Dopo la sconfitta subita nella finale contro la Spagna, la voce che si era diffusa riguardante un grave litigio tra il capitano Gianluigi Buffon e Mario Balotelli è stata smentita proprio dal portiere juventino che ha voluto chiarire ogni dubbio intervenendo direttamente sulla sua pagina Facebook.
I media avevano fatto sapere che secondo alcuni, i due sarebbero arrivati alle mani dopo che il talento bresciano si era lasciato andare ad alcune critiche verso gli azzurri della Juventus, incolpdandoli della sconfitta, facendo innervosire oltremodo il capitano della Nazionale che sarebbe arrivato a tirargli un pugno colpendolo al volto.
Tutto inventato dunque secondo Buffon che sul profilo del social network spiega che tra lui e Mario non è avvenuto alcun tipo di litigo e men che meno sono arrivati alle mani. Il portiere azzurro ironizza sulle chiacchiere dei giornalisti, dicendo scherzosamente che sarà a rischio per l’inizio del campionato e che dovrà sottoporsi ad accertamenti medici per verificare di non essersi rotto qualche ossa della mano dopo aver colpito Balotelli che subito dopo la partita era occupato all’antidoping.
L’estremo difensore bianconero punta poi il dito sui cittadini, mettendo in mezzo anche lui tra questi, spiegando che siamo ancora presi da queste miserie e da questi giochini squallidi che mettono in imbarazzo l’intera Italia che invece in questo momento avrebbe bisogno di un messaggio positivo e costruttivo.
Si trova inoltre a voler tirarsi fuori da questa miseria, ma sa benissimo che non può riuscirci da solo. Lo vorrebbe fare per la sua famiglia e per i suoi figli ma anche per se stesso. Insomma un uomo che oltre ad essere deciso in campo e nelle conferenze stampa post partita, lo è anche fuori dove del bravo giocatore se ne fa ben poco.
Nella lettera però il portiere bianconero trova spazio anche per ringraziare i tifosi che hanno accolto l’Italia all’aereoporto e a Roma, spiegando che è grazie a loro che crede che qualcosa possa ancora venire cambiato e per i quali non perde la speranza di recuperare la sua amata Italia, ringranziando infine anche il Presidente Napolitano.
Una squadra formata dai migliori giocatori è quella che è stata diramata poche ore fa dalla UEFA. Conclusasi anche quest’esperienza al Campionato Europeo 2012 i calciatori che sono scesi in campo sono stati tanti ma solamente i migliori sono entrati a far parte della “Top 23 Euro 2012”.
Secondo la UEFA sono ben dieci i giocatori della Spagna che meritano un posto in questa lista dei migliori; per l’Italia invece solamente quattro i posti riservati.
Per quanto riguarda i portieri posto da titolare per Iker Casillas, superato in questo Europeo solamente una volta, quella in cui Antonio Di Natale ha regalato il pareggio contro la squadra di Del Bosque ancora nella fase a gironi. Al secondo posto si piazza Gianluigi Buffon che, nonostante i quattro goal di ieri sera, si merita di essere in lista visto le prodezze regalateci nei vari i match e soprattutto in quello contro la Germania. L’ultimo posto valido per i portieri è occupato da Manuel Neuer, il giovane tedesco che saprà rendersi protagonista in altre occasioni
Tre i posti occupati dagli spagnoli anche nella fase difensiva dove a farla da padrone sono il difensore delle furie rosse Gerard Piquè, il sempre presente Sergio Ramos, il nuovo giocatore del Barcellona Jordi Alba, la coppia portoghese Pepe e Fabio Coentrao e in ultimo il capitano della Germania Philipp Lahm.
Immancabili nella Top 23 per il centrocampo i giocatori che si sono resi protagonisti di ottime giocate e fantastici assist: per l’Italia spazio a Daniele De Rossi e Andrea Pirlo; per la Spagna sono ben quattro i posti occupati rispettivamente da Xavi Hernandez, Sergio Busquets, Xabi Alonso e Andres Iniesta, nominato da tutti come il miglior giocatore del Campionato Europeo 2012. Si guadagnano un posto in questa lista anche gli amareggiati Steven Gerrard per l’Inghilterra e Sami khedira e Mesut Oezil per l’asfaltata Germania, che potranno così ricordarsi di questo Europeo non solamente per l’eliminazione ad opera dell’Italia.
Doppietta anche negli attaccanti per la squadra di Del Bosque capace di conquistare due Europei ed un Mondiale nel giro di quattro anni: Cesc Fabregas e David Silva è infatti la coppia perfetta per un attacco preciso e intelligente. Ma a questi valori la UEFA ha voluto aggiungere il talento del portoghese Cristiano Ronaldo, la freddezza dello svedese Zlatan Ibrahimovic ed infine la pazzia del pluri criticato azzurro Mario Balotelli che ha saputo prendersi le sue soddisfazioni risultando il giocatore più seguito e sfiorando la conquista del premio la “Scarpa d’Oro”, conquistata invece da Fernando Torres per aver messo a segno 3 reti e fatto più assist di tutti.
Arriva proprio oggi, dopo la conclusione del Campionato Europeo 2012 la notizia che da giorni si vociferava: Raffaella Fico, fidanzata (o ex) di Mario Balotelli è incinta. Era infatti apparsa un po’ ingrassata e tutti i media si chiedevano se avesse solamente preso qualche chilo di troppo o se fosse in dolce attesa. Il dubbio che nei giorni si faceva sempre più insistente è stato smentito proprio dalla diretta interessata che ha rivelato di essere incinta.
La showgirl ha spiegato ai giornalisti di aspettare un bebè ed il padre è proprio lui, il calciatore più chiacchierato del momento, l’azzurro Mario Balotelli. Il giocatore ha ricevuto la notizia prima della partita contro la Germania dall’ex fidanzata che l’ha voluto chiamare per renderlo partecipe della novella. Una telefonata che ha sicuramente spiazzato il quasi ventiduenne ragazzo di Brescia visto anche la fine della relazione con la Fico.
Mario Balotelli diventa papà | FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages
Nonostante questo, dopo un attimo di silenzio, Mario Balotelli ha reagito con grande gioia, dicendo di aver ricevuto la notizia più bella della sua vita. I due quando stavano insieme avevano infatti già messo in programma di mettere su famiglia e di sposarsi ma poi la rottura ha messo fine ad ogni loro sogno.
Ora però il destino pare essere entrato in gioco e non poco; al ritorno dalla Polonia Mario Balotelli dovrà andare con la squadra dal Presidente Napolitano, ma poi un incontro con l’ex fidanzata è d’obbligo per il calciatore. La Fico ha infatti sempre affermato di non aver dimenticato ancora Super Mario, forse questa sarà l’occasione per riavvicinare i due e mettere da parte ogni tipo di incomprensione che la Fico affida proprio al nome di Raiola: il manager sembra essere la causa della loro precedente rottura ma ora con l’arrivo del bebè le cose potrebbero cambiare.
Così senza tanti preavvisi Mario Balotelli diventa papà ma ora dovrà mettere la testa apposto dato che di guai ne ha combinati fin troppi; con un figlio che avrà il proprio cognome, dovrà stare attento ad ogni minimo passo e chissà, forse l’arrivo del piccolo Super Mario farà tornare in patria anche il calciatore.
Nella serata di ieri si è conclusa la 14esima edizione dei campionati europei di calcio giocatasi in Polonia e Ucraina. A vincere il titolo è stata la Spagna che entra nella leggenda per aver vinto consecutivamente due europei e un mondiale. Nessuna nazionale prima d’ora era riuscita in tale impresa, conseguita da una squadra che fino a 6 anni fa era considerata bella e perdente. Onore anche all’Italia che ha saputo spingersi fino alla finale di Kiev, dove la maggiore tecnica e la maggior freschezza fisica degli spagnoli hanno fatto la differenza.
Adesso però entriamo nel dettaglio del discorso per analizzare il gol più bello visto sui campi di Euro 2012. Nelle 3 settimane della massima manifestazione continentale si sono disputate 31 partite e 76 sono stati i gol segnati. Tra questi 76 ne abbiamo selezionati 3. Adesso sta a voi scegliere il gol più bello di Euro 2012 e potrete farlo commentando l’articolo ed esprimendo la vostra preferenza. Di seguito troverete i video grazie ai quali potrete rivedere i 3 gol selezionati ed esprimere al meglio la vostra preferenza.
Euro 2012
Vota il gol più bello di Euro 2012
Danny Welbeck in Svezia-Inghilterra 2-3 – Il primo gol che poniamo alla vostra attenzione vede protagonista Danny Welbeck, attaccante classe 1990 della nazionale inglese e del Manchester United. In Svezia-Inghilterra 2-3 il gol decisivo scaturisce dal colpo di tacco dell’attaccante di origini ghanesi servito magnificamente da Theo Walcott. Rivediamo insieme la magia di Welbeck.
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Mario Balotelli in Italia-Irlanda 2-0 – Super Mario zittisce tutti con il gol del 2-0 in Italia-Irlanda. L’ex attaccante dell’Inter segna di destro con una mezza rovesciata che non lascia scampo al portiere irlandese Given. Il gol dell’attaccante del Manchester City arriva al 90esimo minuto e dà all’Italia la sicurezza di approdare ai quarti di finale di Euro 2012. Rivediamolo insieme nel video che segue.
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Zlatan Ibrahimovic in Svezia-Francia 2-0 – Il terzo ed ultimo gol che vi proponiamo vede protagonista Ibrahimovic, che nella partita dove ha detto addio ad Euro 2012 lascia comunque il segno con una prodezza balistica degna del suo nome. Rivediamo insieme il gol dell’attaccante svedese.
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Vota il gol più bello di Euro 2012
Mario Balotelli in Italia-Irlanda 2-0 (48%, 19 Voti)
Zlatan Ibrahimovic in Svezia-Francia 2-0 (33%, 13 Voti)
Danny Welbeck in Svezia-Inghilterra 2-3 (15%, 6 Voti)
Triplete Roja. Spagna-Italia termina con il trionfo della Nazionale iberica, che spazza via gli azzurri con un eloquente 4-0. Prestazione da incorniciare per i ragazzi di Vicente Del Bosque, che in finale danno il meglio di sé e mostrano chiaramente a tutti di essere ancora la squadra più forte al mondo. Dall’altra parte un’Italia troppo brutta per essere vera. Mai in partita, nessuna azione pericolosa (eccetto quella capitata sui piedi di Di Natale), cambi sfortunati (e incomprensibili), come quello di Thiago Motta per Montolivo rivelatosi qualche minuto più tardi una sciagura incredibile, con un liet motiv che ha accompagnato gli azzurri per 90′ minuti: stanchezza. Sfumano i sogni d’oro di Andrea Pirlo e Mario Balotelli, così come quelli di tutti i tifosi italiani. Grazie lo stesso ragazzi!
Spagna-Italia 4-0, pagelle
SPAGNA Casillas 6,5: gli attaccanti azzurri gli fanno il solletico. Decisivo soltanto in occasione della parata sul tiro di Antonio Di Natale ad inizio ripresa. Il portiere del Real Madrid è imbattuto nelle partite ad eliminazione diretta da 900′ minuti. L’ultimo a segnargli un gol fu un certo Zidane. Arbeloa 6,5: svolge il suo compito in maniera egregia. Magari non spinge come un terzino moderno, però con un Jordi Alba così diventa tutto più semplice. Sergio Ramos 7: partita perfetta per il Blancos. Vince alla grande il duello con Mario Balotelli. Nel secondo tempo sfiora addirittura il gol con un gran colpo di tacco. Roba da stropicciarsi gli occhi. Piquè 6,5: incarna il ruolo del difensore centrale moderno: forte fisicamente e abile con i piedi. Serata semplice per lui. Avrebbe preferito uscire prima dal campo per festeggiare con qualche minuto d’anticipo la vittoria insieme a Shakira. Jordi Alba 8: tra i migliori in campo ieri sera. Spettacolare sulla fascia sinistra, impressionante in occasione del 2-0, quando percorre più di 50 metri in un amen. Forse Bale resta ancora un gradino sopra, di certo però il Barcellona non potrà lamentarsi l’anno prossimo. Xavi 8: è il maestro di una sinfonia perfetta. Rende tutte le cose più semplici. Due assist (per Jordi Alba e Torres) nella finale dell’Europeo. Una fetta di Pallone d’Oro ieri se l’è conquistata. Iniesta 8: favoloso come sempre. Il centrocampista blaugrana è forse tra i giocatori del Barcellona quello che ha avuto meno riconoscimenti da parte delle grandi platee (Fifa). Sarà una sfida tutta in famiglia quella per il Pallone d’Oro? (87′ Mata 7: entra e dopo 60 secondi trova il gol del 4-0 in una finale dei Campionati Europei. Se non è record poco ci manca). Xabi Alonso 7: dopo aver regalato l’accesso alle semifinali nella sfida contro la Francia, il calciatore del Real Madrid festeggia la vittoria nella finalissima. Il meno appariscente nel centrocampo delle Furie Rosse. Busquets 7: se la Spagna riesce a pressare gli avversari fin dalla loro trequarti il merito è anche suo. Non avrà i piedi di Xavi o Iniesta, è in ogni caso fondamentale nel giocattolo perfetto confezionato da Vicente Del Bosque. David Silva 7,5: segna il gol che sblocca la finale. Fa ammattire la difesa azzurra con i suoi movimenti su tutto il fronte dell’attacco. (60′ Pedro 6,5: prima dell’ingresso di Torres è lui il giocatore più offensivo dell’undici blaugrana. Sfiora la rete in due occasioni). Fabregas 8: il falso nueve recita un nuovo capitolo del suo incredibile Europeo. E’ lui l’attaccante della Spagna, una filosofia di gioco che esalta i movimenti e la capacità di attaccare gli spazi che l’ex Gunners ha nel dna (75′ Torres 7,5: segna il 3-0 e consegna l’assist a Mata per il 4-0. Se avesse tirato lui sarebbe oggi il capocannoniere dell’Europeo).
Buffon 6: incolpevole sui 4 gol subiti. Spiace per il capitano della spedizione azzurra, privato nel giorno più importante della gioia più grande. Veggente quando giovedì notte uscì dal campo di Varsavia furibondo mentre i propri compagni di squadra festeggiavano. Abate 5: è davvero troppo per il terzino del Milan trovarsi di fronte prima Iniesta e poi Jordi Alba. E’ comunque grazie a una delle sue rare discese che Di Natale potrebbe segnare la rete del 2-1, ma il bianconero non inquadra lo specchio della porta. Barzagli 6: conferma di essere il miglior difensore azzurro della spedizione anche nella notte più difficile. Da solo però non può nulla contro l’onnipotenza della Roja. Bonucci 5: vive una serata da incubo. Il difensore della Juventus ha nella marcatura il suo pregio migliore, ma contro l’imprevedibilità delle tre “punte” schierate da Del Bosque ci capisce poco o nulla. Chiellini 4,5: suo l’errore che consente a Fabregas di pennellare il cross sulla fronte di David Silva per l’1-0. Esce dopo 20′ minuti per il riacutizzarsi del problema muscolare che l’aveva costretto al forfait due settimane fa. (21′ Balzaretti 5,5: senza infamia e senza lode). Pirlo 5: chiuso nella morsa del pressing spagnolo, anche Andrea Pirlo non può davvero inventarsi niente per risollevare le sorti della squadra. A Kiev dice addio al Pallone d’Oro. De Rossi 5: sbaglia tanto, è uno degli uomini più stanchi dell’Italia. In ogni caso il calciatore della Roma si è reso protagonista di un Europeo da vero leader. Marchisio 5: lo juventino non si vede quasi mai. Anche lui ha finito la benzina nell’ultimo match contro la Germania. Il suo più grande rimpianto sarà quello di non aver segnato nemmeno un gol in questo Europeo. Montolivo 5: doveva essere il collante fra centrocampo e attacco, ma il nuovo acquisto del Milan viene letteralmente schiacciato dal reparto spagnolo (56′ Thiago Motta s.v.) Cassano 5,5: Prandelli lo sostituisce all’intervallo per mettere dentro Di Natale (4,5). Alla luce di quanto visto nella prima frazione di gioco il cambio resta francamente poco comprensibile (salvo la condizione fisica del barese). Balotelli 4: stecca la finale nel peggiore dei modi. Nei primi 45′ minuti passa più tempo a insultare Ramos piuttosto che giocare con i propri compagni di squadra. Quando ha il pallone tra i piedi o sbaglia il passaggio oppure cerca la giocata personale spesso e volentieri inutile.
Il 1 luglio è arrivato. Spagna-Italia ci dirà quale Nazionale salirà sul trono d’Europa. La Roja, che arriva da 4 anni di successi (Euro 2008, Sudafrica 2010), ha la storica occasione di conquistare un fantastico triplete. La squadra di Cesare Prandelli si presenta a Kiev senza pressione, consapevole di essere l’autentica sorpresa di questi Europei. Non dovrebbero esserci sorprese di formazione nelle due squadre, con Del Bosque intenzionato a schierare Fabregas come falso nueve, lasciando ancora in panchina El Nino Torres. Il ct italiano invece conferma il 4-3-1-2 utilizzato nei quarti e in semifinale. Nell’undici titolare torna Abate, con Balzaretti retrocesso in panchina. In attacco Prandelli si affiderà ancora alla coppia Cassano-Balotelli.
Spagna-Italia, centrocampo stellare
La finale di Euro 2012 vivrà sulla sfida a centrocampo di autentici maestri dal pallone: Pirlo, Xavi, De Rossi, Xabi Alonso per citarne alcuni. Chi riuscirà a conquistare il pallino del gioco avrà grandi chances di vincere la Coppa. Il match d’esordio non fa più testo ormai. L’Italia ha definitivamente abbandonato il 3-5-2 con cui aveva giocato i primi due incontri del girone, utile più a difendersi che a creare gioco. Tornando al 4-3-1-2 Cesare Prandelli ha voluto mostrare al mondo intero come gli azzurri non siano solo catenaccio. Perché quando in squadra si hanno giocatori come Pirlo, Marchisio, Cassano e Balotelli, è impensabile un atteggiamento stile anni ’30.
Spagna-Italia, capocannoniere
Tutti gli occhi saranno puntati su di lui, Mario Balotelli. L’attaccante del Manchester City, con la doppietta rifilata alla Germania in semifinale, occupa il primo posto nella classifica marcatori al pari di Dzagoev, Cristiano Ronaldo, Gomez e Mandzukic. Qualora dovesse segnare un gol anche alla Roja, Supermario andrebbe a issarsi sul trono dei capocannonieri di Euro 2012 (terzo italiano dopo Rossi a Madrid ’82 e Schillacci a Italia ’90). Pique e Ramos sono avvisati. Partono più indietro invece gli spagnoli Xabi Alonso, Fabregas e Torres, tutti e tre fermi a quota 2 reti, con El Nino che partirà come nelle ultime due partite dalla panchina.
In finale sono approdate le due Nazionali meno perforate di questi Campionati Europei. Da una parte ci sono le Furie Rosse, perforate una sola volta, all’esordio, proprio contro l’Italia di Prandelli (in gol Totò Di Natale ndr). Dall’altra gli azzurri di Prandelli, due gol incassati nelle prime due partite del girone (Spagna, Croazia), entrambe quando in campo c’era schiera la difesa a 3. C’è poi la storia di Buffon: il portiere bianconero non perde da un anno. E ci fermiamo qua.
Spagna-Italia, pericolo rigori
Misurando la temperatura dei tanti forum di calcio presenti in rete, si fa largo il pronostico di una finale che verrà decisa soltanto ai penalty. Italia e Spagna hanno già affrontato la lotteria dei rigori nei turni precedenti. Gli azzurri contro l’Inghilterra ai quarti, la Roja nella semifinale contro il Portogallo di Ronaldo. A questo proposito segnaliamo a Prandelli (forse lo saprà già) questa curiosità: c’è un azzurro che non ha mai sbagliato un calcio di rigore tra i professionisti. Chi è? Ancora lui, Mario Balotelli (2 per l’Inter, 7 per il City, 1 per l’Italia).
Spagna-Italia, sulle orme di Zoff
Buffon, Pirlo, De Rossi, Barzagli. Cosa hanno in comune i quattro calciatori italiani? Semplice, tutti e quattro possono eguagliare Dino Zoff, l’unico italiano di sempre ad aver vinto sia il Campionato Europeo (’68) e la Coppa del Mondo (’82). Emozionante vero?
Spagna-Italia, storico Del Bosque
Il leggendario ct spagnolo, qualora riuscisse a trionfare sotto il cielo di Kiev, diventerebbe l’unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto i seguenti trofei: Campionato Europeo, Coppa del Mondo, Champions League, Mondiale per Club. Come si dice, la classe non è acqua. Ovviamente tutti i tifosi azzurri si augurano che il vecchio Vicente non raggiunga proprio oggi questo storico traguardo (redazione del Pallonaro compreso, of course).
Spagna-Italia, precedenti
Spagna e Italia si sono affrontate in 30 occasioni. Il bilancio è a favore degli azzurri: 10 vittorie, 12 pareggi e 8 sconfitte. La musica non cambia se si prendono in considerazione solamente le competizioni ufficiali. Anche qui l’Italia è in vantaggio: 8 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Volendo restringere ancora di più il campo, nelle fasi finali di un Europeo gli azzurri sono imbattuti: 1 vittoria e tre pareggi.
Spagna-Italia, le quote
Come accennato all’inizio, i bookmakers si fidano maggiormente della Spagna. L’1 degli iberici è dato leggermente sopra la pari (2.20). Match comunque combattuto, dal momento che il 2 dell’Italia è quotato 3.20. Medesima quota per il segno x (3.25). A chi crede nella vittoria della Nazionale azzurra, consigliamo la giocata del primo marcatore: il gol di Mario Balotelli è dato a 7.00. Altissima la quota dell’over (oltre 2,5 gol nell’arco dei 90′ minuti), quotato a 2,6.
Spagna-Italia, probabili formazioni
Spagna (4-3-3): Casillas, Arbeloa, Pique, Ramos, Jordi Alba, Xabi Alonso, Xavi, Busquets, Iniesta, Silva, Fabregas.
A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Jesus Navas, Pedro, Torres, Negredo, Mata. Allenatore: Del Bosque. Italia (4-3-1-2): Buffon, Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo, De Rossi, Marchisio, Montolivo, Cassano, Balotelli.
A disposizione: De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Maggio, Balzaretti, Thiago Motta, Nocerino, Giaccherini, Diamanti, Giovinco, Di Natale, Borini.
Questa sera Cesare Prandelli vivrà il suo appuntamento con la Storia, nello stadio di Kiev, affrontando la Nazionale campione d’Europa e del Mondo in carica, dopo aver condotto gli Azzurri laddove nessuno, alla vigilia di questo Europeo, aveva pronosticato, neppure nel migliore degli auspici. Eppure, la sua gestione complessiva di questo biennio era stata positiva, con una qualificazione raggiunta in scioltezza e qualche buon risultato nelle amichevoli di primo piano, come la vittoria contro la stessa Spagna nel match di Bari, e di qualche momento buio, come la sconfitta in amichevole contro l’Irlanda del Trap, e contro la Russia pochi giorni prima del via della competizione continentale. Per gli Azzurri, però, le amichevoli da sempre non sono un “indicatore reale” che consenta di testarne la reale forza e, dunque, la valutazione del “corso Prandelliano” dev’essere effettuata alla luce delle partite ufficiali, dove il bilancio è nettamente in positivo.
Ha saputo valorizzare due giocatori dal potenziale immenso ma dalle difficoltà caratteriali, Balotelli e Cassano, superando gli ostacoli che il suo predecessore Marcello Lippi aveva deciso di non affrontare, ha saputo compattare un gruppo in fase di ricambio generazionale, puntando sulle certezze regalate dal campionato – il gruppo Juventus – ed inserendo qualche elemento di spicco con le giuste motivazioni di chi gioca per la prima volta una competizione tanto importante. Ha avuto il coraggio di scommettere sul suo pupillo Viola, Riccardo Montolivo, nonostante fosse reduce da una stagione tribolata, ed è stato ripagato con buone prestazioni, ha affidato il polso dello spogliatoio ad un leader naturale come Gigi Buffon, ed ha trovato una guida sicura e determinata, ha cementificato gli umori di un gruppo turbato dalle vicende scommessopoli scavando nell’orgoglio personale di ognuno, ma sempre con equilibrio, pacatezza, eleganza, un rivoluzionario in giacca e cravatta, con la forza delle idee, della non retorica.
Cesare Prandelli è un signore e, per questo, non si scompone di fronte a nulla, mostrandosi sempre impeccabile, coerente con il suo “codice etico“, portatore di valori positivi, di idee di calcio propositive, lasciando i veleni in secondo piano. Eppure, qualche malumore lo ha vissuto anche lui, per le accuse “gratuite” ricevute in fase di preparazione di questo Europeo, così come per le polemiche che hanno anticipato la partenza per gli Europei: segnali di screzi, nuvole scure all’orizzonte che potrebbero incrinare il suo futuro in Azzurro, da questa sera in poi.
In conferenza stampa il ct ha usato parole moderate in tal senso, com’è nel suo stile: “Io non ho parlato di divorzio, ma faccio le mie riflessioni sulla qualità della vita”. Qualità della vita che significa tanto, perchè porta con sè la serenità necessaria per lavorare al meglio, senza inutili tensioni, come quelle legate alle “accuse di nepotismo” nei confronti del ct, legate alla sua scelta di coinvolgere nell’entourage Azzurro suo figlio Nicolò: “sassolini che tengo nelle scarpe, ma mi ha fatto male leggere certe cose”.
Polemiche cui si aggiunse la sua frase provocatoria, di evitare la partecipazione dell’Italia agli Europei per “evitare di dar fastidio”: un’esternazione che fu una semplice provocazione, legata al blitz della Polizia a Coverciano, ed alle frasi del premier Monti circa la necessità di chiudere il calcio, ma che diede fastidio a molti, probabilmente anche ai piani alti del nostro sistema calcio. I rapporti con le istituzioni calcistiche sono, poi, un altro “punto caldo” per Cesare Prandelli, alla luce della difficoltà della Nazionale a ritagliarsi un proprio spazio nel corso della stagione, in un calendario fitto di impegni dei club che hanno sempre la priorità, fagocitando ogni spazio, lasciando solo le briciole.
Per ora, dunque, il futuro di Prandelli è all’insegna dell’incertezza, lasciando ogni valutazione al “dopo”, a mente fredda: “Non pongo alcuna condizione, il rapporto con la Figc è ottimo. Nessuno vuole andare via, ma la qualità della vita degli ultimi due mesi mi porta qualche riflessione. Che cosa mi ha dato più fastidio? Parliamone con sincerità tra qualche giorno, quando sarà finito l’Europeo”.
Parole che lasciano puntini sospensivi su quello che sarà, da domani in poi il futuro di Prandelli: restare o andar via? Accettare la sfida di continuare la sua rivoluzione, in campo e fuori, rispettando il suo contratto fino al Mondiale 2014, o abbandonare la nave, magari con una soddisfazione in tasca, come fece Marcello Lippi nel 2006?
Qualche indiscrezione di mercato annuncia che, sulla sua decisione, potrebbe pesare la corte di un grande club, che potrebbe far leva proprio sulla sua voglia di lavoro quotidiano sul campo: dall’Inter, in caso di fallimento di Stramaccioni, alla “sua” Juventus, in caso di allontanamento di Conte nell’ipotesi di processo sportivo.
Per ora, però, ogni energia del tecnico di Orzinuovi è sulla finalissima di Kiev: l’appuntamento con la Storia non può attendere.
Goran Ivanisevic stima Balotelli. Il tennista croato ricordato per il suo carattere ribelle e per il suo potente servizio, è uno dei pochi che al momento porta in palmo di mano il tanto criticato Mario Balotelli. L’ex tennista, arrivato nella sua carriera ad essere massimo il numero due al mondo, rivela infatti che stima profondamente l’azzurro Super Mario, affermando che lo crede un giocatore con varie personalità e che gli piacerebbe poterlo incontrare in quanto lo ritiene un personaggio addirittura più matto di lui.
Goran paragona i suoi flop con John Patrick McEnroe proprio a quelli del talento del City, spiegando che sia lui che Balotelli sono giocatori che perdono la testa e, come faceva McEnroe proprio nelle gare contro di lui dove alla fine ci rimetteva sempre perchè era troppo istintivo e cadeva nelle trappole dell’avversario, anche Mario cade nelle provocazioni che puntualmente in campo gli vengono fatte.
Il tennista ha voluto ricordare i tempi in cui lui, oltre ad ottenere anche molte vittorie tra cui quella leggendaria del 2001 contro Rafter, spaccava molte racchette per il nervoso durante le partite. Portando alla mente l’episodio di David Nalbandian, il quale dopo lo scatto d’ira aveva preso il giudice di gara sulla gamba riportandogli una ferita sanguinante.
Ma il croato spiega che il tennis è uno sport strano ed il pubblico è il primo ad esserlo riportando l’esempio di Baghdatis: gli spettatori vanno a vedere le gare in cerca di emozioni ma appena uno rompe una racchetta cominciano i fischi e le parolacce, mentre quando Baghdatis ne ha rotte tre di fila tutti lo hanno elogiato.
Lo stesso Ivanisevic riuscì a farsi squalificare nel match di Brighton quando, dopo aver spaccato tutte le racchette a sua disposizione, venne espulso per mancanza di equipaggiamento, cosa mai successa in tutti questi anni di professionismo nel tennis. Insomma, un caratterino non facile quello del tennista che spiega di essere felice del personaggio che si è creato, dicendo che ora apparte Roddick sono tutti degli atleti noiosi che durante le interviste ripetono un copione.
Nelle ultime frasi il tennista ha voluto precisare che solo chi rischia può diventare forte, spiegando che Balotelli sta rischiando molto, andando contro tutti e tutto, un po’ come faceva lui ai suoi tempi di gloria. Non bastasse Goran vede la finalissima degli Europei proprio tra gli azzurri e la Germania: chissà che il croato ci abbia preso.
Italia-Germania è terminata da oltre 12 ore, ma l’eco del successo azzurro fatica a spegnersi. Tutta l’Europa rende omaggio alla Nazionale di Prandelli, protagonista di quello che è considerato da tutti il capolavoro degli Europei 2012. Nessuno alla vigilia avrebbe pronosticato l’Italia in finale. Oggi invece le pagine dei giornali ci consegnano una realtà ben diversa. Dopo 3 settimane sono cambiate tante cose. L’amichevole contro la Russia è acqua passata, ora gli azzurri fanno addirittura paura alla Roja Campione d’Europa e del Mondo. Mario Balotelli e Andrea Pirlo i più celebrati dalla stampa estera. Alla Germania non resta che inchinarsi di fronte al tabù Italia. Immancabile infine il riferimento al vertice di Bruxelles, che di fatto ha consegnato all’Europa lo stesso risultato di Varsavia.
Balotelli “Simply the chest”
Così pubblica il britannico Sun, nei confronti dell’attaccante Citizen. Rifacendo chiaramente il verso alla canzone di Tina Turner (simply the best ndr), il giornale inglese risalta il fisico statuario di Mario Balotelli. Come del resto tutte le ragazze italiane, anche le anglosassoni avranno di certo apprezzato il talento naturale di Supermario. L’incredibile Hulk ha prima trafitto la difesa tedesca (non proprio impeccabile ieri sera), entrando poi nel cuore di tutte le appassionate di calcio (eccetto quelle che vivono in Germania, of course).
Il Guardian invece punta forte sul parallelo tra Varsavia e Bruxelles, sottolineando come la notte del 28 giugno 2012 passerà alla storia come la notte dei due Supermario (Mario Balotelli e Mario Monti), che da soli sono riusciti ad annientare le resistenze della Germania di Low prima e quella della Merkel poi. Il Telegraph stropiccia gli occhi per l’incredibile prestazione dell’undici di Prandelli, scegliendo ancora una volta Pirlo come simbolo della nuova Nazionale italiana.
Abito da sera
Un unico coro dalla Spagna: Italia meravigliosa. Forse il titolo più bello è quello che si legge nella prima pagina di Marca, dove viene esaltata la prova corale della Nazionale azzurra, mettendo in risalto come i tedeschi siano stati sconfitti da un Italia in abito da sera, a testimonianza della classe e dell’eleganza dimostrate dai ragazzi del ct Prandelli nel corso dei 90′ minuti di ieri sera. Asdefinisce Mario Balotelli un attaccante lussureggiante, oro colato per il nostro Paese.
Delusione Germania
Su Handesblatt si legge di una Germania chiamata a leccarsi le ferite, dopo aver perso per la quarta partita in 8 incontri ufficiali tra Europei e Mondiali contro l’Italia. Spiegel riprende il parallelo tra Balotelli e Monti, paragonando quest’ultimo al fuoriclasse bresciano dopo aver vinto la battaglia sugli eurobond.
Cani randagi
Da rimarcare infine la brutta caduta di stile da parte dei commentatori della tv pubblica tedesca, Beckmann e Mehmet Scholl. Durante l’intervallo della partita, la coppia di telecronisti ha paragonato Mario Balotelli e Antonio Cassano a dei cani randagi, suscitando l’immediata protesta dei telespettatori. Se non bastasse Scholl ha rincarato la dose definendo i due attaccanti azzurri come persone non autosufficienti, alludendo neanche troppo velatamente alla vita calcistica “sopra le righe” di cui si son resi protagonisti in passato.
L’Italia vince e lo fa sorprendendo tutti: la nazionale di Cesare Prandelli si rivela infatti essere la vera e propria sorpresa di questo Campionato Europeo 2012. Gli azzurri dopo essere stati snobbati fino dalla prima partita contro la Croazia, si ritrovano quindi in finale, mettendo dietro di lei formazioni importanti e quotate come Inghilterra, Portogallo, Francia, Olanda e anche la Germania proprio nella semifinale di ieri.
Semifinale che ha visto gli azzurri dominare nettamente il match, rendendosi pericolosi molte volte e chiudendo il match con un 2-1 finale che sta stretto alla formazione di Prandelli. A rendersi vero protagonista dell’incontro è finalmente Mario Balotelli che si impone sui tedeschi mettendo a segno una fantastica doppietta che lascia a bocca aperta tutti i presenti.
Il talento senza testa va a segno con un colpo di testa dopo un cross magnifico del suo amico Antonio Cassano, poi da solo, lanciato da un buon passaggio di Marchisio, accelera come non mai e spacca la porta insaccando la rete sotto il sette e lasciandosi andare ad un esultanza fantastica anche se punita dal cartellino giallo per essersi tolto la maglia.
Il tanto criticato ragazzaccio di Bergamo si ritrova dunque ad essere l’eroe della giornata, soprannominato in tutti i modi dopo l’esultanza della seconda rete: dall’Hulk azzurro alla Statua di Varsavia, questi i due più usati per il goleador di ieri sera che a fine match si rivela essere un tenerone.
Super Mario Balotelli al triplice fischio finale si dirige infatti verso gli spalti in cerca della sua mamma, accorsa nonostante l’età avanzata in Polonia per seguire il suo figlio adottato. Il duro dal cuore di cioccolato abbraccia e bacia la mamma, dedicando le due reti a lei, che sembra essere il suo unico e vero amore.
Il campione si concede anche qualche battuta con i media proprio dopo la partita dove ringrazia tutti ma tiene a precisare che è stata una partita ottima di tutti gli azzurri e soprattutto elogia la performance di Cassano. Non bastasse Balotelli si lascia andare davanti le telecamere come non mai: spiega che le reti sono state fatte per la mamma e scherzando dice che a Kiev ci sarà anche il papà e quindi di goal ce ne vorranno quattro per accontentare entrambi.
Il padre ottantenne, che seguiva la partita a Bergamo, non ha potuto scendere in strada a festeggiare con i parenti causa un piccolo malore dopo la felicità delle due reti ed il caldo della serata ma assicura che non mancherà per la finale di Kiev contro la Spagna.
Nel finale dell’intervista Balotelli dice che è stata la serata più bella della sua vita ma che spera di poter dire la stessa cosa anche dopo la partita di domenica perché lui, come tutti i suoi compagni, arrivati fino a qui pensano solamente a vincere. Super Mario dice anche che spesso non importa quante reti fai ma che l’importante è giocare tutti bene e uscire vittoriosi dal campo.
Grande cuore dunque per il pluri criticato attaccante del City che chiude con un gran sorriso l’intervista del post partita, lasciando gli italiani con una grande speranza di vittoria per la gara di domenica.