Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan-Chievo, Allegri torna al 4-2-3-1 con Bojan e Pazzini

    Milan-Chievo, Allegri torna al 4-2-3-1 con Bojan e Pazzini

    Spazio alla fantasia. Questo lo slogan di Milan-Chievo, anticipo dell’undicesima giornata di Serie A. Massimiliano Allegri, da ormai due mesi sulla graticola, decide di dare fondo a quel poco di qualità rimasta nelle vene del Diavolo. Niente più 3-4-3, una follia dopo la chiamata di Berlusconi. Ecco tornare il 4-2-3-1, il modulo che più ha convinto tifosi e critica in questo avvio di stagione (lo stesso che portò i tre punti contro Zenit e Cagliari). Dall’altra parte c’è il Chievo, squadra rigenerata dalla cura Corini. Reduci dalla vittoria casalinga contro il Pescara (2-0 il risultato finale), i gialloblu hanno collezionato due successi, un pareggio e una sconfitta (al San Paolo contro il Napoli) da quando l’ex calciatore dei veneti si è seduto sulla panchina del club di Luca Campedelli.

    TUTTI DENTRO – Non avendo più nulla da perdere, Allegri si riavvicina alla filosofia del Milan. Dietro la prima punta Pazzini (bocciato Pato), gioca lo spagnolo Bojan. Giusto premio per lo spagnolo, grande protagonista nella rimonta del Diavolo di martedì scorso al Barbera, quando ormai il baratro era a due passi per la formazione del tecnico livornese. Sulla fascia destra torna Emanuelson dopo la panchina di Palermo, anche in considerazione del fatto che questo Milan non può fare a meno della corsa dell’ex lanciere. Dall’altro lato ci sarà l’onnipresente El Shaarawy. L’ex Padova è diventato ormai il leader assoluto del nuovo gruppo rossonero a suon di gol e prestazioni monstre. A centrocampo Ambrosini si riprende il posto al fianco dell’insostituibile Montolivo, autore del primo gol con la maglia del Milan quattro giorni fa. In difesa l’assenza di Bonera costringe Allegri a schierare l’ennesimo reparto difensivo rivoluzionato da inizio stagione. Al centro giocheranno Mexes e Zapata, con terzini Abate e Constant. In porta confermato il ritorno tra i pali dal primo minuto di Christian Abbiati, che sostituirà il portiere in seconda Amelia.

    Bologna FC v AC Milan - Serie A
    Bojan Krkic segnerà questa sera il primo gol con la maglia del Milan? | ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    RECORD? – Fin qui il Milan in casa ha vinto soltanto due partite, l’ultima sette giorni fa contro il Genoa (1-0, rete decisiva del Faraone). Stavolta gli avversari non avranno la maglia rossoblu, contro la quale il Milan ha ottenuto le uniche tre vittorie del campionato (Bologna, Cagliari e Genoa). Qualora il Diavolo uscisse imbattuto dal match di questo pomeriggio, Allegri conquisterebbe il terzo risultato utile consecutivo, un unicum in questa stagione.

    MAL DI TRASFERTA – Il Chievo sembrerebbe la squadra perfetta per una resurrezione rossonera. I gialloblu infatti fin qui hanno sempre perso quando hanno giocato lontano dal Bentegodi (Parma, Juve, Palermo, Napoli). Ruolino di marcia disastroso, sebbene contro il Napoli (la prima trasferta con Corini in panchina), i veneti abbiano offerto sensibili segnali di miglioramento. Solo un gol segnato fin qui in trasferta, a fronte dei 9 gol subiti in quattro partite (di cui 4 al Barbera, sconfitta che è costata la panchina al tecnico Di Carlo).

    PRECEDENTI – Negli ultimi dieci incontri disputati, il Milan ha sempre battuto il Chievo. Incredibile la striscia positiva dei rossoneri, che parte dal 25 ottobre 2006 (Chievo-Milan 0-1, rete di Jankuloswky) fino al successo dello scorso aprile (sempre 1-0 al Bentegodi con la rete di Muntari). Sempre contro il Chievo c’è poi un precedente particolarmente “agghiacciante”. Infatti l’ultimo gol di Pato è datato 27 novembre 2011, quando il Milan trionfò 4-0 a San Siro contro i clivensi. Che sia di buon auspicio per il Papero?

    Le probabili formazioni di Milan-Chievo (11 giornata Serie A 2012-2013)
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Abate, Mexes, Zapata, Constant, Ambrosini, Montolivo, El Shaarawy, Emanuelson, Bojan, Pazzini. Allenatore: Allegri
    Chievo (4-3-3): Sorrentino, Frey, Andreolli, Dainelli, Dramè, Guana, Luca Rigoni, Marco Rigoni, Luciano, Pellissier, Stoian.  Allenatore: Corini

  • Zeman, fiducia a tempo fino al derby

    Zeman, fiducia a tempo fino al derby

    Il clima in casa Roma sta diventando sempre più pesante. Zdenek Zeman, nonostante le smentite di rito, sente il fiato sul collo e avrebbe le ore contate. La gara di Parma, giocata in un campo ai limiti della praticabilità, ha mostrato ancora una volta i tanti limiti della squadra capitolina, che sa segnare come pochi ma subisce gol da terza categoria, con errori difensivi grossolani, tipico delle squadre del boemo, tanto brave in attacco quando insufficienti in difesa. In dieci partite, la Roma ha ottenuto 4 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, non certo il cammino ideale di una squadra che ad inizio stagione partiva con l’obiettivo di contrastare la Juventus nella lotta per lo scudetto, salvo poi tirarsi indietro dopo le prime difficoltà.

    Miglior attacco e peggior difesa del campionato con 22 reti all’attivo e 19 gol al passivo. D’altronde, se in estate decidi di prendere Zemancome allenatore devi aspettarti questi numeri, poi se si acquistano difensori non adatti al suo tipo di gioco, la frittata è servita. Nonostante tutto, la maggior parte del tifo romanista continua ad avere fiducia nel proprio allenatore, capace di regalare partite spettacolari al proprio pubblico, anche se spesso è protagonista di rimonte incredibili.

    Zeman
    Zeman a rischio esonero, decisivo il derby © Claudio Villa/Getty Images

    La dirigenza al contrario non sarebbe del tutto soddisfatta del boemo e nonostante le smentite “l’allenatore non si tocca“, potrebbe presto esonerare il proprio mister. Non sarà decisiva la prossima partita casalinga contro il Palermo ma, quella successiva, il derby romano, valido per la dodicesima giornata del campionato di Serie A. In caso di sconfitta nella stracittadina, la Roma potrebbe decidere di terminare il rapporto con Zeman, dichiarando fallito per il secondo anno consecutivo il progetto per la rinascita della squadra giallorossa.

    Il tecnico lavora tranquillo, come è nel suo carattere. Non legge i giornali e vuole uscire al più presto da questa situazione che potrebbe diventare più grave se il giudice dovesse annullare lo 0-3 a tavolino ottenuto per la partita rinviata contro il Cagliari, con la Roma che scenderebbe in classifica a 11 punti e si dovrebbe giocare la vittoria in campo contro i rossoblu.

    E già circolano i primi nomi per sostituire il boemo. Si parla del tecnico della Primavera Alberto De Rossi, che ritroverebbe il figlio in prima squadra, rischiando probabilmente un conflitto d’interessi che la società non vorrebbe creare. La soluzione più importante è quella di Delio Rossi, ex tecnico di Lazio e Fiorentina che non avrebbe problemi a sedersi sulla panchina giallorossa nonostante in passato sia stato beniamino del pubblico biancoceleste. Infine, se si dovesse cercare un semplice traghettatore fino a giugno, per l’anno prossimo si punterebbe su Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico del Milan, difficilmente continuerà la sua avventura a Milanello e accetterebbe volentieri la panchina romanista.

    La fiducia illimitata intorno a Zeman sembra finita. Roma-Palermo di domenica notte è un primo esame per il boemo ma quello decisivo sarà una settimana più tardi nel derby romano, a quel punto in caso di sconfitta aspettiamoci grossi ribaltoni in casa giallorossa con la dirigenza che farebbe saltare il proprio tecnico, mettendo in dubbio le scelte operate in fase di campagna acquisti, vedi l’arrivo di giocatori troppo giovani per poter puntare in alto, con il flop assoluto di Destro, l’acquisto più costoso dell’estate romanista, che non trova spazio tra gli undici titolari.

  • Allegri cambia ancora il Milan, Berlusconi non ne può più

    Allegri cambia ancora il Milan, Berlusconi non ne può più

    Nonostante il pareggio per 2-2 nella trasferta di Palermo, Allegri rimane sotto assedio. Forse come mai non lo era stato in precedenza. I nodi iniziano a venire al pettine, nessuno escluso. Al presidente Silvio Berlusconi non sono andati giù i continui cambi di modulo del tecnico livornese nello spazio dei 90′ minuti. Sfuriata che il patron rossonero ha riversato non su Allegri ma su Adriano Galliani, quando l’ad del Diavolo aveva ormai tirato un sospiro di sollievo dopo aver visto le streghe sul 2-0 di Brienza. Quelli che erano presenti al Barbera hanno raccontato di un Galliani raggelato dopo la telefonata. E con certezza quasi matematica possiamo rassicurarvi che non si trattava di Sgarbi che aveva appena avuto un incidente automobilistico.

    L’ANTEPRIMA– Allegri, per la tredicesima partita stagionale, cambia nuovamente modulo. In Sicilia l’allenatore del Milan schiera i suoi uomini con un inedito 3-5-2. Confermata la difesa a tre vista delle ultime due uscite stagioni (Malaga e Genoa), non gli uomini. Infatti per la prima volta quest’anno vengono impiegati contemporaneamente Mexes, Yepes e Bonera. Sugli esterni troviamo Constant e Abate, anche loro coppia inedita (tre giorni fa c’era Antonini con Abate, in Spagna Constant e De Sceglio). A centrocampo la vera rivoluzione, con Nocerino e Flamini in campo dal primo minuto insieme al regista Montolivo. L’ultima partita del francese è datata 18 settembre (Milan-Anderlecht 0-0), mentre in campionato aveva giocato soltanto il match inaugurale contro la Sampdoria. In attacco la coppia El Shaarawy-Pato, con il Faraone spostato dalla fascia sinistra (dove da il meglio) al centro.

    AC Milan's president Silvio Berlusconi (
    Berlusconi in mezzo all’ultimo Milan vincente | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    TRIDENTE – Chiuso il primo tempo sotto di un gol, Allegri decide di cambiare modulo, tornando al 3-4-3 delle ultime due giornate. L’ingresso in campo di Emanuelson al posto di uno sconcertante Flamini consente a El Shaarawy di tornare largo a sinistra, con Pato al centro e l’olandese schierato sulla corsia di destra insieme ad Abate. In mezzo al campo Nocerino non è più mezzala ma centrocampista centrale, con Montolivo che va ad occupare la posizione di centro-sinistra, dalla quale poi si sgancerà spesso e volentieri per dare una mano al reparto offensivo. Trascorrono due minuti e il Palermo raddoppia con Brienza. Il gol dei rosanero costringe Allegri a ricambiare modulo. Il livornese così sceglie di rispolverare il 4-2-3-1.

    CAOS – In teoria dovrebbe essere un 4-2-3-1, con Bojan in posizione di trequartista alle spalle di Pazzini. Nella pratica però è un 4-2-4, stile Mourinho, Conte, Ventura. Allegri però si avvicina più al tecnico portoghese, perché sulla scelta delle 4 punte pesa come un macigno il dettaglio della causalità. Alla fine la scelta dettata dalla disperazione premia Allegri. Contemporaneamente però non va giù al presidente Berlusconi, che legge nella confusione del tecnico rossonero un segno di totale abbandono al caso.

    FINE? – Si è arrivati ormai al punto di non ritorno. Galliani non potrà ancora per molto salvare il tecnico che lui ha voluto due anni fa, dopo l’addio di Leonardo. Da lassù, dal patron, non arrivano segnali distensivi nei confronti di Allegri. I tifosi del Milan vivranno questi giorni un po’ come le ore che precedono il Giudizio Universale. Sono i giorni della resa dei conti.

  • Bojan e El Shaarawy, la rimonta di Allegri. Palermo-Milan 2-2

    Bojan e El Shaarawy, la rimonta di Allegri. Palermo-Milan 2-2

    Termina con il risultato di 2-2 Palermo-Milan, anticipo del turno infrasettimanale della decima giornata. Occasione sprecata per i padroni di casa, in vantaggio 2-0 per effetto delle reti di Miccoli e Brienza. Dopo il gol dell’ex fantasista della Reggina, Allegri rivoluzione l’assetto tattico della propria squadra. Il cambio dà i frutti sperati. Rimonta rossonera nel segno di Montolivo e El Shaarawy, sempre più uomo della provvidenza in casa Milan. Quello di ieri sera è il sigillo numero 7 per il Faraone, l’ottavo se si conta anche il gol in Champions League contro lo Zenit. Numeri impressionanti per chi aveva segnato soltanto due gol nella passata stagione. La vacanza ai Caraibi è ormai ad un passo per il numero 92 del Milan. Omaggio della casa, paga capitan Ambrosini.

    CHE CONFUSIONE – Probabilmente El Shaarawy nella sua vacanza non verrà seguito da Allegri, ancora intento a cambiare giocatori e numeri, lavoro che lo fa avvicinare più a un matematico che ad un allenatore. La sensazione però è che nemmeno Allegri sappia come abbia mandato in campo i suoi uomini (3-5-2) e come sia riuscito in una rimonta che pareva impossibile dopo il secondo gol di Brienza. Cambiare in continuazione non è certamente salutare per una squadra in crisi d’identità e che cerca di risalire la classifica. A Milanello non servono gli indovini con i numeri, il calcio non è il superenalotto.

    FANTASMA– Avrà pure cambiato numero di maglia, ma quello visto ieri al Barbera aveva più le sembianze di un fantasma che un giocatore. Parliamo di Pato, lanciato titolare da Allegri dopo i buoni segnali offerti tre giorni fa contro il Genoa. In Sicilia il brasiliano decide di tornare piccolo piccolo. Spreca una grande palla di Montolivo in avvio di partita, facendosi rubare il pallone quando era ormai solo davanti a Ujkani. Da lì in avanti Pato si assenta e si trasforma in ectoplasma. Qualcuno dovrebbe ricordargli che ad aspettarlo a casa c’è una certa Barbara.

    US Citta di Palermo v AC Milan - Serie A
    El Shaarawy e Bojan, l’El Dorado del Milan a Palermo | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    EL DORADO – Entrato nel secondo tempo in coppia con Pazzini, Bojan ha stravolto gli equilibri del match. Allegri l’ha schierato dietro il Pazzo, ridisegnando per il Milan l’antico 4-2-3-1, con Emanuelson (entrato al posto di Flamini) ed El Shaarawy sugli esterni. Lo spagnolo è subito andato vicino al gol con un gran tiro, bravo Ujkani nella circostanza. Poi ha fornito l’assist decisivo per la rete di Montolivo. L’ex Barcellona suona la carica e insieme ad El Shaarawy spinge il Milan a schiacciare nella propria metà campo i rosanero in cerca del pareggio. Gasperini vede lentamente sgretolarsi i sogni di vittoria. La sentenza è decisa al 35′ della ripresa. Bojan ed El Shaarawy, i ragazzi con più classe in questo Milan. I tifosi del Palermo l’hanno capito, e Allegri?

    Pagelle Palermo-Milan 2-2 (30-10-2012)
    Constant 4: perché continuare con questo strazio? Nel primo tempo per poco non ripete il penalty di Malaga, poi si trasforma in uomo-assist per Miccoli. PACCO
    Montolivo 7: l’ex Fiorentina non smette di crederci. Regala un cioccolatino alla Pirlo al fantasma, dimostrando di avere i raggi infrarossi al posto delle pupille. Quello di ieri sera è il suo primo gol con la maglia del Milan (o secondo, se si conta quello nel derby). BIONICO
    Bojan 7,5: Allegri trova nello spagnolo il suo El Dorado. E’ l’uomo che forse più di El Shaarawy cambia il corso degli eventi. APOCALISSE
    Pato 4: nelle interviste post-Genoa parlava di essere rinato. Vedendolo ieri ci viene da pensare allora che la reincarnazione esiste. Purtroppo il Papero però ha scelto il corpo sbagliato. ECTOPLASMA
    El Shaarawy 7,5: il rimpianto più grande per il Faraone è quello di essere un fenomeno in una squadra che lotta per non retrocedere. FREGATO
    Gasperini 5: ha incontrato il Milan di Allegri due volte. A Pechino vinceva 1-0 prima di subire nella ripresa la rimonta milanista. Ieri vinceva 1-0, ha avuto anche uno scatto d’orgoglio portandosi sul 2-0. Ma è tutto inutile, la rimonta e i due gol rossoneri proprio non riesce ad evitarli. CRICETO

    Tabellino Palermo-Milan 2-2 (30-10-2012)
    Palermo (3-4-2-1): Ujkani 6,5, Munoz 6, Donati sv (6′ Von Bergen 6), Garcia 5,5 (67′ Cetto 6), Morganella 6, Barreto 6,5, Rios 6, Mantovani 5,5, Ilicic 6,5, Brienza 7, (57′ Giorgi 5), Miccoli 7. Allenatore: Gasperini 5
    Milan (?): Amelia 5, Mexes 6, Bonera 6, Yepes 6 (53′ Pazzini 5,5), Abate 5,5, Flamini 5 (46′ Emanuelson 6,5), Montolivo 7, Nocerino 5, Constant 4, El Shaarawy 7,5, Pato 4 (53′ Bojan 7,5). Allenatore: Allegri 5,5

    Video Palermo-Milan 2-2[jwplayer config=”180s” mediaid=”158695″]

  • Milan a Palermo per la risalita. Pato titolare

    Milan a Palermo per la risalita. Pato titolare

    Neanche il tempo di festeggiare la vittoria contro il Genoa di sabato scorso che Allegri è chiamato questa sera ad un match complicatissimo. Palermo-Milan dirà se i tre punti di San Siro siano davvero l’inizio di un nuovo campionato oppure soltanto una dolce illusione per i tifosi del Diavolo. La squadra di Allegri fin qui ha vinto due volte in trasferta. A Bologna (2 giornata di campionato), grazie alla tripletta di Pazzini, e in Russia contro lo Zenit di San Pietroburgo. Per il resto tre sconfitte (Udinese, Lazio, Malaga) e un pareggio (Parma). Non va meglio al Palermo, che di partita ne ha vinto soltanto una (due se si conta il turno di Coppa Italia contro la Cremonese). Da quando Gasperini è approdato in Sicilia i rosanero hanno collezionato due sconfitte (Atalanta, Pescara), un successo (Chievo) e tre pareggi consecutivi (Genoa, Torino, Siena). Se si esclude il successo in goleada contro i clivensi, l’attacco del Palermo nelle restanti cinque partite ha segnato soltanto un gol (in trasferta sul campo del Genoa).

    EFFETTO BARBERA– I rosanero sperano di vivere una nuova notte magica contro il Milan. Nonostante l’ultimo confronto tra le due squadre dica 4-0 per la banda di Allegri (Ibrahimovic e Thiago Silva in gol), in tempi recenti il Palermo ha rappresentato al meglio il concetto di bestia nera per i rossoneri. Nelle ultime quattro trasferte (dalla stagione 2008-2009) i padroni di casa siciliani hanno sempre battuto il Milan, sia in campionato che in Coppa Italia (stagione 2010-2011, Cosmi in panchina). Quattro successi nei quali il Palermo ha segnato 9 reti e subito soltanto tre gol. Gasperini riuscirà a proseguire il cammino tracciato dai vari Delio Rossi, Zenga e Cosmi?

    AC Milan v Genoa CFC - Serie A
    Alexandre Pato titolare nella trasferta di Palermo | ©Claudio Villa/Getty Images

    DA MILANELLO – Le ultime notizie provenienti dal centro sportivo di Milanello parlano di un Pato rigenerato e titolare per la seconda volta in tre giorni dopo la vincente partita contro il Genoa. Al fianco di Pato ci saranno El Shaarawy e Emanuelson, i due calciatori che danno più garanzia in questo momento delicato al tecnico livornese. L’unico dubbio per Allegri è quello relativo al centrocampo, dove De Jong e Ambrosini si giocano una maglia da titolare al fianco di Montolivo, già sicuro del posto in cabina di regia. In difesa rientra invece Mexes, con Bonera e Yepes che andranno a completare il reparto della difesa a tre guidato anche stasera da Amelia, nonostante Abbiati abbia recuperato dal problema alle vie respiratorie dei giorni scorsi.

    LE QUOTE – I bookmakers danno in leggero vantaggio il Milan, la cui vittoria è quotata da Bwin intorno alla pari (2.25). Segnaliamo che la quota per il successo ospite sta costantemente calando. Al contrario, appare più problematica la vittoria casalinga del Palermo (3.10), conseguenza anche del fatto che i rosanero abbiano ottenuto i tre punti soltanto una volta in due mesi.

    Probabili formazioni Palermo-Milan (30-10-2012)
    Palermo (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Donati, Von Bergen, Morganella, Barreto, Kurtic, Mantovani, Ilicic, Brienza, Miccoli.
    A disposizione: Benussi, Cetto, Labrin, Pisano, Garcia, Rios, Viola, Bertolo, Giorgi, Zahavi, Dybala, Budan. Allenatore: Gasperini
    Milan (3-4-3): Amelia, Bonera, Yepes, Mexes, Abate, Constant, Montolivo, Ambrosini, El Shaarawy, Pato, Emanuelson.
    A disposizione: Abbiati, Gabriel, Zapata, Acerbi, De Jong, Nocerino, Flamini, Bojan, Pazzini, Muntari. Allenatore: Allegri

  • El Shaarawy decide Milan-Genoa, Allegri scaccia le streghe

    El Shaarawy decide Milan-Genoa, Allegri scaccia le streghe

    L’anticipo serale della nona giornata di Serie A Milan-Genoa termina 1-0 in favore dei rossoneri. Match deciso dal gol di El Shaarawy al 77′ su cross di Abate. Allegri scaccia le streghe con tre punti che consentono al Diavolo di respirare. In classifica il Milan si porta a quota 10 punti, superando lo stesso Genoa che rimane fermo a 9 punti. In attesa delle partite di questo pomeriggio i rossoneri approdano all’ottavo posto, in coabitazione con la Sampdoria. E’ la terza vittoria del Milan in campionato, la terza contro una squadra dai colori sociali rossoblu (Genoa, Cagliari, Bologna). La squadra di Allegri è andata meglio nella ripresa, dopo un primo tempo piuttosto abulico. Protagonista assoluto del match Stephan El Shaarawy, uomo ovunque e sempre più capocannoniere del Milan.

    POVERI– L’infortunio di Boateng nell’immediata vigilia della partita costringe Allegri a rivedere il 3-4-2-1 pensato dopo la trasferta di Malaga e schiera i suoi ancora con il 3-4-3, proponendo Emanuelson largo a destra, con Abate e Antonini esterni. Il primo tempo scivola via senza troppe emozioni. Gli ospiti guidati da Gigi Del Neri mostrano grande compattezza in fase difensiva, con due linee molto strette che chiudono ogni spazio alla manovra dei rossoneri. Il centrocampo del Genoa sovrasta nettamente quello dei padroni di casa, dove il solo Montolivo mantiene alto l’onore. Per il resto la prima frazione di gioco non regala alcun sussulto agli spettatori di San Siro, se si esclude l’episodio del calcio di rigore ai danni di Pato per la trattenuta di un difensore avversario. L’arbitro Mazzoleni decide di far proseguire tra le proteste dei giocatori del Milan.

    AC Milan v Genoa CFC - Serie A
    El Shaarawy decisivo anche contro il Genoa | ©Claudio Villa/Getty Images

    FARAONE – Al rientro dagli spogliatoi la squadra di Allegri dà l’impressione di avere più ritmo rispetto ai primi 45′. Dall’altra parte invece gli uomini di Delneri si abbassano pericolosamente nella propria area, senza più riuscire ad imbastire un’azione degna di nota a centrocampo. Si rende protagonista subito Pato, autore di un lampo abbagliante in una serata piuttosto buia. La partita continua a farla il Milan ma il gol stenta ad arrivare. Al 25′ della ripresa Allegri sceglie la carta Pazzini al posto di Pato, accentrando maggiormente Emanuelson per le incursioni di Abate. Dopo pochi minuti la mossa tattica dell’allenatore rossonero porta al gol del vantaggio. E’ il 77′ quando Abate riceve palla sulla corsia di destra prima di crossare verso il centro dove El Shaarawy si fa trovare pronto all’appuntamento del gol. Sesta rete in nove partite per il Faraone, che dimostra anche contro il Genoa di essere il vero trascinatore di quest’anno.

    DEBUTTO GRIGIO – Per Delneri una sconfitta al ritorno su una panchina di Serie A dopo un’assenza di quasi due anni. Non era facile esordire contro un Milan in cerca di riscatto. Il Genoa si è fatto apprezzare specialmente nel primo tempo, dove ha offerto un’ottima prestazione dal punto di vista difensivo, senza rischiare mai nulla. Nella ripresa invece la squadra rossoblu è retrocessa con il proprio baricentro, consegnando di fatto al Milan il pallino del gioco. L’assenza di Borriello lì davanti si è fatta, con Immobile sembrato troppo solo nonostante due esterni offensivi come Jankovic e Antonelli.

    MILAN-GENOA 1-0

    MARCATORE: Stephan El Shaarawy al 32′ s.t.

    MILAN (3-4-3): Amelia; Zapata, Bonera, Yepes; Abate, De Jong, Montolivo, Antonini (41′ Constant); El Shaarawy, Emanuelson (42′ s.t. Constant), Pato (26′ s.t. Pazzini). In panchina: Abbiati, Gabriel, Mexes, Acerbi, Ambrosini, Flamini, Bojan. Allenatore: Allegri

    GENOA (4-4-1-1): Frey; Sampirisi, Granqvist, Bovo, Moretti (23′ s.t. Krajnc); Jankovic (35′ s.t. Jorquera), Kucka, Toszer, Antonelli; Bertolacci (11′ s.t. Merkel); Immobile. In panchina: Tzorvas, Donnarumma, Piscitella, Seymour, Hallenius, Moro, Said, Melazzi. Allenatore: Delneri

    LE PAGELLE

    El Shaarawy 8: strepitoso per intensità, continuità, sacrificio, determinazione, autorevolezza. Fin qui il Milan è stato solo El Shaarawy.
    Abate 6,5: Allegri ha cambiato modulo per sfruttare al meglio Abate e Antonini sugli esterni. Ieri l’assist per il gol del Faraone e tante discese.
    Yepes 6,5: non si capisce perché Allegri non lo schieri in tutte le partite. Anche ieri dimostra di avere il carisma e la personalità nel guidare la difesa rossonera.
    Montolivo 6,5: è uno dei pochi centrocampisti, se non l’unico, di qualità. Se c’è uno che deve accendere la luce quello è il viola.
    Pato 5,5: qualche sprazzo, due per l’esattezza, prima di essere sostituito da Pazzini. Quanto basta per ricevere l’insufficienza mista a speranza.

    VIDEO MILAN-GENOA 1-0 (27-10-2012)
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  • Milan-Genoa, Allegri sceglie Boateng e Pato

    Milan-Genoa, Allegri sceglie Boateng e Pato

    Milan-Genoa di questa sera diventerà la deadline di Allegri? Nessuno qui è un profeta, qualcosa però ci fa credere il contrario. Reduce da tre ko consecutivi, il Diavolo si aggrappa al suo stadio, un tempo fortino e compagno di “solo cose belle” (cit. World Wide Web)A San Siro fin qui il Milan ha raccolto una sola vittoria, contro il Cagliari (2-0) lo scorso 26 settembre. Per il resto tre sconfitte (Sampdoria, Atalanta, Inter) e un pareggio europeo (Anderlecht). Roba da far accapponare la pelle anche a Sean Connery nel tempio maledetto. Allegri sfiderà il Genoa, di per sé un paradosso vivente. Enrico Preziosi ha innescato l’ennesimo tumulto interno, licenziando il povero De Canio e sostituendolo con Del Neri (ex Juve, Samp e Chievo fra le altre). Paradosso perché De Canio era decimo in classifica, con due punti di vantaggio sullo stesso Milan. Quello che non ha fatto Galliani, ha fatto Preziosi. Chissà se i due andranno a braccetto anche sotto la voce “gestione tecnica”.

    ALLEGRI CAMBIA ANCORA– Dopo aver varato la difesa a tre ed un inedito 3-4-3 rossonero (soltanto Zaccheroni aveva osato tanto) nella sfortunata trasferta di Rosaleda, Allegri decide di cambiare ancora, aumentando così la confusione a tifosi e giocatori. Questa sera contro il Genoa la squadra scenderà in campo con un 3-4-2-1, che ricorda fra le altre Napoli e Udinese. Sentendo le indiscrezioni di mercato che affiorano dalla gole profonde di Milanello, sembra quasi che Allegri stia preparando il terreno a Walterino Mazzarri (vedi tale José Alberti). Quali gli interpreti del nuovo modulo?

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    Boateng di nuovo titolare nella sfida decisiva per Allegri | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    PATO E BOATENG TITOLARI – I cambiamenti riguarderanno ogni reparto. A partire dal portiere, con Abbiati che rientra dopo l’infiammazione alle vie respiratorie sostituendo così il discusso Amelia. Davanti al capitano di stasera giocano Mexes, Bonera e il colombiano Yepes, che prende il posto di uno frastornato Acerbi in salsa spagnola. Nel reparto di centrocampo troviamo in mezzo la coppia De Jong-Montolivo. L’olandese, assente nella trasferta di Champions, scavalca nelle preferenze capitan Ambrosini, mentre Montolivo deve accontentarsi del ruolo di regista arretrato. Sugli esterni giocano Abate e Emanuelson. Per Urby si tratta di un ritorno al passato, quando all’Amsterdam Arena ricopriva spesso quel ruolo. Nemmeno convocato De Sciglio, messo ko dall’influenza. Alle spalle di Pato (bocciati sia Bojan che Pazzini) troviamo invece Boateng ed El Shaarawy. Il ghanese quindi si riprende una maglia da titolare dopo la tribuna contro il Malaga. La posizione di Boateng può far pensare anche a un 3-5-2, con il numero 10 arretrato nella linea di centrocampo ed El Shaarawy in coppia con Pato.

    PRECEDENTI – Negli ultimi due anni il Milan ha battuto il Genoa tre volte, pareggiando in una sola occasione. Allegri quindi è imbattuto con l’undici rossoblu. Lo scorso anno a San Siro decise proprio un gol di Boateng per l’1-0 finale. Al suo primo anno sulla panchina rossonera, il tecnico rossonero vinse sempre 1-0, stavolta con la rete di Zlatan Ibrahimovic. Negli ultimi dieci incontri il Milan ha perso contro il Genoa due volte, sempre fuori casa. A San Siro invece le ha vinte tutte, tranne il pareggio per 1-1 della stagione 2008-2009. L’ultima affermazione del Genoa contro il Diavolo risale al maggio del 2010, quando il gol di Sculli nel deserto del Marassi regalò il successo ai rossoblu contro la squadra di Leonardo.

    Probabili formazioni Milan-Genoa (27-10-2012)
    Milan (3-4-2-1): Abbiati, Mexes, Bonera, Yepes, Montolivo, De Jong, Abate, Emanuelson, Boateng, El Shaarawy, Pato.
    A disposizione: Amelia, Gabriel, Antonini, Zapata, Acerbi, Ambrosini, Nocerino, Constant, Flamini, Bojan, Pazzini. Allenatore: Allegri
    Genoa (4-5-1): Frey, Sampirisi, Granqvist, Bovo, Antonelli, Jankovic, Toszer, Kucka, Merkel,  Bertolacci, Immobile.
    A disposizione: Tzorvas, Stillo, Melazzi, Piscitella, Seymour, Krajnc, Moro Alhassan, Said, Hallenius.

  • Milan, voci su Rijkaard e Benitez ma Galliani conferma Allegri

    Milan, voci su Rijkaard e Benitez ma Galliani conferma Allegri

    Continua il rebus intorno alla panchina del Milan. Se il match di sabato sera contro il Genoa è stato definito come la deadline per l’attuale tecnico rossonero, è anche vero che il dopo-Allegri rimane tuttora un mistero. Fino a un mese pareva certa la promozione di Tassotti, con Gattuso o Maldini (a questi si è aggiunto di recente lo stesso Alessandro Nesta) a ricoprire un ruolo di collante all’interno dello spogliatoio, in virtù di meriti e onori conquistati dopo anni di esperienza sul campo (qualunque esso sia, dal Renato Curi al Camp Nou). L’idea di Tassotti però è venuta a scemare durante le ultime settimane, e ciò ha portato la società a valutare l’ingaggio di un  allenatore fin da subito di primo piano. Si parla di Frank Rijkaard e Rafael Benitez.

    LO SPAGNOLO– Partiamo dall’ex Valencia, Liverpool e Inter. Reputiamo l’arrivo dell’eroe di Istanbul piuttosto complicato per varie ragioni. Da una parte l’aspetto economico, dall’altra parte invece un ragionamento puramente tecnico. Come può Galliani pensare che Benitez possa risolvere i problemi attuale se ripensiamo all’ultima parentesi nerazzurra, quando chiese un extra-budget nella finestra di mercato invernale per rinforzare una rosa che se paragonata con quella del Milan attuale farebbe sorridere anche i tifosi più seri? Può Benitez accontentare le voglie presidenziali, ovvero palla a terra e fraseggi corti ricalcando il modello del Barcellona?

    Carlo Ancelloti, Frank Rijkaard, Marco Van Basten and Ruud Gullit of AC Milan
    Quattro giocatori del Milan, un allenatore, e tre potenziali eredi di Ancelotti | ©Simon Bruty/Allsport

    L’EX – Più probabile invece che la scelta ricada su Frank Rijkaard, uno dei grandi ex del Milan stellare di Sacchi e attuale commissario tecnico dell’Arabia Saudita. Dalla sua l’olandese ha il dna rossonero (e della Champions), un gioco stellare con il Barcellona (allenato per cinque anni da Rijkaard), il carisma giusto per allenare una squadra come il Milan e la spensieratezza nello sposare un progetto costruito intorno a giovani come De Sciglio ed El Shaarawy. In questo senso Rijkaard è nettamente favorito rispetto a Benitez.

    ALLEGRI – Entrambi però devono fare i conti con Allegri, perché fino a prova contraria c’è ancora il livornese alla guida del Milan. Galliani continua a confermare l’ex Cagliari, aggiungendo stavolta anche la figura di Berlusconi nelle parole di conforto al Conte Max. L’amministratore delegato rossonero ripete di essere sicuro che il Milan uscirà bene da questa situazione, con lo stesso tecnico in panchina. Rimane comunque difficile pensare che Allegri rimanga anche in caso di sconfitta domani sera a San Siro.

  • Joaquin cancella il Milan di Allegri a Malaga

    Joaquin cancella il Milan di Allegri a Malaga

    A Malaga il Milan coglie la terza sconfitta consecutiva dopo i ko nel derby e contro la Lazio sabato. Non è bastata quindi l’ennesima rivoluzione di Allegri, che ha schierato i rossoneri con una difesa a tre. A Milanello qualcosa di simile non si vedeva dai tempi di Zaccheroni. La difesa a tre di ieri sera si trasformava spesso in una difesa a cinque, con De Sciglio e Constant che arretravano sulla linea dei difensori quando la palla era in possesso dei padroni di casa. A decidere il match di ieri sera è stato un gol di Joaquin al 64′, sul bel passaggio di Iturra. Lo stesso Joaquin aveva fallito un calcio di rigore piuttosto generato che l’arbitro aveva concesso alla fine del primo tempo. Con il risultato della Rosaleda il Milan resta al secondo posto in classifica, con lo Zenit a un solo punto di distanza.

    L’INEDITO DI ALLEGRI – Forse il sogno nascosto del Conte Max è quello di partecipare a X-Factor, visto il lavoro certosino sugli inediti che sta compiendo nell’ultimo periodo. Dal 4-2-3-1, che qualcosa di buona aveva portato, si è passati ieri alla difesa a tre, un pugno negli occhi per i tifosi del Milan, che considerano la linea dei tre dietro come l’anticalcio per eccellenza o quantomeno sinonimo di un atteggiamento da provinciale. Tra Acerbi, Mexes, Bonera sinceramente non sapremo chi eleggere come peggiore. L’ex Chievo ha toppato clamorosamente nell’azione del gol di Joaquin; il francese ogni tanto si prendeva qualche pausa di riflessione che in questo momento sono l’ultima cosa che serve al Diavolo; Bonera invece veniva saltato sistematicamente, come se fosse un ragazzino qualsiasi,  quando invece dovrebbe essere il leader della difesa (secondo Allegri). L’aggravante poi, che condanna insindacabilmente la difesa del Milan, è rappresentata dai lanci lunghi (per usare un eufemismo) che venivano effettuati ogni volta che il Malaga perdeva palla in attacco. Quando nei giornali leggiamo che il Milan ha venduto anche la propria anima non dobbiamo pensare a chissà quale ingarbuglio metafisico. Basta vedere la paura e il conseguente (non) gioco espresso in campo. Sia in Italia che in Europa, quest’ultima la casa del Milan. 

    LE PAGELLE DI MALAGA-MILAN 1-0 
    Amelia 6,5: stavolta il portiere romano si è disimpegnato egregiamente, sia nelle uscite sia quando è stato chiamato in causa da fuori area. Candreva cancellato.
    Bonera 5: generoso l’ex Parma, ma a questo Milan la generosità non basta. Isco e Saviola spesso e volentieri lo saltano con troppa facilità.
    Mexes 5: schierato al centro della difesa a tre, il francese ha dalla sua soltanto il fisico. Il resto (testa-gamba) non può essere da Milan.
    Acerbi 4,5: mezzo punto in meno rispetto ai suoi compagni di reparto per l’amnesia nell’azione che ha portato al gol di Joaquin. L’azzardo di Allegri nel schierarlo titolare ieri sera si è rivelato un mezzo flop. (33′ st: Bojan 4,5)
    De Sciglio 6,5: dopo Amelia il migliore in campo. Dalla sua fascia sono arrivati i cross più pericolosi che non sono stati però concretizzati in rete dai suoi compagni. Il ragazzo farà strada.
    Constant 5: molti errori sul piano tecnico, anche banali, oltre al fallo che ha poi decretato il penalty in favore del Malaga. E’ però incoraggiante che non sia stato il peggiore in campo per una notte. (25′ st: Pato 4,5)
    Ambrosini 5,5: la buona volontà il capitano ce la mette ma il centrocampo del Malaga finisce per straripare nella ripresa. Quando Pellegrini dice che il Milan è venuto alla Rosaleda difendendosi con 8 uomini si riferisce anche a lui.
    Montolivo 6: positivo e propositivo nel primo tempo, cala come il resto della squadra nel secondo tempo. Buona l’intesa con De Sciglio.
    Emanuelson 5,5: stavolta non ha reso quanto nelle altre partite, forse perché la fascia destra era più per De Sciglio che per lui. Nel primo tempo confeziona un assist al bacio per El Shaarawy che il Faraone non riesce a concretizzare in gol.
    El Shaarawy 5: nella valutazione pesano come un macigno gli errori sotto porta del giovane rossonero. Nelle azioni più importanti del Milan ieri sera però il suo nome era sempre presente.
    Pazzini 4,5: trascorre la partita più a far sportellate che calcio. Quando ha tra i piedi o sulla testa i palloni buoni manca il colpo risolutore. Dopo la trasferta di Bologna l’ex Inter è diventato un fantasma (o un pacco).

  • A Malaga un Milan rivoluzionato con Bojan e Pazzini

    A Malaga un Milan rivoluzionato con Bojan e Pazzini

    Questa sera Malaga-Milan può rappresentare l’ultima partita sulla panchina rossonera per Massimiliano Allegri. Il tecnico tende ad allontanare lo spettro esonero che aleggia ormai sulla sua testa da oltre un mese. Un incubo che alla Rosaleda può trasformarsi in realtà. Il presentimento è quello che la scelta di Berlusconi sia ormai stata già presa da tempo, e che nulla salverà Allegri, paradossalmente neanche una vittoria contro gli spagnoli. Malaga-Milan, l’ultimo spiaggia, l’ultimo tango per il Conte Max. Per l’occasione il tecnico sceglie gli uomini che secondo lui credono ancora nel progetto. Nell’ordine delle idee del toscano, l’esclusione di Abate è un messaggio forte allo spogliatoio e alla dirigenza di Via Turati. Gli amici di Ibra non giocano più.

    CIAO BOATENG– Il parigino Abate non è il solo epurato per la trasferta della Rosaleda. Oltre al terzino destro infatti anche Kevin Prince Boateng si accomoderà in panchina questa sera. Già all’Olimpico era arrivata la bocciatura senza appello da parte di Allegri, dopo l’ennesima chance concessa al ghanese. Se si deve andare fino in fondo, si andrà con gli ultimi fedelissimi rimasti. Non c’è più spazio per i vari Abate, Boateng, Nocerino, Antonini.

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    Bojan, l’asso nella manica di Allegri alla Rosaleda | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    BOJAN CON PAZZINI – In avanti gioca Pazzini, punta centrale del rinnovato 4-2-3-1. Sugli esterni i soliti El Shaarawy ed Emanuelson. La vera novità è rappresentata da Bojan sulla trequarti. La presenza dello spagnolo potrebbe trasformare il modulo dei rossoneri in un anacronistico 4-4-2. In mediana spazio a Capitan Ambrosini e il regista Montolivo, ancora bocciato per il ruolo di trequartista. In difesa invece arriva l’altra rivoluzione di Allegri. Soltanto Bonera si salva dalla trasferta romana. Al centro Mexes e Zapata, con De Sciglio terzino sinistro.

    PERICOLO ISCO – Coetaneo di El Shaarawy, Francisco Roman Alarcon Suarez (in arte Isco) è l’uomo più pericoloso della squadra di Pellegrini. Nella prima partita di Champions contro lo Zenit ha trascinato i suoi compagni di squadra con una doppietta. Isco ha brillato anche in Belgio, nel trionfo del Malaga contro i campioni dell’Anderlecht, contribuendo al 3-0 con un assist. Nella Liga, dove il Malaga attualmente occupa il terzo posto, Isco è sempre sceso in campo dal primo minuto, risultando spesso e volentieri decisivo. A segno anche nell’ultima gara casalinga contro il Valladolid, sfida vinta dal Malaga per 2-1. Mexes e Zapata sono avvisati, Isco è il pericolo numero uno.

    Probabili formazioni Malaga-Milan
    Malaga (4-2-3-1): Caballero, Jesus Gamez, Demichelis, Wligton, Eliseu, Camacho, Recio, Joaquin, Isco, Portillo, Saviola.
    A disposizione: Jameni, Onyewu, Iturra, Duda, Seba Fernandez, Santa Cruz, Olinga. Allenatore: Pellegrini.
    Milan (4-2-3-1): Amelia, Bonera, Mexes, Zapata, De Sciglio, Ambrosini, Montolivo, El Shaarawy, Emanuelson, Bojan, Pazzini.
    A disposizione: Gabriel, Yepes, Antonini, Nocerino, Boateng, Flamini, Pato. Allenatore: Allegri.