Che i giocatori di calcio siano diventati vanitosi è cosa risaputa, ben curati, look di tendenza, pettinature particolari o personalizzate. Eppure quando c’è di mezzo un pegno da pagare per la vittoria di una partita, la prima cosa che viene sacrificata sono proprio i capelli.
Era successo ai nostri Azzurri (ricordate Camoranesi?) per la vittoria del mondiale del 2006 (ma anche a tanti altri giocatori) e adesso, lo stesso sacrificio è toccato a Marek Hamsik.
“Se la Slovacchia va in Sudafrica mi rapo a zero” – aveva promesso il fantasista del Napoli e così, ad obiettivo raggiunto, Hamsik ha mantenuto fede alla sua promessa e aggiunge:
“So già che in Italia saranno sorpresi per il mio nuovo look ma non mi dispiace, era giusto festeggiare in modo indimenticabile“.
Non ci resta che attendere per poter ammirare le sue bizzarre pettinature.
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Marek Hamsik paga pegno e si rapa a zero
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Serie A 11 Giornata: Juventus – Napoli 2-3. Crollo bianconero, i partenopei vincono in rimonta
Quella squadra bella e spietata di mercoledì sera era solo un miraggio. La vera Juve è questa, disattenta, senza personalità e piena di defezioni tattiche frutto dei soliti errori del tecnico Ferrara che non sembra avere, almeno per il momento, l’esperienza di poter guidare un grande club.
Allora a questo punto cade inevitabilmente l’appellativo di anti-Inter, come qualcuno aveva “gridato” in settimana. Diego si è dimostrato un vero e proprio flop; a parte la partita di Roma il fantasista brasiliano è risultato un fantasma in tutte le sue uscite. Sulla carta doveva essere il fiore all’occhiello della nuova Juve che era nata in questo mercato estivo, la dirigenza aveva investito su di lui 25 milioni di euro ma ad ora non ha dimostrato praticamente nulla.
Consentitemi di dire che manca la “sola presenza in campo” del capitano bianconero Alessandro Del Piero. Alex è sinonimo di vittoria, infonde sicurezza e tranquillità (che al momento sembrano lontano anni luce) ai compagni ed è l’unico in grado di tirare fuori dal cilindro la giocata magica che risolve la partita. Magari la Juve con Del Piero sarà altra roba, questa è inguardabile.
Complimenti al nuovo Napoli di Mazzarri che ha nel vero senso della parola rianimato un cadavere e sta giocando a livelli da grande squadra.
Il pareggio in extremis infrasettimanale contro il Milan non è stata una casualità: la squadra gioca per tutti i 90 minuti e, cosa più importante, crede sempre nel risultato: la Fiorentina lo ha provato domenica scorsa quando nei minuti di recupero Maggio si è fatto trovare al posto giusto nel momento giusto e regalato così una vittoria esterna che mancava da un anno; il Milan ne ha fatto le spese mercoledì quando si è visto rimontare i 2 gol di vantaggio nei 3 minuti di recupero finali; oggi è toccato alla Juve farsi rimontare dal 2-0, addirittura fino al 3-2 finale che ha portato gli azzurri nella storia. Erano infatti 21 anni che il Napoli non espugnava Torino (5-3 del 20 novembre 1988), erano i tempi d’oro di Maradona e Careca.
Per la cronaca le reti sono state realizzate da Trezeguet al 35′, bravissimo come al solito a girare di testa un cross in area di Grygera, e da Giovinco al 54′ su clamoroso errore di Contini che regala l’assist al fantasista bianconero per il 2-0 parziale. Il Napoli prima accorcia le distanze con Hamsik 5 minuti dopo, imbeccato alla perfezione da Datolo appena entrato in campo al posto di Campagnaro, poi pareggia lo stesso argentino in mischia in area sugli sviluppi di un calcio d’angolo e infine raggiune la vittoria e porta a casa i 3 punti ancora grazie ad Hamsik che usufruisce di un rigore in movimento regalato dallo svarione di Tiago, che invece di spazzare la sfera, la svirgola porgendola allo slovacco che buca Buffon per la terza volta.Il tabellino
Juventus (4-2-3-1): Buffon; Grygera, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Melo, Poulsen (76′ Amauri); Camoranesi (31′ Tiago), Diego, Giovinco (83′ De Ceglie); Trezeguet.
A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Molinaro, Immobile.
Allenatore: Ferrara.
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro (58′ Datolo), Cannavaro, Contini; Maggio, Gargano, Cigarini, Aronica; Lavezzi (85′ Pazienza), Hamsik; Denis (69′ Quagliarella).
A disposizione: Iezzo, Grava, Rinaudo, Pià.
Allenatore: Mazzarri.
Arbitro: Damato di Barletta
Marcatori: 35′ Trezeguet (J), 54′ Giovinco (J), 59′, 81′ Hamsik (N), 64′ Datolo (N)
Ammoniti: Chiellini (J), Contini, Campagnaro. P.Cannavaro (N)
Espulsi: 93′ Amauri (J) per gioco scorretto -
Amichevoli estive: il Napoli ne fa 5 al Sollenau. Lavezzi già in forma
Ottimo test per il Napoli che nell’ultima amichevole prima del rientro in Italia ha sommerso sotto una valanga di gol gli austriaci del Sollenau.
Donadoni schiera una difesa a 3 composta da Santacroce, Cannavaro e Contini, un folto centrocampo con Gargano, Amodio e Hamsik a far legna a centrocampo e sulle corsie laterali Maggio e Zuniga; in avanti la coppia Lavezzi e Quagliarella.
Pronti via e al 6′ i partenopei si portano in vantaggio con Lavezzi, servito dal suo compagno di reparto Quagliarella; l’argentino dimostra di essere in gran forma e raddoppia alla mezz’ora di gioco scartando il portiere e insaccando a porta sguarnita. Passano 4 minuti ed è Hamsik a firmare il 3-0 con Quagliarella ancora nelle vesti di assist-man.
Il Sollenau ha una reazione d’orgoglio e accorcia le distanze due minuti più tardi con Knaller che sorprende Navarro ma è un fuoco di paglia perchè il Napoli porta le marcature a 4 grazie ad un calcio di rigore concesso dal direttore di gara e trasformato da Hamsik. Si va a riposo sul 4-1.
Nella ripresa Donadoni cambia tutti i suoi uomini mandando in campo De Sanctis, Grava, Rinaudo, Aronica, Montervino, Blasi, Pazienza, Datolo, Vitale, Denis e l’ultimo arrivato Hoffer. Il definitivo 5-1 è siglato da Denis.
Nella prossima amichevole il Napoli affronterà al San Paolo l’Espanyol in programma il 5 agosto.Il tabellino
NAPOLI-SOLLENAU 5-1 (6′ Lavezzi, 31′ Lavezzi, 35′ Hamsik, 37′ Knaller, 40′ rig. Hamsik, 49′ Denis)
NAPOLI primo tempo (3-5-2): Navarro; Santacroce, Cannavaro, Contini; Maggio, Gargano, Amodio, Hamsik, Zuniga, Lavezzi, Quagliarella.
NAPOLI secondo tempo (3-5-2): De Sanctis; Grava, Rinaudo, Aronica; Montervino, Blasi (28′ st Bogliacino), Pazienza, Datolo, Vitale (28′ st Rullo); Denis, Hoffer.
Allenatore: Donadoni
SOLLENAU: Sprinzer, Aigner, Jaitner, Ofner, Grob, Knaller, Klemen, Eberhardt, Hinesser, Strebinger, Jaiczay. Allenatore: Carsten -
Il Napoli ai napoletani: Donadoni dopo Quagliarella vuole anche Di Natale
Il Napoli vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista dopo il flop della scorsa stagione e per farlo cerca di affidarsi a napoletani doc. Preso Fabio Quagliarella ora l’obiettivo numero uno si chiama Antonio Di Natale che il direttore generale Marino cercherà di strapparlo in tutti i modi all’Udinese per riportarlo a “casa” e regalare così al tecnico Donadoni un attacco esplosivo con i due ex friulani affiancati dal “Pocho” Lavezzi che ha dichiarato di voler rimanere a Napoli.
Il patron bianconero Pozzo però essendosi già privato di Quagliarella potrebbe cedere Di Natale solo davanti ad un’offerta irrinunciabile, cosa che al momento il club partenopeo non può permettersi: si parla di una cifra che si aggira intorno ai 20 milioni di euro.
Ma nelle mira di Donadoni è entrato anche il colombiano Zapata che secondo il tecnico sarebbe il difensore ideale per come intende schierare in campo la squadra nella prossima stagione. Marino ha offerto Santacroce, Mannini e 5 milioni di euro, Pozzo ne vuole almeno 12; si incontreranno a metà strada.
Donadoni sta realizzando pian piano il suo progetto che indiscutibilmente sta diventando sempre più interessante: dopo la conferma di Marek Hamsik, sul quale c’era la Juve in pressing, quella probabile di Lavezzi e gli acquisti già definiti di Quagliarella e Cigarini, gli acquisti di Di Natale e Zapata alzerebbero di molto il tasso tecnico della squdra oltre che portare vivacità ed entusiasmo nell’ambiente napoletano. -
Mercato Juve: è fatta per Diego e Hamsik
Pare ormai conclusa la trattativa che porterà il brasiliano Diego dal Werder Brema alla Juventus. A confermarlo è lo stesso giocatore che ha dichiarato di preferire l’Italia e che la società bianconera sia uno dei club più forti al mondo: “Non so a che punto siano le trattative, quindi non posso dire nulla, anche se tutti mi chiedono quale sarà il mio futuro. La Juventus è una grande squadra, e il campionato italiano è quello che preferisco”.
Insomma sembrano proprio parole d’addio ai teutonici che comunque in cambio riceveranno da Torino un bel gruzzoletto (20-25 milioni) da rinvestire subito nel mercato per rinforzare la squadra, visto il flop di questa stagione.
Ma in casa Juve tiene banco anche la trattativa con il Napoli per Hamsik che giorno dopo giorno si avvicina sempre più a vestire il bianconero. De Laurentis si accontenterebbe di una somma in denaro pari ad una decina di milioni di euro più il cartellino di Criscito e Palladino.
La Juve vuole rinnovare il suo centrocampo, visto il ritiro di Pavel Nedved e sicuramente con gli arrivi del brasiliano e dello slovacco la linea mediana acquisterebbe fantasia, quello che è mancato per gran parte della stagione ai bianconeri.
Poi dovrebbe essere il turno della difesa ad essere rinnovata che oramai pare non convincere più; un centrale di spessore da affiancare a Chiellini e un paio di terzini. -
Napoli: il nuovo ciclo Donadoni
In un’ intervista Sky, per la rubrica Spaccanapoli, Roberto Donadoni, nuovo allenatore del Napoli dopo l’esonero di Reja, fa il punto della situazione sul futuro della squadra.
Sull’ambiente che ha trovato al suo arrivo dice: “C’è da conoscere, c’è da capire, è una fase di studio per me e anche per i giocatori. Si va avanti su questo tipo di discorso e poi la conoscenza darà indubbiamente qualche strumento in più per il futuro. L’aspetto più impellente e che va curato di più in questa fase è quello psicologico, perché quando la squadra viene da una serie di risultati non positivi, in cui fa fatica, subentrano paure e tensioni eccessive. È chiaro che questo aspetto va subito rivisto e migliorato. Sono ragazzi giovani, la gran parte di loro non ha molta esperienza e questo ha influito in maniera negativa. Adesso devono convincersi che si devono mettere tutto alle spalle e riprendere la marcia».Ancora dice: “Questa è una squadra che non può dipendere solo da Hamsik e Lavezzi, che sono sicuramente due giocatori di qualità, di talento e di prospettiva, ma ha necessità dell’apporto di tutti. È una squadra che deve fare affidamento su tutto l’organico”.
Nelle ultime due gare la squadra partenopea ha raccolto solo due punti che però fanno ben sperare se non altro perchè qualche cambiamento in campo si è visto. Innanzitutto tra le fortune di Donadoni c’è sicuramente quella di aver potuto contare sull’apporto di Mannini che, senza nulla togliere al giovane Vitale, macina Km sulla fascia sinistra. Tra le novità proposte dal neo ct vi è il ritorno in campo di Grava, giocatore che con Reja non aveva trovato molto spazio anche a causa dell’ingombrante presenza di Maggio e Montervino.
Anche il presidente Aurelio De Laurentis è soddisfatto da quanto fatto finora da Donadoni che guarda con sguardo ottimista al futuro.
Si pensa infatti già al calciomercato, e tra i papabili spunta il nome dell’attaccante rossonero Marco Borriello anche se, spiega Marino: “Marco è un giocatore che ci piace però è prematuro parlarne ora – spiega il dg -. Credo che su Borriello il Milan abbia puntato molto e non credo che gli infortuni abbiano condizionato il giudizio della società nei suoi confronti”.