Tag: Marco Di Vaio

  • Bologna: otto calciatori indagati per pass T7

    Bologna: otto calciatori indagati per pass T7

    Calciatori del Bologna ancora al centro dell’indagine sull’assegnazione di pass  finalizzati ad ottenere un accesso privilegiato alle zone del centro cittadino che dovrebebro essere a traffico limitato.

    Marco Di Vaio | © Gabriele Guerra/Getty Images
    Dopo l’indagine per falso (uso di “atto falso”) e per truffa ai danni di Marco Di Vaio per aver ottenuto la cancellazione di alcune multe associando la targa della sua vettura a quella di alcuni mezzi intestati ad alcuni disabili, realmente portatori di handicap fisici, con la collaborazione della signora tuttofare di fiducia del Bologna, tale Marilena Molinari, ora l’ inchiesta amplia il suo raggio d’azione ad altri otto calciatori, nel ramo dell’ inchiesta denominato “T7”. Il campanello d’allarme che ha dato il “La” all’apertuta dell’ inchiesta, però, è stata proprio la mancanza della documentazione relativa alla “prossima acquisizione della residenza” e tale mancanza riscontrata ha fatto scattare l’indagine della polizia, accertando che – in realtà – per i calciatori mancavano i presupposti ogegttivi per poter ottenere il fatidico permesso T7. I giocatori rossoblu coinvolti nell’imbarazzante vicenda sono i seguenti: il portiere Viviano, Portanova, Mutarelli, Mudingayi, Morleo, Esposito, Moras, e capitan Di Vaio, oltre che Paonessa passato al Cesena. Inoltre, sono state iscritte nel registro degli indagatai anche le rispettive quattro mogli o compagne dei calciatori Marco Di Vaio, Portanova, Viviano e Mudingayi. Senza dubbio, un altro episodio ben poco edificante per la società rossoblu.

  • Di Vaio dal Nettuno d’Oro all’avviso di garanzia

    Di Vaio dal Nettuno d’Oro all’avviso di garanzia

    Domenica scorsa nell’umiliante sconfitta contro il retrocesso Bari il Dall’Ara non ha risparmiato qualche fischio anche a lui, il bomber, il faro della squadra e il protagonista principale di una salvezza per molti versi impossibile. Marco Di Vaio è al centro di un vero e proprio vortice negativo che potrebbe intaccare l’amore e la stima di una città che solo qualche mese fa lo aveva fatto entrare ufficialmente nella sua storia con la consegna del Nettuno d’Oro.

    Il riconoscimento, il più importante della città viene consegnato a chi si è distinto e fatto emergere il blasone della città con le sue gesta. Lo stesso Di Vaio dopo l’esplosione dello scandalo decise di riconsegnare il Nettuno d’Oro sicuro però di risolvere la questione nel più breve tempo possibile, invece ieri è arrivata l’informazione di garanzia con accuse pesanti “falso ideologico in atto pubblico commesso da un privato, reiterato più volte e la truffa continuata ai danni del comune”.

    Il capitano per evitar di pagare 45 multe per infrazione delle zone a traffico limitato avrebbe dichiarato di aver accompagnato la disabile Marilena Molinari, anch’essa colpita dal procedimento, nelle zone off limit per alcune commissione. Di Vaio però, quando fu ascoltato dagli inquirenti negò di aver mai accompagnato la disabile in centro con la sua auto. Stessa versione della Molinari.

    La società comunque prende le distanze precisando “Il Bologna non c’entra nulla, Marilena Molinari non è una nostra dipendente. Ovviamente non ci fa piacere, ma il fatto che una persona sia indagata non significa che sia colpevole. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Il reato di cui Di Vaio è accusato – ha detto Guaraldi – di per sé non è un granché, non è accusato di omicidio o di stupro, ma il problema è etico. Vedremo cosa fare come società, ma il mio auspicio è che la vicenda si risolva e si chiarisca”.

  • Scandalo a Bologna, i giocatori usano pass disabili: la Procura indaga

    Scandalo a Bologna, i giocatori usano pass disabili: la Procura indaga

    A Bologna è scoppiato un caso che di calcistico ha ben poco, a parte il fatto che coinvolge alcuni calciatori della formazione rossublu, e che ha ben poco di edificante per i soggetti coinvolti.

    Molte delle targhe della auto di giocatori della formazione felsinea, infatti, sono state associate a soggetti portatori di handicap e, pertanto, hanno beneficiato di trattamenti riservati alle persone diversamente abili senza averne alcin titolo, come, ad esempio, l’accesso alle zone a traffico limitato, la circolazione nei giorni di divieto, la sosta gratis nelle zone di parcheggio a pagamento e sulle strisce blu.  

    L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini, che ha inviato nella giornata di ieri, martedì, gli uomini della polizia municipale nel centro sportivo di Casteldebole per sentire le persone coinvolte, mentre Viviano e Di Vaio sono stati ascoltati in procura come persone informate sui fatti, ma non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione in proposito nei confronti della stampa.

    Il permesso disabile sarebbe appartenuto a Marilena Molinari, una donna disabile che si occupa di aiutare i giocatori appena arrivati nella città bolognese a svolgere alcuni servizi, una sorta di “guida” in città, per pagare bollette, trovare casa, muoversi in città. La donna, dunque, avrebbe associato il suo permesso alle targhe delle vetture: da qui il coinvolgimento dei calciatori del Bologna, anche se Marilena Molinari non è dipendente della società Bologna ma opera mediante un’agenzia.

    Il centrocampista congolese Gaby Mudingayi nelle sue  dichiarazioni rese alla Polizia Municipale ha voluto spendere parole di difesa nei suoi confronti e nei confronti della donna coinvolta, confermando quanto dichiarato agli agenti anche in conferenza stampa: “Non vedo tutto questo casino, e comunque c’è un’indagine in corso. Io non ho sbagliato e neanche Marilena. Io vorrei ringraziare Marilena. Quando sono arrivato è stata la prima ad aiutarmi, a trovare a casa e per tante altre cose. Tutte le volte lei ci aiuta: Tante volte io ho portato Marilena in città per fare delle commissioni per me, e lei mi ha inserito”.

    L’obiettivo delle indagini sarà, ora, quello di verificare se, dopo aver svolto le commissioni in cui Marilena Molinari li ha coadiuvati, i calciatori coinvolti abbiano continuato ad usufruire dei benefit handicap, oppure abbiano correttamente provveduto a far rimuovere la loro targa dalla lista dei disabili autorizzati.

  • Il Brescia alimenta le speranze, Bologna ko

    Il Brescia alimenta le speranze, Bologna ko

    Malesani, nella conferenza della vigilia accusa i bookmakers di aver sottovalutato la forza e la voglia di stupire dei suoi, il campo però è stato impietoso ed ha premiato le maggiori motivazioni del Brescia di Iachini.

    Le rondinelle son “fameliche” e sin dall’avvio mettono in crisi la retroguardia felsinea con un pressig asfissiante ma anche con tanta qualità nella manovra. Dopo appena tre minuti Hetemaj con un perfetta scelta di tempo buca di testa Viviano e appena 5′ dopo Zoboli ancora di testa porta a due le reti di vantaggio.

    Il Bologna sembra non esserci ma resta in partita grazie ai miracoli di Viviano. Alla mezzora Malesani cambia, fuori Ekdal dentro Paponi per una squadra a trazione anteriore e il solito Di Vaio approfitta di un buco difensivo per accorciare. Nella ripresa entra anche Meggiorini per Ramirezma il Brescia si difende con ordine e al 66′ chiude la partita con Caracciolo su calcio di rigore procurato da Accardi dopo una sepentina in arira bolognese.

    IL TABELLINO

    BRESCIA-BOLOGNA 3-1
    3′ Hetemaj (Br), 9′ Zoboli (Br), 30′ Di Vaio (Bo), 21′ st rig. Caracciolo (Br)
    Brescia (3-4-1-2): Arcari 5,5; Zebina 6, Bega 6,5 (33′ st Berardi sv), Zoboli 6,5; Zambelli 6, Zanetti 6.5, Hetemaj 6,5, Accardi 7, Vass 6 (21′ st Baiocco 6); Eder 7 (26′ st Diamanti sv), Caracciolo 6.5. A disp.: Leali, Jonathas, Kone, Lanzafame. All.: Iachini
    Bologna (4-3-1-2): Viviano 7; Casarini 5, Portanova 5, Britos 4,5, Rubin 5; Perez 6, Krhin 5 (34′ st Radovanovic sv), Della Rocca 5; Ekdal sv (25′ pt Paponi 5); Di Vaio 6,5, Ramirez 5 (1′ st Meggiorini 5.5). A disp.: Lupatelli, Mutarelli, Cherubin, Busce’. All.: Malesani

    Arbitro: Romeo
    Ammoniti: Zebina (Br), Ramirez, Britos, Rubin, Radovanovic (Bo)

  • Brescia – Bologna, Eder con Caracciolo per la salvezza

    Brescia – Bologna, Eder con Caracciolo per la salvezza

    La presenza di tre big match e del derby siciliano nella 31.a giornata non può distogliere l’attenzione dalle altre partite in programma valide per la lotta salvezza e non solo.

    A far d’aperitivo al derby alle 18 questa sera scendono in campo il Brescia di Iachini contro il Bologna di Malesani, i bookmakers sono impietosi nei confronti dei felsinei dandoli per spacciati a fronte delle maggiori motivazioni dei padroni di casa.

    Il Bologna però, come ha dimostrato molte volte quest’anno è squadra orgogliosa e mai doma per questo le rondinelle dovranno far attenzione a non sottovalutare troppo l’avversario.

    Iachini schiera un Brescia d’assalto con Eder a far coppia con Caracciolo in avanti, Diamanti nel ruolo di trequartista e Hatemaj a far coppia in mediana con Zanetti. In difesa rientra Bega.

    Malesani si affida all’ormai collaudato 4-3-1-2 con Ramirez a supporto di Di Vaio e Khrin a centrocampo al posto dell’acciaccato Mudingayi.

    BRESCIA-BOLOGNA ore 18.00

    Brescia (3-4-1-2): Arcari; Zebina, Bega, Zoboli; Zambelli, C. Zanetti, Hetemaj, Accardi; Diamanti; Eder, Caracciolo. A disp.: Sereni, Cordova, Daprelà, Kone, Vass, Lanzafame, Possanzini. All.: Iachini
    Squalificati: Mareco (1)
    Indisponibili: Dallamano

    Bologna (4-3-1-2):
    Viviano; Casarini, Portanova, Britos, Rubin; Perez, Khrin, Della Rocca; Ekdal; Ramirez, Di Vaio
    A disp.: Lupatelli, Cherubin, Moras, Radovanovic, Buscè, Meggiorini, Paponi. All.: Malesani
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Montelongo, Garics, Mudingayi, Gimenez, Morleo

  • Bologna ora è un’isola felice, Di Vaio e Malesani vicini al rinnovo

    Bologna ora è un’isola felice, Di Vaio e Malesani vicini al rinnovo

    E’ senza ombra di dubbio una delle più belle sorprese di questa stagione, la gestione Porcedda è ormai solo un lontano ricordo da dimenticare, da una parte, ma da ricordare allo stesso tempo per cercare di non commettere gli stessi errori. Stiamo parlando del Bologna che sta compiendo un autentico miracolo calcistico dopo le controversie societarie che hanno caratterizzato l’inizio della stagione e sul quale nessuno avrebbe scommesso un euro sulla salvezza. Senza entrarne nel merito, la situazione in seno al club ora pare essersi stabilizzata grazie all’ingresso in società, oltre dell’imprenditore Massimo Zanetti nei mesi scorsi, anche quella dell’ex patron Alfredo Cazzola che hanno portato nuova linfa nelle casse felsinee creando una società più solida e consentendo di salvare i rossoblu dal fallimento.

    Tutto questo è potuto accadere in primo luogo grazie alla compattezza del gruppo, giocatori e tecnico hanno fatto quadrato e hanno saputo mettere da parte le difficoltà economiche concentrandosi solamente sul calcio giocato attirando l’interesse degli imprenditori che hanno preso a cuore le sorti del club.

    Conquistata oramai la salvezza il Bologna, nonostante sia stato penalizzato di 3 punti per inadempienze Co.Vi.Soc. , si trova ai margini della zona Europa League, un obiettivo impensabile soltanto fino a pochi mesi fa frutto del duro lavoro svolto da mister Alberto Malesani e da una rosa di giocatori che hanno dimostrato di tenere alla maglia prima che al portafogli, a partire da capitan Marco Di Vaio che, nonostante le sue 35 primavere a luglio, sta trascinando la squadra a suon di gol. L’attaccante ha già segnato 18 reti in campionato, bottino che è destinato ad aumentare ulteriormente visto lo splendido periodo di forma che caratterizza lui e i compagni.
    In particolare la vittoria di prestigio a Torino, cosa che non succedeva da 31 anni, contro una deleritta Juventus, ha portato l’entusiasmo a mille nella città emiliana.

    E proprio i due condottieri sono al centro di trattative di rinnovo: per Di Vaio è già tutto programmato, chiuderà la carriera a Bologna, come da lui stesso dichiarato giorni fa, dopo aver rifiutato offerte importanti anche di grossi club a gennaio. Ma al cuor non si comanda e l’attaccante nei prossimi giorni prolungherà il suo contratto per altre due stagioni a quasi un milione di euro a stagione. Poi, una volta che deciderà di appendere gli scarpini al chiodo, per lui è già pronta una scrivania da dirigente a Casteldebole. Un pò più intricato il discorso per il tecnico: a Malesani è stato proposto il rinnovo per un altro anno, lui ha richiesto un biennale perchè a Bologna si trova bene e perchè desidera una continuità di progetto insieme al ds Carmine Longo, al quale è stato proposto pure il prolungamento. Le parti restano comunque vicine e si rincontreranno nelle prossime settimane ma tutto fa supporre che la fumata nel cielo sia di colore bianco. E a Bologna tutti lo auspicano.

  • Scarpa d’oro 2011: Di Natale se la gioca contro i “pichichi”

    Scarpa d’oro 2011: Di Natale se la gioca contro i “pichichi”

    Con la stagione 2010/2011 che entra nella sua fase più calda si iniziano a fare i primi conti per quello che riguarda l’assegnazione della “Scarpa d’oro“, il riconoscimento individuale assegnato al giocatore europeo che ha segnato di più nel proprio campionato tenendo conto del rispettivi coefficienti di difficoltà assegnati alle varie leghe. A guidare la classifica provvisoria ci sono i due “cannibali” della Liga ovvero Cristiano Ronaldo e Messi (vincitore del trofeo la scorsa stagione) entrambi con 27 reti all’attivo.

    Ma sul terzo gradino del podio troviamo Antonio Di Natale, l’attuale capocannoniere del nostro campionato con 22 centri. Il giocatore napoletano si sta dimostrando ancora una volta l’attacante italiano più prolifico e rischia seriamente di bissare (se non migliorare) il risultato della stagione scorsa, quando a fine torneo aveva messo a referto ben 29 marcature. Un’estate inquinata dalle tante voci di mercato che lo avevano visto vicinissimo alla Juve non hanno condizionato l’andamento di “Totò”, che insieme a Sanchez sta letteralmente trascinando l’Udinese in piena zona Champions. Scendendo di un gradino troviamo un’altra conoscenza del calcio di casa nostra: Edinson Cavani. L’uruguayano del Napoli ha fatto centro 20 volte nel campionato in corso ma sta attraversando un periodo di forma non esaltante e non segna da 3 partite (5 considerando l’Europa League).

    Scorrendo ancora la classifica troviamo nomi prestigiosi come Bebatov, Eto’o, Gomez, Tevez e Villa ma non mancano giocatori meno conosciuti che fanno faville nei campionati minori. A 24 reti troviamo per esempio Kenny Miller e Sander Post che giocano rispettivamente nella Süper Lig turca e nella prima divisione estone. Lo scozzese pero aveva segnato la maggior parte delle sue reti nei Glasgow Rangers. Altro bomber limitato da un basso coefficiente UEFA è Hulk del Porto, che sotto la guida del nuovo mago Villas Boa ha già messo insieme 19 reti. Una menzione particolare la merita sicuramente Marco Di Vaio, attualmente 10°, che a quasi 35 anni sta vivendo una seconda giovinezza a Bologna ed è a quota 17 in classifica marcatori, conducendo i felsinei alla salvezza.

    Lo scorso anno ci sono voluto ben 34 gol per vincere la Scarpa d’oro ma tutto lascia pensare che quest’anno la soglia sarà ancora più alta perchè il testa a testa per il titolo di “pichichi” sta portando Messi e Ronaldo a numeri sovraumani. Per la felicità delle allegre difese della Liga.

  • Juventus adesso è crisi!

    Juventus adesso è crisi!

    Il Bologna di Malesani vince a Torino dopo 31 anni: questa è la sintesi della serata. Una Juventus che esce con le ossa rotte da questa sconfitta, ridimensionata e con moltissimi dubbi sul cammino verso la Champions League.

    Guardando infatti alla classifica, si nota come la squadra bianconera dopo le due sconfitte con Lecce e Bologna si sia arenata a quota 41 punti. L’obiettivo stagionale rimane il quarto posto, ma se la Lazio dovesse vincere oggi si porterebbe a 51 punti, rendendo la missione juventina più che un’impresa, dovendo recuperare 10 punti in 11 partite. Senza dimenticare squadre come l’Udinese di Guidolin in splendida forma a quota 44 e la Roma di Montella a 42. In estrema sintesi una poltrona per quattro!

    Una Juve che in estate era sta rifondata con numerosissimi acquisti di qualità, una squadra plasmata a immagine e somiglianza del gioco di Del Neri che aveva voluto fortemente giocatori di fascia come Pepe e Krasic. In difesa l’arrivo di Bonucci acquisto in prospettiva futura ma di certo oneroso, e a centrocampo con il sacrifico di Diego è arrivato Aquilani in prestito con diritto di riscatto dal Liverpool. Riscatto con cifre che forse senza la qualificazione in Champions la Juve non potrà permettersi. È proprio questo il nodo della stagione juventina, che si è vista rifiutare diversi trasferimenti poiché la possibilità di non giocare la Champions League ha inciso fortemente sulle scelte di molti giocatori.

    Il bomber del Wolfsburg Dzeko che era stato più volte accostato ai bianconeri  ha scelto il Manchester City per la solidità del progetto, e Marco Borriello che ha preferito vestire la maglia giallorossa rifiutando il trasferimento a Torino. Questi sono gli esempi più evidenti. Perdere anche quest’anno il treno Champions League vorrebbe dire un’altra annata fallimentare, e ulteriori ritardi nella ricostruzione di un progetto Juventus solido e vincente.

    Le parole del presidente Agnelli sono rimaste solo buone intenzioni. L’ordine di vincere tutte le partite non è stato recepito dalla squadra e in questo caso il capro espiatorio rimane sempre il tecnico, colpevole di non riuscire a far rendere gli uomini a sua disposizione.

    Del Neri nel posta partita ai microfoni di Sky è parso davvero amareggiato e con poche giustificazioni per i suoi uomini : “Una prestazione difficile da inquadrare. La continuità non è nel nostro dna, forse non abbiamo quella serenità che qualche volta aiuta a buttarla dentro. Ogni volta che pensiamo che qualcosa ci va storta perdiamo l’attenzione. Mi sembra impossibile che una squadra come la nostra possa passare da una partita di tale intensità e grinta come quella con l’Inter a una prova come quella di Lecce o alla prestazione di oggi. Errori? Quasi inspiegabili, è stato bravo Di Vaio, un po’ di fortuna. Mi dispiace, è un annata di grande difficoltà se continua così. Dobbiamo migliorare, ritrovare autostima, altrimenti dobbiamo renderci conto che sarà un campionato difficile, dispiace per i tifosi che meritano cose diverse”

    Del Neri continua il discorso, spiegando come adesso sia il momento delle assunzioni delle colpe e delle responsabilità, dove tutti siano consapevoli degli errori commessi. Con un monito chiaro: “La colpa non è dei centrocampisti, ma di tutta la squadra. In questo momento dobbiamo essere uomini, lavorare e stare zitti. Tutti dobbiamo essere responsabili”.

    Anche Marotta segue la stessa linea di pensiero del tecnico bianconero: “Se di colpe dobbiamo parlare siamo tutti colpevoli, in campo ci vanno i giocatori e i valori oggi erano superiori da parte nostra. Non è facile uscirne, i tifosi si aspettano molto ed è giusto così. Non siamo credibili ora e dobbiamo tornare ad esserlo, non possiamo ambire a grandi traguardi e cerchiamo di finire bene la stagione, ci aspettano undici finali. Ora non ci poniamo nessun obiettivo per non avere intralci mentali. Credo che il nostro potenziale sia superiore a Lazio e Udinese, noi quando affrontiamo squadre che contro di noi ci mettono il massimo, il Bologna di stasera non è paragonabile a quello di due settimane fa che ha perso nettamente a Genova”.

  • Di Vaio spedisce la Juve all’inferno. Il Bologna passa all’Olimpico

    Di Vaio spedisce la Juve all’inferno. Il Bologna passa all’Olimpico

    Se la Juve dello scorso anno è stata la squadra che ha infranto tutti i record (in negativo), quella di questa stagione con una nuova guida tecnica e societaria non è da meno: il Bologna infatti espugna Torino dopo ben 31 anni. I bianconeri rimediano la seconda sconfitta consecutiva dopo Lecce come un pugno nello stomaco che fa male e nonostante i proclami della settimana e la ricerca di una svolta iniziano ad esser evidenti i segni di una stagione anonima.

    I primi 45′ minuti sono di una noia mortale con la Juve accademica e senza il guizzo decisivo e il Bologna più orientato a non prenderle che a cercare di vincere. Le uniche occasione sono della Juve e arrivano più dalla casualità che da un gioco corale e portano la firma di Felipe Melo e Iaquinta preferito a Luca Toni come partner di Matri.

    Nella ripresa Del Neri prova subito il doppio cambio con Del Piero per Martinez e Toni per Iaquinta ma al primo affondo passa il Bologna con capitan Di Vaio, l’ex bianconero servito da Mutarelli si insinua nella difesa bianconera beffando Storari con un pallonetto.

    La Juve prova subito a rispondere, ma restano i problemi in fase di costruzione. Del Piero e compagni attaccano a testa bassa, ma senza organizzazione, e si espongono anche ai contropiede avversari. Il Bologna, infatti, non si lascia pregare, e al 66′ arriva il raddoppio, ancora una volta con Di Vaio che fa quello che vuole nella difesa bianconera e batte per la seconda volta Storari con un destro preciso. Del Neri prova il tutto per tutto inserendo anche Pepe ma anche la sfortuna si mette di mezzo, Bonucci di testa manda di poco fuori, Portanova respinge sulla linea un colpo di Toni. Finisce tra i fischi e la contestazione, per il Bologna invece è l’ennesima impresa di una stagione da ricordare.

  • Montella, buona la prima. Bologna – Roma 0-1

    Montella, buona la prima. Bologna – Roma 0-1

    Inizia con una vittoria l’avventura di Vincenzo Montella sulla panchina della Roma. I giallorossi, nel recupero della gara sospesa al 16′ il 30 gennaio scorso per neve, battono 1-0 il Bologna grazie ad un gol di capitan De Rossi e scavalcano la Juventus al sesto posto portandosi a -6 dal quarto posto occupato dai cugini laziali.

    L’aereoplanino rispolvera Pizarro e Doni, si affida a Borriello in attacco portando con se in panchina Totti e Menez. La partita, iniziata con un calcio d’angolo in favore del Bologna non è entusiasmante, i giallorossi fanno accademia non scoprendosi mentre i padroni di casa sono in versione soporifera.

    A ravvivare la partita ci pensa il solito Banti, l’arbitro in campo solo per regolamento dopo aver graziato per ben due volte il Milan per falli di mano sbaglia ancora una volta a danno dei felsinei. De Rossi ammonito per un brutto fallo al 38′ due minuti dopo blocca una ripartenza del Bologna con un fallo di mano volontario ma Banti “dimentica” il giallo e ironia della sorte il centrocampista risulta decisivo per la vittoria finale anche se sul gol del capitano c’è una dormita di Casarini.

    La ripresa è lenta e noiosa, Malesani prova ad inserire il talismano Paponi e Siligardi per dar la scossa, ma il Bologna non ha voglia di straordinari e la Roma conquista i primi tre punti dell’era Montella.