Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan, Gattuso saluta. Allegri annuncia Montolivo

    Milan, Gattuso saluta. Allegri annuncia Montolivo

    E’ il tempo degli addii a Milanello, forse troppi addii che generano grande tristezza nell’ambiente rossonero impreparato a dover salutare contemporaneamente tanti giocatori simbolo dell’ultimo decennio milanista. Domani nell’ultima partita stagionale che il Milan giocherà contro il Novara, si prevede il tripudio di San Siro per un pezzo di Milan che se ne va.

    Dopo l’annuncio di Alessandro Nesta nella conferenza stampa tenutasi giovedì scorso, ieri è arrivata un pò a sorpresa la notizia dell’addio di Gennaro Gattuso , il quale dopo un incontro con Adriano Galliani ha deciso di porre fino alla sua avventura rossonera durata ben 13 anni. Ma non finisce qua, perchè sempre nella giornata di ieri, sul sito ufficiale del Milan è apparsa una lettera di addio da parte di Filippo Inzaghi. Il 38enne ex Juventus lascia il Milan dopo 125 goal in rossonero e  dopo aver vissuto una stagione da separato in casa per via dei suoi rapporti non idilliaci con il tecnico Allegri. A completare il quadro degli addii ci hanno pensato Clarence Seedorf, Gianluca Zambrotta e Mark Van Bommel.

    Gennaro Gattuso © Giuseppe Bellini/Getty Images

    PARLA GATTUSO – Dopo aver annunciato la decisione di lasciare il Milan, Gennaro Gattuso ha tenuto oggi una conferenza stampa nella quale ha voluto ringraziare tutto il mondo rossonero. Ecco alcune sue dichiarazioni: “E’ stato un sogno indossare la maglia che sogni fin da bambino. Speriamo che per prima cosa non mi si abbassi più l’occhio: ho ancora voglia di battagliare e far vedere che non sono morto calcisticamente. Dentro di me sentivo il bisogno di lasciare, così come ha fatto lo zoccolo duro della squadra. Non mi voglio sentire un peso, la società non mi ha fatto sentire tale” . E a chi gli chiede dove andrà ecco la risposta di  “ringhio” – “Non andrei mai alla Juventus e all’Inter: per l’amore che ho per questa società e per questi colori. Non mi vogliono loro e non ci andrei io”. Poi un’ultima domanda sul futuro“Il mio sogno è indossare la maglia dei Glasgow: ora però c’è una brutta situazione. Non è una questione di soldi. Sono andato via a 19 anni dalla Salernitana. Mi son fatto conoscere grazie al Glasgow: ci son diversi casini là a livello economico. Penso sarebbe una scelta di cuore e bella. Voglio partire da dove sono partito”.

    VAN BOMMEL TORNA AL PSV – Non sarà un addio paragonabile a quelli di Gattuso, Nesta e gli altri ma comunque è una perdita poco gradita per la squadra di Allegri. Mark Van Bommel lascia dopo 2 stagioni il Milan per tornare in Olanda. L’olandese commenta così: “Lascio anch’io, dopo un anno e mezzo. Anche se non è come Pippo o Sandro che lasciano dopo 10 anni, non è facile lasciare questo grande gruppo. Voglio fare i complimenti a Galliani per avermi portato qui, ho fatto tutto per questa squadra. Abbiamo vinto lo scudetto lo scorso anno, purtroppo questa stagione è andata male. Non potevo dire di no a questa grande squadra. Ora torno in Olanda con la mia famiglia: vado al PSV e poi voglio fare l’allenatore. Comunque questo è un arrivederci, magari tornerò qui come allenatore”

    Intanto oggi è arrivata una notizia lieta (era nell’aria da tempo) per i milanisti, Riccardo Montolivo giocherà l’anno prossimo nel Milan dopo aver rifiutato nei mesi scorsi il rinnovo proposto dai Della Valle. E’ stato proprio Massimiliano Allegri ad annunciarlo durante la conferenza stampa: “L’anno prossimo arriverà Montolivo che è un giocatore molto bravo, con molta tecnica. Comunque il Milan resterà competitivo anche l’anno prossimo, dobbiamo continuare il lavoro iniziato l’anno scorso. Bisognerà ripartire con grande entusiasmo”

  • Pirlo alla Gazzetta, “scaricato da Allegri”

    Pirlo alla Gazzetta, “scaricato da Allegri”

    Non ha bisogno di tantissime presentazioni. Andrea Pirlo nella sua trionfale carriera ha vinto tutto ciò che c’ era da vincere. Dal campionato, alla Champions League, alla Coppa Intercontinentale allo storico Mondiale  del 2006. Un campione a 360°, dentro e fuori dal campo. Il suo carisma, la sua tranquillità, il suo colpo di genio lo collocano ancora tra i centrocampisti più forti del mondo.

    Pirlo quest’ anno ha vissuto un’ annata magica un po’ come tutta la Juventus. Ma torniamo indietro nel tempo, torniamo esattamente alla scorsa estate. Il Milan, neo Campione d’Italia, propose il rinnovo del contratto ad Andrea Pirlo, contratto di un solo anno. Il centrocampista, il quale arrivava da una stagione contornata da innumerevoli infortuni, rifiutò chiedendo almeno 3 anni di contratto. La dirigenza rossonera, insieme ad Allegri decise di non accontentare il centrocampista, ragionando sul fatto che il Milan in quella stagione, divenne Campione d’ Italia senza l’ apporto costante di Pirlo. Perchè investire oltre  10 milioni di euro su un giocatore che quest’ anno non è stato praticamente mai utilizzato? E’ stato questo il ragionamento di Galliani e dell’ intera dirigenza, pertanto Andrea Pirlo venne liberato a parametro zero.

    Andrea Pirlo © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    La Juventus si mise subito in contatto con l’ ex centrocampista rossonero e decise di investire su di lui affidandogli le chiavi del centrocampo bianconero. Detto fatto. Pirlo fu ingaggiato dalla squadra bianconera, squadra divenuta poi campione d’ Italia in maniera inaspettata.

    Pirlo ha raccontato il suo recente percorso calcistico sulle pagine della Gazzetta dello Sport, affermando di aver scelto la Juve per questioni di stimoli, rivincite e per la possibilità di rimettersi in gioco aprendo un nuovo ciclo con la maglia della Juventus. ” E’ stata una scelta immediata, il progetto bianconero mi ha subito affascinato”. Sono queste le parole del centrocampista bianconero. Questa stagione ha dimostrato quanto Pirlo possa essere ancora decisivo e determinante. E’ inutile negare che Pirlo  è stato l’ uomo decisivo, l’uomo di maggior rilievo in questo tricolore, l’ uomo che ha dato convinzione e assolta qualità tecnica al centrocampo bianconero. E’ lui l’ uomo simbolo di questo 30 esimo scudetto. Forse Galliani e la dirigenza rossonera si staranno mangiando le mani…intanto i tifosi bianconeri ringraziano il dg rossonero con un messaggio sotto il portone di casa di Andrea : ” Grazie Galliani”!

  • Ibrahimovic, veleno sul Milan “Stagione fallimentare”

    Ibrahimovic, veleno sul Milan “Stagione fallimentare”

    Il day after in casa Milan non è proprio dei più piacevoli. Non bastasse la sconfitta nel derby, ad affossare gli animi del Diavolo c’ha pensato la Juventus con la conquista dello scudetto. L’amarezza è palpabile nelle parole di Allegri, che dopo la frenata dei bianconeri nell’ultima giornata aveva sperato di poter portare la lotta per il tricolore fino al 13 maggio. La storia ha scritto un altro finale, ben diverso da quello che i tifosi del Milan si aspettavano. Una stagione chiusa con zeru tituli, volendo richiamare il fantasma del Mourinho nerazzurro. E’ stata l’Inter a condannare i rossoneri, la Juventus a vincere il titolo. A ciò si aggiunge la bomba ad orologeria firmata Ibrahimovic: “stagione fallimentare”.

    ARIA D’ADDIO – Ieri sera lo svedese è stato l’ultimo ad arrendersi. Con la sua doppietta aveva riportato a galla il Milan, tenendo aperto il discorso scudetto. Nel giro di pochi minuti però la situazione si è rovesciata e ora il capocannoniere della Serie A deve fare i conti con un anno a bocca asciutta. Qualcosa di inimmaginabile per lo svedese, che non meno di due anni fa aveva dichiarato di voler vincere tutto con il club di Via Turati. Sono arrivati scudetto e supercoppa italiana, due trofei in 24 mesi. Bottino magro per l’Ibra pensiero, che ora non è più sicuro di rimanere a Milano.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Questa mattina il quotidiano svedese AftonBladet ha riportato le dichiarazioni di fuoco della punta milanista: “voglio vincere e tutto dipende da cosa vuole il Milan. Non ho dubbi su di me, ma non so cosa vogliono fare loro”. Testo e musica di Zlatan Ibrahimovic.

    TRADIZIONE CANCELLATA – L’ultima volta che non vinse lo scudetto era il lontano 2002-2003, quando ancora calcava i campi dell’Eredivisie indossando la maglia dell’Ajax. Dalla stagione 2003-2004 fino ad oggi Ibra aveva fatto centro per 8 volte consecutive, riscrivendo così la storia di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e lo stesso Milan. Quest’anno la fermata in attesa. Lo svedese è sceso dal pullman tricolore. Difficilmente resterà a piedi nei prossimi 12 mesi. Un nuovo autobus è pronto a prenderlo. Se parli ancora italiano è difficile dirlo. Possiamo immaginare però che l’autista sia portoghese e che lo conosca già molto bene. Madrid non è una semplice tappa turistica, non quando sul pullman ci sono due personaggi come Mou e Ibra.

  • Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    L’Inter sogna ancora, il Milan finisce all’inferno. Termina 4-2 per i nerazzurri la stracittadina milanese, valida per la 37 giornata di Serie A. Gli uomini di Stramaccioni trionfano grazie alla tripletta di uno scatenato Milito e al gioiello di Maicon. Inutile per i rossoneri la doppietta di Zlatan Ibrahimovic, che raggiunge i 28 centri stagionali, confermandosi il capocannoniere della Serie A. Oltre al sogno Champions, per la squadra di Moratti c’è anche la certezza di un posto in Europa League il prossimo anno. Il Diavolo invece dice addio alle ultime speranze scudetto, tornate in auge all’indomani del pareggio casalingo della Juve contro il Lecce mercoledì sera. Il tricolore ha preso definitivamente la strada di Torino, dove verrà gelosamente custodito per i prossimi 12 mesi.

    CHE DERBYL’è i’stess? Mica tanto. Erano anni che non si viveva un derby così avvincente. L’uomo della Madonnina è ancora lui, Diego Milito. Rinato nel girone d’andata proprio in occasione della stracittadina, esagera a modo suo, con una tripletta da incorniciare. Segna subito, al 14′ minuto, sotto la curva rossonera, che già aveva annotato l’1-0 di Vucinic in quel di Trieste. L’Inter domina, realizza anche il 2-0 con Cambiasso ma Rizzoli non se la sente di convalidare l’ennesima rete fantasma di questa stagione. Nell’occasione Abbiati si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. E’ il secondo cambio della serata per Allegri, che ad inizio match aveva perso Bonera (al suo posto il giovane De Sciglio). Segnali di una partita nata male e destinata a finire peggio.

    ORGOGLIO IBRAHIMOVIC – L’ultimo dei moicani. Certo, un paragone un po’ azzardato, ma ormai qualsiasi attributo che si voglia dare al bomber di Malmoe ha il sapore del superfluo. Rizzoli conferma di attraversare una giornataccia e assegna poco prima dell’intervallo un penalty a favore dei rossoneri, giudicando fallosa l’entrata di Julio Cesar ai danni di Boateng. La moviola mostra come il portiere brasiliano tocchi in realtà soltanto il pallone. Le vibranti proteste del verdeoro non fanno cambiare idea al direttore di gara. E nemmeno la linguaccia sventolata in faccia a Ibrahimovic aiuta Julio Cesar. Parità, 1-1. Pronti, via, Ibra. La ripresa si apre nel segno dell’attaccante rossonero che si beve letteralmente i difensori interisti e con un cucchiaio firma il sorpasso rossonero. Il Milan è di nuovo avanti, 2-1, lo scudetto è ancora in bilico.

    diego milito | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    STRA-RIMONTA – E’ un derby che non finisce mai. Muntari, sì proprio lui, sfiora la terza rete per il Diavolo pochi minuti più tardi. Nonostante non sia esattamente uno dei massimi esteti del calcio, opta per una soluzione fin troppa fantasiosa, invece che usare la “legna”. Peccato capitale della serata rossonera. Trascorrono 5′ minuti e Milito dal dischetto realizza il 2-2 (fallo di Abate). Il tricolore torna prepotentemente sotto il diluvio di Trieste. Allegri rimane imbambolato. Cassano viene fatto entrare soltanto quando mancano 15′ minuti al termine. Ragione e sentimento non trovano un significato a tale scelta, l’ennesima discutibile della gestione Max. In casa Inter sanno bene cosa siano le stra-rimonte, e Moratti ne assaggia i frutti più dolci. Milito (80′) fa tris, ancora su calcio di rigore (mano di Nesta). Maicon chiude il sipario all’87, un gioiello di rara bellezza. Milan, adesso è davvero finita.

    Pagelle Inter Milan 4-2
    Julio Cesar 6: premettendo che la linguaccia del primo tempo resterà forse come una delle immagini più belle del campionato, il portiere interista non da sfoggio della sua bravura dimostrata tante altre volte. La prestazione è comunque sufficiente.
    Maicon 7: da Oscar la conclusione con la quale ha sorpreso Amelia e fatto scattare in piede tutto il popolo nerazzurro. Saluta San Siro come ai tempi del triplete.
    Zanetti 7,5: domandate a lui se era l’i stess. Chiedete ad Allegri cosa abbia provato nei minuti finali nel vederselo sfrecciare per 80 metri senza che i suoi giocatori potessero avere arbitrio. Capitano dentro.
    Sneijder 7: altra bella prova dell’olandese, apparso rigenerato dalla cura Stramaccioni. Non è ancora in versione triplete, però è tornato ad essere determinante per i colori nerazzurri. Ed è già tanto.
    Milito 9: da ieri sera nel web è scattata la petizione per intitolare la stracittadina milanese a lui. Qualcosa che suoni come “derby Milito”. Quest’anno l’argentino, quando ha incontrato il Milan, ha giocato a poker.

    Abbiati 6,5: la stagione 2011/2012 non vedrà una parata scudetto di San Abbiati. Peccato, perché il portiere rossonero c’ha provato in tutti i modi a scrivere una nuova Perugia. Tutto inutile.
    Abate 5: quando vede Milito il terzino del Milan va in tilt. Il derby dell’andata venne deciso da un suo errore, e anche ieri non è stato da meno.
    Nesta 6: il difensore romano sente terribilmente la mancanza di Thiago Silva. Da solo, a 36 anni, tappa le falle come può. In maniera egregia il più delle volte, con la mano in altre circostanze. Se è stato il suo ultimo derby lo sapremo fra sette giorni. Sappiamo già però che quello di ieri non se lo ricorderà molto volentieri.
    Muntari 5: lo si era intuito da tempo, adesso è arrivata la conferma. E’ lui l’uomo scudetto, nel bene e nel male. Ha la palla del 3-1, la fallisce clamorosamente. L’ultima speranza tricolore svanisce con il suo errore.
    Ibrahimovic 8: il re abdica. Per la prima volta da 8 anni a questa parte, Zlatan non vincerà lo scudetto. Ajax, Juve, Inter, Barcellona, Milan. Però Zlatan lascia il trono a modo suo, con una doppietta. Il titolo di capocannoniere non glielo sfila più nessuno ormai.

    INTER MILAN 4-2, HIGHLIGHTS 
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  • Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Il derby della Madonnina è alle porte, Inter Milan si affrontano stanotte nella penultima giornata di Serie A. Ad inizio anno in tanti avevano pronosticato che sarebbe stata la sfida decisiva del campionato. Attese confermate, sebbene nessuno poteva immaginare che in realtà la lotta scudetto avrebbe avuto come protagonisti Juventus e Milan, con i nerazzurri fuori dal discorso tricolore. Stramaccioni vuole vincere sia per credere ancora nel terzo posto ma sopratutto per la riconferma in panchina nella prossima stagione. Dall’altra parte c’è un Diavolo che sogna l’insperato sorpasso ai bianconeri a 180′ minuti dalla fine. Comunque vada sarà un derby ad altissima tensione, e in situazioni come queste le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

    ZANETTI GIOCA – Dopo lo stop di Parma che ha posto fine alla serie di sei risultati utili consecutivi, l’Inter di Stramaccioni vuole tornare a vincere. L’ex tecnico della Primavera nerazzurra schiera i suoi uomini con un 4-3-1-2. Tra i pali c’è Julio Cesar, che pare abbia risolto il problema al gomito che lo affligge da più di un mese. In difesa spazio alla coppia centrale Lucio-Samuel, con Maicon e Nagatomo esterni. A centrocampo, come ricordato anche nella giornata di ieri, mancherà Stankovic, operatosi al tendine d’Achille. La linea dei tre sarà composta da Cambiasso, il neo arrivato Guarin e capitan Zanetti, in dubbio negli ultimi giorni. Sulla trequarti confermatissimo Sneijder, galvanizzato dopo le recenti prestazioni. In attacco, al fianco del bomber Milito, Stramaccioni non ha ancora deciso se dare un’opportunità a Zarate oppure confermare dal primo minuto Ricky Alvarez. Al momento l’ex biancoceleste sembra in leggero vantaggio sul connazionale. Soltanto panchina per Pazzini.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    ROBINHO O CASSANO – Tra i 21 convocati di Allegri non figurano Antonini, Emanuelson e Seedorf, che si vanno ad aggiungere agli indisponibili Pato, Thiago Silva ed Inzaghi. L’unica buona notizia per il tecnico livornese è il rientro di Abate sulla corsia di destra. In difesa, al fianco di Nesta, dovrebbe giocare il colombiano Yepes, con Mexes che verosimilmente si accomoderà in panchina. A sinistra è ipotizzabile l’utilizzo di Bonera, di gran lunga favorito rispetto al giovane De Sciglio (unica soluzione di riserva rimasta). Per stasera torna in mezzo al campo dal primo minuto l’olandese Van Bommel, probabilmente al suo ultimo derby milanese, che giocherà insieme a Nocerino e Sulley Muntari. Come trequartista agirà Boateng. Ancora da svelare invece chi sarà la spalla di Ibrahimovic. Robinho o Cassano? Nell’immediata vigilia del match il brasiliano viene dato come favorito, anche se non è da escludere che Allegri possa giocarsi la carta Cassano da inizio gara.

    I PRECEDENTI – All’andata il derby venne vinto dagli uomini di Ranieri per 1-0, grazie alla rete del Principe Milito. Il ko dello scorso gennaio confermò le difficoltà del Milan negli scontri con le prime sette della classifica, dai quali i rossoneri hanno raccolto quest’anno pochissimi punti (5 durante il girone d’andata e 8 in quello di ritorno, 13 punti su 33 disponibili). Da quando Allegri è sulla panchina del Milan, i rossoneri hanno ottenuto cinque successi in sei occasioni, compresa la vittoria in Supercoppa Italiana ad inizio stagione. Lo stesso Stramaccioni può vantare due vittorie in altrettanti derby con la Primavera nerazzurra.

    Probabili formazioni Inter Milan, 37 giornata Serie A
    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Cambiasso, Zanetti, Guarin, Sneijder, Milito, Zarate.
    Panchina: Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Faraoni, Obi, Alvarez, Pazzini. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Bonera, Van Bommel, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Ambrosini, Gattuso, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri

  • Inter – Milan senza Thiago Silva

    Inter – Milan senza Thiago Silva

    Domenica sera la 37 giornata di Serie A propone il derby Inter Milan, stracittadina fondamentale per entrambe le squadre. Da una parte i nerazzurri vogliono continuare il sogno chiamato Champions League, dall’altra gli uomini di Allegri cercheranno di approfittare di un eventuale passo falso della Juve a Trieste per effettuare quello che sarebbe un sorpasso miracoloso. Stramaccioni si è detto sicuro di poter fare una grande partita, mentre tra le fila rossonere regna un cauto ottimismo, senza però dimenticare l’immancabile scaramanzia, d’obbligo in situazioni come queste. Nel frattempo filtrano delle prime indiscrezioni riguardo le formazioni che scenderanno in campo domani sera. Thiago Silva non ci sarà, per il brasiliano stagione finita. Non sarà della partita nemmeno il nerazzurro Dejan Stankovic, che attende di finire sotto i ferri.

    FLEBILE SPERANZA – L’Inter si trova difronte all’ultima spiaggia. Conquistare tre punti nel derby è fondamentale per le ultime speranze champions nerazzurre, sebbene anche una vittoria potrebbe condannare in ogni caso il club di Moratti qualora il Napoli dovesse vincere a Bologna (per via della classifica avulsa che vede avvantaggiati i partenopei).

    thiago silva | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    TIFOSI  CONTRO – Non bisogna sottovalutare anche un altro aspetto psicologico particolarmente importante. Se la squadra di Mazzarri ottiene i tre punti nella trasferta del Dall’Ara, i nerazzurri si troveranno difronte ad una decisione che in queste ore sta dividendo migliaia di tifosi. Vincere per le mere statistiche da almanacco oppure lasciare il via libera al Milan per impedire che la Juventus vinca il primo titolo post Calciopoli? Intanto è certa l’assenza del serbo Stankovic in mezzo al campo, che in accordo con lo staff medico interista ha voluto sottoporsi all’intervento di pulizia del tendine d’Achille fissato in precedenza al termine del campionato.

    SENZA THIAGO – In casa Milan si vive la vigilia del derby con un ritrovato entusiasmo. Aver ridotto a un punto il distacco dalla Vecchia Signora è stato per i rossoneri come una vincita al Superenalotto. E’ anche vero però che i bianconeri rimangono ad oggi ancora i favoriti numero uno per il successo finale, e anche in caso di vittoria nella stracittadina, i rossoneri resterebbero a meno uno in caso di vittoria della Juve contro il Cagliari. Per la sfida di domani, Allegri non potrà contare ancora una volta su Thiago Silva. Il forte difensore centrale ha deciso di dare forfait anche per queste due ultime partite dell’anno, dando l’arrivederci all’inizio della prossima stagione.

  • Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    In un modo o nell’altro il derby tra Inter e Milan sarà nuovamente decisivo per le sorti scudetto. Rispetto allo scorso anno i nerazzurri hanno 20 punti in meno rispetto ai cugini. Però anche in questa stagione hanno l’opportunità di estromettere dalla lotta per il primo posto la squadra di Allegri, tornata incredibilmente in corsa per il titolo dopo il mezzo passo falso della Juventus mercoledì notte contro il Lecce. Nelle ultime ore il web sta vivendo accesi dibattiti all’interno del tifo nerazzurro se sia meglio lasciare la vittoria al Diavolo piuttosto che vedere la Vecchia Signora trionfare il giorno del derby stesso. Divisi anche gli stessi fan bianconeri. L’unica cosa certa è che fra 48 ore la Serie A vivrà la sua domenica più importante.

    VINCIAMO – I tifosi vip della Beneamata sembrano avere pochi dubbi: vincere. Nessuna alleanza con i cugini, nessun tipo di favore a chi vive sull’altra sponda del Naviglio. Un desiderio che percorre lungo le strade della Pinetina. Vuoi perché la stagione non è ancora finita (il terzo posto è difficile ma ancora possibile), vuoi perché il derby è sempre il derby. D’altra parte qualora l’Inter uscisse battuta domenica, e la Roma vincesse all’Olimpico, la qualificazione alla prossima Europa League sarebbe a rischio. C’è poi un’altra chiave di lettura. Se anche gli uomini di Stramaccioni perdessero il derby, ciò non darebbe alcun vantaggio ai rossoneri, che rimarrebbero sempre a un punto di distacco se la Juve vincesse in quel di Trieste.

    inter-milan | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    NO, PERDIAMO – Decisamente più contrastanti gli umori all’interno dei tifosi di strada, quelli che forse rappresentano meglio il cuore di qualsiasi squadra. Sono in tanti infatti a evidenziare come tra Milan e Juventus il male “minore” sia la squadra di Allegri. Troppo profondo l’odio nei confronti dei bianconeri, sentimento coltivato negli anni precedenti a Calciopoli, esploso successivamente nell’estate del 2006 e tornato in auge quest’anno, ora che gli uomini di Conte sono tornati ad essere i primi della classe. A gettare ulteriore benzina sul fuoco nello scontro tra Juve e Inter sono state le recenti dichiarazioni dell’ex juventino Tacconi, che ha parlato con orgoglio della terza stella.

    PARADOSSO – In tutto questo c’è il paradosso del tifoso bianconero. Fermo restando che la squadra è ancora davanti al Milan, potendo contare su un punto di vantaggio a due gare dal termine, nell’ambiente Juventus c’è chi sta iniziando a cedere difronte all’eventualità di tifare Inter qualora per assurdo dovesse arrivare un risultato negativo dalla trasferta di Trieste contro il Cagliari di Ficcadenti. Ma Inter e Juventus non si odiavano un tempo? Che confusione.

  • Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Il match tra Milan Atalanta termina 2-0 in favore dei rossoneri. A decidere l’incontro valido per la 36 giornata di Serie A le reti di Muntari ad inizio primo tempo e Robinho allo scadere. In classifica la squadra di Allegri si porta a meno 1 dalla Juventus, bloccata in casa dal Lecce di Serse Cosmi. E’ stata una partita difficile per i padroni di casa, specialmente durante la prima frazione di gioco, con i bergamaschi che si sono fatti apprezzare maggiormente sul piano del gioco. Delude Zlatan Ibrahimovic, piuttosto falloso per tutto l’arco della gara. Torna a segnare invece il brasiliano Robinho, la cui astinenza dal gol durava ormai dal 31 marzo scorso.

    SBLOCCA MUNTARI – Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, Allegri conferma il tandem d’attacco di Siena, con Cassano al fianco di Ibra. In difesa invece sorprende la scelta del giovane De Sciglio al posto di Bonera, complice l’infortunio che nei giorni scorsi ha messo ko Abate. L’avvio di partita è completamente a favore del Milan. Boateng e Consigli ingaggiano da subito un duello appassionante che vede momentaneamente vincente il portiere nerazzurro. Al 9′ minuto però la difesa di Colantuono si fa sorprendere dall’inserimento in area del ghanese Muntari, che dopo aver ricevuto un perfetto assist dal Prince conclude facilmente in rete il pallone dell’1-0 che sblocca la gara.

    BELLA ATALANTA – Dopo il vantaggio rossonero, gli ospiti crescono si a livello qualitativo che d’intensità. Il Milan fatica a manovrare e in almeno tre occasioni rischia seriamente di subire la rete del pareggio. I pericoli maggiori per la difesa guidata dalla coppia centrale Nesta-Mexes arrivano dall’argentino Denis. L’ex punta del Napoli alla mezzora sfiora il palo con un rasoterra pericolosissimo. Nel finale del primo tempo è Cazzola a mettere più di un brivido ai tifosi di San Siro, con un destro che si spegne fuori di poco.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    PRESSIONE ROSSONERA – La ripresa vede un Milan spingere sul pedale dell’acceleratore in cerca del gol che chiuderebbe l’incontro. Cassano illumina per Ibrahimovic ma lo svedese non trova la porta. L’Atalanta è meno propositiva rispetto ai primi 45′ minuti e la squadra di Allegri non sembra più soffrire come ad inizio gara.

    FINALE INATTESO – Il cronometro scivola via, nel mezzo le sostituzioni di Cassano per Robinho e Ambrosini per Gattuso. L’ennesimo errore di Ibrahimovic è il preludio degli ultimi minuti di gioia irrefrenabile tra gli spalti del Meazza. Arriva infatti la notizia del pareggio del Lecce a Torino, risultato che consente al Milan di sperare ancora nel titolo. A completare l’improvvisata festa di San Siro ci pensa il tap in vincente di Robinho sulla punizione scagliata in porta da Ibra al 3′ minuto di recupero. Campionato riaperto o destino già scritto?

    Pagelle Milan Atalanta 2-0

    Nesta 7: senza Thiago Silva è lui che manda avanti la “baracca”. D’estate prenderà il volo per gli Stati Uniti, ma il difensore romano ha già lasciato un marchio indelebile sui campi di mezza Europa.
    De Sciglio 6,5: a sorpresa in campo dal primo minuto, il giovane prodotto del vivaio rossonero gioca la sua più bella partita in prima squadra dal suo esordio tra i professionisti. Non fa rimpiangere Abate.
    Muntari 6,5: nel bene e nel male è l’uomo copertina di questo campionato. Chi l’avrebbe mai detto a gennaio, quando anche i tifosi del Diavolo più ottimisti non davano neanche una possibilità all’ex centrocampista dell’Inter?
    Ibrahimovic 5: quanta fatica per lo svedese nel trovare la porta. Da più di un mese ormai Ibra è lontano parente del calciatore straripante di inizio anno.

    Consigli 7,5: il portiere dell’Atalanta è protagonista di una serata magica. In avvio di match è letteralmente insuperabile. Non esaurisce la riserva di miracoli nella ripresa (chiedere a Ibrahimovic). Alla fine capitola proprio su Robinho, che non segnava da più di un mese.
    Cigarini 6,5: è il direttore d’orchestra della squadra nerazzurra. Forse uno dei segreti più celati della fantastica stagione degli uomini di Colantuono.
    Denis 6: El Tanque nel primo tempo sfiora il gol due volte. Prima è bravissimo Abbiati a respingere il pallone fuori dallo specchio della porta, alla mezzora invece l’argentino è sfortunato perché la sua conclusione si spegne di pochissimo a lato.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, De Sciglio 6,5, Nesta 7, Mexes 6, Antonini 6, Ambrosini 6 (78′ Gattuso s.v.), Muntari 6,5, Nocerino 6, Boateng 7 (73′ Flamini 6), Cassano 6 (68′ Robinho 6,5), Ibrahimovic 5.
    Allenatore: Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7,5, Ferri 6 (53′ Schelotto 6), Stendardo 6,5, Lucchini 6, Peluso 6, Raimondi 6,5, Cigarini 6,5, Cazzola 6, Bonaventura 6 (61′ Moralez 6), Denis 6,5, Tiribocchi 5,5 (77′ Carrozza s.v.).
    Allenatore: Colantuono.

    VIDEO MILAN ATALANTA 2-0
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  • Milan – Atalanta, dubbio Robinho El Shaarawy con Ibra

    Milan – Atalanta, dubbio Robinho El Shaarawy con Ibra

    Stasera a San Siro va di scena Milan Atalanta, sfida valida per la 36 giornata di Serie A. I rossoneri vogliono continuare a tenere aperto il campionato, consapevoli però che togliere lo scudetto alla Juventus sia ormai diventata un’impresa impossibile. Torna nella lista dei convocati Robinho, dopo le due assenze consecutive negli ultimi due incontri. Il brasiliano sarà in ballottaggio fino all’ultimo con El Shaarawy. Oltre a Binho, Allegri recupera anche Massimo Ambrosini. Con ogni probabilità il capitano partirà titolare in mezzo al campo. Tra gli ospiti c’è la tranquilli di chi non ha più nulla da chiedere al campionato. La classifica dice 46 punti (sarebbero 52 senza la penalizzazione), salvezza matematica raggiunta e quota 50 distante solo 4 punti. Obiettivo prestigioso, salvo il fatto che il personalissimo scudetto i nerazzurri l’hanno già portato a casa.

    UNDICI ROSSONERO – Il Milan scende in campo con il consueto 4-3-1-2. In porta Abbiati, difesa a quattro composta dalla coppia centrale Nesta-Yepes, con Bonera e Antonini terzini. Ancora non convocato Thiago Silva, mentre Bonera sostituisce l’infortunato Abate. A centrocampo classica linea a tre muscolare, con Nocerino e Muntari insieme al rientrante Ambrosini. Sulla trequarti giocherà titolare il ghanese Boateng, ormai pienamente recuperato, che agirà alle spalle del tandem d’attacco Ibrahimovic El Shaarawy. Difficile ipotizzare la presenza dal primo minuto di Cassano, se si tiene in considerazione del match disputato solamente tre giorni fa al Franchi di Siena. L’unico ballottaggio riguarda il compagno di reparto del capocannoniere svedese. Le indiscrezioni della vigilia danno favorito il Faraone, non è da escludere però un ritorno di fiamma di Robinho.

    robinho | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    ATALANTA – Reduce da tre vittorie nelle ultime 4 partite, i bergamaschi sono una delle squadre più in forma del campionato. Questa sera dovrebbero scendere in campo con il classico 4-4-1-1. Consigli guiderà la difesa a 4 costituita da Stendardo e Manfredini centrali, Raimondo e Peluso terzini. Lungo le fasce Colantuono opta per Schelotto a destra e Bonaventura a sinistra, mentre in mezzo al campo giocheranno Cigarini e Cazzola. Dietro El Tanque Denis, Tiribocchi è favorito su Moralez e Gabbiadini.

    PRECEDENTI – All’andata il Milan batté l’Atalanta all’Atleti Azzurri d’Italia per 2-0, grazie ai gol di Ibrahimovic su rigore e Boateng. La scorsa stagione, con Allegri in panchina, i rossoneri sconfissero i nerazzurri di Bergamo per 3-1 (doppietta di Pato e Borriello). L’ultimo successo dell’Atalanta in casa con il Milan risale alla stagione 2007-2008, quando i bergamaschi sbancarono il campo di San Siro per 1-2 con le reti di Floccari e Langella.

    Probabili formazioni Milan Atalanta, 36 giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Yepes, Antonini, Ambrosini, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Mexes, Mesbah, Aquilani, Gattuso, Robinho, Cassano. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli, Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Cazzola, Bonaventura, Tiribocchi, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Bellini, Ferreira Pinto, Lucchini, Carmona, Moralez, Gabbiadini. Allenatore: Stefano Colantuono.

  • Torna Cassano, Siena Milan 1-4 un poker di rimpianti

    Torna Cassano, Siena Milan 1-4 un poker di rimpianti

    Un poker di rimpianti per i rossoneri dopo Siena Milan e il rammarico che forse più del famoso gol di Muntari a pesare sulla conquista del campionato siano state le assenze di Cassano e Boateng. Allegri quest’oggi seppur senza pedine importanti come Thiago Silva e Nesta in difesa trova una dignitosa prestazione su un campo notoriamente difficile per chiunque rispolverando la grinta di Gattuso in mediana ma lanciando sopratutto il tridente titolare in attacco. Cassano seppur ancora a corrente alternata è la medicina giusta per vitalizzare uno spento Ibrahimovic e i tagli di Boateng, così come le sue conclusione dalla distanza, sono pane necessario per vivacizzare la manovra e renderla imprevedibile per difese attente e troppo chiuse. Oltre alla coppia Cassano Ibrahimovic è da segnalare ancora una volta Antonio Nocerino partito questa volta dalla panchina e autore della sua decima rete in campionato dimostrando di esser fondamentale per i rossoneri.

    con Ibra e Cassano è un altro Milan | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Siena Milan, la partita L’avvio di partita è tutt’altro che agevole per i rossoneri, Sannino infatti ha allestito il suo Siena in modo accorto chiedendo un asfissiante pressing ai suoi centrocampisti e continui raddoppi agli attaccanti. L’avvio di gara di Ibrahimovic svogliato e avulso dal gioco e un Cassano non troppo poco incisivo facevano presagire una giornata no cambiata in un sol colpo da un regalo di Brkic incapace di trattenere il pallone su un tiro cross dello svedese favorendo il ritorno al gol di Cassano. Due minuti e Ibra decide di metter il suo sigillo con una fucilata da dentro l’area di rigore. La partita cambia e il Milan torna a giocare un calcio convincente e a tratti spettacolare. Nella ripresa i ritmi calano e la partita scivola via senza particolari sussulti fino al gol di Bogdani che risveglia l’orgoglio rossonero che nel giro di tre minuti segna altre due reti. Nocerino, in versione Kaka, semina avversari prima di segnare la sua decima rete in campionato. Ibra nell’ultimo minuto di recupero arrotonda la sua posizione al vertice della classifica marcatori sull’ennesimo assist di Cassano.

    Siena Milan tabellino e pagelle
    Siena (4-4-1-1):
    Brkic 4,5; Vitiello 5, Rossettini 6, Terzi 5 (36′ Contini 5,5), Del Grosso 6; Grossi 6 (20′ st Bogdani 6), Vergassola 6, Gazzi 5,5, Brienza 5,5; Destro 5, Larrondo 5,5 (9′ st Bolzoni 6). A disp.: Pegolo, Contini, Belmonte, D’Agostino, Mannini, Bogdani. All.: Sannino
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6; Abate 6, Bonera 6,5, Yepes 6,5, Mesbah 5,5; Gattuso 6 (30′ st Nocerino 7), Van Bommel 6, Muntari 6 (15′ st Aquilani 5,5); Boateng 6 (35′ st El Shaarawy sv); Ibrahimovic 7, Cassano 7. A disp: Amelia, Mexes, Antonini, Maxi Lopez. All.: Allegri
    Arbitro: Brighi
    Marcatori: 26′ Cassano, 29′ e 47′ st Ibrahimovic, 45′ st Nocerino (M), 38′ st Bogdani (S)
    Ammoniti: Terzi (S), Gattuso, Van Bommel (M)

    Video Siena Milan 1-4 highlights Youtube
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    SERIE A 35 GIORNATA RISULTATI MARCATORI E CLASSIFICA