Tag: Massimiliano Allegri

  • L’Inter vince il Trofeo Tim, Juve e Milan ko

    L’Inter vince il Trofeo Tim, Juve e Milan ko

    Al San Nicola di Bari la nuova Inter di Stramaccioni conquista per l’ottava volta il Trofeo Tim, classico triangolare estivo tra Juventus, Milan e Inter. In vista del preliminare di Europa League contro la vincente dello scontro tra Hadjuk Spalato e Skonto Riga, i nerazzurri hanno effettuato un buon test vincendo entrambe le partite contro i bianconeri nella mini-gara iniziale e con i rossoneri nella terza. Nerazzurri quindi a punteggio pieno in questa dodicesima edizione, precedono la Juventus di Antonio Conte che nonostante abbia nelle gambe una preparazione di soli dieci giorni, è riuscita a far vedere ottime azioni e una buona intesa dei nuovi sul campo, eccetto qualche svarione difensivo di troppo di Lucio, apparso ancora spaesato e teso, soprattutto nel test che lo vedeva per la prima volta avversario della sua ex squadra. I bianconeri nella seconda partita hanno battuto il Milan con un calcio di rigore trasformato da Vucinic, mentre il “mini-derby” si è concluso 2-1  per i nerazzurri, con gol iniziale di El Shaarawy rimontato poi dalle reti di Guarin e Palacio.

    INTER-JUVENTUS 1-0 – Avvio tonico della Juventus che, seppur con una minore freschezza atletica dovuta a una preparazione tardiva rispetto a quella dei nerazzurri, ha messo in difficoltà la retroguardia interista con i tagli in profondità dei centrocampisti e i buoni movimenti di Quagliarella e Matri, che però sono stati abbastanza imprecisi sottoporta, in particolare il bomber napoletano, che già al 3′ minuto non è riuscito a sfruttare un bellissimo assist di Lichtsteiner a tu per tu con Handanovic che poteva portare i bianconeri sull’ 1-0. Inter piuttosto intimorita dall’avvio aggressivo della Juventus che poco dopo ha sfiorato il vantaggio sempre con Quagliarella servito da un bel cross del giovane Masi (che ha ottimamente impressionato nel ruolo di centrale difensivo). All’11 minuto il vantaggio dell’Inter con un rimpallo dopo un contrasto tra Milito e Masi, il successivo rimbalzo del pallone sul terreno (pessimo) del San Nicola ha tradito Lucio che ha spalancato la porta a Coutinho, abile e fredddo a battere Storari. La reazione della Juve, seppur sterile, non si è fatta attendere, ma la poca precisione nell’area di rigore ha portato a un nulla di fatto. Clamorosa l’occasione sprecata da Quagliarella dopo un bel dribbling di Matri, il quale lo ha servito ottimamente davanti ad Handanovic, ma il tiro impreciso è finito malamente sul fondo. L’Inter così si è aggiudicato il primo match che nei 45 minuti complessivi ha evidenziato un discreto stato di forma di entrambe le squadre, in particolare di Coutinho, molto propositivo e vivace negli schemi interisti.

    L’Inter vince il trofeo Tim © Giuseppe Bellini/Getty Images

    JUVENTUS-MILAN 1-0 – Nella seconda sfida la Juventus batte agevolmente il Milan che seppur con qualche affanno in difesa, soprattutto nel finale, non ha mai realmente corso seri rischi. Se nella prima uscita la coppia Matri-Quagliarella ha deluso, contro i rossoneri si è visto un Mirko Vucinic già in forma campionato, autore di tocchi pregevoli e di assist al bacio che hanno messo in difficoltà la difesa milanista. Nella squadra di Allegri c’era molta curiosità di vedere all’opera il nuovo acquisto Traorè davanti alla difesa, ma gli occhi erano puntati anche su El Sharaawy, desideroso quest’anno di conquistarsi un maglia da titolare per la definitiva consacrazione in Serie A. La squadra di Conte ha avuto sempre il pallino del gioco, ma la scarsa efficienza sottoporta, nonostante una buona intesa tra Vucinic e Boakye, ha fatto respirare la retroguardia rossonera, fino al 30′ minuto quando il montenegrino si procura un rigore eludendo l’avversario (Traorè) che non ha potuto far altro che stenderlo in area. Vucinic ha portato la Juventus in vantaggio spiazzando Amelia e dedicando il gol al figlioletto nato due giorni prima a Lecce. Per il resto ritmi bassi e pochi guizzi, se non la bella parata del giovane Leali su Boateng, ma la Juventus ha già dimostrato di voler fare sul serio anche quest’anno, nonostante i pochi giorni di preparazione nelle gambe.

    MILAN-INTER 1-2 – Nella terza gara il Milan rimpolpato di giovani inizia forte nonostante gli ottimi fraseggi corti della squadra di Stramaccioni, e il vantaggio rossonero è arrivato al 16′ con un bel tocco sotto di El Shaarawy a battere Belec. L’Inter non ci stà e consapevole di essere più avanti nella preparazione esce alla distanza e le ripartenze di Palacio e compagni hanno messo in difficoltà la difesa milanista che proprio dai guizzi dell’argentino hanno costruito le loro reti, dapprima con Guarin al 25′ su cross pennellato del ex Boca Juniors e poi 10 minuti dopo su un calcio di punizione battuto veloce a servire proprio Palacio che ha fatto secco il giovane Pazzagli. Due vittorie che hanno permesso alla squadra nerazzurra di alzare per l’ottava volta il trofeo e di avere maggiore fiducia in vista del preliminare di Europa League, ma anche dell’inizio del campionato.

    I risultati e i video del Trofeo Tim

    INTER-JUVENTUS 1-0
    7′ Coutinho

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    JUVENTUS-MILAN 1-0
    30′ rig Vucinic

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    MILAN-INTER 1-2
    16′ El Sharaawy (M), 25′ Guarin (I), 34′ Palacio (I)

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  • Il Milan al Trofeo Tim, Massimiliano Allegri prepara l’anno zero

    Il Milan al Trofeo Tim, Massimiliano Allegri prepara l’anno zero

    Rifondazione, rinnovamento, rivoluzione. In due sole parole “anno zero”. E’ questo quello che attende il Milan versione 2012/2013. Gli addii di Nesta, Zambrotta, Flamini, Gattuso, van Bommel, Seedorf e Inzaghi, più le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, segnano una decisiva svolta nella storia della società milanese. Un cambio generazionale totale con i soli Abbiati e Ambrosini a dover tramandare ai nuovi arrivati la grinta, la storia e la voglia di vincere che ha fatto grande la squadra rossonera. Si prospetta una stagione (e forse non solo una) di transizione, che servirà a far maturare esperienza ai nuovi arrivati e ai giovani della rosa, con Massimiliano Allegri pronto a questa nuova avventura.

    BERLUSCONI – Ordini del presidente del Milan, abbassare il tetto ingaggi, nessun acquisto faraonico e autogestione finanziaria. Silvio Berlusconi non è disposto a mettere più una lira, o meglio, un euro sulla società che ha acquistato nel 1986 e con la quale ha vinto tanto. Potrebbe essere giunta l’ora di cedere totalmente o in parte le quote societarie e l’abbassamento delle spese verrebbe visto di buon occhio dai possibili acquirenti.

    Massimiliano Allegri © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    MAX ALLEGRI – L’attuale allenatore rossonero si appresta ad iniziare la sua terza stagione a Milanello. Nel suo curriculum un primo e un secondo posto. Non male per uno che è passato nel giro di tre stagione dal Sassuolo al Milan, passando per Cagliari. Ora il mister livornese si ritrova davanti alla sfida più importante della sua carriere. Riuscire a lottare per lo scudetto con la squadra in completa rifondazione e senza acquisti di rilievo alle porte. Ha appoggiato completamente le scelte societarie, ritenendo la cifra offerta dal Psg per Ibra e Thiago troppo importante per essere rifiutata e spera che da qui al 31 agosto possano arrivare volti nuovi per non sfigurare in campionato e Champions League.

    LA VECCHIA GUARDIA – Abbiati e Ambrosini sono i superstiti, ma nello spogliatoio milanista quest’anno mancherà la saggezza di Nesta, la grinta di Gattuso, l’intelligenza di Seedorf e la voglia di vincere di Inzaghi. Un mix perfetto che ha permesso al Milan di vincere Scudetti, Champions League e Coppe varie.

    IL MERCATO – Grande lavoro quest’estate per l’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani. Robinho è in procinto di lasciare Milano e non è escluso che a ruota possano seguirlo Cassano e Boateng che iniziano a dare segni di sofferenza davanti a questa smobilitazione societaria. Il barese sogna un ritorno a Genova, sponda blucerchiata, mentre al secondo potrebbero spalancarsi le porte del Real Madrid. In entrata, l’idea nuova della società di via Turati si chiama Bendtner, attaccante danese dell’Arsenal. Acquisto che rientrebbe nel profilo economico imposto dalla presidenza.

    CLASS ACTION – Intanto gli abbonati milanisti sono pronti a ricorrere per vie legali contro il Milan, reo di aver imbrogliato i tifosi attraverso pubblicità ingannevole per la sottoscrizione dell’abbonamento per la stagione 2012/2013. La campagna pubblicitaria vedeva protagonisti Nocerino, Ambrosini, Boateng, Ibrahimovic e Thiago Silva. Con la cessione dell’attaccante e del difensore, il tifo rossonero si è sentito preso in giro e, con l’appoggio della Codacons, è pronto a partire con una class action.

  • Gattuso come Pirlo “Via dal Milan per colpa di Allegri”

    Gattuso come Pirlo “Via dal Milan per colpa di Allegri”

    Dopo la prima vittoria con la maglia del Sion, Gennaro Gattuso si è lasciato andare in alcune dichiarazioni molto interessanti nelle quali il calciatore ha fatto capire di sentire non poco la mancanza del Milan. L’ex giocatore rossonero, centrocampista che ha saputo fare della sua grinta il punto forte, ha voluto spiegare che la decisione di lasciare Milanello è stata causata dal tecnico Massimiliano Allegri che ha dichiarato di non voler inserire nel piano del futuro campionato ne Gattuso ne Nesta, altro difensore che è volato a Montreal dopo tanti anni al Milan.

    Uno sfogo comprensibile quello di Gattuso che ammette di pensare spesso al club rossonero dove per anni si è sentito come in famiglia, grazie all’ottimo rapporto che aveva con tutti. Il centrocampista ha voluto però precisare che Adriano Galliani gli aveva chiesto di rimanere ancora a Milano ma che sia lui che Nesta hanno preferito lasciare il club in quanto sapevano che sarebbe stata una stagione inutile se fossero rimasti sotto la guida di Allegri.

    Ringhio, visibilmente toccato dalla conversazione, spiega come sia completamente diversa la vita di un calciatore in Svizzera: ricorda che al Milan ogni cosa e persona era sempre a disposizione dei calciatori e che se mancava qualcosa, i dirigenti correvano subito a prenderla e nel giro di pochi minuti arrivava al campo. Opposta invece la situazione al Sion dove la crisi si è fatta sentire molto più che in Italia: il centrocampista ha riportato ai giornalisti l’esempio dello scotch, in quanto se ne usa troppo per fasciarsi la caviglia viene rimproverato.

    Gennaro Gattuso © Claudio Villa/Getty Images

    Tornando al Milan Gattuso ha voluto lanciare una frecciatina ad Allegri dicendo che se fosse nei suoi panni non riuscirebbe nemmeno a dormire: il centrocampista ha giustificato le partenze degli ex compagni Ibrahimovic e Thiago Silva parlando dei problemi economici ma ha spiegato che ora sarà dura per il tecnico perchè dovrà fare a meno del difensore più forte al mondo e dell’attaccante che da solo ti vince la partita.

    Mi manca il Milan, sarei ipocrita se non lo ammettessi – ha spiegato Gattuso – ma sono contento della scelta che ho fatto perché qui c’è da battagliare e da stringere i denti“.

    Insomma il calciatore che di grinta ne ha da vendere ha trovato pane per i suoi denti ma, essendo solamente all’inizio della stagione, è sicuramente partito con il piede giusto nel match contro il Grasshoppers nonostante il piccolo infortunio che l’ha costretto a lasciare il campo.

  • Ufficiale senza stelle la nuova maglia della Juventus

    Ufficiale senza stelle la nuova maglia della Juventus

    A distanza di un paio di mesi ritorna la polemica sugli scudetti vinti dalla Juventus. Il tutto nel giorno della presentazione, svoltasi allo Juventus Stadium, delle maglie relative alla stagione 2012/2013 dei bianconeri. Come preannunciato sulla casacca dei torinesi non compariranno le stelle, bensì la scritta “30 sul campo”. Una scelta fortemente voluta dal presidente dei bianconeri Andrea Agnelli che non lesina polemiche nei confronti della Figc.

    Noi li contiamo in fila e il risultato ci viene 30 – ha affermato –. Poi guardo l’aritmetica della Federazione e mi accorgo che sono 28. Non ci troviamo d’accordo. Così abbiamo deciso di togliere le 2 stelle dalle maglie perché non riconosciamo questo conteggio“. Nelle ore precedenti la presentazione tra i tifosi e sul web era circolata la foto della nuova divisa, con tre stelle sopra lo stemma societario. Ma si tratta quella in vendita presso gli store ufficiali dei bianconeri.

    Classica la prima maglia: strisce verticali bianco e nere, con al centro il tricolore e sul lato del cuore lo stemma con sotto la scritta “30 sul campo” color oro. Sul colletto invece la celebre frase di Giampiero Boniperti “vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”. Al centro della maglia, griffata ancora una volta Nike, lo sponsor con scritta bianca su sfondo nero.

    Dietro invece uno stile che ricorda molto quello di metà anni novanta: sfondo nero con numeri bianchi, nome dei giocatori scritti in nero su sfondo bianco. Completamente nera la seconda maglia con sfondo per lo sponsor bianco, nomi e numeri bianchi. A posare con le nuove divise due vecchie conoscenze come Vidal e Vucinic unitamente al nuovo arrivo Asamoah. Nel corso della presentazione, oltre alla stoccata nei confronti della Figc, Agnelli ha avuto modo di rispondere anche ad Agnelli che aveva stuzzicato i bianconeri con la storia dei 31 scudetti, ovvero della vittoria del campionato di Serie B, prima di parlare poi del caso relativo ad Antonio Conte e il suo interrogatorio davanti al procuratore Palazzi.

    Presentazione maglia Juventus

    Agnelli ha smentito qualsiasi piano B in caso di squalifica di Conte, dando fiducia al proprio tecnico e confidando nella sua onestà. Nel corso della conferenza si è parlato anche di obiettivi da perseguire, con Agnelli che non si è tirato indietro, dichiarando apertamente di puntare a vincere dappertutto, dal campionato alla Champions League per passare da quella Coppa Italia sfumata in finale contro il Napoli e la Supercoppa Italiana in programma a Pechino tra un mese esatto proprio contro i partenopei.

    Il numero uno della società bianconero non si sbilancia poi riguardo alla maglia numero dieci lasciata vacante da Alessandro Del Piero, con la scelta che spetterà cosi direttamente ai giocatori. E proprio riguardo all’ormai ex capitano, sui social network, è circolato un fotomontaggio con lo stesso che indossa la nuova maglia bianconera.

    Intanto i giocatori bianconeri, esclusi quelli reduci dalla fase finale dell’Europeo, si sono ritrovati per le visite mediche. Da domani invece il gruppo si sposterà a Chatillon/Saint Vincent dove comincerà a lavorare sul campo agli ordini di Antonio Conte e del suo staff. Si inizierà a sudare davanti ai tanti tifosi appassionati e pronti a seguire i bianconeri già dai primissimi giorni.

    Ecco le foto della presentazione delle maglie:

  • Seedorf Botafogo, il Milan diventa amaro

    Seedorf Botafogo, il Milan diventa amaro

    Calciomercato Milan, un altro pezzo di storia rossonera ha le valigie in mano, destinazione Rio. Infatti, come riportano stamani i maggiori quotidiani sportivi nazionali, Clarence Seedorf è ad un passo dal vestire la maglia del Botafogo, club di metà fascia del Brasilerao. Un rappresentante del rossonero si è incontrato ieri con il presidente della società carioca, Mauricio Assumpçao, e dall’incontro è scaturita un’intesa di massima sul prossimo trasferimento dell’orange in Brasile. La stampa locale, in particolare il giornale Lance, riferisce che il passaggio di Seedorf al Botafogo sia praticamente certo, dando la ormai famosa percentuale del 99%. Ciò che spinge l’olandese al di là dei confini europei è senza dubbio l’amore per la moglie brasiliana, oltre alla sua Fondazione Champions for Children, con la quale il calciatore vuole sostenere la crescita dei più piccoli che risiedono nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, giocare a Rio de Janeiro permetterà all’ex rossonero di usufruire di una favolosa villa (di proprietà dello stesso ex Ajax e Real) situata nel quartiere di Leblon. Già da tempo il centrocampista classe ’76 aveva rivelato l’intenzione di giocare un giorno nel Paese della moglie, desiderio che oggi è diventato realtà. Ad accoglierlo ci penseranno tanti giocatori giovani della squadra di Rio, fra cui spicca il talentuoso trequartista Elkeson, seguito anche da alcuni club europei, compreso il Bologna.

    clarence seedorf con la champions del 2007 | © ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images

    Il binomio Seedorf Botafogo è soltanto l’ultimo di tante coppie impossibili unitesi negli ultimi anni di calciomercato. Senza dover scomodare le altre squadre di Serie A, il Milan nel giro di pochi anni ha perso quasi per intero il proprio patrimonio calcistico che di fatto l’ha portato a essere uno dei club più temuti in campo europeo ed internazionale. Ricordiamo nell’estate scorsa la fuga di Andrea Pirlo sotto gli ombrelloni di Milanello, destinazione Torino, trasferimento che ha spostato la bilancia scudetto nettamente a favore dei bianconeri, cessione che ancora oggi riecheggia come un incubo nella testa dei tifosi del Diavolo. Pirlo è stato soltanto il primo di una lunga lista, che nel giro di 12 mesi ha detto addio al Milan. Il match contro il Novara del 13 maggio resterà forse negli occhi di San Siro ancora per tanti anni. Le lacrime delle vecchie glorie, un passato che non tornerà più (salvo rare eccezioni). Da Inzaghi a Nesta, fino ad arrivare a Gattuso, tre elementi chiave di quel Milan ancelottiano degli anni 2000 che dettava legge in Europa e nel mondo. E se si esclude il difensore romano, gli addii di Pirlo, Gattuso e Inzaghi hanno un unico comune denominatore: Conte Vampiro Max. Da parte sua Pirlo non avrebbe mai lasciato la società di Via Turati, e la scelta di andare alla Juventus si può leggere in chiave “ripicca” nei confronti di chi in lui non credeva più. Discorso simile per Ringhio, i cui polmoni avrebbero potuto ancora fare comodo alla squadra rossonera, ma il destino ha riservato all’ex Rangers un epilogo analogo a quello del suo vecchio amico Andrea. Superfluo spendere parole per Pippo Inzaghi, da due anni lasciato a scaldare la poltrona di casa e la tribuna di San Siro. Da oggi si aggiungerà anche il re del cioccolato. Addio Clarence.

    Palmares Clarence Seedorf al Milan
    Arrivo: 2002/2003
    Presenze: 432
    Gol: 62
    Scudetti: 2
    Supercoppe Italiane: 1
    Coppe Italia: 1
    Champions League: 2
    Supercoppe Europee: 1
    Coppa del mondo per club: 1

  • Ibrahimovic ringrazia ma resta al Milan: “Qui sto bene”

    Ibrahimovic ringrazia ma resta al Milan: “Qui sto bene”

    Si chiude ogni tipo di trattativa con il Paris Saint Germain. Il talento svedese infatti spiega “Ringrazio il Paris Saint Germain, ma resto al Milan”. L’attaccante del Milan non ha quindi nessuna intenzione di lasciare i rossoneri. Zero i dubbi che circondano il fuoriclasse, al contrario di quanto si era detto nei giorni scorsi.La sintonia con Galliani sembra infatti essere massima e Zlatan Ibrahimovic ha dichiarato di sentirsi in ottima forma per continuare a calcare il campo di San Siro e regalare altrettante emozioni ai tifosi rossoneri.
    Tutto ok anche con l’allenatore Allegri; nonostante la sintonia non sia alla pari di quella con Galliani tra Ibra e l’allenatore sembra esserci del gran rispetto che porterà ad una grande prossima stagione.

    Nel frattempo lo svedese si è aggregato alla sua squadra in vista degli Europei che si svolgeranno in Polonia e Ucraina.

    zlatan-ibrahimovic | © Gabriele Maltinti/Getty Images
    L’attaccante del Milan dovrà sfatare in questo torneo il fardello che si porta sulle spalle di essere un giocatore poco decisivo nei match che contano con la Nazionale.

    Detto fatto Ibra non ha perso tempo, cominciando già dalle qualificazioni con il piede giusto: in questo percorso verso Euro 2012 il suo apporto è stato infatti a dir poco fondamentale, mettendo a segno 5 gol in 8 partite.

    Importante è stato anche l’apporto di Zlatan Ibrahimovic nel match amichevole di ieri contro la Serbia dove lo svedese ha messo a segno la rete della vittoria. Dal dischetto Ibra ha magnificamente superato il portiere serbo siglando il 2-1 finale.

    Inutile nascondere le ambizioni in questo Europeo: la punta di diamante della Svezia in conferenza stampa ha infatti dichiarato:
    “Per me vincere questo Europeo, forse, varrebbe più di tutti i titoli che ho vinto fino ad oggi. Vincere con il proprio paese è speciale, anche perchè è sempre un onore giocare per la propria nazionale. Sarebbe fantastico poter vincere con questa maglia e poi tornare a casa e festeggiare con i tifosi”.

  • Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Borsino allenatori Serie A, Zeman Roma. Petkovic Lazio

    Nonostante tutta l’attenzione, in questi giorni, sia rivolta al ciclone scommessopoli e alla Nazionale azzurra che si sta preparando per gli Europei di Polonia ed Ucraina, le società continuano a lavorare sia per quanto riguarda il calciomercato, al fine di rafforzare gli organici da mettere a disposizione degli allenatori sin dall’inizio della preparazione estiva. Ed a proposito di allenatori, cercheremo adesso di far un borsino allenatori serie A provando ad intuire i movimenti sulle ancora tante panchine vuote o le cui società non hanno sciolto le riserve. Ma partiamo dalle certezze. E qui vi rientrano le prime tre classificate dell’ultima stagione.

    La Juventus, nonostante l’avviso di garanzia della Procura di Cremona, ha difeso ma spada tratta e confermato Antonio Conte, l’uomo che ha riportato i bianconeri sul tetto d’Italia dopo diversi anni. Resterà sulla panchina del Milan Massimiliano Allegri, nei cui confronti sembrava mancare la fiducia della società rossonera che invece ha deciso di dare un’altra chance all’allenatore toscano nonostante la non brillante annata appena trascorsa. Sembra aver smaltito la stanchezza che si era palesata dopo l’ultimo turno di campionato Francesco Guidolin, il quale guiderà l’Udinese sin dai preliminari di Champions League.

    In zona Europa League al momento l’unica panchina certa è quella dell’Inter, affidata ad Andrea Stramaccioni che ha avuto il compito di guidare i neroazzurri nel’ultima parte dell’annata appena trascorsa. Discorso diverso invece per Napoli e Lazio. De Laurentiis come al solito non ha sciolto le riserve con Mazzarri, il quale pretende alcune garanzie tecniche ben precise. Al momento c’è circa il 70% delle possibilità che resti, mentre il restante 30% è da dividere tra Reja (20%) e Montella (10%), tecnici gli ultimi due molto graditi dal patron dei campani. La Lazio sembra aver sciolto ogni dubbio: sarà il serbo Vladimir Petkovic il nuovo tecnico.

    Zdenek Zeman © Giusepep Bellini/Getty Images

    Tecnico straniero anche per la Roma, ormai vicinissima a Zdenek Zeman. Il boemo (90%) sembra aver battuto la concorrenza sia di Vincenzo Montella (5%) che di Andrè Villas Boas (5%). E a proposito di Montella (60%), sembra essere lui il prescelto di Pradè per guidare la Fiorentina, ma ancora il discorso è tutt’altro che concluso. La società infatti sta valutando anche altre soluzioni, come quella che porta a Claudio Ranieri (30%) e Fulvio Pea (10%), mentre per Zeman ormai c’è poco da fare. Se l’aeroplanino risolverà il rapporto con il Catania, allora l’affare potrebbe concludersi in fretta. Ed a proposito degli etnei, il patron Pulvirenti sembra orientato su Marino (70%), il quale dovrebbe battere la concorrenza di Maran (20%) e Ficcadenti (10%). Quest’ultimo infatti sembra orientato alla riconferma in quel di Cagliari.

    Tanto per cambiare nuovo allenatore a Palermo: si tratta di Giuseppe Sannino, reduce da un’ottima stagione in quel di Siena. I toscani, per la sua successione, stanno seriamente pensando all’attuale tecnico del Sassuolo Pea (60%), ma molto dipenderà anche dall’eventuale promozione degli emiliani in Serie A e dal futuro dei bianconeri implicati nella vicenda scommessopoli. L’alternativa sembra essere rappresentata da Davide Dionigi (30%) del Taranto, mentre sembra da escludere l’ipotesi Devis Mangia (10%). Non cambieranno nulla Atalanta, Bologna, Chievo e Parma, le quali proseguiranno rispettivamente con Colantuono, Pioli, Di Carlo e Donadoni, autori di ottime stagioni.

    Preziosi ha deciso di dare fiducia a Gigi De Canio, il quale ha guidato il Genoa alla salvezza nelle ultime giornate del campionato appena trascorso. Capitolo neo promosse: Giampiero Ventura non si muoverà da Torino, mentre il Pescara cambierà, con Zeman destinato alla Roma. In pole sembra esserci Delio Rossi (40%), ma la concorrenza è davvero tanta. Da non escludere però un ritorno di Eusebio Di Francesco (30%) o la scommessa Giacomo Modica (30%), pupillo di Zeman.

  • Milan, idea Forlan. Maxi Lopez costa troppo?

    Milan, idea Forlan. Maxi Lopez costa troppo?

    E’ un’estate rovente quella che attende Adriano Galliani e il Milan. Con il tormentone Ibrahimovic e le sirene europee che attanagliano Thiago Silva a fare da sfondo, le notti estive dei rossoneri si preannunciano insonni. Gli ultimi due acquisti (Traorè e Montolivo) rappresentano una buona base per ripartire, ma evidenziano anche l’unico modus operandi possibile al momento in Via Turati e non solo. Stiamo parlando della politica low cost che ha portato agli acquisti sopra citati ma che non permette per adesso di poter immaginare l’inizio di una nuova era gloriosa almeno quanto la precedente. Siamo sicuri che lo stratega Galliani avrà già in mente il dà farsi, ma ciò non toglie la difficoltà esistente nel fare mercato senza avere a disposizione un budget all’altezza della società che si rappresenta.

    Maxi Lopez © Claudio Villa/GettyImages

    ADDIO MAXI LOPEZ? – A confermare questa tesi, ecco la situazione rigurdante uno degli ultimi arrivati: Maxi Lopez. Il giocatore argentino è arrivato alla corte di Massimiliano Allegri nel gennaio scorso quando un’estenuante trattativa portò il 28enne argentino al Milan solo dopo la non riuscita dell’operazione Tevez-Pato. Nonostante il suo acquisto fu chiaramente una seconda scelta e la scarsa fiducia ricevuta, il 28enne attaccante argentino ha sempre dichiarato amore alla maglia rossonera e lo ha fatto anche di recente: ” Ci tenevo tanto a questa maglia e penso che ogni volta che sono stato chiamato in causa ho fatto il mio meglio, ho cercato di dare il massimo. Ora mancano pochi giorni e i miei procuratori parleranno con la società, spero vada tutto bene. Io ho in testa solo il Milan perché mi sono trovato subito benissimo, penso che posso dare molto di più e voglio giocare con questa maglia, non penso ad altro”. La società di Via Turati non la pensa così ed infatti non ha nessuna intenzione di sborsare 8 milioni di euro per il riscatto dell’ex Catania. Come dar torto alla volontà rossonera considerando anche lo scarso utilizzo e il conseguente mancato apporto del giocatore in questi 5 mesi. L’impressione è che il Milan voglia temporeggiare per ottenere un sostanziale sconto del prezzo del riscatto, se ciò non si dovesse verificare è già pronta la valigia per l’argentino. D’altronde spendere 8 milioni per far sedere in panchina un giocatore non molto considerato da Allegri sarebbe un vero spreco per di più di questi tempi.

    IDEA FORLAN – Ed ecco pronto il piano B. Provocazione di mercato o occasione low cost? Il Milan starebbe pensando a Diego Forlan, di proprietà dell’Inter ancora per poco. Infatti, il numero 9 interista e la società nerazzurra starebbero lavorando alla rescissione del contratto che lega l’attacante all’Inter fino al 2014. A rescissione avvenuta, il Milan potrebbe offrire a Forlan un contratto a cifre un pò più basse dell’attuale ingaggio, ed in caso di fumata bianca la società rossonera avrebbe sicuramente a disposizione un giocatore dalle ottime qualità e che punta a rifarsi dopo una delle stagione più deludenti vissute mai in carriera. Ipotesi molto suggestiva ma di possibile attuazione visto la mancanza di fondi che contraddistingue il mercato italiano. Anche se non sono da escludere possibili altre opzioni (Brasile) per il futuro del cacha.

  • Rottura Ibrahimovic – Milan? La società smentisce

    Rottura Ibrahimovic – Milan? La società smentisce

    “Ibra ha dichiarato che resta al Milan”. Queste le parole pronunciate ieri da Massimiliano Allegri. Notizia dell’ultima ora: il tecnico del Milan e Adriano Galliani avrebbero chiesto al presidente Berlusconi di poter cedere il campione svedese. Infatti Zlatan Ibrahimovic, secondo ANSA, non si parlerebbe più con il tecnico livornese e sarebbe al centro di continui dissidi all’interno dello spogliatoio rossonero. Arriva subito la smentita della società attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale: “Il Milan, attraverso l’ufficio comunicazione, smentisce la notizia secondo cui ci sarebbe incompatibilita’ fra Zlatan Ibrahimovic e l’allenatore Massimiliano Allegri perche’ destituita di ogni fondamento e non vera”.

    ADDIO IBRA?  – Nonostante la smentita repentina della società rossonera in merito alla possibile cessione di Zlatan Ibrahimovic, non possiamo escludere che lo svedese lasci Milano. Innanzitutto la storia ci insegna che Ibra difficilmente resta più di 2-3 anni nello stesso club vedi Ajax, Juventus, Inter, Barcellona. In effetti 2 stagioni al Milan potrebbero anche bastargli soprattutto se si pensa allo stato d’animo dello svedese. Il numero 11 del Milan non ha mai segnato come quest’anno(28reti in campionato) eppure si ritrova con zero titoli, verdetto difficile da mandare giù per un giocatore che negli ultimi 10 anni ha vinto sempre il titolo nazionale in qualsiasi squadra abbia giocato. Inoltre il progetto Milan non sembra più stuzzicare le fantasie dell’ex barça ed ecco allora possibile una sua imminente partenza. Perchè? L’attaccante della Svezia ha superato i 30 anni e con i  2-3 anni che gli restano per giocare ad alti livelli vorrebbe coronare il suo sogno, o per meglio dire la sua “ossessione”: vincere la Champions League.

    Zlatan Ibrahimovic © Claudio Villa/Getty Images

    DOVE ANDARE? – Restare al Milan significherebbe dire addio a questo obiettivo, mentre andare a giocare al Manchester City dove Roberto Mancini lo aspetta a braccia aperte o andare al Real Madrid di Mourinho, suo ex allenatore all’Inter, potrebbero essere le giuste mete per giocarsi le proprie carte da protagonista anche nell’Europa che conta. Il Milan con una sua cessione perderebbe tanto ma risparmierebbe altrettanto e aspetto da non trascurare è che il Manchester City ha 3 carte giuste per far vacillare Galliani ovvero Carlitos Tevez, Mario Balotelli e i soldi dello sceicco Mansour se a questo aggiungiamo la stima che il Mancio ha per Ibra possiamo cominciare a credere che non sia un’ipotesi impossibile.

  • Milan, Thiago Silva al City per Balotelli?

    Milan, Thiago Silva al City per Balotelli?

    La parola addio sembra non voler abbandonare le porte di Milanello. Nel fuggi fuggi generale di questi giorni potrebbe esserci qualche altro tassello dell’undici milanista pronto a lasciare Milano. In effetti rimpiazzare sia a livello tecnico che di spogliatoio, gente come Nesta, Seedorf, Gattuso non è impresa di facile riuscita. Gli acquisti di Bakary Traorè e Riccardo Montolivo e il possibile ingaggio di Acerbi non posso bastare a non far rimpiangere un pezzo di Milan andato via. Ed è per questo che Adriano Galliani starebbe pensando all’acquisto di un top player che infiammi la piazza rossonera.

    THIAGO SILVA PER BALOTELLI? – Per finanziare l’acquisto di un top player c’è bisogno di molta liquidità e a tal motivo il Milan se vuole regalarsi un grande attaccante dovrà sacrificare qualche pezzo pregiato. L’ultima indiscrezione lanciata oggi dal Corriere dello Sport vede come sacrificato Thiago Silva in una trattativa con il Manchester City che porterebbe a Milano Mario Balotelli più qualche milione. Ipotesi molto suggestiva ma possibile dal momento che, ora come ora in Italia se vuoi fare un gran mercato devi cedere, incassare denaro e poi investirlo. La valutazione del centrale brasiliano si aggira sui 30 milioni di euro, la stessa cifra che il City pagò 2 anni fa all’Inter per portare a Manchester Balotelli.

    Thiago Silva © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Thiago Silva andrebbe a rinforzare il reparto difensivo della squadra di Roberto Mancini e più precisamente prenderebbe il posto occupato da Lescott affiancando il centrale belga Vincent Kompany. Il Milan cedendo il centrale della nazionale brasiliana perderebbe uno dei 3 difensori più forti al mondo, ma avrebbe a disposizione un potenziale fenomeno come Super Mario, qualche milione per rinforzare il reparto difensivo con Acerbi e Granqvist, e affiderebbe le chiavi della difesa a Philippe Mexes. Nella giornata di ieri Roberto Mancini, allenatore dei Citizens, ha depistato l’ipotesi di una cessione di Balotelli: “Mario è stato chiaro, ma io ribadisco il concetto: Balotelli resterà a Manchester al centouno per cento”. Chi avrà ragione? Forse basterà aspettare qualche settimana per capire le intenzioni dell’ex allenatore dell’Inter. Una cosa è certa: ai campioni d’Inghilterra gioverebbe più avere Thiago Silva in difesa piuttosto che un Balotelli in un reparto super affollato da top player vedi Dzeko, Tevez (pallino di Galliani) e Sergio Aguero sempre più amato a Manchester dopo il suo goal storico che è valso il titolo in Premier League dopo 44 anni di attesa.

    I tifosi milanisti dopo aver versato lacrime per i 6 addii di domenica, stanno già tremando all’ipotesi di perdere uno tra Thiago Silva e Ibrahimovic. Per lo svedese sono già arrivate le rassicurazioni da parte del suo procuratore Mino Raiola, il quale nella giornata di ieri ha dichiarato che il suo assistito è intenzionato a rispettare il suo faraonico contratto ( 9 milioni annui) che lo lega a Milano. Ma i mal di pancia sono dietro l’angolo e potrebbero diventare insidia fastidiosa fino al 31 Agosto 2012, data di chiusura del mercato estivo. Si preannuncia un’estate calda per Galliani, che con un occhio al bilancio dovrà inventarsi qualcosa per consegnare a mister Allegri una squadra competitiva per il titolo.