Tag: Massimiliano Allegri

  • Allegri, nessun alibi. Ecco perché deve esser esonerato

    Allegri, nessun alibi. Ecco perché deve esser esonerato

    Per vedere il Milan così in basso bisogna ritornare alla lontana stagione 1941-42 quando Berlusconi aveva appena cinque anni e Adriano Galliani non era ancora nato. Il calcio allora era notevolmente diverso e nel corso di quasi trequarti di secolo i colori rossoneri hanno in molte occasioni segnato piacevolmente svolte importanti viziando i suoi tifosi fino a diventare il club più titolato al mondo. Ci sono tanti modi di leggere cinque sconfitte in otto partite, quella più facile è da attribuire alle pesanti partenze di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva poi si può aggiungere la sentenza sul Lodo Mondadori e la conseguente assenza nella finestra di mercato, i più temerari poi possono addirittura lamentare i torti arbitrali nel derby.

    In realtà le cinque sconfitte in otto partite sono da attribuire quasi interamente a Massimiliano Allegri e adesso provo a spiegarvi perché. Prima di metter alla berlina il tecnico livornese voglio però fare una premessa, questo Milan non è da scudetto e non lo sarebbe stato anche se in panchina ci fosse stato Capello o Ancelotti. La terza stagione di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan ha secondo me evidenziato finalmente i suoi limiti tecnici e caratteriali, la mancanza di un vero credo calcistico (nascosto in questi anni solo dalla presenza di Ibrahimovic) e sopratutto l’incapacità di motivare un gruppo.

    Massimiliano Allegri
    Esonero Allegri |© Getty Images

    Nel gruppo rossonero si evince la sfiducia, la consapevolezza di non esser competitivi ma soprattutto si evince l’incredibile mancanza di qualità. Sin da quando Allegri decise di sostituire Pirlo con Van Bommel si era intuito che qualcosa non andava, sia chiaro non tanto per l’addio dell’attuale bianconero ma per l’assurda decisione di puntare sulla forza fisica e non sulla qualità. Il Milan si è così impoverito di estro, perdendo così l’identità che l’ha da sempre caratterizzata nel lungo ciclo berlusconiano.

    Le colpe di Massimiliano Allegri son quelle di far sentire inadeguati i giocatori che in difesa sono costretti a sostituire Thiago Silva. Per far un paragone, Antonio Conte è riuscito a recuperare Leonardo Bonucci facendolo sentire forte e indispensabile come Baresi. Le colpe di Allegri sono nell’affidarsi ancora ad Antonini ed Abate come terzini, di affidare la regia del centrocampo a De Jong, di non aver fatto sentire importante Cassano e di non motivare abbastanza Robinho. Per tutto questo dico che il ciclo di Massimiliano Allegri al Milan è finito e l’esonero servirebbe per salvare il salvabile prima di riprender un nuovo ciclo.

     

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  • Milan in ritiro, Galliani marca stretto Allegri

    Milan in ritiro, Galliani marca stretto Allegri

    La sconfitta di ieri del Diavolo all’Olimpico spinge Galliani a spedire il Milan in ritiro per fino alla prossima sfida casalinga contro il Genoa. Soluzione drastica, difficile da ricordare nella storia recente del Milan, anche perché un avvio shock come quello di quest’anno non si registrava da 71 anni. Cinque sconfitte nelle prime otto partite, dodicesimo posto provvisorio in classifica (pochi minuti fa anche il Cagliari ha superato i rossoneri, quel Cagliari che prima di oggi era in terzultima posizione). Manca la tranquillità, manca la fiducia, mancano forse idee chiare da parte dell’allenatore Massimiliano Allegri, anche ieri messosi in mostra con un cambio di modulo che ha sancito un ritorno al passato quanto anacronistico quanto nefasto. Mercoledì il Malaga, sabato il Genoa. Sette giorni decisivi.

    Le parole di Galliani devono far riflettere. Dopo la sconfitta del derby l’ad rossonero sembra essersi irrimediabilmente dal tecnico livornese. L’affermare “non c’è la volontà di cambiare guida tecnica ma Allegri deve trovare delle soluzioni” lascia in sospeso l’intera questione. Porte aperte quindi, non più una chiusura netta. In panchina iniziano così ad individuarsi delle falle pericolose, dove il rischio di allagamento e naufragio esiste e pare sempre più incombente.

    Allegri avrà ancora voglia di ridere fra 7 giorni? | ©Claudio Villa/Getty Images

    L’ottimismo di Allegri della vigilia strida con la prestazione del primo tempo di ieri. A preoccupare maggiormente i tifosi rossoneri sono però le parole del post-partita di ieri, parole che esprimono ancora attestati di stima nei confronti della squadra, nonostante il campo abbia detto e sentenziato l’opposto. Dichiarazioni divenute ormai note a tutti i fan del Diavolo. C’è forse il tentativo di rendere una situazione anomala come normale? Perché ci si deve abituare alla sconfitta? Perché continuare a dire che va tutto bene quando la zona retrocessione è a soli due punti, e non dopo 2 giornate ma quando ormai si sta arrivando a novembre? Tali dichiarazioni non minano ulteriormente la pische già ai minimi termini dei calciatori?

  • Klose e Hernanes schiantano il Milan. La Lazio vola

    Klose e Hernanes schiantano il Milan. La Lazio vola

    Com’è piccolo il Milan (cit. Luca Serafini). La Lazio batte i rossoneri 3-2 e si porta a meno uno dal Napoli, sconfitto nel pomeriggio allo Stadium. Il successo dei biancocelesti porta la firma di Hernanes e Klose, più la partecipazione decisiva di Candreva. Non è bastato al Milan svegliarsi dopo il 3-0 del tedesco, quando con l’ingresso di Pato la squadra ha preso più coraggio e segnato due reti che sembravano il preludio all’ennesima rimonta targata 21 ottobre (lo scorso anno Lecce-Milan 3-4 ndr). Da sottolineare la quinta rete in campionato di El Shaarawy, sempre più leader del Milan, e il terzo gol di squadra che ha il nome di Nigel De Jong, autore del momentaneo 3-1. Nonostante il quinto ko di quest’anno, a fine partita Galliani conferma Allegri. Più che altro per mancanza di soluzioni.

    EPISODI– Ad essere onesti il Milan non demeritava. E’ significativo però come il Diavolo subisca con troppa facilità gol in questa stagione. A questo punto l’assenza di Thiago non può più essere un alibi. Sul banco degli imputati sale la psiche, che nell’arco dei 90′ minuti sa essere letale. Il tiro deviato (ma vincente) di Hernanes, il salvataggio miracoloso di Dias sulla conclusione di El Shaarawy, e il capolavoro di Candreva con Amelia fuori posizione fotografano un primo tempo dove il Milan è stato punito oltremisura nel risultato, che vede i padroni di casa avanti 2-o.

    S.S. Lazio v AC Milan - Serie A
    Klose condanna il Milan | ©Paolo Bruno/Getty Images

    LA BESTIA E IL PAPERO – Ad inizio ripresa arriva il sigillo della Bestia. Klose, il tedesco, segna il 3-0 dopo soli cinque minuti. Troppo cinica la Lazio per questo Milan così piccolo, ancora in cerca della sua identità violentata durante una notte d’estate. Fa persino tenerezza l’entrata di Pato. Tutti a chiedersi se si romperà un’altra volta, il motivo per il quale Allegri ha voluto rischiarlo essendo il punteggio irrecuperabile. Poi è andata come è andata. I rossoneri segnano il primo gol della serata, dove per poco il Papero non ci mette il suo zampino, poi ancora la seconda rete. Infine vedi un Pato integro, sicuro, che forse dentro di sé non ha più paura di rompersi. Il Milan lo ha aspettato, ora è lui a dover fare di tutto per diventare insieme ad El Shaarawy l’uomo della svolta. Perché stavolta a chiederlo non è soltanto il tifoso, è anche la storia.

    LE PAGELLE DI LAZIO-MILAN 3-2 (20-10-2012)
    Klose 7,5: dieci gol stagionali, sei in campionato. A 34 anni suonati il tedesco non ha intenzione di smettere. E’ uno dei pochi top-player rimasti in Serie A.
    Hernanes 7,5: otto partite in campionato, cinque gol. Con Klose ha segnato in tutto 11 reti delle 15 totale segnate dai biancocelesti. Petkovic sa di avere due fuoriclasse assoluti.
    Candreva 7: porta la firma dell’ex Udinese il gol più bello della serata. Con Petkovic ha trovato la sua dimensione perfetta. Dopo i due extra-terresti c’è lui nella scala dei valori assoluti a Formello.
    El Shaarawy 7: si sbatte lotta, per poco non firma una doppietta come contro il Cagliari. Ambrosini gli ha promesso che pagherà le sue vacanze qualora riesca a raggiungere i 7 gol prima di natale. Adesso il capitano deve sperare che il Faraone non decida di farsi un viaggio nello spazio da turista.
    Emanuelson 6,5: purtroppo i rossoneri l’hanno capito da un po’, il jolly olandese è diventato determinante per la squadra. Con il suo ingresso la squadra ha cambiato faccia. Che Emanuelson diventasse determinante nel Milan forse non l’avrebbe mai detto nessuno. Com’è piccolo il Milan.
    Boateng 2:  non sappiamo se sia l’ansia da prestazione, il peso della maglia, le voci che lo danno cornuto. A dir la verità non sappiamo neanche se ieri sia sceso in campo. Per la fiducia gli diamo 2.

    VIDEO HIGHLIGHTS LAZIO-MILAN 3-2

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  • Lazio-Milan, il ritorno di Pato e la conferma di Allegri

    Lazio-Milan, il ritorno di Pato e la conferma di Allegri

    Sabato sera il Milan scende in campo all’Olimpico contro la Lazio. Partita chiave per i rossoneri di Allegri, al quale è stata di recente confermata la fiducia anche in caso di sconfitta a Roma. Le aspettative sulla prestazione della squadra sono alte. Inutile ricordare come il Diavolo attraversi uno dei periodi più neri della sua storia. Numeri e giocatori certificano una sentenza esente da margini di errore. Sette punti in altrettante giornate, due punti di vantaggio sulla terzultima, la coppia centrale di difesa che vede alternarsi ogni settimana uno tra Bonera, Acerbi, Yepes, Mexes e Zapata, un portiere (Abbiati) che si è guadagnato lo stipendio soltanto nella felice trasferta di Pietroburgo. I tifosi del Milan si aggrappano ora all’ultima speranza, che ha il nome e cognome di Alexandre Pato.

    Il brasiliano arriva alla trasferta romana con un’amichevolee una partitella in famiglia nelle gambe. Due partite nelle quali il Papero è andato a segno in tre occasioni. Il secondo appuntamento decisamente migliore del primo, dove Pato era apparso quasi impaurito a voler dare un minimo di gas. Alexandre dovrà risolvere parecchi problemi ad Allegri, iniziando dalle reti in attacco. Segnare sette gol in sette partite è sinonimo di piccola squadra. Da Milanello fanno notare che se i ragazi di Allegri avessero avuto una media di due reti a incontro, adesso la classifica vedrebbe il Milan al primo posto. E chi meglio di Pato conosce la parola rete? In 143 gare disputate, il Papero ha segnato 61 gol, mantenendo così una media impressionante (per la sua età di un gol ogni due partite). Nell’editoriale di oggi Carlo Pellegatti scrive “Destinazione Nordhal”, dove Nordhal sta per miglior goleador di sempre della storia rossonera, augurando a Pato e al Milan che sia proprio lui a raggiungere e superare un giorno il mitico calciatore svedese.

    AC Milan's coach Massimiliani Allegri (L
    Contro la Lazio torna Pato e Allegri mantiene la panchina | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    All’inizio dicevamo come Allegri non sia a rischio esonero per la partita di sabato, qualunque sarà il risultato al triplice fischio finale. A confermarlo per l’ennesima volta in questo avvio di campionato è stato Adriano Galliani, che ieri sera si è incontrato con il tecnico livornese. Durante il vertice fra i due è plausibile che si sia parlato del match contro la Lazio, riguardo il quale l’ad rossonero ha voluto ribadire l’assoluta importanza. Avanti così quindi, avanti con Allegri. Mancano le alternative d’altronde, perché Tassotti pare abbia definitivamente sposato la scelta di mantenere il profilo degli ultimi 10 anni, perché licenziare un allenatore non rientra nello stile del Milan berlusconiano (a memoria sono tre gli esonerati, Tabarez, Zaccheroni e Terim), perché Allegri in tutto questo non ha grandi colpe, perché l’esonero del livornese comporterebbe un ulteriore sacrifico in termini economici per le casse di Via Turati, perché i giocatori (vedi le ultime dichiarazioni di Robinho e compagnia cantante) remano ancora per Allegri, aspetto quest’ultimo fondamentale e determinante per la conferma del tecnico, aspetto che viene monitorato costantemente da Galliani attraverso le sue sempre più frequenti visite al centro di Milanello per le sedute di allenamento . Sabato si avvicina, il Milan “ritrova” due certezze: Alexandre Pato e Massimiliano Allegri.

  • Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Alla luce di quanto visto nelle prime settimane della nuova stagione, il Milan può definirsi come bello dentro ma sporco fuori. Una ragione a questo concetto c’è e va letta sotto la voce settore giovanile. Perché se è vero che la squadra di Allegri è lontana parente di quella che trionfava due anni fa all’Olimpico, è anche vero che i giovani ragazzi rossoneri attraversano un momento felice. Di questa mattina la notizia del debutto con i Giovanissimi Nazionali del gioiellino Hachim Mastour, acquistato dalla Reggiana per una cifra “record” di 500 mila euro e finalmente in campo a deliziare quelli che sono i suoi nuovi tifosi. Nel match contro l’Albinoleffe Mastour ha realizzato una doppietta, dando il là alla goleada dei ragazzi di Vecchi (7-0) contro i malcapitati avversari. Il talentuoso fantasista classe ’98 è ora pronto alla convocazione da parte degli Allievi di Pippo Inzaghi fin dalla prossima domenica.

    Ed è proprio l’ex bomber rossonero la nota più lieta per il settore giovanile del Milan. Galliani e il responsabile Filippo Galli lo hanno scelto da subito come tecnico degli Allievi Nazionali, una panchina molto importante perché ponte per l’arrivo in Primavera, l’anticamera del calcio professionistico. Nelle cinque partite fin qui disputate Inzaghi ha collezionato quattro vittorie ed una sconfitta (sul campo dell’Atalanta), dimostrando di avere la stoffa necessaria per proseguire questo lavoro. Ad avvalorare questa tesi è venuta in soccorso l’amichevole di ieri pomeriggio contro i pari età del Parma, capolista del Girone A e guidata da Cristiano Lucarelli. Il Milan di Inzaghi ha travolto nettamente i gialloblu dell’ex goleador di Livorno con un secco 4-1.

    AC Milan v Bologna FC - Juvenile Match
    Filippo Inzaghi studia per diventare grande | ©Marco Luzzani/Getty Images

    Il problema è che più ci si avvicina alla Prima squadra, più i problemi vengono al pettine. Parliamo della Primavera del Milan, che di per sé non ha nemmeno un organico inferiore rispetto alla media generale del campionato, ma che fatica ad emergere nel proprio Gruppo di appartenenza. Un ruolino in trasferta fin qui disastroso per gli uomini di Dolcetti, che hanno collezionato sempre sconfitte lontano dal centro Vismara (fuori-casa non vincono da 6 mesi ndr). In molti danno la colpa proprio all’allenatore, mister Dolcetti, incapace secondo i critici di dare un gioco alla propria squadra, che fra gli altri può contare su giocatori di talento come Cristante, Valoti, Di Molfetta, Petagna, Ganz. Le analogie con Allegri sono curiosamente numerose. Entrambi infatti sono ex centrocampisti, sfruttano un sorriso tirato, postura casual, ed ultimamente non riescono a vincerne una.

    LA PRESENTAZIONE DI MASTOUR AL MILAN
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  • Nuovo Milan, Galliani a New York per convincere Guardiola

    Nuovo Milan, Galliani a New York per convincere Guardiola

    Guardiola al Milan non è più una barzelletta da raccontare agli amici sotto l’ombrellone mentre si prende l’ultimo sole d’agosto. Il clima è cambiato, l’atmosfera è più seria, secchielli e palette lasciano il posto ai spenti uffici borghesi, dove tra una pausa e l’altra si legge la prima pagina di Google News e si scopre che un nuovo Milan sta nascendo. Sponda rossonera, la più malata, che nel giro di un mese si è riscoperta improvvisamente piccola. Una crisi tecnica senza confini, culminata nella furente sconfitta contro l’Inter domenica scorsa, nonostante gli odiati cugini nerazzurri abbiano giocato in dieci uomini per 45′ minuti, per un totale di 87′ minuti di difesa ad oltranza. Il silenzio dei colpevoli sembra una volta per tutte terminato. Il Berlusconi russo è pronto a purgare il Milan, iniziando dalla figura di Allegri, proseguendo poi chissà dove. La fermata, la luce in fondo al tunnel, è a New York e si chiama Joseph Guardiola.

    Dopo le felicitazioni a Putin nello scorso weekend, Berlusconi è pronto a riprendersi il Milan. Il suo vuole essere un ritorno in grande stile, un po’ come quello che vide protagonista Neil Amstrong con il suo Apollo 11 nel lontano ma allo stesso tempo storico ’69. Se fosse stato per lui, Allegri forse avrebbe già da tempo lasciato Milanello (una data realistica sarebbe potuta essere il ritorno dei quarti di Champions contro il Barcellona, o perlomeno la seconda settimana di maggio). E’ stato Galliani a impedire il divorzio anticipato con il tecnico che aveva appena firmato il prolungamento del contratto fino al 2014. Senza dimenticare che Allegri fino a prova contraria fu scelto da Galliani in persona. Ora le fiches per Allegri sono quasi terminate. Al livornese rimane un ultimo all in disperato contro la Lazio all’Olimpico. E anche in caso di vittoria, il destino per Allegri è comunque segnato. L’ondata rossa(nera) di Berlusconi prima o poi lo travolgerà, è inevitabile.

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    Guardiola, il sogno proibito di Silvio Berlusconi | ©JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    E’ la stessa Gazzetta dello Sport in edicola stamani a intitolare “Via all’operazione Guardiola, Galliani andrà a New York“. Sempre la Rosea sottolinea quello che è stato il comando di Berlusconi all’ad rossonero: vai e convincilo. La carriera parla per Galliani, che raramente ha toppato in situazioni simili. Negli ultimi anni tornano alla memoria i vari Ronaldinho e Ibrahimovic, senza però dimenticare anche gente come Rivaldo, Rui Costa, Beckham e tante altre stelle che hanno scritto la storia recente del nuovo corso Milan. Guardiola rappresenta oggi una soluzione di completa rottura rispetto al passato-presente rossonero. La scelta presidenziale è una scelta che va al di là del curriculum. Guardiola significa progetto. Guardiola sarebbe dopo Sacchi e Zeman l’unico allenatore in Italia ad aver inventato calcio. Guardiola riporterebbe un entusiasmo che forse a Milano manca da quella finale contro la Steaua, quando una marea di 30-40-50 mila tifosi rossoneri invasero il Camp Nou per godere lo spettacolo unico di una squadra che rivoluzionò il modo di intendere il calcio (cit. Equipe: dopo aver visto il Milan questa sera, il calcio non potrà più essere lo stesso). Guardiola al Milan, il calcio in Italia non sarà più lo stesso.

  • Allegri all’ultima spiaggia, Lazio-Milan decisiva

    Allegri all’ultima spiaggia, Lazio-Milan decisiva

    Come riportato questa mattina dalla Rosea, il Milan è pronto ad esonerare Massimiliano Allegri. Il tecnico rossonero sarebbe arrivato alla sua ultima spiaggia quindi, il classico punto di non ritorno. Sarà Vladimir Petkovic il giudice supremo per il livornese, chiamato a decidere vita o morte per l’ex allenatore del Cagliari. L’ultima sconfitta nel derby ha riaperto una frattura evidentemente troppo profonda per essere tamponata dalla trionfale campagna di Russia. Anche il cambio di modulo e i piccoli progressi sul piano del gioco non sono bastati ad Allegri per allontanare la pesante scure che grava sul suo capo. C’è bisogna di un’altra impresa, come quella contro lo Zenit. Roma come San Pietroburgo, El Shaarawy in versione staliniana. Tutto vero?

    GALLIANI TESO – Il rapporto tra Allegri e Galliani non è più come un tempo. Dall’amichevole con la “Solbiatese-Real” fino alle ultime domande post-derby senza risposta. Tutti quesiti che l’amministratore delegato rossonero ha gentilmente indirizzato ad Allegri, che per salvare la panchina del Milan ha obbligatoriamente il dovere di dare un senso a domandequali: perché Boateng e Robinho non rendono più come nelle stagioni passate? Perché il Milan subisce sempre e solo sui calci piazzati? Perché il Milan è a due punti dalla zona retrocessione nonostante un organico comunque valido se non per lo scudetto ma almeno per i primi posti?

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    Allegri verso l’esonero, è pronto Tassotti | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    OMBRA TASSOTTI – Con Allegri sulla graticola ritorna in auge il tormentone Tassotti. Qualora la squadra dovesse uscire sconfitta dalla trasferta di Roma contro la Lazio, il principale candidato a sostituire il tecnico livornese è proprio l’attuale vice rossonero. Tassotti resta la soluzione più “comoda”, anche perché mancano alternative in questo senso, almeno in questo momento della stagione.  Se per l’anno prossimo circola sempre più insistentemente il nome di Guardiola (di oggi la notizia che la moglie preferirebbe Milano all’Inghilterra), adesso il nome di Tassotti rappresenta la scelta più logica a livello ambientale e la più sensata sotto l’aspetto economico.

  • Milan addio scudetto. Il derby consiglia di pensare al futuro

    Milan addio scudetto. Il derby consiglia di pensare al futuro

    Milan addio scudetto, la sconfitta nel derby è difficile da digerire per i ragazzi di Allegri. Classifica alla mano, i rossoneri sono a rischio retrocessione. In quel di Milanello la bandiera bianca sventola prima che sia iniziato l’autunno. Dodici punti da recuperare sulla Juventus sono un’eternità per questo Milan. La squadra allo stato attuale delle cose non appare in grado di lottare per un posto in Champions. Di più, di questo passo il Diavolo rischia di rimanere escluso totalmente dall’Europa. Il ricordo va subito ai vari bis di Capello e Sacchi, dopo anni di trionfi in campo nazionale ed internazionale. Stagioni così si ripetono ciclicamente, quasi in maniera inevitabile. Dopo i fasti di Ancelotti e la breve parentesi Allegri, è ora di una nuova svolta. Una rivoluzione che abbracci corna e coda del Diavolo.

    CORNA – Mentre il Milan si disintegrava nel derby qualcuno se la spassava in Russia con l’adorato amico Putin. L’occasione era di quelle ghiotte: happy birthday Vladimir. La disaffezione del Presidente rossonero ha ormai raggiunto un punto di non ritorno. Non basta mandare Barbara al fianco di Galliani per mostrare la presenza della famiglia. Faccia, idee, soldi. Questo un Presidente deve fare, questo Berlusconi ha smesso di fare.

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    L’amarezza di un derby e la consapevolezza di cambiare pagina | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    CORPO – Il buon Galliani stavolta deve fare il mea culpa. Troppi acquisti insensati a centrocampo (leggi De Jong, Traorè, Costant, Montolivo), spendendo una cifra tra ingaggi e stipendi che avrebbe consentito alla società rossonera di prendere l’unico reale fuoriclasse italiano in mezzo al campo (leggi Verratti). Cedendo Ibrahimovic, va da sé fare una riflessione tecnica che ha come unico esito possibile la cessione contemporanea di Boateng. Adesso che il trucchetto è stato svelato in pochi busseranno nuovamente al Milan per averlo. Se realmente si vuole puntare sui giovani, lo si faccia, subito. Questa, la prossima, e forse l’altra ancora, sono stagioni perfette per riaprire un nuovo ciclo. El Shaarawy e De Sciglio sono soltanto due nomi in mezzo ad un oceano di talenti, italiani e non, che hanno le potenzialità per vestire la maglia rossonera. Il Milan deve tornare a riscoprire i vari Sheva, Kaka, Thiago Silva (aggiungiamoci anche Pato), senza andare a prelevare gli scarti di squadre come il Genoa.

    CODA – Inevitabilmente c’è anche l’allenatore. Il cambio di modulo tanto auspicato è finalmente arrivato, però alcuni problemi sono rimasti. Cambi privi di senso, calci piazzati costantemente letali, controllo della panchina quantomeno discutibile, scelte di uomini (leggi Boateng) non più condivisibili in quella posizione (leggi trequartista). Tutte le rivoluzioni che si rispettino hanno bisogno del loro capo. E Allegri, da buon gestore qual è, non è la persona più indicata per questo passaggio storico.

  • Milan-Inter 0-1, Valeri vince il derby di Milano

    Milan-Inter 0-1, Valeri vince il derby di Milano

    Clasico all’italiana. Milan-Inter ha visto il trionfo della pochezza tecnica e la visionaria prova dell’arbitro Valeri. Mentre a Barcellona si disputava un discreto Barca-Real, a Milano ci si doveva accontentare di vedere un direttore di gara completamente in bambola, con l’aggravante di aver imboccato un delirante senso unico. Termina 1-0 in favore dei nerazzurri che segnano con The Wall in avvio di partita. Con Samuel in campo l’Inter ha sempre battuto i cugini rossoneri (10/10). Con questa vittoria la squadra di Stramaccioni si porta a 15 punti in classifica, a quattro lunghezze dalla vetta occupa dalla coppia Juventus-Napoli. Per il Milan invece è notte fonda. Undicesimo posto, sette punti in altrettanti match, e due punti di vantaggio sulla zona retrocessione.

    MAL DI PUNIZIONE – Il derby comincia insolitamente con la plateale protesta di Allegri contro Valeri per un fallo fischiato in favore dell’Inter. Stesso fallo da cui scaturirà il gol del vantaggio nerazzurro. Samuel ha vita facile contro De Sciglio e insacca di testa a porta vuota mentre Abbiati si assentava per una caccia di farfalle. Trascorrono pochi secondi ed è ancora l’estremo difensore rossonero ad apparecchiare la tavola a Milito che stavolta però fa peggio del collega-avversario. La serata offensiva dell’Inter si esaurisce in queste due “azioni”. Da qui in avanti c’è solo Valeri.

    PAREGGIO?– Il primo episodio che avrebbe dato un senso diverso alla partita vede l’arbitro romano negare un gol solare a Montolivo quando mancano cinque minuti alla fine del primo tempo. Handanovic travolge Emanuelson, la respinta del portiere finisce tra i piedi di Montolivo che da fuori area trova il jolly, insaccando a porta vuota con il portiere interista a terra. Valeri però dice che il fallo l’ha commesso in realtà Emanuelson, e quindi invece di assegnare il pareggio fischia la punizione in favore dell’Inter.

    AC Milan v FC Internazionale Milano - Serie A
    Valeri batte Milan 1-0 | ©Dino Panato/Getty Images

    ESPULSIONE? – L’altro episodio chiave del match arriva in pieno recupero. Ha per protagonista ancora Emanuelson, che va via a Juan Jesus, con il nerazzurro che lo stende. Fallo da ultimo uomo, cartellino giallo inevitabile, e quindi espulsione per doppia ammonizione. Valeri però vede l’ennesimo fallo del rossonero, fischia un’altra punizione per l’Inter e per concludere manda le due squadre negli spogliatoi quando mancano ancora dodici secondi al termine.

    STRALAMENTO – La ripresa ci consegna un Valeri più fresco mentalmente, capace di espellere per un fallo di mano Nagatomo. Il giapponese riceve il secondo giallo della serata, lasciando l’Inter in 10 uomini per i restanti 42′ minuti del secondo tempo. Stramaccioni, forse perché ancora ammirato dalla prestazione di Valeri nel primo tempo, inveisce contro la terna arbitrale. Nel post-partita avrà pure il coraggio di dire che è stata l’Inter la squadra danneggiata.

    RIGORE? – L’ultima perla di Valeri arriva nel finale. Il neo entrato Robinho viene atterrato in area da una spallata di Samuel. In una partita normale sarebbe rigore. Di normale però questo derby ha avuto ben poco, e quindi sono inutili le giuste proteste del Milan. Si prosegue avanti così, con la squadra di Allegri incapace di trovare lo specchio della porta per tutto il secondo tempo, contro un’Inter che nei 90′ minuti ha tirato in porta due volte. Match che regala al Milan un aggettivo ulteriore: scarso, sfortunato, malvisto (in grassetto l’ultimo in ordine di tempo).

    PAGELLE MILAN-INTER
    Abbiati 4: il portiere-capitano rossonero dopo 3′ minuti di partita dice a tutti: lasciatemi in pace, sono in Russia con Berlusconi e Putin. STRANIERO
    Yepes 6,5: il migliore nel pacchetto difensivo del Milan formato derby. Se basta così poco, perché non richiamare Baresi? NON HO L’ETA’
    Boateng 4: partita dopo partita iniziamo a capire che il ghanese non gioca male per colpa dell’infortunio alla mano subito un mese fa. FALSO MALATO
    El Shaarawy 5: paga lo scotto del primo derby da (atteso) protagonista. Non si accende quasi mai.  Comunque uno dei meno peggio nella serata di ieri. ALBA CHIARA
    Cassano 4,5: serata disgraziata. Non infila un passaggio giusto, aizza quella che fino a pochi mesi fa era la curva più odiata. Il giudizio di San Siro, da campo e spalti, esemplificato al momento della sostituzione. MARIONETTA
    Valeri 1: come l’unica decisione giusta presa nell’arco dei 90′ minuti (l’espulsione di Nagatomo). VISIONARIO

    VIDEO MILAN-INTER 0-1
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  • Milan-Inter, Allegri fa fuori Abate e Pazzini

    Milan-Inter, Allegri fa fuori Abate e Pazzini

    Stasera San Siro si accende per il derby Milan-Inter. Incontro che ad oggi non rappresenta più un big match per lo scudetto. Le gerarchie del campionato appaiono piuttosto chiare. Milano non è più terra di tricolore come lo è stata negli anni passati. Due squadre profondamente cambiate, su cui il fair-play finanziario ha pesantemente inciso. Sulla carta l’Inter è la squadra con più esperienza, potendo ancora contare su giocatori come Milito, Zanetti, Cambiasso e Samuel. Dall’altra parte il Milan invece può contare sulla freschezza e l’entusiasmo di calciatori come El Shaarawy e De Sciglio che si sono rivelati fin qui le vere sorprese del campionato rossonero. Milan-Inter sarà anche la sfida tra Allegri e Stramaccioni, due tecnici molto discussi ad inizio stagioni, le cui quotazioni appaiono in netta crescita.

    ENTUSIASMO– E’ quello che cerca Allegri, è quello che i tifosi del Milan sono chiamati a dare, è quello che i giocatori devono sviluppare. Sì, perché anche i calciatori dovranno mettere in campo quei dettami tecnico-tattici essenziali per avere la meglio sull’Inter. Anche se quest’ultima è data come favorita da addetti lavori e grandi ex (ultimo in ordine di tempo Matthaus), i rossoneri possono creare grossi problemi ad una difesa lenta e compassata come quella nerazzurra. Lì davanti Allegri ripropone El Shaarawy-Emanuelson sulle fasce, mentre in attacco c’è ancora il ballottaggio tra Pazzini e Bojan, con lo spagnolo favorito sul grande ex di giornata. Come trequartista fiducia ancora a Boateng. Il ghanese nelle ultime partite ha mostrato qualche segnale di miglioramento e le belle parole spese per lui da Savicevic (“merita di indossare la numero 10”) lo spingeranno a fare bene anche questa sera. A centrocampo confermata la coppia Montolivo-De Jong, mentre in difesa dovrebbe giocare dal primo minuto De Sciglio sulla sinistra. Oltre ad Antonini resterà fuori anche Abate, al suo posto Bonera. Al centro invece il solo Yepes è sicuro di una maglia da titolare, mentre è corsa a due fra Mexes e Zapata per affiancare il colombiano.

    FC Internazionale Milano v ACF Fiorentina - Serie A
    Milito-Cassano, la coppia che deciderà il derby? | ©Claudio Villa/Getty Images

    ESPERIENZA – L’Inter di Stramaccioni risponde con l’esperienza e la fisicità dei suoi giocatori più importanti. Il tecnico romano prosegue con il 3-4-1-2, lanciando dal primo minuto il baby Coutinho, sempre più protagonista nei meccanismi di gioco della squadra nerazzurra. In attacco giocherà l’uomo derby Milito in coppia con l’ex Cassano, trasferitosi all’Inter tra le polemiche a fine estate. A centrocampo sugli esterni giocheranno Zanetti da una parte e Nagatomo dall’altra, con Cambiasso e Gargano a costruire la diga di centrocampo. In difesa invece ancora panchina per l’ex Palermo Silvestre, al quale viene preferito il giovane brasiliano Juan Jesus, particolarmente brillante nelle ultime uscite. Compongono la panchina di questa sera fra gli altri, anche i ragazzi della Primavera Belec, Duncan e Livaja, quest’ultimo in gol nel match di Europa League giocato a Baku tre giorni fa.

    ARBITRA VALERI – Paolo Valeri di Roma è stato designato come arbitro dell’atteso derby della Madonnina. L’anno scorso bilancio piuttosto favorevole per entrambe le squadre. A sorridere è stato sopratutto il Milan, capace di raccogliere tre vittorie in altrettante partite arbitrate dal fischietto capitolino (Palermo, Cesena, Chievo). Anche l’Inter può ritenersi piuttosto soddisfatti per quanto riguarda il recente passato. Sono infatti due i pareggi conquistati (Atalanta, Fiorentina) e una vittoria (Genoa) gli ultimi risultati con l’arbitro Valeri. Complessivamente Valeri è un direttore di gara favorevole ai rossoneri (6 vittorie, 1 pareggio, 0 sconfitte), mentre i nerazzurri vantano una tradizione altalenante (2 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte).

    MILAN INTER PROBABILI FORMAZIONI
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Bonera, Yepes, Zapata, De Sciglio, De Jong, Montolivo, El Shaarawy, Boateng, Emanuelson, Bojan.
    A disposizione: Amelia, Abate, Antonini, Mexes, Acerbi, Nocerino, Constant, Flamini, Ambrosini, Pazzini, Robinho, Niang. Allenatore: Massimiliano Allegri
    Inter (3-4-1-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus, Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo, Coutinho, Milito, Cassano.
    A disposizione: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Duncan, Pereira, Guarin, Mudingayi, Obi, Alvarez, Livaja. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

    Come finirà il derby?

    • Vittoria Milan (46%, 28 Voti)
    • Vittoria Inter (46%, 28 Voti)
    • Pareggio (8%, 5 Voti)

    Totale Votanti: 61