Non solo Roma Juventus, quest’oggi i tifosi e appassionati di calcio potranno godersi anche l’affascinante match di Premier League Chelsea Manchester City. Come per i giallorossi anche l’undici di Villas Boas è costretto ad una partita importante condita dalla vittoria per continuare ad alimentare speranze di vittoria o piazzamento importante in Premier League. I Citizens di Mancini, invece, nonostante il passo falso in Champions League conducono il campionato con tantissima qualità e forza tanto da esser gli assoluti favoriti per la vittoria finale.
I Blue galvanizzati dalla bella vittoria contro il Valencia che è valso il passaggio agli ottavi di Champions League sembrano aver ritrovato un nuovo entusiasmo e già questa sera vorrebbero dimostrare di aver messo alle spalle la fase critica. Villas Boas dovrebbe affidarsi a Lampard tenuto a riposo in Champions League mentre dovrà fare a meno di David Luiz appiedato dal giudice sportivo per aver raggiunto la quinta ammonizione in Premier League. In avanti invece confermato ancora una volta il tridente Mata, Sturridge, Drogba con la conseguente nuova bocciatura per Fernando Torres e Anelka oramai ad un passo dal trasferimento in Cina.
Le indiscrezioni della vigilia ipotizzavano nel City un tridente Aguero, Silva, Balotelli ma il comportamento di SuperMario potrebbe rilanciare Dzeko finito un’altra volta in orbita Juventus dopo una presunta conversazione con Barzagli. Mancini dovrà rinunciare anche di Richards affidandosi a Zabaleta per l’out destro.
E’ Mario Gotze l’European Golden Boy 2011, il premio che il quotidiano sportivo torinese Tuttosport assegna annualmente, dal 2003, a dicembre al giocatore Under 21 che si è messo in luce maggiormente nel corso dell’anno solare e che milita nella massima divisione di tutti i campionati europei.
La giuria composta da 30 giornalisti, rappresentanti di 20 nazioni europee e dai maggiori quotidiani sportivi europei come L’Equipe, France Football, il Times, Bild, Kicker, As, Marca e il de Telegraaf ha incoronato il 19enne gioiello del Borussia Dortmund che ha preceduto nella votazione due astri nascenti del calcio europeo, il centrocampista Thiago Alcantara del Barcellona e il fantasista belga del Lille Eden Hazard succedendo così nell’albo d’oro a Mario Balotelli.
Dotato di una grande tecnica e considerato uno dei maggiori talenti prodotto di quel settore giovanile tedesco che sta sfornando campioncini a volontà, Gotze, nonostante la sua giovane età, è stato uno degli artefici l’anno scorso della conquista del settimo Meisterschale della storia del club giallonero andando a segno per 6 volte nelle 33 presenze accumulate nell’arco della stagione. Quest’anno il centrocampista del Borussia Dortmund, che è seguito dai maggiori club europei, tra i quali Bayern Monaco, Juventus e Arsenal, vanta una media reti strepitosa (4 reti in 10 presenze) andando a segno quasi una volta ogni due partite.
Cresciuto nelle giovanili del Dortmund, Gotze viene lanciato in prima squadra dal tecnico Jurgen Klopp che lo fa esordire in Bundesliga il 21 novembre 2009 e diventando così , con i suoi 17 anni, il giocatore più giovane ad aver giocato nella massima divisione tedesca. Anche il ct della Germania Joachim Low resta colpito dal suo talento tanto da convocarlo in nazionale maggiore. Il 17 novembre 2010 il suo esordio con la Germania– fino ad ora sono 10 i gettoni collezionati – la prime rete lo scorso 10 agosto in amichevole contro il Brasile.
Gotze verrà premiato questa domenica nel pre-partita di Borussia Dortmund – Kaiserslautern e scrive il suo nome lì dove hanno scritto il loro anche Messi, Rooney, Fabregas, Aguero, Pato e Balotelli.
Non hanno lo stesso cognome ma hanno lo stesso sangue e pur con caratteri diversi presto potrebbero entusiasmare la Premier League. Enock Barwuah attaccante diciannovenne fratello di Super Mario Balotelli è ormai da tempo alla ricerca di una società pronta a dargli fiducia e dopo i possibili contatti con il Napoli, Fiorentina ed Atalanta nella scorsa stagione sembra che adesso sia pronto a sbarcare in Premier League dove lo Stoke City pare voglia dargli fiducia e seguirne la crescita.
Dopo tre settimane di stage e provini ieri Enock Barwuah ha disputato la sua prima partita con la squadra riserve dello Stoke City contro il West Bronwich Albion dimostrando grandi qualità tecniche e una grande predisposizione al lavoro. Adesso, dovrebbe firmare il suo primo contratto da professionista venendo aggregato all’Accademia giovanile dei Pottiers “E’ un bravo ragazzo, un po’ da sgrezzare – ha dichiarato Dave Kevan, tecnico della academy dello Stoke -. Vediamo come vanno le cose”.
Sarà curioso però monitorare la convivenza tra Mario Balotelli e l’adorato fratellino fuori dal rettangolo da gioco dove notoriamente l’attaccante dei Citizens e della Nazionale azzurra rischia sempre di far notizia con i suoi comportamenti spesso fuori dalle righe. Il rapporto spesso contrastante con la sua famiglia di nascita però sembra adesso recuperato e sopratutto verso il fratellino Enock e la sorella Abigail Barwuah dimostra il suo affetto coccolandoli e cercando di proteggerli.
Tutti sono a conoscenza delle sue disavventure extracalcistiche e dei suoi gossip con l’attuale fidanzata Raffaella Fico ma stavolta Mario Balotelli, per una volta, è stato vittima di un equivoco. L’attaccante del Manchester City, come riporta il tabloid britannico Sun, si è ritrovato con la polizia alla porta di casa sua dopo una segnalazione di un vigilante che ha scambiato il giocatore per un ladro.
Balotelli in quel momento stava facendo l’inventario degli oggetti andati distrutti e contare i danni nell’incendio provocato dalla bravata con gli amici dei fuochi d’artificio in casa e portare via dalla sua villa di Mottram St Andrew, nel Cheshire, gli elettrodomestici e le apparecchiature elettroniche che non sono andate distrutte nel rogo di quella folle notte.
Il vigilante, che presumibilmente non è appassionato di calcio, non ha riconosciuto il giocatore segnalando alla polizia la presenza di un ladro in casa Balotelli senza però sapere che quell’uomo in realtà non era nient’altro che la “vittima” e proprietario dell’abitazione, e non un “topo di appartamento”.
Una volta chiarito l’equivoco il povero Super Mario ha potuto continuare nel suo lavoro e portare via dalla villa con sè sulla propria auto la roba non intaccata dalle fiamme.
De Sanctis 7: A Napoli d’ora in avanti i miracoli è autorizzato a farli anche lui, su Balotelli soprattutto che ancora non riesce a capire come l’estremo azzurro abbia potuto prendere quel tiro a botta sicuro. Da santificare, erge un fortino a protezione della propria porta e del risultato acquisito con tanta fatica.
Cannavaro 7: Certo crescere all’ombra di un idolo come il fratello non dev’essere stato facile, ma a vederlo giocare ieri marcando gente del calibro di Dzeko, Balotelli e compagnia varia, si capisce perchè sia titolare inamovibile e capitano del Napoli dei miracoli.
Hamsik 6: Sarà stato lo shock per quanto successo a sua moglie, ma ieri non ha disputato certo una delle sue migliori partite, avrebbe potuto chiudere la pratica se dopo essersi liberato egregiamente di Kolarov fosse stato più freddo sotto porta e non avesse spedito la palla sul palo.
Lavezzi 7,5: Il suo unico difetto confermato anche ieri è la poca lucidità quando si tratta di battere a rete, per il resto è uno spettacolo per gli occhi, corre, insegue, recupera, riparte e salta gli avversari come birilli, anche ieri sera ha messo lo zampino in entrambe le azioni da gol dei suoi.
Cavani 8: El matador adora la musica della Champions, questo è ormai un dato di fatto, 4 reti in 5 partite sono la sintesi di quanto questo giocatore sia fondamentale nell’economia del gioco partenopeo, non solo per le due reti ma anche per la mole di km che macina ad ogni partita. Ieri è stato meraviglioso, De Laurentiis faticherà a trattenerlo sotto il Vesuvio anche per la prossima stagione.
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 6,5, Cannavaro 7, Aronica 5,5; Maggio 6,5, Gargano 7, Inler 6,5 (14’st Dzemaili 6), Dossena 7 (43′ st Fernandez sv); Hamsik 6, Lavezzi 7,5; Cavani 8 (38′ st Pandev sv).
A disp.: Rosati, Grava, Santana, Mascara.
Hart 5,5: Su entrambe le reti subite c’è del suo, poco protetto da una difesa ballerina, cerca di mettere pezze dove può.
Kompany 5,5: Il giovane capitano dei citizens non è in serata di grazia, concede spazi impressionanti alle ripartenze dei padroni di casa e sembra insicuro nell’uno contro uno.
Yaya Tourè 5,5: A centrocampo dovrebbe fare la differenza e invece soffre l’asfissiante marcatura di Gargano, produce solo un buon assist per Balotelli sul quale De Sanctis compie il miracolo. Per 12 milioni all’anno ci si aspetta molto di più.
Balotelli 6,5: Si danna l’anima e ci prova in tutti i modi, segna la rete del momentaneo pareggio, poi deve arrendersi alle prodezze dell’estremo difensore azzurro che gli toglie la soddisfazione della prima doppietta in Champions.
Silva 6,5: E’ pimpante e generoso, lo si trova a svariare su tutto il fronte d’attacco cercando di fornire ai propri compagni palloni giocabili per far male, ma purtroppo è isolato e spesso vittima dei raddoppi di marcatura da parte degli esterni partenopei.
Manchester City (4-4-2): Hart 5,5; Zabaleta 6 (40′ st Johnson sv), Lescott 6, Kompany 5,5, Kolarov 6,5; Silva 6,5, De Jong 5,5 (25′ st Nasri 5), Yaya Tourè 5,5, Milner 5; Balotelli 6,5, Dzeko 5 (36′ st Aguero sv).
A disp.: Pantilimon, Clichy, Savic, Barry.
Doveva essere vittoria e vittoria è stata, in una notte fantastica con il San Paolo stracolmo in ogni ordine di posto, i padroni di casa del Napoli, guidati da un pubblico straordinario, hanno battuto un Manchester City in piena forma e dominatore della Premiership. Una partita spettacolare piena di colpi di scena e capovolgimenti di fronte, figlia dell’atteggiamento delle due squadre che si sono affrontate a viso aperto senza tatticismi e catenacci all’italiana.
Dicevamo gli ingredienti per una serata spettacolare ci sono tutti e il Napoli non delude i propri tifosi partendo a razzo e arrivando a creare la prima occasione da gol già all’8° minuto con Hamsik che non sfrutta al meglio un bel assist di Lavezzi. Pochi minuti dopo è lo stesso Pocho a chiudere una bella triangolazione con Cavani arrivando a battere da fuori area con la palla che esce fuori di poco. Sono le prove generali del gol che arriva al 17° sempre con il solito Matador che spizzando su un calcio d’angolo ben battuto dal compagno di reparto argentino, insacca sul primo palo punendo un colpevole Hart mal posizionato e poco reattivo.
A questo punto ti aspetti la reazione del City che arriva puntualmente ma non produce grossi patemi alla difesa partenopea, ma alla mezz’ora sull’unico errore di disimpegno della retroguardia azzurra, Balotelli, nono gol in dieci gare, trova il pareggio con un facile tap-in a porta vuota approfittando della respinta centrale di De Sanctis sul tiro di Silva. Adesso la squadra di Mancini ci crede e prova ad imporre il proprio gioco spaventando i padroni di casa, il Napoli tiene e il primo tempo si chiude in parità.
Al rientro dagli spogliatoi le squadre sono pronte a darsi battaglia nell’arena per altri 45′ di fuoco, a cominciare nel migliore dei modi è proprio l’undici di Mazzarri che costruisce una bella azione sulla sinistra che porta Dossena a mettere un cross invitante sul piattone del Matador Cavani che da lì non può sbagliare e punisce per la seconda volta della serata, la quarta in Champions, il portiere Hart. Adesso la partita entra nel vivo perchè i citizens attaccano e lasciano spazi al contropiede partenopeo, gli azzurri potrebbero chiudere la partita in più di un’occasione, prima con Lavezzi che spara addosso all’estremo difensore, poi con Hamsik che si libera alla grande del diretto avversario ma poi tira sul palo e infine con Maggio che a tu per tu col numero uno inglese è poco lucido e si fa respingere senza grosse difficoltà.
Dopo queste occasioni il Napoli svanisce approfittando poco dello spazio concessogli e lasciando delle ghiotte occasioni sopratutto a Balotelli che solo un super De Sanctis riesce a respingere conservando intatto il risultato e concedendo ai suoi la possibilità di affrontare con un notevole vantaggio l’ultima gara contro un Villareal da tempo fuori dai giochi e che non può chiedere più nulla a questa Champions.
Notte magica al San Paolo. Il Napoli si gioca una grossa fetta della qualificazione agli ottavi di Champions League contro il Manchester City di Mancini che occupa attualmente il secondo posto nel girone A, ultimo utile al passaggio del turno, con due punti di vantaggio proprio sui partenopei.
Le due squadre arrivano alla super sfida con stati d’animo differenti, il club azzurro zoppica in Serie A e, non abituato al doppio impegno campionato – Champions, ha perso parecchio terreno, comunque ancora colmabile, dalla vetta della classifica, i Citizens invece stanno dominando la Premier League con 11 vittorie su 12 partite senza ancora mai perdere e con 5 punti di vantaggio sui cugini del Manchester United umiliato tra l’altro lo scorso 23 ottobre nella fortezza inespugnabile dell’Old Trafford per 6-1. Un ruolino di marcia quello dei Mancini’s boys che fa paura a chiunque. Quella costruita dallo sceicco Mansour a suon di milioni di euro è ormai a tutti gli effetti una corazzata capace di poter arrivare fino in fondo in qualsiasi competizione.
Quella di stasera è anche la sfida non solo tra i due tecnici Mazzarri, da una parte, e Mancini, dall’altra, ma soprattutto quella tra i due grandi amici argentini Ezequiel Lavezzi e Sergio Aguero, che per un motivo o per un altro i loro nomi vengono accostati spesso a quello di sua eccellenza Diego Armando Maradona che a Napoli è un dio: i tifosi napoletani rivedono nel Pocho sotto certi aspetti, nonostante sia blasfemo azzardare solo un paragone, il Pibe de Oro mentre il Kun è il genero di Diego. Se per il primo la presenza in campo appare alquanto scontata, quella dell’attaccante del Manchester City, che in estate sembrava destinato alla Juventus fino a quando Mansour non ha deciso di tirare fuori il libretto degli assegni pagando per intero la sua clausola rescissoria di 45 milioni di euro all’Atletico Madrid, non è del tutto certa. Tutti però si augurano di poterli vedere all’opera in quel San Paolo che è ancora casa di Maradona.
Passando alle formazioni, Mazzarri conferma in blocco la squadra che ha giocato con la Lazio sabato sera con l’unica eccezione di Gargano che prenderà il posto di Dzemaili: quindi il solito e caro 3-4-2-1 con De Sanctis in porta, Campagnaro, Aronica e Cannavaro, rientrante dalla squalifica in difesa, che se la dovranno vedere con l’attacco atomico dei Citizens. In mediana, come dicevamo Gargano al fianco di Inler con Maggio e Dossena sulle fasce; tridente confermatissimo con Lavezzi e Hamsik a sostegno di Cavani che spera di sbloccarsi interrompendo un digiuno che comincia a farsi pesante.
Mancini risponde con il 4-2-3-1 con Hart tra i pali, difesa composta da Zabaleta, Kompany, Lescott e l’ex Lazio Kolavor in difesa, in mediana la coppia dinamica Barry e Yaya Tourè mentre il reparto offensivo sarà composto da Silva, Nasri, Dzeko e Aguero con Mario Balotelli che dovrebbe partire dalla panchina come punizione per la scappatella dal ritiro napoletano del club inglese per uscire con la fidanzata Raffaella Fico. Non è escluso però la sorpresa dell’ultimo momento con l’ex Inter in campo.
Probabili formazioni Napoli – Manchester City (ore 20:45)
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani.
Panchina: Rosati, Fernandez, Fideleff, Dzemaili, Mascara, Santana, Pandev.
Allenatore: Mazzarri.
MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Lescott, Kompany, Kolarov; Barry, Y. Tourè; Silva, Nasri, Aguero; Dzeko. Panchina: Pantilimon, Richards, K. Tourè, Johnson, Savic, Balotelli.
Allenatore: Mancini.
Poteva e doveva esser la sua serata un modo per conquistare definitivamente il Manchester City e dar un messaggio all’Italia intera che sul suo estro e la sua crescita sperava di poter contare in vista dell’Europeo 2012 dove gli azzurri arriveranno con un attacco non al meglio visti gli infortuni di Cassano e Giuseppe Rossi.
Se è riuscito a farla franca ai controlli della sorveglianza inglese Balotelli però non è riuscito ad evitare quelli dei fotografi e dei napoletani che lo hanno immortalato in giro e preso d’assalto a caccia di foto ricordo e autografi. La notizia di un possibile scoop è iniziato a circolare nell’ambiente partenopeo già dal pomeriggio di ieri, quando è stata avvistata in giro per la città la bella Fico, ha trovato conferma poi nella notte quando l’azzurro ha lasciato l’albergo da una via secondaria con l’aiuto di un bodyguard.
Non è ancora arrivata una comunicazione ufficiale anche se come riporta Calcionapoli24.it potrebbe anche esser stata autorizzata da Mancini rompendo per una volta le ferree regole dei ritiri prepartita. Nelle indiscrezioni sulle probabili formazioni di ieri Balotelli doveva esser preferito a Dzeko come prima punta con il terzetto delle meraviglie Silva, Aguero e Nasri, se la fuga non fosse stata autorizzata invece per SuperMario si profilerebbe la tribuna con il probabile inserimento di Dzeko nel ruolo di terminale offensivo.
Dopo il pareggio in campionato nell’anticipo contro la Lazio di sabato sera, per il Napoli di Mazzarri è già tempo di proiettarsi in chiave Europa alla sfida di Champions League contro il Manchester City di Roberto Mancini.
Oggi è già giorno di vigilia e domani sera il San Paolo si preannuncia tutto esaurito con 51000 biglietti venduti fino a ieri per una gara decisiva per le sorti del cammino di Champions degli uomini di Mazzarri che, finora, hanno collezionato nel girone A, una vittoria con il Villareal, una sconfitta contro il Bayern Monaco e due pareggi contro il City in trasferta e Bayern in casa.
Per il tecnico dei partenopei, l’obiettivo è quello di ripartire dal secondo tempo giocato contro la Lazio, da quell’intensità di gioco e da quell’approccio alla gara: i suoi sono già carichi, Mazzarri è già in clima partita anche se è perfettamente consapevole delle difficoltà del match contro i Citizens.
Il Napoli dovrà far valere il fattore casalingo, puntando non solo sulle proprie eccellenti individualità, ma soprattutto sul gioco di squadra esprimendo il “120 per cento del potenziale” contro un avversario ostico che, nell’ultima gara di Premier League disputata contro il Newcastle, ha liquidato la pratica agevolmente dimostrando di essere in un momento di grande forma, al pari delle grandissime d’Europa.
Il Napoli, però, secondo Mazzarri, per partire con il piede giusto, non dovrà patire complessi di inferiorità, lasciando da parte la timidezza e riuscendo – nel corso della gara – ad interpretare al meglio le diverse situazioni, non facendo calcoli ma giocando con raziocinio.
Fra le certezze di Mazzarri, il tridente offensivo Hamsik-Cavani-Lavezzi, con l’uruguaiano che punta a ritrovare il gol con la continuità della scorsa stagione: tuttavia, il Matador alla vigilia della gara con il City mette da parte le sue ambizioni personali, ponendo in pole position l’interesse della squadra che mira a conquistare i punti ncessari per andare avanti in una competizione così importante.
In casa City, invece, il tecnico Roberto Mancini, sembra tentato dalla soluzione Mario Balotelli in avanti al fianco del bosniaco Dzeko potendo contare, comunque, su un attacco stellare e sulla possibilità di adoperare pedine di primissimo livello come Nasri, Aguero e gli stessi Balotelli e Dzeko.
La notte partenopea, dunque, promette sicuro spettacolo e grande fascino.
L’amichevole dell’Italia di Cesare Prandelli contro l’Uruguay di Tabarez, disputata nella fredda notte romana, è stata – risultato a parte – una bella serata di sport ed un’occasione importante per celebrare i 150 anni dell’Unità del nostro Paese, in particolare in un momento tanto delicato e difficile per le nostre istituzioni politiche e per l’instabilità economico-finanziaria.
E’ stata la serata del record di Gigi Buffon, capitano da 112 presenze in Azzurro, al pari di un altro portierone storico, l’altro portiere campione del Mondo, Dino Zoff. Gigi Buffon, totem Azzurro, che – anche fuori dal campo, in occasione della visita al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – nel suo discorso da Capitano, ha dimostrato grande attaccamento alla Nazionale oltre che maturità di pensiero e capacità di analisi della delicata situazione attuale.
E’ stata la serata delle conferme per il cittì Cesare Prandelli che ha visto la propria squadra reggere bene il confronto con una grande Nazionale, campione del Sudamerica, quarta nel ranking Fifa, ed in testa alla classifica del proprio girone nelle qualificazioni sudamericane ai prossimi Mondiali di Brasile 2014.
Una Nazionale italiana che ha provato sempre a costruire, a fare gioco, a cercare il gol con convinzione, chiudendo in positivo – nonostante la sconfitta, che Cesare Prandelli definisce “ingiusta per quanto visto sul campo” – l’anno 2011 proiettandosi già verso il 2012, ossia l’anno degli Europei.
E’ stata la prima sconfitta casalinga dell’era Prandelli, una sconfitta che – in casa – mancava dal 16 Agosto 2006 nell’amichevole contro la Croazia, nella gestione Donadoni, ma è stata una battuta d’arresto che potrebbe rivelarsi anche utile nel percorso futuro, poichè ha permesso all’Italia di misurarsi contro un avversario di spessore ed in un momento di grande forma, senza sfigurare affatto.
Fra le note positive in campo, su tutti la grande prova di Mario Balotelli che sembra stia diventando imprescindibile per il ct, nonostante ieri sera abbia dovuto sopportare un trattamento “particolare” da parte dei duri difensori uruguaiani. Mario Balotelli, dunque, sta divenendo una certezza, anche se al suo fianco – ad oggi – manca qualcuno in grado di completarlo al meglio nelle manovre offensive, aspettando il ritorno di Antonio Cassano.
Fra gli aspetti da rivedere, invece, la difesa Azzurra di ieri sera non è parsa sufficientemente sicura: nel gol incassato “a freddo”, che ha poi deciso l’incontro, pesa la responsabilità di Ranocchia che ha concesso troppo spazio a Fernandez; responsabilità individuali, ma non solo: anche Balzaretti non è parso in gran serata, in difficoltà soprattutto nei ripiegamenti, lasciando troppo spazio agli uomini di fascia della Celeste.
Le certezze inossidabili, invece, si riferiscono alle iniziative di Andrea Pirlo, come sempre fulcro indispensabile del centrocampo, alla generosità di Simone Pepe, entrato a gara in corso, e di Claudio Marchisio, che – con il geometra Pirlo – nell’ormai collaudata coppia bianconera, dimostra di trovarsi a meraviglia.
Una sconfitta di misura, dunque, dalla quale trarre importanti spunti di riflessione per il prossimo futuro, fra certezze, esperimenti riusciti, uomini ritrovati e consolidamento dei meccanismi di squadra: la strada verso le speranze del 2012 è ancora lunga, il tempo per lavorare è dalla parte del gruppo Azzurro, e la parola d’ordine, dopo quanto visto, sembra essere una sola: fiducia.