Tag: marco giampaolo

  • A Bologna pronto lo sbarco del tandem Giampaolo – Iaconi

    A Bologna pronto lo sbarco del tandem Giampaolo – Iaconi

    Dopo l’addio di Carmine Longo, il Bologna è alla ricerca di un D.S. per programmare la prossima stagione. Nelle ultime ore si sta rafforzando la candidatura di Andrea Iaconi che pare abbia soppiantato le ipotesi legate ai nomi di Salvatore Bagni, Rino Foschi, Sean Sogliano e Fabrizio Lucchesi.

    Reduce dall’esperienza al Grosseto, interrotta in questa stagione dopo aver fatto le fortune del club toscano (l’affare Pinilla docet in tal senso) attualmente Iaconi è libero da impegni e sbarcherebbe nella città felsinea con il suo competente e valente staff che da anni lo accompagna. Il suo arrivo porrebbe le basi per prtare sulla panchina bolognese Marco Giampaolo, ex Siena e Catania due stagioni fa vicinissimo alla Juventus, pronto a prendere il posto di Malesani come allenatore nonostante l’ottima stagione condotta dall’ex trainer di Parma e Fiorentina. Profondo conoscitore di calcio ed autentico talent scout (come dimenticare che fu una sua scoperta Ranocchia in epoca Arezzo?), Iaconi è da tempo pronto per misurarsi ai massimi livelli e Bologna rappresenterebbe la piazza giusta per tradizione a rilanciare le quotazioni di questo sottovalutato dirigente sportivo che in tempi non sospetti ha svolto un egregio lavoro a Pescara garantendo al sodalizio adriatico annate importanti pur con budget limitati.

  • Bologna: Malesani verso l’addio, arriva Giampaolo?

    Bologna: Malesani verso l’addio, arriva Giampaolo?

    Quel che accade in casa Bologna esula dai limiti della normale comprensione umana: una squadra che, in crisi societaria, penalizzata in classifica, ad un passo dal fallimento, che cambia cinque presidenti nel giro di undici mesi riesca a conquistare in scioltezza la salvezza merita il dovuto rispetto, oltre che gli elogi del caso. Tuttavia, non appena le acque sembrava si fossero calmate, c’è sempre una nuova tempesta in arrivo.

    Questa volta a scuotere l’ambiente rossoblu è la notizia del probabile addio di Malesani, proprio colui che è riuscito a creare una coesione tale nel gruppo da permettergli di affrontare tali e tante difficoltà. L’esperienza bolognese lo ha rilanciato, dopo un periodo buio della sua carriera, ed ora sarebbe pronto ad andare altrove, richiesto da Genoa e Lazio, a meno che il Bologna non gli offra la certezza di una squadra competitiva per il prossimo anno, in grado di lottare per raggiungere obiettivi ambiziosi: del suo rinnovo contrattuale si parlerà domani nel consiglio d’amministrazione che nominerà il nuovo amministrazione delegato.

    In caso di mancata conferma di Malesani, si parla di un probabile arrivo di Giampaolo, esonerato quest’anno dal Catania ed attualmente a Barcellona per un aggiornamento, o in alternativa Pierpaolo Bisoli.

    Nell’incertezza riguardante la guida tecnica, si inserisce anche la precaria posizione di molti giocatori. Solo Di Vaio è certo di restare, a fronte di un contratto biennale che lo lega alla società rossoblu fino al termine della carriera, mentre il portiere Viviano reclama un rinnovo adeguato alle sue prestazione che, però, finora pare molto lontano. Analogamente, i giocatori in scadenza di contratto che a fine stagione saranno svincolati a parametro zero invocano una visibilità adeguata in campo che gli permetta di trovare una adeguata collocazione per il prossimo campionato.

    In un tale marasma, si aggiungono anche le polemiche legate al presunto scarso impegno volontario dei giocatori rossoblu nella gara con il Brescia e con il Napoli, che li ha indotti a trincerarsi in un silenzio stampa di protesta.

  • L’Italia riabbraccia Diego “El Cholo” Simeone

    L’Italia riabbraccia Diego “El Cholo” Simeone

    Pietro Lo Monaco lo inseguiva da tantissimo tempo e domani coronerà il suo sogno che trasformerà il suo Catania nella squadra più sudamericana d’Europa: Diego Simeone torna in Italia, questa volta nelle veste di allenatore con il compito di tirar fuori gli elefantini dalle sabbie mobili e valorizzare i tanti giovani in organico.

    El Cholo scoperto da Anconetani debuttò con il Pisa in Italia ma diventò uno dei migliori centrocampisti al mondo quando tornò all’Inter dopo le esperienze nella Liga. L’argentino trascinò i nerazzurri di Simoni alla vittoria della Coppa Uefa prima di trasferirsi alla Lazio di Cragnotti laurendosi campione d’Italia.

    Centrocampista di grande temperamento, Simeone da tecnico ha già vinto in patria un torneo di Apertura l’Estudiantes e un Clausura con il River Plate.

  • Il Catania rompe con Giampaolo

    Il Catania rompe con Giampaolo

    Marco Giampaolo non è più l’allenatore del Catania. Lo riferisce la stessa società tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale del club con il quale annuncia la rescissione consensuale del contratto con il tecnico:

    • Il Calcio Catania S.p.A. e l’allenatore Marco Giampaolo dichiarano congiuntamente di risolvere il rapporto contrattuale in essere fra le parti. Preso atto della bontà del lavoro fin qui svolto, il Calcio Catania augura al tecnico ed al suo staff le migliori fortune sportive“.

    Finisce così dopo appena 20 giornate l’avventura del tecnico ex Cagliari e Siena alle pendici dell’Etna. Fatali per Giampaolo gli ultimi risultati in campionato e l’eliminazione dalla Coppa Italia ma si mormora che alla base del divorzio ci sia la rottura completa con lo spogliatoio rossoazzurro in particolar modo con Mascara che recentemente non riusciva a trovare spazio nell’undici titolare. Domani mattina il nome del nuovo tecnico.
    Dopo Colomba, Gasperini, Bisoli, Iachini e Benitez quella di Giampaolo è la sesta panchina a saltare in Serie A.

  • Ottavi di Coppa Italia: probabili formazioni di Juventus – Catania

    Ottavi di Coppa Italia: probabili formazioni di Juventus – Catania

    Si conclude stasera con Juventus – Catania la due giorni di Coppa Italia che ha visto ieri il passaggio del turno ai quarti di finale di Palermo (1-0 al Chievo) e Inter (3-2 al Genoa). All’Olimpico di Torino i bianconeri riabbracciano dopo quasi 8 mesi Gianluigi Buffon, operatosi alla schiena lo scorso mese di luglio, e che farà il suo esordio con la nuova Juventus targata Marotta – Del Neri. Il tecnico bianconero, che non vuole snobbare la competizione, ha un solo dubbio di formazione riguardante l’attacco: se Toni, che ha subito una contusione al polpaccio domenica, non dovesse farcela al fianco di capitan Del Piero giocherà il baby Giannetti.
    L’allenatore del Catania Giampaolo invece opterà per un ampio turnover per dare riposo alla squadra in vista della gara di campionato contro il Chievo: vanno in panchina Maxi Lopez, Gomez, Ledesma, Capuano e Pesce.
    Chi passerà il turno (la formula prevede gare di sola andata ad eliminazione diretta fino alle semifinali) troverà ai quarti la vincente del derby della capitale Roma – Lazio.

    Probabili formazioni JUVENTUS – CATANIA (ore 21:00)

    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Grosso; Krasic, Felipe Melo, Marchisio, Pepe; Giannetti, Del Piero.
    Panchina: Manninger, Motta, Bonucci, Traoré, Salihamidzic, Aquilani, Toni.
    Allenatore: Del Neri.
    CATANIA (4-1-4-1): Campagnolo; Augustyn, Spolli, Silvestre, Marchese; Sciacca; Martinho, Delvecchio, Ricchiuti, Mascara; Antenucci.
    Panchina: Kosycki, Strumbo, Capuano, Ledesma, Pesce, Gomez, Maxi Lopez.
    Allenatore: Giampaolo.

  • Inter, paura prima della rimonta. Risolve Cambiasso contro il Catania

    Inter, paura prima della rimonta. Risolve Cambiasso contro il Catania

    Leonardo fa due su due e rilancia le ambizioni scudetto della sua Inter. I nerazzurri infatti fanno bottino pieno nell’arco di pochi giorni e raccolgono a Catania la seconda vittoria consecutiva dall’avvento del tecnico brasiliano in panchina che è riuscito nel poco tempo a sua disposizione a motivare una squadra già sazia del triplete della scorsa stagione con l’aggiunta poi della conquista del Mondiale per Club e che agli ordini del suo precedessore Benitez sembrava piatta.
    Ma prima dei sorrisi finali la paura di una nuova ricaduta dopo la brillantissima vittoria sul Napoli di 3 giorni fa. Al Massimino gli attaccanti del Catania fanno vedere nella ripresa i sorci verdi alla retroguardia nerazzurra che prima della doppietta – partita di Cambiasso vanno sotto di una rete siglata dal “piccolo” Gomez.

    C’è Eto’o al fianco del Principe Milito in attacco, che rientra dopo la squalifica delle tre giornate inflittagli dalla disciplinare per la testata rifilata a Cesar durante Chievo – Inter del 21 novembre scorso, ma l’attaccante camerunense si vede poco perchè costretto ad una partita di grande sacrificio sulla sinistra. Il primo tempo è a dir poco penoso per i ritmi blandi delle due squadre in campo nel quale non succede praticamente nulla se non una zuccata debole di Stankovic dritta nelle braccia di Andujar.

    Più vivace la ripresa grazie alla spinta offensiva degli uomini di Giampaolo che trovano in Gomez e Martinho, appena entrato, due frecce che sia Maicon, da una parte, che Chivu, dall’altra, faticano a contenere. Maxi Lopez si divora una colossale occasione facendosi respingere la conclusione ravvicinata da Castellazzi poi al 71′ è Stankovic che gli nega la gioia del gol respingendo di testa sulla linea ma sulla ribattuta si avventa come un falco Gomez che buca le maglie interiste, oggi in tenuta bianca, per il vantaggio etneo.
    Tornano così in un baleno i fantasmi di un tempo non troppo lontano ma la paura dura solo pochi minuti perchè a decidere il match è la doppietta dell’onnipresente Esteban Cambiasso che prima, al 74′, tenuto in gioco da Capuano che non si alza insieme al resto della difesa, beffa Andujar sul secondo palo poi lo trafigge per la seconda volta di testa 5 minuti più tardi su un cross a giro vellutato di Maicon per il 2-1 finale, ma è davvero imbarazzante la marcatura degli etnei nell’occasione. Ci sarebbe anche il tempo di triplicare con Milito ma l’argentino non riesce ad inquadrare lo specchio della porta; un gol, fosse stato l’anno scorso, che non avrebbe sicuramente sbagliato. Nel finale esordio del nuovo arrivato Ranocchia. E ora il Milan non è più un miraggio.

    Il tabellino
    CATANIA – INTER 1-2
    71′ Gomez (C), 74′ Cambiasso (I), 79′ Cambiasso (I)
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Alvarez (82′ Spolli), Bellusci, Silvestre, Capuano; Carboni; Gomez, Ledesma, Pesce (82′ Antenucci), Llama (51′ Martinho); Maxi Lopez.
    Panchina: Campagnolo, Delvecchio, Mascara, Sciacca.
    Allenatore: Giampaolo.
    INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu (66′ Pandev); Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (82′ Mariga); Stankovic; Milito (91′ Ranocchia), Eto’o.
    Panchina: Orlandoni, Muntari, Materazzi, Biabiany.
    Allenatore: Leonardo.
    Arbitro: Damato di Barletta
    Ammoniti: Martinho (C), Cordoba, Lucio (I)

    LE PAGELLE

  • Vucinic e Borriello trascinano la Roma. Catania ko 4-2

    Vucinic e Borriello trascinano la Roma. Catania ko 4-2

    Inizia con una vittoria sofferta il 2011 della Roma targata Borriello e Vucinic. E’ infatti grazie alla doppietta a testa dei due attaccanti giallorossi che la Roma piega le resistenze di un buon Catania che era stato capace di andare al riposo in vantaggio per 2-1 all’Olimpico. In particolare l’attore principale è il montenegrino che entra a 10 minuti dal termine del match e realizza le due reti che lanciano i capitolini al quarto posto in classifica infliggendo una punizione troppo severa alla squadra etnea.

    La Roma guidata dal tridente Menez, Totti e Borriello passa subito avanti al 5′ grazie all’attaccante ex Milan al suo centro numero 8 in campionato che mette alle spalle di Andujar dopo la ribattuta del portiere ospite su una staffilata dalla distanza di De Rossi. Si paventa una goleada facile ma il Catania si sveglia immediatamente dal torpore e nel giro di 10 minuti, dal 29′ al 38′, da due mazzate pesanti alla squadra di Ranieri che subiscono prima la rete di Silvestre di testa sugli sviluppi di un corner con Simplicio che rilancia la sfera quando questa aveva già oltrepassato la linea di porta e poi quella di Maxi Lopez che, scattato sul filo del fuorigioco, scarta Julio Sergio e deposita in rete.

    Borriello ristabilisce la parità dopo appena 2 giri di lancette dall’inizio del secondo tempo ma l’azione è viziata da un evidente irregolarità: la palla con la quale Riise serve l’ariete giallorosso infatti aveva oltrepassato nettamente la linea di fondo ma le proteste della squadra di Giampaolo servono a poco.
    Si arriva così al momento decisivo del match quando all’80’ Ranieri decide di giocarsi la carta Vucinic: l’attaccante montenegrino entra in campo e fa 3-2 all’86’ per poi scrivere la parola fine in pieno recupero su assist di Totti in contropiede.

    Il tabellino
    ROMA – CATANIA 4-2
    5′ Borriello, 29′ Silvestre (C), 38′ pt Maxi Lopez (C), 47′ Borriello (R), 86′ Vucinic (R), 93′ Vucinic (R)
    ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio; Cassetti, Mexes, Juan, Riise; Taddei (80′ Vucinic), De Rossi (46′ Perrotta), Simplicio (47′ Greco); Menez; Totti, Borriello.
    Panchina: Doni, N. Burdisso, Cicinho, Brighi, Vucinic.
    Allenatore: Ranieri
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Alvarez, Silvestre, Bellusci, Capuano; Carboni; Gomez, Ledesma (73′ Delvecchio), Pesce (88′ Mascara), Llama (68′ Martinho); Maxi Lopez.
    Panchina: Campagnolo, Marchese, Antenucci, Sciacca.
    Allenatore: Giampaolo
    Arbitro: Brighi
    Ammoniti: Ledesma (C), Alvarez (C), Andujar (C), Silvestre (C), Cassetti (R)

  • Mutu c’è, la Fiorentina no. A Catania solo 0-0

    Mutu c’è, la Fiorentina no. A Catania solo 0-0

    Un punto a testa che, vista la classifica, non serve a nessuna delle due squadre: Catania e Fiorentina impattano per 0-0 nel posticipo della nona giornata di Serie A nel giorno del rientro in campo di Mutu dopo la squalifica per doping di 9 mesi.
    Il rumeno è tra le note positive di questa Fiorentina, rimasta senza un leader alla luce anche del lungo stop di Jovetic e della pessima condizione psicofisica di Montolivo. Brutta partita con poche occasioni sia da una parte che dall’altra.

    Nel primo tempo la squadra di Mihajlovic sfonda sulla fascia sinistra, quella di competenza di Santana, dove arrivano i maggiori pericoli verso la porta di Andujar. Mutu ha fame di calcio e già dopo appena 3 minuti ci prova con un bolide dalla distanza troppo centrale. Risponde il Catania con capitan Mascara che su calcio di punizione colpisce la traversa.
    Gli etnei sono spaccati in due: c’è chi attacca e chi difende, il centrocampo sembra non esserci e ciò favorisce le ripartenze della Fiorentina che insiste nel giocare dalle parti di Santana ignorando spesso e volentieri Marchionni a volte liberissimo sull’out opposto. Gilardino lotta come un leone tra Spolli e Silvestre senza però trovare il guizzo vincente.

    La ripresa è ancora più noiosa: i viola iniziano bene con il solito Mutu che prova dalla distanza a beffare l’estremo difensore etneo ma calano quando Santana è costretto a lasciare il campo per infortunio e quando lo stesso attaccante rumeno, in campo per tutti i 90′ minuti, accusa la fatica. Il Catania è un pò più vispo nel finale, colpito nell’orgoglio quando il pubblico di casa comincia a fischiare ma alla fine il punteggio non si schioda dalla 0-0. Giampaolo e Mihajlovic si dividono la posta in palio ma sicuramente non possono essere felici per come è maturato questo pari.

    Il tabellino
    CATANIA – FIORENTINA 0-0
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli (54′ Bellusci), Capuano (44′ Alvarez); Biagianti; Gomez, Izco, Ricchiuti, Mascara (83′ Llama); Anetnucci.
    Panchina: Campagnolo, Morimoto, Carboni, Martinho.
    Allenatore: Giampaolo
    FIORENTINA (4-4-2): Frey; Pasqual, Gamberini, Natali, Comotto (84′ De Silvestri); Santana (70′ Cerci), Donadel, Montolivo, Marchionni, Gilardino (92′ Babacar), Mutu. Panchina: Boruc, Kroldrup, Bolatti, Ljajic.
    Allenatore: Mihajlovic
    Abritro: Rizzoli
    Ammoniti: Potenza (C), Comotto (F), Natali (F)

  • Milan salvato da Inzaghi. Con il Catania è solo 1-1

    Milan salvato da Inzaghi. Con il Catania è solo 1-1

    La vittoria conquistata in Champions League mercoledì sera contro l’Auxerre doveva essere un nuovo punto di partenza dopo l’umiliante sconfitta di Cesena. E invece il Milan stecca di nuovo in campionato, fermato da un ottimo Catania che ha messo in difficoltà le “prime donne” rossonere passando addirittura in vantaggio con il gol da antologia di Capuano; a rimettere le cose a posto ci ha pensato poi l’eterno Pippo Inzaghi con il gol numero 156 in Serie A.

    Il Catania di Giampaolo parte forte e chiude le fonti di gioco rossonere con il pressing asfissiante di Biagianti e Carboni in mezzo al campo. Ma è Inzaghi ad avere tra i piedi una palla gol clamorosa, sprecata malamente a due passi da Andujar. Dopo una buonissima prima mezz’ora gli etnei vanno in vantaggio con il missile di Capuano da quasi 40 metri. Esecuzione perfetta quella del terzino rossoazzurro che conclude al volo una palla difficilissima da calciare trovando l’angolo giusto per battere Abbiati. Una rete da raccontare ai nipoti.
    Senza Pato, le chiavi dell’attacco rossonero sono affidate al duo stellare Ronaldinho e Ibrahimovic, molto in ombra stasera. Lo svedese è fuori dal gioco ma non viene neanche assistito bene dai compagni che spesso preferiscono le sortite offensive personali. Il Milan si sbilancia troppo e rischia il tracollo, il Catania non approfitta delle praterie e della superiorità numerica nei contropiedi concesse dalla retroguardia rossonera gettando alle ortiche la possibilità di raddoppiare.
    E come spesso accade nel calcio, gol mangiato – gol subìto: a vestire i panni dell’eroe stasera però non è Ibra ma Inzaghi che dalla sua posizione preferita, sul filo del fuorigioco, mette la zampata vincente allo scadere del primo tempo tramutando in oro un perfetto assist di Ronaldinho.

    Nella ripresa il Catania abbassa di molto il suo baricentro pensando soltanto a difendere, con le unghie e con i denti, l’ottimo risultato fin li maturato mentre il Milan si getta in avanti alla ricerca del gol della vittoria. Inutilmente perchè i difensori etnei sono perfetti e non lasciano respirare il gigante svedese mentre Ronaldinho trova traffico dalle sue parti. L’ultimo ad arrendersi è il motorino di centrocampo Boateng che sta entrando sempre più nel cuore dei tifosi rossoneri. Piedi buoni e una grinta da far paura, un centrocampista di un dinamismo impressionante.

    Finisce così, 1-1. Una vittoria, un pareggio e una sconfitta: questo il bottino di inizio stagione delle stelle rossonere di Allegri. Troppo poco se si considera che sono maturati con Lecce, Cesena e Catania. Anche qui, come in tante altre piazze, sarebbe opportuno mettere il cartello “Lavori in corso”.

    Il tabellino
    MILAN – CATANIA 1-1
    27′ Capuano (C), 45′ Inzaghi (M)
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Antonini; Boateng, Pirlo, Seedorf (90′ Gattuso); Inzaghi (85′ Oduamadi), Ibrahimovic, Ronaldinho.
    A disposizione: Amelia, Zambrotta, Yepes, Abate, Papasthatopoulos.
    Allenatore: Allegri
    CATANIA (4-3-1-2): Andujar; Potenza (83′ Alvarez), Silvestre, Spolli, Capuano; Biagianti, Izco, Carboni (75′ Delvecchio); Ricchiuti (60′ Ledesma); Lopez, Mascara.
    A disposizione: Campagnolo, Terlizzi, Gomez, Antenucci.
    Allenatore: Giampaolo
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Boateng, Pirlo (M), Biagianti, Capuano (C)

  • C’era una volta l’amichevole… Catania – Iraklis finisce in rissa

    Son passati solo due giorni dalla rissa tra Cagliari e Bastia che ha costretto l’arbitro a sospender la partita con circa 20 minuti di anticipo che ci troviamo a commentare un altro increscioso ed insolito episodio per il calcio d’agosto.

    L’amichevole tra il Catania e i greci dell’Iraklis si è conclusa in anticipo per il tentativo di arrivare alle mani da parte delle due squadre. Partita priva di spunti tecnici se non per il gol, di pregevole fattura, di Pesce per gli etnei e tanti campanelli d’allarme che hanno portato al tentativo di rissa finale.

    I greci hanno tenuto un comportamento maschio ma gli uomini di Giampaolo non si sono certo defilati dalla gazzarra. Tra i catanesi i più esagitati sono stati Biagianti, Bellusci e Barrientos e proprio dalla reazione di quest’ultimo è nata la diatriba.

    Ecco le parole di uno scontento Giampaolo:
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