Tag: mario monti

  • Buffon “sostenitore accanito” di Monti

    Buffon “sostenitore accanito” di Monti

    Prima dello stop alla campagna elettorale e del sacro silenzio pre-voto, che scatterà alla mezzanotte di oggi, i partiti politici in corsa per le elezioni si stanno affannando nelle ultime ore alla ricerca dello sforzo finale, per cercare di convincere gli indecisi “last minute” e per rafforzare le convinzioni degli elettori già conquistati. Il clima è, ovviamente, infuocato ed incandescente, tra recriminazioni, false notizie, denunce a vario titolo e dimissioni dell’ultim’ora. Ciò che sorprende, poi, è il diretto coinvolgimento del mondo sportivo, con alcuni protagonisti che si sono messi a disposizione nel ruolo di testimonial, in stile americano, dei principali leader. Basti pensare, in tal senso, alla canoista Josefa Idem, supporter del candidato premier per la coalizione di centrosinistra Pierlugi Bersani, che due giorni fa lo ha seguito nella cosiddetta “Terza Camera dello Stato”, ossia “Porta a Porta”. Nel caso di Josefa Idem, i due sono legati da conoscenza personale ed amicizia, e secondo alcuni la canoista italo-tedesca potrebbe divenire il prossimo Ministro dello Sport se Bersani sarà il Presidente del Consiglio. Sempre a “Porta a Porta”, nella serata di ieri, era il turno dell’ultima intervista pre elettorale al Presidente Mario Monti che ha scelto come testimonial Gianluigi Buffon, portiere e capitano della Juventus e della Nazionale Italiana.

    Buffon si schiera con Monti | © Stu Forster/Getty Images Sport
    Buffon si schiera con Monti | © Stu Forster/Getty Images Sport

    A differenza del caso di Josefa Idem il rapporto tra Buffon e Monti non è un’amicizia personale, bensì una stima reciproca nata a distanza: il portiere, da cittadino interessato alla politica, si è identificato nello stile del Professore sobrio e rigoroso ed ha deciso di manifestargli, con una e-mail inviatagli nei primi giorni del mese di Gennaio, la sua ammirazione. Da allora, in concomitanza con la decisione di “salire in politica” di Monti, Buffon ha espresso il suo appoggio al candidato Premier pubblicando la stessa e-mail sulla propria pagina Facebook, per dovere e desiderio di trasparenza e chiarezza nei confronti dei suoi tifosi e dei suoi followers. Questa decisione ha fatto scaturire reazioni nettamente contrastanti fra gli stessi utenti che seguono la pagina di Gigi Buffon: alcuni hanno ritenuto corretto il fatto di esporsi pubblicamente in tal senso, mentre altri lo hanno valutato come un errore o, comunque, come una decisione non ben ponderata soprattutto poichè si è definito “un sostenitore accanito di Monti”.

    Di certo, quella di Gigi Buffon – anche considerando il suo ruolo di capitano della Nazionale Italiana – è una figura di peso, che per molti dovrebbe rimanere super partes in campo politico, mantenendo in privato le proprie preferenze. Per molti, la frase “a me non fa piacere dover pagare centinaia di migliaia di euro per l’IMU” è apparsa evidentemente come un profondo solco fra la percezione di un calciatore milionario e la percezione della gente comune, che ovviamente riferendosi all’IMU e, di conseguenza, al proprio patrimonio immobiliare, non paga centinaia di migliaia di euro ma fatica anche a sborsare poche centinaia di euro. Tuttavia, seppur risulti evidente il fatto che si tratti del punto di vista di un “privilegiato” che sottolinea il suo senso di responsabilità, è bene considerare che le parole di Buffon sul discorso tasse e, più in generale, a proposito della figura di Monti, riportano anche un messaggio differente.

    Si parla, infatti, dei valori di serietà, di preparazione e raziocinio che il Professor Monti ha riportato nella scena politica italiana, voltando pagina rispetto a chi incarnava “immaginari connotati carismatici” e che, per tali ragioni, non mostrava un’immagine edificante del nostro Paese nella scena internazionaleSi fa leva, poi, sulla necessità di “non prendere per il naso il popolo italiano” e di “riconnettersi alle domande e ai problemi dei cittadini” e, dunque, in tal senso Buffon dimostra di essere in grado di avere il “polso” della situazione, invocando una ritrovata onestà e citando un monito di Benedetto Croce per esprimere il malcontento diffuso e il disgusto del popolo verso ciò che riconduce alla “casta politica”.

    Rimane lecito chiedersi se fosse davvero opportuno schierarsi pubblicamente: ognuno, però, è ovviamente libero di farlo.

  • Valentina Vezzali cede al fascino della politica

    Valentina Vezzali cede al fascino della politica

    Nella corsa alle candidature per le prossime elezioni politiche del 24 Febbraio, anche a causa del globale calo di interesse e di partecipazione, c’era da attendersi molti volti della società civile tra i candidati delle diverse liste, che fossero estranei alla politica ed alle sue logiche troppo note e, per questo, ormai non più credibili da parte degli elettori. In tal senso, la lista delle candidature per la Camera dei Deputati “Scelta Civica con Monti per l’Italia” del presidente Mario Monti presenterà soltanto volti mai prima d’ora coinvolti in politica e, tra questi, un volto “nuovo” per la scena politica ma di certo ben noto ai più, considerando la sfavillante carriera sportiva che l’ha portata ad essere anche la portabandiera azzurra alle scorse Olimpiadi di Londra 2012: la schermitrice Valentina Vezzali, jesina, pluricampionessa olimpica della scherma italiana.

    La Vezzali, dunque figurerà tra i primi cinque candidati della Lista Monti, insieme con Ilaria Borletti Buitoni presidente del Fai, Alberto Bombassei presidente di Brembo, Mario Sechi direttore del quotidiano “Il Tempo” e Luigi Marino presidente delle Confcooperative.

    Ciò che appare singolare, però, è il fatto che la stessa Valentina Vezzali qualche anno fa – nel 2008 – in pieno Governo Berlusconi, si era resa protagonista di un siparietto ai più non gradito, avvenuto negli studi televisivi di Bruno Vespa durante una puntata di Porta a Porta: la Vezzali era in tenuta da gara, con tanto di medaglie al collo e fioretto in mano, ed in studio era presente lo stesso Silvio Berlusconi al quale l’atleta azzurra regalò un fioretto personalizzato, lodandolo senza mezzi termini: “Credo che grazie a persone come lei possiamo sperare di andare avanti, di risolvere i problemi e di potercela fare” aggiungendo, poi, una frase che fece storcere il naso per l’allusione ardita e per l’eccessivo tono adulatorio: “da lei mi farei veramente toccare…”

    Valentina Vezzali candidata con "Scelta Civica" di Monti | ©  Dino Panato/Getty Images
    Valentina Vezzali candidata con “Scelta Civica” di Monti | © Dino Panato/Getty Images

    Ora, però, Valentina Vezzali sembra aver cambiato idea, voltando le spalle a Silvio Berlusconi, e ha deciso di lasciarsi coinvolgere con entusiasmo nel progetto-Monti, il quale in conferenza stampa ha spiegato le ragioni della sua candidatura sottolineando che “per dimostrare che l’Italia può vincere occorre affidarsi a persone che vincono”.

    Valentina Vezzali, dunque, si è detta onorata come “donna, come atleta e come italiana”, aggiungendo poi sul suo sito personale le motivazioni che l’hanno spinta a tuffarsi in quest’avventura tanto diversa dal suo ordinario, facendo leva proprio sul suo amore per l’Italia, sulla voglia di contribuire alla sua rinascita, dando il suo contributo personale a questo grande progetto di cambiamento della politica italiana proprio perchè “chi si è impegnato con successo nella vita deve mettersi a disposizione del proprio Paese quando c’è la possibilità di vedere sventolare con orgoglio il tricolore nel mondo”.

    Valentina Vezzali, però, ha già annunciato di non aver alcuna intenzione di rinunciare a continuare la sua carriera sportiva, che proseguirà come annunciato dopo Londra 2012 fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, ma cercherà di destreggiarsi al meglio tra i due importanti impegni, anche con l’intento ambizioso di avvicinare il mondo dello sport a quello dei rappresentanti del popolo italiano.

  • Monti “Fermare il calcio per 2-3 anni”. Zamparini “Si vergogni”

    Monti “Fermare il calcio per 2-3 anni”. Zamparini “Si vergogni”

    La ricetta di Mario Monti contro il sisma sportivo che sta colpendo il nostro calcio? Una sospensione di 2-3 anni di tutte le manifestazioni calcistiche italiane. E’ quanto auspica il Presidente del Consiglio che ha risposto così alle domande poste in merito al calcioscommesse durante il vertice italo-polacco a Villa Madama con il Primo Ministro Donald Tusk, precisando allo stesso tempo che non si tratta di una proposta del governo da portare in Parlamento:

    «Le notizie di questi giorni inerenti al calcio provocano una profonda tristezza e sembrano far emergere uno scenario che fa rabbrividere. In questi ultimi anni abbiamo visto tanti fenomeni indegni: abbiamo assistito di recente a un invisibile ricatto pieno di omertà, con giocatori che a Genova si sono inginocchiati di fronte a chissà quali minacce da parte di poteri occulti. Inoltre trovo inammissibile che siano stati usati e vengano usati soldi pubblici per ripianare i debiti delle società di calcio. Alla luce di questo scenario lancio una proposta che non è una proposta mia del mio governo, ma semplicemente una riflessione ad alta voce: mi domando se per due o tre anni non gioverebbe una totale sospensione di questo gioco».

    Non sono tardate ad arrivare le reazioni dal mondo del calcio, il primo a prendere posizione contro il premier è stato il vulcanico presidente del Palermo Maurizio Zamparini che ha risposto duramente condannando fermamente la riflessione di Monti: «Si vergogni per quello che ha detto, l’unica cosa indegna è che uno come lui osi dire quello che ha detto. Con i suoi provvedimenti sta distruggendo l’Italia, dovrebbe riflettere prima di parlare. Inoltre dimostra di essere ignorante perchè allo Stato ogni anno le società di calcio professionistiche versano ben 800 milioni di euro» riferendosi ai soldi pubblici che le società utilizzano per ripianare i propri bilanci.

    Mario Monti © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    A Zamparini hanno fatto eco le dichiarazioni di Gianni Rivera, un’istituzione del calcio italiano e attuale presidente del settore giovanile e scolastico della Figc, che esprime tutta la sua amarezza verso le parole del Presidente del Consiglio: «Provo dispiacere per la sua uscita, le sue sono frasi fuori luogo e fuori tempo. Non sono un difensore di questo calcio ma non bisogna esagerare. Visto che sono state dette da Monti c’è da preoccuparsi per il futuro del Paese». Sulla stessa scia il numero uno della federazione Giancarlo Abete «Capisco e condivido l’amarezza del presidente Monti ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente ,la gran parte del nostro sistema, e perdere migliaia di posti di lavoro. Non è questa la soluzione» affondando poi il colpo sui soldi pubblici destinati alle società «Il calcio professionistico non riceve un euro di fondi pubblici. E’ finanziato da risorse provate e introiti commerciali. Versa 1.100 milioni l’anno all’Erario, i 64 milioni di contributo alla Figc sono per dilettanti, giovani, giustizia sportiva, settore arbitrale, bisogna stare attenti a non ingenerare equivoci».

    Inevitale che quanto detto da Monti non farà altro che scatenare altre reazioni provenienti dal mondo del calcio e non solo.

  • Roma 2020, Mario Monti dice no alle Olimpiadi in Italia

    Roma 2020, Mario Monti dice no alle Olimpiadi in Italia

    Le Olimpiadi di Roma 2020 non si faranno. Questa la decisione presa dal Presidente del Consiglio Mario Monti nel primo pomeriggio. A nulla è servita la lettera firmata da 60 campioni italiani che spingevano per il sì. Confermata la previsione grigia dello stesso presidente del Comitato promotore, Mario Pescante, il quale aveva già profetizzato la risposta negativa di Monti in relazione alla candidatura della città eterna per le Olimpiadi. L’Italia quindi esce definitivamente di scena dalla corsa per i Giochi che si terranno fra 8 anni.

    LE MOTIVAZIONI – Durante la conferenza stampa tenutasi a margine del Consiglio dei ministri che ha decretato il rifiuto alla proposta della candidatura di Roma, Monti ha spiegato i motivi che hanno portato il governo alla scelta “sofferta” ma arrivata a coro unanime. Il Presidente ha giudicato irresponsabile il fatto che l’Italia, in un periodo storico difficilissimo per il Paese nostrano e l’Europa, si assumesse un impegno finanziario (oltre 5 miliardi di euro) che in futuro avrebbe potuto rivelarsi un clamoroso flop.
    Le ragioni del no possono essere individuate anche in un pericoloso parallelo con la Grecia. Nel 2004 la nazione ellenica aveva ospitato i Giochi Olimpici, millantati con estrema euforia dai media locali e internazionali. La spesa pubblica per l’organizzazione dei Giochi fu però una delle cause che hanno portato i greci verso il default finanziario, e tutto ciò che quest’ultimo sta comportando a livello sociale nel Paese e che potrà avere conseguenze inenarrabili in tutta la zona Euro qualora la Grecia fallisse, trascinandosi dietro di sé l’intera Europa ed il suo sistema economico.

    mario monti | © Spencer Platt/Getty Images

    LETTERA AL VENTO – Saranno rimasti delusi i 60 campioni dello sport italiano che hanno presentato nella giornata di ieri una lettera dove si invocava il sì da parte dello stesso Monti per la candidatura di Roma 2020. Valentino Rossi, Gigi Buffon, Yuri Chechi, Valentina Vizzali e tante altre icone sportive vedono infrangersi il proprio sogno di avere la città eterna come capitale dei Giochi in programma fra meno di dieci anni.

    LE ALTRE PRETENDENTI – Dopo la defezione di Roma sono rimaste soltanto in 4 a rimanere in lizza per l’assegnazione delle Olimpiadi. Al Cio (Comitato olimpico internazionali) nella giornata di domani, termine ultimo di presentazione delle domande, giungeranno le candidature delle città di Doha, Madrid, Tokyo e Istanbul.
    L’amarezza che regna fra gli sportivi italiani è palese, e la decisione di Monti presumibilmente accenderà un vespaio di polemiche che tarderà a spegnersi.

     

  • Obama elogia Gallinari e Belinelli ma non cita Bargnani. Solo una dimenticanza?

    Obama elogia Gallinari e Belinelli ma non cita Bargnani. Solo una dimenticanza?

    Nei giorni del rinnovato e ritrovato sodalizio fra Stati Uniti ed Italia, suggellato dall’incontro di ieri fra Mario Monti ed Barak Obama, in cui il presidente statunitense si è dichiarato fiducioso sul futuro del nostro Paese, esternando grande approvazione per l’operato del Presidente del Consiglio Italiano, “con la partenza a razzo” e le misure promosse definite “molto efficaci”, appaiono assolutamente attuali le dichiarazioni del presidente a stelle e strisce a proposito di alcuni illustri esponenti del nostro Paese che vivono Oltreoceano, ossia i campioni Nba Gallinari e Belinelli, che Obama – grande appassionato di basket e tifoso dei Tar Heels del Noth Carolina con i quali di tanto in tanto si diletta a giocare – pare apprezzare particolarmente, al punto da voler sottolineare che la loro presenza nell’Nba è un ulteriore elemento a favorire il buon nome dell’Italia negli Usa e che l’ “Italia può esser fiera dei suoi figli e delle sue figlie che ne garantiscono il buon nome“.

    I due campioni, dopo le parole del Presidente, non potevano che definirsi onorati di un siffatto attestato di stima, oltre che emozionati perchè tali parole provengono dall’uomo più potente del mondo, un complimento che vale una vittoria, o forse anche di più. Danilo Gallinari, a tal proposito, sostiene di esser rimasto molto sorpreso dalle parole del Presidente, precisando come siano motivo di grandissimo orgoglio, perchè provengono da un vero esperto di basket, oltre che da un uomo fuori dal comune, che il campione Nba stima moltissimo, per i suoi modi, per la sua umanità, per le sue capacità di colpire dritto al cuore degli interlocutori, con lo “yes we can” del 2008, ma anche con un buon operato, in grado di reggere l’urto di una crisi profonda come quella attuale.

    Un operato che Danilo Gallinari riconfermerebbe alle prossime elezioni se fosse cittadino americano, anche se il suo status privilegiato di stella Nba con un contratto – appena siglato – da 42 milioni di dollari a stagione, lo pone in un ottica sicuramente privilegiata rispetto ad altri osservatori.

    In un clima tanto idilliaco per l’asse Italia-Usa, però, inevitabile chiedersi perchè il presidente Obama, soffermandosi sugli elogi dei due campioni italiani Nba, abbia omesso qualsiasi commento su un altro campione del basket italiano che gioca Oltreoceano, ossia Andrea Bargnani, che nell’Nba è approdato prima di Gallinari e Belinelli, e che attualmente è in forza ai Toronto Raptors, formazione canadese. Secondo un’interpretazione condita da una punta di malignità, l’elogio delle due stelle Nba avrebbe finalità “pre-elettorali”, volendo ricalcare l’immagine del presidente easy, che parla di sport, in maniche di camicia, e che racconta pubblicamente aneddoti curiosi della sua vita privata legati al basket, come la “sfida” a canestro con il suocero prima di chiedergli la mano dell’attuale firs lady Michelle.

    In tal senso, le parole del Presidente Obama sarebbero, dunque, un’abile mossa per ingraziarsi i giudizi degli italiani appassionati di basket, al pari di quanto – proprio negli ultimi giorni – pare stia facendo la first lady Michelle Obama, sempre impegnata a rendere la propria immagine il più vicino possibile alla gente comune, prestandosi a gare di flessioni, tiro alla fune, e corsa con i sacchi, anche in diretta televisiva.

  • Olimpiadi Roma 2020, l’appello dello sport al premier Monti

    Olimpiadi Roma 2020, l’appello dello sport al premier Monti

    Ospitare un’Olimpiade è un evento che cambia il volto di una città, almeno per un decennio, considerando il periodo di preparazione, l’attesa febbrile e gli anni successivi, considerando il fattore “trampolino di lancio” connesso all’evento che, inevitabilmente, rilancia l’immagine della città, attirando turisti, visitatori, rivitalizzandone – di conseguenza – il tessuto economico nei diversi settori come un vero e proprio “volano” di sviluppo.

    Il prossimo mese di Agosto, le Olimpiadi 2012 saranno di scena a Londra, la capitale inglese, ex ombelico del mondo, che ritroverà per un mese circa la centralità di un tempo, con occhi e telecamere puntate su di sè. Un’Olimpiade, quella di Londra, che però racchiude delle tematiche importanti, come quella del rilancio di zone disagiate e periferiche, che dai Giochi riceveranno l’onda lunga delle infrastrutture, della riqualificazione e dello sviluppo.

    Ecco, dunque, che in un momento di depressione economica, crisi profonda, sacrifici e dispoccupazione, l’Italia prova a percorrere la strada Olimpica, riponendo parte delle sue speranze sulla possibile candidatura di Roma per l’edizione Olimpica 2020. In tal senso, ben sessanta atleti azzurri, alcuni in attività, alcuni ormai “a riposo”, si sono riuniti per promuovere la candidatura della capitale italiana. Fra questi, alcuni volti notissimi del mondo del calcio, il romanissimo capitano giallorosso Francesco Totti, il portiere juventino Gigi Buffon, ma anche Valentino Rossi, Juri Chechi, Josefa Idem, Valentina Vezzali, Antonio Rossi, Deborah Compagnoni, Federica Pellegrini, Igor Cassina, Fiona May, Alex Zanardi: all’unisono, infatti, hanno deciso di rivolgere un appello al Presidente del Consiglio Mario Monti affichè sottoscriva ufficialmente la candidatura di Roma per l’organizzazione delle Olimpiadi 2020.

    In particolare, tale appello sarà reso pubblico con un’ampia diffusione di stampa (in forma di pagina pubblicitaria su ben otto quotidiani, tre generalisti, uno economico e quattro sportivi, ndr) soprattutto grazie all’iniziativa della Fondazione “Roma 2020” presieduta da Aurelio Regina. Dopo l’appello rivolto dai sessanta atleti, al coro si unisca anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, negli ultimi giorni nell’occhio del ciclone per le polemiche legate all’emergenza neve nella capitale, che ha accolto positivamente l’iniziativa dei sessanta campioni azzurri, unendosi alla loro richiesta nei confronti del presidente Monti: anche per Alemanno, infatti, l’Olimpiade sarebbe un’ottima occasione di rilancio per l’intero Paese, che potrebbe beneficiare notevolmente del trampolino di lancio olimpico. Non a caso, secondo il sindaco, l’appello rivolto dai sessanta atleti ed ex atleti, è solo un’amplificazione della volontà di tutti gli italiani che vedrebbero in chiave molto positiva la candidatura della città capitolina, per risollevare l’immagine del nostro Paese.

    Oltre al coro degli sportivi e di Alemanno, poi, oggi si aggiunge l’appello del mondo della cultura e dello spettacolo, con 28 illustri esponenti, fra cui i premi Oscar Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone, oltre che Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Raoul Bova, Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Max Giusti, Carlo Verdone, Valeria Solarino, Riccardo Scamarcio, Enrico Brignano, Carlo Conti, Antonella Clerici, Milly Carlucci, Gigi Proietti, Antonello Vneditti, che provano a persuadere il Presidente Monti sulle note della più celebre canzone italiana di tutti i tempi, ossia “Volare” di Modugno, affinchè l’Olimpiade italiana non sia un “sogno che non ritorni mai più” e consenta all’Italia di tornare, a “Volare”.