Il Genoa di De Canio ospita la Juventus nella sfida al Marassi di scena oggi alle 15.00. Obiettivo dei grifoni è quello di riconfermarsi bestia nera per i Campioni d’Italia che lo scorso anno riuscirono a registrare solamente due pareggi (2-2 e 0-0) contro i rossoblu. Per la Juventus guidata da Massimo Carrera si apre ufficialmente il ciclo di impegni ravvicinati con il debutto mercoledì in Champions League a Londra contro i Campioni in carica del Chelsea. Carrera sembra però intenzionato a non affidarsi troppo al turn over anche perchè – ammette – “la Juve non ha titolari o riserve e a Genova schiereremo la formazione migliore“.
De Canio dovrebbe schierare il 4-3-3 rinunciando a Juan Manuel Vargas per infortunio e a Marco Rossi che non è ancora al meglio delle sue condizioni fisiche. Porta difesa da Frey con Granqvist e Canini coppia centrale di difesa mentre sugli esterni agiranno Antonelli e Ferronetti a completare la retroguardia. Centrocampo affidato a Kucka e Merkel con Toszer favorito su Seymour nel ruolo di regista. Attacco affidato ai due ex bianconeri, Borriello e Immobile con Jankovic a completare il tridente.
Il 3-5-2 è invece il modulo scelto da Carrera che potrebbe schierare in difesa Lucio rientrato dallo stop per infortunio. L’ex nerazzurro potrebbe rilevare uno tra Barzagli e Chiellini con quest’ultimo più vicino ad accomodarsi in panchina mentre Bonucci e Lichtsteiner completano il reparto difensivo. Turno di riposo potrebbe essere concesso a uno tra Vidal e Asamoah rientrati ieri dagli impegni con le rispettive nazionali, anche se la presenza del cileno dovrebbe essere confermata mentre per il Ghanese il turno di stop dovrebbe essere quasi certo. Centrocampo quindi con gli intoccabili Vidal, Pirlo e Marchisio, e Giaccherini al posto di Asamoah. In attacco ad affiancare l’intoccabile Vucinic ci sarà Matri che scalpita ancora per conquistare una maglia da titolare, per Giovinco sembra quasi certo il turno di riposo.
PROBABILI FORMAZIONI GENOA-JUVENTUS
GENOA (4-3-3): S. Frey; Ferronetti, Granqvist, Canini, Antonelli; Kucka, Toszer, Merkel; Jankovic, Borriello, Immobile. All. De Canio
A disp: Tzorvas, Stillo, C. Bovo, Moretti, Sampirisi, M. Rossi, Seymour, Anselmo, Bertolacci, Jorquera, Piscitella, Melazzi
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Giaccherini; Matri, Vucinic. All. Carrera (Conte squalificato)
A disp: Storari, Rubinho, Caceres, De Ceglie, Isla, Marrone, Pogba, Asamoah, Quagliarella, Bendtner, Giovinco
Dopo la roboante vittoria con il Pescara, l’entusiasmo del gruppo e del tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni ha contagiato anche il presidente Massimo Moratti, convinto di dover regalare al proprio tecnico l’ultimo rinforzo a pochissimi giorni dalla chiusura del mercato estivo. Il nome del mister x che dovrebbe dare il cambio a Diego Milito inizia a prendere forma nelle ultime ipotesi sempre più plausibili, nei nomi di Marco Borriello, Sergio Floccari, o nelle suggestioni più complicate di Lisandro Lopez del Lione o Abel Hernandez del Palermo. Nonostante gli enormi sforzi finanziari per i numerosi acquisti, e gli ultimi tre arrivi in simultanea di Cassano, Gargano e Pereira, Branca dovrebbe chiudere il cerchio incassando denaro fresco dalle cessioni di Julio Cesar (con il risparmio sull’ingaggio lordo del portiere) ormai ufficialmente pronto per difendere i pali del Qpr, e l’addio sempre più vicino di Maicon in direzione Manchester City, nonostante le smentite e i bluff di Roberto Mancini.
In alternativa si fanno i nomi di Floccari, sul quale sarebbe già da tempo il Bologna, e quello di Lisandro Lopez, attaccante di peso e di qualità in forza al Lione. Rimangono molti dubbi sulla buona riuscita della trattativa considerando come il costo del cartellino dell’attaccante argentino si aggiri intorno ai 15 milioni di euro, cifra inavvicinabile per la nuova politica monetaria nerazzurra. A questo punto rispunta fuori il nome di Abel Hernandez del Palermo, su cui avrebbe posto già tempo fa il suo veto negativo il presidente rosanero Maurizio Zamparini, dichiarandolo incedibile. Forse l’inserimento di qualche contropartita tecnica adeguata potrebbe dar vacillare le idee decise di Zamparini, convincendolo a rinunciare al suo gioiello migliore dopo Cavani e Pastore, anch’essi dichiarati incedibili all’epoca. La storia si potrebbe ripetere?
Rimangono ancora pochi giorni per capire quale sia il volto di questo mister X per l’attacco. Gira e rigira vuoi vedere che il vice Milito potrebbe essere già in rosa, con Palacio che risponderebbe precisamente all’identikit del calciatore richiesto da Stramaccioni? Dopotutto inserendo in pianta stabile Coutinho o Cassano vicino a Sneijder, sarebbero proprio Palacio e Milito a darsi il turn over per l’unico posto libero da prima punta.
Il futuro di Marco Borriello è ancora in alto mare nonostante ci siano solamente pochi giorni alla fine del calciomercato estivo: quel che è certo è che tra le fila di Zeman l’attaccante napoletano non ha trovato spazio anzi, il boemo, gli ha fatto capire che in vista del prossimo campionato non vestirà la maglia della Roma. Per questo il mancino di San Giovanni a Teduccio è stato immesso sul mercato di questi giorni estivi dove a farsi avanti sono state non solo Tottenham, Genoa e Milan, ma anche l’Inter.
Proprio in queste ore infatti il club neroazzurro ha fatto presente il proprio interesse alla Roma, spiegando di richiedere il giocatore proprio perchè voluto da Stramaccioni. Lo stesso però era stato fatto alcuni giorni prima dall’altro club di Milano: Allegri ha infatti sempre dichiarato di essere interessato a Borriello che, tra le tante cose, negli anni passati ha più volte indossato la maglia del Milan.
Sicuramente sia per l’Inter che per il Milan non sarà di certo il tappabuchi perfetto per Milito ed Ibrahimovic anzi, i tifosi di entrambi i club hanno già fatto capire che Borriello non sarebbe il benvenuto: i neroazzurri non hanno mai visto di buon occhio l’attaccante napoletano, il quale ha vestito la maglia di tutte le maggiori avversarie negli anni precedenti, mentre i rossoneri si ricorderanno di certo dei numerosi flop durante i vari campionati nei quali ha vestito la maglia del Milan e sicuramente non avranno dimenticato il caso doping nel quale Borriello finì durante la stagione 2006/2007 per essere risultato positivo a prednisone e prednisolone, metaboliti del cortisone.
Nonostante tutto però quello che comanda il calciomercato di questa annata è la possibilità di risparmiare il più possibile e, vista la volontà da parte della Roma di liberarsi in fretta del centravanti napoletano, sia il Milan che l’Inter cercheranno di portarsi a casa l’attaccante con la formula del prestito gratuito con diritto di riscatto. Per questo motivo nei prossimi giorni il mercato potrebbe farsi interessante, con i due club di Milano che tenteranno il tutto e per tutto per portarsi a casa Borriello, rimpiangendo gli anni in cui queste battaglie avvenivano per giocatori di altissimo livello.
Nel giorno dell’arrivo a Torino per le visite mediche di rito dei neo acquisti Isla ed Asamoah, emerge uno scenario nuovo nel mercato bianconero, in merito alla possibilità di uno scambio fra attaccanti, che vedrebbe protagonisti due campani come Fabio Quagliarella e Marco Borriello.
Come noto, infatti, nonostante la diffidenza generale con cui è approdato a Torino nel mercato di riparazione dello scorso Gennaio, in prestito con diritto di riscatto fissato ad 8 milioni di euro, Marco Borriello ha subito conquistato la fiducia di mister Conte, per il suo impegno e la sua abnegazione in allenamento e, poi, con il gol determinante a Cesena, che regalò alla squadra tre punti pesanti in chiave scudetto, ma anche con la rete al Novara e la complicità nell’autogol di Astori nella partita-scudetto di Cagliari. Anche Quagliarella è considerato un giocatore importante nei piani bianconeri, ma piace molto alla Roma diZdenek Zeman e, dunque, Marotta potrebbe cogliere l’occasione per proporre uno scambio Quagliarella Borriello a Walter Sabatini, evitando, così, l’esborso – ritenuto eccessivo – di 8 milioni di euro per il riscatto. L’importanza di Marco Borriello nei piani di Conte, risulterebbe, dunque, superiore rispetto a quella di Quagliarella, soprattutto in termini di gestibilità.
Con i numerosi impegni in programma nella prossima stagione, data la partecipazione alla prossima Champions League, alla Juventus servirà una rosa più ampia e, soprattutto, dei giocatori disponibili a sedere in panchina ed a farsi trovar pronti in caso di necessità, come Borriello ha dimostrato lo scorso anno, facendo leva proprio sul grande feeling con mister Conte.
Dal canto suo, Fabio Quagliarella potrebbe accettare di buon grado la possibilità di trasferirsi a Roma, considerando il forte interessamento del direttore sportivo giallorosso Sabatini ed, in particolare, la possibilità di giocare nella squadra di Zeman, alla luce della nota valorizzazione delle caratteristiche degli attaccanti da parte del tecnico boemo. Esistono, dunque, buone ragioni per credere che la trattativa possa andare in porto.
Il Giudice Sportivo ha sanzionato il Napoli con un’ammenda di 20 mila euro a causa dei fischi dei suoi tifosi durante l’esecuzione dell’inno nazionale ad opera di Arisa. Sanzione giusta ma che non cancella l’episodio deplorevole accaduto allo stadio Olimpico di Roma domenica scorsa durante la finale della Tim Cup 2011/2012.
Prima dell’inizio di Juventus-Napoli la cantante Arisa ha fatto il suo ingresso in campo per cantare l’inno italiano. Alcuni sostenitori partenopei hanno turbato l’esecuzione dell’inno con ininterrotte bordate di fischi. Episodio davvero da dimenticare che non può essere giustificato nonostante sia alla luce del giorno la situazione particolare che vive l’Italia negli ultimi mesi. L’inno nazionale deve essere un momento di aggregazione di tutto il popolo italiano.
Per fortuna gli stessi tifosi che hanno fischiato l’inno di Mameli sono rinsaviti pochi minuti dopo quando lo stadio ha tenuto un minuto di silenzio in onore della ragazza uccisa nell’attentato di Brindisi e dei 7 morti a causa del terremoto che ha colpito l’Emilia. Alla luce di questo si è intuito che quei fischi erano di malcontento verso chi rappresenta il popolo italiano e non a caso allo stadio Olimpico domenica scorsa erano presenti tantissime autorità dello Stato.
Ritornando alla sanzione comminata dal Giudice Sportivo al Napoli, la multa di 20 mila euro è scaturita non solo per i fischi all’inno ma anche per il fatto che alcuni sostenitori partenopei durante lo svolgimento della partita hanno lanciato numerosi fumogeni, petardi e bengala nel proprio settore, nel recinto e sul terreno di gioco. Stesso dicasi per i tifosi della Juventus e ciò costerà alla società di Andrea Agnelli una multa di 10 mila euro. Oltre alle ammende per le due società finaliste di Tim Cup il Giudice Sportivo ha sanzionato con tre giornate di squalifica il calciatore della Juventus Fabio Quagliarella, reo di aver colpito con una gomitata al volto il calciatore del Napoli Salvatore Aronica. Una giornata di squalifica invece per Marco Borriello e Marco Storari in quanto erano diffidati e hanno ricevuto la seconda sanzione durante la finale.
Dopo il mezzo passo falso di Torino contro il Lecce la Juventus non può più sbagliare, non sono più ammessi cali di tensione come successo a Torino contro un Lecce ridotto in 10 uomini. Oggi in Cagliari Juventus, sul neutro di Trieste, i bianconeri si giocano una stagione straordinaria fino al pareggio rocambolesco contro i pugliesi che ha riaperto i giochi scudetto tra la riducendo il vantaggio sul Milan ad appena un punto. I Bianconeri affronteranno un Cagliari già salvo ma sicuramente battagliero come confermano le parole del presidente Cellino: “I bianconeri non hanno rispetto, sono arroganti. Ora tocca ai miei giocatori: o chiudono alla grande nelle ultime due gare o cambio tutto”. Fischio d’inizio Domenica alle ore 20.45 in contemporanea con il Milan che sarà impegnata nel derby contro i cugini dell’Inter.
Per la trasferta di Trieste Conte recupera Pepe assente nelle ultime gare per un problema alla caviglia e perde per il resto della stagione De Ceglie a causa di una lesione alla coscia sinistra rimediata contro il Lecce. Con il rientro di Pepe, Antonio Conte potrebbe optare anche per il ritorno al 4-3-3, anche se le indiscrezioni che arrivano da Trieste ipotizzano la conferma del 3-5-2, con Pepe preferito a Giaccherini ed Estigarribia sulla corsia di sinistra come vice De Ceglie, Lichtsteiner in vantaggio su Caceres sulla fascia destra. Altro dubbio è quello relativo alla punta da affiancare a Vucinic: il favorito sembrava Borriello mentre adesso è Matri ad aver vinto il ballottaggio anche perché Quagliarella non è al top.
In casa Cagliari la squalifica di Agostini obbliga il tecnico Ficcadenti ad inserire Pisano sulla corsia di sinistra, confermando Perico dalla parte opposta mentre Canini dovrebbe affiancare al centro della difesa Astori viste anche le non perfette condizioni fisiche di Ariaudo; confermato il rombo di centrocampo con Ekdal vertice basso, Conti, Nainggolan e Cossu ad agire dietro le due punte Thiago Ribeiro (in ballottaggio con Ibarbo) e Pinilla.
Una settimana fa nessuno avrebbe giurato di sentir parlare di riscatto per Marco Borriello, eppure i due gol che in 4 giorni il centravanti ha messo a segno nelle ultime due gare bianconere, reti che si sono rivelate pesanti e decisive in questa fase di campionato, hanno cambiato le carte in tavola. Tra i tifosi e Borriello non c’è mai stato un grande idillio e, più volte, l’ex giallorosso è stato oggetto di fischi da parte dei supporters, per primo perchè non gli hanno mai perdonato di aver preferito nel 2010 la Roma alla Juve, e poi per le sue opache prestazioni con la casacca bianconera.
Dopo le due convincenti prestazioni con Cesena e Novara la dirigenza bianconera sta pensando al suo riscatto visto anche che il giocatore fortemente voluto da Conte ha dimostrato di essere particolarmente attaccato al suo nuovo allenatore, infatti dopo aver infilato la rete dell’1-0 l’attaccante è subito corso ad abbracciare e a ringraziare il tecnico.
La Juventus per riscattare il giocatore, il cui cartellino è detenuto dalla Roma, dovrebbe sborsare una cifra vicina agli 8 milioni di euro, cifra ritenuta un po’ alta dalla dirigenza che sta quindi pensando di inserire una contropartita tecnica nell’affare. Alla Roma piace tanto Giovinco che è a metà tra Juventus e Parma. La società giallorossa vorrebbe acquistare la parte detenuta dai bianconeri per poi trattare con i ducali l’acquisto definitivo dell’intero cartellino.
La volontà della Roma è destinata a non concretizzarsi se si considera che Giovinco è un “pupillo” di Conte il quale ha già dovuto privarsene in questa stagione per via del rinnovo della comproprietà (non condivisa dal tecnico) con il Parma; il giocatore stesso non ha mai nascosto di voler tornare un giorno a Torino e vestire la maglia di cui è tifoso e dove è cresciuto calcisticamente.
Sebbene Borriello potrebbe rivelarsi un ottimo investimento per i bianconeri, perdere definitivamente Giovinco sarebbe invece un errore e per questo la dirigenza bianconera cercherà di trovare la soluzione migliore.
Intano, sempre per quanto riguarda il parco attaccanti bianconero, è arrivato nel pomeriggio il rinnovo di Fabio Quagliarella che ha allungato il suo contratto con la Vecchia Signora di un altro anno estendendolo fino al 2015 (il vecchio accordo scadeva nel 2014). A comunicarlo è stata la stessa società sul proprio sito ufficiale. Il rinnovo dell’attaccante di Castellammare di Stabia, protagonista in questo finale di stagione dopo il periodo buio causato dall’infortunio ai legamenti del ginocchio, giunge dopo quelli di Bonucci, De Ceglie e Matri che testimoniano la volontà della Juventus di dare continuità al progetto intrapreso.
La Juventus cala un altro poker e questa volta ad essere travolta dalla fame di scudetto dei bianconeri è il Novara. Al Piola, sotto gli occhi di due personaggi simbolo della gloria Juventina come Boniperti e Platini, la Vecchia Signora allunga le mani sul tricolore anche se il Milan non da segnali di resa e risponde con un perentorio 4-1 al 4-0 che gli uomini di Conte rifilano al Novara.
Parte subito forte la Juventus che sul sintetico di Novara ha il merito (rispetto alla gara di Cesena) di sbloccare subito il riusultato, d’altronde l’intenzione di Conte era evidente con l’inserimento tattico di Giaccherini al posto di De Ceglie e la scelta di dare nuovamente fiducia a Borriello galvanizzato dal gol di mercoledì che ha regalato i 3 punti d’oro contro il Cesena. Già al 16′ la Juve passa in vantaggio con un gioiello di Vucinic: su punizione di Pirlo il montenegrino si libera dalla marcatura e con un tocco vellutato infila all’incrocio della porta difesa da Fontana. I padroni di casa reagiscono nel peggiore dei modi al vantaggio degli ospiti lasciando loro ampia manovra e soprattutto lasciando libero Pirlo a dettare legge in mezzo al campo. Inizia l’assalto dalle parti di Fontana con i tentativi in rete di Marchisio, Pirlo, Lichtsteiner e Giaccherini, ma bisognerà attendere la mezz’ora del primo tempo per il raddoppio di Borriello: su cross di Giaccherini l’ex giallorosso è libero di infilare di testa l’estremo difensore del Novara siglando la sua seconda rete consecutiva in tre giorni. Il primo tempo si conclude con il doppio vantaggio della capolista.
Nella ripresa la musica non cambia, il Novara sembra rassegnato alla sua sorte mostrandosi come la brutta copia della squadra ben organizzata che mercoledì scorso aveva fatto capitolare la Lazio, mentre la Juve dimostra di avere ancora grinta e corsa nelle gambe per cercare la rete del 3-0 che chiuderebbe definitivamente la partita. Rete che puntuale arriva al 50′ con Vidal che raccoglie una respinta corta di Fontana su conclusione di Vucinic. Al 64′ c’è ancora spazio per la gloria per il montenegrino che segna la sua doppietta personale e il suo ottavo centro in campionato. L’attenzione è rivolta ormai al risultato di Siena sperando in un passo falso del Milan che però non arriva. Sul finale ci provano prima Pirlo, che su calcio di punizione colpisce il palo, e poi anche Elia che cerca gloria andando vicino alla rete per tre volte con l’obiettivo di essere il 19° giocatore bianconero ad andare a segno in questo torneo.
Il distacco tra le due pretendenti allo scudetto rimane invariato ma con una partita in meno da giocare. Mercoledì la Juve potrà avere il primo match point, in caso di vittoria e contemporanea sconfitta dei rossoneri sarà scudetto con due giornate d’anticipo, altrimenti si andrà ancora ad oltranza in caso di sconfitta o pareggio della Juve e di vittoria del Milan con la squadra di Conte che può permettersi un passo falso da qui fino alla fine della stagione e rimanere ancora in vetta (per il vantaggio negli scontri diretti, ndr). Novara ormai spacciato e ad un punto dall’aritmetica retrocessione anche se le decisioni della federazione in merito alle vicende del calcioscommesse potrebbero sconvolgere la classifica di Serie A e farlo sperare in un ripescaggio.
PAGELLE NOVARA JUVENTUS
NOVARA:
Fontana 5,5: Costretto ad affrontare l’assalto dei bianconeri senza un’adeguata assistenza dalla sua difesa. Incassa 4 reti ma di responsabilità ne ha poche.
Garcia 5: La sua partita è segnata dalla botta in testa nello scontro con Lichtsteiner. Evidentemente il colpo gli fa perdere l’orientamento perchè la sua gara sarà segnata da interventi fallosi e imprecisi.
Rigoni 6: L’unico dei piemontesi che prova a metter ordine, ma si trova solo a lottare contro gli avversari anche per l’atteggiamento difensivo adottato da Tesser.
Caracciolo 4,5: Se non avessimo letto il suo nome nella lista dei giocatori scesi in campo, non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non tocca un pallone.
JUVENTUS
Barzagli 6.5: Oggi non ha avuto particolari apprensioni, ma nelle uniche due occasioni in cui si richiedeva il suo intervento si è fatto trovare pronto come al solito. Senza dubbio è il difensore bianconero più continuo della stagione che potrebbe essere coronata da un gol visto che è l’unico dei giocatori maggiormente utilizzati da Conte a non essere andato in rete.
Pirlo 7,5: Lui è il Direttore, i suoi compagni formano l’orchestra. In ogni azione che ha portato al gol c’è sempre la sua firma. Nel finale solo il palo gli nega la gioia del gol.
Vidal 7,5: Corre quanto il pallone. Lui è in ogni parte del campo, difende, recupera palloni attacca e segna. Sono 7 i centri stagionali del centrocampista cileno prelevato in estate dal Bayer Leverkusen per 12 milioni (ora ne vale almeno il doppio) e che di recente ha attirato le attenzioni del Real Madrid.
Vucinic 7,5: Apre le danze al poker al Novara con un gol che da solo vale il prezzo del biglietto. Particolarmente ispirato regala una doppietta ai suoi tifosi quasi a farsi perdonare i periodi di black out durante la stagione.
Borriello 7: Paradossalmente il centravanti ha dimostrato di avere un feeling particolare con il sintetico visto che gli unici due gol della stagione (gol pesanti e decisivi) li ha siglati a Cesena e Novara in meno di 4 giorni. Grande lottatore in campo.
Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Dellafiore 5 (1′ st Da Silva 5), Lisuzzo 5,5, Paci 5, Garcia 5; Porcari 5, Pesce 5,5, Gemiti 5,5; Rigoni 6; Mazzarani 5,5 (22′ st Radovanovic 5,5), Caracciolo 4,5 (6′ st Morimoto 5). A disp.: Coser, Centurioni, Jensen, Mascara. All.: Tesser 5
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6, Vidal 7,5 (8′ st Padoin 6), Pirlo 7,5, Marchisio 6,5 (15′ st De Ceglie 6), Giaccherini 6,5; Borriello 7, Vucinic 7,5 (20′ st Elia 6). A disp.: Storari, Caceres, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7
VIDEO NOVARA JUVENTUS 0-4
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Niente di nuovo sotto il sole, nella conferenza stampa di Antonio Conte prima della gara Novara Juventus in programma domani pomeriggio alle 15 i temi sono quelli che, nel corso della stagione, il tecnico salentino ripete instancabilmente. Determinazione, grinta, coltello fra i denti, esprimersi al massimo, non tirarsi indietro, non lasciare nulla di intentato, mangiare il campo, stare sempre sul pezzo. Il Conte-pensiero è sempre lo stesso, in salse diverse, e conduce ad un unico imperativo: la vittoria. Niente proclami, niente festeggiamenti anticipati, niente sorrisi rilassati in virtù dei tre punti di vantaggio sul Milan a quattro giornate dal termine della stagione (che sarebbero 4 se si considera il vantaggio della Juventus negli scontri diretti, ndr).
L’attenzione di Antonio Conte è totalmente focalizzata ad alimentare quel sogno che inizia per “s”, una parola che il mister bianconero non aveva mai pronunciato apertamente, e che nella conferenza stampa di oggi, invece, ha scandito, anche se, subito dopo, ha preferito rimanere sui temi che gli sono più cari, che fanno parte del suo “mantra”, e che – se declinati correttamente – possono portare proprio al raggiungimento di quell’0biettivo che ora sembra reale, concreto e raggiungibile. In tal senso, mister Conte elogia il gruppo, i “suoi” ragazzi, protagonisti di un processo di crescita velocissimo, riuscendo a districarsi egregiamente in diverse situazioni, sia di rincorsa che da capolista, che li hanno fortificati e resi impermeabili alle pressioni ed alle difficoltà esterne. Ecco perchè, a questo punto del cammino, sarebbe insensato negare ad ogni costo le speranze riposte in questo finale di stagione ed, infatti, Antonio Conte apre uno spiraglio alla possibilità di “crederci”: “Ora ci credo perchè è giusto visto dove siamo arrivati, siamo nella condizioni di far qualcosa di straordinario”.
Qualcosa di straordinario che, però, è ancora distante, nonostante l’entusiasmo di tutto l’ambiente bianconero, tifosi in testa, che sembrano sprizzare euforia da tutti i pori: ecco perchè Conte cerca di riportare l’attenzione solo sul presente, ossia la gara contro il Novara, per non perdere di vista l’importanza del ragionare step by step, partita dopo partita. Nella gara contro la squadra di Tesser, Conte sembra essere intenzionato a non fare troppi cambi rispetto alla trasferta di Cesena, con l’unico dubbio legato all’attaccante da affiancare a Mirko Vucinic: Borriello o Quagliarella? Marco Borriello sta vivendo sulle ali dell’entusiasmo dopo la rete decisiva contro i romagnoli, mentre Quagliarella si è allenato poco a causa di un fastidio agli adduttori, pertanto le sue quotazioni sembrano inferiori, così come quelle di capitan Del Piero, anche lui acciaccato a seguito dei minuti di gara disputati sul sintetico del Manuzzi. Campo sintetico che la Juventus ritroverà anche a Novara e che, insieme al caldo ed alle pressioni legate alla contemporaneità della gara del Milan, possono essere ostacoli aggiuntivi sul cammino della Signora, almeno della testa del suo tecnico. Difficoltà che si aggiungono alle caratteristiche della squadra piemontese, che “prova sempre a far gioco, ed è così che è arrivato dalla C alla serie A”.
Il pomeriggio di Novara sarà importante e delicato, in una giornata che si preannuncia caldissima non solo meteorologicamente: in tribuna, ci saranno anche due fra i più illustri personaggi della storia juventina, Michel Platini e Giampiero Boniperti, “ma non va inteso come una festa anticipata, ma solo come uno stimolo in più per far bene” – ipse dixit.
Se c’è una ricetta per il successo in questa Juventus griffata Antonio Conte, senza dubbio è lo spirito di gruppo: ormai è risaputo, ma ogni volta sembra esserci un’ulteriore dimostrazione di questa unità di intenti, di questa voglia di porsi a disposizione della squadra per il bene comune, per portare un valore aggiunto al collettivo, e non per vane glorie personali. Il mantra dell’importanza del gruppo rispetto ai singoli è una certezza inossidabile, costruita giorno per giorno, alimentata dai risultati ottenuti, coltivata con la cura dei dettagli, maniacale. In un tale clima di perfetta armonia, però, sembrava stridere la presenza di un calciatore poco amato dal pubblico, poco “produttivo” in campo, deludente nelle prestazioni al punto da apparire quasi come un corpo estraneo: Marco Borriello, giunto nel mercato di Gennaio, per quasi cinque mesi ha rappresentato un “neo” nell’orchestra bianconera, a partire già dalla freddissima accoglienza (per usare un eufemismo) che i tifosi gli hanno tributato nella gara con il Lecce, al rientro dalla sosta natalizia, l’8 Gennaio, in cui uno striscione lo definiva pressapoco un “mercenario”.
L’ostilità affondava le sue origini dal “gran rifiuto” di Borriello, lo scorso anno, quando preferì la maglia della Roma a quella Juventina, uno sgarbo mai digerito dai tifosi bianconeri che, pertanto, non hanno accolto di buon grado la notizia del suo arrivo del mercato di riparazione: nel calcio, però, spesso si ha la memoria corta ed ogni vecchia ruggine può essere smaltita a suon di gol, capaci di cancellare ogni precedente dissapore. Nel caso di Borriello, però, tutto questo non è avvenuto, perchè – per lunghi mesi – la sua condizione approssimativa ed il suo stato di forma non eccellente gli hanno impedito di essere protagonista in campo, alternando prestazioni mediocri e scampoli di partita disputati entrando dalla panchina, facendo storcere spesso il naso a chi lo vedeva entrare in campo, “rubando la scena” all’uomo più amato dal popolo bianconero, ossia Alessandro Del Piero.
In molti non riuscivano a capire cosa inducesse un tecnico tanto pragmatico come Antonio Conte ad ostinarsi nel concedere fiducia ad un attaccante in apparenza spento ed appannato, nei movimenti e nel “vedere la porta”; una circostanza misteriosa che, a dieci minuti dalla fine nell’ostica gara con il Cesena, si svela improvvisamente, con un gran sinistro di controbalzo, dai molteplici significati: il gol dell’ 1 a 0 per la Juventus, il gol che consente di vincere la partita mantenendo il vantaggio sul Milan di tre punti a quattro giornate dalla fine, il gol che consente a Borriello di correre in direzione di Antonio Conte, per abbracciarlo e dirgli “grazie”, un gol che contente a Marco – nel giorno di San Marco – di riscattare tante prestazioni grigie e divenire nuovamente protagonista in campo, dopo 11 mesi di digiuno.
Nel post partita Marco Borriello rivelerà di aver avuto, prima di entrare in campo dalla panchina, il sentore che avrebbe segnato, come mai gli succede, al punto da dirlo anche ai compagni seduti vicino a lui. Un sentore che gli ha portato bene, e che dà ragione a chi – a dispetto di tutti – gli ha voluto dare fiducia, credendo nel suo riscatto e nelle sue qualità, calcistiche ed umane: ecco perchè mister Conte afferma, con grande sincerità, di “esser felice più per l’uomo che per il calciatore”, lodando l’umiltà e lo spirito di sacrificio di Marco Borriello. Ecco perchè, nonostante la “gloria personale”, l’attaccante afferma che “non si può ancora festeggiare“, dimostrando di aver recepito alla perfezione lo spirito made in Conte, omaggiando, poi, con la dedica del suo gol, Andrea Fortunato il giovane calciatore bianconero scomparso 17 anni fa.
Per Marco Borriello, dunque, il presente si può tingere di tinte più rosee, come il colore della maglia indossata ieri, nella speranza che – con le sue prestazioni da qui al termine del campionato – possa indurre la società a riscattare il suo prestito: a suon di gol decisivi, la “mission” può non essere impossible.