Tag: Massimiliano Allegri

  • Sorteggio Champions League, Milan – Barcellona, quarto da brividi

    Sorteggio Champions League, Milan – Barcellona, quarto da brividi

    Sorteggio Champions League sfortunato ma allo stesso tempo affascinante. L’unica squadra da evitare è stata presa. A San Siro sarà Milan Barcellona, il quarto di finale più bello tra quelli sorteggiati a Nyon pochi minuti fa. I rossoneri possono dimenticare la gita a Cipro, l’amico Rui Costa potrebbe essere abbracciato eventualmente in semifinale. Il destino non ha voluto nemmeno il remake di “Luci al Velodrome”, celebre film degli anni ’90. A Milano arriva la squadra più forte del pianeta, forse la migliore di sempre. Ci si aggrappa ai numeri, alla sorte, all’Allegri pensiero, ma l’impresa rientra tra le mission impossible. L’altra Spagna sorride, con il Real Madrid che ha pescato l’Apoel.

     

    MILAN BARCELLONA – Dopo il successo agli ottavi contro l’Arsenal i tifosi rossoneri sognavano un sorteggio benevolo per arrivare in semifinale senza troppi patemi. Neanche il sapore della suspense, perché ormai le palline era state tutte svelate. Qualcuno sperava che ci fosse una squadra in più, in realtà era già tutto deciso. E Milan Barcellona sia, il vecchio che si scontra con il presente e futuro del calcio mondiale. Un match a senso unico? Fra meno di due settimane il campo ci dirà chiaramente se la squadra di Allegri è pronta per tornare a recitare un ruolo da protagonista in Europa. Atene è un pallido ricordo, una cartolina che il Diavolo spera di cambiare presto con una nuova località. La Baviera non avrà il fascino della gloriosa polis, la Coppa Campioni però è la stessa di sempre.

    milan barcellona | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    I PRECEDENTIMilan Barcellona, la sfida continua. Sono cambiate molte cose da quel lontano ’94, quando i rossoneri travolsero i catalani di Cruijff per 4-0, con Capello portato in trionfo. Altri tempi, altro Milan. L’ultima affermazione del Diavolo sul Barcellona è nel 2004, fase a gironi di Champions, un 1-0 firmato da Shevchenko. Da allora soltanto dolori per la squadra italiana. In semifinale nel 2006 gli spagnoli eliminarono gli uomini di Ancelotti vincendo per 1-0 a San Siro, andando poi a impattare sullo 0-0 tra le mura di casa (quell’anno il Barca vinse la sua seconda Coppa Campioni, battendo in finale l’Arsenal di Wenger). Allegri e Guardiola si sono già incontrati nella fase a gironi di quest’anno. All’andata il Milan trovò un pareggio fortunoso grazie alla zuccata di Thiago Silva che sancì il 2-2 finale (iniziale vantaggio di Pato), in una partita completamente dominata dal Barca. A San Siro invece si vide un Milan capace di ribattere colpo su colpo alla squadra blaugrana, nonostante la sconfitta per 3-2 subita per mano di Messi e compagni (dopo il momentaneo pareggio di un Boateng da favola).

    Ora più che mai diventa attuale il motto dell’Allegri di inizio stagione, il Barcellona non si imita, si batte

    REAL FACILE – Gli altri sorteggi hanno visto il Real Madrid pescare la cenerentola Apoel. Passando il turno, la squadra di Mourinho incontrerà la vincente di Marsiglia e Bayern, con l’andata fuori casa. L’altro quarto di finale vede affrontarsi Benfica e Chelsea, con gli uomini di Di Matteo che dopo il successo contro il Napoli faranno visita alla squadra portoghese, approdata ai quarti eliminando lo Zenit di Luciano Spalletti. La vincente di Benfica Chelsea sfiderà ad aprile una fra Milan e Barcellona.

    Quarti di finale (andata 27-28 marzo, ritorno 3-4 aprile)

    Apoel Real Madrid
    Marsiglia Bayern Monaco
    Benfica Chelsea
    Milan Barcellona

    Semifinali (andata 17-18 aprile, ritorno 24-25 aprile)

    Apoel o Real MadridMarsiglia o Bayern Monaco
    Benfica o Chelsea Milan o Barcellona 

  • Milan, Sneijder stuzzica Galliani. Tradimento Inter?

    Milan, Sneijder stuzzica Galliani. Tradimento Inter?

    La notizia è di quelle clamorose, Milan Sneijder insieme a giugno. L’olandese vuole lasciare l’Inter, un dato ormai assodato da tempo. L’eroe del triplete, idolo della tifoseria nerazzurra, pare riluttante ad abbandonare Milano, con la bellissima moglie Yolanthe desiderosa di restare in Italia. L’idea di passare dall’altra parte del Naviglio è stuzzicante, un alto tradimento che difficilmente verrebbe digerito dal presidente Moratti. Galliani ha già rizzato le antenne e aspetta la prima mossa dell’olandese. L’operazione Sneijder però presenta più di un punto interrogativo, che spazia dall’inserimento nel modulo tattico di Allegri alla compatibilità caratteriale con l’uomo chiave del Milan, Zlatan Ibrahimovic.

     

    CIAO CIAO INTER – Ci eravamo tanto amati. Potrebbe iniziare così il messaggio di addio del trequartista al club interista, considerata l’usanza piuttosto originale che vige all’interno dell’Inter, con i cellulari dei calciatori ultimamente forieri di tristi novelle al presidente Moratti (Thiago Motta docet). La clessidra di Sneijder sta scandendo gli ultimi granelli di sabbia della sua esperienza alla Pinetina. Sono trascorsi due anni da quella magica notte al Bernabeu, 24 mesi che agli occhi dell’orange, e non solo, sembrano un’eternità. E’ cambiato tutto da allora. Il maestro Mourinho è rimasto in Spagna, il fuoriclasse Eto’o è migrato in Russia, e l’egemonia in Italia è ormai un vecchio ricordo.

    MILAN, CI SONO – Il Milan e Sneijder, un’accoppiata difficilmente immaginabile anche per gli stessi tifosi rossoneri. Eppure il calcio da sempre insegna di non dare nulla per scontato, e a Milanello questo lo sanno bene (basta citare Istanbul come esempio edificante). Le gole profonde parlano di un Galliani concretamente attivo per mettere in piedi le fondamenta di un trasferimento che avrebbe del clamoroso. Gli sposi Sneijder-Cabau hanno più volte manifestato il proprio amore verso il Bel Paese, le sirene inglesi non squillano più come in passato (United e City in testa), e se uno più uno fa due la soluzione rossonera non è poi così fantascientifica.

    wesley sneijder | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    SNEIJDER, REMEMBER ME?Milan e Sneijder, alt. Non tutto è oro ciò che luccica, e sul passaggio dell’olandese agli odiati cugini ci sarebbero alcune considerazioni da non trascurare. Problema numero uno, Allegri. Il mister toscano predilige un uomo di forza e di inserimento come Boateng piuttosto che un trequartista classico come il nerazzurro, quindi un eventuale arrivo di Sneijder andrebbe a snaturare l’idea tattica dell’allenatore rossonero. Problema numero due, Ibrahimovic. I due ai tempi dell’Ajax non si amavano particolarmente, sebbene sia stato Van der Vaart ad avere la peggio. E’ vero che sono passati tanti anni, però il carattere dello svedese non ha dato segnali di incoraggiamento in tal senso.

    ENNESIMO TRADIMENTO? – A Moratti ormai non lo sorprende più nulla. Dopo l’addio di Mourinho la sera stessa della finale di Champions al Bernabeu, il presidente dell’Inter ha ricevuto più schiaffi che carezze (sul piano simbolico, certo). L’ingeneroso (o realista, dipende dai punti di vista) Benitez post-Mazembe, il Leonardo ballerino, l’Eto’o sognatore e il Thiago Motta parigino. Tutto questo in due anni. Un’altra storia però è quando i calciatori nerazzurri decidono di cambiare aria sì, ma senza andare troppo lontano. Tra i grandi “traditori” citiamo Pirlo, Seedorf, Vieri, Ronaldo. L’ultimo in ordine di tempo  è il ghanese Sulley Muntari. A giugno la lista verrà aggiornata?

  • Parma – Milan, Abate e Robinho ko. Seedorf torna in gruppo

    Parma – Milan, Abate e Robinho ko. Seedorf torna in gruppo

    Fra due giorni al Tardini andrà in scena Parma Milan, anticipo pomeridiano della 28^ giornata di Serie A. Un match chiave, forse uno dei più importanti, perché i rossoneri hanno l’occasione di incrementare ulteriormente il vantaggio nei confronti della Juventus, impegnata in quel di Firenze.

    Sul fronte milanista i sorrisi che giungevano dall’infermeria si sono leggermente incupiti dopo gli infortuni di Abate e Robinho in queste ultime ore.

    Dall’altra parte gli emiliani arrivano alla sfida di sabato con la consapevolezza di non poter più sbagliare. La situazione in classifica non è più tranquilla e i gialloblu hanno un disperato bisogno di punti per evitare la rimonta del Lecce.

    ABATE STIRATO – Le notizie che giungono da Milanello parlano di un probabile stiramento per Ignazio Abate. Se fosse confermata l’entità dell’infortunio, Allegri perderebbe il terzino per due-tre settimane. Oltre all’ex granata si ferma anche Robinho, che ha accusato un problema alla caviglia destra durante l’allenamento di ieri. Per il brasiliano sono previsti ulteriori accertamenti nella giornata di oggi, se non dovesse recuperare è pronto El Shaarawy, dato come favorito per un posto da titolare al fianco di Zlatan Ibrahimovic.

    clarence seedorf | © Valerio Pennicino/Getty Images

    SEEDORF E MERKEL IN GRUPPO – L’olandese si è allenato regolarmente con il resto del gruppo, sebbene sia improbabile il suo impiego per Parma Milan, più probabile invece che Allegri decida di convocarlo per il match di Coppa Italia, in programma fra cinque giorni, che vedrà i rossoneri sfidare la Juventus nel ritorno della semifinale (a San Siro terminò con il successo della squadra di Conte per 1-2 in virtù della doppietta di Caceres). Contro la Juve rientrerà inoltre Prince Boateng, anche oggi allenatosi 45′ minuti con i propri compagni di squadra. Buone notizie poi dal giovane Merkel, tornato ad allenarsi in gruppo. Il prodotto del vivaio milanista sarà a disposizione del mister fra meno di due settimane.

    SCATTO DECISIVO? – La trasferta di Parma per il Milan è un appuntamento da non fallire. Innanzitutto perché i rossoneri hanno l’occasione di portarsi momentaneamente a +7 dai bianconeri (massimo vantaggio in questa stagione ndr), mettendo così ancora più pressione ad una Juventus affetta da “pareggite” cronica. Gli uomini di Conte saranno così costretti ad ottenere i tre punti contro la Fiorentina all’Artemio Franchi, impresa non facile di questi tempi. Nel caso arrivasse l’ennesimo pareggio bianconero, in contemporanea con il successo di Ibra e compagni, verrebbero allertati i sarti di Milanello per iniziare a cucire il secondo scudetto consecutivo sulle maglie della prossima stagione.

    L’EX DONADONI – Dopodomani Donadoni rincontrerà nuovamente il suo vecchio club da avversario. L’ex ala rossonera sogna di ripetere lo sgambetto ai campioni d’Italia come in quel lontano 23 gennaio 2005, quando riuscì a battere la squadra di Ancelotti con il suo Livorno per 1-0 al Picchi (rete di Colombo). L’ultima vittoria del Parma contro il Milan è della stagione 2009-2010 (1-0 firmato Bojinov). Allegri invece, da quando è sulla panchina del Diavolo, ha conquistato sempre i 3 punti contro i ducali, con 9 gol all’attivo e soltanto uno subito (8 gol negli ultimi due incontri conclusi in autentiche goleade).

  • Ibrahimovic, lite con una giornalista dopo Milan – Lecce

    Ibrahimovic, lite con una giornalista dopo Milan – Lecce

    Post partita infuocato quello di Milan Lecce. La vittoria dei rossoneri (2-0 grazie alle reti di Nocerino e Ibrahimovic), rischia di passare in secondo piano difronte all’ennesimo show dello svedese fuori dal campo.

    Durante un’intervista ai microfoni di Mediaset Premium, Ibra si è rivolto in modo deplorevole nei confronti di una giornalista presente nel terreno di gioco. Dopo averle gentilmente chiesto “Che c…vuoi?”, l’attaccante svedese le ha lanciato il ferma-capelli addosso, per poi essere congedato dal giornalista di Premium. Il gesto di cui il numero 11 rossonero si è reso protagonista non è stato frutto del caso, sebbene ciò non giustifica in alcun modo il suo comportamento.

    zlatan ibrahimovic | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Prima dell’intervista con Alessio Conti (il giornalista di Mediaset ndr), all’attaccante era stata chiesta la sua versione circa il presunto strappo avuto con l’allenatore Massimiliano Allegri all’indomani della sfida europea di martedì scorso contro l’Arsenal. I media avevano parlato di un Ibrahimovic furioso contro il tecnico rossonero, a causa del tridente schierato in campo a Londra che avrebbe avuto un effetto particolarmente deleterio sulla prestazione del bomber di Malmoe. Lo stesso calciatore ha risposto per le rime a tale insinuazione, affermando che la categoria dei giornalisti farebbe meglio a stare in silenzio piuttosto che parlare.

    La giornalista presa di mira dallo svedese aveva in precedenza “osato” parlare del suo litigio con Allegri, domandando ad un Ibra sempre più stizzito man mano che proseguiva l’intervista se oggi fosse contento dopo la presunta arrabbiatura con il mister martedì scorso. Il calciatore le risponde che, come altri, anche lei fa parte di quelli che parlano troppo senza sapere, per poi chiudere bruscamente l’intervista. Forse non contenta della risposta, la giornalista avrebbe insistito, continuando a fissare l’attaccante milanista. A questo punto lo svedese ha perso la pazienza, dote per la quale non si segnala di certo come esempio edificante, prima scagliandosi verbalmente per poi lanciarle il ferma-capelli con un lancio degno di un giocatore da pallacanestro.

    1) VIDEO INTERVISTA IBRAHIMOVIC
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    2) VIDEO INTERVISTA IBRAHIMOVIC
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  • Milan – Lecce 2-0, Nocerino e Ibrahimovic in gol. Juventus a +4

    Milan – Lecce 2-0, Nocerino e Ibrahimovic in gol. Juventus a +4

    Il Milan supera il Lecce 2-0 e allunga a più 4 sulla Juventus, bloccata al Ferraris dal Genoa sull’1-1. Per i rossoneri sono andati a segno Nocerino al 7′ del primo tempo, e Zlatan Ibrahimovic, che al 65′ ha messo il sigillo finale sulla partita. La squadra di Cosmi non ha demeritato e può uscire da San Siro a testa alta. Molti riflettori in campo erano puntati sul giovane Muriel, il quale ha dimostrato di essere uno dei talenti più interessanti della Serie A anche su un palcoscenico importante come quello di Milano. I giallorossi restano al terzultimo posto in classifica, a 6 punti di distacco dalla coppia Cagliari-Parma che occupano l’ultima posizione utile per rimanere nella massima serie a quota 31 punti.

     

    NOCERINO SBLOCCA SUBITO – Il Milan parte con il piede sull’acceleratore e trova dopo pochi minuti la via della rete. Ibrahimovic serve da sinistra Nocerino che segna il gol dell’1-0, complice un evidente deviazione del difensore Miglionico. L’incontro si mette da subito in discesa per gli uomini di Allegri che continuano a dominare l’avversario. I padroni di casa operano un forcing incredibile nei primi 20′ minuti, sfiorando la rete in più di un’occasione con Robinho e il bomber svedese, autore di un pallonetto che per poco non beffava l’estremo difensore giallorosso.

    REAZIONE LECCE – L’inerzia del match cambia alla prima occasione del Lecce. Al 23′ minuto Bojinov lancia lungo per il colombiano Muriel, che in spaccata cerca di infilare Abbiati ma la conclusione si spegne alta di poco. Da qui in avanti il Milan si siede e la banda di Cosmi prende coraggio, affacciandosi più spesso sulla trequarti avversaria. Nel finale però è ancora il Diavolo ad avere la chance per raddoppiare con Robinho da fuori area, ma il tiro del brasiliano finisce di poco a lato dalla porta di Benassi.

    antonio nocerino | © Valerio Pennicino/Getty Images

    INIZIO RIPRESA – I primi 15′ minuti del secondo tempo sono tutti di marca salentina. E’ Bojinov a impensierire seriamente Abbiati con una gran botta dal limite, che il portiere rossonero salva in due tempi. Al 55′ Thiago Silva ferma forse con un braccio un’azione di contropiede del Lecce, l’arbitro De Marco fa però segno di continuare. Ci prova anche Muriel, ma il tiro smorzato dalla difesa milanista diventa facile preda per l’eroe di Londra. Al 60′ il Lecce non riesce a ribadire in rete dopo una furibonda mischia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Allegri capisce il momento di difficoltà dei suoi e corre ai ripari, sostituendo il ghanese Muntari per Aquilani.

    SENTENZA IBRA – Nel momento di massima pressione, il Milan trova il gol della tranquillità. A segnarlo è ancora lui, Zlatan Ibrahimovic, che con un grande destro fulmina Benassi per il 2-0 al 19′ della ripresa. La rete dello svedese annienta le speranze dei giallorossi che iniziavano a credere nel pareggio. I rossoneri vanno più volte vicini al terzo gol, ma il portiere del Lecce è bravo ad opporsi alle conclusioni di Emanuelson, Robinho e lo stesso Ibra nel finale. Nel finale c’è spazio anche per El Shaarawy, che entra al posto del brasiliano Robinho.

    ALLUNGO IN VETTA – La capolista allunga il suo vantaggio rispetto alle inseguitrici. Con i tre punti di quest’oggi il Milan raggiunge quota 57 punti, mentre la Juve rimane seconda con 53 punti. La Lazio insegue a 9 punti con una partita da recuperare (stasera il posticipo contro il Bologna all’Olimpico). Domenica prossima i rossoneri saranno impegnati nella trasferta di Parma, invece la squadra di Conte farà visita alla Fiorentina di Delio Rossi.

  • Milan – Lecce, Ibrahimovic con Robinho per l’allungo

    Milan – Lecce, Ibrahimovic con Robinho per l’allungo

    Questo pomeriggio a San Siro il Milan affronta il Lecce per la 27^ giornata di Serie A. I rossoneri hanno l’opportunità di incrementare il vantaggio sulla Juventus, impegnata contemporaneamente in quel di Genova in una partita non senza insidie. Durante la conferenza stampa di ieri, Allegri ha ordinato ai suoi di non sottovalutare la squadra di Serse Cosmi nonostante il terzultimo posto in classifica. In attacco partirà dal primo minuto la coppia Ibrahimovic-Robinho, con lo svedese pronto a riprendere il cammino interrotto a Londra. Tra i salentini mancherà Cuadrado, infortunatosi alla caviglia durante l’ultimo match contro il Genoa. Al fianco del gioiellino Muriel spazio a Bojinov, che sostituirà lo squalificato David Di Michele.

     

    EMANUELSON TREQUARTISTA – Niente tridente stavolta. Allegri torna al 4-3-1-2, con l’olandese Emanuelson sulla trequarti. A centrocampo sono certi di una maglia da titolare Nocerino e Muntari, quest’ultimo elogiato pubblicamente dal mister nella conferenza di ieri. Ambrosini contende a Van Bommel l’altro posto a disposizione in mezzo al campo, e a dispetto della prova magistrale offerta da “Magister football” (come viene chiamato dal telecronista-tifoso Pellegatti ndr) contro l’Arsenal, ci sono buone possibilità di vedere il capitano rossonero dal primo minuto. In difesa la coppia di centrali sarà costituita da Bonera e Thiago Silva, vista l’assenza per squalifica del francese Mexes, con Yepes in panchina. A destra il titolare è Abate, mentre sulla corsia opposta è volata a tre fra Mesbah, Antonini e Zambrotta. Salvo sorprese dell’ultimo minuto sarà l’algerino a scendere in campo dall’inizio. Infine San Abbiati difenderà i pali della porta milanista.

    zlatan ibrahimovic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    OCCASIONE DA COGLIERE – La gara di oggi offre al Milan la concreta opportunità di aumentare il suo vantaggio in classifica sulle dirette inseguitrici. La Juventus è impegnata nella difficile trasferta di Genova senza alcun difensore centrale di ruolo. Partita non semplice anche per la Lazio di Edy Reja che all’Olimpico affronta il Bologna, che nell’ultimo turno ha fermato proprio i bianconeri di Antonio Conte.

    SITUAZIONE INFORTUNI – Arrivano buone notizie dall’infermeria. Boateng, Seedorf e Maxi Lopez sono sulla via del recupero, e con ogni probabilità riprenderanno ad allenarsi regolarmente con il resto del gruppo nel giro di una settimana. Tempi leggermente più lunghi per Flamini e Pato, che dovrebbero tornare fra 10-14 giorni. Discorso diverso invece per Gattuso. “Ringhio” si allena con la squadra ormai da più di una settimana e attende soltanto l’ok dei medici per poter ricevere la convocazione da Allegri. Anche Cassano ormai scalpita per tornare, a breve la Federazione si pronuncerà in merito all’idoneità sportiva.

    BOJINOV, CHI SI RIVEDE – Il bulgaro partirà insieme a Muriel dal primo minuto, complice la squalifica dell’attaccante Di Michele, espulso durante la sfida contro il Grifone. Tornato in Salento dopo 8 anni, Bojinov punta al rilancio della sua carriera, spesso falcidiata da gravi infortuni. L’ex Citizen ha già segnato al Milan quando militava tra le fila del Parma e auspica di ripetersi nel pomeriggio. A centrocampo, l’infortunato Cuadrado verrà sostituito da Oddo, ex della partita. A sinistra giocherà Brivio. La linea di centrocampo a cinque è completata da Giacomazzi, Blasi e Bertolacci. In difesa Cosmi schiera dal primo minuto Carrozzieri, Esposito e Miglionico, con Benassi in porta.

    MISSION IMPOSSIBLE – Quella a cui sono chiamati i giallorossi è una vera mission impossible. Nonostante la serie utile di cinque partite consecutive, con nove punti conquistati grazie a due vittorie  e tre pareggi), il Lecce dovrà compiere il miracolo per uscire indenne dalla trasferta di San Siro. Una sfida che diventa ancora più fondamentale in ottica salvezza perché il Siena (quartultimo), ha la concreta possibilità di allungare a più 7 nella trasferta di Cesena.

    PRECEDENTI – Il Lecce non vince a Milano da 15 anni. Era la stagione ’97-98 quando i salentini riuscirono a portare a casa i tre punti grazie al 2-1 finale (reti di Govedarica e Casale). Due anni dopo i giallorossi conquistano l’ultimo punto della loro storia a San Siro, impattando 2-2 con i campioni d’Italia uscenti (doppietta di Lucarelli). Da allora solo successi del Milan, quasi sempre con autentiche goleade. All’andata terminò 4-3 per gli uomini di Allegri, protagonista di una rimonta storica (dal 3-0 del primo tempo al 3-4 finale, ispirato dalla tripletta di Boateng).

    RICORDANDO SIC – Quattro mesi dopo la tragica scomparsa di Simoncelli, i giocatori del Milan non dimenticano il campione italiano. In tanti nella sfida d’andata vollero vedere un intervento dal cielo del Sic, da poche ore deceduto in seguito al terribile incidente in Malesia che strappò al Motomondiale un uomo solare e sempre pronto a confrontarsi con i migliori. Quel giorno i calciatori scesero in campo con il lutto al braccio in memoria del loro illustre tifoso, che aveva già deciso di assistere alla successiva partita dei rossoneri in casa contro il Parma. Quel posto non venne più riempito, ma siamo sicuri che da lassù il Sic continuerà ad assistere alla sua squadra del cuore.

    Milan Lecce, probabili formazioni

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Bonera, Thiago Silva, Mesbah, Ambrosini, Nocerino, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Yepes, Antonini, Aquilani, Van Bommel, El Shaarawy, Inzaghi. Allenatore: Allegri

    Lecce (3-5-2): Benassi, Miglionico, Esposito, Carrozzieri, Brivio, Giacomazzi, Bertolacci, Blasi, Oddo, Muriel Bojinov.
    Panchina: Petrachi, Obodo, Di Matteo, Giandonato, Piatti, Corvia, Seferovic. Allenatore: Cosmi

  • Allegri ridimensiona il caso Ibrahimovic alla vigilia di Milan – Lecce

    Allegri ridimensiona il caso Ibrahimovic alla vigilia di Milan – Lecce

    Vigilia di campionato in casa Milan, domani a San Siro arriva il Lecce. Continua però a far discutere il caso Ibrahimovic, ed è lo stesso Allegri a parlarne durante la consueta conferenza stampa del sabato a Milanello. Toni pacati, non manca qualche battuta, e alla fine polemiche spazzate via con un sorriso degno dei giorni migliori. Sono passati quattro giorni dalla sfida contro l’Arsenal, la sensazione è quella di essersi risvegliati dall’incubo londinese soltanto poche ore fa. La squadra di Cosmi sarà il classico esame per valutare se i rossoneri abbiano o meno metabolizzato il pesante ko dell’Emirates, tenendo sempre in considerazione che nonostante i tre schiaffi ricevuti la qualificazione ai quarti è rimasta intatta.

    ALLEGRI IL MURATORE – Durante la querelle con la Juventus delle settimane scorse il tecnico toscano aveva preso il patentino di comico, ripercorrendo le orme dei vari Pieraccioni, Ceccherini e Panariello,  auto-candidandosi al prossimo film del regista fiorentino. Nonostante la discreta verve dimostrata nelle interviste post gara, non ha ottenuto il successo che sperava. Già nelle scorse giornate aveva affermato di voler abbandonare l’improvvisato mestiere intrapreso per spegnere il fuoco delle polemiche, fine tristemente fallito. Oggi però ha sorpreso tutti i giornalisti presenti in sala trasformandosi in provetto muratore. Il perché è presto detto, Zlatan Ibrahimovic.

    massimiliano allegri | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    “INSONORIZZARE MILANELLO” – Lo svedese era stato uno dei più duri nei confronti di Allegri, criticandolo per via del modulo a tre punte schierato in Coppa, in cui Ibra aveva individuato la causa principale della sua deludente prestazione. Lo stesso Galliani nell’immediato post-partita aveva  tirato le orecchie al mister rossonero, salvo poi ritrattare pubblicamente quanto dichiarato dopo il colloquio del giorno seguente. In merito alla vicenda Allegri ha ribadito la situazione di emergenza venutasi a creare prima del match contro l’Arsenal, e come fosse obbligato a schierare il 4-3-3 a causa dell’assenza di quasi tutti i centrocampisti. Difronte ad un presunto malumore di Ibra filtrato da Milanello, il tecnico ha ironicamente risposto di essere intenzionato ad insonorizzare i muri del centro sportivo.

    “STESSA VOGLIA” – Il mister ha definitivamente chiuso il caso spiegando che non c’è stato bisogno di alcun faccia a faccia fra lui e lo svedese, perché non c’è alcuna situazione grave da fronteggiare come il recente passato ci insegna (vedi Pato ndr). Ha precisato inoltre che i due sono accomunati dalla “stessa voglia di vincere”, ed è proprio per questa ragione che Ibrahimovic non ha accettato la sconfitta di martedì scorsa, lasciandosi così andare alle dure esternazioni contro squadra e allenatore.

    AQUILANI ANCORA IN PANCHINA – Parlando del match di domani contro il Lecce, Allegri ha svelato alcune chiavi importanti. Il rebus trequartista non ci sarà, con l’olandese Emanuelson sicuro di una maglia da titolare, così come Nocerino e Muntari. A centrocampo il ballottaggio è fra Ambrosini e Van Bommel, con il primo favorito. Aquilani invece partirà dalla panchina. L’ex giallorosso non ha ancora i 90′ minuti nelle gambe e a Milanello una delle parole d’ordine è prudenza. In difesa si contendono il ruolo di terzino sinistro in tre, Mesbah, Antonini e Zambrotta, con Thiago Silva e Bonera al centro. In attacco certa la presenza della coppia titolare Ibrahimovic-Robinho.

  • Ibrahimovic arrabbiato? Galliani “meglio per il Milan”

    Ibrahimovic arrabbiato? Galliani “meglio per il Milan”

    Ibrahimovic è arrabbiato? No problem, anzi. Questo in sintesi il pensiero di Galliani, espresso questa mattina all’arrivo in Lega. La paura londinese non è stata fatta salire sull’aereo che ha riportato i rossoneri sani e salvi a Londra, e il viso tirato a lucido dell’ad milanista era quello delle giornate migliori. Forse il consiglio del mind the gap non è stato pienamente ascoltato, ma dopotutto nel calcio contano i risultati e non delle inutili quanto noiose divagazioni filosofiche sulla metropolitana inglese.

    Qualcuno però non l’ha dovuta pensare così, e sul vuoto rossonero contro l’Arsenal si è posto più di un interrogativo, trovando in fretta sia la risposta che il colpevole.

    IBRAHIMOVIC, L’ESTETA – La metamorfosi di Ibra è sotto gli occhi di tutti. In campo non gioca più da solo, e l’egoismo di quando era in nerazzurro è un concetto che non ritroviamo in nessuna delle partite giocate di questa stagione. Ai tempi dell’Inter una qualificazione come quella contro l’Arsenal due giorni fa sarebbe stata accolta in maniera trionfalistica dall’attaccante di Malmoe, anche perché i quarti di Champions League fino ad oggi rappresentano un qualcosa di abbastanza raro nella carriera dello svedese. Desta quindi scalpore come il numero 11 del Milan sia riuscito ad arrabbiarsi per la prova generale della squadra all’Emirates Stadium, senza neanche trovare un sorriso per il traguardo raggiunto. Perché? Il motivo rimane piuttosto oscuro, o forse prevedeva già che, il giorno dopo, il paragone con Messi avrebbe fatto capolino su tutti i quotidiani sportivi, senza però immaginare in alcun modo la manita de Dios.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    BORDATA SU ALLEGRI – Non c’ha pensato su due volte nel battere una punizione contro Allegri, scagliando una bordata che il tecnico rossonero avrà faticato e non poco nel trattenerla. Oggetto di discordia il tridente schierato dal mister, che a detta dello svedese, avrebbe avuto come conseguenza non secondaria il suo vagabondare senza meta durante tutti i 90′. Quindi secondo la versione di Ibra, la sua prestazione incolore sarebbe da attribuire esclusivamente alle tre punte schierate da Allegri. Che fortuna! potrebbe esclamare qualcuno dei tifosi del Diavolo, che magari pensava fosse colpa dello scoglio psicologico “european nights”, insuperabile dal titanic svedese, sebbene il mare debba essere particolarmente affine a chi è nato nella penisola scandinava.

    GALLIANI E’ CONTENTO – Il paradosso di tutta la vicenda è la risposta di Galliani, che si è detto felice di un Ibrahimovic arrabbiato, confidando in una non meglio precisata cabala, secondo la quale quando l’attaccante rossonero è adirato fioccano i gol (chiedere informazioni al Palermo e ad Aronica). Il sorriso di Galliani investe anche Allegri, velatamente criticato nei minuti successivi al triplice fischio dello sloveno Skomina. Al tecnico viene riconosciuta l’attenuante degli infortuni a centrocampo, con Allegri che aveva a disposizione solamente tre calciatori in quel ruolo più Aquilani che rientrava da un lungo infortunio. Pace fatta quindi, i tortellini e il vino possono fare capolino sui tavoli di Milanello.

    IL SILENZIO DEL PRESIDENTE – Il post-Arsenal è mancante di un tassello, e non di poco conto. In passato i tifosi del Diavolo erano abituati alle bacchettate di Silvio Berlusconi, che incurante del risultato finale coglieva sempre l’occasione di ricordare la missione del Milan, “essere padrone del campo e vincere attraverso il bel giuoco”. Ultimamente poi al diktat presidenziale si è aggiunto anche il nome del Barcellona, il cui tique-toque deve essere preso come modello e trapiantato sul prato di San Siro. Un’operazione calcistica non certamente facile, anche perché il principale medico chiamato ad effettuarla non ha nel proprio curriculum vitae tale intervento. La risposta di Allegri è stata già inviata ad Arcore, francobollo di Milanello compreso, e recitava all’incirca così: “il Barcellona non si imita, si batte”

  • Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Per quest’anno all’Emirates Stadium, teatro perfetto ieri notte di un match indimenticabile, non risuonerà più la musichetta della Champions League. Tra Arsenal e Milan è stata partita vera, con i Gunners che hanno strapazzato per tutto il primo tempo i rossoneri, i quali hanno avuto il merito di rientrare nella ripresa con un’altra mentalità e salvare una qualificazione ai quarti che dopo l’incontro dell’andata sembrava un discorso chiuso. Ibrahimovic ha confermato di non essere un calciatore da grandi sfide (sopratutto in campo europeo) steccando per l’ennesima volta nella sua carriera uno degli appuntamenti più importanti della stagione rossonera. Per fortuna del Diavolo in porta c’era San Abbiati, che ha salvato la barca quando ormai stava affondando.

    Arsenal Milan 3-0, le pagelle.

    ARSENAL
    Szczesny 6,5: buona la prestazione del portiere polacco classe ’90, l’uscita su Ibrahimovic all’inizio del secondo tempo permette ai suoi compagni di squadra di credere nell’impresa fino all’ultimo secondo.
    Sagna 7: il terzino destro dell’Arsenal è un moto perpetuo, frequenti le sovrapposizioni con Walcott, Mesbah dall’altra parte non ci capisce niente.
    Koscienly 7: autore del gol che accende le speranze dei Gunners, lasciato incolpevolmente solo da Van Bommel. Rispetto all’andata sembra un altro giocatore, bene in difesa.
    Vermaelen 6,5:  l’ex difensore dell’Ajax tiene alta la linea della difesa inglese, rischiando in più di un’occasione l’imbarcata. In ogni caso se la cava piuttosto bene durante tutto il match.
    Gibbs 6,5:  il terzino sinistro dell’Inghilterra se la deve vedere con Abate, e i due danno vita a un duello entusiasmante. Meglio in fase offensiva che quella di difesa.
    Song 6,5: un primo tempo che per intensità e corsa ha pochi paragoni nel calcio moderno. Cala nella ripresa come il resto della squadra.
    Rosicky 7,5: il centrocampista ceco è il migliore dei suoi. Realizza il secondo gol dell’incontro sfruttando l’errore di Thiago Silva. Corre per due e dispensa assist ai propri compagni lanciando contropiedi pericolosissimi.
    Chamberlain 7: la giovane ala inglese con le sue folate mette in continua apprensione la retroguardia rossonera, procurando anche il calcio di rigore firmato da Van Persie per il 3-0 alla fine del primo tempo. Mexes e compagni ringraziano quando nella ripresa esce sfinito. (30′ s.t. Chamakh 5)
    Walcott 7:  riscatta la deludente prestazione di due settimane fa a San Siro, ridicolizza Mesbah fino a quando rimane in campo. (39′ s.t. Park s.v.)
    Gervinho 7: ottima prova dell’ivoriano, capace di mandare in tilt il centrocampo rossonero in più di un’occasione. Dialoga a meraviglia con i propri compagni di reparto, resta una spina nel fianco per tutti i 90′.
    Van Persie 6: il voto finale è la media fra l’8 per la prestazione maiuscola offerta e il 4 meritato per il gravissimo errore del 56′. Se avesse realizzato il 4-0 sarebbe stata un’altra partita e un altro voto.

    MILAN
    Abbiati 8: sceso in campo con la fascia da capitano si immola ad eroe della patria. Nel primo tempo vola all’incrocio per togliere un pallone destinato in rete calciato da Van Persie. E’ prodigioso nella ripresa quando nel giro di 5 secondi prima a Gervinho e poi a Van Persie nega il quarto gol ai Gunners che avrebbe consentito agli avversari di andare ai supplementari.
    Abate 7: dimostra di essere a suo agio sull’erba inglese, ingaggia un bellissimo duello con Gibbs dal quale esce vincitore. Quando lo vedono correre i compagni capiscono che è ora di scendere in campo anche con la testa.
    Mexes 7: nel primi 45′ minuti subisce le offensive dell’Arsenal, ma nella seconda frazione è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Una sua scivolata nel finale evita guai ben maggiori rispetto al 3-0 finale.
    Thiago Silva 6,5: sul match del brasiliano pesa l’errore in occasione del secondo gol dei Gunners, quando consegna direttamente sui piedi di Rosicky il pallone del 2-0. Dopo una mezzora da incubo si riprende e insieme a Mexes e Van Bommel si erge a muro invalicabile.
    Mesbah 4: l’algerino non è ancora pronto per calcare questi palcoscenici. Resta in balia di Walcott per 85′, insieme a Nocerino provoca il rigore del 3-0, viene infilato ripetutamente anche da Sagna. Nel finale Allegri lo sostituisce con Bonera (s.v.), confidando nella maggiore esperienza dell’ex giocatore del Parma.

    mark van bommel | © Laurence Griffiths/Getty Images

    Van Bommel 7,5: è uno dei pochi a salvarsi nel primo tempo da incubo vissuto dalla squadra, diventa il totem rossonero quando nella ripresa insegue e ferma chiunque passi per la sua strada.
    Nocerino 5: spaesato, incapace di contenere la furia agonistica degli inglesi per tutto il primo tempo. Clamorosa l’occasione che fallisce nella ripresa, quando a due passi dalla linea di porta consegna il pallone a Szczesny. La cosa più bella del centrocampista è quando nel finale fa scatenare i tifosi del Diavolo che esultano come se avesse segnato un gol.
    Emanuelson 4: nel post-partita chiede scusa a tutti i tifosi rossoneri su Twitter per la gara da infarto. L’olandese ci mette molto del suo per rendere il ritorno con l’Arsenal un match da cuori forti.
    El Shaarawy 6: inspiegabile come mai Allegri sostituisca nel secondo tempo il Faraone, fin lì l’attaccante più pericoloso dei rossoneri, e non Robinho. Poco prima di uscire per lasciare posto ad Aquilani fa una corsa palla al piede  che rimane l’azione più bella di tutta la squadra (25′ s.t. Aquilani 6)
    Robinho 4,5: il brasiliano visto all’Emirates ieri sera è lontano parente rispetto al calciatore brillante che solo due settimane prima aveva realizzato una doppietta ai Gunners. Perde tutti i duelli fisici, è imbarazzante come i difensori inglesi lo superino sistematicamente in velocità per tutta la partita.
    Ibrahimovic  4: da un candidato al Pallone d’oro ci si aspetta sicuramente di più. Lo svedese ha quasi paura di ricevere il pallone, quando lo chiede è sempre in fuorigioco (otto alla fine, roba da Inzaghi), ancora una volta sparisce nelle partite che contano. I tifosi del Diavolo si augurano che ai quarti l’attaccante svedese dimentichi di essere in Champions League.

    HIGHLIGHTS ARSENAL MILAN 3-0
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  • Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    A Londra il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal Milan finisce 3-0 per i Gunners che hanno a lungo accarezzato il sogno di centrare un’impresa epica. Le reti per i padroni di casa arrivano tutte nel primo tempo, e portano la firma di Koscienly (7′), Rosicky al 26′ e Van Persie al 44′ su calcio di rigore. Nella ripresa il Milan fallisce delle chiare occasioni da gol che avrebbero chiuso anzitempo il discorso qualificazione, sebbene la palla più importante sia stata nei piedi di Van Persie, quando l’olandese al 58′ si è visto negare il gol del possibile 4-0 da un intervento prodigioso di Abbiati, che ha consegnato di fatto il pass tra le prime otto d’Europa ai rossoneri.

    All’Emirates riecheggia quel Milan Milan Milan proveniente dalla curva dei tifosi del Diavolo negli ultimi secondi di una partita che resterà nella storia della Champions League. Un incubo per la squadra di Allegri durato 93′ minuti, una pellicola da infarto. Il 3-0 del tabellone alla fine del primo tempo è un’istantanea terrificante. Lo stesso risultato un’ora dopo è una gioia indescrivibile per i fan rossoneri. Il Milan riesce a qualificarsi ai quarti di finale nella maniera più incredibile ripensando al match di San Siro giocato due settimane fa.

    Onore all’Arsenal che ha cercato di ribaltare il 4-0 dell’andata attraverso una prova sontuosa, specialmente nei primi 45′, ma il coraggio e l’intensità messi in campo questa sera non sono alla fine bastati agli uomini di Wenger per compiere quella che rimane un’impresa mai realizzata nella storia della Coppa Campioni.

    INCUBO PRIMO TEMPO – La foga agonistica messa in mostra nel primo tempo e la cornice straordinaria del pubblico londinese che fino all’ultimo ha sperato nel miracolo rappresentano due fattori che hanno inciso pesantemente sull’andamento del primo tempo. Dopo soli 7′ minuti l’Arsenal passa in vantaggio sugli sviluppi di un corner, grazie al colpo di testa di un liberissimo Koscienly, lasciato colpevolmente solo da Van Bommel. I Gunners pressano a tutto campo e mettono in grossa difficoltà un Milan che appare da subito alle corde. Da bollino rosso la prestazione di Mesbah, letteralmente asfaltato a turno da Walcott e Sagna. I rossoneri potrebbero capitolare al 19′, quando un super Abbiati dice no ad una conclusione perfetta di Van Persie destinata all’incrocio dei pali. Nonostante Allegri abbia schierato il tridente, il Milan non si rende quasi mai pericoloso, pagando oltre misura l’ennesima prova opaca di Ibrahimovic (per lo svedese 8 off-sides in tutto l’arco della partita).

    IL MILAN AFFONDA – Al 26′ c’è il raddoppio degli inglesi. Arriva dai piedi di un redivivo Rosicky, tra i migliori a fine gara, il quale approfitta dell’errore difensivo di Thiago Silva per piazzare in rete il tiro che galvanizza ancora di più i tifosi dell’Arsenal. Non è finita perché a tre minuti dal termine del primo tempo l’arbitro concede il rigore per la cintura operata dalla coppia Mesbah-Nocerino ai danni del velocissimo Chamberlain. Van Persie spiazza Abbiati e porta i suoi compagni sul 3-0. Ma la notte è ancora lunga all’Emirates.

    christian abbiati | © Laurence Griffiths/Getty Images

    ABBIATI PRODIGIOSO – Se non fosse per il doppio miracolo di Abbiati al 58′ del secondo tempo forse a quest’ora saremo qui a raccontare un’altra partita. Il portiere rossonero compie due autentici miracoli, prima su Gervinho e poi su Van Persie, con l’olandese che manca incredibilmente la ribattuta a rete andando con troppa sufficienza sul pallone che poteva significare 4-0 e certezza dei supplementari con oltre mezzora da giocare. E’ però un Milan diverso rispetto a quello della prima frazione, e mostra segni di risveglio al quarto d’ora, quando Ibra da lontano fa venire i brividi al portiere avversario Szczesny fuori dai pali, ma il tiro finisce a lato. L’ultima cavalcata di El Shaarawy (sostituito da Aquilani al 71′) fa capire che il Milan è finalmente tornato.

    NOCERINO NON SI SBLOCCA – L’Arsenal non pressa più come nel primo tempo, e nonostante Wenger le provi davvero tutte (entrano anche Chamakh e Park), la retroguardia difensiva rossonera non corre grossi pericoli. E’ lo stesso Diavolo a sfiorare la rete del 3-1 che avrebbe significato la fine delle sofferenze milaniste, ma Nocerino fallisce clamorosamente la più facile delle occasioni, spedendo il pallone nelle mani del portiere a due passi dalla linea di porta.

    URLO LIBERATORIO – Gli ultimi minuti di gara sono altamente sconsigliati ai deboli di cuore. La scivolata di Mexes, le corse di Thiago Silva e i lanci di Mesbah sono la perfetta fotografia di ciò che è stato il finale di un match entusiasmante. Wenger è incontenibile e perde il suo proverbiale self-control andando a protestare più volte con il quarto uomo per la direzione di gara dell’arbitro Skomina (autore di una prova senza sbavature ed errori macroscopici). A sancire la fine dell’incubo non è il triplice fischio del fischietto sloveno, ma quell’urlo che ancora riecheggia all’Emirates Stadium, Milan Milan Milan.