Tag: Massimiliano Allegri

  • Test Malmo per la Juventus, Ancelotti contro il Basilea, Ludogorets per Balo

    Test Malmo per la Juventus, Ancelotti contro il Basilea, Ludogorets per Balo

    Inizia finalmente la Champions che conta, i gironi prendono il via oggi. La partita principale, almeno in Italia, è Juventus-Malmo. I bianconeri vogliono (e devono) riscattare la deludente edizione dell’anno scorso (sperando che il campo dell’Olympiacos sia migliore di quello del Galatasaray). Lo Juventus Stadium torna a ospitare una partita di Champions dopo la finale di Europa League che la Juve ha sfiorato, l’ultima partita risale sempre all’anno scorso contro il Copenaghen (4-1). Il girone della Juve si può paragonare sia a quello dell’anno scorso, sia a quello di due anni fa. C’è il top club (2012 Chelsea, 2013 Real Madrid, 2014 Atletico Madrid), la squadra insidiosa ma inferiore (2012 Shachtar, 2013 Galatasaray, 2014 Olympiacos) e la squadra cenerentola (2012 Nordsjaelland, 2013 Copenaghen, 2014 Malmo).

    Parte la Champions League
    Parte la Champions League

    Le statistiche dicono che la Juve ha sempre fatto tanta fatica contro le squadre che abbiamo etichettato insidiose ma inferiori (nel 2012 finì 1-1 a Torino e solo 0-1 in Ucraina con un autogol a favore; nel 2013 finì 2-2 a Torino e a Istanbul sappiamo bene cos’è successo). Con le cenerentole Nordsjaelland e Copenaghen, invece, 4 gol a Torino e 1-1 in Danimarca. Con le big non è andata così male: nel 2012 finì 2-2 a Londra, ma i blues si arresero a Torino con un netto 3-0; l’anno scorso sconfitta 2-1 a Madrid (sponda Real ovviamente) e 2-2 allo Stadium.

    Juve e Malmo non si sono mai incontrate, gli svedesi non hanno mai vinto in trasferta contro italiane (2 vittorie e due pareggi). Carlos Tevez non segna in Champions da 944 minuti di gioco, che in realtà equivalgono a quasi 5 anni. E’ la prova giusta per riscattarsi. Max Allegri oggi ha twittato:

    “Inizia la competizione più affascinante, in Champions League vogliamo fare strada, quindi occhio alle trappole!”

    Probabilmente una di queste trappole è proprio il Malmo, ecco come il tecnico toscano ha intenzione di batterlo:

    (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Pogba, Marchisio, Asamoah, Evra; Tevez, Llorente.

    Ecco il Malmo: (5-3-2): Olsen; Tinnerholm, Johansson, Helander, Halsti, Konate; Forsberg, Adu, Eriksson; Rosenberg, Thelin.

    Ecco le probabili formazioni di tutte le altre partite di stasera:

    Real Madrid-Basilea 

    (4-3-3) Casillas, Arbeloa, Pepe, Ramos, Coentrão, Modrić, Kroos, Rodríguez, Bale, Benzema, Ronaldo

    (3-4-2-1) Vaclík, Xhaka, Samuel, Schar, Callà, Frei, Zuffi, Safari, Delgado, Gaschi, Sio

    Borussia Dortmund-Arsenal

    (4-2-3-1) – Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Papastathopoulos, Durm; Bender, Kehl; Mkhitaryan, Kagawa, Grosskreutz; Ramos.

    (4-2-3-1) – Szczesny; Chambers, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Flamini, Wilshere; Sanchez, Ozil, Ramsey; Welbeck.

    Benfica-Zenit

    (4-3-3): Artur; Maxi Pereira, Luisao, Jardel, Eliseu; Talisca, Samaris, Enzo Perez; Salvio, Lima, Gaitan.

    (4-2-3-1): Lodygin; Smolnikov, Garay, Lombaerts, Criscito; Witsel, Javi Garcia; Hulk, Danny, Shatov; Rondon.

    Liverpool-Ludogorets

    (4-2-3-1): Mignolet; Manquillo, Lovren, Sakho, Moreno; Gerrard, Henderson; Sterling, Coutinho, Lallana; Balotelli.

    (4-2-3-1): Borjan; Caiçara, A Aleksandrov, Moți, Minev; M Dyakov, Espinho; M Aleksandrov, Marcelinho, Misidjan; Bezjak.

    Monaco-Leverkusen

    (4-3-3): Subasic; Fabinho, Raggi, Carvalho, Kurzawa; Moutinho, Toulalan, Kondogbia; Ferreira Carrasco, Berbatov, Ocampos.

    (4-2-3-1): Leno; Jedvai, Ölmer, Toprak, Boenisch; Bender, Castro; Bellarabi, Calhanoglu, Son; Kießling.

    Olympiakos-Atletico Madrid

    (4-2-3-1): Roberto; Elabdellaoui, Botia, Masuaku, Abidal; Ndinga, Fuster; Kasami, Domínguez, Afellay; Mitroglou.

    (4-2-3-1): Moya; Juanfran, Godin, Miranda, Siqueira; Gabi, Tiago; Koke, Griezmann, Raul Garcia, Mandzukic.

    Galatasaray-Olympiacos

    (4-4-2): Muslera; Chedjou, Semih Kaya, Alex Telles, Veysel Sari; Selcuk Inan, Yekta Kurtulus, Hamit Altintop, Olcan Adin; Burak Yilmaz, Umut Bulut.

    (4-2-3-1): Roef; Deschacht, Nuytinck, Mbemba, Heylen; Defour, Tielemans; Praet, Acheampong, Suarez; Mitrovic.

    Tutte le partite saranno in diretta su SKY Sport alle 20.45 con prepartita dalle 19.

     

    (4-2-3-1): Moya; Juanfran, Godin, Miranda, Siqueira; Gabi, Tiago; Koke, Griezmann, Raul Garcia, Mandzukic.

  • Allegri, ok la prima anche allo Juventus Stadium

    Allegri, ok la prima anche allo Juventus Stadium

    Per Allegri si trattava della prima volta allo Juventus Stadium da padrone di casa ed è andata bene, la sua squadra di fronte aveva una Udinese decisamente troppo rinunciataria e troppo vincolata alle iniziative degli isolati Muriel e Di Natale per spaventare la retroguardia bianconera. E’ andata bene alla Juve anche in relazione alle defezioni che facevano preoccupare alla vigilia, la rosa bianconera dimostra di essere in toto di ottimo livello.

    Ci pensano Tevez e Marchisio a aprire e chiuder ogni tipo di discorso e la rete dell’Apache argentino arriva dopo soli otto minuti di gioco, dove la Juventus aveva già dimostrato di essere rimasta, almeno sull’intensità del gioco, la stessa degli altri anni. La trama del gioco cambia e dopo le indicazioni avute due settimane fa a Verona questa sera si sono avute le conferme. Se la Juventus di Conte e quella di Allegri si schierano, per il momento, allo stesso modo in campo, il discorso cambia sul come viene sviluppato il gioco, la nuova Juventus di Massimiliano Allegri cerca il gol allargando di più la sua azione in modo orizzontale, mentre quella di Conte andava spesso centralmente in porta.

    Così nasce il vantaggio, all’8° minuto Lichtsteiner arriva sul fondo e mette un palla arretrata rasoterra al centro dell’area, dove arriva come un fulmine Carlitos Tevez che di piatto incrocia sul secondo palo facendo passare la palla sotto le gambe di un difensore friulano e superando Karnezis. La squadra di Stramaccioni subisce il colpo e si fa schiacciare sempre di più, tanto che sembra scontato a breve il raddoppio torinese. Hanno buone chance Tevez e Pogba ma si va al riposo 1-0.

    Nella ripresa Stramaccioni fa uscire Muriel e lo sostituisce con Bruno Fernandes probabilmente cercando di contrastare meglio il centrocampo della Juventus ma l’andamento della partita non cambia è sempre la Juventus a creare più gioco e maggiori pericoli. Al 49° bel calcio di punizione di Pogba respinto da Karnezis ma in generale sono ottime le incursioni di Evra e di Pereyra che si propongono sempre molto bene. Al 65° l’Udinese pareggerebbe, Danilo tira da fuori area e Bubnjic devia in rete che viene annullata per fuorigioco millimetrico, si tratta dell’unica occasione da rete della partita creata dai friulani e dieci minuti dopo Marchisio chiude ogni discorso, servito da Tevez tira da fuori area beffando Karnezis mettendo la palla nell’angolino basso.

    Marchisio ringrazia Tevez per la palla del 2-0 | Foto Twitter
    Marchisio ringrazia Tevez per la palla del 2-0 | Foto Twitter

    La Juventus così si presenta nel migliore dei modi prima di iniziare la sua avventura in Champions League, nel finale passerella anche per Coman e Morata che sfiora la rete del 3-0 dimostrando ancor di più quanto detto sopra, la Juventus è sempre la stessa, più matura e ancora più completa nella sua rosa.

    JUVENTUS-UDINESE 2-0 (1-0) – 8° Tevez (J), 75° Marchisio (J).

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Cáceres 6,5; Bonucci 6,5; Ogbonna 6,5; Lichtsteiner 6,5; Pereyra 6,5 (85° Padoin S.V.); Marchisio 7; Pogba 6,5; Evra 6,5; Llorente 6 (89° Morata S.V.); Tevez 7.

    All.: Massimiliano Allegri 6,5

    Udinese (3-5-2): Karnezis 5,5; Heurteaux 6; Danilo 6; Bubnjic 5,5; Widmer 5,5; Allan 6; Guilherme (72° Pinzi 5,5); Kone 6,5 (80° Thereau S.V.); Pasquale 5,5; Muriel 5 (45° Fernandes 6); Di Natale 5,5.

    All.: Andrea Stramaccioni 5

  • Juventus, dall’amichevole in famiglia al mercato

    Juventus, dall’amichevole in famiglia al mercato

    Dall’amichevole a Villar Perosa tra Juve A e Juve B si possono diramare tantissimi argomenti a essa collegati.

    1- La partita Il primo argomento è chiaramente il risultato della partita in sé: la Juve vera, la prima squadra, ha dominato segnando 6 gol, ma incassandone uno assolutamente evitabile. La Juve è forte in attacco e a centrocampo, ha un portiere eccezionale, ma in difesa, nonostante abbia dei singoli molto forti, è spesso disattenta, soprattutto quando gli avversari crossano dalla fascia, come nell’occasione del gol della Primavera, in cui Lichtsteiner si è completamente perso il greco Russos, al quale è bastato toccare la palla per andare in gol (tunnel a Buffon).

    Un istante del primo gol di Tevez
    Un istante del primo gol di Tevez

    Per il resto, bene anche i giovani che hanno giocato in prima squadra (Vitale gol, Buenacasa gol, Mattiello tre occasioni). Di seguito il tabellino della gara (che è finita con un quarto d’ora d’anticipo per la solita invasione di campo):

    Juventus A-Juventus B 6-1 (2′ Tevez [JA], 9′ Russos [JB], 11′ Tevez [JA], 37′ Lichtsteiner [JA], 43′ Pereyra [JA], 44′ Vitale [JA], 60′ Buenacasa [JA])

    2- I tifosi L’inizio di Allegri come allenatore della Juventus non era stato dei migliori: scetticismo per il suo passato rossonero e per i suoi risultati nell’ultima stagione, sempre con il Milan. La sua presentazione sul canale Youtube ufficiale della Juve aveva ricevuto più di 1100 “dislike” contro gli appena 300 like, ma ora sembra tutto cambiato, e come dice John Elkann “è già uno della nostra famiglia”. Autografi ai tifosi e tanti sorrisi, lo scetticismo sembra passato e si è trasformato in fiducia. Nonostante piovesse, c’erano 5000 tifosi che festeggiavano, di cui quasi la metà  senza ombrello.

    3- Il mercato Dove c’è Juve c’è Marotta, e quando parla lui finalmente si possono dividere in tre sezioni tutti i rumors di cui si parla da settimane. Le prime sono le COSE PROBABILI o certe (“prenderemo una seconda punta, ma non sarà un giocatore di grande peso”, poi parlando di Pogba e Vidal, “non sono arrivate offerte, è stata una telenovela mediatica. Non ci sono mai state pressioni dei giocatori per una cessione”, “Chiellini pronto al rinnovo, si parla anche con l’entourage di Pogba” .)

    Poi ci sono le COSE POSSIBILI o quelle che accadranno solo ad alcune condizioni (“Storari vorrebbe sfruttare l’opportunità del Sassuolo, ma non abbiamo ancora trovato un sostituto“, “non abbiamo mai parlato con l’entourage di Luisao, ma monitoriamo la situazione”, “non stiamo contattando Falcao, ma siamo in attesa dell’occasione giusta”.)

    Poi ci sono le COSE IMPOSSIBILI (“Lavezzi? No, non è praticabile”. Tornando a parlare senza virgolettati, tra le cose impossibili si può inserire anche Sanchez, di cui si è parlato a giugno, che costava 40 milioni, assolutamente troppi per la Juve. Oppure possiamo pensare alle finte dichiarazioni di Ibra che tanto avevano fatto sognare i tifosi bianconeri: “Zlatan mi ha detto che vuole tornare alla Juve” queste le parole di tale Stefan Hansson, smentite dallo stesso svedese, che ha anzi annunciato che alla fine del suo contratto in Francia si ritirerà.)

     

  • Juventus: Romulo Souza Orestes è bianconero

    Juventus: Romulo Souza Orestes è bianconero

    Romulo Souza Orestes – Juventus, la trattativa si concretizza. L’accordo con il Verona è stato raggiunto con la formula del prestito oneroso fissato a un milione  e il pagamento di altri sette milioni il prossimo anno. E’ il quinto acquisto per la società bianconera dopo quelli di Morata, Evra e Pereyra, Coman.

    Il nuovo centrocampista della Juventus si presenta cosi:

    Ho parlato con Massimiliano Allegri e gli ho detto di essere pronto a giocare un qualsiasi posizione lui mi chieda. Sono cresciuto in una famiglia molto semplice e povera, ma mi hanno insegnato ad avere carattere, ad essere uomo, che ci sono cose che i soldi non possono comprare. Sono molto felice di essere qui e darò tutto per aiutare la Juventus a continuare a vincere. Per lo scudetto ci sono tante squadre forti, sicuramente la Juventus è una di queste e vediamo cosa succederà. Qui ci sono dei bravi giocatori, la società sta rinforzando la rosa e quindi sono sicuro che la Juventus continuerà questo cammino cominciato da tanti anni. Oggi sto realizzando un sogno, perchè da quando ero piccolo sognavo un giorno di essere qua”.

    presentazione romulo
    L’A.D. bianconero Marotta ed il neo acquisto Romulo | Foto Web / Il Pallonaro

    Indosserà la maglia numero 2, Romulo rivela di essersi ispirato a Denilson

    quando ho cominciato a giocare da attaccante, lo ammiravo tantissimo

    Ma c’è un altro brasiliano che prenderà a riferimento per questa sua esperienza alla Juventus, Emerson.

    Ha fatto la storia qui e adesso voglio seguire lo stesso cammino, fare la storia, aiutare la Juventus come hanno fatto lui e tanti altri”.

    Romulo è tornato a parlare della mancata convocazione per il Mondiale.

    Abbiamo parlato io e Cesare Prandelli, mi ha chiesto se stavo bene e siccome i miei genitori mi hanno insegnato a essere sincero, lo sono stato, gli ho risposto che non stavo bene. Prandelli mi ha ringraziato tantissimo e li ho capito che non potevo far parte di quella rosa“.

    Dopo una trattativa andata per le lunghe, il 27enne centrocampista di Pelotas ma naturalizzato italiano può finalmente indossare la maglia della Juventus numero 2.

     

  • Calciomercato Juventus, non solo Morata, gli altri movimenti dei bianconeri

    Calciomercato Juventus, non solo Morata, gli altri movimenti dei bianconeri

    Passato il momento dello shock post dimissioni di Antonio Conte e con l’arrivo il giorno dopo di Massimiliano Allegri, e dalla perdita di Iturbe, che ha preferito vestire il giallorosso della Roma, la Juventus sembra pronta a rilanciarsi sul mercato, con un’ufficialità che pare essere ormai prossima all’annuncio, ovvero Alvaro Morata in bianconero.

    Alvaro Morata
    Alvaro Morata

    La trattativa tra Juventus e Real Madrid pare aver subito l’accelerata ed essersi indirizzata sui binari giusti.

    A sbloccare e togliere le ultime indecisioni a Morata sarebbe stata, come riportato dall’esperto di calciomercato di Sky Gianluca Di Marzio, una telefonata del neotecnico della Juventus Massimiliano Allegri che avrebbe convinto l’attaccante spagnolo.

    Per quanto riguarda le cifre si parla di una spesa per la Juventus di 18 milioni e di una clausola di controriscatto che prevede l’esborso per il Real Madrid di 30 milioni il primo anno, 35 milioni il secondo anno. Morata dovrebbe giungere questa sera o domani nel capoluogo piemontese per effettuare le visite mediche.

    La Juventus però non si limita ad aggiungere Morata nella propria rosa, Massimiliano Allegri avrebbe richiesto altri nomi da cercare di acquistare in questa sessione di calciomercato.

    Se l’arrivo di Morata dovrebbe, ma diciamo dovrebbe perchè mai dire mai, chiudere le porte all’attaccante belga Lukaku, considerato l’eventuale piano B in caso di rifiuto dello spagnolo, sembra quasi fatto anche l’acquisto del Jolly dell’Udinese Roberto Pereyra. Il 23enne argentino accostato prima alla Juve, poi all’Inter adesso sembra definitivamente nelle mani della squadra torinese con la modalità del prestito con diritto di riscatto di circa 10 milioni.

    Con Evra pronto finalmente a raggiungere la Juventus, non è stato convocato da Van Gaal nel ritiro del Manchester United, Allegri vorrebbe inserire nella rosa per la stagione prossima ad iniziare: Nastasic, Pastore e Candreva.

    La problematica che si pone è semplicemente economica, per arrivare al difensore serbo del Manchester City, al fantasista argentino del Psg o all’esterno offensivo della Lazio, serve una cessione eccellente e nonostante Marotta abbia definito Vidal incedibile, le parole del cileno “Non posso dire se il mio ciclo alla Juve è finito: se resterò continuerò a lavorare bene” non danno grande sicurezza e da questa cessione potrebbe arrivare il denaro da investire sui nomi prima citati.

  • Ecco come sarà la Juventus di Massimiliano Allegri

    Ecco come sarà la Juventus di Massimiliano Allegri

    L’arrivo di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus sta cambiando le strategie di mercato del club bianconero. Si sa quando arriva un nuovo allenatore cambiano le idee, cambia il modulo, cambiano i fedelissimi da portare con se e quindi cambiano anche le manovre di mercato.

    Sfumato Juan Manuel Iturbe, approdato alla Roma per 31 milioni di euro, le idee del tecnico livornese portano su strade diverse rispetto a quelle tracciate da Antonio Conte; Morata ed Evra dovrebbero arrivare, prima o dopo, ma i nomi sul taccuino dei dirigenti bianconeri sono cambiati e sono diventati altri.

    Il primo potrebbe essere Ignazio Abate, molto apprezzato dal tecnico livornese, che potrebbe diventare la nuova idea per la corsia destra dove Stephan Lichsteiner è in scadenza e non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo. Altra ipotesi per la difesa è Astori, anche lui pallino di Allegri. Non mancano le suggestioni per il reparto offensivo, per  il quale spunta l’idea Javier Pastore elemento gradito al tecnico già ai tempi del Milan ma difficile da raggiungere se non in prestito.

    C’è poi da capire cosa succederà in uscita. La sensazione è che dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile per Arturo Vidal o Paul Pogba, uno dei due potrebbe lasciare la città della Mole.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo

    La squadra campione d’Italia, secondo le precedenti gestioni del nuovo tecnico, dovrebbe tornare a giocare con la difesa a 4 abbandonando la linea arretrata a  3 che è stato un bunker inespugnabile ai tempi di Conte. Allegri ha vinto lo scudetto con il Milan giocando con il trequartista, modulo mai utilizzato nella precedente gestione. La nuova gestione è iniziata da pochi giorni, molti giocatori sono ancora in vacanza causa il Mondiale brasiliano, il mercato chiuderà il 1 settembre, la Juventus è attualmente un cantiere aperto, un cantiere in cui sono iniziati i lavori in corso che dureranno tutta l’estate, anzi forse un pò di più. La preparazione estiva è fondamentale per l’inizio della stagione agonistica, Allegri da allenatore ha avuto nelle gestioni rossonere partenze sempre ad handicap in cui ha dovuto sempre inseguire gli avversari.

    Sarà da valutare la situazione di Andrea Pirlo: alla domanda sul centrocampista bresciano il tecnico ha risposto cosi: ” Con Andrea ho un ottimo rapporto, non c’è nessun problema. Mai ho avuto in discussione le sue qualità, anche perchè sarei stato un matto. Sono fortunato a ritrovarlo dopo tre anni. Con me ha sempre giocato, ha avuto qualche problema fisico nell’ultima stagione con me, ma è un campione e non l’ho mai messo in discussione”. 

    Quel che è certo e che il percorso di Allegri sulla panchina bianconera è cominciato tra parecchie critiche e perplessità, da parte dei tifosi e addetti ai lavori. Riuscire a tenere i big potrebbe essere una prima importante vittoria.

  • Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus

    Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore della Juventus

    Sono passate poche ore dalla notizia dell’addio di Conte che ha sconvolto il popolo juventino, e già la Juventus ha trovato il sostituto del tecnico salentino, a sedere sulla panchina bianconera sarà Massimiliano Allegri.

    Il tecnico ex rossonero ha firmato un contratto biennale da circa 2 milioni più bonus l’anno. La trattativa che ha portato il tecnico livornese a porre la firma sul contratto con la Juventus si è conclusa in poche ore dopo un incontro avvenuto con Marotta.

    Massimiliano Allegri
    Massimiliano Allegri

     

    Il nome di Allegri era già salito in Pole Position nella serata di ieri sera, gli ultimi dettagli del contratto ed il nodo relativo allo staff del neotecnico della Juventus è stato sciolto questa mattina, Allegri sarà presentato oggi pomeriggio alle quindici come si legge dalla comunicazione apparsa sul sito ufficiale della società bianconera:

    Oggi pomeriggio, mercoledì 16 luglio, l’Amministratore Delegato – Direttore Generale Area Sport della Juventus, Giuseppe Marotta, incontrerà i giornalisti nella conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. L’appuntamento è alle 15.00 presso la sala conferenze dello Juventus Stadium (Gate B/ Corso Gaetano Scirea 50 – Torino)

    Allegri ha vinto la concorrenza di Mancini, anche se l’allenatore di Jesi ha negato di aver avuto contatti con la Juventus, ma il suo nome pare aver creato parecchi dubbi tra i tifosi e probabilmente anche qualche incomprensione con i calciatori in rosa, Pirlo in particolare, ma anche il neoacquisto Evra.

    Il rapporto tra Andrea Pirlo ed Allegri ai tempi del Milan non si concluse certamente nel modo migliore, con il centrocampista bresciano che decise di non rinnovare il contratto e di lasciare i rossoneri (accasandosi a parametro zero alla Juventus) proprio per una scelta tecnica dell’allenatore che aveva deciso di cambiare ruolo a Pirlo per mettere Van Bommel o Ambrosini davanti alla difesa, la conferma arriva dalle parole di Andrea Pirlo nella propria autobiografia “Penso quindi gioco”:

    Andrea, il nostro allenatore Allegri pensa che se resti non potrai più giocare davanti alla difesa. Per te avrebbe pensato a un altro ruolo: sempre a centrocampo, ma sulla sinistra”. Piccolo particolare: davanti alla difesa pensavo di poter dare ancora il meglio di me. Un pesce quando il mare è profondo respira, se lo spostano sotto il pelo dell’acqua si arrangia, ma non è la stessa cosa. “Anche con te in panchina o in tribuna abbiamo vinto lo scudetto. E poi, Andrea, da quest’anno la politica della società è cambiata. A chi ha più di trent’anni, proponiamo il rinnovo di contratto solo per dodici mesi”. Altro piccolo particolare: non mi è mai capitato di sentirmi vecchio, neppure in quel preciso momento. Solo a tratti ho avuto la sensazione che qualcuno volesse farmi passare per bollito, più che altro erano le premesse a lasciarmi perplesso.

    Dunque per Pirlo si ripropone il problema, vedremo cosa accadrà in questo suo nuovo incontro con Allegri, anche Evra, neoacquisto della Juventus, nonostante i contratti firmati, ma non ancora depositati, dopo l’addio di Conte avrebbe chiesto tempo per poter parlare con il nuovo allenatore.

    I tifosi della Juventus non avrebbero gradito l’arrivo di Allegri, ricordato per le famose polemiche del gol di Muntari non assegnato in Milan-Juventus del 2012, e sia sul web che sui Social Network sono esplose perplessità e commenti negativi su Allegri tant’è che alcuni supporter avrebbero avuto l’idea di chiedere il rimborso per l’abbonamento già sottoscritto.

    Allegri quindi dopo le esperienze in Serie A con Cagliari e Milan si trova ad affrontare una nuova avventura su una panchina tanto prestigiosa quanto complicata specialmente adesso dopo la fine dell’era Conte.

     

  • Colpo di scena, Antonio Conte lascia la panchina della Juventus

    Colpo di scena, Antonio Conte lascia la panchina della Juventus

    Un vero e proprio fulmine in un cielo sereno d’estate, una notizia incredibile che ha lasciato il mondo del calcio italiano decisamente stupito: Antonio Conte ha rassegnato le sue dimissioni da allenatore della Juventus.

    Una notizia giunta in serata che ha avuto la sua ufficialità con un video postato sul canale ufficiale Youtube della Juventus con Antonio Conte che ha dato le sue risposte e motivazioni per questa scelta:

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    Ho deciso di risolvere il contratto con la Juventus che ci legava ancora per quest’anno. Il momento della scelta? C’è stato un percorso dove ho maturato delle decisioni e delle sensazioni che mi hanno portato a questa decisione. Obbligo di vincere? Vincere può essere più faticoso qui alla Juventus, che è una società prestigiosa e c’è l’obbligo della vittoria, chi è vincente conosce e sopporta la fatica e le conseguenze. La Nazionale? Penso al presente, alla decisione presa. Ai tifosi dico un profondo ed enorme grazie per quanto dimostrato in questi anni da allenatore e da calciatore. Mi sono sempre stati vicini. Voglio dire che il percorso fatto in questi anni è storico, non ce lo potrà togliere nessuno. Voglio ringraziare tutti i miei calciatori che mi hanno permesso di vincere e mi hanno aiutato a crescere. Ringrazio la società che mi è sempre stata vicina, ringrazio Andrea Agnelli che mi ha sostenuto, ringrazio lo staff e tutti i collaboratori che hanno lavorato con me per rendere vincente questa Juventus. Cosa farò? Ci penserò domani.

    Un rapporto tra Conte e la Juventus, chiuso dopo tre anni, con tre scudetti e due supercoppe italiane in bacheca, che era sembrato già incrinato al termine della stagione scorsa quando la Juventus annunciò la permanenza del tecnico salentino sulla panchina bianconera con un tweet freddo e stringato. Colpa del mercato che potrebbe privare la Juventus di un big come Vidal diretto magari allo United, o per il mancato arrivo di calciatori richiesti dal tecnico come Sanchez? Oppure la possibilità di sedersi sulla panchina della nazionale? Al momento l’unica cosa certa è la rescissione consensuale del contratto.

    Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha voluto ringraziare e salutare Conte con questa lettera pubblicata sul profilo ufficiale della società:

    Caro Antonio,

    Sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente.

    Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa Società: tre scudetti consecutivi, due Supercoppe italiane, ma sopratutto un percorso di crescita esponenziale.

    Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un Presidente deve fare un passo indietro.
    Sono passati oggi solamente due mesi dall’ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie.

    Ma questa società è dotata oggi di un gruppo dirigente giovane, preparato e coeso che in questi anni ha saputo trovare l’ambizione e la determinazione per conquistare ogni traguardo.
    La Juventus riparte da un gruppo di atleti di grande talento e professionalità, che saprà mettersi a disposizione del nuovo tecnico per continuare a scrivere il presente e il futuro. Alla storia dei colori bianconeri hai contribuito anche tu e so che, qualunque scelta tu faccia, la notizia di una vittoria juventina ti strapperà sempre un sorriso.

    Beppe, Fabio, Pavel ed io, insieme con tutti i giocatori, i dirigenti e i dipendenti continueremo a lavorare giorno e notte perché questo è ciò che meritano i tifosi juventini, che merita la Juventus. E chi ci lavora sa di dover essere ogni minuto all’altezza di questa grande società.

    Grazie di tutto Antonio.

    Fino alla fine…
    AA

    Anche Buffon, che si trovava a Carrara per una conferenza stampa relativa alla sua Carrarese ha voluto dire la sua sulla vicenda:

    E’ un fulmine a ciel sereno. Ma visti i toni pacati, capiamo che in maniera congiunta s’è arrivati a questa decisione, senza strappi. E’ stato qualcosa di maturato nel tempo, che covava da tempo a questa parte. E questo è l’epilogo. I motivi non li so, non ho sentito il mister. Certamente se si arriva a queste decisioni l’unica motivazione è il fatto che non c’è più volontà di lavorare insieme. Ma i motivi precisi, reali, non li conosco. Non siamo all’anno zero, il patrimonio che ci ha lasciato il mister non si può depauperare nel giro di due mesi. Aumentano le responsabilità per noi ma è anche più stimolante.

    Adesso, nonostante si sia trattato di una rescissione consensuale, la Juventus si trova in difficoltà nel trovarsi senza allenatore al secondo giorno di ritiro per la stagione 2014/2015. I nomi per la sua successione? Si parla di Allegri, Mancini o forse Spalletti al momento però non trapela niente dall’ambito bianconero, nei prossimi giorni sicuramente e logicamente scopriremo chi sarà a succedere ad Antonio Conte.

     

  • Prandelli addio, 4 nomi per la successione

    Prandelli addio, 4 nomi per la successione

    Il giorno dopo la disfatta, il risveglio è più amaro per Cesare Prandelli, che Giovedì ritornerà in Italia da “ex”. Ex cittì, dimissionario insieme ad Abete, per orgoglio e per dignità dopo una vera e propria debacle sportiva. Un punto di non ritorno, inevitabilmente, assumendosi le proprie responsabilità di fronte a scelte sbagliate e confuse, di fronte ad uno spogliatoio che tanto unito poi non era, basti pensare alle parole di Buffon e De Rossi e al fatto che Balotelli non fosse presente nel momento del discorso d’addio di Pirlo alla maglia Azzurra. Tutto questo non poteva passare in sordina, non poteva non aver conseguenze: errori tecnici e di valutazione del cittì Prandelli, convocazioni non ottimali, necessità di stravolgere le proprie idee ed il modulo sul quale aveva puntato. Il caldo, l’arbitro “Moreno bis” e le energie fisiche ridotte al lumicino hanno completato il quadro nefasto, conducendoci verso un nuovo “anno zero” del calcio italiano, solo quattro anni dopo l’altra eliminazione al primo turno dei Mondiali, nel 2010 in Sudafrica. Allora era il Lippi-bis, reduce dai trionfi di Germania 2006 e richiamato nel post-Donadoni.

    Prandelli addio, in 4 per la successione
    Prandelli addio, in 4 per la successione

     

    Ora, c’è Prandelli che saluta tutti con la sua consueta onestà intellettuale, con il garbo che sempre lo ha contraddistinto, ma anche con la consapevolezza di aver fallito, nonostante il secondo posto agli Europei 2012 e il terzo posto in Confederation’s Cup. C’è un uomo che non ha saputo coniugare insieme le due anime della squadra: senatori e giovani. I primi rivendicano l’impegno profuso, i secondi non hanno saputo reggere alle pressioni e non si sono rivelati all’altezza, con qualche rara eccezione. Resta l’incognita di chi poteva essere e non è stato: Giuseppe Rossi o Destro, ma anche del cambio Balotelli-Parolo o della troppa fiducia in Thiago Motta. E poi resta sempre il discorso dei “campioni con il condizionale” di cui ha parlato capitan Buffon: riferimento a Balotelli, implicito ma non troppo.

    Dalle macerie di questa Nazionale del post-Prandelli si dovrà ripartire in fretta e bisognerà farlo con un nuovo tecnico e, soprattutto, con un nuovo progetto. Non ci si può permettere di lasciar spazio all’improvvisazione e alla concitazione, è necessario ponderare bene. D’altronde, il 9 di Settembre è già in calendario il prossimo impegno del “nuovo corso” contro la Norvegia che dovrà condurre agli Europei 2016 in Francia. Chi siederà sulla panchina azzurra nel post- Prandelli? In lista, per ora, ci sarebbero 4 nomi: Roberto Mancini, Massimiliano Allegri, Alberto Zaccheroni e Luciano Spalletti. A ben vedere, appaiono come candidature profondamente diverse per aspetto tecnico-tattico, per età ed esperienza e anche questo non può che essere un ulteriore sintomo di caos che regna sovrano. Nessuno dei quattro appare “un vincente per antonomasia”, tutti e quattro hanno vinto qualcosa nella loro carriera ma nessuno di loro può vantare trionfi di assoluto prestigio: nessuna Champions League, per intenderci. Alcuni, però, hanno avuto una buona esperienza internazionale e, in questi casi, può risultare un fattore decisivo. Sarebbe corretto, dunque, scartare a priori Allegri e puntare su chi ha dalla sua parte qualche buon risultato e l’esperienza al di fuori dei confini italiani: in pole, dunque, potrebbe esservi Mancini, reduce dall’esperienza con il Manchester City ed il Galatasaray. L’incognita, in tal caso è legata al suo ingaggio, che potrebbe essere eccessivo per le casse della Figc. Zaccheroni, invece, è reduce dall’eliminazione al primo turno del Giappone con il quale, però, aveva vinto la Coppa d’Asia. Infine, Spalletti ormai libero dallo Zenith San Pietroburgo è fautore di un calcio sempre piacevole e spettacolare ma, negli ultimi tempi, ha collezionato qualche delusione anche in Russia.

    Quattro candidati per una panchina che scotta, quattro alternative che appaiono, però, “di ripiego” rispetto a quello che appare come il sogno impossibile: Carlo Ancelotti. La sensazione è che il vincitore della Decima con il Real rimarrà ancora a Madrid ma che, prima o poi, la sua strada si tingerà d’azzurro. Non ora, però: la ricostruzione dalle macerie spetterà a qualcun’altro. Sperando che la scelta sia illuminata.

  • Reja saluta la Lazio, Pioli in Pole Position per sostituirlo

    Reja saluta la Lazio, Pioli in Pole Position per sostituirlo

    La conferma che si attendeva da qualche giorno è arrivata oggi, Edy Reja ha annunciato pubblicamente che non sarà il tecnico della Lazio nella prossima stagione.

    Questo è il pensiero espresso dall’allenatore goriziano a Lazio Style Radio:

    Edy reja
    Edy reja

    Alla fine del campionato il presidente mi ha rinnovato la sua stima e fiducia e proposto di continuare. Nell’ultimo periodo abbiamo fatto buoni risultati, ma non abbiamo centrato l’Europa. Ho avuto una forte delusione, se l’avessimo centrato magari le mie considerazioni sarebbero state diverse. Sarebbe bastato vincere col Torino. Ci sarebbe stato un altro scenario, diversi giocatori avrebbero avuto più interesse a venire a Roma. E’ giusto cambiare, spero di fare il bene della Lazio. E’ giusto rinnovare non solo la squadra ma anche il tecnico. La situazione ultima non può continuare. Bisogna trovare il sistema giusto per far sì che l’entusiasmo ritorni e penso che la società stia operando nel modo giusto. Ho l’impressione che Lotito voglia fare benissimo, questo e’ l’unico modo per riavere entusiasmo. Vedere lo stadio vuoto fa male al cuore, conoscendo la passione dei laziali.

    Reja che era entrato in carica sulla panchina della Lazio a gennaio dopo l’esonero di Vladimir Petkovic e già in passato dal 2010 al 2012 era stato il tecnico bianc0celeste, ha voluto ringraziare la società e la presidenza, togliendosi anche qualche ultimo sassolino:

    Rimarrà sempre l’affetto nei confronti della società e del presidente. Se non alleni a Roma, non puoi dire di essere allenatore. E’ stata un’esperienza straordinaria. Spero di aver fatto bene. Per quelli che non hanno avuto molta riconoscenza nei miei confronti, mi dispiace. Pensavo di essere più considerato. Agli altri li ringrazio, gli ho voluto bene.

    Adesso Lotito andrà subito alla ricerca del sostituto: i nomi sono diversi, si va dall’allenatore della Primavera Simone Inzaghi, all’ex tecnico del Milan Massimiliano Allegri, le ultime indicazioni però danno in pole position l’ex allenatore del Bologna Stefano Pioli, per il quale si dice che sarebbe già pronto un biennale da 500mila euro a stagione.