Come si sa dal termine della stagione, la Juventus ha intenzione di rinforzarsi per puntare a fare più strada possibile anche nella prossima campagna europea. Nei giorni passati si è parlato dello svincolato DidierDrogba, che però non pare aver convinto totalmente Antonio Conte, sempre sulla cresta dell’onda il nome di Sanchez, trattare con il Barcellona però non è certo semplice e mentre salgono le quotazioni del giovane del Real Madrid Alvaro Morata, ecco che spunta a sorpresa il nome di Mario Balotelli.
SuperMario alla Juventus, semplice suggestione o qualcosina di concreto in più? Il tramite per portare a termine un’incredibile operazione è senza dubbio l’agente dell’attaccante della nazionale Italiana, stiamo parlando di Mino Raiola che oltre a Balotelli cura pure gli interessi del giovane talentuoso centrocampista francese e della Juventus, e molto ricercato sul mercato, Paul Pogba ed in passato è stato il procuratore di Pavel Nedved. Il biondo ex centrocampista ceco è ora dirigente della Juventus e dalle parole pronunciate sul caso Pogba si è letto un consiglio da amico da parte di Nedved nei confronti di Raiola:
Noi vorremmo tenere Paul per più tempo possibile. Ho già affrontato il discorso con il suo procuratore, gli ho detto di lasciarlo ancora un po’ qui con noi. Se Raiola è intelligente deve pensare alla crescita del giocatore e non ai soldi.
Un obiettivo quindi possibile, calcolando anche che il futuro di Balotelli in maglia rossonera è tutto fuorchè sicuro, anzi SuperMario potrebbe essere la pedina da utilizzare nel mercato per poter far cassa e reinvestire.
Oltre alla suggestione Balotelli per l’attacco pare sempre più concreta la pista che porta a Morata. L’attaccante delle Merengues, che ha davanti dei veri e propri mostri sacri e che quindi non ha trovato molto spazio, potrebbe arrivare alla Juventus con un prestito con diritto di riscatto a favore dei bianconeri e controriscatto per gli spagnoli. Questo significa che il Real vorrebbe tenersi uno spiraglio aperto per riprenderselo. Rimane anche aperta l’ipotesi dell’inserimento di Morata nella trattativa dei Blancos per arrivare a prendere Vidal, il cileno è un calciatore che sarebbe molto gradito da Carlo Ancelotti. Se si concretizzasse questa ipotesi Vidal andrebbe ad indossare la casacca delle Merengues e alla Juventus andrebbe Morata più un sostanzioso conguaglio economico essendo il centrocampista juventino valutato sui 50 milioni.
Sempre viva, ma più complessa, è la strada per arrivare ad Alexis Sanchez del Barcellona. Il neotecnico dei BlaugranaLuis Enrique vorrebbe Fernando Llorente e Arturo Vidal, confidando magari nella voglia della Juventus di accaparrarsi Sanchez.Marotta però per il momento avrebbe resistito agli assalti per i suoi campioni, per questo motivo tentare di acquistare l’attaccante cileno del Barcellona solo con i contanti, senza contropartite risulta davvero molto complicato.
Brasile 2014: il girone D si presenta come un girone molto equilibrato, la Costa Rica sembra essere, sulla carta, la vittima sacrificale mentre Italia, Inghilterra e Uruguay si giocheranno l’accesso agli ottavi di finale: solo in due ci riusciranno. Vediamo nel dettaglio il girone a cui presteremo maggiore attenzione.
L’Italia arriva in Brasile senza aver perso nemmeno una partita. Gli azzurri hanno dominato il loro girone di qualificazione conquistando il pass per i Mondiali con due giornate d’anticipo. Pur senza un modulo prestabilito ed anni luce distante dalle Nazionali che negli anni 90′ e nel primo decennio del nuovo millennio dominavano la scena, l’Italia di Cesare Prandelli è una tra le compagini meglio attrezzate e capace di far bene ai Mondiali brasiliani. L’affidabilità di giocatori del calibro di Buffon, De Rossi e Pirlo, il gruppo Juventus su cui far leva e la classe di talenti come Balotelli e Rossi costituisce un mix che tutte le avversarie farebbero bene a non sottovalutare.
Cesare Prandelli si appresta a vivere il suo primo Mondiale da C.t. e lo farà con la consapevolezza di partire non da favorito. Reduce da un positivo Europeo, Prandelli è stato confermato al termine della rassegna continentale dimostrando di meritare la fiducia della Federazione conducendo la squadra ad una qualificazione agevole come mai avvenuto in precedenza.
In porta la sicurezza si chiama Gianluigi Buffon, capitano, veterano del gruppo. Insieme a lui Sirigu, oramai una certezza nel Psg, e il giovane Matteo Perin.
In difesa sarà il blocco Juve la fa da padrone con Chiellini, Barzagli e Bonucci, i milanisti De Sciglio e Abate reduci da una stagione altalenante e costellata da diversi infortuni. De sciglio è il giocatore che potrebbe fare la differenza e risultare l’arma in più per Prandelli. Un giocatore come Romulo del Verona, anche lui naturalizzato, potrebbe fare al caso del C.t.: con l’Hellas ha dimostrato di poter giocare terzino nei quattro dietro, interno nei tre di centrocampo e volendo anche esterno d’attacco.
Il centrocampo vive sulle certezze chiamate Pirlo, Marchisio, De Rossi. Thiago Motta e Candreva arrivano da una stagione sopra la media e sono apprezzati dal C.t., cosi come Montolivo.
In attacco tra pregi e difetti, è impossibile non indicare in Mario Balotelli la stella della Nazionale. Croce e delizia delle squadre in cui ha militato: sa essere tanto l’uomo in più quanto l’uomo in meno. Insieme a lui Giuseppe Rossi il quale però, reduce da un infortunio subito nel ginocchio, rimane un’incognita. Antonio Cassano reduce da una stagione ottima nel Parma, artefice della promozione alla Europa League, può essere l’arma in più della nazionale: il suo sarà il suo primo e, forse, ultimo Mondiale quindi le motivazioni saranno certamente al massimo. Il capocannoniere Ciro Immobile arriva al Mondiale dopo una stagione eccezionale nelle file del Torino cosi come il suo compagno di squadra Alessio Cerci. E’ stato Alberto Gilardino il grande escluso dalle pre convocazioni.
Ecco la lista dei preconvocati dal C.t. Cesare Prandelli
Partito bene nel classico girone eliminatorio del Sudamerica con 3 vittorie e 2 pareggi nelle prime 5 partite, l’Uruguay ha poi inanellato una striscia di due soli punti nelle successive 6 gare che ha reso la strada della “Celeste” pesantemente in salita. Una china che non è stata risalita del tutto, visto che la squadra di Tabarez non è riuscita ad acciuffare il quarto posto valido per la qualificazione diretta, finendo appaiato all’Ecuador in classifica, ma dietro di esso per differenza reti. Decisiva il tal senso la sconfitta di misura in casa dei diretti rivali a Quito nel penultimo turno, inutile poi il successo finale sull’Argentina. Poco male, visto che il successivo playoff con la Giordania, candidata a sua volta al ripescaggio dall’Asia, si è trasformato in una pura formalità, già archiviata col 5-0 dell’andata ad Amman.
Seduto sulla panchina uruguayana da quasi una decade, Oscar Washington Tabarez, è più di un C.t in patria. Ha ottenuto riconoscimenti a suon di risultati importanti ottenuti; dal quarto posto al Mondiale sudafricano fino allo storico trionfo in Coppa d’America in casa dell’Argentina nel 2011.L’attuale rosa della squadra è tutta fatta da gente che Tabarez ha plasmato nel corso di un lungo periodo.
In porta il tirolare sarà Fernando Muslera, insieme a lui Martin Silva e Rodrigo Munoz.
In difesa il titolare e capitano inamovibile Diego Alfredo Lugano, Diego Godín reduce da la storica vittoria della Liga con la maglia dell’Atletico Madrid, Álvaro Daniel Pereira difensore dell’Inter danno solidità e sicurezza al reparto.
In mezzo al campo Cristian Rodriguez reduce da una stagione da comprimario nell’Atletico Madrid potrebbe trocare nel Mondiale brasiliano la sua definitiva consacrazione, Egidio Are’valo Rios è un tenace centrocampista in grado di svolgere anche la fase difensiva, è abile quindi nell’interdizione e nel far ripartire la manovra offensiva con qualche inserimento in fase offensiva. Diego Perez è reduce dalla retrocessione in Serie B con il suo Bologna ma la voglia di giocare un Mondiale, magari da protagonista, faranno passare i brutti momenti passati da poco. Walter Gargano mediano di interdizione, destro naturale che può fare l’interno di centrocampo è un giocatore sempre da seguire. La vera sorpresa di questo Uruguay può essere rappresentato da Nicolas Lodeiro il quale viene utilizzato da mediano; non fa del fisico la sua dote migliore, ma ha un piede sinistro preciso e potente ed è in grado di calciare anche con il destro. E’ tecnico e abile nel calciare i calci piazzati.
In attacco l’Uruguay dispone della coppia più forte di tutte le squadre che disputeranno la competizione. Edinson Cavani e Luis Suarez sono due giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero aver. Il secondo si è fatto operare al menisco e rischia di diventare da protagonista a meteora per cause di forza maggiore. Senza dimenticare che Diego Forlan non ha certo dimenticato il modo di fare i gol. Si attende l’esplosione di Abel Hernandez dopo tante promesse fatte: il Modiale è la vetrina giusta.
Ecco la pre-lista dei convocati:
Portieri: Fernando Muslera (Galatasaray/Tur), Martin Silva (Vasco Da Gama/Bra), Rodrigo Munoz (Libertad/Par) Difensori: Diego Lugano (West Bromwich/Eng), Diego Godin (Atletico Madrid/Spa), Jose Maria Gimenez (Atletico Madrid/Spa), Martin Caceres (Juventus), Maximiliano Pereira (Benfica/Por), Jorge Fucile (Porto/Por), Sebastian Coates (Nacional) Centrocampisti: Egidio Are’valo Rios (Morelia/Mes), Walter Gargano (Parma), Diego Perez (Bologna), Sebastian Eguren (Palmeiras/Bra), alvaro Gonzalez (Lazio), Alejandro Silva (Lanus/Arg), alvaro Pereira (San Pablo/Bra), Cristian Rodriguez (Atletico Madrid/Spa), Gaston Ramirez (Southampton/Eng), Nicolas Lodeiro (Botafogo/Bra) Attaccanti: Edinson Cavani (Psg/Fra), Luis Suarez (Liverpool/Eng), Diego Forlan (Cerezo Osaka/Gia), Abel Hernandez (Palermo), Cristian Stuani (Espanyol/Spa)
INGHILTERRA
Vincitrice del suo gruppo l’Inghilterra ha raggiunto il Mondiale con un ruolino di tutto rispetto.
Roy Hodgson ha vinto poco in carriera ma è riuscito sempre a risollevarsi, anche nei momenti in cui la sua carriera sembrava destinata quasi all’oblio: dopo aver girato il mondo, Roy Hodgson ha trovato anche in patria la giusta consacrazione. L’Inghilterra punta ad un Mondiale in prima linea: se cosi non sarà, l’esperienza del C.t. potrebbe anche finire.
In porta ci sarà Joe Hart titolare del Manchester City insieme a Fraser Forster e Ben Foster.
In difesa Cahill è reduce da una splendida stagione nel Chelsea, cosi come A.Cole. Smalling ha sofferto ed è stato altalenante come tutto il Manchester United ma si sa quanto un Mondiale possa sovvertire ogni logica.
A centrocampo le certezze sono i veterani, navigati Gerrard e Lampard. Da tenere sotto osservazione l’ala destra del Manchester City Milner, calciatore molto rapido il uale non segna tanti gol ma ha all’attivo parecchi assist vincenti, potendo essere schierato su entrambe le fasce. Jordan Brian Henderson è un giocatore che può essere impiegato da centrale, esterno destro o da trequartista. E’ pronto a vivere un Mondiale da protagonista Jack Wilshere, il numero 10 dell’Arsenal: Capello lo fece esordire in Nazionale a 18 anni.
In attacco la stella si chiama Wayne Rooney sul quale sono riposte le speranza mondiali. Hodgson lo ha proposto sia come terminale offensivo sia alle spalle delle punte. La punta sembra aver ritrovato negli ultimi mesi smalto e ispirazione, tornando ad essere essenziale non solo per la Nazionale inglese ma anche per il suo club. Sturridge è un attaccante di valore ed è una garanzia. Defoe è un attaccante di grande movimento, rapido e imprevedibile grazie anche alla sua statura; bravo anche nei tiri da fuori area. Welbeck può essere un arma molto utile al C.t.: è un attaccante di movimento dotato di un’eccelsa progressione in velocità, tra le sue doti spiccano l’agilità, l’imprevedibilità e la facilità di saltare l’uomo. Prevalentemente ricopre il ruolo di seconda punta o esterno di un attacco a tre.
Standby: John Ruddy (Norwich City), Jon Flanagan (Liverpool), John Stones (Everton), Michael Carrick (Manchester United), Tom Cleverley (Manchester United), Andy Carroll (West Ham United), Jermain Defoe (Toronto FC).
COSTA RICA
La Costa Rica è stata la grande sorpresa del girone di qualificazione centro-nord americano. Dopo aver terminato il terzo turno alle spalle del Messico, nella quarta fase si è classificata al secondo posto. La squadra è alla quarta qualificazione ad un Mondiale: la sua prima partecipazione risale al 1990 in Italia.
A guidare la nazionale è il colombiano Jorge Luis Pinto il quale è riuscito ad ottenere una sorprendente qualificazione.
In porta il titolare sarà Keilor Navas, le due riserve saranno Patrick Pemberton e Daniel Cambronero.
In difesa Christian Gamboa, Johnny Acosta, Giancarlo Gonzalez e Michael Umana: questo dovrebbe essere il pacchetto dei quattro che partirà titolare.
Da osservare il centrocampista Christian Bolanos è un giocatore veloce e di buona finitura, ha maturato un certo numero di partite in ambito internazionale.
Il 26enne Bryan Ruiz è senza dubbio il giocatore di maggior talento della nazionale. Anche per questo l’attaccante esterno attualmente al Fulham, indossa la fascia di capitano della nazionale nella quale gioca ala sinistra. Joe Campbell prima punta di proprietà dell’Arsenal ma in prestito dell’Olimpiakos è la promessa del calcio costaricense; attaccante che può fare indifferentemente la prima o la seconda punta, è dotato di grande estro e rapidità, nonchè di una grande accellerazione sullo spazio breve.
Ecco i convocati del Ct Jorge Luis Pinto:
Portieri: Keilor Navas (Levante), Patrick Pemberton (Alajuelense), Daniel Cambronero (Herediano) Difensori: Johnny Acosta (Alajuelense), Giancarlo Gonzalez (Columbus Crew), Michael Umana (Saprissa), Oscar Duarte (Brugge), Waylon Francis (Columbus Crew), Heiner Mora (Saprissa), Junior Diaz (Mainz), Christian Gamboa (Rosenborg), Roy Miller (Red Bull New York), Kendall Waston (Saprissa) Centrocampisti: Celso Borges (AIK), Christian Bolanos (Copenhaguen), Oscar Esteban Granados (Herediano), Michael Barrantes (Aalesund), Yeltsin Tejeda (Saprissa), Diego Calvo (Valerenga), Jose Miguel Cubero (Herediano), Carlos Hernandez (Wellington Phoenix) Attaccanti: Alvaro Saborio (Real Salt Lake), Bryan Ruiz (PSV Eindhoven), Joel Campbell (Olympiacos), Randall Brenes (Cartagines), Marco Urena (Kuban Krasnodar)
Non inizia certo con il piede giusto l’avventura della nazionale di Cesare Prandelli in vista del mondiale in Brasile. Questa mattina infatti, al secondo giorno d’allenamenti a Coverciano, l’attaccante azzurroMario Balotelli è stato bersaglio di alcuni insulti razzisti da parte di un gruppo di tifosi posizionati oltre una siepe fuori dal campo d’allenamento.
“Negro di M….” sarebbe questo l’epiteto, come si può percepire anche dal video raccolto da Sportmediaset, che i tifosi avrebbe rivolto a Balotelli che sulle prime, si percepisce sempre dalle immagini, abbozza un sorriso con i compagni De Rossi e Marchisio impegnati nella corsa con lui, all’esterno del centro di Coverciano sono intervenuti anche i Carabinieri.
Balotelli però sarebbe stato innervosito dall’insulto e durante la corsa con i compagni avrebbe, sempre da ciò che riporta l’inviato di Sportmediaset, pronunciato queste parole:
Incredibile, solo a Roma e a Firenze succedono queste cose.
Ovviamente per SuperMario non ci sono stati solo insulti anzi è stato anche applaudito, per la precisione, da un gruppo di bambini ospiti della seduta di allenamento.
La notizia dell’offesa razzista è giunta al presidente federale Giancarlo Abete che, parlando a margine di un convegno a Milano, ha voluto esprimere la propria opinione:
E’ un comportamento inaccettabile di singole persone che non dovrebbe esserci, ma che purtroppo dobbiamo mettere in conto. L’importante è che si tratti di poche persone, il loro gesto dimostra lo scarso livello qualitativo.
Anche il Commissario Tecnico della nazionale italiana, Cesare Prandelli, è entrato nella vicenda, liquidando il tutto in maniera sintetica:
Ho sentito solo cori belli, poi se a fare notizie ce ne è uno, pazienza.
In serata però è arrivata la risposta del Centro Coordinamento viola club tramite il presidente Filippo Pucci, come riportato dall’Ansa, che ha così replicato alle parole dell’attaccante azzurro:
Se una singola persona lo insulta Balotelli non può generalizzare dando degli scemi a tutta la città di Firenze e a tutti i tifosi della Fiorentina. Vorrei inoltre ricordare a Balotelli che a differenza di alcune tifoserie fra cui alcune a lui molto vicine, quella viola non ha mai subito ad ora sanzioni per episodi e atteggiamenti di stampo razzista.
Quando si pensa a Mario Balotelli, i dubbi che attanagliano la mente dei tifosi rossoneri e non solo, sono sempre maggiori delle certezze.
Le domande che tutti gli addetti ai lavori si pongono, quotidianamente, sono sempre le stesse: quando sarà decisivo? Quando diventerà un campione? Riuscirà a fare il salto di qualità per poter essere annoverato tra i calciatori meritevoli di ambire a vincere il Pallone d’Oro?
Mario Balotelli, a livello numerico sta vivendo la sua miglior stagione da calciatore professionista: non aveva mai segnato così tanti gol (14 reti all’attivo in 27 presenze stagionali), eppure è sempre sotto la lente di ingrandimento. Cosa accade a questo ragazzo? Ormai sono tante, forse troppe le persone che hanno provato, senza riuscirci, a dare una risposta a questa domanda.
L’unico esame veritiero che Balotelli deve fornire con puntuale regolarità è quello del campo il quale richiede una qualità essenziale a un professionista: la continuità che fino a questo momento, in tutte le squadre nelle quali ha giocato, non si è ancora vista.
Dopo la brutta prestazione fornita all’ Olimpico nel match contro la Roma c’è stato il leggero battibecco con Clarence Seedorf, al momento della sostituzione. L’attaccante rossonero ha posto l’accento su una questione tattica: se i palloni non arrivano in area, l’ attaccante se lo deve andare a prendere in altri modi. Balotelli ha le sue ragioni, le quali però contrastano con le direttive dell’ allenatore che non gli ha mai consentito di giocare con una prima punta dandogli la possibilità di svariare per tutto il fronte d’attacco.
Per l’attaccante rossonero arriva domenica sera nel posticipo un nuovo banco di prova per cercare di smorzare, forse solo per una settimana, le polemiche attorno a lui: il derby. Balotelli non ha mai segnato alla sua ex squadra ed ha l’occasione di dimostrare che può cambiare marcia. L’attaccante rossonero deve mirare alla normalità: dimostrare di riuscire a evitare le prime pagine dei giornali per le bizze fuori dal campo e arrivare farsi ammirare solo per quello che realizza durante le partite, tutti si aspettano da lui, una reazione in un derby dove al Milan manca la vittoria da 1122 giorni. Domenica sera anche il commissario tecnico della Nazionale osserverà la prestazione di SuperMario. Il monito di Cesare Prandelli è arrivato in questa settimana:
“Basta colpi di testa, da Mario ci si aspetta serietà e rispetto delle regole“.
Nessuno ci toglie dalla testa che Balotelli, per qualità e personalità, resta l’opzione migliore degli attaccanti a disposizione del commissario tecnico di Orzinuovi a patto che, sia il vero Balotelli: quello che lotta, si sacrifica, sa difendere la palla per aprire gli inserimenti, sia dei suoi compagni di reparto, sia dei centrocampisti che supportano la manovra.
Il tempo di dimostrare la propria bravura a 24 anni ormai è scaduto. Il suo destino è quello di essere eternamente chiacchierato ma rischia di essere, tra qualche tempo, solo un altro rimpianto del calcio italiano: dipende solo da Mario Balotelli.
Buone notizie per Eugenio Corini e per i tifosi del Chievo, la Corte di Giustizia Federale, accogliendo il ricorso d’urgenza della società gialloblù, ha deciso di cancellare la squalifica di 3 giornate, con la prova Tv, che era stata inflitta al difensore francese Nicolas Frey dopo Milan-Chievo.
Durante la sfida di sabato scorso a San Siro, Frey all’inizio del secondo tempo aveva avuto un contrasto con l’attaccante rossonero Mario Balotelli, così interpretato, nel proprio referto, dal Giudice Sportivo:
In conseguenza di un contrasto di giuoco nella zona centrale del campo, cadevano al suolo a stretto contatto. In tale frangente, il calciatore clivense, con un repentino movimento della gamba destra, colpiva con un calcio al gluteo destro l’antagonista, che stava rialzandosi e che ricadeva dolorante al suolo.
Questo comportamento veniva considerato volontario e tale da essere considerato come “Condotta Violenta”, per questo motivo era stato deciso di rendere ammissibile l’utilizzo della prova Tv e quindi di infliggere al difensore francese, una squalifica di 3 giornate.
La situazione non era andata giù nemmeno al tecnico del Chievo Eugenio Corini, che nella conferenza stampa pre derby aveva voluto così parlare dell’argomento:
E’ un’ingiustizia. Tre giornate ci sembrano una punizione troppo severa per quella che è stata la dinamica. Balotelli prende posizione, cadono, quando si rialza, Balotelli mette un piede sulle parti intime di Frey. Nicolas lo spinge via perchè sente male, come reazione istintiva.
Oggi la Corte di Giustizia Federale quindi esaminando il ricorso presentato dal Chievo ha deciso che nel caso in questione l’utilizzo della prova Tv è inammissibile e quindi ha cancellato la sanzione inflitta al calciatore francese, permettendo a Nicolas Frey di esser a disposizione domani sera nel derby.
Buone notizie arrivano anche per il Parma di Roberto Donadoni, sempre nella giornata di oggi infatti la Corte di Giustizia Federale ha deciso di accogliere parzialmente il ricorso della squadra emiliana per la squalifica di tre giornate inflitta ad Amauri dopo l’espulsione per la gomitata a Chiellini in Juventus-Parma del 26 Marzo, riducendola a 2 turni.
Amauri che ha già scontato la prima giornata di squalifica a Roma contro la Lazio, sarà assente domenica sera contro il Napoli e potrà tornare a disposizione del tecnico nella 33ma giornata nella trasferta di Bologna.
Quando Mario Balotelli parla – anzi, scrive – fa sempre notizia. Ormai, ci si è fatta l’abitudine ma ogni volta i suoi tweet o i suoi “post” fanno sempre discutere. Basti pensare che lui stesso abbia scelto il suo profilo Twitter (FinallyMario) per annunciare al mondo la paternità riconosciuta della piccola Pia dopo più di un anno di polemiche a distanza con la ex compagna Raffaella Fico. A ben vedere, poi, pare che il profilo Facebook che porta il nome di Mario Balotelli non sia gestito personalmente da Super Mario, bensì da alcuni suoi amici e molti della sua “cerchia” seguono questo profilo. In ogni caso, la sostanza non sembra cambiare e, dunque, il Balotelli pensiero è espresso in forma molto chiara. L’argomento in questione è il Milan, in generale, toccando diversi tasti al momento molto dolenti. Il primo è quello relativo alla posizione del tecnico Clarence Seedorf che, secondo Balotelli, deve rimanere in rossonero e non è opportuno, nè giusto, giudicarlo dopo solo due mesi di lavoro. Per la serie: “Date tempo a Seedorf e ne usciremo, non si può criticare un allenatore dopo solo due mesi”.
Argomento tifosi milanisti, ormai sul piede di guerra contro tutto e tutti, al punto da scendere negli spogliatoi per incontrare la squadra: Mario Balotelli dice di capirli e di comprendere il loro “palato fine” ma sottolinea come la contestazione a lui riservata gli abbia fatto male al punto da indurlo a pensare di dover andare via, nonostante sia milanista dalla nascita, qualora per i tifosi fosse un peso. “Me ne farò una ragione, ma l’importante è essere chiari ed onesti”.
Argomento Adriano Galliani, ormai più fuori che dentro la società rossonera, in bilico tra un passato glorioso e un presente da cancellare, criticato senza mezzi termini dallo stesso presidente Berlusconi, proprio lui che per anni gli ha concesso di buon grado carta bianca nella gestione della società e del mercato, pur riducendo drasticamente (negli ultimi anni in special modo) le risorse disponibili. Secondo il Balotelli-pensiero, Adriano Galliani deve rimanere al Milan perchè “nessuno può permettersi di criticare Galliani o di licenziarlo, è il migliore al mondo nel suo ruolo”.
Non gradisce i riflettori, non gradisce le chiacchiere, nè che il suo nome venga pronunciato al di fuori del campo da calcio. Mario Balotelli lo ha ribadito diverse volte – anche adoperando i suoi metodi notoriamente diretti – ma, a quanto pare, c’è sempre qualcosa che non gli vada giù, anche quando sembra regnare la calma piatta. Archiviati i clamori sulla paternità della piccola Pia, infatti, si era tornati a parlare di Balotelli solo per vicende calcistiche: il suo stop prolungato a causa del problema alla spalla, però, ha acuito le tensioni all’interno della società rossonera, forse anche a causa dell’assenza di Super Mario nella gara di domenica scorsa contro la Juventus. Balotelli non si stanca di twittare i suoi scatti con tanto di gel e di apparecchio fisioterapico sulla spalla ma, pare, il Milan non abbia gradito uno scatto in particolare apparso sul profilo Twitter del suo attaccante: una foto che lo ritraeva mentre impugnava una racchetta da ping pong.
Perchè tutto ciò? Semplicemente perchè si presume che un giocatore assente da due settimane a causa di un problema alla spalla, non possa e non debba giocare a ping pong. A ben vedere, però, la posa di Balotelli con la racchetta in mano è “statica” e non lo ritrae di certo mentre disputa un match di ping pong. E’ probabile, dunque, si sia trattato semplicemente di una “provocazione ad hoc” o forse semplicemente di una risposta a chi ironizzava sulla sua assenza dal campo, al fine di indurlo a reagire. Il Milan, a quanto pare, avrebbe “reagito” e, a questo punto, Balotelli ha messo a segno il secondo Tweet: “Il Milan non gradisce cosa? Il Ping pong ? Ahahh ahahahahah ! Ah non ho giocato era solo una foto ma anche se avessi giocato sono mancino!”
Per rincarare la dose, poi, qualche minuto dopo, ha aggiunto: “Sul mio stato di Twitter c’è scritto non credete a niente a meno che non provenga da qui! Ci sarà un motivo se l’ho scritto no?” Non v’è dubbio che il messaggio suoni come un consiglio ai suoi followers: credete solo a ciò che vien fuori dal mio profilo ed evitate di assecondare il “chiacchiericcio”. Le provocazioni, però, anche se goliardiche non fanno altro che andare nella direzione opposta.
La chiosa finale, poi, non fa che confermare il suo pensiero: “Continuate pure a credermi uno scemo ;-) . Quelli come “voi” ( che giudicano senza conoscere) li mangio in partenza”. Non resta molto tempo per scoprire se il convalescente Balotelli prenderà parte alla trasferta di Udine in campionato o se, in caso contrario, continuerà a Twittare.
L’ambizione, in questi, giorni sembra essere la parola tormentone: in politica come nel mondo sportivo. Dopo Renzi, presidente incaricato del Consiglio, anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. In una lunga intervista concessa a Fox Sports non si nasconde e, anzi, le sue parole appaiono come un fiume in piena. De Laurentiis parla un po’ di tutto, del passato, presente e futuro del suo Napoli, senza dimenticare di citare coloro che in questi anni lo hanno accompagnato nell’avventura partenopea. Iniziando dal capitolo allenatori, il passato si chiama Mazzarri, il presente si chiama Benitez: del tecnico livornese ha un ottimo ricordo, “è sempre nel cuore”, ma con Benitez “è stato amore a prima vista”. Un amore che il tecnico spagnolo sembra ricambiare e fra i due l’armonia regna sovrana: condivisione totale anche sulle scelte di mercato.
Il capitolo mercato, poi, porta il presidente De Laurentiis a due affermazioni “categoriche”: no a Balotelli, no a Lamela. Due nomi, due perchè diversi. Il primo, perchè non reggerebbe lo stress e le pressioni di stare nella città partenopea (probabilmente, in tal caso, il riferimento indiretto è alla questione aperta con Raffaella Fico e con la recente paternità riconosciuta della piccola Pia, ndr); per il secondo, invece, De Laurentiis afferma che il Napoli si è già rinforzato nel ruolo di Lamela e, per questo, il giocatore “non fa più parte dei nostri progetti”.
Rinforzarsi, però, sarà un imperativo per la prossima estate per provare a concretizzare quelle ambizioni che il presidente De Laurentiis di certo non nasconde: “in estate costruiremo la vera squadra da scudetto“, senza nascondere un ritorno che avrebbe del clamoroso: non Cavani “che non rimpiango”, ma Lavezzi “che può tornare se Benitez lo vorrà”. Con i dovuti e opportuni rinforzi, dunque, il Napoli del prossimo anno secondo De Laurentiis potrà puntare allo scudetto ma, per ora, “è meglio pensare a superare la Roma e a raggiungere la Juventus”. Un po’ come affermare che l’obiettivo scudetto è faccenda del prossimo anno ma che, se dovesse arrivare in anticipo, sarebbe altrettanto gradito, se non altro per mantenere alta la concentrazione della squadra.
Pensando sempre al futuro, e ragionando in termini Europei, il presidente De Laurentiis parla, poi, anche delle competizioni continentali soffermandosi su quella che, a suo parere, dovrebbe essere la configurazione dei tornei per club: “la Champions dovrebbe essere allargata e diventare una sorta di campionato europeo per club con la soppressione dell’Europa League”.
Inevitabile, poi, una battuta sul caso Conte-Capello: un po’ a sorpresa, il presidente De Laurentiis prende le difese dell’attuale tecnico bianconero elogiandone il gran lavoro fatto finora ed affermando che “è necessario pensar di più prima di fare certe affermazioni” riferendosi, inequivocabilmente, all’ “uscita” di Capello a proposito della decisione di Conte di annullare il riposo del Lunedì per “punire” i suoi calciatori dopo il pareggio di Verona.
Infine, un riferimento a Diego Armando Maradona, presente allo stadio durante la gara di Coppa Italia con la Roma e “portafortuna” oltre che totem assoluto. Per questo motivo, e in virtù del viscerale amore che lega Diego Maradona alla città di Napoli, il presidente potrebbe proporgli il ruolo di ambasciatore della squadra azzurra nel mondo, per rappresentare il Napoli fuori dai confini italiani, facendo sì che quel legame tanto forte possa essere sfruttato anche in termini di “marketing” o, più romanticamente, in termini “romanzeschi”, con un bel lieto fine per la tanto intensa love story tra Maradona ed i tifosi partenopei, interrotta bruscamente dalle vicissitudini del Pibe de Oro ma che, ora, pian piano sta riaccendendosi di nuova luce. D’altronde, il presidente De Laurentiis è pur sempre uno dei maggiori produttori cinematografici italiani.
Questa sera torna a suonare la musica della Champions League a San Siro, nell’andata degli ottavi di finale della massima competizione europea, il Milan affronterà i temibili spagnoli dell’Atletico Madrid. (altro…)