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  • Napoli – Siena 2-1. Dossena è scatenato, fischi per Lavezzi

    Napoli – Siena 2-1. Dossena è scatenato, fischi per Lavezzi

    Tutto come previsto. Il Napoli batte il Siena ma il successo non è sufficiente per accedere alla prossima edizione della Champions League. La doppietta di Dossena, intervallata dal gol di destra, è resa vana infatti dal contemporaneo successo dell’Udinese a Catania che relega gli azzurri al quinto posto, dietro anche alla Lazio vittoriosa contro l’Inter. Quinta piazza che significa Europa League da fine agosto, a meno che non arrivi una vittoria contro la Juventus domenica prossima in Coppa Italia. Beccato per tutta la durata della gara Ezequiel Lavezzi, prossimo all’addio e autore di una prova incolore.

    Mazzarri, privo di Aronica, Dzemaili e Cavani, schiera dall’inizio Campagnaro in difesa mentre in mezzo al campo recupera Gargano il quale prende il posto di Zuniga. Dall’altra parte Sannino cambia qualcosa ma si affida, in avanti al trio formato da Brienza, D’Agostino e Destro. Match che comincia nel migliore dei modi per il Napoli: è il 4’ infatti quando Hamsik salta Vitiello e mette in mezzo per Dossena il quale non ha problemi ad infilare Farelli sul primo palo. Ma il Siena non vuole essere la classica vittima sacrificale e 2’ dopo Destro sfrutta al meglio una pessima uscita di De Sanctis per insaccare la palla che vale il gol numero dodici in stagione.

    Esultanza Dossena © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lavezzi è completamente spento e non basta la buona vena di Hamsik e Dossena ai partenopei per ritrovare il vantaggio. Anzi, è il Siena alla mezz’ora a mancare il vantaggio con un tiro di Vergassola sul quale stavolta De Sanctis si fa trovare preparato. Ma il Napoli ha mille risorse e al 34’ Campagnaro sfugge via a Terzi mettendo al centro, Farelli respinge corto e per Dossena è un gioco da ragazzi siglare il nuovo vantaggio azzurro.

    Nella ripresa il Napoli amministra e intanto in tribuna, tra i fischi generali, c’è chi intona cori pro Lavezzi. In campo invece Inler e Hamsik provano a gonfiare ancora la rete toscana, ma Farelli si oppone come può. Il neo convocato in nazionale Destro invece è indemoniato, e al 12’ ci vuole un superbo De Sanctis per negargli la gioia del gol. Per il Siena si chiude qui un’annata ricca di soddisfazioni. Per il Napoli ora c’è la finale di Coppa Italia che si disputerà domenica a Roma contro la Juventus.

    Le pagelle di Napoli Siena:
    De Sanctis 5,5: Sul gol di Destro la fa veramente grossa, ma l’esperienza che ha non lo fa abbattere e nella ripresa riesce a compiere un paio di interventi importanti.
    Dossena 7,5: E’ un peperino sulla fascia e i due gol evidenziano ancora di più una prova molto positiva.
    Hamsik 7: Finalmente gioca una gara degna delle sue potenzialità. Non trova il gol, ma non sempre serve come stasera.
    Lavezzi 5: Risente molto dei fischi del pubblico e in campo scompare.
    Terzi 5: Si fa scavalcare facilmente da Campagnaro sul gol del raddoppio.
    Vergassola 6,5: Tra i più positivi dei suoi: e pensare che il suo impiego era in dubbio.
    Destro 7: Un gol al San Paolo a coronamento di un’ottima stagione che l’ha portato, poche ore prima della partita, in Nazionale.

    Il tabellino di Napoli Siena:
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 5,5; Campagnaro 6,5 (45′ st Grava sv), Cannavaro sv (17′ pt Fernandez 6), Britos 6; Maggio 6, Inler 6,5, Gargano 6, Dossena 7,5; Hamsik 7, Pandev 6,5 (23′ st Zuniga 6); Lavezzi 5. In panchina: Rosati, Fideleff, Dezi, Vargas. Allenatore: Mazzarri
    SIENA (3-4-2-1): Farelli 6; Vitiello 5,5, Contini 6, Terzi 5; Giorgi 5,5 (12′ st Sestu 6), Bolzoni 6 (9′ st Parravicini 6), Vergassola 6,5, Rossi 5,5; D’Agostino 5,5, Brienza 6; Destro 7 (38′ st Larrondo sv). In panchina: Brkic, Belmonte, Gazzi, Grossi. Allenatore: Sannino

    La video sintesi di Napoli Siena:
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  • Napoli – Siena, Lavezzi titolare. Ultima gara in azzurro?

    Napoli – Siena, Lavezzi titolare. Ultima gara in azzurro?

    Giocherà con un piccolo pensiero rivolto a Catania e a Roma il Napoli questa sera nella sfida con il Siena. E si perché l’eventuale terzo posto in classifica dei partenopei, con conseguente qualificazione in Champions League, non dipenderà solo dalla gara con i toscani, assolutamente da vincere per continuare a sperare, ma anche dai risultati degli altri campi. Non elevate dunque le possiibilità della squadra di Mazzarri che deve sperare in un successo del Catania in casa contro l’Udinese e nella mancata vittoria della Lazio contro l’Inter. Di fronte un Siena ormai salvo e senza ambizioni di classifica, con l’unico obiettivo di chiudere onorevolmente un’ottima stagione che lo ha visto salvarsi senza affanni in campionato e uscire dalla Coppa Italia in semifinale, proprio contro il Napoli.

    Non sono tutte rose e fiori per Mazzarri che in vista di questo posticipo dovrà rinunciare a tre squalificati, uno per reparto: si tratta di Aronica, Dzemaili e Cavani. Ritorna titolare Lavezzi, che potrebbe essere alla sua ultima gara con la maglia dei partenopei, mentre dietro ci dovrebbe essere un turno di riposto per Campagnaro. Nel 3-4-1-2 del trainer azzurro in porta ci sarà De Sanctis. Difesa formata da Fernandez, Cannavaro e Britos, mentre in mezzo al campo agiranno Inler e Hamsik, con Maggio e Dossena che avranno il compito di spingere sugli esterni. L’unica punta invece sarà Lavezzi, supportato da Zuniga e Pandev.

    Ezequiel Lavezzi © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Nel Siena il tecnico Sannino è il più grave degli infortunati: nella partitella della vigilia infatti ha rimediato tre fratture alle costole che gli impediranno di sedere in panchina, dove andrà Baiano. Per il resto alle già note assenze di Pesoli, Calaiò, Angelo e Rossettini si è aggiunta quella di Pegolo il quale si è procurato una ferita lacero contusa alla mano nella seduta di rifinitura. In porta esordio per Farelli. Per il resto il 3-5-1-1 scelto dal tecnico bianconero prevede Belmonte, Contini e Terzi in difesa. In mezzo al campo ci saranno Bolzoni, Condrea e D’Agostino con Giorgi e Del Grosso laterali. In avanti Brienza agirà a supporto di Destro.

    Napoli Siena, le probabili formazioni:
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Britos; Maggio, Inler, Hamsik, Dossena; Zuniga, Pandev; Lavezzi. In panchina: Rosati, Grava, Fideleff, Gargano, Ammendola, Dezi, Vargas. Allenatore: Mazzarri
    SIENA (3-5-1-1): Farelli; Belmonte, Contini, Terzi; Giorgi, Codrea, D’Agostino, Bolzoni, Del Grosso; Brienza; Destro. In panchina: Brkic, Rossi, Vergassola, Gazzi, Grossi, Sestu, Bogdani. Allenatore: Baiano

  • Il Napoli vede la Champions, Roma la saluta

    Il Napoli vede la Champions, Roma la saluta

    Gli anticipi di ieri della 36 giornata di Serie A hanno visto la comoda vittoria del Napoli sul Palermo per 2-0 (Cavani e Hamsik nel primo tempo), mentre nel pomeriggio il pareggio per 0-0 tra Chievo e Roma, che di fatto ha escluso i giallorossi dalla lotta per l’Europa.

    In casa azzurra non sono mancate comunque le polemiche. Fa ancora discutere infatti il rigore assegnato dall’arbitro De Marco con cui i partenopei hanno sbloccato l’incontro. Non dorme sonni tranquilli nemmeno Mazzarri, che ancora una volta ha escluso dall’undici titolare l’idolo di casa Lavezzi, accolto da una standing ovation al momento del suo ingresso in campo al posto di un ottimo Pandev.

    RIGORE GENEROSO – Su Napoli Palermo incide e non poco il rigore generosissimo fischiato da De Marco per un fallo di mani in area del difensore rosanero Milanovic su tiro di Pandev. Decisione che fa imbestialire la panchina dei siciliani e la moviola mostra chiaramente come il pallone sbatta prima sulla gamba del centrale difensivo e poi finisca sul braccio. A fine partita Bortolo Mutti si presenta in conferenza stampa piuttosto deluso per l’arbitraggio del direttore di gara, chiedendo più rispetto per il Palermo e i suoi uomini.

    napoli-palermo | © Tullio M.Puglia/Getty Images

    BRAVO PANDEV – Il macedone si sta rivelando come l’uomo in più del Napoli in questo finale di stagione. Da giocatore spaesato e involuto dell’inizio di stagione, Pandev ha trovato finalmente la sua dimensione. Ieri è stato decisivo sia in occasione del rigore che nell’assist del 2-0 che ha permesso ad Hamsik di realizzare il suo sesto gol ai rosanero.

    LAVEZZI GIÙ’ – Per un Pandev che sale c’è un Lavezzi che scende. Negli ultimi incontri infatti Mazzarri ha deciso di escludere il Pocho dalla formazione titolare, preferendogli  l’ex nerazzurro che offre maggiori garanzie in fase difensiva, rendendo la squadra partenopea più equilibrata. Il pubblico però non ha apprezzato la scelta del tecnico livornese, e l’ha fatto capire quando a 15′ minuti dal termine della partita l’argentino è entrato in campo. I maligni insinuano che il futuro di Lavezzi sia lontano dalla città partenopea. Per lui già da tempo ormai si è mossa l’Inter di Massimo Moratti.

    ADDIO EUROPA – Ben altri problemi a Roma, dove ormai anche la partecipazione alla prossima Europa League sembra essere svanita sul pantano di Verona. Un pareggio che non può sorridere ai giallorossi, fermi a quota 52 punti, distanti 3 punti dal trenino composto da Lazio, Udinese e Inter che hanno ancora una partita da recuperare. E quando mancano soltanto due match alla fine del campionato la situazione è palesemente drammatica.

    LUIS LASCIA? – Il tecnico spagnolo dice di aver deciso già da tempo quale sarà il suo prossimo futuro. I recenti striscioni dell’Olimpico non hanno di certo aiutato psicologicamente Luis Enrique, pronto a lasciare la capitale al termine della stagione. Non prima di un chiarimento con la stessa dirigenza giallorossa. Si discuteranno tabelle, forma fisica, numeri, e quant’altro. Le soluzioni però non arriveranno dall’asturiano, per quelle occorrerà un nuovo tecnico, e forse un nuovo progetto.

    VIDEO NAPOLI – PALERMO 2-0
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    VIDEO CHIEVO – ROMA 0-0
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  • Lecce – Napoli 0-2, Hamsik e Cavani piegano i giallorossi

    Lecce – Napoli 0-2, Hamsik e Cavani piegano i giallorossi

    Alla vigilia era una gara ostica per il Napoli di Mazzarri la trasferta di Lecce, contro un avversario in grande spolvero, proiettato a conquistare il maggior numero di punti possibili in chiave salvezza, reduce dal pareggio contro la Lazio nell’ultimo turno di campionato. Non era semplice fare punti in trasferta, nel caldissimo Via del Mare, soprattutto per una squadra che sta cercando di ricostruire il suo morale e le sue motivazioni, dopo un periodo di tramortimento vero e proprio. Invece, il Napoli contro i salentini del Lecce è riuscito a ritrovare la stella polare, ossia la giusta grinta e motivazione per rincorrere gli obiettivi da raggiungere, cercando di imprimerli con nuova fermezza e determinazione: tutto ciò si è poi concretizzato nei tre punti, giunti contro un avversario mai domo, che assumono un grandissimo peso in classifica, considerando che i partenopei, dopo la vittoria, sono balzati a meno uno dalla Lazio, che occupa il terzo posto.

    La chiave di volta della gara è stato il vantaggio colto da Hamsik già dopo 4 minuti di gioco,su un’azione di destro al volo, su cross da punizione calciato da Inler. Il Lecce assorbe il colpo ma prova a ripartire, con uno dei  suoi uomini più pericolosi – come spesso accade – ossia Cuadrado, che si inserisce con alcune iniziative personali. Al 23′ Maggio ha, però, l’occasione per il raddoppio azzurro, che non riesce a cogliere prontamente. Al 30′, si rende pericoloso il Lecce, con un’azione che coinvolge i suoi “copertina”, Cuadrado, Di Michele e Muriel, con il colombiano che – da posizione più che favorevole – non riesce a concretizzare, calciando in maniera assolutamente flebile, facendo infuriare Cosmi, che vede la sua squadra meno decisa del solito.

    Un'immagine di Lecce-Napoli | © Getty Images

    Dopo l’intervallo, infatti, bastano appena sei minuti al Napoli per trovare il raddoppio, con un lancio preciso di Cannavaro per Cavani che scatta in contropiede e beffa il portiere salentino per il 2 a 0 definitivo, firmando il suo personale centesimo gol da quando gioca in Italia. Dopo il secondo gol del Napoli le velleità del Lecce sembrano spegnersi ulteriormente, considerando che la squadra di Mazzarri dà sempre l’impressione di riuscire a controllare la gara, anche alla luce di una ritrovata condizione fisica dei partenopei, che appaiono maggiormente lucidi rispetto alle ultime uscite. Date queste premesse, dunque, la gara termina senza particolari patemi per i napoletani, che perdono Campagnaro per infortunio muscolare ma che si consolano con una vittoria pesantissima che gli consentirà di affrontare con uno spirito differente la gara di domenica prossima contro la Roma. Per il Lecce, invece, un passo indietro tutto sommato “indolore” considerando la sconfitta della diretta concorrente Genoa contro il Milan.

    Le Pagelle di Lecce Napoli

    Lecce:

    Benassi 6 Gara sufficiente, sui gol è incolpevole

    Oddo 6.5 Vivace in fase di spinta, attento in difesa

    Esposito 5.5 Macchinoso contro la velocità implacabile del contropiede di Cavani

    Tomovic 6 Partita sufficiente, ma con qualche sbavatura

    Cuadrado 5.5 La sua capacità nel dribbling è ormai nota, ma a volte sembra volerla dimostrare con eccessiva ostinatezza

    Delvecchio 6 Umile e generoso, buona gara

    Giacomazzi 5.5 Uno dei perni fondamentali, viene però sostituito da Bojinov nell’assalto finale

    Blasi 6 Solita gara di sostanza

    Brivio 5 Uno dei peggiori del Lecce, pertanto Cosmi lo sostituisce con Di Matteo

    Di Michele 6 Generoso in avanti, prova a mettere in condizione i compagni di esprimersi in zona gol, ma non ci riesce

    Muriel 5 Sottotono e poco incisivo

    Napoli:

    De Sanctis 6 Gara tranquilla, senza patemi eccessivi

    Campagnaro 6 Gara tranquilla, se non fosse per l’infortunio

    Cannavaro 7 Attentissimo in difesa e preciso nell’assist per il raddoppio di Cavani

    Aronica 6 Gara di grinta e concentrazione

    Maggio 5.5 Inizia con buone iniziative, poi si spegne gradualmente nel corso della gara

    Gargano 6.5 Inesauribile energia, è ritornato il solito “motorino”

    Inler 6 Sua la punizione sulla quale Hamsik trova il vantaggio dopo 4 minuti

    Dzemaili 6 Gara sicuramente positiva, prova anche il tiro personale

    Zuniga 6 Ostacola e frena le iniziative di Cuadrado: di questi tempi, è un ottimo risultato

    Hamsik 7 Ritrova il gol, bello e preziosissimo, ponendo la gara in discesa dopo 4 minuti

    Cavani 7 Cento gol in Italia, autore del raddoppio-tranquillità: gara da incorniciare

    VIDEO LECCE – NAPOLI 0-2

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  • Napoli, arriva il rinnovo di Hamsik. Sarà azzurro fino al 2016

    Napoli, arriva il rinnovo di Hamsik. Sarà azzurro fino al 2016

    Marek Hamsik al Napoli fino al 2016. E’ certo dunque il prolungamento dell’accordo tra il giocatore slovacco e la società campana, arrivato stasera in quel di Castelvolturno alla presenze anche del presidente degli azzurri Aurelio De Laurentiis e del procuratore del giocatore, Jurai Venglos. Hamsik, già da cinque anni al Napoli, con questo nuovo accordo dovrebbe rimanere ancora altri quattro anni in Italia.

    Dovrebbe perché si sa che spesso nonostante gli accordi duraturi un’offerta dii mercato importante può stravolgere il tutto. Ma De Laurentiis sembra intenzionato a tenersi stretto il proprio gioiese, come accaduto anche nel corso della passata estate quando il Milan tentò il tutto per tutto al fine di portarlo in rossonero, senza tuttavia riuscirci, complice anche la volontà del giocatore di giocare a Napoli quella Champions League conquistata pochi mesi prima.

    Marek Hamsik ©JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Il tutto arriva nonostante Hamsik in questa stagione non sia stato costante come rendimento. Alcune prestazioni importante ed altre anonime per lui, che forse ha risentito dell’arretramento previsto da Walter Mazzarri. In campionato sin qui ha segnato sette gol, ma nei giorni scorsi si è detto convinto di poter, anche grazie ai suoi gol, riportare il Napoli in Champions League, ossia conquistare quel terzo posto in classifica al momento in mano alla Lazio.

    Il primo rinnovo importante dunque è arrivato, mettendo così a tacere alcune voci di mercato. Adesso è importante capire cosa ne sarà degli altri due tenori, Edinson Cavani ed Ezequiel Lavezzi. Sui due ci sarebbero già diverse squadre, ed in particolare il primo avrebbe tanto mercato sia in Inghilterra che in Italia. Cosa farà De Laurentiis? Secondo molti attenderà il termine del campionato in modo da capire quale competizione andrà a disputare la sua squadra, se la Champions o l’Europa League e dunque quali sono anche le potenziali entrate economiche. I tifosi certamente sognano che il trio non si sciolga, e a meno di grosse offerte sarà così.

  • Milan, trequartista cercasi: Kakà o Hamsik?

    Milan, trequartista cercasi: Kakà o Hamsik?

    A.A.A. Trequartista cercasi per il Milan. L’annuncio non apparirà, di certo, sui portali di informazione occupazionale, ma potrebbe comunque interessare molti candidati. La ricerca del trequartista per la squadra di Allegri, infatti, è finalizzata ad individuare un’alternativa per Kevin Prince Boatengche, se sta bene, è considerato dal mister livornese un titolare inamovibile, soprattutto alla luce della sua idea di gioco, che prevede sempre la presenza di un uomo dietro le punte. Gli attuali sostituti del ghanese, infatti, non sembrano dare le giuste garanzie al Milan, considerando che Clarence Seedorf, il prossimo anno potrebbe andar via, e che Emanuelson e Robinho mancano spesso di continuità.

    Ricardo Kakà © Javier Soriano/Getty Images

    Il presidente Berlusconi, soprattutto adesso che è tornato ad occuparsi a tempo pieno del Milan, vorrà “piazzare” un colpo di mercato capace di far entusiasmare i tifosi, un “colpo ad effetto” come si suol dire: i papabili, in tal senso, potrebbero essere due candidati di primissimo livello, entrambi graditissimi all’ambiente rossonero: l’indimenticato Ricardo Kakà e Marek Hamsik.

    Il brasiliano, osannato quando giocava in maglia rossonera, potrebbe lasciare a fine stagione la corte di Josè Mourinho, a maggior ragione se dovesse riuscire a vincere un trofeo con la maglia delle merengues, e se decidesse di ridursi l’attuale ingaggio potrebbe ritornare a vestire la maglia che lo ha reso celebre nel panorama del calcio che conta, “dribblando” l’interesse – mai nascosto – da parte del Paris Saint Germain di Leonardo.

    “Marechiaro” Hamsik, invece, potrebbe decidere di lasciare il Napoli, soprattutto dopo esser stato criticato nelle ultime uscite della squadra, in cui lo slovacco è sembrato ben lungi dai suoi standard abituali: spento e sottotono, raramente decisivo in zona gol. Nonostante sia uno dei perni della squadra, se dovesse giungere un’ offerta “irrinunciabile” il presidente De Laurentiis potrebbe decidere di lasciarlo partire, ancor di più se il Napoli non dovesse riuscire a centrare l’obiettivo terzo posto e venissero a mancare, dunque, i consistenti introiti provenienti dall’ingresso in Champions League.

  • Lazio Napoli, notte da Champions all’Olimpico

    Lazio Napoli, notte da Champions all’Olimpico

    Poco prima della Santa Pasqua la serie A regala un ultimo succulento appuntamento. Lazio Napoli vale la Champions League e arriva alla fine di una giornata entusiasmante che ha visto il Milan soccombere in casa contro la Fiorentina riaprendo definitivamente il discorso scudetto, l’Udinese riprendersi in ottica terzo posto mentre Roma e Inter oramai costrette ad accontentarsi delle briciole dopo un campionato decisamente anonimo. Lazio e Napoli arrivano all’appuntamento in un stato di forma psicofisico decisamente provato dagli impegni Europei ma con la voglia spasmodica di superarsi cercando lo scatto decisivo verso la prossima Champions League.

    Edy Reja deve far i conti con le tantissime assenze riproponendo il modulo ad albero di Natale in attacco con capitan Rocchi costretto agli straordinari per sopperire alla pesante assenza di Miroslav Klose.

    Goran Pandev titolare Lazio Napoli | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Le aquile sperano in una giornata si di Hernanes e nelle capacità di inserimento di Mauri. In difesa DIakitè dovrebbe sostituire Dias al fianco di Biava mentre sugli esterni ci saranno Konko e Radu.

    Mazzarri arriva a Lazio Napoli con qualche contestazione in settimana. Il tecnico livornese è accusato di far scarso uso della panchina affidandosi alla vecchia guardia anche quando è fuori condizione. Questa sera però le assenze di Maggio e Zuniga lo costringerà ad uno stravolgimento tattico adoperando l’inconsueta difesa a 4 con Campagnaro e Aronica esterni e Britos a far coppia con capitan Cannavaro. In avanti al trio delle meraviglie Hamsik, Lavezzi e Cavani si aggiungerà anche Pandev. In mediana con Inler ci sarà Dzemaili invocato a gran voce dai tifosi.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO NAPOLI
    LAZIO (4-2-3-1):
    Marchetti; Konko, Biava, Diakité, Radu; Ledesma, Cana; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Rocchi. A disposizione: Bizzarri, Scaloni, Zauri, Garrido, Candreva, Kozak, Alfaro. All. Reja

    NAPOLI (4-3-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos, Aronica; Dzemaili, Inler, Hamsik; Pandev, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Colombo, Grava, Fernandez, Fideleff, Dossena, Dezi, Vargas. All. Mazzarri

    ARBITRO: Mazzoleni (Niccolai-Marzaloni, 4° uomo: Gervasoni)

  • Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    Napoli, scelte Mazzarri fanno discutere. Insorgono le “riserve”

    La sconfitta maturata sul campo della Juventus ha evidenziato tutti i limiti di un Napoli che sembra aver finito la benzina. A dire la verità questa sensazione si era avuta già nel match degli ottavi di finale di Champions League perso 4 a 1 contro il Chelsea. Una squadra stanca, completamente lontana da quella che ad inizio stagione faceva faville in Champions e che fa difficoltà anche a tirare in porta, va completamente in tilt sui calci piazzati e non riesce nemmeno a giocare in velocità sulle fasce come spesso accaduto. I tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani sembrano irriconoscibili rispetto a qualche tempo fa: mai pungenti, visibilmente stanchi, incapaci anche solo di mettere ansia alle difesa avversaria.

    In difesa invece la spia di Aronica sembra segnare il rosso fisso da tempo mentre Cannavaro e Campagnaro non riescono più ad esprimersi su buoni livelli. A questi va aggiunto il nervosismo di Zuniga, ieri sera espulso per una gomitata rifilata a Chiellini ma anche le precarie condizioni di Maggio, recordman di sostituzioni nel primo tempo nel corso dell’ultimo mese. Detto ciò una domanda sorge spontanea: perché Mazzarri da inizio stagione continua ad affidare il Napoli sempre ai soliti undici senza mai far rifiatare qualcuno di essi? Il caso più lampante è quello di Maggio: spesso lo si sta facendo giocare non al top, e ciò gli sta causando infortuni su infortuni. Magari Dossena non avrà la stessa spinta, ma se non gli viene mai data fiducia non può dimostrare appieno le proprie potenzialità.

    In avanti il trio delle meraviglie ha fatto gli straordinari ma in panchina c’è un Pandev che a livello di esperienza probabilmente ha qualcosina in più degli altri, e spesso quest’anno ha trovato anche la rete. Perché non dargli spazio? Eppure sembra poter essere assolutamente in grado di sostituire uno dei tre tenori. Senza dimenticare l’oggetto misterioso Edu Vargas , arrivato a gennaio quasi come il bomber che avrebbe consentito agli azzurri di fare il salto di qualità ed invece relegato a riserva. Peggio di quanto accaduto a Lucarelli, il cui apporta è praticamente nulla. Eppure i suoi gol in Serie A negli anni scorsi li ha fatti.

    Walter Mazzarri © Giuseppe Bellini/Getty Images

    A centrocampo il discorso non cambia di molto: Dzemaili , soffiato in estate ad un’agguerrita concorrenza non ha avuto mai quella fiducia che si è conquistato sul campo con buone prestazione negli spezzoni di gara che gli sono stati riservati. Di Dossena invece abbiamo detto. Ma il caso più curioso appare quello difensivo: Aronica quest’anno non ha convinto quasi nessuno. Ed invece continua a giocare titolare mentre il nazionale argentino Fernandez continua a stare fuori. Ma quest’ultimo ogni qualvolta è stato chiamato in causa ha fatto sempre la sua ottima figura. Sempre fuori anche Fideleff e Britos, quest’ultimo autore di un grandissimo campionato lo scorso anno al Bologna e a cui in estate si erano interessati diversi club tra cui la Juventus.

    In sintesi, rispetto allo scorso anno, l’unico volto nuovo tra gli undici intoccabili è Inler. Detto ciò una domanda sorge spontanea: a cosa sono serviti i rinforzi messi a disposizione dalla società all’allenatore nel corso delle finestre di mercato visto che giocano sempre i soliti undici? Che spreco di risorse vi è stato in questo senso visti alcuni investimenti importanti come quello che ha portato Edu Vargas in Campania? Se lo è chiesto anche il presidente Aurelio De Laurentiis il quale dopo la netta sconfitta patita allo Juventus Stadium ha “ordinato” a Mazzarri di dare spazio, in questo finale di stagione, ai giovani fino a 22 anni con qualche altro elemento di massimo 27 anni. Finalmente Mazzarri cambierà l’intoccabile undici? Staremo a vedere.

  • Una grande Juve bastona il Napoli. Il Milan ora è più vicino

    Una grande Juve bastona il Napoli. Il Milan ora è più vicino

    Un altro ostacolo superato, un’altra sfida insidiosa affrontata così come doveva essere, e un altro segnale forte a chi sta ancora li davanti. La Juventus, come una vera macchina da guerra, mette al tappeto il Napoli che forse senza troppa convinzione era giunto allo Juventus Stadium per tirare un brutto Pesce d’Aprile ai milioni di tifosi bianconeri. Pesante la sconfitta subita, 3-0, in chiave Champions alla luce dello stop di ieri della Lazio contro il Parma e pesante anche la vittoria dei padroni di casa che con i 3 punti accorciano le distanze dal Milan fermato ieri al Massimino dal Catania.

    In uno scenario che anche oggi ha registrato il tutto esaurito parte forte la Juventus che scende in campo con il 3-5-2 che vede l’esclusione dagli undici titolari di Pepe e Matri. Conte sceglie di schierare Bonucci al centro della difesa affiancato dai soliti Barzagli e Chiellini con i laterali De Ceglie e Lichtsteiner a supporto dell’eroico Vidal, Pirlo e Marchisio. In attacco preferita la coppia Vucinic-Borriello. Per Mazzarri invece formazione tipo con l’unica variante Zuniga a sinistra al posto di Dossena e il solito tridente Hamsik-Cavani-Lavezzi con Gargano e Inler in mediana.

    Parte subito forte la Juventus con Borriello che già nei primi minuti sciupa un’occasione fornita da Pirlo. Qualche minuto più avanti sarà Vidal a non inquadrare la porta di testa e poco più avanti toccherà a Pirlo, solito faro del gioco bianconero, a pungere con una punizione dai 35 metri che finisce di poco alto sulla traversa. La sensazione, dopo appena 20′ di gioco è che la Juventus crea tantissimo, domina il campo ma non punge, complice anche il poco supporto delle due punte.

    Juve-Napoli Vidal e Bonucci | © Marco Luzzani/Getty Images

    Per vedere il primo guizzo degli azzurri si deve attendere il 15′ quando Hamsik si trova a tu per tu con Buffon, lo supera ma lo slovacco si allunga il pallone sul fondo. Sfortunato Mazzarri al 25′ perde Maggio per il solito problema muscolare che lo ha colpito anche contro il Chelsea. Spazio per Dossena con Zuniga costretto a cambiare fascia. Il primo tempo termina sullo 0-0 con una Juventus che da l’impressione di avere una condizione fisica migliore rispetto ai partenopei e lo dimostra subito nella ripresa quando la squadra di Conte entra in campo con la caparbietà giusta per trovare la via del gol.

    Rete che si concretizza al 9′ della ripresa sugli sviluppi di una punizione Pirlo mette in mezzo per Vucinic, il montenegrino calcia verso la porta trovando sulla traiettoria della conclusione il ginocchio di Bonucci che devia quel tanto che basta per mettere fuori causa De Sanctis. Il vantaggio porta serenità e ancor più cattiveria tra i bianconeri che subito troverebbero il raddoppio con Vucinic se solo Orsato non avesse segnalato un fuorigioco che la moviola ha poi rivelato inesistente. Conte prova l’inserimento di di Caceres per Lichtsteiner mentre Mazzarri prova ad aggiustare la squadra inserendo Pandev per Inler e in effetti l’ingresso del macedone sembra dare una scossa per gli azzurri che durerà però giusto qualche minuto perchè a chiudere le speranze del Napoli ci pensa Vidal che trova il raddoppio con una super azione: entra in area e con una serie di finte alla Ronaldo disorienta Campagnaro lasciando partire un sinistro sul secondo palo che batte De Sanctis.
    Sul finale c’è spazio anche per Alex Del Piero che rileva un altalenante Vucinic e appena il tempo di toccare il primo pallone che con un assist preciso manda in rete Quagliarella entrato poco prima del capitano a rilevare Borriello. L’ex di turno taglia definitivamente le gambe e anche il morale agli uomini di Mazzarri costretti anche nel finale a giocare in 10 uomini per l’espulsione di Zuniga per una gomitata rifilata a Chiellini. La seta di gol della Juve non si placa neanche sul risultato ormai acquisito del 3-0 e infatti continui sono i tentativi per calare il poker: ci prova ancora da fuori Marchisio e anche lo stesso capitano che di dimostrare il suo valore in campo sembra non poterne fare a meno.

    La Juventus conquista 3 punti d’oro per la corsa allo scudetto, il Milan ora farà sogni meno tranquilli con una rivale a -2 che ha ancora una volta dimostrato di essere la squadra più in forma del campionato. Il Napoli invece non riesce ad agganciare il terzo posto rimanendo ancora a 3 punti dalla Lazio. La squadra sta probabilmente pagando il dispendio di energie in Champions League, questa sera il trio delle meraviglie non ha brillato e, come nelle ultime precedenti partite, anche negli altri reparti qualcosa sembra si sia inceppato. Ne sono la prova le statistiche rilasciate a fine gara che evidenziavano la netta supremazia dei bianconeri con 19 tiri totali al cospetto dei 5 registrati dai partenopei e di questi nessuno indirizzato verso la porta. Buffon? Spettatore non pagante.

  • Coppa Italia, Napoli – Siena 2-0. Azzurri in finale dopo 15 anni

    Coppa Italia, Napoli – Siena 2-0. Azzurri in finale dopo 15 anni

    Sarà il Napoli di Walter Mazzarri a sfidare la Juventus nella finale di Coppa Italia in programma il 20 maggio allo stadio Olimpico di Roma. Gli azzurri infatti hanno superato per 2 a 0 il Siena di Sannino, ribaltando così la sconfitta per 2 a 1 patita all’andata. Un pizzico di fortuna ha aiutato i partenopei, capaci di trovare il vantaggio grazie ad un autogol e a raddoppiare in contropiede con Cavani. A nulla valgono i tentativi dei toscani, i quali vedono sfumare un traguardo storico. Traguardo che il Napoli ritrova cosi a distanza di quindici anni. Per quanto riguarda le squadre scese in campo Mazzarri recupera Maggio e Lavezzi schierando così l’undici titolare che bene ha fatto in questa stagione sia in campionato che in Champions. Il Siena dal canto suo fa tanto turnover rinunciando a molti titolari. Le uniche novità rispetto alla vigilia sono gli inserimenti di Pesoli e Brienza.

    Napoli che comincia subito ad attaccare e al 5’ su cross basso di Zuniga tocca a Cavani concludere verso la porta di Brkic. Palla che però si perde sul fondo. Al 10’ il vantaggio dei partenopei: punizione di Lavezzi dalla trequarti lato destro, a centro area Vergassola tenta di anticipare gli avversari ma gonfia la rete della propria porta. La reazione del Siena è immediata ma l’ex di turno Mannini sfiora il pareggio, con Campagnaro che è bravo a sventare il pericolo in scivolata. Pronta la risposta di Cavani su assist di Lavezzi, ma Brkic è attento e para. Campani che continuano a tenere in mano il pallino del gioco ma che curiosamente alla mezz’ora trovano il gol del raddoppio in azione di contropiede: Cavani fa ripartire la squadra allargando per Lavezzi, quest’ultimo serve Hamsik il quale continua nella propria corsa servendo a centro area l’accorrente Cavani per il 2-0. Inler va subito vicinissimo al tris, ma è ancora una volta Brkic a sventare il pericolo. Unico neo nel primo tempo del Napoli l’infortunio, l’ennesimo, capitato a Maggio. Al suo posto c’è Dossena.

    Esultanza Napoli © Paolo Bruno/Getty Images

    Ad inizio ripresa il Siena capisce che bisogna osare un po’ di più per puntare a conquistare, quanto meno, i tempi supplementari. Ma nonostante tutto le occasioni da rete latitano. Dal canto suo Mazzarri cambia, inserendo Dzemaili al posto di Gargano in modo da dare maggiore dinamicità in mezzo al campo. Sannino getta nella mischia i centimetri di Bogdani, ma per lui i palloni giocabili saranno pochi. A 12’ dalla fine ci prova Lavezzi, servito da Hamsik, ma la conclusione è da dimenticare. Brienza invece tenta di incunearsi in area di rigore e dopo aver vinto un rimpallo si fa anticipare dalla difesa campana. Di contro Hamsik non sfrutta a dovere un contropiede. Nel finale tanto possesso palla ma occasioni inesistenti per il Siena. Alla fine fa festa solo il Napoli.

    Le pagelle di Napoli Siena
    Cavani 7: Il solito trascinatore. E’ lui ad iniziare e concludere l’azione del raddoppio. Una prova maiuscola la sua visto che quando c’è da dare una mano dietro lo fa senza problemi.
    Campagnaro 6.5: Se la difesa dei partenopei non rischia mai nulla è anche grazie a lui. Sempre pulito e preciso, non commette mai errori.
    Inler 6.5: Sfiora il tre a zero che avrebbe evitato la sofferenza finale, ma la sua qualità in mezzo al campo si fa sentire.
    Lavezzi 6.5: Gli manca solamente il gol, poiché è molto attivo tanto che i difensori del Siena fanno fatica a frenarlo.
    Brkic 7: Grazie ad un paio di sue parate il Siena continua a rimanere in vita. Sui gol non può fare veramente nulla
    Terzi 5: Soffre maledettamente la tecnica e la rapidità degli attaccanti campani. Una serata da dimenticare per lui.
    Vergassola 5.5: Tanta sfortuna sicuramente, ma il suo autogol spiana la strada al Napoli.
    Brienza 6.5: E’ l’unico, davanti, a fare qualcosina di buono, anche se non riesce mai a trovare la porta difesa da De Sanctis.

    Il tabellino di Napoli Siena
    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 6; Campagnaro 6.5, Cannavaro 6, Aronica 6; Maggio sv (41′ Dossena 6), Inler 6.5, Gargano 6 (18′ st Dzemaili 6), Zuniga 6; Hamsik 6.5, Lavezzi 6.5 (38′ st Pandev sv); Cavani 7. In panchina: Rosati, Britos, Fernandez, Vargas. Allenatore: Mazzarri 6.5
    Siena (4-3-2-1): Brkic 7; Pesoli 5.5, Terzi 5, Contini 5, Belmonte 5.5 (21′ st Bogdani 6); Vergassola 5.5, Parravicini 5.5, Rossi 6; Mannini 6 (32′ st Sestu sv), Brienza 6.5; Larrondo 6 (34′ st Gonzalez sv). In panchina: Farelli, Vitiello, Codrea, Gazzi. Allenatore: Sannino 5.5

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