La storia di Marco Parolo assomiglia a quella di molti altri giocatori che come lui sono partiti dalle serie minori per arrivare al grande calcio e addirittura alla nazionale. Cresciuto calcisticamente nel Como ha militato in Serie C1, poi Prima Divisione, cambiando diverse squadre. Esordio nel 2004-2005, come detto, con i lariani, con i quali però retrocede in serie C2 perdendo i play out con il Novara, alla sua prima stagione fra i professionisti. L’anno successivo passa alla Pistoiese dove rimane per due stagioni per poi passare al Foligno nel 2007-2008. Con la squadra umbra sfiora l’approdo in serie B, sogno che svanisce nella sfida persa in finale contro il Cittadella. L’anno dopo arriva alla corte dell’Hellas Verona in Prima Divisione, ma l’ottima stagione giocata con gli scaligeri gli vale la chiamata del Cesena neopromosso in serie B. Nella sua prima annata in serie cadetta il centrocampista di Gallarate contribuisce in maniera determinante alla promozione nella massima serie dei bianconeri romagnoli, fornendo ottime prestazioni e siglando 5 reti, tra le quali quella decisiva nello 0-1 sul campo del Piacenza che vale il secondo posto al Cesena e il ritorno in serie A dopo 19 anni di assenza. Debutta in Serie A il 28 agosto 2010 nella partita in trasferta contro la Roma terminata 0-0. Un mese dopo segna il suo primo gol in serie A contro il Napoli, bottino che impreziosisce con altre 3 perle nel nostro campionato. Le ottime prestazioni fornite nelle partite in cui è sceso in campo, gli sono valse la convocazione in Nazionale da parte del Ct Cesare Prandelli, per i prossimi impegni in cui saranno impegnati gli azzurri. Quasi incredulo di sedere nella sala stampa di Coverciano, Parolo non ha rinnegato il suo passato: “Dietro c’è tanta gavetta e io non la rinnego, in serie C ho trovato convinzione e fiducia. E se ce l’ho fatta è perché ho lavorato sodo, fatto tanti sacrifici, avevo voglia di raggiungere grandi traguardi – ha detto -. Essere qui è un sogno che avevo da bambino, la dedica è per i miei genitori, un premio per loro, una grande emozione per me“. Inutile dire che Parolo sia già diventato un uomo mercato, con Milan, Inter e Fiorentina in prima linea: “Dove giocherò l’anno prossimo? Ringrazio per la tanta attenzione che sento nei miei confronti ma ora penso solo al Cesena e alla salvezza, è qui che mi hanno dato finora tutto – ha aggiunto il centrocampista del Cesena -. Firenze? Sarebbe una bella piazza. Quando ero piccolo vivevo vicino a Milanello. Per me i rossoneri restano favoriti per lo scudetto, all’Inter assegno la Champions. Già arrivare in A è stato un sogno, quindi a me va bene tutto“. Un giocatore con i piedi per terra e che si mantiene umile, nonostante, dopo anni di sacrifici, la sua carriera sia arrivata ad una svolta e gli abbia fatto fare un notevole salto di qualità, passare dalla serie C alla Nazionale in sole due stagioni non è una cosa che capita tutti i giorni. L’augurio, ovviamente, è che il giovane centrocampista non perda lo spirito che l’ha portato fino alla sala stampa di Coverciano, perchè come dice il saggio: “Salire in vetta è facile, il difficile è mantenersi in alto”.
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Italia, i convocati di Prandelli anti Slovenia. Torna Gilardino
Il ct della Nazionale Cesare Prandelli ha diramato nel pomeriggio la lista dei 25 azzurri che affronteranno la Slovenia a Lubiana nella gara valida per la quinta giornata delle qualificazioni ad Euro 2012 di venerdì prossimo 25 marzo e l’Ucraina a Kiev il martedì seguente, il 29 dello stesso mese.
Fondamentale per l’Italia sarà non perdere in Slovenia onde evitare che venga raggiunta in classifica al primo posto proprio dalla nazionale guidata da Matjaz Kek. Primo vero banco di prova per Prandelli che, come già riportato giorni addietro, ha lasciato a casa Daniele De Rossi e Mario Balotelli per aver violato il codice etico rendendosi protagonisti di due epidosi (una gomitata il primo, un colpo proibito il secondo) pericolosi e antisportivi nei confronti di due avversari in occasione di Shakhatar Donetsk – Roma di Champions League e Manchester City – Dinamo Kiev di Europa League. Disciplina e fair play, prima di tutto, sono le parole d’ordine del commissario tecnico che ha mandato chiari segnali a chi troppo spesso ha nel proprio repertorio questi “colpi di testa”.Nella lista dei convocati fugura un volto nuovo: si tratta del centrocampista del Cesena Marco Parolo, un giusto premio a colui che sta facendo bene in questa stagione nel suo club tanto da poter essere considerato una delle più belle rivelazioni del nostro campionato.
Sono due ritorni invece quelli di Alberto Gilardino e Davide Santon, conferma per Thiago Motta mentre sono da sciogliere le condizioni di Andrea Ranocchia che verrà visitato domani dallo staff medico azzurro per sapere se potrà essere del gruppo.
In attacco Prandelli, oltre a Gilardino, ha chiamato Giampaolo Pazzini, Giuseppe Rossi, Antonio Cassano, Sebastian Giovinco e Alessandro Matri.La lista dei 25 convocati
PORTIERI – Buffon (Juventus), Sirigu (Palermo), Viviano (Bologna)
DIFENSORI – Astori (Cagliari), Balzaretti (Palermo), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Genoa), Gastaldello (Sampdoria), Maggio (Napoli), Ranocchia (inter), Santon, (Cesena)
CENTROCAMPISTI – Aquilani (Juventus), Marchisio (Juventus), Mauri (Lazio), Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Inter), Nocerino (Palermo, Parolo (Cesena)
ATTACCANTI – Cassano (Milan), Gilardino (Fiorentina), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Pazzini (Inter), Rossi (Villarreal) -
Italia, Prandelli premia Parolo. Tornano Santon e Giovinco
Come ampiamente annunciato Prandelli mette in castigo De Rossi e Balotelli non convocandoli per il doppio appuntamento contro Slovenia e Ucraina in programma rispettivamente vernerdì 25 marzo e martedì 29 aprile.
La novità è rappresentata dal centrocampista cesenate Parolo autore fino al momento di un campionato esaltante. Tornano invece Santon e Giovinco nonostante un campionato non esaltante. Permangono forti dubbi sulla possibilità di utilizzo da parte di Prandelli dei nerazzurri Ranocchia e Thiago Motta.
Questa la lista dei giocatori convocati:
Portieri: Gianluigi Buffon (Juve), Salvatore Sirigu (Palermo), Emiliano Viviano (Bologna)
Difensori: Davide Astori (Cagliari), Federico Balzaretti (Palermo), Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini (Juve), Domenico Criscito (Genoa), Daniele Gastaldello (Samp), Christian Maggio (Napoli), Andrea Ranocchia (Inter), Davide Santon (Cesena)
Centrocampisti: Alberto Aquiliani e Claudio Marchisio (Juve), Stefano Mauri (Lazio), Riccardo Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Inter), Antonio Nocerino (Palermo), Marco Parolo (Cesena)
Attaccanti: Antonio Cassano (Milan), Alberto Gilardino (Fiorentina), Sebastian Giovinco (Parma), Alessandro Matri (Juve), Giampaolo Pazzini (Inter), Giuseppe Rossi (Villareal). -
Le pagelle di Cesena – Juventus 2-2
CESENA
Santon: 5 Sta diventando il gemello triste di quel ragazzo che aveva entusiasmato nei duelli contro Cristiano Ronaldo. Partita ordinata dietro ma non impressiona.
Lauro: 6,5 In un ruolo dove i giocatori bravi sono rari, il Cesena ha la fortuna di avere un giocatore più che affidabile. Corre e lotta sulla fascia di competenza.
Parolo: 7,5 Una prestazione da incorniciare per il centrocampista del Cesena che oltre a fare il suo lavoro di centrocampista si inventa attaccante e prima procura il rigore e poi sengna la rete del pareggio.
Giaccherini: 5 Stecca la partita forse anche per l’errore macroscopico che compie nel primo tempo.
JUVENTUS
Buffon: 7 Nonostante il fallo (da espulsione) compiuto in occasione del rigore, Buffon salva letteralmete la porta tirando fuori tutto il repertorio delle grandi parate.
Chiellini 4,5: Non sembra nemmeno lui quel ragazzone goffo e impreciso al centro della difesa. Partita da dimenticare al più presto
Del Piero: 7,5 Nel primo tempo sfodera giocate di gran classe ed è determinante nell’azione del primo gol. Applausi al momento della sostituzione
Matri : 8 Segna due gol bellissimi e da tutto per la squadra. Nel secondo tempo si batte come un leone fino al momento del cambio
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Cesena – Juventus 2-2: “Dottor Jekyll e mister Hyde”
La Juventus “Dottor Jekyll e mister Hyde” si presenta puntualissima al Dino Manuzzi di Cesena. Dopo essere passata in vantaggio di due reti i bianconeri operano un “suicidio” sportivo che consente agli uomini di Ficcadenti di trovare il pareggio. Il Cesena ha pienamente meritato il punto di questa sera che forse gli va addirittura stretto visti i ripetuti miracoli compiuti da Gigi Buffon. Per gli juventini prestazione maiuscola di Alessandro Del Piero, inspiegabilmente tenuto fuori nelle ultime gare e stasera vero trascinatore dei suoi nel primo tempo. A questo punto il cambio di guida tecnica per i bianconeri potrebbe essere auspicabile, non per cercare il quarto posto ma almeno per svegliare un ambiente che sembra ormai essere insensibile agli stimoli del tecnico.
CALCIO D’INIZIO – La partita diventa subito interessante con le due squadre che provano a farsi vedere in attacco gia nei primi minuti rispettivamente con Del Piero e Bogdani. Le due squadre sono propositive ma la difesa della Juve sembra tutt’altro che solida e da sempre l’impressione di poter essere colta dalle amnesie delle ultime settimane. All’8′ è Krasic ad andare vicino al gol con un tiro sporcato da Lauro che finisce poco alto sopra la traversa. Un minuto dopo gol annullato a Matri: l’attaccante juventino era in netta posizione di fuorigioco al momento della conclusione. La Juve continua a presidiare la trequarti del Cesena ma quando i romagnoli ripartono riescono sempre a creare qualche grattacapo a Chiellini e compagni.
VANTAGGIO JUVE – Al 19′ si sblocca il risultato: Del Piero ruba palla a centrocampo che si lancia verso la porta avversaria e libera Matri in area che con un preciso diagonale trafigge Antonioli. Al 20′ arriva la prima ammonizione per Motta che atterra da dietro Jimenez. Continua il magic moment del capitano juventino che in mezzo a una folla di maglie del Cesena si alza il pallone e dopo un palleggio smarca di tacco Pepe che non si dimostra all’altezza della situazione vanificando l’occasione. Proprio quando gli uomini di Delneri sembrano aver trovato il bandolo della matassa ecco che Giaccherini, lanciato splendidamente, supera tutta la difesa bianconera si ritrova solo davanti a Buffon. Quello che succede dopo sarebbe materiale per “Mai dire Gol” con il folletto romagnolo che prima centra il palo e poi a porta vuota da un metro riesce a spedire fuori; é il 27′ minuto. Superato lo spavento la Juve riprende a farsi vedere in avanti con i suoi uomini di punta e al 35′ trova la rete del 2-0 ancora con Matri che era stato bravissimo a servire Del Piero e ancora piu bravo a trovare il colpo di testa sul pallone vagante dopo la traversa colpita dal numero 10.
BLACKOUT – Con la partita ormai incanalata sui binari giusti la Juve inizia un harakiri micidiale. Al 38′ Buffon è costretto ad abbattere Parolo (pessimo Chiellini in marcatura) procurando cosi il rigore per i cesenati (solo ammonito il portiere azzurro) che viene trasformato da Jimenez. Passano cinque minuti e Motta riceve il secondo giallo per gioco pericoloso. Juve in dieci e ancora polemiche arbitrali perchè l’intervento dello juventino non sembrava da sanzionare col cartellino. Finisce cosi il primo tempo.
SECONDO TEMPO – Grygera per Krasic è la mossa per cui opta Delneri per dare equilibrio alla sua squadra. Ma il Cesena vuole fortissimamente il pareggio e inizia un forcing offensivo e ci prova spesso dalla distanza soprattutto con Colucci e Malonga (subentrato a Caserta). Al 16′ i padroni di casa vanno vicinissimi al pareggio e si devono arrendere sono davanti ad un immenso Buffon che compie due miracoli di fila sulle conclusioni di Jimenez e Bogdani. La Juve prova a reagire ma la manovra offensiva è diventata sterile e l’unica conclusione da annotare è un colpo di testa di Aquilani di poco fuori. I romagnoli dimostrano una condizioni fisica e mentale superiore a quella degli avversari e continuano a bombardare la porta di Buffon che si supera ancora una volta al 31′ su Malonga. Ma il pareggio è nell’aria e al 35′ arriva più che meritato con Parolo che batte l’estremo difensore bianconero sugli sviluppi di un calcio piazzato. Girandola di cambi ma la trama della partita non cambia, con i cesenati che adesso vogliono trovare l’impresa. Un’occasione a testa negli ultimi secondi con un colpo di testa di Iaquinta e con un’incursione di Rosina la cui conclusione termina fuori. Fischio finale con la Juventus che esce ancora una volta con l’amaro in bocca. Onore al Cesena.
TABELLINI
CESENA: Antonioli; Santon (80′ Ceccarelli), Pellegrino, Von Bergen, Lauro; Caserta (52′ Malonga), Colucci, Parolo; Jimenez, Bogdani, Giaccherini (73′ Rosina). A disposizione: Calderoni, Benalouane, Piangerelli, Appiah. Allenatore: Ficcadenti.
JUVENTUS: Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Traore; Krasic (46′ Grygera), Marchisio, Aquilani, Pepe; Matri (77′ Iaquinta), Del Piero (67′ Martinez). A disposizione: Storari, Sorensen, Buchel, Spinazzola. Allenatore: Del Neri.
Arbitro: Bergonzi.
Ammoniti: Jimenez, Buffon, Bonucci, Lauro, Aquilani.
Espulso: 43′ Motta (J) per doppia ammonizione.
Marcatori: 19′ e 35′ Matri (J), 41′ rig. Jimenez (C), 80′ Parolo (C). -
Testacoda Lazio, un bolide di Parolo manda ko la capolista
Quattro giorni maledetti per la Lazio di Edy Reja che inanella due sconfitte consecutive ad opera nella Roma nel derby e ieri sera contro il Cesena fanalino di coda perdendo la vetta della classifica e uscendone ridimensionati nei sogni scudetti.
Le avvisaglie di una notte difficile si vedevano tutte nelle rinuncie di Reja agli uomini simbolo di questo inizio stagione e accentuate da un Cesena sempre bello ma incredibilmente ultimo. E’ Parolo a dare soddisfazione a Ficcadenti e dargli un pò di tranquillità dalle avvisaglie di esonero.
IL TABELLINO
CESENA-LAZIO 1-0
39′ st Parolo
Cesena (4-1-4-1): Antonioli 6; Nagatomo 6,5, Von Bergen 6,5, Benalouane 6,5, Lauro 5,5 (21′ st Ceccarelli 6); Colucci 6 (37′ st Piangerelli sv); Jimenez 6, Appiah 5,5 (6′ st Schelotto 6,5), Parolo 7, Giaccherini 7; Bogdani 5,5. A disp.: Cavalieri, Rodriguez, Fatic, Ighalo. All.: Ficcadenti.
Lazio (4-2-3-1): Muslera 6, Diakite’ 5,5, Biava 6, Dias 6, Radu 6, Ledesma 6, Matuzalem 6,5, Bresciano 5,5, Zarate 6 (25′ st Gonzalez sv), Foggia 6,5 (41′ st Rocchi sv), Floccari 6 (38′ st Kozac sv). A disp.: Berni, Cavanda, Brocchi, Garrido, Rocchi. All.: Reja.Arbitro: Orsato di Schio 6.
Ammoniti: Diakite’ (L), Appiah (C), Jimenez (C) -
Calciomercato: gli affari conclusi del 6 luglio 2010
La giornata si è aperta con l’ufficializzazione di Mark Bresciano alla Lazio. L’australiano, con passaporto italiano, firma un biennale con il club del presidente Lotito con un compenso di circa un milione di euro a stagione.
Il Parma ha, finalmente, ufficializzato il difensore argentino Gabriel Alejandro Paletta del Boca Juniors. Il centrale classe 1986 vanta un esperienza al Liverpool e sarà presentato mercoledi.
L’Udinese ha ceduto in prestito Niki Dige Zimling agli olandesi del Nec. Il Lecce rinnova con Giacomazzi per altri quattro anni.
Il Cesena ha reso noto di aver prolungato i contratti di Marco Parolo e Giuseppe De Feudis che vestiranno rispettivamente la maglia bianconera fino al 2013 e al 2011.
In B tre nuovi acquisti per l’Empoli di Aglietti. Si tratta del portiere sloveno Samir Handanovic, cugino del più famoso Samir e svincolato dal Mantova. Del centrocampista Riccardo Nardini, 27 anni, svincolato dalla Reggiana; anche per lui contratto di un anno. In prestito dall’Udinese arriva invece il terzino sinistro Massimo Gotti.
Poker d’acquisti per il Grosseto. Arrivano gli estremi difensori Antonio Narciso dal Modena e Michele Mangiapelo dall’Isola Liri, due anche i difensori Angelo Iorio dal Piacenza e il giovane Matteo Bruscagnin dal Milan.
Curiosità. Giovanni Tedesco appende le scarpe al chiodo e diventa team manager del Palermo.
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Serie B: Crisi Torino, ko anche a Cittadella. Pari tra Sassuolo e Lecce
Il Torino è alle prese con uno dei momenti più difficili della sua storia: la mancanza di risultati che avevano portato all’esonero di Colantuono e l’avvento in panchina di Beretta, l’inchiesta che la Procura Federale della Figc ha aperto in settimana nei confronti della squadra granata per presunte scommesse riguardanti la partita Torino – Crotone, la rivolta del popolo granata che è sfociata in un aggressione (da parte di alcuni pseudo-tifosi) verso i giocatori che stavano festeggiando il compleanno di Di Michele in un ristorante e ora la sconfitta per 2-0 contro il Cittadella.
Il Torino era entrato in campo con il giusto atteggiamento e cogliendo anche un palo ma con il procedere dei minuti il pallino del gioco è passato nelle mani dei padroni di casa che sono andati a segno prima con Ardemagni al 20′ e poi con Pettinari dieci minuti più tardi chiudendo la partita già nel primo tempo.
I granata sprofondano in undicesima posizione e ora la panchina di Beretta si fa sempre più calda con Zeman in pole per la sua sostituzione.
Il Lecce non va oltre il pari a Sassuolo con il gol di Mesbah ad aprire le marcature e con il definitivo 1-1 realizzato da Noselli per i neroverdi: i primi della classe raccolgono un punto importante considerata la sconfitta dell’Ancona a Mantova per 2-0 con i gol di Locatelli e dell’ex Nassi. I marchigiani, seppur con una partita in meno, in classifica sono a 2 punti di distacco dal Lecce.
Chi avanza è invece il Cesena che si insedia al terzo posto grazie alla bellissima vittoria per 3-0 sul Piacenza con la doppietta di Parolo e il gol su rigore che ha aperto le danze di Do Prado.
Vittorie importanti per Brescia e Frosinone: le rondinelle faticano ma hanno la meglio sul Padova battuto 3-2 con le reti di Dallamano, del solito Caracciolo e di Possanzini mentre i ciociari espugnano Trieste con un secco 3-0; Moriero salva al momento la sua panchina.
Infine vittorie per Ascoli (3-1 al Crotone) con Antenucci e Bernacci sugli scudi e Albinoleffe (2-0 alla Reggina) con la doppietta del ritrovato Ruopolo. Reggina che, dopo un periodo positivo, ripiomba in zona retrocessione.
Lunedì i posticipi tra Gallipoli e Modena e derby toscano tra Grosseto e Empoli.
RISULTATI E CLASSIFICA 21 GIORNATA SERIE B