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  • Marotta: ” Champions? La Juve ci crede”

    Marotta: ” Champions? La Juve ci crede”

    Giuseppe Marotta direttore generale dell’area sportiva bianconera intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport su Radiouno ha analizzato il momento positivo che la Juventus sta vivendo in quest’ultime giornate di campionato: “Dobbiamo essere prudenti e realisti, il distacco tra noi e la Champions e’ consistente, i punti sono tanti a sei giornate dal termine, ma l’obbligo di crederci e impegnarci fino in fondo c’è”.

    Il commento del dirigente juventino si sposta alla difficile partita di ieri, caratterizzata dalle incognite legate all’orario, al caldo patito, con un complimento all’allenatore che ultimamente è stato a suo modo di vedere troppo criticato: “Abbiamo dimostrato di saper reagire a una situazione difficile come quella di ieri e con un gran caldo. È  stata quasi un’impresa per noi considerando che Del Neri ha utilizzato 12 su 14 giocatori diversi rispetto alla stagione passata”.

    ANNUS HORRIBILIS – Certamente non basteranno queste ultime giornate di campionato a cancellare il solito annus horribilis che la Juventus sta passando dopo l’esperienza di Calciopoli, soprattutto considerando le esigenze di una tifoseria abituata a palcoscenici migliori: “La pressione attorno alla Juve e’ forte, questa squadra ha ottenuto vittorie importanti e in questo periodo dopo Calciopoli non siamo riusciti a ottenere risultati importanti. Il tifoso era abituato a vincere, il credito si e’ un po’ consumato e ogni domenica bisogna cercare di vincere e onorare la maglia che si indossa”.

    INFORTUNI Se i risultati sperati non sono arrivati. E il progetto Juve non è decollato le colpe sono da rilevare anche nei troppi infortuni che hanno colpito la rosa bianconera: “E’ vero, ma molti sono di carattere traumatico, di conseguenza c’e’ anche la componente fortuna. Il Napoli non ha avuto tanti infortuni, e’ una virtù ma anche un aspetto fondamentale. Credo che ormai il calcio sia esasperato sul piano agonistico e i problemi muscolari e traumatici sono all’ordine del giorno e bisogna tenerne conto nella costruzione di una squadra che non può  avere una rosa contenuta”.

    CAPITOLO DEL NERI Marotta ribadisce la fiducia incondizionata al tecnico, parlando di continuità e pazienza per arrivare ai risultati sperati: “Del Neri ha ridato un’identità’ a un gruppo tra numerose difficoltà e dopo una politica di rinnovamento. Non e’ un caso che le squadre che ci stanno sopra sono costruite negli anni, a partire dal Napoli. Ci vuole anche pazienza e il modello di riferimento si costruisce nel tempo, a patto che non arrivi un Abramovich di turno, anche se non e’detto che con i soldi si riescano a ottenere obiettivi vincenti. Raramente il nostro tecnico ha avuto la possibilità di mandare in campo la stessa formazione, anche oggi abbiamo 12 giocatori fuori. Il Napoli e’ riuscito a utilizzare 17-18 giocatori, mentre noi ne abbiamo mandati in campo 35. La società e’ compatta e siamo una delle poche squadre che nonostante un ruolino di marcia non soddisfacente non ha cambiato allenatore”.

    CASO BUFFON – Caso chiuso con Buffon che rimane il portiere titolare della Juve: “Non esiste nessun problema Buffon. E’ il portiere titolare della Juve, e’ stato riconosciuto come il miglior portiere degli ultimi 10 anni e gode della stima di tutti. Abbiamo ingaggiato in estate un altro bravo portiere come Storari perché serviva sostituire Buffon, che e’ rientrato dall’infortunio, ma dopo la partita di Roma i medici hanno stabilito la sua indisponibilità fisica. Del Neri si e’ affidato nuovamente a Storari, ma appena sarà disponibile tornerà titolare”. Su una possibile trattativa tra Buffon e la nuova Roma di Di Bendetto, Marotta si dice molto scettico: “Riguardo alle voci e’ difficile che una società come la Roma in questo momento riesca già a intavolare un discorso di mercato”.

    (Fonte: ItalPress)

  • Juve: Buffon meriterebbe più rispetto

    Juve: Buffon meriterebbe più rispetto

    Buffon
    Che nel calcio non vi sia riconoscenza e che la memoria dei tifosi sia a breve termine è cosa risaputa, ma ciò che sta succedendo a Gianluigi Buffon negli ultimi giorni, a mio modo di vedere ha dell’incredibile. Sempre più solo il portierone azzurro, si ritrova in casa un concorrente di tutto rispetto ma che di certo non può contare su un curriculum come quello di Gigi, si tratta, ovviamente, di Marco Storari, arrivato tardi nel calcio d’élite, non ha nessuna intenzione di ritornare in provincia e ha recentemente dichiarato che: “solo un cieco non riuscirebbe a vedere quello che sto facendo” e “se la Juve dovesse chiedermelo firmerei a vita”. Parole importanti che non sono ovviamente piaciute a SuperGigi, che in passato ha più volte ribadito l’amore per i colori bianconeri e che sicuramente non pensava, a 33 anni e dopo tutto quello che ha fatto per la causa della Vecchia Signora, di ritrovarsi messo in discussione, non tanto dal tecnico Del Neri, quanto dalla società e soprattutto dai tifosi. Se per quanto riguarda la società, in fondo Buffon, se l’aspettava, visto anche il trattamento, ad onor del vero poco rispettoso del passato, riservato a gente come Camoranesi e Trezeguet, liquidati senza troppi fronzoli durante il mercato estivo, dopo una lunga e gloriosa militanza in bianconero, in nome del nuovo che avanza. Ad aver ferito l’animo del portierone è stato in realtà l’atteggiamento dei tifosi. Si proprio loro che lo hanno osannato, che hanno sofferto con lui per la retrocessione in serie B, che lo hanno sempre sostenuto e diciamoci la verità, loro che con l’ amore mostrato in più occasioni sono stati in fondo la causa per cui Gigi decise, da fresco campione del Mondo, di rimanere a Torino,  subito dopo la sentenza di Calciopoli. Un atteggiamento di poco riguardo nei confronti di una bandiera, ma soprattutto di un atleta che almeno fino a prova contraria è sempre uno dei più forti portieri al mondo. E’ apparso facile in queste settimane salire sul carro del “vincitore” Storari, che di certo ha da la sua ottime prestazioni, ma non bisogna avere la memoria corta, quando Buffon compiva miracoli, quando Buffon correva sotto la curva a Cagliari dopo un rocambolesco 3-2 a favore dei bianconeri, quando Buffon riportava la Juve nel posto che le compete e soprattutto quando Buffon chiedeva alla società di costruire un progetto vincente, quei tifosi erano con Buffon. Adesso dove sono? Non è certo mia intenzione scrivere un’apologia dell’atleta o della juventinità di SuperGigi, ciò che io credo è che bisognerebbe avere solo più rispetto, in un calcio che tutti sappiamo essere senza bandiere e senza valori, se non quelli legati al vil denaro. In un calcio in cui si scende in campo solo per un tot al mese, gente come i Buffon e i Del Piero, sono solo da ammirare e prendere ad esempio, gente che ha anteposto l’amore e il rispetto per una maglia che sentono propria all’amore per il guadagno. Frasi fatte certo e mille volte ripetute, ma che oggi come non mai tornano d’attualità. Non è dato sapere quale sarà il futuro del portierone azzurro, anche se mai come in questo periodo è stato vicino a lasciare la maglia bianconera, ciò che si può e si deve sapere è come reagiranno i tifosi ad un eventuale addio di un idolo incontrastato come Gigi. A tal proposito anche Marchisio ha ribadito che non riuscirebbe ad immaginare una Juventus senza Buffon ed è quello che in fondo ci auguriamo anche noi e se poi Storari deciderà di rimanere che ben venga, la qualità in casa bianconera serve se si vuol ricominciare a vincere.

  • Buffon sempre più solo e Storari fa il “provolone”

    Buffon sempre più solo e Storari fa il “provolone”

    Nonostante la vittoria all’Olimpico in casa Juventus si è vissuta una settimana di tensione scatenata dalle dichiarazioni post partita di Storari e i sempre più inistenti rumors che voglio Gigi Buffon in partenza verso nuovi lidi nella prossima stagione.

    Il portierone bianconero alle prese con una tonsillite prima e con qualche acciacco alla schiena poi si è ovviamente risentito delle parole di Storari ma ancor di più dal silenzio della società che non ha preso le sue difese. Oggi a Vinovo, Buffon non si è visto ma a far visita alla società c’era il suo procuratore Silvano Martina che ha tenuto a far il punto della situazione prima di lasciare il centro sportivo “Gigi ha avuto una leggera febbre domenica sera. Forse il problema si è scatenato per un piccolo dolore alla schiena che comunque non c’entra nulla con l’operazione all’ernia al disco che ha fatto qualche mese fa. E’ rimasto a riposo in questi giorni per precauzione ma già da domani sarà di nuovo a disposizione di Del Neri”.

    Storari che a questo punto potrebbe partire titolare anche contro il Genoa nel match delle 12:30 in programma domenica non perde l’occasione per cavalcare l’onda e in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport si dice pronto a legarsi a vita alla Vecchia Signora dicendosi sicuro che la JUventus possa tornare presto a vincere.

    Storari dice di esser stato frainteso domenica “Voglio chiarire subito questa cosa. Col mister mi sono spiegato appena rientrato negli spogliatoi. La mia buonafede non va messa in discussione. Ho parlato al fischio finale, ero euforico per la prestazione personale e per la vittoria, pesante, pesantissima. Certo, ho detto cose che si prestavano alle peggiori interpretazioni, però, davvero, non volevo offendere nessuno“. Aggiungendo poi di non aver avuto modo di parlare con Buffon e che i rapporti tra i due sono di stima reciproca

  • Juventus, i tifosi rinnegano Buffon. Storari rinnova, il futuro è Branescu

    Juventus, i tifosi rinnegano Buffon. Storari rinnova, il futuro è Branescu

    E’ oramai noto che qualcosa è successo tra Buffon e la Juventus, un rapporto fino a qualche mese fa molto solido ed a prova di bomba dove nemmeno la discesa negli inferi della serie b era riuscito a scalfire.

    La Juventus già questa estate aveva dato dei primi segnali non proprio incoraggianti sulla prosecuzione del rapporto, l’acquisto di Storari pagato 4 milioni di euro era più di un semplice indicatore della possibilità che il portierone della nazionale potesse andar via già a gennaio. Le grandi squadre non hanno voluto rischiare l’ investimento dato che Buffon rientrava da un infortunio alquanto serio come un operazione all’ ernia discale ed è qui che inizia la rottura tra il club bianconero ed il Gigi nazionale.

    Il rientro non è stato granchè con alcune incertezze, ma la rottura definitiva avviene nel posticipo di domenica sera, quando Buffon da forfait per un attacco febbrile e Storari riesce a non farlo rimpiangere con tanto di polemica finale sulla presunta “cecità” di Delneri.

    Gli unici rimasti sempre al fianco di Buffon sono sempre stati i tifosi, ma anche a quest’ ultimi non sono piaciuti i continui ammiccamenti alla Roma ed alla Priemer league e secondo un ultimo sondaggio di Tuttosport soltanto il 25% degli intervistati lo vorrebbe vedere in porta con il Genoa. Per il restante 75%, il portiere della Nazionale può attendere accomodandosi in panchina, e lasciando il palcoscenico a chi se lo è meritato sul campo, e non per il nome. Insomma, a quel Marco Storari partito come numero 2 ma che sta giocando come un vero numero 1.

    Oramai la Juventus ha fatto la sua scelta, via Buffon che costa tanto e non dà più le garanzie di un tempo e spazio a Storari, portiere che ha dimostrato affidabilità e che darà la possibilità al gioiellino Constantin Branescu, classe ’94 e primo ed ancora unico grande colpo di Fabio Paratici di poter maturare con tranquillità.

  • Storari, l’ambizione ti rende cieco

    Storari, l’ambizione ti rende cieco

    Per un giocatore e per un portiere in particolare esser ambizioso è fondamentale per migliorarsi e crescere. Marco Storari ne è un esempio, esploso tardi la sua carriera è stata sempre un crescendo da Messina fino alla strepitosa stagione con la Sampdoria nello scorso campionato.

    Quest’anno il passaggio di Marotta e Del Neri in bianconero e l’infortunio di Buffon nella parte iniziale del campionato gli hanno dato la possibilità di difender la porta della Juventus per la prima parte della stagione. Una occasione unica per un nato nel 1977 voglioso di dimostrare di poter meritare il posto da titolare in una big dopo aver fallito nel Milan.

    Il ritorno in pianta stabile di Buffon lo ha relegato in panchina confinandolo al ruolo di secondo trovando spazio solo nel match contro il Bologna in campionato per l’infortunio dell’azzurro e in Coppa Italia. La tonsillite ieri ha fermato Buffon e per Storari è stata l’occasione per tornare in campo, dimostrando di esser un degno vice Buffon.

    La sua prestazione contro la Roma è stata superlativa e in almeno tre occasioni ha salvato la Juventus con degli interventi miracolosi guadagnandosi i galloni di “man of the match”. Partita fantastica ma post partita inopportuno, Storari perde ancora una volta l’occasione accusando Del Neri di cecità e mettendo ancora pressione ad un gruppo che in tutti modi sta cercando di salvare il salvabile.

  • Genoa scatenato. Dopo Floro Flores soffiati alla Juve Konko e Marchetti

    Genoa scatenato. Dopo Floro Flores soffiati alla Juve Konko e Marchetti

    E’ il Genoa ancora una volta la squadra più attiva sul mercato. Il presidente Preziosi si sta “divertendo” a smantellare e ricostruire come un giocattolo la squadra che aveva messo in piedi a giugno con gli acquisti importanti e onerosi di Toni, Rafinha, Ranocchia, Eduardo, Veloso e Zuculini su tutti dopo il flop della prima parte di campionato.
    Per questo il patron ligure ha deciso di stravolgere la rosa lasciando andare Toni, Palladino, Modesto, Ranocchia, Rudolf e prendere nei giorni scorsi Antonelli, Paloschi, Kucka e Boselli in attesa di poter ufficializzare anche Ze Eduardo.

    Ma Preziosi non vuole fermarsi qui: continua la “guerra” con la Juventus sul mercato e dopo aver vinto la concorrenza con i bianconeri per Floro Flores, che è stato ufficializzato poco fa e che arriva in Liguria con la formula del prestito oneroso a 1.5 milioni e riscatto a fine stagione fissato a 8.5, il Grifone sembra che abbia soffiato in extremis alla Vecchia Signora anche Konko e Marchetti. Per il terzino destro del Siviglia, per il quale la Juventus aveva offerto Motta come contropartita, arriva la conferma del suo procuratore Daniele ConteCon il Genoa siamo a buon punto. C’era una la Juventus, ma ora il club di Preziosi è in netto vantaggio” e si tratterebbe di un ritorno avendo militato in rossoblu nella stagione 2007-2008 mentre per il portiere del Cagliari fuori rosa da giugno e che andrà a sostituire il deludente Eduardo l’operazione è stata confermata dal presidente sardo CellinoPuò andare in prestito in Liguria per sei mesi, anche se io avrei preferito parlarne a fine stagione“. La Juventus si era interessata all’estremo difensore della nazionale e avrebbe girato al Genoa lo scontento Marco Storari che a questo punto dovrà trovare un’altra sistemazione.

  • La Juve su Huntelaar. Marchetti e i retroscena su Floro Flores

    La Juve su Huntelaar. Marchetti e i retroscena su Floro Flores

    Tutto e il contrario di tutto. Il mercato invernale non è mai stato cosi esplosivo e ricco di colpi di scena, in poche ore si stravolgono i contratti e giocatori vicini alla firma per un club si ritrovano da tutt’altra parte. E’ il caso di Floro Flores e Marchetti il primo ormai promesso sposo alla Juventus mentre il secondo vicinissimo al Genoa, Pierpaolo Marino nel suo editoriale per TMW ci racconta i retroscena sulla trattativa dando qualche speranza ai tifosi bianconeri affranti dai risvolti del mercato.

    Marotta aveva bloccato Floro Flores per esigenze di organico e per bilancio ma i rumors sull’ingaggio hanno fatto scoppiare la contestazione dei tifosi e hanno convinto Andrea Agnelli a concedere un extra budget per arrivare all’attaccante. Preziosi visto il tentennamento è balzato in pole per il napoletano ed era vicino a chiudere con Marchetti quando una intuizione di Marotta ha portato le due società ad una sorta di accordo con la Juventus che avrà l’ex azzurro come vice Buffon e la possibilità di riscatto fissata al termine della stagiona. Al Genoa invece vanno Floro Flores e Storari entrambi in prestito con diritto di riscatto alla fine della stagione.

    Marino va oltre e svela una ipotesi di mercato succulenta per la Juventus: lo Schalke sarebbe disposta a prender Sissoko e Amauri facendo partire l’ex rossonero in direzione Torino. “Il Cacciatore” ideale per il gioco di Del Neri sarebbe una soluzione interessante e lungimirante ancor più di Forlan e Luis Fabiano comunque alternative reali.

  • Genoa, ballottaggio tra Storari e Marchetti

    Genoa, ballottaggio tra Storari e Marchetti

    Il Genoa del presidente Preziosi è la squadra inserita nel maggior numero di trattative. Sono tanti i giocatori del Grifone che fanno gola in serie A e la dirigenza alle prese con un radicale cambiamento sembra disposta a metter in discussione tutti i componenti della rosa.

    Chi sembra non rientrare più nei piani societari è il portiere portoghese Eduardo che dopo l’ottimo mondiale sudafricano non è mai riuscito a convincere del tutto in Liguria e con il paperone di ieri pare possa aver chiuso la sua avventura italiana. Il sostituto designato era fino a qualche ora fa Federico Marchetti, l’ex nazionale in rotta con il Cagliari è in vantaggio avendo già l’assenso di Cellino ma il recupero di Buffon potrebbe far arrivare a Marco Storari.

    Il vice Buffon non ha gradito le scelte di Del Neri e vorrebbe trovare una nuova squadra che gli permette di esprimersi con continuità ed inseguire il sogno azzurro.

  • Liscio & Sbalascio: Cavani straripante, Inter dai due volti

    Liscio & Sbalascio: Cavani straripante, Inter dai due volti

    Terminata la 17esima giornata e ultima di questo 2010, andiamo ad analizzare i protagonisti in positivo e in negativo del weekend del massimo campionato italiano.

    Il nome del migliore in assoluto risulta essere senza ombra di dubbio quello di Edinson Cavani: il “Matador” ormai ci ha preso gusto a segnare nei minuti di recupero e anche ieri pomeriggio ha fatto esplodere il San Paolo con una perla da vero campione, estraendo dal cilindro una magia strepitosa. Napoli è ai supi piedi, il bomber uruguaiano sta facendo impazzire una piazza che sogna lo scudetto da ben 20 anni, quando a incantare i napoletani era un certo Diego Armando Maradona…

    Segue al secondo posto della nostra classifica il portiere della Juventus Marco Storari. Il sostituto (e lo sta facendo alla grande) di Gigi Buffon corona il suo strepitoso 2010 parando un calcio di rigore a Marcolini nei minuti iniziali del match tra Chievo e Juventus.
    Nulla può al minuto 92′ quando Pellissier lo beffa, ma comunque si è dimostrato sempre attento per tutto l’arco dei 90 minuti. Ora, che con molta probabilità lascerà il posto a Buffon, potrà accomodarsi in panchina, ma la Juve può sempre contare su un “secondo” di sicuro affidamento e rispolverarlo nei momenti di bisogno.

    L’ultima gradino del podio è dedicato all’Inter vincente, quella che ad Abu Dhabi ha trionfato contro il Mazembe portando a casa la Coppa del Mondo per Club. Il 2010 dei nerazzurri non si dimenticherà tanto facilmente, se si pensa che i trofei conquistati sono stati ben 5, ora ci si chiede se in campionato risalirà la china velocemente o cederà il titolo di Campione d’Italia a una delle rivali in corsa per il titolo.

    Tra i peggiori di giornata troviamo ancora una volta Marco Rossi, il giovane difensore del Bari che si rende protagonista di un record a dir poco negativo: dopo essere rientrato in campo dopo la squalifica inflittagli per l’espulsione con la Sampdoria, ecco che prende un altro “rosso” nei minuti finali del primo tempo, lasciando i suoi compagni per oltre un’ora in inferiorità numerica. Una giovane promessa che sta gettando alle ortiche una grossa occasione per farsi notare dai grandi club del panorama italiano.

    Altra palma di peggiore va a Cristian Zapata, difensore dell’Udinese, che nel match giocato contro la Lazio, nonostante non azzecchi una giocata, riesce nell’impresa di farsi un autogol a tempo scaduto concedendo così ai biancocelesti un regalo di Natale magnifico accorciando sul Milan a -3 al secondo poto in classifica, e condanna la sua squadra ad una sconfitta amara nonostante una grande prova, e per questo ancora più scottante.

    Dopo averne citato gli onori, all’Inter dell’era Benitez vanno dati anche degli oneri. Perchè è palese che lo spogliatoio non lo segue, la dirigenza non lo ha mai appoggiato (al contrario lo attacca per i scarsi risultati ottenuti finora in campionato), e inoltre non hanno operato sul mercato come voleva lo stesso allenatore spagnolo, che avendo accumulato critiche su critiche, dopo la vittoria sul Mazembe decide di dare libero sfogo ai suoi sentimenti togliendosi qualche sassolino dalla scarpa in un momento decisamente non adatto, nel quale la squadra festeggiava la vittoria che la colloca sul tetto del Mondo. Il divorzio è ormai cosa certa, resta da capire se già dalla Befana sulla panchina siederà lui o qualcun altro.

  • Cuore Chievo, la Juve cede nel finale, 1-1

    Cuore Chievo, la Juve cede nel finale, 1-1

    Si poteva chiudere il 2010 con tutt’altro spirito e invece la Juventus va in vacanza con il rammarico di aver gettato un’occasione d’oro a Verona pareggiando al Bentegodi, su un campo di gioco indecente (e non è la prima volta vedi Chievo Roma ndr), contro un ottimo Chievo guadagnando in classifica un solo punto sul Milan ma perdendone 2 dall’accoppiata Lazio – Napoli. I clivensi, andati sotto 1-0 nel primo tempo per il gol di Quagliarella, hanno pienamente meritato il pareggio arrivato al quarto minuto di recupero con il solito Pellissier.

    Senza Del Piero e Marchisio, oltre ai degenti di lungo corso, che hanno dato forfait all’ultimo momento e con il giallo Sissoko spedito in tribuna si dice per un guaio muscolare dal tecnico bianconero, Del Neri, nella sua Chievo, lancia Giandonato in mezzo al campo, ripropone Sorensen a destra e si affida alla coppia Iaquinta – Quagliarella in avanti per scardinare la difesa avversaria; Pioli risponde con ormai il suo collaudatissimo undici con Fernandes, Marcolini e Guana filtri di centrocampo e Constant a supporto di Pellissier e Moscardelli.
    L’avvio di gara è favorevole ai gialloblu che hanno l’occasione per passare subito in vantaggio: Moscardelli si procura un penalty, fallo di Chiellini, che Storari neutralizza distendendosi in tuffo sul tentativo dagli 11 metri dello specialista Marcolini. L’episodio carica i bianconeri che con il passare dei minuti prendono totalmente in mano il pallino del gioco e dopo i tentativi di Sorensen, che colpisce il legno, e Pepe ci pensa Quagliarella, al nono centro in campionato, alla mezz’ora con un gol dei suoi sugli sviluppi di un calcio d’angolo a girare in rete la sfera che s’infila all’incrocio.

    Nella ripresa la svolta del match arriva al minuto 52 quando Giandonato stende Constant lanciato a rete e viene espulso, forse troppo severamente, dal direttore di gara Bergonzi. La Juve in dieci uomini soffre tantissimo un Chievo grintoso che costruisce una quantità enorme di palle gol: Chiellini si immola sul missile da dentro l’area di Pellissier, poi lo stesso si vede negare il gol dall’ottimo intervento di Storari e infine Moscardelli, scattato in posizione regolare, non riesce a girare come vorrebbe verso la porta.
    Ma le occasioni più nitide sono della Juve che in contropiede ha in canna per ben due volte il colpo del ko: Krasic ruba un pallone nella metà campo clivense e serve Iaquinta che a tu per tu con Sorrentino si fa ipnotizzare dal portiere che sarà costretto ad uscire per un problema muscolare, poi lo stesso esterno serbo parte dalla trequarti bianconera mettendo il turbo, si beve in velocità gli avversari, resiste alla carica dei difensori, salta il portiere ma sul più bello calcia sulla traversa invece che servirla a Iaquinta liberissimo in area di rigore a porta completamente vuota. Un errore questo che la Juve paga a caro prezzo perchè negli assalti finali al 94′ il Chievo trova il pari, merito di una grande caparbietà e di un’altrettanta voglia di risultato, con Pellissier che sbuca da dietro Sorensen e di piatto destro fulmina Storari raccogliendo un lungo traversone, spizzato da Granoche, dalla destra.

    Il tabellino
    CHIEVO – JUVENTUS 1-1
    31′ Quagliarella (J), 94′ Pellissier (C)
    CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino (71′ Squizzi), Sardo, Mandelli, Cesar, Mantovani; Fernandes (79′ Bogliacino), Guana, Marcolini (62′ Granoche); Constant; Pellissier, Moscardelli.
    Panchina: N. Frey, Andreolli, Jokic, De Paula.
    Allenatore: Pioli
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic (88′ Legrottaglie), Giandonato, Aquilani, Pepe (91′ Traoré); Iaquinta, Quagliarella (59′ Salihamidzic).
    Panchina: Manninger, Grygera, Motta, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Bergonzi
    Ammoniti: Chiellini, Bonucci (J), Mandelli, Cesar, Fernandes, Mantovani (C)
    Espulsi: Giandonato (J)