Tag: Massimiliano Allegri

  • Milan batte Catania 3-1 con un fuorigioco e il solito El Shaarawy

    Milan batte Catania 3-1 con un fuorigioco e il solito El Shaarawy

    Al Cibali Catania-Milan termina 3-1 in favore della squadra di Allegri. I rossoneri hanno ribaltato lo svantaggio del primo tempo (in gol l’ex Legrottaglie) favoriti da un chiaro fuorigioco in occasione del momentaneo pareggio di El Shaarawy, arrivato tra le altre cose due minuti più tardi l’espulsione dell’etneo Barrientos per doppia ammonizione. Il secondo gol del Milan porta la firma di Kevin Prince Boateng, alla sua prima rete stagionale. Nel finale succede di tutto ma il risultato non cambia, con gli ospiti che prima colpiscono un palo con il neo entrato Emanuelson, poi restano in 10 uomini per l’espulsione del capitano Boateng e infine trovano la rete del definitivo 3-1 ancora con il Faraone El Shaarawy. Ampiamente giustificate le dichiarazioni al veleno dell’ad Gasparin al termine del match.

    L’AMNESIA – Di queste comunque parleremo più avanti nel corso della giornata, adesso concentriamoci sulla partita. Un incontro iniziato decisamente bene dal Milan, capace di dettare ritmo e possesso palla nei primi dieci minuti dell’incontro. A sbloccare il risultato però sono i padroni di casa, che approfittano dell’ennesima amnesia difensiva della squadra di Allegri per passare in vantaggio. La punizione di Lodi trova la testa di Legrottaglie, che tutto solo deposita in rete il pallone del provvisorio 1-0.

    PREDOMINIO – Acquisito il vantaggio, i rossoblu di Maran legittimano il risultato tenendo testa al Milan piuttosto agevolmente per tutto il corso del primo tempo, senza che gli ospiti riescano a riprendere il  pallino del gioco, definitivamente perso dopo la rete di Legrottaglie. Al fischio finale del primo tempo il Milan è sotto di un gol, dando peraltro l’impressione di non essere capace di ripetere la prestazione offerta cinque giorni prima a San Siro.

    L’ESPULSIONE– Il match cambia quando al 49′ l’arbitro Orsato spedisce anticipatamente negli spogliatoi Barrientos dopo un calcio rifilato a Nocerino. Secondo cartellino giallo piuttosto stupido quello dell’argentino, che lascia i suoi compagni in 10 uomini.

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    El Shaarawy decide Catania-Milan con una doppietta. Ma il primo gol è in fuorigioco | ©MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    L’EPISODIO – E’ l’inizio della fine. Trascorrono infatti soltanto due minuti e il Milan trova il pareggio con El Shaarawy. L’azzurro capitalizza al meglio l’assist quasi involontario di Robinho, siglando la rete personale numero 11 in campionato. Pesa però come un macigno la mancata segnalazione del guardalinee per un evidente fuorigioco.

    IL RADDOPPIO – Tre minuti più tardi è Boateng a far insorgere il Massimino, i cui tifosi avevano ancora negli occhi il fuorigioco di El Shaarawy. Il ghanese rispolvera uno dei suoi colpi migliori e trova il raddoppio con un potente destro dal limite. Il Catania adesso è sotto di un gol quando dall’inizio della ripresa sono trascorsi soltanto 11 minuti.

    IL CORO – Ed è così che dal Massimino si leva un coro spontaneo all’indirizzo dei calciatori del Milan tacciati di essere dei ladri. Tifosi rossoblu esausti dopo l’ennesimo torto arbitrale subito contro una grande (vedi Juventus e Inter).

    BOATENG CAPITANO – In occasione della sostituzione di Montolivo per Emanuelson, la fascia da capitano viene consegnata al Prince Boateng. Momento storico per il ghanese che però commette una grossa ingenuità nel finale di gara facendosi espellere.

    DOPPIETTA – Al 91′ c’è la seconda rete di El Shaarawy che chiude definitivamente la partita. Per il Faraone è il dodicesimo centro stagionale. L’azzurro ha segnato il 50% delle reti del Milan in campionato, a conferma del suo ruolo di autentico leader in campo della squadra.

    Le pagelle di Catania-Milan 1-3 (30-11-2012)
    Barrientos 3:  ora non sappiamo se con lui in campo il Catania non avrebbe subito la rimonta. Sappiamo però che gesti inconsulti come quelli che hanno condotto alla sua espulsione non dovrebbero appartenere ad un calciatore di Serie A.
    Legrottaglie 6,5: piccola rivincita per il difensore centrale etneo contro la sua ex squadra. Tiene bene il campo fino alla rete in fuorigioco del Faraone.
    Boateng 5,5: il gol, di per sé pregevole, non cancella la prestazione decisamente sottotono del primo tempo e l’ingenua espulsione con la fascia da capitano indosso nel finale di gara.
    Acerbi 4,5: partita da incubo per l’ex centrale del Chievo, scelto da Allegri per rimpiazzare Yepes. Difficilmente i tifosi del Milan rivedranno Acerbi titolare da qui a Natale.
    El Shaarawy 8: come anticipato nelle scorse giornate, per El Shaarawy l’8 scatta regolarmente ormai. Doppietta più assist per Boateng. Di più non poteva davvero fare.

    Il tabellino di Catania-Milan 1-3 (30-11-2012)
    Catania (4-3-3): Andujar 6,5; Alvarez 5,5, Legrottaglie 6,5, Rolin 6,5, Marchese 6; Almiron 6 (72′ Bellusci 5,5), Lodi 6,5, Salifu 5,5 (72′ Paglialunga sv); Castro 6,5, Bergessio 5 (77′ Doukara sv), Barrientos 3.
    Milan (4-3-3): Amelia 6; De Sciglio 6, Mexes 6,5, Acerbi 4,5, Constant 5,5; Montolivo 5,5 (67′ Emanuelson 6), De Jong 5,5, Nocerino 6,5; Robinho 5,5 (93′ Ambrosini sv), Boateng 5,5, El Shaarawy 8.

    Il video di Catania-Milan 1-3 (30-11-2012) [jwplayer config=”120s” mediaid=”162110″]

  • A Catania il Milan cerca continuità. Robinho titolare

    A Catania il Milan cerca continuità. Robinho titolare

    Torna la Serie A con la 15 giornata di campionato. L’anticipo degli anticipi (si gioca già stasera) è Catania-Milan. Partita cruciale per i rossoneri, chiamati alla cosiddetta prova del 10, dopo la vittoria contro la Juventus domenica scorsa. Se gli uomini di Allegri dovessero conquistare i tre punti anche al Cibali, potrebbe essere certificata definitivamente la guarigione del Diavolo. Se così non fosse, la vittoria sui bianconeri si rivelerebbe come il più classico dei fuochi di paglia. Il Milan sarà chiamato ad un impegno non di certo agevole in Sicilia, dove i padroni di casa in sette partite hanno perso soltanto una volta (contro la stessa Juve ndr), conquistando 16 punti sui 21 disponibili. Insomma, un ruolino da Champions League, grazie al quale gli etnei hanno costruito molte delle fortune di questa stagione. E con un Bergessio finalmente disponibile, le speranze del pubblico di casa sono più che giustificate.

    CATANIA– Il tecnico Maran si affida al classico 4-3-3, con il trio offensivo composto da Bergessio, Barrientos (Gomez è squalificato ndr) e il giovane Doukara. A centrocampo il regista Lodi sarà affiancato da Almiron e Castro. In difesa invece l’ex Legrottaglie guiderà il reparto completato dall’uruguaiano Rolin e i laterali Alvarez e Marchese. A difendere i pali della porta sicula ci sarà ancora Andujar.

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    Robinho titolare con El Shaarawy in Catania-Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    MILAN – Allegri pare ormai aver definitivamente scelto il 4-3-3 per il suo Milan. In porta mancherà ancora Abbiati, afflitto da problemi alla schiena. Al suo posto gioca Amelia, con il giovane brasiliano Gabriel in panchina. In difesa ballottaggio tra Zapata e Acerbi per un posto al fianco di Mexes (favorito l’italiano), mentre i terzini saranno sempre De Sciglio (Abate rientra contro lo Zenit) e Constant. Anche a centrocampo scelte chiare, con Montolivo in cabina di regia, Nocerino incursore e De Jong mediano di rottura. In avanti giocherà il tridente composto da El Shaarawy, Boateng e Robinho. Seconda panchina consecutiva per lo spagnolo Bojan.

    PRECEDENTI – Tradizione favorevole quella del Milan contro il Catania. Negli ultimi dieci precedenti i rossoneri non hanno mai conosciuto la parola sconfitta. In Sicilia supremazia rossonera con tre vittorie e tre pareggi nelle ultime sei trasferte. L’anno scorso gli etnei riuscirono ad imporre l’1-1 alla squadra di Allegri, dopo aver subito all’andata un cocente 4-0 a San Siro. Quel pareggio interruppe la striscia di tre vittorie consecutive ottenute dai rossoneri a cavallo tra il 2009 e il 2011.

    Probabili formazioni Catania-Milan (30-11-2012)
    Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Rolin, Legrottaglie, Marchese, Castro, Lodi, Almiron, Bergessio, Doukara, Barrientos. Allenatore: Maran
    Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Robinho. Allenatore: Allegri

  • Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche

    Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche

    Sono trascorsi nove mesi esatti da quel celeberrimo Milan-Juventus, matrix di tutte le polemiche trascinatesi fino al termine della stagione scorsa. Dopo 270 giorni i rossoneri si prendono la rivincita, battendo i campioni d’Italia per 1-0 grazie al discusso rigore trasformato da Robinho alla mezzora del primo tempo. Discusso per usare un eufemismo, in quanto la moviola ha chiarito ben presto come il penalty in realtà fosse inesistente. L’errore di Nicola Rizzoli è costato caro alla Juventus, che dopo essersi trovata in svantaggio non ha avuto la forza nei restanti 60 minuti di trovare la rete del pareggio. Al termine della partita ha vinto però il fair play, nota piacevolissima in rapporto a quanto accaduto nove mesi prima. Allegri ammette che il rigore fosse inesistente, così come Buffon e Marotta strigliano i giocatori per non aver giocato da Juve. Dopo la sconfitta di ieri i bianconeri restano fermi a quota 32 punti, in ogni caso saldamente al comando della classifica. Risale invece il Milan, che si porta in ottava posizione a 18 punti, a cinque lunghezze dal quinto posto.

    RUOLI INVERTITI – Il Diavolo ha vestito i panni della provinciale, come la posizione di classifica imponeva. Per novanta minuti il Milan ha recitato al meglio il copione che per anni è stato il canovaccio vincente della Juve. Orgoglio, cuore, pressing, c’era un po’ di tutto nelle gambe e nei polmoni dei calciatori rossoneri, guidati ieri sera dal capitano Montolivo, acclamato dal gruppo come nuovo leader vista l’assenza contemporanea di Ambrosini e Abbiati. Dall’altra parte c’era una Juventus manovriera, capace di realizzare un 62% di possesso palla rivelatosi alla fine infruttuoso. I ritmi utilizzati da Pirlo e compagni hanno ricordato al pubblico di San Siro quelli che il Milan era solito attuare in questi ultimi anni, dall’ultimo Ancelotti fino all’avvento di Leonardo. E’ stato quindi un Milan-Juventus alla rovescia se vogliamo, così come il punteggio finale, che ha premiato la squadra messa peggio in classifica.

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    La gioia dei rossoneri dopo Milan-Juventus | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    LA CHIAVE – Oltre alla grinta e alla determinazione messe in mostra per novanta minuti, il Milan ha vinto la partita tagliando completamente i rifornimenti alle due punte centrali (Vucinic e Quagliarella, quest’ultimo sostituito da Giovinco nella ripresa). In questo hanno giocato un ruolo fondamentale l’ex Nocerino e sopratutto l’olandese De Jong, che come mediano di rottura davanti alla difesa riesce a dare il meglio di sé. I vari Pirlo, Vidal, e Marchisio non sono riusciti mai ad accendere e dialogare con i due attaccanti, rendendo così del tutto vano il copioso possesso palla. L’altra nota stonata in casa bianconera è rappresentata dall’ennesima prova negativa del cileno Isla, preferito a Liechtsteiner. La partita dell’ex Udinese dura soltanto un tempo, con Padoin che gli subentra ad inizio ripresa. E’ lo stesso Isla a indurre Rizzoli all’errore, con un intervento da Superman (cit. Francesco Falleti) in piena area di rigore. In assenza di Ibrahimovic il cileno ha voluto in un certo senso non far rimpiangere lo svedese. Peccato che il risultato non sia stato dei più felici.

    Le pagelle di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
    Mexes 7: ottima prova difensiva del francese dopo la brillante prestazione di Bruxelles. Allegri forse ha trovato la coppia titolare da qui fino al termine della stagione, con il colombiano Yepes (7) decisamente in palla affianco all’ex giallorosso.
    Montolivo 7: a fine partita dichiara come la serata di ieri sia stata la più bella della sua vita. Avere la fascia da capitano e l’investitura direttamente da Berlusconi ha reso Montolivo leader carismatico del nuovo centrocampo rossonero insieme a De Jong e Nocerino (6,5 ad entrambi).
    El Shaarawy 6,5: forse più in ombra rispetto ad altre partite, ma i suoi sono novanta minuti di completo sacrificio e abnegazione. Il 92 rossonero dà un ulteriore conferma di come la testa faccia la reale differenza tra un talento e un campione.
    Isla 3: disastroso. L’ex Udinese non ne azzecca una. Falloso tecnicamente, indisciplinato tatticamente, consegna il penalty agli avversari. La sua partita da incubo termina subito dopo l’intervallo. Rispetto ad Asamoah (5,5), il suo acquisto inizia ad essere considerato un grave errore.
    Pirlo 4,5: male, male, male. Torna a San Siro e torna ad essere il giocatore lento e poco lucido “ammirato” nell’ultimo periodo con la maglia del Milan. L’accoglienza dei tifosi rossoneri e le fatiche di Champions fanno il resto. Non che i suoi compagni di reparto, Vidal (5) e Marchisio (5) facciano di meglio, ma qualcosa in più i supporter bianconeri si aspettavano dall’ex Trilly Campanellino (cit. Carlo Pellegatti)
    Quagliarella 4: un fantasma. Mai in partita, mai un pallone giocabile. Ma la vera chicca la regala una volta sostituito, passando vicino ad Alessio e sussurandogli qualcosa. Mettiamo la mano sul fuoco che non siano stati gli auguri di Natale anticipati di un mese.

    Il tabellino di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
    Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 6,5, Mexes 7 (Zapata 72′ 6), Yepes 7, Constant 6,5, Montolivo 7, De Jong 6,5, Nocerino 6,5, Robinho 6,5, (65′ Pazzini 6), Boateng 6 (83′ Flamini s.v.), El Shaarawy 6,5. Allenatore: Allegri 7
    Juventus (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 5,5, Bonucci 5, Caceres 5, Isla 3 (46′ Padoin 5,5), Vidal 5, Pirlo 4,5, Marchisio 5, Asamoah 5,5 (72′ Pogba 5,5), Vucinic 5,5, Quagliarella 4 (57′ Giovinco 5). Allenatore: Conte 5

    Il video di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”161556″]

  • Milan-Juventus, la notte delle stelle. Vucinic contro El Shaarawy

    Milan-Juventus, la notte delle stelle. Vucinic contro El Shaarawy

    La notte delle stelle, la notte dei rimpianti, la notte dei riscatti: a San Siro c’è Milan-Juventus, posticipo serale della 14 giornata di Serie A. Fino ai primi giorni di luglio si sarebbe parlato di Milan-Juventus come l’ennesima sfida scudetto tra le due protagoniste principali della passata stagione. Adesso invece, dopo la burrascosa estate vissuta a Milanello, il match di questa sera diventa classifica alla mano discretamente anonimo. C’è un Milan voglioso di riconquistare la sua perduta fama, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League e la seconda visita presidenziale nel giro di dieci giorni. Dall’altra c’è la Juventus, la stessa squadra capace di ammazzare il campionato lo scorso anno senza perdere neanche una partita. Il campo confermerà quanto già detto dai numeri?

    SORPRESA ROBINHO – Allegri ripropone anche per stasera il modulo visto nelle ultime due partite giocate dai rossoneri (Napoli, Anderlecht), dove il Milan ha conquistato 4 punti senza dubbio importanti, sia sotto il profilo psicologico (San Paolo), sia per l’aspetto sportivo-finanziario (Bruxelles). In attacco il capocannoniere della Serie A El Shaarawy sarà aiutato da Robinho e Boateng. Sorprendente la scelta dal primo minuto del brasiliano, autore dell’assist decisivo per El Shaarawy in occasione della seconda rete contro il Napoli. Binho è stato sponsorizzato dallo stesso presidente Berlusconi durante la visita di ieri a Milanello. Dopo aver parlato di Guardiola, evidentemente il numero uno di Via Turati ha usato argomenti altrettanto convincenti per la scelta del numero 7 rossonero. A centrocampo salvo sorprese Montolivo giocherà centrale tra Nocerino e De Jong, quest’ultimo apparso in ripresa nelle ultime uscite giocando come mediano di rottura. In difesa Allegri recupera Mexes e Constant dopo i problemi accusati nella trasferta belga. Tutto confermato quindi nel reparto arretrato, dove De Sciglio e Yepes (preferito ad Acerbi) insieme ad Abbiati cercheranno di fermare le offensive degli ospiti.

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    Il bianconero Vucinic, una delle tante stelle di Milan-Juventus | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    GIOVINCO INSIEME A VUCINIC – Ormai siamo abituati al rebus che accompagna la Juventus negli immediati pre-partita di Serie A e adesso anche d’Europa. Per il match contro il Milan Conte ha scelto Giovinco come compagno del montenegrino Vucinic. Per il resto non ci sono grandi variazioni di rilievo, se non la defezione di Chiellini in difesa, fermato da una leggera contrattura. Al posto del livornese scenderà in campo Caceres. L’uruguaiano ha già dimostrato di saper fare male nella scorsa stagione, quando un suo gol regalò il successo a San Siro agli uomini di Conte nella semifinale d’andata di Coppa Italia. A centrocampo i soliti noti, Vidal-Pirlo-Marchisio, chiamati a dominare la zona nevralgica del terreno di gioco. Per l’ex Pirlo quello di oggi sarà il quinto confronto con i rossoneri dopo esser arrivato a Vinovo la scorsa estate. Bilancio più che positivo per il bresciano, con una vittoria e tre pareggi complessivi.

    LA VARIABILE – Quando in campo scendono due squadre come Milan e Juventus l’attenzione ai dettagli deve essere fondamentale. E siccome siamo in Italia, la variabile impazzita del match potrebbe essere Nicola Rizzoli, l’arbitro designato da Braschi per dirigere Milan-Juventus. Hai visto mai che…

    Probabili formazioni Milan-Juventus (25-11-2012)
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Yepes, Mexes, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Pazzini.
    Juventus (3-5-2): Buffon, Bonucci, Barzagli, Caceres, Asamoah, Isla, Pirlo, Vidal, Marchisio, Vucinic, Giovinco.

    Federico Pisanu

  • E’ il Milan di El Shaarawy. Rossoneri agli ottavi

    E’ il Milan di El Shaarawy. Rossoneri agli ottavi

    Il Milan si sbarazza per 3-1 dell’Anderlecht conquistando così la qualificazione agli ottavi di Champions League con un turno d’anticipo. Decisivo anche il pareggio che poche ore prima gli spagnoli del Malaga avevano imposto allo Zenit. Dopo un primo tempo decisamente sottotono da parte degli uomini di Allegri, il Milan si è reso protagonista di una ripresa brillante. Tre i gol messi a segno nei secondi 45 minuti. Fra questi c’è ancora la firma del Faraone El Shaarawy, arrivato al suo dodicesimo centro stagionale tra campionato e Champions League (il secondo in Europa). Il tabellino finale mostra anche il nome di Pato, che nei minuti di recupero ha posto il suo sigillo per il definitivo 3-1 della serata belga. Bruxelles si conferma quindi città benevole per i colori rossoneri a sei anni esatti di distanza dall’ultima edizione vinta proprio dal Diavolo nella rivincita di Atene contro il Liverpool di Rafa Benitez.

    OTTAVI – Il Milan è nuovamente tra le prime 16 squadre in Europa. Un traguardo sicuramente positivo dopo il caldo autunno trascorso dalla banda di Allegri. Qualificazione alla fine meritata per i calciatori rossoneri, vista anche la debacle dello Zenit di Luciano Spalletti, che anche ieri sera ha mostrato preoccupanti lacune di gioco nel match interno contro il Malaga. El Shaarawy e compagni sono scesi in campo consapevoli di poter raggiungere l’obiettivo da subito, senza dover aspettare l’ultima partita del Girone C proprio contro i russi. Traguardo raggiunto, senza se e senza ma. Con tutto il rispetto per l’Anderlecht, il Milan resta di un altro pianeta rispetto alla squadra allenata da John van den Brom, ed il secondo tempo di ieri allo stadio Constan Vanden Stock ne è la testimonianza più tangibile.

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    Anderlecht-Milan, El Shaarawy consegna gli ottavi ad Allegri | ©VIRGINIE LEFOUR/AFP/Getty Images

    LA PERLA – Anderlecht-Milan, oltre che per la qualificazione agli ottavi, verrà ricordata sopratutto per l’incredibile rovesciata di Mexes, con cui il francese ha segnato il momentaneo 2-0 al 71° minuto. Una rete straordinaria, di incredibile bellezza. Molti tifosi del Milan avranno fatto un tuffo nel passato indietro di vent’anni, ricordando il gol forse più bello di tutta la storia rossonera, quando Van Basten si inventò una rovesciata dal limite dell’area contro gli svedesi del Goteborg. Lo stesso Adriano Galliani ha ammesso che la rovesciata di Mexes entrerà di diritto nella collezione dei gol più belli segnati da un calciatore del Milan. Come dargli torto.

    Le pagelle di Anderlecht-Milan 1-3
    Abbiati 6,5: in tutta la partita è costretto all’intervento soltanto in un’occasione, nella quale si fa trovare pronto.
    De Sciglio 7: ennesima prova di maturità del giovane ragazzo. Suo l’assist per il gol di El Shaarawy.
    Constant 6,5: nonostante Allegri ripensi ad Emanuelson per la fascia sinistra, Constant ha ormai convinto anche i più scettici.
    Mexes 10: il francese merita 10 perché grazie al suo gol ha mostrato a tutti che in cielo esiste davvero un’entità soprannaturale.
    Yepes 7: in coppia con Mexes chiude qualsiasi spazio agli attaccanti dell’Anderlecht.
    Montolivo 6,5: imposta, contrasta, tappa. E’ il tuttofare del centrocampo rossonero.
    De Jong 6: abbandona le velleità di regista per trasformarsi in mediano di completa rottura. Meglio nella seconda veste.
    Nocerino 6: dopo un inizio di stagione difficile, l’ex rosanero pare stia recuperando la forma dello scorso campionato.
    Boateng 5: quando sembra che sia tornato, riecco che cade. E intanto il mercato di gennaio si avvicina.
    Bojan 5,5: nulla di trascendentale per lo spagnolo. Fa spazio a Pato (6,5) nella ripresa. Da rivedere.
    El Shaarawy 8: ormai l’otto inizia a diventare un voto automatico per il Faraone, che da ieri punta anche all’Europa.
    Allegri 7: non era facile recuperare la situazione drammatica di inizio autunno. La qualificazione agli ottavi è la sua seconda vittoria dopo quella del Faraone.

    Il video di Anderlecht Milan 1-3 [jwplayer config=”30s” mediaid=”161055″]

    Il video della rovesciata di Mexes [jwplayer config=”30s” mediaid=”161056″]

  • Stasera Anderlecht-Milan, Allegri conferma il tridente

    Stasera Anderlecht-Milan, Allegri conferma il tridente

    Dopo la straordinaria vittoria di ieri della Juventus contro il Chelsea, che di fatto ha condotto Roman Abramovich ad esonerare Di Matteo, toccherà stasera alla squadra di Massimiliano Allegri onorare al meglio la bandiera italiana. Anderlecht-Milan dirà tanto, se non tutto, circa il futuro prossimo del Girone C. Le insidie della trasferta belga ormai le conosciamo già. Stasera sapremo se il Diavolo possa considerarsi definitivamente guarito oppure se il pareggio di Napoli sia stato soltanto un “lapsus” della squadra rossonera. L’obiettivo per El Shaarawy e compagni è quello dei tre punti. Un successo infatti consentirebbe al Milan di ottenere fin da oggi (Zenit permettendo) la qualificazione per gli ottavi di finale. Diversamente, una “x” rinvierebbe qualsiasi discorso al match contro i russi in programma a San Siro. Infine, una sconfitta ribalterebbe completamente la situazione del Gruppo C. Ovviamente quest’ultima ipotesi è tenuta a debita distanza da ogni singolo tifoso del Milan. Non va neanche dimenticato come Bruxelles rappresenti una tappa cruciale per la prossima finestra del mercato invernale. Staccare il pass per gli ottavi darebbe nuova linfa alle casse di Via Turati, quantificata in 14 milioni di euro. Tutto questo è Anderlecht-Milan, tutto questo è la Champions League.

    MBOKANI– Reduce dal risicato successo contro il Kortrijk tre giorni fa, l’Anderlecht affronta i rossoneri con la concreta possibilità di mettere in seria difficoltà quello che è conosciuto come il club più titolato al mondo. Il ruolino di marcia casalingo dei belgi farebbe venire la pelle d’oca a qualunque avversario, sopratutto se questo avversario è reduce da un momento non certo brillante. Lo spauracchio continua a chiamarsi Dieumerci Mbokani, fin qui il capocannoniere della squadra allenata da John van den Brom. Lo stesso Mbokani ha siglato il gol vittoria dell’ultimo match giocato dall’Anderlecht in Champions League, rete con cui i belgi hanno rispedito al mittente lo Zenit di Spalletti.

    AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Stasera Anderlecht-Milan, Allegri sceglie il tridente con Boateng | ©Claudio Villa/Getty Images

    LE CERTEZZE – Il Milan di Allegri riparte da due certezze: Stephan El Shaarawy e Bojan, entrambi titolari nell’incontro di stasera. Attenzione alle scelte del tecnico livornese, che potrebbe schierare nuovamente il 4-3-3 ammirato al San Paolo, rimettendo così in soffitta il 4-2-3-1. Come sabato contro il Napoli, il tridente dovrebbe essere completato da Boateng. A centrocampo l’insostituibile Montolivo sarà affiancato da De Jong e con ogni probabilità Nocerino. In difesa si registra un rientro importante, quello del colombiano Yepes, che andrà a sostituire Acerbi. Il ballottaggio per una maglia da titolare tra Constant ed Emanuelson in realtà non è mai esistito, con il primo che andrà regolarmente a ricoprire il ruolo di terzino sinistro dal primo minuto. A destra ci sarà il ragazzino De Sciglio. In porta Abbiati, nonostante le reiterate papere dell’ultimo periodo e le colorite parole dell’ad Galliani.

    Le probabili formazioni di Anderlecht-Milan (21-11-2012)
    Anderlecht (4-2-3-1): Proto, Gillet, Kouyatè, Nuytinck, Deschacht, Biglia, Kljestan, Bruno, Praet, Jovanovic, Mbokani. Allenatore: John van den Brom
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Yepes, Mexes, Constant, De Jong, Montolivo, Nocerino, Boateng, Bojan, El Shaarawy. Allenatore: Massimiliano Allegri

    Federico Pisanu

  • Champions League, Milan in Belgio tra insidie e certezze

    Champions League, Milan in Belgio tra insidie e certezze

    Il pareggio al San Paolo in rimonta ha fatto sì che il Milan tornasse nella dimensione normal people. Se la classifica dei rossoneri non ha tratto poi così largo beneficio dal punto strappato a Napoli, il morale e l’autostima della truppa di Allegri ha registrato un balzo notevole. Il termometro in quel di Milanello è nuovamente arancione. I tifosi del Diavolo si augurano che la temperatura salga ancora, fin dal prossimo match. Mercoledì infatti il Milan sarà impegnato nella delicata trasferta belga, dove ad attenderlo troverà l’Anderlecht. Partita chiave del Gruppo C di Champions quella contro i belgi allenati dall’olandese Van den Brom. Analizziamo le trappole, le insidie, le difficoltà del Milan in Belgio.

     

    FATTORE C– Il Milan è consapevole che a Bruxelles non sarà una passeggiata. Allegri dovrà essere bravo a far saltare quello che ad oggi rappresenta la certezza più forte dei padroni di casa: il fattore C. La C di casa, la C dello stadio Constant Vanden Stock. Forse non è più una novità o una sorpresa come i belgi riescano a trasformarsi difronte al proprio pubblico, ma i numeri di questo inizio di stagione  spiegano al meglio il plus della squadra di Van den Brom. In otto partite di campionato giocate allo stadio Constant, l’Anderlecht ha raccolto 22 punti sui 24 totali, vincendole tutte e pareggiando una sola volta (contro il Genk, il 2 settembre scorso, attuale quarta forza della Jupiler League). Fin qui 22 i gol segnati in casa, quattro quelli subiti (fra cui due proprio contro il Genk). In Europa soltanto il Psv di Dick Advocaat in Olanda ha fatto meglio (sette vittorie su sette, 29 gol fatti e 4 subiti).

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    Mbokani sarà il pericolo numero uno per la difesa del Milan | ©JOHN THYS/AFP/Getty Images

    MAL DI TRASFERTA – Di contro il Milan non può essere certamente definito come un caterpillar quando gioca lontano da San Siro (se per questo non è un rullo compressore nemmeno in casa). In stagione sono pochissime le vittorie che Allegri può contare, per l’esattezza due. Quella abbastanza casuale di Bologna, datata ormai all’inizio dello scorso settembre, e il trionfo inaspettato in Russia contro il malandato Zenit di Luciano Spalletti. Per il resto i rossoneri hanno raccolto la miserie di 3 punti in otto trasferte, grazie ai pareggi di Parma, Palermo e appunto Napoli. Preoccupante anche il numero di gol subiti (14), ad una media di quasi due reti a partita.

    FONDAMENTALE –  Il Milan in Belgio si gioca tanto, sia del presente che del futuro. Una sconfitta inopinata a Bruxelles significherebbe bruciare una ghiotta occasione per staccare il pass definitivo che darebbe al Diavolo l’accesso agli ottavi di Champions League. La situazione del girone induce sì ad un cauto ottimismo, a patto che nelle prossime due partite, a partire da mercoledì, scenda in campo il Milan visto a Napoli e non quello di sette giorni fa contro la Fiorentina. Perché perdere fra tre giorni significherebbe anche buttare al vento una discreta quantità di denaro per il prossimo mercato invernale, senza dimenticare come un Milan senza Champions diventi agli occhi di un calciatore una squadra come tante altre. Un successo invece cambierebbe, e di molto, la situazione in quel di Milanello, forse l’intera stagione. La parola d’ordine per i rossoneri è aggrapparsi a quelle poche certezze che ancora rimangano, prima fra tutte quella che rimanda a Stephan El Shaarawy.

  • Rimonta El Shaarawy, a Napoli il Milan impatta 2-2

    Rimonta El Shaarawy, a Napoli il Milan impatta 2-2

    Termina 2-2 il match Napoli-Milan, anticipo serale della 13^ giornata di Serie A. Occasione sciupata per i padroni di casa, in vantaggio di due reti alla mezzora del primo tempo grazie ai gol di Inler (sulla cui conclusione dai 30 metri Abbiati si esibisce in una clamorosa papera) e Insigne, bravo a infilare prima Acerbi e poi lo stesso Abbiati con un colpo di giustezza. La rimonta degli ospiti si concretizza ancora una volta nel segno di El Shaarawy. Il Faraone accorcia le distanze al 41′, con un destro a giro meraviglioso. Nella ripresa è sempre il numero 92 rossonero a finalizzare un assist al bacio di Robinho per il 2-2 finale. Per Allegri un punto d’oro, sopratutto per l’orgoglio dimostrato dai suoi uomini. Dall’altra parte mastica amaro Mazzarri, che non approfitta del pareggio interno della Juve.

    LA DIFFICOLTÀ – Napoli-Milan ha esemplificato all’ennesima potenza il problema più grande per la squadra di Mazzarri, ovvero la gestione della partita. Ennesimo pareggio subito nel finale dopo esser stata comodamente in vantaggio. Se contro il Torino era scattato un campanello d’allarme, ieri sera ha risuonato in tutto il San Paolo il segnale di evacuazione. Cosa si cela dietro alle rimonte degli ospiti? La risposta è un po’ come il segreto di Pulcinella: il possesso palla. Cavani e compagni difettano di questa qualità fondamentale. Si trovano a meraviglia quando si presenta a loro una gara in contropiede. Quando invece Mazzarri chiama dalla panchina il possesso palla, come ieri dopo il 2-0, la squadra va in tilt. I ritmi bassi per gli scugnizzi del tecnico toscano sono tuttora indigesti.

    SSC Napoli v AC Milan - Serie A
    Stephan El Shaarawy festeggia il gol del pareggio al San Paolo | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    IL PROTAGONISTA – Nella giornata di ieri, analizzando la situazione attuale del Milan, parlavamo della necessità di un leader dentro e fuori dal campo. Se è vero che Berlusconi pare si sia nuovamente interessato al suo giocattolo, corrisponde ormai a realtà l’investitura di El Shaarawy a uomo chiave di questa squadra. La doppietta di ieri consente all’ex Genoa di raggiungere quota 10 reti in campionato, bottino che lo conferma sempre più goleador della Serie A. Dopo aver raggiunto i 7 gol e le vacanze natalizie gratis su gentile concessione di Ambrosini, il decimo gol di ieri sera fa sì che possa raggiungere le agognate Maldive. Il benefattore resta Ambrosini, che in termini di scommesse è stato abbastanza sfortunato nell’ultimo periodo. Proprio per questo motivo consigliamo al capitano del Milan di non lanciarsi in un nuove proposte fino al termine del girone d’andata quantomeno.

    Le pagelle di Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012)

    Cavani 5: partita altamente sottotono per il Matador. Non segna, non crea occasioni, anzi. Clamorosa la palla che Insigne gli consegna su un vassoio d’argento nel corso del primo, con il risultato sul 2-0, sulla quale l’uruguaiano si addormenta. Sarebbe stato il 3-0.
    Insigne 6,5: nella sua prima stagione di Serie A segna al San Paolo contro il Milan. Bella prova del talentuoso azzurro, che non fa rimpiangere l’assente Pandev. Troppo altruista quando a tu per tu con Abbiati passa la palla al Matador, tenendo così in vita gli avversari.
    Mazzarri 5,5: sciupa altri due punti chiave in ottica scudetto. Il mezzo passo falso della Juve contro la Lazio andava sfruttato in maniera diversa. Un pareggio che per come è arrivato fa più male di quello subito al 90′ dal Torino due settimane fa.
    El Shaarawy 8: ormai tutti non sanno più con quale aggettivo descrivere la classe e forza mentale del Faraone. La doppietta di ieri è vitale sia per Allegri che per il Milan stesso, apparso più motivato e sicuro di sé nel match del San Paolo.
    Boateng 6,5: nel tridente inedito schierato da Allegri, Boateng offre fisicità e dinamismo sulla fascia di destra, dove viene preferito all’olandese Emanuelson. Anche il ghanese come il resto della squadra dimostra di aver tratto grande beneficio dalla visita di Berlusconi.
    Allegri 6,5: Stavolta i cambi danno ragione al tecnico livornese, che pare aver ripreso in pugno lo spogliatoio dopo la sconcertante prova di sette giorni fa contro i viola di Montella. Nel giro di cinque minuti fa entrare Pazzini (per Montolivo) e Robinho (out Boateng), dando un segnale di forza alla squadra. La chicca arriva una volta raggiunto il pareggio, con la sostituzione Niang-Bojan. Il francese per poco non gli regalava il gol della rimonta perfetta.

    Il tabellino Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012)
    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6, Campagnaro 6, Cannavaro 6, Gamberini 5,5, Maggio 6 (89′ Vargas s.v.), Inler 5,5, Dzemaili 5,5, Zuniga 6 (87′ Dossena s.v.), Hamsik 5,5, Insigne 6,5 (66′ Mesto 6), Cavani 5. Mazzarri 5,5
    Milan (4-3-3): Abbiati 5, De Sciglio 6, Mexes 6, Acerbi 5, Constant 5,5, De Jong 5,5, Montolivo 6,5, (75′ Pazzini 5,5), Nocerino 5, Boateng 6,5 (80′ Robinho 6,5), Bojan 5 (85′ Niang 6), El Shaarawy 8. Allegri 6,5

    Il video di Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012) [jwplayer config=”180s” mediaid=”160495″]

  • Napoli-Milan, Cavani decide il futuro di Allegri

    Napoli-Milan, Cavani decide il futuro di Allegri

    Il San Paolo accende le luci per il big match della tredicesima giornata tra Napoli-Milan. Gli uomini di Mazzarri sono reduce dalla brillante vittoria esterna contro il Genoa, battuto per 2-4 dopo una rimonta eccezionale. Il successo sui rossoblu ha permesso agli azzurri di confermare il terzo posto in classifica avvicinando contemporaneamente la seconda piazza occupata dall’Inter, distante ora solo un punto. Per Cavani, dopo il poker in Europa League nel match contro la Dnipro, la rete di Genova è stato il quinto centro nello spazio di tre giorni. Partenopei favoriti sugli ospiti, che ieri hanno ricevuto la visita di Berlusconi a Milanello. Le scorie della sconfitta di sette giorni fa in casa con i viola si fanno ancora sentire nel clan rossonero. Sconfortante infine il ruolino di marcia in trasferta, una vittoria e nulla più.

    INSIGNE CON CAVANI– Mazzarri ha l’intera rosa a disposizione, ad eccezione del macedone Pandev, non convocato per la sfida di stasera. Confermato il modulo storico (3-4-1-2), con De Sanctis in porta che guiderà la difesa a tre composta da Campagnaro, Cannavaro e Gamberini. A centrocampo la coppia Inler-Dzemaili, con Zuniga e Maggio sulle fasce. Dietro al tandem d’attacco Cavani-Insigne giocherà Marek Hamsik.

    massimiliano allegri
    Allegri alla prova del San Paolo | ©AFP PHOTO / FABRICE COFFRINI

    CENTROCAMPO A TRE – Allegri cambia ancora. Per la trasferta del San Paolo il livornese pare intenzionato a schierare i suoi con l’inedito 4-3-3. In difesa Acerbi sostituisce l’infortunato Bonera. L’ex Chievo sarà affiancato da Mexes. Assente anche Abate, con De Sciglio pronto a raccoglierne il posto da titolare, mentre viene confermato Constant sulla corsia di sinistra. Nel centrocampo a tre De Jong dovrebbe agire da regista, con Nocerino e Montolivo mezzali (dando continuità alle idee di Prandelli). Il tridente d’attacco conterà sul folletto Bojan al centro ed El Shaarawy-Boateng sulle fasce.

    PRECEDENTI – Dal 2008 ad oggi Napoli e Milan si sono incontrate in dieci occasioni. Il bilancio è favorevole al Milan, con 4 successi (due quelle del Napoli). Sono quattro anche i pareggi tra le due compagine, l’ultimo nel febbraio scorso, quando a San Siro terminò 0-0 (di quella partita si ricorda sopratutto l’espulsione di Zlatan Ibrahimovic). L’ultimo precedente a Napoli ha visto la squadra di Mazzarri trionfare per 3-1, dopo esser passata in svantaggio nei minuti iniziali con il gol di Aquilani.

    CLASSIFICA – Napoli-Milan è fondamentale per la classifica di entrambe le squadre. Per il Napoli, perché gli azzurri possono approfittare dello scontro d’alta quota tra Juve e Lazio sia per avvicinare la squadra di Conte oppure per staccare gli stessi biancocelesti. Sfida ancora più importante per Massimiliano Allegri e il Milan. La fiducia ricevuta ieri da Silvio Berlusconi non scaccia i fantasmi di un possibile esonero in caso di pesante sconfitta questa sera. Un ko che costringerebbe il Diavolo a precipitare nuovamente in classifica, vedendo avvicinarsi il baratro della Serie B, ora distante cinque punti.

    Probabili formazioni Napoli-Milan 
    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Inler, Dzemaili, Maggio, Zuniga, Hamsik, Cavani, Insigne.
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, De Jong, Montolivo, Nocerino, Bojan, Boateng, El Shaarawy.

  • Milan, Berlusconi e la psicologia nel calcio

    Milan, Berlusconi e la psicologia nel calcio

    La visita di ieri del presidente Berlusconi in quel di Milanello è stata salutata come un evento storico più che trionfale. La crisi del Milan non ha lasciato indifferente il numero uno di Via Turati, sceso letteralmente in campo per dare una sferzata alla sua creatura. Mezzogiorno di fuoco per la famiglia rossonera. Approdato in elicottero subito dopo le ore 12, Berlusconi ha prima stretto la mano al tecnico Massimiliano Allegri, per poi lasciarsi coinvolgere dal gruppo, avendo un occhio di riguardo verso quella che lui stesso ha definito la sua ultima scommessa, Stephan El Shaarawy. Il discorso alla squadra è durato poco meno di dieci minuti, durante i quali il presidente ha voluto tirare fuori il meglio da ogni singolo calciatore. Il presidente ha infine pranzato con il tecnico.

    LO PSICOLOGO – Berlusconi sarà davvero riuscito a stravolgere l’assetto mentale del Milan? La partita contro il Napoli, e sopratutto l’intensità che i rossoneri metteranno nel match di questa sera, daranno una risposta esaustiva. Di certo la psicologia nel calcio conta forse più di qualunque altra cosa. Non si è mai fuoriclasse se prima non lo si diventa dentro la testa. Calciatori che hanno la tecnica di Lionel Messi in Argentina ce ne sono miliardi. Molti di loro però si sognano la forza mentale del fuoriclasse blaugrana. E qui sta la vera differenza. Come tanti addetti ai lavori hanno già sottolineato, il Milan non può essere una squadra da zona retrocessione, anche se in estate sono venuti a mancare Thiago Silva e Ibrahimovic.
    La parola psicologia ha iniziato a fare breccia per la prima volta nei corridoi di Milanello grazie a Mauro Tassotti, che ha preceduto in questo senso Massimiliano Allegri di qualche settimana. Tutti avevano capito che il grande problema del Milan non fosse la mancanza di qualità, quanto il deserto di autostima che albergava nelle teste dei giocatori. La situazione non è cambiata da quel match casalingo contro il Cagliari, quando arrivò la prima vittoria dei rossoneri a San Siro con Tassotti in panchina. Il club più titolato al mondo ha quindi deciso di giocarsi la sua ultima carta, Silvio Berlusconi.

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    IL LEADER – Quello che manca a questa squadra è un leader vero, dentro e fuori dal campo. Fin qui sono mancati entrambi. Berlusconi ora vuole ricoprire quel ruolo di cui si è volontariamente privato in tutti questi anni. L’ha ripetuto a più riprese durante la giornata di ieri, le prossime settimane diranno se fossero parole al vento o meno quelle di ieri. Berlusconi dovrà nuovamente essere un leader che sappia stare accanto ai propri giocatori e, contemporaneamente, torni ad investire fin dal mercato di gennaio (sono da leggersi in questo senso le aperture del presidente verso Balotelli).

    LA LEZIONE – Immancabile poi l’entrata in tackle su Allegri per quanto riguarda alcune questioni tattiche. Berlusconi ha sentenziato di non voler più vedere la difesa a tre (Palermo, Malaga), di ritenere Montolivo un regista alla Pirlo e, in ultima analisi, di riconsiderare il vecchio 4-3-1-2, con Boateng mezzala destra. Questi i consigli paterni del presidente milanista riferiti ad Allegri durante il pranzo di ieri che ha sancito la conclusione della giornata rossonera di Berlusconi. Dalla psicologia alla lezione di tattica, il Milan avrà ritrovato il suo primo tifoso?