Tag: marco parolo

  • Bologna – Cesena 0-1, le pagelle. Parolo stoffa da campione

    Bologna – Cesena 0-1, le pagelle. Parolo stoffa da campione

    Il Cesena di Arrigoni sbanca il dall’Ara di Bologna conquistando tre punti preziosissimi per la salvezza grazie al solito Parolo che decide il match con un tiro da fuori area nel finale di partita.

    Marco Parolo © Mario Carlini / Iguana Pres/Getty Images

    BOLOGNA

    Ramirez 6.5 il solo a salvarsi fra i rossoblù l’uruguaiano che però non è riuscito a cambiare un attacco troppo assente.

    Di Vaio 5 un fantasma il capitano del Bologna, mai incisivo al tiro e sostituito nella ripresa

    Acquafresca 5 idem come sopra

    CESENA

    Parolo 7 l’uomo partita il centrocampista bianconero pericolosissimo per tutti i 90’ e sicuramente giocatore di altra categoria.

    Mutu 6.5 buona partita del rumeno che si riscatta dalle brutte prestazioni di inizio stagione

    Antonioli 6.5 una sicurezza il veterano portiere bianconero che salva il risultato all’ultimo minuto su tiro di Gimenez

    Bologna (4-3-1-2) Gillet 6, Raggi 6, Portanova 5,5, Antosson 5,5, Morleo 6, Perez 5,5 (55’ Pulzetti 5), Mudingay 6, Kone 6, Ramirez 6,5, Di Vaio 5 (78’ Diamanti s.v.), Acquafresca 5 (63’ Gimenez 5,5) . A disp. Agliardi, Garics, Cherubin, Pulzetti, Casarini, Vantaggiato, Gimenez.

    Cesena (4-4-2) Antonioli 6,5, Comotto 6, Lauro 5,5, Rodriguez 6,5, Von Bergen 6,5, Ceccarelli 6, Parolo 7, Martinho 6 (60’ Candreva 6), Guana 6, Mutu 6,5, Malonga 6 (78’ Bogdani s.v.). A disp. Ravaglia, Rossi Benalouane, Livaja, Arrigoni, Candreva, Bogdani

     

  • Marco Parolo gela il dall’Ara, Bologna Cesena 0-1

    Marco Parolo gela il dall’Ara, Bologna Cesena 0-1

    Il Cesena conquista tre punti vitali per la salvezza in serie A vincendo il derby contro il Bologna grazie ad un tiro imprendibile di Marco Parolo nel finale del match.

    I padroni di casa si presentano con lo schieramento tipo con Ramirez alle spalle del duo Acquafresca-Di Vaio. Arrigoni deve far fronte a molte assenze e manda titolare il francese Malonga ad affiancare Mutu in attacco.

    Marco Parolo ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    La prima frazione di gioco si apre all’insegna dello studio da parte delle due compagini in campo con Ramirez e Mutu, rispettivi aghi della bilancia per i rispettivi attacchi. Dopo un buon quarto d’ora dei padroni di casa, grazie soprattutto all’ottimo pressing a centrocampo, il cesena diventa padrone del campo andando vicinissimo al gol in due occasioni con marco Parolo che prima di sinistro e poi di destro spedisce fuori di pochissimi centimetri. Mutu è molto propositivo a differenza di Ramirez, abulico per tutti i primi 45’ che si chiudono a reti bianche.

    La seconda frazione si apre con la novità Pulzetti al posto di al posto dell’ammonito Perez a rischio espulsione con il Bologna che inizia subito forte con un tiro di Mudingay, fuori di poco con Antonioli comunque a proteggere sicuro la porta bianconera. Bologna molto più incisivo con Acquafresca che ha la grande occasione davanti ad Antonioli che per poco non combina una frittata facendosi quasi sfuggire un tiro non certo irresistibile dell’attaccante rossoblù. A metà ripresa escono Di Vaio e Malonga rispettivamente per Diamanti e Bogdani, ma a sbloccare il risultato non sono gli attaccanti ma un centrocampista, quel Marco Parolo del Cesena che dopo due tentativi nel primo tempo riesce ad infilare Gillet a 5’ dalla fine. Forcing del Bologna nei minuti finali con la speranza del pareggio che si spegne sulla parata di Antoioli su Gimenez che da due passi tira in faccia al portiere bianconero.

    Vittoria importantissima per il Cesena di Arrigoni che può cambiare il suo campionato da qui in vanti mentre male il Bologna con il solo Gaston Ramirez il solo a salvarsi fra le fila rossoblù.

    Il video di BOLOGNA – CESENA 0-1

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  • Milan, serve un vice Flamini. Kaka il sogno, Pedro Leon l’ultima idea

    Milan, serve un vice Flamini. Kaka il sogno, Pedro Leon l’ultima idea

    Allegri chiedeva una mezzala sinistra che per qualità e attitudine sostituisse il partente Pirlo, dopo un lungo walzer e la ricerca assidua di un top player in casa rossonera hanno deciso di dirottare le attenzioni Alberto Aquilani acquistato a condizione vantagiose e se inserito in un contesto vincente può esser determinante per il salto di qualità della squadra.

    © Angel Martinez/Getty Images
    Il tecnico rossonero visto l’enorme numero di impegni chiede alla società una doppia scelta per ogni ruolo, sopratutto per quelli di centrocampo. E’ cosi che l’infortunio di Flamini, fermo almeno per i prossimi cinque mesi, costringerà la società a recuperare sul mercato un vice Gattuso considerato che Ambrosini e Van Bommel si contenderanno il posto di vertice basso del rombo, a sinistra il ballottaggio sarà tra Aquilani, Seedorf e all’occorrenza Boateng. L’infortunio di Flamini mette ancora una volta al centro il dibattito sulla posizione del ganhese determinante quando parte da trequartista ma che per attitudine può anche scalare tra i 3 di centrocampo. Se il Milan dovesse riuscire a metter le mani su Kaka (impresa difficile se non impossibile) Boateng scalerebbe a centrocampo occupando seppur con caratteristiche diverse la casella lasciata libera dall’infortunio del francese. Se Kaka al momento sembra Fantacalcio, potrebbe invece tornare a prender quota l’idea Pedro Leon una seconda scelta per Mourinho ma apprezzato dal Milan tanto da aver provato l’acquisto nella scorsa stagione. Oltre al giovane talento spagnolo, è più di una idea la pista che porta a Keita chiuso dai tanti canterani in blaugrana mentre non si perdono d’occhio le piste italiane che portano a Montolivo e Parolo anche se difficilmente percorribili per le richieste di Fiorentina e Cesena. Il gol di Pedro Leon a San Siro in Champions League [jwplayer config=”60s” mediaid=”93669″]

  • Milan, Aquilani e… Parolo

    Milan, Aquilani e… Parolo

    E’ di nuovo emergenza a centrocampo in casa Milan e Galliani come fece nello scorso mercato invernale è pronto ad inventersi il “colpo” alla Van Bommel per dar alternative ad Allegri e rendere il centrocampo completo e competitivo per il gran numero d’impegni dei rossoneri. Domani sarà il giorno cruciale per Alberto Aquilani. Il centrocampista pur di vestire la maglia rossonera e aver la sicurezza di trovare una sistemazione definitiva è disposto ad abbassare le sue pretese economiche ed ha così accettato il triennale proposto da Galliani da 2 milioni di euro netti a stagione. La proposta al Liverpool è altrettanto chiara, prestito in questa stagione e riscatto garantito nella prossima per sei milioni. Le indiscrezioni da ambienti vicini al Liverpool parlano di offerta accolta e accettata ma domani sarà il giorno decisivo.

    ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Aquilani a quel punto potrebbe esser ufficializzato subito per esser a disposizione del Milan per la trasferta di sabato a Cagliari dove mancheranno sicuramente Van Bommel e Flamini e sarà da valutare l’utilizzo di Boateng. Ma insieme ad Aquilani il centrocampo potrebbe avvalorarsi della presenza di un nuovo centrocampista. Il Milan sembra infatti interessato all’acquisto di Marco Parolo, rivelazione dello scorso campionato con la maglia del Cesena e milanista doc. L’acquisto di Parolo è difficile per le eccessive richieste del club cesenate ma potrebbe ammorbidirsi proprio per permetter al ragazzo un esperienza importante e decisiva per la sua carriera. L’ingaggio di Parolo dipenderà molto comunque dal consulto medico a cui si sottoporrà oggi pomeriggio Flamini uscito malconcio dal Trofeo Berlusconi. Il Milan parte in emergenza ma come lo stesso Allegri ha dimostrato lo scorso anno in emergenza potranno ritornare utili i ragazzi della Primavera con Valoti e Fossati (richiesto dal Barcellona) pronti e in rampa di lancio.

  • Dos Santos il dopo Sanchez, accordo tra Udinese e Tottenham

    Dos Santos il dopo Sanchez, accordo tra Udinese e Tottenham

    Incassato dalle cessioni l’Udinese adesso è pronta ad investire sul mercato cercando volti nuovi per sostituire al meglio Sanchez, Inler e Zapata. Il poter operare in una piazza tranquilla e orgogliosa di come la famiglia Pozzo porta in alto il nome di Udine, i tifosi friulani sognano però la possibilità di disputare almeno il girone di Champions League e per farlo bisogna prender giocatori un pò più esperti e smaliziati rispetto alle solite scoperte dello scouting friulano.

    © Gabriel Bouys/Getty Images
    Ma chi vuol disputare la Champions è senza dubbio la dirigenza e conscia della difficoltà dell’obiettivo ai perfetti sconosciuti questa volta inserirà in organico giocatori già sbocciati ma in cerca della definitiva consacrazione. Il primo innesto, a meno di nuovi colpi di scena, sarà Giovani Dos Santos. Il talento messicano di origini brasiliane cresciuto nella cantera del Barcellona è in cerca dell’occasione giusta per sbocciare definitivamente compiendo nel club il salto di qualità che lo ha permesso di diventare leader della nazionale messicana. Ventuanni ma il suo è nel giro del grande calcio già da diversi anni complice le meraviglie compiute in coppia con Messi nelle giovanili del Barcellona. Il trasferimento al Tottenham e i continui prestiti hanno rallentato la definitiva esplosione e Udine potrebbe esser il trampolino giusto per il rilancio. Le indiscrezioni di mercato parlano di accordo raggiunto con la dirigenza degli Spurs e nelle prossime ore potrebbe arriva anche quello con il giocatore. Gli altri colpi del ds Larini dovrebbero esser quello del cesenate Parolo per la difesa al clivense Mantovani, cercato anche dal Palermo si aggiunge Tamas centrale del West Bromwich.

  • Comproprietà, adesso è corsa contro il tempo

    Comproprietà, adesso è corsa contro il tempo

    Poco più di 24 ore alla fine delle contrattazioni per le comproprietà e ancora molte situazioni di giocatori a metà, non sono state risolte. In questo periodo di vacche magre, acquistare dei giocatori a metà sembra essere la soluzione migliore per rinforzare i propri organici, ma quando si arriva in questo periodo gli affari sembrano complicarsi per la mancanza di accordi fra le parti e il ricorrere alle buste, pare essere l’unica soluzione. Facendo una panoramica generale fra i maggiori affari in ballo che vedono coinvolte le principali squadre italiane quello che più risalta agli occhi degli interessati è la situazione di alcune pedine ottime anche per eventuali scambi. In casa Milan ad esempio è già stata sistemata da tempo la situazione di Boateng, Paloschi e Strasser che rimarranno in rossonero, mentre a vestire la casacca dei grifoni sarà il giovane Beretta.

    Emiliano Viviano | © Dino Panato/Getty Images
    Più complicata pareva essere la situazione del difensore Astori e di Borriello che, invece, si sono risolte a favore di Cagliari e Roma per un introito monetario di 13 milioni entrati nelle casse rossonere. Un’altra grande alle prese con i numerosi riscatti è la Juventus, la società torinese molto attiva sul mercato d’entrata ha riscattato nella giornata di ieri per la “modica” cifra di 37 milioni, 4 giocatori: Motta, Pepe, Matri e Quagliarella. L’esborso economico di Madama sarà suddiviso in 3 tranche annuali, ma se per i due attaccanti la conferma appare certa, lo stesso discorso non vale per Pepe, l’esterno è stato richiesto dallo Zenit di Spalletti e per Motta che non è molto amato sotto la Mole e potrebbe essere inserito in qualche trattativa. Chi non vestirà il bianconero è, invece, Sebastian Giovinco, che nonostante le lusinghe ricevute dal neo allenatore juventino Antonio Conte, rimarrà in Emilia almeno un altro anno visto che il Parma ha da poco riscattato la sua metà per 3 mln di euro, chi dovrebbe far ritorno alla base è Raffaele Palladino, l’esterno apprezzato dal tecnico della Vecchia Signora, potrebbe essere un’alternativa all’addio probabile di Pepe. Il Parma si consolerà della perdita dell’esterno, con il riscatto di Dzemaili dal Torino, destinato anche lui a cambiare aria (Napoli alla porta) e Galloppa dal Siena, lasciando Reginaldo in Toscana. Rimanendo in Emilia è molto più spinosa la situazione di Viviano, il portiere a metà fra Bologna e Inter dovrebbe finire alla corte nerazzurra per ricoprire il ruolo di vice Julio Cesar, cosa che non aggrada molto l’estremo difensore che vede palesarsi all’orizzonte la possibilità di un trasferimento nella capitale sponda giallorossa. Il problema è che le due società non sono d’accordo sulle cifre dell’operazione e questo potrebbe portarle alle buste, salvo risvolti dell’ultima ora. Chi cambierà sicuramente squadra è Parolo, riscattato dal Cesena, ma che non dovrebbe rimanere in terra romagnola il prossimo anno, per lui, infatti, quasi sicuramente si apriranno le porte di una società di fascia più alta. Un’altra squadra che avrà da risolvere alcune grane sarà l’Udinese, che non intende riscattare D’Agostino, in comproprietà con la Fiorentina e che, dovrebbe mantenere Denis tra le sue fila, ma in questo caso si tratterebbe solo di rinnovo della comproprietà con il Napoli. Rinnovo che sarà previsto anche nel caso di Beppe Sculli, a metà fra Lazio e Genoa e che rimarrà alla corte di Reja, almeno per un’altra stagione. Questi sono i maggiori casi da risolvere, ma le prossime ore saranno caldissime, vi sono, infatti, tante altre comproprietà da sciogliere o rinnovare e il tempo corre. ACERBI Francesco GENOA REGGINA ALMIRON Sergio Bernardo BARI JUVENTUS ANDREOLLI Marco INTER CHIEVO ANTENUCCI Mirco TORINO CATANIA BARRETO DE SOUZA Paulo BARI UDINESE BELMONTE Nicola SIENA BARI BUDEL Alessandro BRESCIA PARMA CACIA Daniele LECCE PIACENZA CARMONA TELLO Carlos Emilio ATALANTA REGGINA CORDOVA Nicolas BRESCIA PARMA CURCI Gianluca SAMPDORIA ROMA D’AGOSTINO Gaetano FIORENTINA UDINESE DENIS German Gustavo UDINESE NAPOLI DZEMAILI Blerim PARMA TORINO EKDAL Albin BOLOGNA JUVENTUS REGINALDO Ferreira Da SIlva SIENA PARMA FORESTIERI Fernando Martin UDINESE GENOA GALLOPPA Daniele PARMA SIENA GHEZZAL Abdelkader BARI SIENA GUBERTI Stefano SAMPDORIA ROMA JANKOVIC Bosko GENOA PALERMO KRHIN Rene BOLOGNA INTER LANZAFAME Davide PALERMO JUVENTUS LODI Francesco CATANIA EMPOLI MALONGA Dominique CESENA TORINO MASIELLO Salvatore BARI UDINESE OBI Joel Chukwuma PARMA INTER PALLADINO Raffaele PARMA JUVENTUS PAOLUCCI Michele SIENA JUVENTUS PAROLO Marco CESENA CHIEVO SCULLI Giuseppe LAZIO GENOA TISSONE Fernando Damian SAMPDORIA UDINESE VIVIANO Emiliano INTER BOLOGNA

  • Su Parolo c’è il Genoa

    Su Parolo c’è il Genoa

    Tempo di mercato, tempo di accordi fra società, stipulando alleanze che permettano di trarre reciproci benefici. In tal senso rientra la strategia di Preziosi che sarebbe molto interessato a Parolo del Cesena, classe 1985, a metà fra bianconeri e Chievo; il presidente del Genoa punta ad acquistarlo ed a lasciarlo ancora per un anno in Romagna anticipando la concorrenza di altri club, come Milan ed Inter che sembravano interessati al centrocampista, entrato anche nel giro della Nazionale di Cesare Prandelli con la convocazione per la partita contro l’Ucraina dello scorso 29 Marzo.

    I margini che l’asse Genoa-Cesena possa costituirsi concretamente sono molto positivi, anche perchè le parti si sono già incontrate per definire la comune strategia. Nei prossimi giorni, dunque, potrebbe già arrivare l’ufficialità per l’affare Parolo.

  • Inter restyling a centrocampo: da Poli a Parolo passando per Casimiro

    Inter restyling a centrocampo: da Poli a Parolo passando per Casimiro

    L’Inter pensa alla finale di Coppa Italia per chiudere al meglio una stagione nata sotto altri auspici. La conferma di Leonardo in pachina però vuol esser segno di continuità e sopratutto la convinzione di aver ancora un organico altamente competitivo bisognoso solo di qualche ritocco per renderlo perfetto per riprovare la scalata allo scudetto e all’Europa.

    Assodato che per l’attacco il colpo sarà Sanchez, con i suggerimenti di Leonardo l’Inter investirà molto sul centrocampo alla ricerca di ricambi giusti per gli ormai logori Zanetti, Cambiasso e Stankovic. I nomi che circolano sono tantissimi, alcuni suggestivi come Fabregas, altri con meno appeal ma con un futuro sicuramente certo.

    La scommessa dovrebbe esser Casimiro, una sorta di playmaker a tutto campo bravo nella fase d’interdizione che di rilancio. Nelle ultime ore è invece rispuntato il nome di Banega pupillo di capitan Zanetti autore però di una stagione poco esaltante con la maglia del Valencia. Le quotazioni dell’argentino, con passaporto comunitario, sono scese notevolemente e l’Inter potrebbe averlo offrendo poco meno di 10 milioni di euro.

    Nel processo di italianizzazione poi potrebbero aver un peso specifico l’acquisto di Poli o Parolo. Il primo è ormai una certezza, considerato uno dei pilastri della nazionale futura potrebbe esser ceduto dalla Samp per far cassa e riprogrammare la risalita in serie A. Con l’affare Pazzini, l’Inter ha aperto un canale preferenziale con i doriani e magari inserendo qualche contropartita tecnica e l’intero cartellino di Biabiany potrebbe abbassare le pretese dei Garrone.

    Sinergie anche con il Cesena nate dalla cessione di Nagatomo potrebbero far optare per Parolo una delle più grandi rivelazioni del nostro campionato. Il presidente Campedelli vorrebbe valorizzare qualche giovane della Primavera nerazzurra.

    Sempre la mediana viene monitorata la situazione di Montolivo oramai lontanissimo dal rinnovo in viola, piace anche il mediano del Tottenham Sandro accostato anche al Milan.

  • Un’Inter all’italiana: si guarda a Criscito e Parolo. Ma Sanchez…

    Un’Inter all’italiana: si guarda a Criscito e Parolo. Ma Sanchez…

    La non felicissima stagione nerazzura ha convinto Moratti che la squadra ha bisogno di innesti importanti e mirati, senza però stravolgere una rosa che solo 12 mesi fa aveva dominato l’Europa intera. Nel mirino nerazzurro oltre a Tevez sono entrati due elementi che rispondono perfettamente all’identikit tracciato per l’Inter che verrà: si tratta di Mimmo Criscito e Marco Parolo. Dopo gli acquisti di Ranocchia e Pazzini la squadra meneghina ha deciso di proseguire con una campagna acquisti “italiana”, un pò in controtendenza con quelle che erano le strategie nel mercato degli anni scorsi. I rapporti col Genoa sono ottimi e per arrivare al centrale azzurro Moratti potrebbe mettere sul piatto della bilancia Diego Milito anche se c’è da superare il problema dell’ingaggio dell’argentino. Anche il canale col Cesena è ben avviato anche grazie all’affare Nagatomo-Santon e in caso di permanenza in Serie A i romagnoli potrebbero ottenere il prestito di Coutinho e magari la comproprietà di qualche altro giovane del vivaio nerazzurro.

    Ma il vero colpo dell’estate 2011 potrebbe essere Alexis Sanchez, soprattutto se l’Udinese non dovesse centrare i preliminari di Champions e relativo conguaglio economico. Senza i 20 milioni derivanti dalla partecipazione alla massima competizione europea difficilmente il presidente Pozzo potrà respingere un’offerta di 25-30 milioni per il gioiello cileno.

    Un’Inter dunque che vuole stare al passo con le grandi d’Europa e dopo un anno di transizione riaprire un nuovo ciclo vincente.

  • Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale

    Palermo – Cesena, clamoroso 2-2 in extremis con rissa finale

    Il ritorno di Delio Rossi a Palermo doveva coincidere con il ritorno del Palermo alla vittoria, in un Barbera infuocato dal clima quasi estivo, e dall’iniziale contestazione della curva, che espone uno striscione eloquente all’indirizzo della squadra: “Vergogna!”. Per Delio Rossi, però, al suo ingresso in campo solo applausi dalla maggior parte dello stadio, con il tecnico romagnolo visibilmente emozionato nel ritornare al suo posto in panchina, che era stato bruscamente costretto a lasciare dopo la sconfitta per 0-7 con l’ Udinese.

    Inizia, così, il leit motiv della gara: con un netto contrasto fra la curva del tifo organizzato, che contesta duramente, ed il resto dello stadio che applaude l’allenatore e le buone iniziative della squadra, e finisce nell’incredulità generale, con tanto di rissa in coda, nella contestazione generale dello stadio per un risultato sfuggito al 51′ del secondo tempo, dopo sei minuti di recupero.

    Il Palermo entra in campo concentrato e determinato, voglioso di dimostrare la volontà di voltare pagina e chiudere al meglio la stagione, volenterosi di riconquistare i propri tifosi. Dopo soli 5 minuti di gioco il primo gol si è già compiuto: Liverani detta il passaggio per Balzaretti, che serve Kurtic che arriva da dietro e dall’altezza del dischetto mette in rete. E’ il primo gol per lo sloveno classe ’89, una scommessa di Delio Rossi per questa partita, in sostituzione dello squalificato Pastore, in tribuna. E lo sloveno dedica il gol proprio al tecnico prima di essere sommerso dall’abbraccio dei compagni.

    Nell’azione del primo gol del Palermo, si infortuna Felipe del Cesena, poi sostituito da Pellegrino all’ottavo minuto.

    La partita si stabilizza nei primi venti minuti del primo tempo dopo il gol del vantaggio del Palermo, con qualche folata della coppia rosanero Miccoli-Pinilla, che mostrano una buona intesa nell’azione che al 19′ si conclude con una deviazione in angolo, e successivo tiro di Kurtic parato da Antonioli.

    Dal 20′ in poi, però, il Cesena si scuote con una serie di iniziative interessanti: al 21′ è bravo Parolo con un pallonetto a scavalcare ed a provare il sinistro, poi deviato in angolo. Al 28′ ancora Cesena, con un’azione pericolosa di Giaccherini, che suggerisce per Malonga: da posizione più che favorevole, però, l’attaccante manda a lato di sinistro colpendo l’esterno della rete.

    Al 30′ episodio dubbio in area, che innesca le polemiche del Cesena: ammonito per simulazione Malonga, dopo un contatto in area di Liverani sul quale il Cesena reclamava il rigore.

    Dopo una fase favorevole al Cesena, il ritorno del Palermo al 35′ , con ottimo inserimento di Cassani a destra e cross per Mauricio Pinilla, che colpisce bene di testa, anche se Antonioli risponde a dovere.

    Un minuto dopo, in una fase favorevole per il Cesena, il raddoppio del Palermo: al 36′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tiro cross di Balzaretti (presente in tutte le occasioni decisive del Palermo) intercettato da Pinilla – in posizione regolare – che conclude in gol da pochi passi: l’attaccante non segnava dal mese di Dicembre ed il suo gol fa esplodere anche la gioia di Delio Rossi che lascia la panchina per andare ad esultare insieme ai suoi giocatori, approfittandone anche per qualche richiamo di natura tattica, in particolare al giovane Acquah.

    Nel finale di primo tempo, buona azione di Jimenez per il Cesena, fermato in extremis a pochi passi da Sirigu dall’intervento provvidenziale di Goian.

    Il secondo tempo riprende con una buona intuizione di Balzaretti al 6′, che vede l’inserimento di Kurtic, che però non riesce ad inquadrare la porta di sinistro. Al 9′, invece, buona azione del Cesena: Jimenez sull’out di destra dribbla e suggerisce per Giaccherini che si gira in area e colpisce bene di sinistro, trovando l’ottima risposta di Sirigu.

    Al 13′ fuori Miccoli, applaudito  dal pubblico e sostituito da Hernandez, fischiato,  e fuori Caserta per Rosina nel Cesena. Con i cambi e con il caldo i ritmi rallentano, il Palermo sembra in grado di controllare saldamente la gara, innescando ancora qualche buona azione. Il Cesena sembra spento, ancor di più dopo l’espulsione di Van Bergen che al 29′ entra in modo scomposto su Pinilla: intervento contestato anche dalla panchina con Sammarco che si fa espellere per proteste.

    Quando la partita sembrava ormai conclusa, incanalata su una vittoria meritata, il blackout che non ci si aspetta durante i sei miuti di recupero: al 47′ segna Parolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, accorciando lo svantaggio anche a causa di una distrazione collettiva della difesa del Palermo. Al 49′ Hernandez avrebbe la possibilità di richiudere la gara, ma Antonioli para, e così al 51′ il gol del definitivo 2-2 di Giaccherini gela il Barbera, innescando la rissa finale causata dall’esultanza provocatoria di Caldoro, secondo portiere del Cesena, proprio di fronte alla panchina del Palermo.

    Amarezza finale per i siciliani desiderosi di ritornare alla vittoria, esultanza per il Cesena di Ficcadenti che strappa un punto importante e che lo proietta a meno uno dalle quart’ultime, a 31 punti, approfittando degli stop di Parma e Sampdoria.