Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan, la conferma di Allegri e i dubbi di Berlusconi

    Milan, la conferma di Allegri e i dubbi di Berlusconi

    Ha spiazzato un po’ tutti la decisione del Milan di confermare per l’ennesima volta Allegri, decisione arrivata dopo il summit notturno tra Berlusconi e Galliani. Il tecnico livornese salva così la panchina, che mai fino a ieri aveva traballato in maniera tale da far pensare a tutti un esonero imminente per Acciuga. Si continua nella tradizione rossonera, da sempre riconosciuta come particolarmente “pacifica” nei confronti dei suoi stessi allenatori. Allo stato attuale delle cose Allegri non sarà il terzo tecnico esonerato della storia milanista, dopo i licenziamenti di Tabarez, Zaccheroni e il sergente Terim. Difronte ad una prima sensazione di allontanamento certo, si è quindi passati ad una mattinata molto più serena in casa Milan.

    GALLIANI DECISIVO– Secondo quanto ricostruito dai media nella giornata di ieri, Massimiliano Allegri sarebbe stato salvato ancora da Galliani. L’ad rossonero, colui che ha scelto Allegri due anni fa, lo ha difeso a spada tratta nella prima parte del vertice a due con Berlusconi, rientrato dal weekend in Kenia nella serata di domenica. Dopo aver rasserenato i toni, Galliani e Berlusconi hanno convocato in sede Allegri. Una chiacchierata fiume tra la dirigenza e l’allenatore, un incontro che ha posto le basi per un futuro con più certezze e meno caos. Aver ottenuto la fiducia ieri nonostante il settimo ko stagionale ha quasi il sapore di una vittoria per il livornese.

    AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Silvio Berlusconi in tribuna durante Milan-Malaga | ©Claudio Villa/Getty Images

    IL SILENZIO – Non dobbiamo dimenticare un dettaglio che non è sfuggito a tanti addetti ai lavori, ovvero il silenzio di Galliani al termine del match contro la Fiorentina. Un comportamento enigmatico, alla luce della conferma di Allegri in nottata. L’amministratore delegato non si è voluto sbilanciare davanti alla stampa prima del faccia a faccia con Berlusconi, sapendo forse che il patron rossonero aveva già esonerato Allegri durante il volo Malindi-Milano.

    MANCANZA DI ALTERNATIVE – Sono venuti al pettine tutti i dubbi presidenziali. Dalle scelte del tecnico, quantomai discutibili anche nella partita di domenica pomeriggio, fino alla reale coesione dello spogliatoio, con la paura che i giocatori non seguano più il mister. Ci si è però dovuti scontrare contro lo scoglio delle alternative, tanto rare quanto indisponibili al momento. Perché Guardiola oggi appare come un’oasi nel deserto, Luciano Spalletti si sta giocando l’accesso agli ottavi di Champions proprio contro il Milan, Filippo Inzaghi rischierebbe di vedersi bruciata una carriera che comunque è iniziata col piede giusto. E poi altri nomi quali Rijkaard e Marco Van Basten, altrettanto impossibili perché il primo ha un contratto faraonico con la Nazionale araba, mentre il Cigno di Utrecht allena attualmente l’Heerenveen (fra le altre cose con risultati non proprio eccellenti). Resterebbe il solo Mauro Tassotti, ma più passano i giorni e le settimane, più si ha l’insindacabile certezza che l’ex terzino del Milan voglia vivere sempre una vita da secondo.

    BERLUSCONI A MILANELLO – Dal vertice notturno è poi scaturita la decisione della visita di Berlusconi alla squadra il prossimo venerdì, alla vigilia della sfida contro il Napoli al San Paolo. Il numero uno del Milan manca da Milanello da tempo immemore e questo fa riflettere sulla complessità del momento rossonero. Ad oggi è dato sapere che Berlusconi parlerà ad ogni singolo giocatore, cercando di tirare il meglio da ciascuno. Basterà questo per risollevare le sorti di una stagione maledetta per i tifosi del Milan?

  • Allegri in bilico, esonero ad un passo. Vertice Galliani-Berlusconi

    Allegri in bilico, esonero ad un passo. Vertice Galliani-Berlusconi

    Dopo la clamorosa sconfitta interna di ieri pomeriggio contro la Fiorentina, la panchina di Allegri traballa pericolosamente. Al Milan da due anni e tre mesi, il tecnico livornese potrebbe aver concluso la sua carriera rossonera anticipatamente. E’ il precario più longevo del campionato di Serie A. Lo stato di allerta dura ormai da mesi. Il destino ha voluto che fosse la Fiorentina ad aprire la prima crepa ad aprile, e sono sempre stati i viola a rendere tale spaccatura insanabile. La distanza tra Allegri e Galliani non è mai stata così acuta. Neanche dopo la famosa amichevole estiva con il Real Madrid negli Stati Uniti, quando il nome della Solbiatese era diventato un cult. Per molti ieri è stato il punto di non ritorno, dal quale non sarà più possibile fare marcia indietro.

    IL SILENZIO– Pesa come un macigno il silenzio di Galliani a fine partita. Da quando Allegri è diventato il precario di lusso a Milanello e dintorni, non era mai mancato l’apporto della società, simboleggiato sempre e comunque dalla figura dell’amministratore delegato. Quello stesso appoggio ieri è venuto meno, senza se e senza ma. Nessuna voglia di confermare il tecnico, nessuna voglia di parlare del destino che pende sulla panchina del Milan. Dopo ieri non si hanno più giustificazioni per le scelte di Allegri, colpevole di continuare a ripetere errori capitali, mai digeriti e sopportati dalla presidenza, né tanto meno dai tifosi e dallo stesso Galliani. Quella che si prospetta nelle prossime ore è la fatidica resa dei conti.

    FBL-ITA-SERIE A-MILAN-FIORENTINA
    La rabbia di Massimiliano Allegri durante Milan-Fiorentina | ©Olivier Morini/AFP/Getty Images

    VERTICE NOTTURNO – Da Milanello rimbalzano voci che danno per reale un vertice tra Galliani e Berlusconi durante la notte appena trascorsa. In ballo il futuro del tecnico rossonero e le possibili scelte per il futuro prossimo. Nulla è ovviamente trapelato dall’incontro notturno tra le due massime cariche di Via Turati. C’è però la sensazione che il dado sia ormai tratto. Allegri, protagonista della panchina più traballante della storia recente del campionato di Serie A, potrebbe essere davvero arrivato al capolinea, all’ultima fermata del suo percorso in rossonero.

    TRITTICO – Se il livornese venisse licenziato, chiunque si siederebbe sulla panchina del Milan vedrebbe difronte un muro invalicabile, paragonabile al Zoncolan del Giro d’Italia. Il calendario infatti prevede due trasferte come Napoli e Bruxelles, dove il Diavolo si giocherà la qualificazione agli ottavi di Champions contro l’Anderlecht, per poi tornare in Italia e affrontare a San Siro la Juventus di Antonio Conte. Dopo il match della Juve sarà ancora Allegri l’allenatore del Milan?

  • Allegri a lezione da Montella, Milan-Fiorentina 1-3

    Allegri a lezione da Montella, Milan-Fiorentina 1-3

    La Fiorentina espugna San Siro per la decima volta nella sua storia, la seconda consecutiva dopo il successo dello scorso aprile. Affonda il Milan, alla sua quarta sconfitta casalinga in stagione (tre le vittorie). Termina 1-3 per i viola grazie alle reti di Aquilani al 10′, Borja Valero al 37′ e la perla di El Hamdaoui nel finale. Per i rossoneri aveva riacceso le speranze Giampaolo Pazzini ad inizio ripresa ma la squadra di Allegri non ha poi avuto più la benzina necessaria per proseguire il forcing che avrebbe forse consentito di raddrizzare una partita iniziata nel peggiore dei modi. Sconfitta comunque meritata per il Diavolo, mentre per Montella è la prima vera impresa della stagione dopo le sconfitte contro Napoli e Inter, senza dimenticare anche il pareggio allo Juventus Stadium.

    GLI EX– Da una parte Montolivo e Pazzini, dall’altra Aquilani. Due gol, ma a gioire è l’ex rossonero. Quando la maggior parte dei bookmakers attendeva il successo della squadra di casa, è arrivata invece puntuale la caduta degli ex più illustri. Montolivo e Pazzini, quasi 400 presenze e 50 reti in due, hanno masticato amaro questo pomeriggio difronte ai loro ex compagni di squadra. Aquilani, autore del gol che ha sbloccato l’incontro, è uscito nel corso del secondo tempo dopo un fallaccio su El Shaarawy. Uscito tra i fischi, Alberto dentro di sé sa di aver segnato un gol fondamentale che può far spiccare il volo alla Fiorentina e affossare in maniera definitiva la propria ex squadra.

    AC Milan v ACF Fiorentina - Serie A
    L’errore dal dischetto di Pato | ©Marco Luzzani/Getty Images

    L’ERRORE – Poco prima di subire il secondo gol, il Milan ha avuto l’occasione di impattare l’incontro grazie al calcio di rigore fischiato dall’arbitro Romeo per il fallo di Roncaglia su Pato. Lo stesso brasiliano si presenta dal dischetto ma la sua conclusione è da dimenticare. Errore che la squadra di Allegri pagherà pochi minuti più tardi, quando Borja Valero firmerà il raddoppio e la sua prima rete in Serie A. Emblematica la decisione del tecnico livornese di non far rientrare il Papero dagli spogliatoi, preferendogli Pazzini.

    LE COLPE – La sconfitta di oggi pomeriggio non potrà non lasciare pesanti strascichi. Sul banco degli imputati sale ancora una volta Allegri che con le sue scelte ha lasciato perplesso più di uno spettatore presente a San Siro. Non tanto la decisione di confermare dal primo minuto Pato, quanto quella di schierare alle spalle del brasiliano Boateng, apparso anche oggi un pesce fuor d’acqua nella posizione di trequartista. Il tutto per lasciare in panchina Bojan, che contro il Malaga martedì scorso aveva dimostrato di essere insieme ad El Shaarawy l’uomo più in forma del momento.

    LA CLASSIFICA – Con questo successo la Fiorentina di Montella consolida la quarta posizione a quota 24 punti, restando in scia del Napoli (-2), con i partenopei vittoriosi anche quest’oggi sul campo del Genoa. A questo punto i viola si candidano prepotentemente alla lotta per un posto in Champions League, traguardo impensabile ad inizio stagione. Crolla invece il Milan, che resta fermo a 14 punti e vede allontanarsi ancora l’Europa che conta. E nel frattempo torna l’incubo retrocessione (-5). La Sampdoria, quartultima, sconfitta anche oggi a Palermo e reduce da sette sconfitte consecutive, ha uno svantaggio di soli quattro punti rispetto ai rossoneri. Dato preoccupante quanto agghiacciante per Allegri e i tifosi del Diavolo.

    LE PAGELLE DI MILAN-FIORENTINA
    Montella 9
    : mantiene la sua filosofia di gioco invariata. Stupisce per la mentalità vincente data alla squadra nel giro di pochi mesi. Ad oggi il migliore tecnico italiano della Serie A.
    Borja Valero 7,5: insieme a Pizarro e Aquilani illumina il panorama calcistico italiano. Nel mini Barcellona made in Firenze non poteva mancare uno spagnolo.
    Aquilani 6,5: che rivincita difronte all’ex dirigenza milanista, la quale si è lasciata sfuggire di mano il cartellino di un potenziale titolare a centrocampo che insieme a Montolivo poteva garantire qualità e tecnica adesso inesistenti nel reparto rossonero.
    Boateng 4: quasi nullo l’apporto del Prince alla sfida di oggi. In casa Milan dovrebbero seriamente pensare ad una sua cessione a gennaio, sempre che il Bayern non abbia cambiato idea.
    Pato 3: il brasiliano continua ad avere paura. Dopo il gol al Malaga che sembrava potesse liberarlo mentalmente, Pato ricade nella trappola della fragilità. L’errore dal dischetto è pesantissimo.
    Allegri 2: errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti primi tempi regalati agli avversari, quante errori tattici, quanti giocatori fuori ruolo, quante sconfitte interne.

    Il tabellino di Milan-Fiorentina (11-11-2012)
    Milan: Abbiati 5,5, De Sciglio 5, Mexes 4,5, Bonera 5, Constant 6, Montolivo 5,5 Ambrosini 6 (Robinho 5), Emanuelson 5 (Bojan 5,5), Boateng 4, El Shaarawy 6, Pato 3 (Pazzini 6). Allegri 2
    Fiorentina: Viviano 6, Roncaglia 6, Rodriguez 6,5, Savic 6,5, Cuadrado 7, Aquilani 6,5, (Mati Fernandez 5,5), Pizarro 7, Borja Valero 7,5, Pasqual 6, Ljajic 5,5 (El Hamdaoui 7), Toni 5,5, (Cassani 5,5). Montella 9

    Il video di Milan-Fiorentina 1-3 [jwplayer config=”240s” mediaid=”159853″]

  • Pato contro la sua vittima preferita, Milan-Fiorentina ad alta tensione

    Pato contro la sua vittima preferita, Milan-Fiorentina ad alta tensione

    Alle ore 15 San Siro accoglierà Milan-Fiorentina per la dodicesima giornata di Serie A. Difronte due squadre che vivono uno stato di forma particolarmente positivo. I padroni di casa sono reduci da due vittorie casalinghe interne consecutive (Genoa, Chievo) e un pareggio esterno in rimonta a Palermo, con sette punti guadagnati in tre partite. Ancora meglio ha fatto la Fiorentina, sempre vittoriosa negli ultimi tre incontri (Cagliari, Genoa, Lazio). Allargando l’analisi alle ultime cinque partite, i toscani hanno raccolto 13 punti sui 15 disponibili. Sarà anche la sfida tra Allegri e Montella. I due tecnici si sono sfidati soltanto in tre occasioni. Il bilancio è favorevole al rossonero, che con il Milan ha colto due pareggi (Roma-Milan 0-0, Catania-Milan 1-1) e un successo (Milan-Catania 4-0).

    EL SHAARAWY IN DUBBIO– L’allenatore toscano affronta lo scoglio Fiorentina con qualche problema di formazione. In difesa mancheranno Abate e Antonini, entrambi infortunati. Nelle corsie laterali giocheranno quindi con assoluta certezza De Sciglio e Constant. Al centro della difesa rientra Bonera dopo il turno di squalifica. Al suo fianco dovrebbe partire dal primo minuto Mexes, con i colombiani Zapata e Yepes in panchina. A centrocampo sfida amarcord per Montolivo, che a Firenze ha giocato 219 partite prima di accasarsi quest’anno al Milan. Insieme all’ex viola partirà titolare il capitano Ambrosini, che vince il ballottaggio con De Jong e Nocerino. In attacco Allegri potrebbe rinunciare a El Shaarawy. Il Faraone accusa un problema al ginocchio e al suo posto è già in pre-allarme Boateng, con Emanuelson che verrebbe dirottato sulla fascia sinistra. Al centro dell’attacco rossonero confermato Pato, che martedì scorso in Champions contro il Malaga ha ritrovato la via della rete. Alle sue spalle Bojan, l’uomo forse più in forma della truppa di Allegri.

    ACF Fiorentina v Cagliari Calcio - Serie A
    Sei gol fin qui in campionato per il montenegrino | ©Dino Panato/Getty Images

    SENZA JOJO – Se il Milan ha qualche problema di formazione, la Fiorentina dovrà rinunciare al suo elemento di maggior spicco, il montenegrino Jovetic. Infortunatosi la settimana scorsa durante il match contro il Cagliari, Jojo dovrà saltare oltre al Milan anche la sfida contro l’Atalanta. Montella però non sembra intenzionato a ridisegnare l’assetto tattico della sua squadra, confermando in toto il 3-5-2 che ha consentito ai viola di volare in questa prima fase del campionato. Il sostituito del bomber Jovetic sarà Ljajic, che affiancherà il totem Luca Toni, quest’ultimo in gol anche domenica scorsa. L’Aeroplanino sta valutando se inserire o meno Aquilani, ex di lusso della partita, il quale andrebbe ad aggiungersi ad un centrocampo tutto tecnica con Borja Valero e Pizarro. Sugli esterni i titolari saranno ancora una volta Cuadrado e Pasqual, mentre la difesa a tre sarà composta da Roncaglia, Rodriguez e l’ex Genoa Tomovic. Infine Viviano sarà chiamato a difendere i pali della porta viola.

    NUMERI– Dando uno sguardo alle statistiche, è curioso scoprire come Pato abbia già segnato cinque volte alla Fiorentina nelle sei partite in cui è stato schierato contro i toscani. Dalla stagione 2007-2008 fino all’anno dell’ultimo scudetto, Pato ha sempre segnato un gol alla squadra viola. Fra le altre cose, quando Pato è in rete contro la Fiorentina, il Milan ha sempre vinto (soltanto una volta però con più di un gol di scarto, Fiorentina-Milan 0-2 stagione 2008-2009). Dall’altra parte troviamo invece Luca Toni, il quale ha sfidato il Milan undici volte, segnando quattro gol (tre con la maglia della Fiorentina, uno col Palermo). Luca Toni ha battuto i rossoneri soltanto due volte (con il Brescia nel 2003 e la Fiorentina nel 2005), perdendo quattro volte e pareggiando in altrettante occasioni.

    AC Milan v ACF Fiorentina - Serie A
    L’ultima vittoria della Fiorentina a Milano targata Amauri | ©Claudio Villa/Getty Images

    PRECEDENTI – Milan e Fiorentina a San Siro si sono incontrate 72 volte. Il bilancio è nettamente favorevole ai rossoneri, che hanno conquistato i tre punti nel 61% dei casi (44 successi), subendo la sconfitta in una percentuale irrisoria del 12% (9 ko). Per gli amanti delle scommesse quindi la giocata 1x (quotata 1,22) potrebbe essere abbastanza favorevole, sopratutto se si considera che l’ultimo scontro a San Siro è terminato con una vittoria dei viola (1-2, rete al 90′ di Amauri), successo che segnò definitivamente la corsa scudetto indirizzando il tricolore a Torino e pose una pietra fondamentale sulla salvezza dei viola allora guidati da Delio Rossi, prima che quest’ultimo venisse allontano per il gesto inconsulto nei confronti di Ljajic il 2 maggio scorso.

    Probabili formazioni Milan-Fiorentina (11-11-2012)
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Bonera, Constant, Montolivo, Ambrosini, Boateng, Bojan, Emanuelson, Pato. Allenatore: Allegri.
    Fiorentina (3-5-2): Viviano, Roncaglia, Rodriguez, Tomovic, Cuadrado, Pasqual, Borja Valero, Pizarro, Aquilani, Ljajic, Toni. Allenatore: Montella.

  • Montolivo tuffo nel passato: con la Fiorentina se segno non esulto

    Montolivo tuffo nel passato: con la Fiorentina se segno non esulto

    Il passato Viola resta una pagina importante della sua carriera durata ben sette stagioni, ma Riccardo Montolivo a margine della presentazione per il lancio del suo sito ufficiale ed alla vigilia del match fra il suo presente ed il suo passato – Milan-Fiorentina, in programma domani alle ore 15 – rimane concentrato sull’attuale, sul rossonero, con la consapevolezza di “aver fatto la scelta giusta di cui non mi sono pentito nemmeno per un secondo” dal suo punto di vista nel decidere di chiudere la sua esperienza con la Fiorentina, con l’unico rammarico di non aver avuto la possibilità di discuterne con la proprietà, limitandosi ad alcuni incontri con la dirigenza con la quale, in quel periodo, era subentrato qualche problema. Inoltre, il suo divorzio dal club Viola è stato tutt’altro che dolce soprattutto per le modalità con cui si è consumato, con l’annuncio di non voler rinnovare il contratto in scadenza a fine stagione e con i contestuali risultati negativi della squadra in campo, dei quali veniva “additato” come principale responsabile, come lui stesso riconosce: “le colpe venivano date sempre a me ma io ho sempre dato il massimo per quella maglia”.

    Il passato, però, è comunque un bagaglio importante, che merita assoluto rispetto ed è per questo che il centrocampista afferma con decisione che, nel caso in cui dovesse far gol, non esulterà per rispetto nei confronti di quella che è stata la mia esperienza Viola: un “ritornello” poco originale, considerando che la scelta di non celebrare i gol degli ex è spesso abusata ma che, nel suo caso, ha delle ragioni profonde considerando il legame con l’intero ambiente che ha contraddistinto i suoi anni a Firenze, nei quali ha indossato anche la fascia da capitano. Per tal ragione, Riccardo Montolivo non ha smesso di seguire con attenzione l’attuale squadra allenata da mister Vincenzo Montella ed è contento che la Fiorentina sia finalmente rinata, perchè “la città di Firenze merita una squadra forte”.

    Riccardo Montolivo ritrova la Fiorentina | ©MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    La Viola gli è rimasta nel cuore ma, com’è ovvio che sia, il suo desiderio è ora quello di vincere al Milan che lui stesso definisce “una grande squadra, forse la più grande, dove gioco nello stadio più bello del mondo”. L’inizio di stagione del campionato rossonero non è stato dei più felici ma, secondo Montolivo, la squadra possiede ampi margini di miglioramento che ha già iniziato a mostrare nelle ultime partite dove si sono compiuti importanti passi avanti che gli infondono fiducia per il proseguio della stagione, perchè la squadra rossonera “merita una classifica diversa da quella che abbiamo”. Alla luce dei tanti cambiamenti in organico, secondo Montolivo era necessario un tempo per il giusto assestamento del lavoro di mister Allegri, alla ricerca di nuovi equilibri e meccanismi in campo e, dunque, i miglioramenti registrati nelle ultime prestazioni devono essere letti positivamente, come un segnale connesso all’aver trovato qualche punto fermo importante, che possa essere d’aiuto per proseguire in tale direzione, in particolar modo in un mese molto duro in cui i rossoneri sono attesi ad importanti banchi di prova, contro Fiorentina, Napoli e Juventus.

  • Milan, per Guardiola e lo sceicco serve il terzo posto

    Milan, per Guardiola e lo sceicco serve il terzo posto

    Durante il match di martedì tra Milan e Malaga, a San Siro si stava giocando forse una partita ancora più importante in tribuna. C’era Berlusconi, assente da circa tre mesi. Al fianco di Silvio Berlusconi c’era poi Flavio Briatore, sempre più vicino al presidente rossonero.  Il perché è presto spiegato. Berlusconi è stato di recente ospite in Kenya dall’ex team manager della Renault, dove ha trascorso una vacanza benessere insieme al suo medico di fiducia ed una fisioterapista. Oltre ad aver perso tre kg in una settimana, Berlusconi avrebbe anche allacciato i rapporti con lo sceicco Mansour Bin Zayed Al Nahyan, fra le altre cose presidente di City e Getafe. A San Siro c’era anche Confalonieri, presidente di Mediaset, e dulcis in fundo Pere Guardiola, fratello di Pep.

    RAGNATELA– Troppi i tasselli presenti per non fare un tentativo di puzzle più o meno riuscito. Dopo il lodo Mondadori, Mediaset ha dovuto affrontare una crisi imprevista. I rubinetti sono stati chiusi qua e là, sopratutto quelli che puntavano verso Via Turati, dove ogni anno confluivano milioni e milioni di euro attraverso un viaggio di sola andata. Quest’estate i tifosi del Milan hanno definitivamente capito che la propria squadra doveva auto-finanziarsi, motivo per il quale è stato dato l’addio a Thiago e Ibra con un unico pacchetto. Portare le perdite a zero è stato il primo passo della famiglia Berlusconi verso una storica apertura a capitali stranieri.  Ecco quindi spuntare Mansour, fratello del sovrano di Abu Dhabi, ribattezzato come mister mille miliardi di dollari.

    Barcelona's coach Josep Guardiola (L) an
    Allegri spiana la strada a Guardiola? | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    PEP – In tutto questo cadrebbe a fagiolo Pep Guardiola. L’ex allenatore del Barca arriverebbe in un Milan completamente rivoluzionato, nuovamente potente dal punto di vista economico, pronto a rilanciare la propria sfida ai  maggiori top club europei. In tribuna c’era Pere Guardiola, il fratello. Qualche ora prima lo stesso Pere si trovava da Giannino, noto ristorante di Milano filo-rossonero, dove Galliani è solito installarsi per improvvisati vertici di mercato. Nonostante le smentite di rito, fra l’altro quasi istantanee e quindi alquanto strane, è impensabile che Pere non abbia avuto un primo contatto con l’universo Milan.

    TERZO POSTO – Molto però dipenderà dall’attuale stagione rossonera. Il terzo posto diventa l’obiettivo fondamentale per aprire a scenari fino a luglio impensabili. Perché se è vero che per un ipotetico investitore la cosa più importante rimane il brand, ed il Milan in questo campo rappresenta una delle prime forze europee, è anche vero che Guardiola forse non vedrebbe di buon occhio un suo approdo in un club depotenziato dal mancato ingresso in Champions League. Forse, perché Guardiola in questi anni ci ha abituati all’impossibile, incarnando meglio di chiunque altro il nothing impossible. Consapevole oppure no, Allegri sarà con ogni probabilità il pittore del futuro rossonero. Qualora il Milan non riesca nella rimonta al terzo posto, il tecnico livornese potrebbe conservare il posto anche per l’ultimo anno di contratto che ancora lo lega alla società di Via Turati. Paradossalmente se riuscisse a raggiungere l’agognato terzo posto, Allegri si scaverebbe la fossa con le sue stesse mani.

  • Il fratello di Guardiola a Milano per il Milan?

    Il fratello di Guardiola a Milano per il Milan?

    Quando si parla di uno degli allenatori più vincenti e carismatici al mondo, ogni cosa può diventare una notizia. Pep Guardiola è ormai da tempo abituato a tutto ciò, nonostante abbia sempre  cercato di mantenere un certo riserbo ed un low profile anche dopo il termine della sua avventura sulla panchina del Bercellona, decidendo di “prendersi il suo tempo” passeggiando per le vie di New York, probabilmente alla ricerca di nuova ispirazione per le sue scelte future.

    Difficile ipotizzare che un tecnico vincente come Pep possa restare ancora a lungo lontano dal suo habitat, ed è quasi certo che nel 2013 tornerà a sedere sulla panchina di un grande club e, per tal motivo, già da tempo sono iniziate a rincorrersi diverse voci circa l’interessamento del Milan nei suoi confronti, ipotizzando viaggi ad hoc di Adriano Galliani nella Grande Mela, poi smentiti dallo stesso dirigente rossonero che ha precisato come il suo eventuale viaggio avrebbe avuto come unico fine l’andare a trovare sua figlia.

    Ma, se è vero che più indizi possono “fare una prova”, in tal senso potrebbe essere letta la notizia della presenza di Pere Guardiola a Milano, proprio nella giornata di ieri, in occasione del match di Champions League fra Milan e Malaga. Ecco, dunque, che è necessario approfondire quale sia il ruolo di Pere Guardiola nella “vita calcistica” del più famoso fratello: Pere è il suo procuratore, oltre che consigliere-consulente fidato e, dunque, è una persona molto influente nelle future decisioni di Pep. Per tal motivo il viaggio milanese avrebbe potuto celare qualcosa di più, nonostante il Milan abbia prontamente deciso di smentire ogni tipo di contatto con un comunicato ufficiale apparso sul sito: “Ac Milan smentisce le notizie apparse su alcuni media relativa a un presunto incontro tra il Vicepresidente Vicario e Ad Adriano Galliani e familiari o procuratori del signor Guardiola”. 

    Pep Gardiola | © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Una secca presa di posizione finalizzata, con tutta probabilità, ad evitare ulteriori pressioni sul lavoro di mister Massimiliano Allegri, il quale già da tempo ha imparato a convivere con continue voci circa il suo prossimo successore e, per tal ragione, alla notizia della presenza del fratello di Guardiola a Milano non sembra scomporsi eccessivamente: “Guardiola al Milan? È una questione che non mi interessa e che mi annoia. Io ho altri problemi” .

    I problemi di cui parla mister Allegri riguardano prettamente il presente, ma sono condizionati – inevitabilmente – dalle strategie di “spending review” che il Milan ha deciso di attuare nel mercato estivo, per far cassa con la cessione di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva al Psg: tale strategia di contenimento dei costi difficilmente potrebbe coniugarsi con l’arrivo sulla panchina rossonera di un uomo come Guardiola, abituato a lavorare con campioni di primissimo livello da plasmare ad immagine e somiglianza del suo calcio-spettacolo. La filosofia di gioco di Pep Guardiola non può che affascinare il presidente Berlusconi, da sempre amante dichiarato del calcio offensivo ma, se si decidesse realmente di intraprendere un progetto tanto ambizioso, verrebbe automaticamente imposto un radicale cambio di rotta in termini di budget per la squadra, cancellando con un colpo di spugna tutti i propositi di contenimento dei costi fin qui attuati.

    Allo stato dei fatti, tali ragioni fotografano la reale situazione ancor più delle smentite di circostanza e, dunque, la presenza di Pere Guardiola a Milano non sembra nascondere nessuna “trattativa segreta”.

  • Come d’incanto Pato, Milan-Malaga 1-1

    Come d’incanto Pato, Milan-Malaga 1-1

    Termina in parità il match di Champions League Milan-Malaga. A San Siro il risultato finale è 1-1. Al vantaggio iniziale ospite firmato Eliseu al 40′, la squadra di Allegri risponde con Pato a metà ripresa. In classifica i rossoneri si confermano al secondo posto del Girone C con 5 punti. Il Malaga invece, in virtù del punto conquistato, ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale. Irraggiungibile infatti per Anderlecht (4 punti) e Zenit (3 punti) quando ormai mancano soltanto due partite al termine di questa prima fase. Per il Milan sarà cruciale la trasferta in Belgio del prossimo 21 ottobre. Tre punti rappresenterebbero un passo in avanti decisamente importante, perché poi nell’ultima partita contro lo Zenit sarà sufficiente anche un pareggio per andare agli ottavi. I russi sono invece obbligati a vincere contro il Malaga già qualificato e a San Siro. Impresa che anche per Spalletti suona come una mission impossible.

    AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Per Pato è il quinto gol in Champions. Quattro contro club spagnoli | ©Claudio Villa/Getty Images

    RINASCITA PATO – Non segnava da 11 mesi esatti. L’ultimo gol, sempre in Champions League, contro il Viktoria Plzen in trasferta (2-2). Il brasiliano conferma la sua etichetta di Torero, che lo vuole a segno spesso e volentieri con le squadre spagnole. Quella contro il Malaga è il quinto gol in Coppa Campioni del Papero. Quattro di questi realizzati quando difronte c’erano club iberici. Oltre al colpo di testa sul perfetto cross di Constant che è valso il pareggio finale, Pato ha dato discreti segni di affidabilità dal punto di vista fisico. Un match sicuramente non brillantissimo per il carioca, ma comunque importante per il gol ritrovato.

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    Manuel Pellegrini ieri sera a San Siro | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    FAVOLA MALAGA – Da esordiente a regina. Pellegrini, il tecnico filosofo, è riuscito a costruire uno dei giocattoli migliori in campo europeo. In estate la squadra del cileno era considerata come la terza forza del girone, con Zenit e Milan un gradino sopra. Pochi mesi dopo la realtà ha visto un Malaga imprendibile. Se qualcuno avesse detto tre mesi fa che Isco e compagni avrebbero avuto la qualificazione in tasca con due giornate d’anticipo (forse) sarebbe stato preso per pazzo. Dopo le prime tre vittorie dell’andata invece la sorpresa iberica si è trasformata in normalità.

    Pagelle Milan-Malaga 1-1 (06-11-2012)
    Abbiati 6: inoperoso per tutto i 90′ minuti a parte quando deve raccogliere il pallone dopo il lampo di Eliseu.
    Abate sv: esce quasi subito per un infortunio muscolare. (De Sciglio 6, discreto l’impatto sulla partita del giovane terzino, si limita al compitino senza difficoltà).
    Mexes 6: titolare inamovibile della difesa rossonera, anche ieri sera il francese vive una serata tranquilla.
    Bonera 6: rientra dopo il turno di squalifica in campionato. Dopo gli addii di Nesta e Thiago, l’ex Parma è sempre più leader lì in mezzo.
    Constant 6,5: aveva destato già grande impressione contro il Chievo, buone sensazioni confermate anche contro il Malaga. Suo il cross per Pato al 73′.
    Montolivo 6,5: leader carismatico del centrocampo. Il vuoto di Pirlo inizia ad essere meno preoccupante.
    De Jong 5: ha sulla coscienza Isco in occasione dell’assist per Eliseu. Il suo errore poteva costare molto caro.
    Emanuelson 5,5: non è brillante come in altre occasioni. Forse paga un po’ di stanchezza. (Robinho sv)
    El Shaarawy 5,5: forse la più brutta prestazione da due mesi a questa parte. Se ne accorge anche Allegri che lo sostituisce a venti minuti dal termine con Boateng (5,5)
    Bojan 7: il migliore in campo ieri sera. Con la sua prestazione maiuscola mette in ombra gli esterni e si guadagna persino i complimenti presidenziali di Silvio Berlusconi.
    Pato 6: guadagna la sufficienza grazie al gol. Rete fondamentale per il Papero, pronto alla resurrezione che tutti i tifosi del Milan attendono da mesi.
    Allegri 6,5: la tempesta è passata. Sta vincendo una delle scommesse più importanti, quella di Constant terzino sinistro. Ha stravinto quella di El Shaarawy. Non ha ascoltato i critici che consideravano Montolivo in mediana come un insulso per il calcio. E adesso è pronto a divertirsi con Bojan e Pato.

    Il video di Milan-Malaga 1-1 [jwplayer config=”60s” mediaid=”159367″]

  • Milan-Malaga, torna Pato dall’inizio

    Milan-Malaga, torna Pato dall’inizio

    Stasera a San Siro va in scena Milan-Malaga, partita cruciale per il Girone C di Champions. Cruciale perché i rossoneri hanno l’occasione di avvicinare gli spagnoli in classifica e mantenere invariato il vantaggio sullo Zenit (impegnato nella trasferta belga). Cruciale perché una vittoria contro la squadra di Pellegrini vorrebbe dire rinascita definitiva. Nonostante Allegri non voglia caricare troppo i suoi in vista del match (“non è decisiva”), il tecnico livornese sa bene il significato dei tre punti di stasera. Fin qui percorso netto degli ospiti, vittoriosi in tutte le sfide dell’andata (Zenit e Milan in casa, Anderlecht in trasferta). Nove punti che offrono una discreta consapevolezza di ottenere il pass per gli ottavi. Isco e compagni però vogliono anche conquistare la certezza del primo posto.

    STRAFARE – Per questo l’obiettivo dichiarato dell’allenatore cileno ex Real è quello di violare il tempio di San Siro, raggiungendo la fatidica quota dei 12 punti con due giornate d’anticipo. Non lasciano spazio a interpretazioni le dichiarazioni bellicose della vigilia (“non mi fa paura il Milan”). Parole che forse avevano un senso due settimane fa, ma adesso paiono quantomeno forzate. Dopo la vittoria alla Rosaleda contro i rossoneri, il Malaga ha subito un brusco stop in Liga, pareggiando prima sul campo dell’Espanyol per poi perdere in casa contro il non irresistibile Rayo sabato scorso. Sconfitta arrivata quasi in contemporanea con il successo brillante del Milan sul Chievo. La squadra spagnola, al suo primo anno in Champions, potrebbe pagare a caro prezzo l’inesperienza in campo europeo, sopratutto arrivando all’appuntamento di San Siro con tre vittorie alle spalle.

    AC Milan's Brazilian forward Pato celebr
    L’ultimo gol di Pato contro una squadra spagnola. Camp Nou, Barcellona | ©LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    ALLEGRI NON CAMBIA – Negli ultimi giorni l’ha ripetuto spesso: “non sono pazzo”. Allegri risponde così ai suoi detrattori, che già gli presentavano il conto dopo il pareggio ottenuto in extremis contro al Barbera e la telefonata di Berlusconi a Galliani. I continui cambi di modulo e di giocatori dovrebbero essere soltanto un ricordo per i tifosi del Milan. Dalla difesa all’attacco, passando per il centrocampo, Allegri ha dunque trovato il famoso cerchio magico che mancava ad inizio stagione. Dal secondo tempo di Palermo fino al match di sabato pomeriggio contro i veneti. Per il match di stasera torna Bonera al centro della difesa insieme a Mexes, con Abate e Constant terzini titolari. A centrocampo dovrebbe essere confermati Ambrosini e Montolivo, forse la migliore che il centrocampo rossonero può offrire. In attacco Allegri pensa all’impiego di Pato dal primo minuto al posto di Pazzini. Alle spalle del brasiliano Bojan, con El Shaarawy ed Emanuelson sulle corsie laterali.

    AGENZIE – I bookmakers vedono il Milan favorito. Il successo interno del Diavolo è quotato 2,10 (Betclic), mentre la vittoria del Malaga è data a oltre 3,50 (Betclic). Interessante la quota del Gol (entrambe le squadre a segno), che viene pagato 1,70 la posta.

    Probabili formazioni Milan-Malaga
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Abate, Mexes, Bonera, Constant, Ambrosini, Montolivo, El Shaarawy, Emanuelson, Bojan, Pato. Allenatore: Allegri.
    Malaga (4-2-3-1): Caballero, Gamez, Demichelis, Welington, Eliseu, Camacho, Toulalan, Portillo, Joaquin, Isco, Saviola. Allenatore: Pellegrini.

  • Milan-Chievo 5-1, prima gioia per Bojan

    Milan-Chievo 5-1, prima gioia per Bojan

    L’incubo è finito. Al triplice fischio di Milan-Chievo, San Siro torna a sorridere. Finisce 5-1 per i rossoneri, goleada. Cinque reti segnate da cinque giocatori diversi, una rarità per questa squadra, una rarità in questa stagione (l’ultima volta fu nel 1998, Milan-Inter 5-0). Sblocca Emanuelson, pareggia Pellissier dopo 120 secondi (calcio piazzato ancora fatale). C’è il tempo per i fischi, i soliti fischi. I continui errori di impostazione, il Chievo che prende sia fiducia che il pallino del gioco. Allegri torna a vedere i fantasmi, quelli che da inizio stagione tormentano le notti del livornese. Il modulo fantasia non pare volersi accendere. E’ tutto così complicato, tremendamente difficile. Il sole è tramontato da tempo a Milano, così come sul gioco del Diavolo. Ma poi…

    TUKE – Le vicende degli eroi greci sono state da sempre condizionate dalla Tuke, il Fato. La stessa Tuke ha rivolto nuovamente gli occhi verso la squadra di Allegri. Nello spazio di cinque minuti i rossoneri trovano due reti, entrambe viziate da una deviazione che coglie impreparato Sorrentino. Prima Montolivo (secondo gol consecutivo dopo quello del Barbera), poi Bojan. Prima rete per lo spagnolo, sigillo che fa ben sperare in ottica futura. Le squadre rientrano negli spogliatoi con il Milan in vantaggio 3-1 e la Tukeche benigna assiste il Diavolo.

    AC Milan v AC Chievo Verona - Serie A
    El Shaarawy ringrazia la Tuke dopo il 4-1 | ©Dino Panato/Getty Images

    CALCIO – Da tempo immemore mancava nel tempio di San Siro. La parola calcio, nella sua essenza, torna a pervadere il prato rossonero. Libera la mente, leggere le gambe, agile il cervello. E quando le tre situazioni si completano nella stessa partita, va da sé che    lo spettacolo acquisti una nuova forma. Constant finalmente convincente, Montolivo ormai padrone del centrocampo, Abate signore della fascia destra. C’è tempo anche per rivedere un Boateng nuovamente propositivo.

    ’92 – E’ un anno, è un numero, è un fuoriclasse. Parliamo di El Shaarawy, inarrestabile anche stasera. Suo il 4-1 (cross di Abate dalla destra), gol che chiude definitivamente il match. E sono otto i gol in campionato (nove se si conta la rete contro lo Zenit in Champions). Quarto gol nelle ultime quattro partite, ottavo negli ultimi 8 incontri (a secco soltanto nel derby, 7 giornata). Fenomeno. Novantadue è anche il minuto nel quale El Shaarawy confeziona l’assist vincente per la rete di Giampaolo Pazzini. L’ex interista trova così la prima rete a San Siro, la quarta in campionato dopo un lungo digiuno di oltre due mesi che durava dalla tripletta del Dall’Ara.

    CLASSIFICA – Con i tre punti conquistati il Milan raggiunge il settimo posto a quota 14 punti, in compagnia di Roma e Cagliari. La quarta piazza, occupata dalla Lazio, è lontana cinque lunghezze. Il Chievo conferma invece di essere la cenerentola di San Siro, almeno quando incontro il Diavolo. Il 5-1 subito stasera è la dodicesima sconfitta consecutiva contro il Milan. Se non è record poco ci manca.

    Pagelle Milan-Chievo 5-1
    El Shaarawy 8: con il Faraone di quest’anno dovrebbero coniare l’8 d’ufficio. NEW AGE
    Emanuelson 7: sblocca l’incontro, confeziona l’assist per Montolivo, corre tanto e con qualità. MI MANDA RAIOLA
    Bojan 7: si è finalmente tolto un peso. Per lo spagnolo gol (3-1) e tante giocate. FANTASY
    Abate 7: da quanto tempo non si vedeva un Abate così. Versione pendolino. DELUXE
    Montolivo 7: la qualità che il Milan cercava a centrocampo. I gol che il Diavolo voleva dal centrocampo. REVOLUTION
    Constant 6,5: quattro giorni son trascorsi da quella trasferta del Barbera. Da pacco a SORPRESA
    Ambrosini 6,5: il capitano tiene alta la difesa rossonera, svolgendo un gran lavoro in fase difensiva. CAPITANO
    Mexes 6: giornata tranquilla per il francese. CAMOMILLA
    Zapata 6: leggi Mexes, una delle prime sufficienze stagionali. Anzi, LA PRIMA
    Abbiati 6:  incassa il gol di Pellissier senza poter far nulla. Per il resto della partita DISOCCUPATO
    Pazzini 6: non si vede quasi mai. Vediamo Pazzini solo al 90′, quando si fionda sull’assist perfetto di El Shaarawy. MIRACOLATO

    VIDEO MILAN-CHIEVO 5-1[jwplayer config=”240s” mediaid=”159082″]