Tag: Massimiliano Allegri

  • Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Stasera torna la Champions League. Il Milan affronta il ritorno degli ottavi con relativa serenità, dopo il 4-0 dell’andata con cui spazzò via l’Arsenal di Wenger. Il tecnico francese si è detto fiducioso circa le possibilità di rimonta all’Emirates Stadium, sebbene tutte le statistiche facciano credere il contrario. Dall’altra parte Allegri scaccia via l’incubo La Coruna, e schiera il tridente composto da Robinho-Ibrahimovic-El Shaarawy. Gli inglesi si aggrappano a Van Persie, il bomber dei Gunners in questa stagione. Chi si qualifica approda ai quarti di finale.

    EMANUELSON A CENTROCAMPO – Per il Milan continua l’emergenza a centrocampo. In mezzo a campo i rossoneri possono contare soltanto su tre giocatori di ruolo, più il rientrante Aquilani che si siederà in panchina. C’era apprensione circa le condizioni fisiche di Emanuelson, uscito anzitempo durante la partita di Palermo per una brutta botta alla caviglia. L’olandese però ha completamente recuperato e sarà titolare questa sera come mezz’ala sinistra. Il connazionale Van Bommel si riappropria delle chiavi del centrocampo rossonero, mentre Nocerino verrà impiegato nel settore di centro-destra. In attacco Allegri arretra Robinho nella posizione di trequartista e lancia dal primo minuto il Faraone El Shaarawy, al fianco di Ibrahimovic. Nel reparto difensivo continua il ballottaggio fra Antonini e Mesbah, con l’algerino leggermente favorito sul primo. Al centro c’è Mexes, che in campionato deve ancora scontare due giornate di squalifica per il pugno rifilato a Borriello durante Milan-Juventus. A destra Abate, con Abbiati chiamato a difendere i pali della porta rossonera. In panchina, vista l’indisponibilità di Maxi Lopez, figura il figlio d’arte Simone Andrea Ganz, attaccante della Primavera di Dolcetti.

    robin van persie | © Laurence Griffiths/Getty Images

    GERVINHO DIETRO VAN PERSIE – L’Arsenal si schiera con il 4-2-3-1, lo stesso modulo utilizzato all’andata ma con interpreti differenti. Tra i titolari non figurano questa volta né il gallese Ramsey né il centrocampista Arteta, mentre in difesa torna titolare il laterale sinistro Gibbs. In porta Szczesny, centrali difensivi Vermailen e il francese Koscienly, terzino destro il connazionale Sagna. In mediana giocherà il camerunense Song in coppia con Rosicky. Al posto di Ramsey l’ivoriano Gervinho, sulle fasce i due giovani inglesi Walcott e Chamberlain. Unica punta l’olandese Van Persie, reduce dalla doppietta siglata nel match di Anfield contro il Liverpool sabato scorso, sul quale sono riposte tutte le speranze dei Gunners per riuscire a firmare un’impresa mai riuscita fino ad oggi ad alcuna squadra di Champions League.

    RETI BIANCHE – I due precedenti tra Arsenal Milan non sorridono agli inglesi. Entrambe le sfide passate terminarono con il risultato di 0-0. La prima volta fu nel ’95, quando i rossoneri pareggiarono in Inghilterra contro i londinesi nell’andata della finale di Supercoppa Europea (poi vinta dal Milan con il successo a San Siro per 2-0). L’altro precedente è quello della stagione 2007-2008, con gli uomini di Ancelotti che impattarono sullo 0-0 contro la squadra di Wenger per poi essere eliminati dagli inglesi al ritorno. In quell’occasione furono lo spagnolo Fabregas e Walcott a siglare le reti della vittoria inglese.

    Probabili formazioni Arsenal Milan 

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermailen, Koscienly, Gibbs, Song, Rosicky, Gervinho, Walcott, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Fabiansky, Djourou, Jenkinson, Coquelin, Miquel, Park, Chamakh. Allenatore: Wenger.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Mexes, Thiago Silva, Mesbah, Emanuelson, Van Bommel, Nocerino, Robinho, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Bonera, Yepes, Zambrotta, Antonini, Aquilani, Ganz. Allenatore: Allegri.

  • Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Domani sera a Londra Arsenal Milan si affrontano per il ritorno degli ottavi di Champions League. All’andata i rossoneri furono autori della “partita perfetta” che mandò in delirio i tifosi del Diavolo. I Gunners di Wenger arrivano alla sfida decisiva senza grandi speranze, nonostante le ultime due vittorie importanti in Premier. Dall’altra parte Allegri non si fida degli inglesi e chiede ai suoi di non prendere la trasferta in Inghilterra sotto gamba. Tra i rossoneri torna a disposizione Aquilani, che partirà dalla panchina.

    QUALIFICAZIONE CHIUSA? – Il 4-0 di due settimane fa non lascia grandi speranze neanche al più ottimista dei tifosi londinesi. Soltanto tre squadre nella storia delle competizioni Uefa sono riuscite a ribaltare uno svantaggio di 4 reti, mai nessuno in Coppa Campioni. Il Real Madrid nel ’85-86 contro i tedeschi del Borussia Monchengladbach (1-5, 4-0, terzo turno di Coppa Uefa), il Leixoes contro La Chaux-de-Fonds nel ’61-62 al primo turno di Coppa delle Coppe, e i serbi del Partizan (2-6, 5-0) contro gli inglesi del Queens Parker Rangers nella stagione ’84-85 al secondo turno di Coppa delle Coppe.

    TUTTO SULLA PREMIER – Dopo il sonoro k.o. di San Siro e l’eliminazione dalla FA Cup per opera del Sunderland, l’Arsenal ha deciso di concentrare ogni singola energia sul campionato inglese. Gli uomini di Wenger sono riusciti a collezionare due vittorie importantissime, prima contro i rivali del Totthenam (5-2 in rimonta all’Emirates Stadium) e sabato scorso l’impresa di Anfield (2-1 al Liverpool grazie alla doppietta di Van Persie, sempre in rimonta). Attualmente i Gunners occupano il quarto posto, l’ultima posizione utile per la qualificazione alla Champions League, e possono contare su un vantaggio di tre lunghezze sul Chelsea.

    zlatan ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    FRECCIA ROSSANERA – L’intercity del Milan al momento sembra viaggiare a velocità doppia rispetto ai suoi diretti concorrenti. Più volte la vittoriosa trasferta di Udine è stata definita come la partita della svolta per la stagione rossonera. Da quella sfida la squadra di Allegri ha collezionato quattro successi in cinque match disputati, 13 punti sui 15 a disposizione. Al momento l’uomo in più del Diavolo è Zlatan Ibrahimovic, protagonista assoluto di una prestazione monster nell’ultimo incontro di campionato contro la Juve. Qualora i bianconeri non dovessero ottenere i tre punti nel recupero contro il Bologna al Dall’Ara, il Milan si porterebbe a due lunghezze di vantaggio sugli acerrimi rivali.

    PRUDENZA ALLEGRI – L’allenatore toscano non intende staccare la spina, ben consapevole che a questi livelli ogni partita può presentare insidie imprevedibili. In particolar modo Allegri teme lo spirito combattivo che caratterizza tutte le squadre inglesi, famose per il loro orgoglio e mai rinunciatarie. Il mister dei rossoneri ha concluso dichiarando che “il match di domani può sembrare come una gara semplice per il risultato dell’andata, ma non sarà affatto facile”.

    EL SHAARAWY DALL’INIZIO – Il Faraone dovrebbe far parte dell’undici titolare che scenderà domani sera all’Emirates Stadium. Robinho probabile trequartista, mentre Mexes sarà al fianco di Thiago Silva in difesa. Van Bommel, dopo il turno di riposo contro il Palermo, torna dal primo minuto in mezzo al campo. I padroni di casa dell’Arsenal affidano le proprie speranze al bomber olandese Van Persie, che con la doppietta rifilata al Liverpool sabato è salito al terzo posto nella classifica della Scarpa d’oro dietro a Messi e Ronaldo. Wenger spera anche di ritrovare un Walcott in grande spolvere, con l’inglese già giustiziere del Milan di Ancelotti nel ritorno degli ottavi del 2008 a San Siro.

    SPETTRO LA CORUNA – Il 4-0 dell’andata non fa dormire sogni tranquilli al portiere del Milan Christian Abbiati, memore della clamorosa eliminazione subita per opera del Deportivo nella stagione 2004-2005, con i rossoneri campioni uscenti dopo il trionfo di Manchester nel 2003 ai danni della Juventus di Marcello Lippi. All’andata gli uomini di Ancelotti sconfissero gli spagnoli con un perentorio 4-1, ma in Spagna subirono una delle sconfitte più cocenti della propria storia europea, il famoso 4-0 del Riazor, che consentì agli iberici di approdare in semifinale contro il Porto di Mourinho, vincitore finale della competizione. Storia appartenente al passato, l’Arsenal riuscirà a renderla attuale?

  • Ibrahimovic da Pallone d’oro? Allegri non ha dubbi

    Ibrahimovic da Pallone d’oro? Allegri non ha dubbi

    Dopo la tripletta al Palermo sabato scorso, Zlatan Ibrahimovic è l’uomo copertina della Serie A. L’attaccante del Milan sta vivendo una stagione da record, e per Allegri lo svedese merita di vincere il Pallone d’oro. Il ruolino di marcia in campionato è sotto l’occhio di tutti, così come i limiti mostrati contro le cosiddette “grandi”. Se Ibra è davvero intenzionato a superare Messi e Ronaldo nella corsa al trofeo più ambito dai calciatori, dovrà disputare la fase finale della Champions League da protagonista, senza dimenticare che fra meno di 4 mesi c’è un Europeo da giocare.

    PADRONE DELLA SERIE A – Ibrahimovic è il padrone incontrastato della Serie A da più di un lustro. Da quando è sbarcato alla Juventus nella stagione 2004-2005, non ha fatto altro che aggiudicarsi il campionato ogni qual volta iniziava un nuovo anno. E’ successo anche nel recente passato con il Milan, che arrivavano da un digiuno di 7 anni. Quest’anno è davvero incontenibile. Su 28 presenze totali ha realizzato 25 gol, una media da Messi e Ronaldo per intenderci (con quest’ultimi favoriti perché la Liga al momento non è paragonabile in alcun modo alla massima serie italiana). Dei 25 gol totali, Ibra ne ha messo a segno 18 su 20 presenze in campionato, mentre in Champions League ha avuto al momento un percorso netto (5 gol fatti in 5 partite). Completano lo score il gol nella Supercoppa Italiana di quest’estate e la rete in Coppa Italia contro il Novara.

    zlatan ibrahimovic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    CHAMPIONS LEAGUE – E’ ormai un trofeo imprescindibile, chi vuole vincere il Pallone d’oro deve prima alzare la coppa dalle grandi orecchie. Ibrahimovic non l’ha mai vinta, che sia l’anno buono? Di recente l’ex allenatore del Milan, Carlo Ancelotti ha dichiarato che i rossoneri potrebbero essere la sorpresa di questa Champions League, sebbene Barcellona e Real Madrid rimangano al momento un gradino sopra tutte le altre. La prestazione collettiva della squadra di Allegri nell’andata degli ottavi contro l’Arsenal lascia però più una porta aperta alle ambizioni dei rossoneri, che non vincono la Coppa Campioni da 5 anni (l’ultimo trionfo nella rivincita di Atene contro il Liverpool nel 2007). Ibrahimovic abbatterà anche questo tabù?

    CAMPIONATO EUROPEO – Oltre alla manifestazione europea, altro importante banco di prova per lo svedese sarà l’Europeo di Ucraina e Polonia. La Svezia non è sicuramente una delle squadre favorite per il successo finale, ma proprio per questo motivo se l’attaccante del Milan riuscirà a trascinare la propria Nazionale a traguardi impensabili alla vigilia avrà fatto, avrà fatto un importante passo in avanti verso l’altro tabù, il Pallone d’oro.

  • Palermo – Milan 0-4, tripletta dell’alieno Ibrahimovic

    Palermo – Milan 0-4, tripletta dell’alieno Ibrahimovic

    Il Milan mette paura alla Juventus, andando a vincere sul campo del Palermo con un perentorio 4-0. Protagonista assoluto del match è Zlatan Ibrahimovic, autore di una tripletta, al suo ritorno in campionato dopo aver scontato le tre giornate di squalifica. Le reti dello svedese tutte nel primo tempo, mentre la quarta rete dei rossoneri viene siglata da Thiago Silva al 58′ su assist del Faraone El Shaarawy. Nella ripresa Allegri concede gli ultimi minuti a Pippo Inzaghi, che non riesce però a trovare la via della rete. Inesistente il Palermo, il cui unico pericolo è un palo colpito da Barreto quando il risultato era già sul 4-0. Tabù siciliano sfatato, ora la palla passa ai bianconeri di Conte.

    IBRA, IBRA, IBRA – Primo tempo da incubo per la squadra rosanero, costretta ad assistere impotente allo show di Ibrahimovic. Nei primi 10′ minuti è Emanuelson l’uomo più pericoloso dei rossoneri, la mira però non assiste l’ex giocatore dell’Ajax. Il Palermo si fa vedere soltanto in qualche ripartenza, senza comunque creare mai grossi pericoli alla retroguardia del Milan. La giornata di grazia del numero 11 milanista comincia al 21′, approfittando dell’errore madornale di Mantovani e finalizzando al meglio l’assist invitante del brasiliano Robinho.

    zlatan ibrahimovic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Vantaggio meritato per la squadra di Allegri che ha il merito di continuare nel forcing di inizio partita. Alla mezzora arriva il raddoppio dello svedese, dopo un contropiede perfetto, che batte Viviano calciando di punta il pallone. I padroni di casa sono in balia degli avversari che trovano il 3-0 4′ minuti più tardi ancora con il bomber di Malmoe, autore di una conclusione da incorniciare che lascia sbalorditi gli stessi suoi compagni di squadra. Mutti rimane impietrito difronte alla furia rossonera, che continua come un fiume in piena. Pochi minuti prima dell’intervallo c’è il miracolo del portiere siciliano che di piede nega il poker a Ibrahimovic.

    MONOLOGO MILAN – Chi si aspetta una risposta rabbiosa del Palermo rimane deluso. E’ infatti il Milan ad uscire dagli spogliatoi come se il risultato fosse ancora sullo 0-0. La difesa rosanero capitola al 58′ con il colpo di testa del brasiliano Thiago Silva, dopo che Ibra e il nuovo entrato El Shaarawy aveva scaldato i guantoni di Viviano. Raggiunto il 4-0 Allegri chiede ai suoi ragazzi di gestire l’incontro, anche perché fra 3 giorni c’è la trasferta di Londra contro l’Arsenal. L’unico reale pericolo dei padroni di casa è il palo colpito dal cileno Barreto al 61′. I ritmi calano vistosamente e il tecnico toscano decide di concedere spazio a Pippo Inzaghi, che entra in campo ad 8′ dal termine per Robinho. L’ultimo sussulto del Palermo è dell’israeliano Zahavi, subentrato ad un fischiatissimo Ilicic nel finale.

    L’ultima vittoria del Milan qui a Palermo fu nel 2006. I rossoneri salgono a quota 54 punti, e si portano momentaneamente a +4 sulla Juventus, impegnata fra meno di un’ora contro il Chievo allo Juventus Stadium.

  • Palermo – Milan, torna Ibrahimovic. Migliaccio in difesa?

    Palermo – Milan, torna Ibrahimovic. Migliaccio in difesa?

    Stasera Palermo Milan si affrontano al Renzo Barbera nel primo anticipo della 26^ giornata. Una sfida cruciale per il tecnico rossonero Allegri, mentre Mutti teme il rientro in campo di Ibrahimovic e deve far fronte all’emergenza infortuni in difesa. I padroni di casa si affidano alle statistiche, con il Diavolo sempre sconfitto nelle ultime 5 trasferte in Sicilia. Il pericolo numero uno per i rossoneri resta Fabrizio Miccoli. Nella giornata di ieri Zamparini ha affermato che la propria squadra ha soltanto il 5% di possibilità nel cogliere un successo quest’oggi. I tifosi milanisti si augurano che gli scongiuri di Galliani abbiano funzionato.

    DIFESA DA INVENTARE – Una delle più grandi preoccupazioni di Bortolo Mutti è quale difesa opporre questa sera al Milan. L’argentino Silvestre è out per infortunio, mentre Balzaretti è stato appiedato un turno dal giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata domenica scorsa nella trasferta di Siena. Se non bastasse, Migliaccio e Pisano non sono al meglio, ma il tecnico di Trescore non ha alternative e chiederà a loro di stringere i denti scendendo in campo ugualmente. Il capitano rosanero verrà schierato al centro della difesa, insieme a Mantovani, mentre Munoz occuperà il ruolo di terzino destro. A centrocampo Mutti è intenzionato ad utilizzare il rombo, con l’ex Donati in cabina di regia, Bertolo e Barreto in mezzo al campo e Ilicic trequartista. In attacco figura nella lista dei convocati l’uruguaiano Hernandez ma pare difficile un suo impiego dal primo minuto. Al fianco di Miccoli giocherà il croato Budan, a segno anche nella sfortuna gara di Siena.

    giulio migliaccio | © Tullio M.Puglia /Getty Images

    RINCORSA EUROPA LEAGUE – Il Palermo non ha ancora rinunciato ad un posto in Europa League nella prossima stagione. Attualmente i rosanero stazionano all’ottavo posto, a 4 lunghezze di distacco dalla Roma, che occupa l’ultima posizione utile per la qualificazione europea. Una vittoria oggi consentirebbe agli uomini di Mutti di avvicinarsi ad un solo punto dai giallorossi, impegnati domani nel derby contro la Lazio.

    BENTORNATO IBRA – In quel di Palermo il Milan ritrova il suo attaccante principe, Zlatan Ibrahimovic. Dopo aver scontato la squalifica di tre turni per lo schiaffo rifilato ad Aronica, lo svedese rientra a disposizione di Allegri. Nel mercoledì di amichevoli internazionali Ibra ha dimostrato di essere in piena forma, disputando un’ottima prestazione con la maglia della Svezia. Il tecnico rossonero deve fare a meno dello squalificato Mexes in difesa, con Bonera pronto a sostituire il francese. Mesbah e Antonini sono in ballottaggio per una maglia da titolare, con l’italiano favorito. A centrocampo Ambrosini dovrebbe scendere in campo dal primo minuto. Nocerino torna per la prima volta da avversario nel suo vecchio stadio. Allegri conferma nella formazione titolare il ghanese Sulley Muntari, il cui gol contro la Juventus ha scatenato una marea di polemiche. In attacco si ricompone la coppia Ibrahimovic-Robinho, alle loro spalle giocherà l’olandese Emanuelson.

    PRESSIONE SULLA JUVE – Vincere a Palermo darebbe un chiaro segnale di forza ai diretti rivali bianconeri, impegnati alle 20.45 contro il Chievo allo Juventus Stadium. Proprio per questo motivo il tecnico dei rossoneri ha definito un crocevia importantissimo per il campionato la sfida contro i rosanero, e un successo in Sicilia darebbe ancora più convinzione e fiducia all’ambiente milanista.

    TABÙ SICILIA – E’ un vero e proprio tabù quello che i rossoneri affronteranno al Barbera questa sera. Il Milan è uscito sempre sconfitto negli ultimi 5 incontri disputati a Palermo. Nella scorsa stagione gli uomini di Allegri vennero eliminati dalla semifinale di Coppa Italia perdendo al ritorno in Sicilia per 2-1, mentre in campionato arrivò il successo rosanero per 1-0 con la rete nel primo tempo del difensore Goian. I tifosi rossoneri temono sopratutto le doti realizzative di Miccoli, che in passato ha già segnato 5 reti al Diavolo. Occhio anche agli ex Donati e Nocerino che potrebbero recitare un ruolo fondamentale quest’oggi.

    Palermo Milan, probabili formazioni

    Palermo (4-3-1-2): Viviano, Munoz,  Mantovani, Migliaccio, Pisano, Donati, Bertolo, Barreto, Ilicic, Budan, Miccoli.
    Panchina: Tzorvas, Milanovic, Della Rocca, Acquah, Hernandez, Vazquez, Zahavi. Allenatore: Mutti.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Bonera, Thiago Silva, Antonini, Nocerino, Ambrosini, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Zambrotta, Mesbah, Yepes, Van Bommel, Inzaghi, El Shaarawy. Allenatore: Allegri.

  • Milan – Juventus, calma apparente. Galliani recrimina ancora

    Milan – Juventus, calma apparente. Galliani recrimina ancora

    Scoppia la pace fra Milan e Juventus, o forse no. Dopo la telefonata di Galliani al presidente bianconero nella giornata di ieri sembrava che la frattura tra i due club si fosse risanata. In realtà lo strappo di domenica non è completamente ricucito, e forse passerà ancora del tempo prima che torni la normalità. Se da una parte Agnelli si dice contento per le scuse dell’amministratore delegato rossonero, dall’altra il numero due della società di Via Turati non dimentica il gol-fantasma che ha scatenato l’ira funesta dei campioni d’Italia. A complicare le cose ci pensa un eloquente comunicato ufficiale del Milan.

    Poco prima di prendere parte all’assemblea di Lega, Agnelli è ritornato sulle scuse di Galliani. Il patron della Juventus ha apprezzato il gesto di distensione da parte del rossonero, ribadendo quanto sia stato importante per tutto il club bianconero. Ha inoltre manifestato la propria soddisfazione per il fatto che Galliani si sia scusato anche con il calciatore Andrea Pirlo, definito dallo stesso Agnelli come un monumento della storia milanista e non un giocatore che tira gomitate.

    adriano galliani | © Claudio Villa/Getty Images

    L’amministratore delegato del Milan continua a non darsi pace dopo il gol-fantasma di Muntari. Subito dopo aver confermato la pace con la Juventus, è ritornato sull’episodio nero del big match di domenica scorsa, dichiarando che “il cuore come quello dei milanisti gronda sangue”. Nonostante ciò, Galliani ha salutato i giornalisti presenti con un “andiamo avanti” carico di speranze per il futuro, che nell’immediato significa Palermo-Milan.

    La pace armata tra Milan Juventus è espressa particolarmente bene da un comunicato successivo del sito ufficiale rossonero che chiarisce come le scuse di Galliani siano state a titolo personale. A rincarare la dose inoltre ci pensa Massimiliano Allegri durante la conferenza stampa prima della partenza in Sicilia. Il tecnico toscano ha dichiarato che “il Milan non ha alcuna ragione di scusarsi con la Juventus, perché il teatrino l’hanno fatto e smontato loro”. Parole durissime quelle di Allegri, che non passeranno di certo inosservate.

  • Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    E’ una notte come tutte le altre notti, è una notte con qualcosa di speciale… 25 febbraio 2012, Milan – Juventus, “la scala per il paradiso” come l’hanno definita, è “la notte dei desideri”, come direbbe Lorenzo Jovanotti. La notte dei desideri, dei sogni, delle ambizioni, dell’adrenalina per chi la vive da tifoso e per chi la gioca, per i campioni in campo e per gli allenatori in panchina.

    Una gara che poteva essere trampolino di lancio verso il sogno tricolore anche se c’è ancora molta strada da percorrere fino al termine del campionato: quest’anticipo di primavera favorisce l’atmosfera da grande sfida, da match decisivo.

    Era la notte dell’assenza di Zlatan Ibrahimovic, punto di riferimento dell’attacco rossonero, ma senza Ibra il Milan aveva già dimostrato di poter far bene con un attacco più imprevedibile e dinamico, senza punti fissi, che avrebbe potuto far male alla difesa bianconera, solida ma a volte troppo statica. Così è stato, infatti, con un ottimo Robinho ed un grande El Sharaawy, subentrato a Pato, e – di contro – un Bonucci in grande confusione, autore del passaggio sbagliato che ha favorito il gol di Nocerino (peraltro, anche deviato, ndr).

    Era la notte del ritorno (dopo la gara d’andata di Coppa Italia, ndr) di Andrea Pirlo a San Siro, nello stadio che lo ha venerato ed adorato per un decennio, applaudendo i suoi colpi di genio e le sue deliziose pennellate: la maglia bianconera, dopo solo una stagione, sembra gli stia molto bene indosso e per i tifosi bianconeri è stato colpo di fulmine. Andrea, però, nella notte milanese ha subìto le difficoltà della Juventus e non ha brillato particolarmente nel suo ex stadio.

    Era la notte della sfida, dalla panchina, fra due ex grandissimi protagonisti delle sfide del passato recente, Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi, prima compagni di squadra nella Juve di fine anni ’90, con un pizzico di rivalità all’interno dello spogliatoio, e poi avversari dopo il passaggio di SuperPippo in maglia rossonera, anche nella notte di Manchester, amara per i bianconeri e, di contro, dolcissima per i rossoneri, che conquistarono la Champions League 2003. Per loro c’era la speranza di giocare qualche scampolo di gara, sognando di mettere la firma – probabilmente l’ultima – su questa sfida tanto affascinante che conoscono alla perfezione: una speranza, però, resa vana dalle ragioni tattiche imposte dal match, con la necessità di recuperare lo svantaggio per la Juventus e di mantenere il gol di superiorità da parte del Milan.

    E’ una notte che rievoca tante altre notti con gli stessi colori in campo, ma con diversi protagonisti, dalle sfide epocali degli anni ’90, quando i due club dominavano in Italia ed in Europa guidati da Marcello Lippi e Fabio Capello, rendendo il campionato un vero e proprio duopolio, che lasciava poco spazio alla sorpresa ma che offriva grande spettacolo in campo, con campioni che hanno scritto pagine di storia del nostro calcio: Gianluca Vialli, Roberto Baggio (che giocò con entrambe le maglie), Paolo Maldini, Ciro Ferrara, Van Basten, Didier Deshamps, Boban; e poi, negli anni immediatamente successivi, Zizou Zidane, Shevchenko, Edgar Davids, Clarence Seedorf, Alex Del Piero, Pippo Inzaghi.

    Van Bommel e Pirlo | © Valerio Pennicino/Getty Images

    E’ stata la notte della sfida in panchina tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri, diversi per carattere, stile, personalità e modo di condurre la squadra, il primo caratterizzato dalla proverbiale grinta con cui affrontava da giocatore ogni match e dall’assoluta concentrazione in ogni istante, maniacale nella cura dell’allenamento e della preparazione settimanale che conduce alla gara. Il secondo in apparenza più rilassato, più scanzonato nei modi di fare “scapigliati” e tipicamente “toscanacci”, ma che ha già dimostrato di poter condurre vittoriosamente un grande gruppo alla conquista di traguardi importanti, come lo scudetto dello scorso anno.

    Doveva essere uno scontro fra due diverse impostazioni di calcio, per tradizione e per vocazione, che si confrontano dialetticamente in campo, riflettendo anche le diverse personalità dei loro condottieri: il Milan estroso,  tutto “genio e sregolatezza”, in cui svettano due uomini simbolo come Prince Boateng ed Ibrahimovic, grandi assenti di questa sera, e la Juventus corsa e dinamicità, pressing e velocità, in cui i singoli trovano la loro massima espressione nella forza del collettivo e dei suoi indispensabili corridori, senza, però, rinunciare alla qualità di alcuni interpreti d’eccezione, di un altro pianeta, come Pirlo e Buffon. Il campo, però, ha mostrato un volto diverso del Milan, inedito finora, caratterizzato da grinta ed aggressività tipicamente bianconere: la foga agonistica dei rossoneri ha mandato in confusione per gran parte dell’incontro gli Juventini, sorpresi dall’atteggiamento degli avversari ed incapaci di reagire, almeno fino al pareggio di Matri, salvati soltanto dal grande orgoglio.

    Gli errori arbitrali hanno condizionato il match, almeno così pare, con il gol negato a Muntari che – secondo la versione rossonera – sarebbe più grave del fuorigioco (inesistente) fischiato a Matri: quel che è certo, però, che dallo scontro diretto la Juventus esce con la consapevolezza dello “scampato pericolo”, galvanizzata dall’imbattibilità preservata. Il Milan, da parte sua, ha mostrato una grinta eccezionale, inattesa, ed una superiorità sul piano del gioco, ma è stato palese il calo fisico nei minuti finali, di cui la Juventus è stata brava ad approfittare, mostrando una tenuta fisica eccellente ed un grande cuore.

    Peccato per il grande nervosismo in campo, con il pugno (da prova tv) sferrato da Mexes a Borriello, il fallaccio da espulsione di Vidal, e la mini rissa finale, all’imbocco del tunnel degli spogliatoi. E’ stata, dunque, una gara al cardiopalma, intensa e tesissima, per soli cuori forti: basti pensare che Adriano Galliani, a fine primo tempo ha lasciato San Siro per problemi di pressione.

    Il duello, dunque, continua: la gara ha lasciato importanti indicazioni per entrambi i club, dalle quali ripartire subito, nella speranza che la vis polemica non prenda il sopravvento sulle questioni di campo.

  • Milan – Juventus, polemiche e veleni con rissa finale

    Milan – Juventus, polemiche e veleni con rissa finale

    Non si placano le polemiche dopo la sfida scudetto tra Milan – Juventus di ieri sera, conclusasi con il risultato di 1-1. La rete annullata a Muntari nel corso del primo tempo, che avrebbe portato i rossoneri sul 2-0, ha acceso gli animi dentro e fuori dal rettangolo di gioco, con la rissa finale che ha coinvolto Chiellini e Ambrosini.

    Galliani ha incarnato all’ennesima potenza il malcontento del Diavolo, rendendosi protagonista di un intervallo da censura negli spogliatoi di San Siro. Nel post-partita Allegri si è servito dell’ironia per l’episodio incriminato, sebbene non si sia fatto scappare una frecciata al rivale bianconero. Dall’altra parte Conte ha cercato di stemperare le tensioni, sottolineando però come gli errori dell’arbitro si siano bilanciati con l’annullamento della rete di Matri prima che lo stesso attaccante segnasse la rete del pareggio. Infine Berlusconi ha invocato l’utilizzo della tecnologia, dicendosi dispiaciuto del risultato ma rimanendo ottimista sul futuro in campionato.

    FURIA GALLIANI – Pochi secondi dopo il fischio finale del primo tempo, Galliani è sceso giù negli spogliatoi inveendo contro Nicchi (il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri) per poi scagliarsi contro il responsabile della comunicazione bianconera, Claudio Albanese, colpevole secondo l’amministratore delegato rossonero di chiamare i giornali per lamentarsi degli arbitri. In seguito è arrivato il turno di Conte, al quale Galliani si è complimentato ironicamente per le sue lamentele contro la classe arbitrale nelle ultime settimane. Infine il numero due della società di Via Turati avrebbe inveito su Tagliavento. Per quest’ultimo episodio l’a.d. della Juventus Marotta ha fortemente protestato, domandando ad Albanese se in quegli istanti fosse presente qualcuno della Procura federale.

    rissa milan juventus | © Dino Panato/Getty Images

    RISSA CHIELLINI-AMBROSINI – Se non bastasse alla fine della partita il capitano del Milan si è lanciato contro il difensore bianconero per regolare i conti, con i due che sono finiti ben presto alle mani e neanche l’intervento di Conte è riuscito a sbollire la tensione fra i due giocatori. La rissa ha visto coinvolti anche Van Bommel e Mexes. Il francese rischia una lunga squalifica per il pugno rifilato a Borriello durante i secondi 45′ minuti di gioco, quando ha assestato un pugno al proprio ex compagno di squadra alla Roma senza essere visto dalla terna arbitrale. Non è del tutto remota anche una squalifica sia per il capitano del Milan e il difensore centrale della Juventus.

    ALLEGRI E CONTE – L’allenatore dei rossoneri si è mostrato sorridente difronte ai giornalisti al termine della partita, dicendosi in ogni caso soddisfatto della prova dei suoi uomini, affermando però che il risultato della gara sia stato falsato dall’errore del guardalinee Romagnoli (lo stesso che annullò una rete regolare di Seedorf nel match pareggiato al Franchi contro la Fiorentina quest’anno per un fuorigioco inesistente). Sempre Allegri ha dichiarato che “è sempre meglio star zitti”, riferendosi apertamente sia a Beppe Marotta che Conte. Il tecnico dei bianconeri ha glissato sull’episodio che l’ha visto coinvolto con Galliani, al quale avrebbe risposto “da che pulpito, qui è la mafia”, cercando di abbassare i toni della polemica e facendo in primis autocritica per il clima incandescente venutosi a creare nei giorni precedenti la sfida.

    BERLUSCONI VUOLE LA TECNOLOGIA – Dispiaciuto sì ma non arrabbiato. Questo in sintesi il Berlusconi-pensiero al termine del big-match di ieri sera, iniziato con le dichiarazioni riguardo la squalifica di Ibrahimovic (“decisione non ingiusta ma vergognosa”). Sul gol-fantasma di Muntari il patron rossonero ha invocato l’aiuto della tecnologia per gli arbitri, in modo che le partite non possano venire falsate. Si è poi complimentato con la propria squadra, considerate anche le numerose assenze, e ha rivelato di non essere entrato negli spogliatoi della Juve come negli ultimi anni proprio per via della violenta diatriba mediatica scatenata dalle polemiche juventine nelle scorse settimane. Infine ha bacchettato Gigi Buffon, affermando che un portiere della Nazionale dovrebbe mostrare ben altro fair-play. Il numero uno bianconero aveva dichiarato in precedenza di non essersi accorto che il pallone fosse entrato, ma in ogni caso non avrebbe aiutato l’arbitro Tagliavento nel correggere la decisione a favore del Milan.

    VIDEO RISSA AMBROSINI CHIELLINI 

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  • Milan – Juve 1-1, Matri beffa il Diavolo

    Milan – Juve 1-1, Matri beffa il Diavolo

    Finisce in parità la sfida al vertice tra Milan e Juve, un pareggio però che non accontenta tutti ma lascia l’amaro in bocca ai rossoneri vittime di un gol fantasma e ai tifosi in generale che al termine della partita hanno assistito ad uno spettacolo imbarazzante. Ma andiamo con ordine.

    Con una formazione dettata più dalle numerose assenze che dalle scelte tattiche, Allegri, orfano di Ibrahimovic e Boateng, affida il reparto offensivo a Pato e Robinho con Emanuelson a supporto. Conte invece si inventa un 3-5-2 lasciando a riposo la coppia d’attacco titolare, Matri-Vucinic, per dare spazio a Quagliarella e Borriello. La scelta si rivelerà quanto mai infelice visto che al 15′ a passare in vantaggio è il Milan con Nocerino. A facilitare la strada al rossonero è l’imbarazzante erroraccio di Bonucci che durante un disimpegno regala palla a Robinho, assist per Nocerino che trova la deviazione dello stesso difensore che spiazza Buffon.

    La partita per la Juventus si mette in salita anche perchè l’errore di Bonucci non sarà un episodio singolare in tutto il match, infatti sarà il Milan a fare la partita con un ottimo Robinho capace di lasciare in ombra il rientrante Pato. Al 26′ il fattaccio: su calcio d’angolo Buffon si supera su colpo di testa di Mexes ma sul tap-in di Muntari il numero uno bianconero respinge quando la sfera aveva già nettamente oltrepassato la linea di porta, l’arbitro Tagliavento convalida la rete solo per un attimo perchè tratto in errore dalla segnalazione dell’assistente Romagnoli che prende un abbaglio non vedendo il gol facendo gridare tutti allo scandalo. Sulla ripartenza dell’azione ci prova in contropiede Estigarribia con un sinistro che costringe Abbiati a salvarsi in calcio d’angolo. Per tutto il primo tempo ci sarà solo Milan e bianconeri in affanno con un ottimo Barzagli che cerca di mettere sempre una toppa.

    Il gol fantasma di Muntari | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Si va negli spogliatoi, dove gli animi sembra si siano animati con l’intervento di Galliani a redarguire Tagliavento prima e inveire contro Conte poi, ma di quanto successo realmente non è lecito sapere. Conte cambia subito inserendo Pepe per Estigarribia mentre Allegri sostituisce uno spento Pato per El Shaarawy. Di li a poco ci sarà il pugno di Mexes a Borriello, l’arbitro non vede perchè di spalle ma quasi sicuramente il francese non si potrà sottrarre al giudizio della prova TV.

    Con l’ingresso in campo di Vucinic che ha rilevato Borriello, la Juventus sembra prendere più fiducia tanto che sfiora il pareggio con Quagliarella su invito proprio del montenegrino. Di li a poco Conte deciderà di sostituire Quagliarella per dare spazio a Matri. L’attaccante risolve i guai di Antonio Conte ed evidenzia in modo ancora più evidente la scelta non felice del Mister di farlo partire dalla panchina trovando subito il pari a dieci minuti dal termine ma la sua rete viene annullata per un offside inesistente dell’attaccante rilevata dallo stesso Romagnoli che nel primo tempo non aveva visto il gol di Muntari. La Juve ci crede e il Milan evidenzia segni di stanchezza infatti al 38′ della ripresa Pepe crossa e Matri, che brucia Thiago Silva, salva l’imbattibilità della Juventus. Finisce 1-1 con la Juve in 10 uomini per l’espulsione di Vidal a seguito di una entrata da dietro ai danni di Van Bommel. Sul triplice fischio finale è accenno di rissa tra Chiellini e Ambrosini, una partita giocata sull’orlo di una crisi di nervi e segnata dagli episodi arbitrali.

  • Milan – Juventus, la sfida scudetto senza Ibra e Boateng

    Milan – Juventus, la sfida scudetto senza Ibra e Boateng

    Il giorno della verità è arrivato, questa sera allo Stadio San Siro si giocherà una grossa fetta di questo campionato: Milan – Juve, ancora una volta, come ai vecchi tempi, si contenderanno il titolo in una sfida che vale la stagione.
    E’ in forma la Juve, che si trova dietro ai rivali ad una lunghezza ma con una partita in meno. In formissima il Milan che nonostante i problemi in infermeria è reduce da importanti risultati sia in campionato che in Champions League.

    I rossoneri dovranno fare a meno di Zlatan Ibrahimovic, che nella giornata di giovedì ha ricevuto il rifiuto da parte del giudice sportivo alla riduzione della pena per il buffetto ai danni di Aronica nella sfida contro il Napoli. Benchè la società di via Turati si sia affrettata a definire il verdetto come “un grave errore giuridico“, il tecnico Allegri non ha scuse e dovrà preparare al meglio l’attesa gara al vertice che nelle sfide precedenti ha sempre visto sorridere i bianconeri.

    Altro assente illustre nelle fila rossonere, oltre allo svedese, è Boateng alle prese ancora con problemi muscolari, a quello del ghanese si aggiungono i forfait di Maxi Lopez, Seedorf e Aquilani. Si scenderà in campo probabilmente con un 4-3-1-2 con Abbiati tra i pali, in difesa Thiago Silva sarà affiancato da Mexes, preferito a Nesta, con ai lati Antonini e Abate. A centrocampo si rivede dal primo minuto Van Bommel, Nocerino e Muntari con Emanuelson che darà supporto alla coppia d’attacco tutta verdeoro formata da Pato e Robinho.

    Zlatan Ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    A differenza del collega, Antonio Conteha tutta la squadra al completo e di conseguenza maggiori possibilità di scelta. A meno di eventuali cambiamenti all’ultim’ora la Juventus dovrebbe scendere in campo con il 3-5-2 con Buffon tra i pali, il terzetto difensivo formato da Chiellini, Barzagli e Bonucci. Lichtsteiner si posizionerà a destra ed Estigarribia, variazione dell’ultima ora preferito a Pepe, a sinistra mentre il centrocampo è affidato a Vidal, Marchisio e l’ex illustre Pirlo. In attaccatto Conte potrebbe schiarare a sorpresa Quagliarella e l’altro ex rossonero, Marco Borriello.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN JUVENTUS

    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Emanuelson; Pato, Robinho. All.: Allegri

    A disp.: Amelia, Bonera, Nesta, Mesbah, Ambrosini, Inzaghi, El Shaarawy.

    Squalificati: Ibrahimovic

    Indisponibili: Maxi Lopez, Boateng, Cassano, Gattuso, Merkel, Strasser, Seedorf, Aquilani

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Quagliarella, Borriello. All.: Conte
    A disp.: Storari, Caceres, De Ceglie, Pepe, Del Piero, Vucinic, Matri.
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Marrone

    Arbitro: Tagliavento