiera con il solito modulo ad albero di natale con Pastore ed Ilicic alle spalle di Pinilla. Buona la partenza rossonera e gol che arriva dopo appena 19′ grazie a Pato abile a rubare il tempo a Bacinovic e bucare Sirigu. I rosanero cercano di aggredire ma il Milan controlla bene e in qualche occasione cerca il raddoppio con le fulminee ripartenze di Ibra e Pato.

    La ripresa però vive di tutt’altra intensità, lo sloveno dalla distanza, con la complicità di Abbiati trova il pari facendosi perdonare l’errore del primo tempo, poi il Milan torna in cattedra. Seedorf centra il palo e qualche minuto dopo Ambrosini in azione da rugby entra in area conquistando un rigore (dubbio) che Ibra trasforma con freddezza e precisione. Nel finale lo svedese serve l’assist del 3-1 a Robinho che questa volta non sbaglia.

    Allegri può sorridere arrivando al derby con tre punti di vantaggio su l’Inter ma ci sarà da valutare le condizioni di Pato e Inzaghi usciti per infortunio.

    IL TABELLINO

    MILAN-PALERMO 3-1

    19′ Pato (M); 62′ Bacinovic (P); 77′ Ibrahimovic (M); 83′ st Robinho (M)

    Milan (4-3-1-2):
    Abbiati; Abate, Thiago Silva, Yepes, Antonini; Flamini, Ambrosini, Boateng; Seedorf; Pato (20′ st Inzaghi, 35′ st Robinho), Ibrahimovic (48′ st Jankulovski) . A disp.: Amelia, Sokratis, Nesta, Ronaldinho. All.: Allegri

    Palermo (4-3-2-1):
    Sirigu; Cassani, Muñoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic, Nocerino; Pastore (7′ st Miccoli), Ilicic; Pinilla (25′ st Maccarone). A disp.: Benussi, Goian, Garcia, Rigoni, Kasami. All.: Rossi

    Arbitro: Banti
    Ammonizioni: Ambrosini (M); Sirigu, Bovo (P)
    Espulsi: –

  • Allegri scarica Ronaldinho, è rottura?

    Le pressioni societarie hanno imposto ad Allegri un tridente già confezionato ad inizio stagione andando incontro spesso a brutte figure e ritrovandosi quasi sempre “con la coperta troppo corta” non riuscendo a chiudere gli spazi ai contropiedi avversarie.

    I risultati altalenanti e l’inizio di qualche focolaio di malcontento hanno ravveduto il giovane tecnico livornese facendolo tornare ad un modulo un pò più difensivo e sopratutto più verosimile ad un gioco di squadra. A pagarne è senza ombra di dubbio Ronaldinho ingestibile a sinistra a disagio nel mezzo il gaucho dopo la magra figura contro la Juve p stato accantonato in panchina in nome del turnover e secondo indiscrezioni anche questa sera contro il Palermo sarà seduto al fianco del tecnico.+

    Il brasiliano per dare il massimo deve sentirsi coinvolto dal progetto tecnico e sopratutto deve sentirsi libero di divertirsi e divertire. Con il contratto in scadenza la prossima estate a questo punto non è escluso un divorzio già a gennaio con i Galaxy pronti ad accogliere l’ennesima stella, mentre per un ritorno in Brasile Dinho dovrà aspettare l’estate.

  • Galliani blinda Inzaghi e mette in guardia Allegri

    Galliani blinda Inzaghi e mette in guardia Allegri

    Le dichiarazioni di Pippo Inzaghi dalla poltrona di Controcampo avevano spaventato il popolo rossonero legato al bomber in maniera viscerale ma le parole di Adriano Galliani oggi placano ogni dubbio “non c’è nessuna possibilità al mondo che vada via”. Se SuperPippo non si tocca e in panchina insieme a lui ci vanno anche Ronaldinho e Pato vuol dire che Allegri ha il coraggio di far scelte impopolari e in alcune occasione è pronto a metter da parte il diktat presidenziale.

    Ciò che non va bene è la puntualizzazione successiva dell’ad rossonero “non discuto le scelte dell’allenatore lui ha a disposizione un grande organico e decide in base a quello che vede durante gli allenamenti. In effetti ho notato che ieri in panchina c’erano quattro grandi campioni”. Ad un lettore disattento potrebbero sembrare dichiarazioni normali e pro tecnico, viceversa guardando l’ambiente attuale rossonero non fanno altro che metter sotto pressione il tecnico mettendolo in guardia proprio dalle sue scelte.

    L’ultima battuta sul derby e sugli infortuni dell’Inter “Nonostante gli infortuni l’Inter rimane una squadra molto temibile. Quest’anno le sta accadendo la stessa cosa successa a noi un anno fa, quando fummo falcidiati da infortuni di ogni tipo. Mi spiace tanto faccio tanti auguri a Samuel, che è uno dei centrali più forti del mondo, e anche a Maicon, che ha fortunatamente una lesione più lieve”

  • Inzaghi da Controcampo gela il Milan e Allegri

    Inzaghi da Controcampo gela il Milan e Allegri

    “Ci tengo a essere ancora protagonista, voglio essere ancora importante. Ho ancora tanta voglia, mi sento bene. Non è facile trovare le serate come quelle con il Real. E’ stato qualcosa di incredibile, lo stadio mi ha dato una spinta. Erano nove partite che non giocavo”

    Pippo Inzaghi ospite d’onore della puntata di Controcampo ribadisce ancora una volta la sua voglia di esser protagonista e di voler esser preso più in considerazione per non pensare di cambiare maglia. Il bomber rossonero sa di esser nel cuore dei tifosi e un idolo di Galliani ma reputa riduttivo esser chiamato in causa solo nei momenti neri

    “Vediamo se accettare o meno questa situazione, valuterò bene in questi due mesi. Gli anni passano ma io mi sento veramente bene. E’ dura essere chiamati in causa solo nei momenti di disperazione”. In studio c’è chi ipotizza un ruolo all’Altafini per lui ma Pippo ribadisce che anche Altafini ci teneva a giocare di più e non una volta ogni nove incontri.

  • Scintille di buon “auspicio”, Ibra e Onyewu e la polveriera Milan

    Scintille di buon “auspicio”, Ibra e Onyewu e la polveriera Milan

    Fatto insolito in casa Milan ma che fa riflettere sul reale stato di pressione cui vive l’organico rossonero alle prese con i perenni dubbi di competitività. La doppietta di Inzaghi al Real Madrid ha forse mascherato ancora per un pò le lacune di un organico stellare in attacco ma creato senza troppo raziocinio.

    Il conto alla rovescia verso Allegri è iniziato già da qualche domenica anche se apparentemente l’esigente Berlusconi ha ancora tanta pazienza e per il tifoso Galliani è ancora troppo presto alzar bandiera bianca. Il fatto insolito per i rossoneri è il battibecco tra Ibrahimovic e Onyewu per una entrataccia dello svedese e la reazione fuori dagli schemi dello spilungone statunitense.

    Si è sfiorata la rissa e i presenti raccontano anche di parole forti ma Galliani minimizza l’accaduto definendolo un buon auspicio per il futuro “C’è stato uno scontro abbastanza vivace tra Ibrahimovic e Onyewu – ha spiegato l’amministratore delegato rossonero – L’incidente è chiuso. I giocatori si sono chiariti. Sono contento quando li vedo carichi in allenamento. E’ successa una cosa che capita spesso in una squadra di calcio – ha proseguito – A volte le notizie non escono ma questa volta sì perché i ragazzi si allenavano sul campo esterno e c’erano un po’ di tifosi. Comunque non è nulla di drammatico. Dopo 25 anni di Milan, so che questi episodi sono di buon auspicio, vuol dire che c’è la carica giusta. Meglio certo che allenamenti alla camomilla…”.

  • Pippo fa 70 ma non basta. Milan – Real Madrid 2-2

    Pippo fa 70 ma non basta. Milan – Real Madrid 2-2

    Partita vibrante e ricca di emozioni quella che Milan e Real Madrid mettono in un San Siro stracolmo in ogni ordine di posto. Allegri recupera Thiago Silva e Zambrotta spedendoli subito in difesa al posto di Papastathopulos e Antonini mentre in avanti con Pato e Ibra questa volta c’è Dinho.

    L’avvio è però sempre di marca madrilena con Cristiano Ronaldo in versione extraterrestre pronto a iniziare il pressing su ogni portatore di palla rossonero. Pirlo si immola per ben due volte togliendo ad Abbiati battuto il pallone dalla rete e nella seconda metà del primo tempo il Milan riesce ad uscire dal guscio sprecando due occasioni ghiottissime con Ibrahimovic. Il Real comunque si lascia preferire per manovra e organizzazione di gioco mentre i rossoneri pagano la partita no di Ronaldinho e Pato. Allo scadere arriva il vantaggio ospite, Sergio Ramos anticipa per l’ennesima volta Ronaldinho dando il via al contropiede orchestrato da Di Maria e finalizzato dal pipita Higuain.

    Nella ripresa si aspetta la reazione rossonera ma è Cristiano Ronaldo prima e poi Di Maria a impegnare severamente Abbiati. Allegri si gioca la carta Inzaghi e SuperPippo diventa subito il grimaldello rossonero, l’attaccante si dimostra famelico su uno svarione di Casillas regalando il pari ai rossoneri e dopo pochi minuti si materializza davanti al portierone spagnolo per l’insperato vantaggio su lancio di Gattuso. San Siro esplode ma dover di cronaca l’azione sarebbe da annullare per un furiogioco di Pippo.

    Il gol cambia l’inerzia della gara con il Real scosso e il Milan apparentemente in grado di portare a casa un successo importantissimo. Ma la beffa è dietro l’angolo e si materializza nei piedi di Pedro Leon al 94′ spedendo in rete con la complicità di Abbiati il pallone del pari.

    Il Real porta a casa un punto importante e meritato che lo lancia al secondo turno il Milan mantiene la seconda posizione grazie alla sconfitta dell’Ajax sul campo dell’Auxerre.

    LA SITUAZIONE DEL GIRONE ROSSONERO DOPO LA 4° GIORNATA DELLA FASE A GIRONI

  • Milan – Real Madrid, le probabili formazioni

    Milan – Real Madrid, le probabili formazioni

    Massimiliano Allegri capisce il momento fondamentale della stagione del suo Milan e nella conferenza stampa della vigilia fà un pò di pretattica nascondendo l’undici anti Real Madrid. I rossoneri recuperano Zambrotta e Thiago Silva sperando di evitare grazie a loro le disattenzioni in fase difensiva, torna a disposizione Ambrosini ma il capitano partirà dalla panchina, mentre in attacco si rivede Ronaldinho.

    Mourinho dovrebbe schierare il Real in modo speculare alla gara d’andata, ci sarà Sergio Ramos sull’out di destra in avanti occhio a Cristiano Ronaldo in forma stratosferica e ai continui progressi di Angel Di Maria.

    PROBABILI FORMAZIONI
    Milan (4-3-1-2)
    Abbiati; Zambrotta, Thiago Silva, Nesta, Antonini; Pirlo, Seedorf, Gattuso; Ronaldinho; Pato, Ibrahimovic. A disposizione: Amelia, Yepes, Abate, Boateng, Ambrosini, Robinho, Inzaghi All. Allegri
    Real Madrid (4-2-3-1) Casillas; S.Ramos, Pepe, Carvalho, Marcelo; X.Alonso, Khedira; Di María, Ozil, C.Ronaldo; Higuaín. A disposizione: Dudek, Arbeloa, Albiol, M. Diarra, Granero, Pedro Leon, Benzema All. Mourinho

  • Abate, Allegri e Antonini, il grande bluff rossonero

    Abate, Allegri e Antonini, il grande bluff rossonero

    Il Milan si lecca le ferite dopo la terza sconfitta in dodici partite stagionali confermando le perplessità chi ad inizio stagione non si è fatto troppo entusiasmare dall’argenteria acquistata per l’attacco. I rossoneri sono confusi, incompleti e senza guida tecnica e dirigenziale.

    Ibra e Robinho forse risolveranno qualche partita ma il Milan anche quest’anno dovrà accontentarsi delle briciole complice un allenatore non all’altezza e qualche giocatore di troppo sopravvalutato. Il vero problema del Milan è che in ruolo cardine ha giocatori non all’altezza, incostanti confusionari che mettono in crisi e distruggono i centrali di difesa e centrocampo.

    Chi era abituato ad aver sugli esterni gente alla Cafu, Maldini, Serginho, Panucci non può entusiasmarsi sui prodotti della cantera Antonini ed Abate, il primo eterno bambino ha in realtà 28 anni e ancora non ha capito cosa potrà fare da grande. Buona corsa e niente più è un pericolo per la difesa (vedi gol di Del Piero) e un regalo per le difese avversarie. Abate è un pò più giovane ma ancora non ha capito che le sue grandi doti di corsa non servono se non abbinate ad una minima confidenza con il pallone.

    Se poi ci mettiamo che una squadra pronta a lottare su più fronti è messe in balia di un tecnico con idee confuse e inesperto a gestire una spogliatoio ambizioso e contorto come quello rossonero. Se Leonardo lo scorso anno fu bravo a stimolare i brasiliani rinunciando però allo zoccolo duro rossonero (Gattuso in primis), Allegri quest’anno ha praticamente snobbato l’animo carioca perdendo Pato, Dinho e Seedorf in funzioni di muscoli e poco cervello.

    Domani sera contro il Real Madrid è già decisiva ma a questo Milan manca lo spirito di sacrificio messo in campo dalla Juve di Del Neri sabato sera e perchè no gli accorgimenti tattici che rendono perfette le squadre di Mou.

  • Colpo grosso Juve a San Siro. Quagliarella e Del Piero stendono il Milan

    Colpo grosso Juve a San Siro. Quagliarella e Del Piero stendono il Milan

    A San Siro, nell’anticipo serale e big match della nona giornata di Serie A, una Juve operaia e falcidiata dagli infortuni spegne le stelle rossonere del Milan infliggendo alla squadra di Allegri una sconfitta a domicilio che pesa e non poco. L’aveva detto Del Piero alla vigilia che la Juventus sarebbe uscita a testa alta dallo scontro, e così è stato: i bianconeri, autori di una prova difensiva maiuscola e con un centrocampo perfetto, si impongono sul Diavolo con le reti, una per tempo, di Quagliarella e proprio del capitano juventino; inutile e valida solo per gli amanti delle statistiche, la rete nel finale di Ibrahimovic, autore della sua prima rete alla sua ex squadra sfatando un tabù che durava da tempo (l’attaccante svedese non aveva mai segnato alla Juve prima d’ora).

    La serata comincia male per la squadra di Del Neri che perde Chiellini per un problema muscolare nel riscaldamento pre-partita; il tecnico bianconero è costretto così a schierare gli unici quattro difensori a disposizione (Motta, Bonucci, Legrottaglie e De Ceglie) per tamponare l’attacco micidiale rossonero. Tante le assenze, sia da una parte che dall’altra: alla Juve manca il “turbo”, Krasic, fermo per la squalifica mentre il Milan deve fare a meno della fantasia di Ronaldinho e la sicurezza difensiva di Thiago Silva. Tanto per citarne alcuni.

    Il Milan parte in quinta e schiaccia una Juve che pare stordita e sorpresa dal ritmo forsennato iniziale della squadra di Allegri. Il primo quarto d’ora è di marca rossonera con Ibrahimovic che va ben due volte vicinissimo al gol: la prima è una pennellata di prima intenzione a giro da fuori area che, però, si stampa all’incrocio dei pali, la seconda arriva solo un minuto più tardi ma Storari risponde presente al destro dello svedese mettendo in angolo. Piano piano la Juve esce dal suo guscio e conquista metri importanti con un grandioso Felipe Melo, forse la sua migliore partita da quando indossa la maglia bianconera, e con un indispensabile Aquilani in cabina di regia. Del Piero spreca malamente un buona occasione da posizione defilata sulla sinistra su una palla persa di Ibra a centrocampo e alla prima vera occasione la Juve passa in vantaggio al 24′ con un colpo di testa di Quagliarella, in perfetta torsione, servito da un cross al bacio di De Ceglie.
    Il Milan è colpito e barcolla clamorosamente, il capitano bianconero non riesce a dare il colpo di grazia su contropiede, bravo Abbiati a distendersi e a rifugiarsi in calcio d’angolo.
    Il problema infortuni per entrambi gli allenatori non finisce certo qui perchè De Ceglie e Bonera vanno ko dopo uno scontro ginocchio contro ginocchio (ad avere la peggio è il milanista uscito dal campo in barella) costringendo Del Neri a fare di necessità virtù inserendo Pepe nel ruolo di terzino sinistro mentre Allegri si affida alla velocità di Abate. Ibrahimovic ha ancora una buona opportunità ma questa volta il suo 47 di piede non lo aiuta alzando più del dovuto la mira. Si va al riposo sull’1-0.

    Nella ripresa ci si aspetta la reazione veemente del Milan che parte spedita alla ricerca del pareggio. Felipe Melo continua a giganteggiare in mezzo al campo e al 50′ salva su un bolide di Ibrahimovic altrimenti indirizzato in porta ma la maledizione infortuni continua a tartassare Del Neri che vede anche un ottimo Martinez, il sotituto designato di Krasic, gettare la spugna costringendo il tecnico a ridisegnare la sua Juve mandando in campo Sissoko.
    Il pallino del gioco rimane in mano ai padroni di casa, la Juve tiene bene il campo e riparte velenosamenente in contropiede. E proprio su uno di questi che la Madama raddoppia: Quagliarella scodella una palla al limite dell’area, Antonini sbaglia l’intervento favorendo l’inserimento di Sissoko che da solo davanti ad Abbiati svirgola la palla e scivola, si rialza, si gira e serve Del Piero che con un tiro millimetrico beffa il portiere rossonero. Per il capitano della Juve questo potrebbe essere stato l’ultimo gol realizzato a San Siro visto che le trattative per il rinnovo con la Juve è ancora in alto mare.
    E con ancora 25 minuti da giocare il Milan si getta con tutte le sue forze in attacco: Pato è evanescente e Allegri decide di giocarsi la carta Inzaghi. I rossoneri sfondano a sinistra dove Motta è praticamente in balia della velocità di Robinho e proprio da un suo cross Ibra a 7 minuti dal termine mette la sua firma insaccando con una zuccata. Prima rete alla Juventus per il gigante svedese. Ma il risultato non cambia più e dopo 5 minuti di recupero la Juve può alzare le braccia al cielo ed esultare per una vittoria portata a casa giocando con il coltello tra i denti rilanciandosi in classifica a 2 punti dai rossoneri, 3 dall’Inter e a 4 dalla Lazio capolista che però ha una gara in meno. Il Milan invece deve metabolizzare subito la sconfitta perchè mercoledì a San Siro arriva il Real Madrid di Mourinho. Ed lì è assolutamente vietato sbagliare.

    Il tabellino
    MILAN – JUVENTUS 1-2
    24′ Quagliarella (J), 65′ Del Piero (J), 83′ Ibrahimovic (M)
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera (34′ Abate), Nesta, Papastathopoulos, Antonini; Gattuso, Pirlo, Boateng (70′ Seedorf); Robinho; Pato (75′ Inzaghi), Ibrahimovic.
    Panchina: Amelia, Yepes, Montelongo, Flamini.
    Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Legrottaglie, De Ceglie (40′ Pepe); Martinez (56′ Sissoko), Felipe Melo, Aquilani, Marchisio; Quagliarella, Del Piero (85′ Amauri).
    Panchina: Costantino, Giandonato, Sorensen, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Rocchi
    Ammoniti: Felipe Melo (J), Pepe (J), Boateng (M), Pirlo (M)

  • Allegri mette in guardia il Milan “Con la Juve sarà dura”

    Allegri mette in guardia il Milan “Con la Juve sarà dura”

    Alla vigilia del big match di domani sera tra Milan e Juventus il tecnico rossonero Allegri, nella consueta conferenza stampa pre-partita, tiene alta la concentrazione della sua squadra indicando la partita di San Siro contro i bianconeri tutt’altro che facile:

    • Sarà una partita difficile perché loro cercheranno di metterci in difficoltà, di non farci giocare, perché le squadre di Del Neri curano bene la fase difensiva. Per loro è stata una settimana particolare per la squalifica di Krasic e vorranno fare un’ottima partita. Indipendentemente dalle assenze della Juve, ma anche del Milan, sarà una partita intensa e per vincerla bisognerà giocare bene e con attenzione“.

    L’allenatore dovrà fare i conti con assenze pesanti e dubbi di formazione legati alla non perfetta condizione fisica di alcuni elementi: quasi certe le indisponibilità di Thiago Silva e Ronaldinho, Zambrotta e Pato sono in forte dubbio come spiega lo stesso Allegri: “Di sicuro giocheranno Abbiati, Nesta, Pirlo e Ibrahimovic. Pato? Non so“.

    Il tecnico rossonero infatti vorrebbe risparmiare l’attaccante brasiliano per farlo ristabilire completamente in vista dell’attesissimo match di Champions League perchè a San Siro mercoledì prossimo sbarcherà il Real Madrid di Mourinho, gara fondamentale per il prosieguo nella competizione e centrare la qualificazione agli ottavi. Top secret quindi l’undici anti-Juve: oltre ai già citati Abbiati, Ibra, Nesta e Pirlo dovrebbero giocare Bonera, Abate e Antonini in difesa, Gattuso e Boateng in mediana e Seedorf e Robinho a sostegno dell’attaccante svedese in caso Pato non dovesse farcela.