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  • I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    I flop di Brasile 2014, ecco chi ha deluso ai Mondiali

    In tanti prima dell’inizio del Mondiale avevano puntato su di loro, ma durante il torneo brasiliano hanno ampiamente deluso le aspettative: ecco la formazione flop di Brasile 2014.

    Iker Casillas: dopo il trionfo di quattro anni fa in Sudafrica quello brasiliano è stato sicuramente un Mondiale da incubo per il portiere spagnolo; la nazionale campione in carica abbandona la manifestazione al primo turno dopo aver perso contro Olanda e Cile. Protagonista in negativo il suo capitano che, dopo aver vinto la Champions League con il Real Madrid, arriva in Brasile scarico e fuori condizione. I suoi errori sono stati gravi e hanno condannato le furie rosse a una cocente eliminazione che brucia e sembra suonare come la fine del ciclo della nazionale spagnola.

    Un'immagine della sfida dello scorso anno
    Un’immagine della sfida dello scorso anno

    David Luiz: il difensore pagato poche settimane fa 50 milioni di euro dal Psg vive l’incubo di un Mondiale che i brasiliani sognavano come un possibile trionfo. Il 7-1 subito dalla Germania rimarrà come uno dei risultati più umilianti della storia del Brasile e l’ex mediano del Chelsea ha non poche colpe. Anche nella finale per il terzo posto con l’Olanda offre una prestazione da dimenticare: 3-0 e neanche la soddisfazione della medaglia di bronzo.

    Dani Alves: il terzino del Barcellona ha toppato partendo titolare ma finendo, con il passare delle partite a fare la riserva di Maicon. Da un difensore come lui ci si aspetta sempre di più sia in termini difensivi sia in termini di spinta sulla fascia destra.

    Gerard Pique: un altro artefice del flop spagnolo. Il centrale del Barcellona nel match contro l’Olanda non ci ha capito davvero nulla, offrendo una prestazione irriconoscibile per un difensore del suo livello internazionale, arrivando a perdere il posto nelle gare successive.

    Pepe: ha pagato la sua fama di calciatore cattivo lasciando, nel match contro la Germania, il suo Portogallo in dieci uomini.

    Steven Gerrard: il centrocampista del Liverpool, nonchè capitano della nazionale inglese, è l’emblema del fatto che la nazionale della regina ai Mondiali proprio non riesce a indovinare la competizione. A dir poco deludente il Mondiale degli inglesi eliminati in malo modo da Costa Rica e Uruguay. Il centrocampista ha sulla coscienza l’errore decisivo nella sconfitta patita ai danni dell’Uruguay.

     

    Thiago Motta: un Mondiale penoso e non aggiungiamo altro. Il centrocampista del Psg non è mai stato all’altezza della situazione.

    Kevin Prince Boateng: allontanato dal ritiro a poche ore dalla sfida contro il Portogallo per motivi disciplinari. Questa è stata la decisione presa dal C.t. Appiah dopo alcuni litigi verificatesi durante gli allenamenti, seguiti anche da alcuni diverbi fra i due calciatori da una parte  e il commissario tecnico e i dirigenti sportivi africani dall’altra.

    Fred: se i suoi connazionali lo hanno soprannominato l’inutile, ci sarà pure un motivo valido. Viene difficile pensare che in tutto il Brasile non ci sia un centravanti migliore. Lento, impacciato, mai pericoloso in area di rigore. Il crollo dei padroni di casa non è solamente colpa sua ma lui ci ha messo molto del suo.

    Mario Balotelli: tra le peggiori delusioni del Mondiale brasiliano: la nazionale azzurra esce ai gironi e il suo talento, dopo la rete decisiva all’Inghilterra, evapora in sudamerica. Nella sfida contro l’Uruguay Prandelli lo ha sostituito alla fine del primo tempo dopo un litigio avvenuto nello spogliatoio. I compagni di squadra lo hanno escluso smettendo di giustificarlo e pochi giorni dopo l’ex C.t. azzurro aumenta il carico: “ha i colpi ma non è un campione”.

    Diego Costa: il traditore, agli occhi del popolo brasiliano, ha scelto di vestire la maglia della Spagna. E, con il senno di poi, visto il finale della nazionale del dimissionario Scolari, ha quasi fatto bene. Forse ha pagato l’infortunio occorso alla fine della stagione con l’Atletico Madrid, ma dell’attaccante devastante, apprezzato con i colchoneros, non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.

     

     

     

  • Il Milan riparte da Rami, rebus Balotelli

    Il Milan riparte da Rami, rebus Balotelli

    Il Milan nella giornata di ieri ha cominciato il suo ritiro in vista della stagione 2014/2015, stagione nella quale la compagine rossonera, sette volte Campione d’Europa, non disputerà le coppe.

    Il diktat rossonero su questo mercato estivo sarà prima vendere e poi comperare. L’obiettivo primario sarà quello di snellire la rosa, il Milan dovrà affrontare solamente due competizioni: campionato e Tim Cup. Adrian0 Galliani, dopo aver messo a segno due ottimi colpi come quelli di Menez e Alex, ha pensato di concentrarsi proprio sul mercato in uscita.

    Uno dei primi giocatori ad avere salutato Milanello è stato Bakaye Traorè passato al Bursaspor. Antonio Nocerino invece vestirà la maglia del Torino per un anno. Fernando Coppola, quarto portiere, ha salutato e si è accasato al Bologna retrocesso in serie B. Walter Birsa, nelle ultime ore, è passato in prestito al Chievo; stessa formula con la quale Jherson Vergara si è trasferito all’Avellino. Il colpo più importante in questo senso è sicuramente la cessione di Kakà, con il suo addio i rossoneri si sono liberati di un ingaggio davvero oneroso che, di fatto, poteva bloccare gran parte delle operazioni in entrata.

    Rami-AC-Milan
    Rami – Milan

    Si sta cercando di piazzare anche Alessandro Matri il quale è molto vicino al Genoa; già nel pomeriggio odierno l’attaccante sosterrà le visite mediche di rito e si legherà, in prestito, ai rossoblù con il Milan che si impegnerà a pagare una parte (900 mila euro) del suo ingaggio che attualmente è 2.6 milioni di euro. Tra i possibili partenti vanno segnalati anche Robinho, sempre alla ricerca di una sistemazione in Brasile o in America. L’attaccante brasiliano ha rifiutato un offerta proveniente dal Messico ed esattamente dal Monterrey  ed Essien, per il quale il Trabzonsport sembra voler formulare un’offerta. Andrea Petagna non rimarrà a lungo al Milan, sono quattro le squadre di Serie B interessate a lui: Livorno, Spezia, Crotone e Latina.

    Per la difesa si avvicina il ritorno di Adil Rami. Il Milan ha presentato un’offerta di 3.75 milioni di euro al Valencia per acquistare il cartellino del difensore francese, mentre gli spagnoli ne vogliono 4.250; la volontà del calciatore è quella di rimanere a Milano e le prossime ore saranno decisive per il buon esito della trattativa. Adriano Galliani non risulta granchè intenzionato ad alzare l’offerta e cosi a sbloccare la trattativa potrebbe essere lo stesso difensore disponibile a far risparmiare il Milan riducendosi l’ingaggio pur di rimanere in rossonero. Il francese non si è presentato al raduno del Valencia su autorizzazione del club francese. Rami nella serata di ieri ha twittato “aspettiamo“; poco prima aveva spaventato i tifosi con un “devo tornare a Valencia” poi cancellato.

    Niente Milan per Juan Manuel Iturbe che andrà alla Juventus: il Verona ha accettato l’offerta di Beppe Marotta di 25 milioni di euro più 2 milioni di bonus.

    Il futuro di Mario Balotelli è un rebus. Dopo il negativo Mondiale brasiliano sembra che nessuno lo voglia più. Ci sono stati timidi interessamenti di Liverpool e Monaco, che però non lo ritengono una priorità in attacco. La società rischia di doverlo tenere sapendo che il nuovo mister Filippo Inzaghi, il quale parlerà oggi in conferenza stampa alle ore 18, dovrà tentare l’ennesimo recupero più psicologico che tecnico.

  • Lo sfogo di Cesare Prandelli dopo la presentazione al Galatasaray

    Lo sfogo di Cesare Prandelli dopo la presentazione al Galatasaray

    Le sue parole erano attese da giorni, ed oggi dopo la presentazione e la firma con il Galatasaray, l’ex Ct della nazionale italiana Cesare Prandelli ha voluto dire la sua dei fatti relativi al fallimento della spedizione azzurra dei mondiale in Brasile, un vero e proprio sfogo che sicuramente era atteso e non può lasciare indifferenti:

    Cesare Prandelli
    Cesare Prandelli

    Io non sono scappato, nessuno di noi è scappato. Io e la mia famiglia riceviamo lettere di minacce dai tifosi. Potevo chiedere la buonuscita come fanno tutti gli italiani e invece mi sono dimesso con la volontà di non accettare proposte dall’Italia. A due giorni dal ritorno in Italia ho ricevuto la telefonata del Galatasaray. Lì per lì non mi sentivo pronto per nessuna scelta, poi loro hanno insistito e la loro voglia di vincere mi ha convinto.Era l’unico modo per uscire da un momento non facile. In questo momento non so nemmeno se avrei accettato una proposta dall’Italia.

    A questo punto Cesare Prandelli ha proseguito raccontando le sue verità sui fatti accaduti in Brasile e sulle polemiche per un gruppo che al termine dell’avventura è sembrato totalmente spaccato e su certe reazioni di stampa e tifosi che non gli sono piaciute:

    Qualcuno dei miei giocatori è stato tradito dalla paura, ma non è vero che il gruppo era diviso. La presenza delle famiglie nel ritiro è stato un aspetto positivo della nostra spedizione, ma tra le gente che mi accusa c’è qualcuno sporco dentro. Mi ha fatto molto male sentirmi paragonato a Schettino, ma questo è il cinismo del nostro calcio. Le parole di Buffon non mi hanno sorpreso, lui non si riferiva a un giocatore in particolare, ma a una generazione che deve imparare a dare tutto per la maglia della nazionale.

    Il nuovo tecnico del Galatasaray ha voluto anche parlare delle sue scelte e di due calciatori in particolare di cui si è parlato molto prima e dopo la spedizione in Brasile, ovvero Mario Balotelli e Giuseppe Rossi:

    Cassano l’ho convocato per quello che aveva dimostrato durante la stagione e non sono pentito. Giuseppe Rossi? Preferirei non parlarne. Le sue parole mi fanno ancora male. Lui sapeva benissimo, fin dal primo giorno, che non avrebbe fatto parte dei 23. Per me lui è stato una grande delusione dal punto di vista umano. Per quanto riguarda Balotelli, quello che ho letto sullo spogliatoio nell’intervallo con l’Uruguay è vero in parte. Mario era nervoso ma non ha avuto nessuna reazione particolare. Prima di salutarlo con lui sono stato chiaro e gli ho detto. “La nazionale avrà ancora bisogno di te, ma tu devi incominciare a vivere nella realtà e non nel tuo mondo virtuale se vuoi diventare quello che sogni, cioè un campione. Ma un campione sa affrontare ogni situazione. Tu in questo momento sei un giocatore che ha i colpi. Ma un campione è un’altra cosa”.

  • Nell’intervallo di Italia-Uruguay lite tra Bonucci e Balotelli

    Nell’intervallo di Italia-Uruguay lite tra Bonucci e Balotelli

    Il caos scaturito nell’ambiente azzurro all’indomani della pessima figuraccia rimediata ai Mondiali, fa emergere situazioni che ci aiutano a capire il malumore dei “senatori” azzurri della spedizione in Brasile.  Ciò che è emerso oggi è quanto è avvenuto nell’intervallo di Italia-Uruguay e che avrebbe portato ad una lite tra Leonardo Bonucci e Daniele De Rossi uniti contro Mario Balotelli, sempre più isolato nel gruppo azzurro. Anche Cassano avrebbe litigato con Gianluigi Buffon: anche per questo Cesare Prandelli ha deciso di dimettersi.

    Già nel dopo partita si erano manifestati i primi indizi del malumore con le roventi dichiarazioni di Buffon e De Rossi: i due campioni del mondo pur non facendo nessun nome avevano chiaramente fatto intuire che il riferimento fosse a Balotelli.

    bonucci e balotelliLo stesso Prandelli, temendo che il comportamento in campo del suo ex, ormai, pupillo rischiava di danneggiare le sorti dell’intera squadra, aveva esortato l’attaccante a cambiare atteggiamento pena la sostituzione. Sostituzione puntualmente avvenuta a fine tempo e qui si inserisce la reazione di Bonucci.

    Secondo il giornalista Giampiero Timossi del Secolo XIX, infatti  Balotelli sarebbe stato “aggredito” da Bonucci mentre ancora protestava per la sostituzione. “Imbecille, esci da qua e stai zitto“, le presunte parole del difensore juventino appoggiato da De Rossi.

    Un altro atteggiamento che non è piaciuto ai senatori è stato proprio quello di prima donna di Balotelli. Vip, isolato insieme a Fanny e ai suoi amici durante tutto il ritiro, e poi quell’album dei Mondiali alla pagina Italia con 23 Balotelli pubblicato su Istangram. Il gruppo, insomma, non l’avrebbe presa bene.

    Passiamo ad analizzare il caso Cassano. L’attaccante barese, pare essersi lamentato nei giorni scorsi per il poco spazio avuto fino alla sfida con l’Uruguay, lamenti che a Buffon non erano andati molto a genio. Sempre secondo il giornalista del Secolo XIX, il capitano della Nazionale  avrebbe avuto un secondo litigio con Cassano, colpevole di aver sbuffato durante il discorso di Pirlo: “Non volevo chiudere cosi, è colpa di tutti, certo,  ma ai giovani dico che serve più amore per questa maglia e meno protagonismo”. Non pensate che questa maglia sia solo due eliminazione”. Buffon si è scagliato contro l’attaccante, ma è stato fermato all’ultimo.

    Nel frattempo Balotelli era salito sul pullman ignorando Pirlo e il suo saluto. To nel resort, solo, si è sfogato con l’ormai celebre messaggio su Twitter, e anche al suo ritorno in Italia è schizzato via da Malpensa sempre e solo accompagnato da Fanny.

     

  • Tutti contro Mario Balotelli e lui replica su Twitter

    Tutti contro Mario Balotelli e lui replica su Twitter

    Mario Balotelli e’ sempre stato osannato, fin troppo coccolato e messo al centro del progetto azzurro. Doveva rappresentare il futuro del calcio italiano, la stella, parole sue, a livello dei fenomenali Messi e Ronaldo. Crescerà, maturerà, prima o poi farà quel salto di qualità tanto sperato. E invece quel poi sta diventando pian piano un mai.

    Ha ancora una volta deluso tutti. Poteva essere il suo Mondiale: non lo è stato. Anzi, ne esce ridimensionato, isolato, ferito, anche dalle frecciate dei veterani Gianluigi Buffon e Daniele  De Rossi.

    Prandelli chiama alla calma Balotelli
    Prandelli chiama alla calma Balotelli

    A 24 anni c’è l’obbligo di tirare un bilancio. E l’analisi, chiara e lucida, ci dice che Balotelli non è un campione. Vero, sono stati soprattutto i media che lo hanno elevato a simbolo di ridimensionamento del calcio italiano. Ma lui ci ha giocato e grazie alla visibilità che i mezzi di comunicazione gli hanno fornito, si è arricchito ed è diventato un personaggio di fama mondiale. E quindi ora è giusto che si prenda le sue responsabilità e capisca che gli anni buttati cominciano a essere troppi. E che chi ha provato con pazienza ad aspettarlo, ora si è veramente stancato.

    La fotografia che racconta il Mondiale di Mario Balotelli è impietosa: lui solo, seduto in panchina con lo sguardo perso. Ha finito abbandonato da tutti, dal C.t. che lo ha sostituito evitandogli l’espulsione; dai veterani De Rossi e Buffon che, nel post, lo hanno, nemmeno troppo velatamente, massacrato. Abbandonato anche dal suo presunto talento.

    I tifosi, tanti, che hanno sostenuto la Nazionale in queste tre partite hanno individuato due capi espiatori: Cesare Prandelli e Mario Balotelli. A 24 anni doveva essere l’età giusta per spaccare il mondo; e invece il mondo ha spaccato Mario e, con lui, anche l’ormai ex C.t.

    L’etichetta di sbruffone sopravvalutato dovrà levarsela sul campo perchè ora, nessuno lo potrà più difendere. Nemmeno quel C.t. che ci aveva sempre provato.

    Dal suo lato, Supermario, non ha accettato le critiche mosse dai suoi compagni e dai sui canali social scrive:

    Sono Mario Balotelli ho 23 anni e non ho scelto di essere italiano . L ho voluto fortemente perché sono nato in ITALIA e ho sempre vissuto in ITALIA. Ci tenevo fortemente a questo mondiale e sono triste arrabbiato deluso con me stesso . Si magari potevo fare gol con la costa rica avete ragione ma poi? Poi qual’è il problema? Forse quello che vorreste dire tutti è questo? La colpa non la faccio scaricare a me solo questa volta perché Mario Balotelli ha dato tutto per la nazionale e non ha sbagliato niente.( a livello caratteriale) quindi cercate un’altra scusa perché Mario Balotelli ha la coscienza a posto ed è pronto ad andare avanti più forte di prima e con la testa alta. Fiero di aver dato tutto per il Suo paese. O forse, come dite voi, non sono Italiano. Gli africani non scaricherebbero mai un loro ” fratello” . MAI. In questo noi negri, come ci chiamate voi, siamo anni luce avanti. VERGOGNA non è chi può sbagliare un gol o correre di meno o di più. VERGOGNOSE SONO QUESTE COSE. Italiani veri! Vero?

  • Disfatta Italia. Prandelli si dimette, il gruppo contro Balotelli

    Disfatta Italia. Prandelli si dimette, il gruppo contro Balotelli

    Nella terza giornata del gruppo D di Brasile 2014 l’Italia perde 1-0 contro l’Uruguay: decide un colpo di testa di Godin nel finale. Ma nell’eliminazione degli azzurri pesano le folli decisioni arbitrali del messicano Rodriguez Moreno: espulso il centrocampista della Juventus Claudio Marchisio e salvato l’attaccante del Liverpool Luis Suarez che morde Chiellini. Uruguay qualificata agli ottavi di finale da seconda del girone, l’Italia saluta i Mondiali al girone per la seconda volta consecutiva. Un altro Moreno nel destino degli azzurri, Marco Antonio Rodriguez Moreno, messicano, 40 anni. Premesso questo, il direttore di gara messicano non va usato come alibi.

    Chiellini e Suarez
    Chiellini e Suarez

    L’Italia è stata poco brillante, quasi mai pericolosa e atta più a difendere il pareggio che a cercare il vantaggio. Questa sconfitta è un fallimento, perchè dopo la vittoria contro l’Inghilterra, gli azzurri hanno giocato molto male le due gare successive. Traditi da un Balotelli molto nervoso, ammonito come troppo spesso gli capita e sostituito nell’intervallo per non lasciare la squadra in dieci uomini. Le scelte di Cesare Prandelli sono state troppo prudenti; la manovra degli azzurri è stata lenta, compassata e prevedibile.

    L’Italia tra la Costa Rica e l’Uruguay è riuscita a calciare verso la porta avversaria solamente tre volte; nessun giocatore è mai riuscito a saltare l’uomo e la qualità in palleggio dell’ottimo Verratti e di Pirlo, elegante ma un pò appannato, non è bastata.

    Se non si tira in porta le partite non si vincono. Prendere gol da calcio fermo fa male, e conferma i limiti difensivi di un reparto arretrato il quale ha subito tre reti nelle tre sfide del girone, tutti e tre evitabili.

    Lo 0-0 avrebbe portato l’Italia agli ottavi di finale, ma a gioire è stato l‘Uruguay. Brasile amarissimo rialzarsi sarà molto dura. Il C.T. dell’Italia Cesare Prandelli rassegna le dimissioni a fine match; insieme a lui se ne va anche il Presidente della F.I.G.C. Giancarlo Abete. Queste le parole dell’ormai ex C.t.: ” Al termine della partita ho parlato con il Presidente Federale e ho visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità e rassegno le dimissioni. Abbiamo camuffato i problemi del calcio italiano, ma dopo il mio rinnovo del contratto ci siamo trovati di fronte a delle agressioni verbali e ci siamo sentite persone che rubavano i soldi ai contribuenti. E questo è un motivo per cui rassegno le dimissioni Non ho mai rubato soldi, vado a casa a testa alta. Pago le tasse, non volevo sentirmi dire che rubo i soldi”. 

    Amareggiato il capitano azzurro, Gigi Buffon, che a fine gara si leva un sassolino dalle scarpe contro coloro che alla vigilia di Brasile 2014 criticavano le scelte di Prandelli sui “vecchi” : “Sempre gli stessi a tirare la carretta. In campo bisogna fare, e non basta il potrebbe fare o magari il farà“, il riferimento chiaro era su Balotelli e a fargli eco, ma con parole ancora più esplicite è De Rossi: “Dobbiamo ricordarci bene tutto però e ripartire da uomini veri, non dalle figurine o dai personaggi. Questi non servono alla Nazionale. Le parole di Buffon? Le sottoscrivo in pieno e non perché mi ha messo tra quelli della vecchia guardia. Noi incarniamo lo spirito giusto e noi ci mettiamo sempre la faccia. Chi non ha la stessa passione e lo stesso impegno può restare a casa”

    L’unico guizzo azzurro arriva al 12′ punizione su di Pirlo, ma Muslera alza in calcio d’angolo. Al 59′ Rodriguez vicino al gol: Suarez gli concede un 1-2 e lui con il sinistro da ottima posizione calcia fuori. Al 60′ l’Italia rimane in dieci uomini per l’espulsione di Claudio Marchisio. Al 66′ ci prova Pirlo da fuori area palla alta sopra la traversa. All’81’ vantaggio dell’Uruguay con un colpo di testa di Godin su calcio d’angolo di Ramirez.

    ITALIA-URUGUAY (0-0) 0-1

    Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Darmian, Verratti (75′ Thiago Motta), Pirlo, Marchisio, De Sciglio; Balotelli (46′ Parolo), Immobile (71′ Cassano)

    Uruguay (4-4-2): Muslera; Caceres, Gimenez, Godin, A. Pereira (63′ Stuani); Lodeiro (46′ Maxi Pereira), Gonzalez, Arevalo Rios, Rodriguez (78′ Ramirez) ; Cavani, Suarez

    AMMONITI: 23′ Balotelli, 47′ Rios, 77′ De Sciglio, Muslera

    ESPULSI: 60′ Marchisio

  • Brasile 2014, Italia così no!

    Brasile 2014, Italia così no!

    Di fronte a quanto si è visto nella seconda sfida della nostra Nazionale, che ci vedeva contrapposti alla Costa Rica, non si può che rimanere alquanto preoccupati ed un poco sorpresi. La seconda emozione l’avevamo provata dopo l’incontro con l’Inghilterra, ma in senso opposto, eravamo sorpresi positivamente. La preoccupazione nasce, invece, da una sensazione di impotenza di fronte ad un avversario, più fresco, più veloce e con una fame devastante nonostante proprio prima della spedizione per Brasil 2014 avevamo rimarcato come uno dei nostri punti di forza maggiori fosse proprio la duttilità tattica della rosa convocata da Prandelli.

    In effetti ci aspettavamo qualche ritocco rispetto al match contro i britannici, proprio in funzione delle caratteristiche più fisiche e meno tecniche dei nostri avversari centroamericani, ma non ci si poteva aspettare di certo un mix di insicurezza da parte del tecnico e di stanchezza fisica dopo una sola gara alle spalle.

    Prandelli ha giocato alcune carte prevedibili, attingendo dalla rosa a disposizione e considerando la Costa Rica, tuttavia è sembrata una Nazionale sempre troppo prudente rispetto ad un avversario che certamente meritava considerazione ma non doveva incutere timore. Morale, pallino del gioco in mano alla Costa Rica e dominio fisico dei centroamericani, anche a centrocampo, dove contro l’Inghilterra abbiamo vinto la partita.

    Se poi ci si poteva legittimamente aspettare dei cambi ad-hoc per rimettere in piedi l’inerzia della partita si è rimasti delusi. Balotelli troppo solo e anche quando viene imbeccato magistralmente da Pirlo riesce a dare un saggio di come si buttano via i palloni d’oro, non quelli di France Football, ma quelli che il campo ed i compagni riescono a darti per fare al meglio quello che sai fare da campione quando vuoi, ovvero il gol.

    Cesare Prandelli / Foto Twitter
    Cesare Prandelli / Foto Twitter

    Thiago Motta sembrava un faro spento in mezzo al mare, piantato lì che nemmeno ad intermittenza si accende, male anche Chiellini che pure da centrale si trova in difficoltà. E poi la nostra arma da utilizzare al meglio, la duttilità tattica dovuta alla possibilità di effettuare dei cambi che possono per caratteristica dare un cambio al modulo, all’intensità ed al volto della squadra. Le carte giocate sono state Cassano, irriconoscibile per la sua imprecisione e la sua impalpabilità, Cerci che è riuscito solo a saltare un paio di volte il suo diretto avversario e nulla più ed infine Insigne per continuare ad aggiungere imprevedibilità, se solo gli interpreti avessero fatto quello che ci si aspettava facessero.

    Insomma inutile negarlo, una disfatta di proporzioni enormi, ma che fa da contro altare alla bellissima prova fornita contro l’Inghilterra e che quindi non può e non deve aprire processi al momento soltanto deleteri e poco costruttivi. C’è ancora un Mondiale da giocare e da finire, quindi è solo il momento di rimboccarsi le maniche e sbagliare il meno possibile, perché poi è questo il segreto per vincere Brasile 2014.

    Prandelli deve comprendere i limiti dei suoi ragazzi e deve farlo in fretta, non si può permettere di lasciare intentate le strade meno ardite per la paura di perdere un equilibrio di squadra quando le cose si stanno mettendo male, deve avere il coraggio di affrontare gli avversari rimarcando la forza del gruppo e la sua capacità camaleontica, altrimenti non ha senso continuare a sventolare certe bandiere e certe capacità se poi non sappiamo come sfruttarle.

    In effetti la sensazione è stata questa, dopo un primo tempo così così e sotto di una rete ci si aspettava la sterzata che non è arrivata, anzi è arrivata l’involuzione definitiva con due tiri in porta nei primissimi minuti della ripresa e poi tanto possesso palla inutile frammentato dalla capacità dei nostri avversari di chiudere gli spazi e guadagnare tempo.

    Siamo passati da un 4-1-4-1 iniziale, con una sola punta a fare da sponda e dandogli due palle gol saltando il loro centrocampo e subendo una rete per poi passare ad un 4-4-1-1 per coprirci ancora di più ma cercando fantasia nei trequartisti ed abbiamo chiuso con un inedito 4-2-3-1 rischiando ancora in contropiede il gol che chiudeva definitivamente la partita nella ripresa e senza mai pungere l’avversario. Considerando il nostro livello nella classifica F.I.F.A. rispetto alla Costa Rica  e su come abbiamo gestito l’incontro c’è molto da riflettere.

    Adesso c’è l’Uruguay, cliente ostico e ci vorrà una partita da Italia vera per andare avanti in Brasile 2014 il tempo delle scommesse e delle incertezze deve essere lasciato alle spalle, si deve solo fare quello che sappiamo fare meglio giocare al nostro livello senza considerare chi abbiamo di fronte, perché come siamo abituati, nella prossima sfida siamo dentro o fuori, a noi le cose facili da girone dominato non piacciono e allora vedremo di pasta siamo fatti.

     

  • Mondiali 2014: sorride la Costa Rica, Italia da rivedere

    Mondiali 2014: sorride la Costa Rica, Italia da rivedere

    La Costa Rica conquista, con la vittoria di misura ai danni dell’Italia, i tre punti, il primato nel gruppo D ai Mondiali 2014 e il pass per gli ottavi di finale. All’Italia, per superare il turno, serve almeno un pareggio. La squadra di Prandelli delude, crea poco e subisce la tattica della Nazionale di Pinto.

    L’Italia perde meritatamente, giocando male; dopo l’ottimo esordio contro l’Inghilterra, capitola al cospetto della Costa Rica e complica la sua avventura al Mondiale brasiliano. E quello che più preoccupa è la prestazione degli azzurri: lenti, apatici, poco pericolosi, capaci di tirare in porta solo quattro volte in 90 minuti. La nazionale ha fallito sotto tutti i punti di vista: fisico, tattico, tecnico, mentale, come atteggiamento. I cambi Cassano, Cerci e Insigne non hanno provocato l’effetto sperato: tutti ampiamente sotto i loro standard abituali. La formazione iniziale schierata da Cesare Prandelli non ha convinto, con un Thiago Motta impresentabile e un Abate timidissimo sulla destra.

    La Costa Rica non ha rubato nulla, si è giocata onestamente la partita ed ha vinto, trovando un’insperata qualificazione agli ottavi di finale. Un’impresa vera che nessuno alla vigilia della competizione pronosticava.

    Ma nell’ultima partita contro l’Uruguay basterà un pareggio per centrare gli ottavi: la squadra di Pinto è qualificata e quasi certa del primo posto, Inghilterra eliminata.

    Oggi non è una consolazione, ma contro l’Uruguay un pareggio sarà sufficiente agli azzurri per andare agli ottavi di finale. Conta, infatti, la differenza reti in caso di arrivo a 4 punti: i sudamericani hanno perso con due gol di scarto contro la Costa Rica, l’Italia con uno.

    L'esultanza dei calciatori della Costa Rica
    L’esultanza dei calciatori della Costa Rica

    L’Italia parte malissimo. Irretita, lenta, prevedibile, intimorita. Il 4-1-4-1 del primo tempo non funziona. Troppo legati alle invenzioni del sempre geniale Pirlo, gli azzurri faticano a creare e soffrono il pressing asfissiante dei centroamericani. L’Italia le avrebbe le occasioni per andare in vantaggio ma, in entrambi i casi, Mario Balotelli, non riesce a battere  Keylor Navas. Prima sbaglia il pallonetto a tu per tu con il portiere, poi calcia bene, ma viene stoppato dal numero 1 della Costa Rica. Al 44′ l’Italia viene graziata, dall’arbitro, che non fischia un rigore netto per fallo di Chiellini su Campbell lanciato a rete. Un minuto dopo il Costa Rica passa: cross da sinistra di Diaz, Chiellini perde ancora la marcatura di Ruiz che di testa mette alle spalle di Buffon grazie anche all’aiutino della traversa.

     

    Nella ripresa la Costa Rica difende ordinata, mette ripetutamente in fuorigioco gli azzurri, è attenta su ogni azione e si conferma pronta a colpire in contropiede. Prandelli inserisce subito Cassano, poi Insigne e Cerci. Ma, incredibile, a fare possesso è la Costa Rica e l’Italia non riesce a creare una sola palla gol. Passaggi sbagliati, condizione fisica approssimativa, confusione. La freschezza manca e la Costa Rica, senza nemmeno faticare troppo, porta a casa i tre punti che le permettono di fare la storia. Per l’Italia c’è ancora speranza, ma serve un’altra Italia.

    ITALIA-COSTA RICA (0-1) 0-1 (44° Ruiz)

    ITALIA (4-1-4-1): Buffon, Abate, Barzagli, Chiellini, Darmian; De Rossi; Candreva (57′ Insigne), Pirlo, Thiago Motta (46′ Cassano), Marchisio (69′ Cerci); Balotelli

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa, Acosta, Gonzales G., Umana, Diaz; Ruiz (81′ Brenes), Borges, Tejeda (67′ Cubero), Bolanos; Campbell (74′ Urena)

    ARBITRO: Osees (Cile)

    AMMONITI: Balotelli; Cubero

  • Italia, buona la prima. A Manaus è trionfo azzurro

    Italia, buona la prima. A Manaus è trionfo azzurro

    E’ un grande esordio quello dell’Italia ai Mondiali 2014. Un successo prezioso, sofferto grazie alle reti di Marchisio al 35′, il pareggio di Sturridge al 37′ e il gol del successo da parte di Balotelli al 50′. Qualche sofferenza di troppo difensiva, ma con bel gioco e con autorità l‘Italia vince la sua prima gara al Mondiale brasiliano battendo 2-1 l’Inghilterra tosta e vivace, ma non irresistibile.

    Questa è l’Italia che piace a Cesare Prandelli: con tre registi (Pirlo, Verratti e De Rossi, quest’ultimo è stato il più arretrato)  e le volate dei terzini (Darmian soprattutto, la vera rivelazione della serata), gli azzurri hanno mostrato personalità, sono stati sospinti e trascinati dalla freschezza atletica di Candreva e Darmian, dalla classe di Pirlo in mezzo al campo e dal solito immenso Barzagli il quale ha messo diverse pezze alle continue amnesie di Paletta.  La solitudine di Balotelli era un prezzo che si doveva pagare: un  prezzo che nel suo caso, ha fatto la differenza. Mario Balotelli è stato criticato tanto, forse troppo ma ha disputato un’ottima gara al debutto e, nel caldo torrido di Manaus, è stato lui a decidere il match. Contava vincere e la vittoria è arrivata, il Mondiale è iniziato con il sorriso per l’Italia ora l’ostacolo Costa Rica, prima nel girone D insieme agli azzurri.

    Balotelli porta in vantaggio l'Italia
    Balotelli porta in vantaggio l’Italia

    L’Italia è stata sistemata con il 4-1-4-1 con Chiellini spostato sulla fascia sinistra e Darmian a destra. Paletta e Barzagli i centrali difensivi. A centrocampo il doppio regista, Pirlo e Verratti, con Marchisio e Candreva a ridosso di Balotelli.

    Roy Hodgson ha schierato si quattro attaccanti ma ha preferito giocare di rimessa, come certifica l’azione folgorante del pareggio. Modulo schierato è stato il 4-2-3-1 con Sturridge supportato da Wellbeck, Rooney e Sterling.

    Al 4′ minuto del primo tempo è Sterling a mandare la palla sull’esterno rete con un tiro pericoloso da 35 metri. L’Inghilterra è partita bene e Sirigu ha effettuato una bella parata sul destro di Henderson al 6′. Al 24′ ci vuole tutta la bravura di Barzagli che si immola sul cross di Wellbeck: sugli esterni gli inglesi hanno creato non pochi grattacapi. La partita si è sbloccata al 35′ con uno schema da corner, la palla arriva a Marchisio, dopo una meravigliosa finta di Pirlo, che con un destro rasoterra mette la sfera nell’angolino: gran bel gol. Ma la gioia degli azzurri dura solo due minuti: al 37′ l’Inghilterra ha pareggiato con un contropiede velocissimo a sinistra con Rooney che crossa per Sturridge. errore di Paletta che se lo è perduto e Sturridge da due passi ha riportato la situazione in parità. Nei minuti di recupero arrivano due occasioni in sequenza per gli azzurri: al 46′ grande invenzione di Balotelli che anticipa Hart e prova un bel pallonetto ma salva sulla linea Jagielka. Sugli sviluppi dell’angolo successivo Candreva calcia sul primo palo ma la palla finisce sul palo.

    Al 50′ giocata sontuosa di Candreva, cross perfetto per Balotelli che di testa ha schiacciato dentro riportando in vantaggio l’Italia.  Al 54′ spunto assurdo di Rooney che salta  De Rossi e spara, palla fuori di poco. Al 61′ grande azione di Candreva che ha effettuato un altro cross ma Balotelli non ci è arrivato per un soffio. Al 64′ c’è stato un destro a giro di Barkley e Sirigu ha respinto la sfera lateralmente. La partita, da qui in poi, non ha portato grandi occasioni da rete, gli inglesi ci hanno provato ma senza mai impensierire Sirigu. La traversa nel recupero di Pirlo chiude un match ben giocato dagli azzurri. Con il cuore i ragazzi di Prandelli hanno retto e hanno gestito il minimo vantaggio.

    ITALIA-INGHILTERRA 2-1 (1-1) (35′ Marchisio, 37′ Sturridge, 50′ Balotelli)

    ITALIA (4-1-4-1): Sirigu; Darmian, Barzagli, Paletta, Chiellini; De Rossi, Candreva (79′ Parolo), Pirlo, Verratti (57′ T. Motta), Marchisio; Balotelli (73′ Immobile).

    INGHILTERRA: (4-2-3-1); Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Gerrard, Henderson (73′ Wilshere); Rooney, Sterling, Wellbeck (61′ Barkley); Sturridge (80′ Lallana).

    ARBITRO: Kupiers ( Olanda )

    AMMONITI: Sterling

     

     

  • In Turchia ne sono certi: Mario Balotelli al Galatasaray

    In Turchia ne sono certi: Mario Balotelli al Galatasaray

    Dalla stampa turca arriva una vera e propria bomba di calciomercato proprio a pochi giorni dall’inizio del mondiale di calcio in Brasile: Mario Balotelli avrebbe trovato un accordo per giocare la prossima stagione nelle file del Galatasaray.

    Secondo i Media della Turchia il presidente del Galatasaray Unal Aysal avrebbe promesso al proprio tecnico Roberto Mancini due Top Player di altissimo livello, uno di questi sarebbe proprio il centravanti della nazionale italiana e del Milan.

    Balotelli in Turchia ritroverebbe il tecnico con cui al Manchester City ha avuto qualche screzio ma dal quale è molto stimato.

    Mario Balotelli
    Mario Balotelli

    Supermario, sempre secondo la stampa turca, stanco delle continue polemiche che ci sono in Italia sul suo conto e invogliato dalla possibilità di disputare la prossima stagione in Champions League, non avrebbe avuto alcun problema ad accettare l’offerta, un triennale da ben 4,5 milioni di euro annui, tant’è che molti hanno voluto vedere un segnale nella nuova immagine di copertina sull’account di Twitter di Balotelli che ritrae un leone, animale simbolo del Galatasaray il cui nome di battaglia è proprio “I Leoni di Istanbul”.

    Negli ultimi giorni, in seguito alla molto probabile promozione di Inzaghi, non ancora non ufficializzato ma prossimo ad essere il nuovo allenatore del Milan, sia l’amministratore delegato Adriano Galliani che il presidente Silvio Berlusconi avevano rilasciato dichiarazioni che vedevano Mario non più incedibile e di fronte a un’offerta seria il Milan avrebbe considerato l’ipotesi di liberarsene. L’offerta del Galatasaray, che però non si sarebbe ancora concretizzata ma che porterebbe ad un eventuale addio di Balotelli dopo i Mondiali, sarebbe sui 20 milioni di euro con 7 milioni di Bonus, una cifra che al giorno d’oggi farebbe molto gola al calcio italiano.

    I tifosi turchi sono già entusiasti tant’è che molti di loro hanno già inviato commenti del tipo “Vieni al Galatasaray”, “Ti aspettiamo” sul profilo di Supermario.

    Non ci sarebbe solo il Galatasaray però sulle tracce di Balotelli, secondo il quotidiano britannico ‘Express’, potrebbe arrivare un offerta da circa 25 milioni di euro anche dall’Arsenal. Senza dimenticare altre due squadre di Premier League, Chelsea e Liverpool, che seguono costantemente il centravanti azzurro.