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  • Marcello Nicchi: “Adesso è ora di dire basta”

    Marcello Nicchi: “Adesso è ora di dire basta”

    Il Presidente dell’ AIA, Marcello Nicchi, è intervenuto con parole dure al Processo del Lunedì, dopo l’ aggressione subita dall’arbitro Luigi Cannas nel campionato d’ Eccellenza in Sardegna, nel corso della partita tra Sanluri e Tortolì, da parte del presidente del Sanluri:

    “Il calcio sta prendendo una brutta piega, una piega pericolosa. Parlo della violenza nei confronti del mondo arbitrale che avviene ogni domenica sui giovani arbitri, nei campi dilettantistici di periferia. Adesso è ora di dire basta perché ce lo chiedono i ragazzi, i genitori dei ragazzi, gli sportivi in generale”.

    Sull’ aggressione dice:

    “L’aggressione non è avvenuta al termine della partita ma nel corso dell’intervallo. L’arbitro ha subito un colpo di porta in faccia, poi un pugno e quando è caduto a terra è stato preso anche a calci. Trasportato al pronto soccorso dai carabinieri gli è stato applicato un collare con una prognosi di 20 giorni per trauma cranico. Questi aggressori dovrebbero essere arrestati e noi li perseguiremo in tutte le sedi”.

    E poi conclude:

    “Da sei anni, in tutte le sedi, denuncio questi episodi e non vengono presi provvedimenti nei confronti di chi manda gli arbitri al pronto soccorso. Le violenze segnalate anche lo scorso anno, sono quasi tutte ad opera di tesserati, e questo è ancora più grave”.

    Marcello Nicchi, Presidente AIA | foto web | Il Pallonaro
    Marcello Nicchi, Presidente AIA | foto web

    Dopo il doveroso spazio, riguardante questo episodio e gli arbitri, ecco le designazioni arbitrali per la prossima giornata dei campionati di Serie A, Serie B e Lega Pro.

    TERZA GIORNATA Serie A in programma domenica 21 Settembre alle ore 15.00.

    CESENA – EMPOLI Sabato 20/09 h. 18.00
    GAVILLUCCI
    ​DI LIBERATORE – FIORITO
    IV: COSTANZO
    ADD1: TOMMASI
    ADD2: PEZZUTO

    MILAN – JUVENTUS Sabato 20/09 h. 20.45
    RIZZOLI
    ​​​PADOVAN – DOBOSZ
    ​​​​​​​IV: VUOTO
    ​​​​​​​ADD1: ROCCHI
    ​​​​​​​ADD2: GERVASONI
    ​​​​​​​​​​​​​​​​​​​
    CHIEVO – PARMA Domenica 21/09 h. 12.30
    DAMATO
    ​​​​​GIALLATINI – DE MEO
    ​​​​​​​IV: PEGORIN
    ​​​​​​​ADD1: MARIANI
    ​​​​​​​ADD2: ABISSO
    ​​
    GENOA – LAZIO
    ​GUIDA
    MELI – PAGANESSI
    IV: IORI
    ADD1: GIACOMELLI
    ADD2: MANGANIELLO
    ​​​​​​​​​​​​​​
    ROMA – CAGLIARI
    ​PERUZZO
    ​​​​​​​BIANCHI – LONGO
    IV: DE PINTO
    ADD1: ORSATO
    ADD2: CANDUSSIO
    ​​​​​​​
    SASSUOLO – SAMPDORIA ​
    DI BELLO
    ​CARIOLATO – TEGONI
    IV: MUSOLINO
    ADD1: IRRATI
    ADD2: MARESCA

    ATALANTA – FIORENTINA ​h. 18.00​​​​​
    RUSSO
    LA ROCCA – DE LUCA
    IV: DI FIORE
    ADD1: CALVARESE
    ADD2: PASQUA
    ​​​​​​​ ​​​​​​
    UDINESE – NAPOLI h. 18.00​
    ​TAGLIAVENTO
    NICOLETTI – SCHENONE
    IV: RANGHETTI
    ADD1: DOVERI
    ADD2: PAIRETTO

    PALERMO – INTER h. 20.45​​​​​
    ​VALERI
    POSADO – MARRAZZO
    ​​​​​​IV: PASSERI
    ​​​​​​ADD1: MAZZOLENI
    ​​​​​​ADD2: CERVELLERA

    TORINO – VERONA ​​ h. 20.45​
    BANTI
    TONOLINI – GAVA
    IV: MANGANELLI
    ADD1: PINZANI
    ADD2: MERCHIORI

    QUARTA GIORNATA Serie B in programma sabato 20 settembre 2014 alle ore 15.00.

    CARPI – TRAPANI Venerdì 19/09 h. 19.00
    AURELIANO
    ALASSIO – OLIVERI
    IV: VESPRINI
    OA: FERRARI

    SPEZIA – ENTELLA Venerdì 19/09 h. 21.00
    PASQUA
    LO CICERO – DEL GIOVANE
    IV: CHIFFI
    OA: PAPINI

    BARI – LIVORNO
    MINELLI
    DI IORIO – CALIARI
    IV: DI RUBERTO
    OA: SEMERARO

    BOLOGNA – CROTONE
    LA PENNA
    MARINELLI – INTAGLIATA
    IV: BARONI
    OA: DANELUZZI

    BRESCIA – TERNANA
    GHERSINI
    PAIUSCO – DI VUOLO
    IV: PEROTTI
    OA: FESTA

    CATANIA – MODENA
    DI PAOLO
    PERETTI – CITRO
    IV: LACAGNINA
    OA: ALESI

    CITTADELLA – PESCARA
    ROS
    AVELLANO – SANTUARI
    IV: RASIA
    OA: CICOGNA

    LANCIANO – FROSINONE
    FABBRI
    LIBERTI – DISALVO
    IV: DI MARTINO
    OA: CORSI

    LATINA – AVELLINO
    BARACANI
    MONDIN – GORI
    IV: RIPA
    OA: CARDELLA

    PERUGIA – VICENZA
    NASCA
    CALO’ – PRENNA
    IV: RANALDI
    OA: ARENA

    PRO VERCELLI – VARESE
    ABBATTISTA
    RAPARELLI – TOLFO
    IV: MAINARDI
    OA: TAGLIANI

    QUARTA GIORNATA LEGA PRO

    girone A – giornata 5 – gare dal 19/09/2014 al 21/09/2014

    ALESSANDRIA CALCIO 1912 SRL – PAVIA S.R.L.
    Fabio Piscopo
    Dario Cecconi
    Edoardo Raspollini
    OA: Riccardo Crivellari

    AREZZO – LUMEZZANE S.P.A.
    Daniele Viotti
    Paolo Rambelli
    Giuseppe Macaddino
    OA: Pierluigi Latella

    AURORA PRO PATRIA 1919SRL – NOVARA CALCIO SPA
    Pasquale Boggi
    Lauro Margini
    Mattia Scarpa
    OA: Luigi Barbarino

    BASSANO VIRTUS 55 ST – ALBINOLEFFE S.R.L.
    Lorenzo Bertani
    Fabio Hager
    Stefano Lipizer
    OA: Michele Pangrazio

    CALCIO COMO S.R.L. – UNIONE VENEZIA
    Marco Serra
    Christian Rossi
    Davide Imperiale
    OA: Andrea Antonelli

    CREMONESE S.P.A. – F.C. SUDTIROL S.R.L.
    Claudio Lanza
    Salvatore Claudio Defina
    Pietro Carlo Pollaci
    OA: Silvio Balduzzi

    FERALPISALO S.R.L. – SEF TORRES 1903
    Luca Massimi
    Giorgio Ceravolo
    Salvatore Affatato
    OA: Giannino Scalerta

    MONZA BRIANZA 1912 S.P.A. – REAL VICENZA S.R.L.
    Francesco Catona
    Giulio Bassutti
    Alberto Piazza
    OA: Mario Pellegatta

    PORDENONE CALCIO S.R.L. – GIANA ERMINIO S.R.L.
    Vincenzo Valiante
    Alessio Bertasi
    Michele Nocenti
    OA: Luca Cecotti

    RENATE S.R.L. – MANTOVA FC SRL
    Luigi Pillitteri
    Alessandro D’annibale
    Ylenia D’alia
    OA: Giovanni Atzeni

    girone B – giornata 4 – gare del 17/09/2014

    ASCOLI PICCHIO FC 1898SPA – SAN MARINO
    Antonio Giua
    Michele Grossi
    Simone Zanella
    OA: Giampiero Ciccoianni

    CARRARESE CALCIO S.R.L. – GROSSETO F.C. S.R.L.
    Alessandro Prontera
    Carmine Graziano
    Andrea Bologna
    OA: Stefano Carmignani

    CITTA’ DI PONTEDERA SRL – L’AQUILA CALCIO 1927
    Riccardo Baldicchi
    Marco Mauro
    Antonio Vono
    OA: Silvio Gemignani

    GUBBIO 1910 S.R.L. – SPAL 2013
    Niccolo Pagliardini
    Vincenzo Orlando
    Lorenzo Meozzi
    OA: Paolo Tenaglia

    PRATO S.P.A. – LUCCHESE LIBERTAS 1905
    Daniele Martinelli
    Ilie Rizzato
    Francesco Rossini
    OA: Fabrizio Matteini

    PRO PIACENZA 1919 – TUTTOCUOIO 1957 SAN MINIATO S.R.L.
    Fabio Schirru
    Michele Lombardi
    Eleonora Cappello
    OA: Gianfranco Grisendi

    REGGIANA 1919 SPA – PISTOIESE 1921
    Andrea Tardino
    Marco Chiocchi
    Filippo Malacchi
    OA: Giorgio Maldarelli

    SANTARCANGELO CALCIO SRL – FORLI’ S.R.L.
    Matteo Proietti
    Marco Pancioni
    Marco Scatragli
    OA: Aldo Paolini

    SAVONA F.B.C. S.R.L. – PISA 1909
    Francesco Guccini
    Fausto Rugini
    Maurizio Loni
    OA: Letterio Carilli

    TERAMO CALCIO S. R. L. – ANCONA 1905
    Armando Ranaldi
    Andrea Berti
    Dario Bandettini
    OA: Antonio Latini

    girone C – giornata 4 – gare dal 19/09/2014 al 21/09/2014

    A.C.R. MESSINA S.R.L. – MATERA S.R.L.
    Marco Capilungo
    Nazzareno Manco
    Agostino Maiorano
    OA: Antonio Torrisi

    AVERSA NORMANNA – SAVOIA 1908 S.R.L
    Antonio Rapuano
    Francesco Barbetta
    Claudio Pellegrini
    OA: Francesco Scarano

    BENEVENTO CALCIO S.P.A. – FOGGIA CALCIO
    Valerio Marini
    Leonardo Camillucci
    Nello Grieco
    OA: Eduardo Massaro

    JUVE STABIA S.P.A. – BARLETTA CALCIO S.R.L.
    Carlo Amoroso
    Damiano Margani
    Veronica Vettorel
    OA: Nicola Cavaccini

    LECCE SPA – REGGINA CALCIO
    Marco Piccinini
    Antonio Quitadamo
    Orlando Pagnotta

    MARTINA FRANCA – ISCHIA ISOLAVERDE
    Luca Colosimo
    Valerio Vecchi
    Salvatore Sangiorgio

    MELFI S.R.L. – CATANZARO CALCIO 201
    Dario Melidoni
    Lucia Abruzzese
    Alessandro Cipressa
    OA: Mario Mazzola

    NUOVA COSENZA CALCIO – LUPA ROMA
    Vito Mastrodonato
    Domenico Lacalamita
    Stefano Viola
    OA: Rosario Perrone

    PAGANESE – CASERTANA F.C. S.R.L.
    Andrea Morreale
    Giuseppe De Filippis
    Luca Colatriano
    OA: Lucio Mele

    VIGOR LAMEZIA SRL – SALERNITANA 1919 S.R
    Alessandro Caso
    Vittorio Emanuele Saia
    Edoardo Ficarra
    OA: Domenico Maio

  • Robert Boggi attacca Marcello Nicchi per la presidenza dell’AIA

    Robert Boggi attacca Marcello Nicchi per la presidenza dell’AIA

    Quando ci sono in palio poltrone e carichi importanti (e conseguenti guadagni), che si tratti di politica o calcio, valgono i colpi bassi. E’ quello che sta succedendo per le imminenti elezioni per la presidenza dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) che avverranno a novembre che vedono lo scontro tra l’attualmente presidente Marcello Nicchi, eletto nel 2009 con 163 voti a favore su 319 disponibili, e Robert Anthony  Boggi, che ricopre la carica di osservatore per la CAN A (Commissione Arbitro Nazionale per la serie A). Proprio quest’ultimo, attraverso un comunicato stampa, avrebbe dichiarato di aver sporto denuncia alla procura federale per i metodi non propriamente democratici usati da Nicchi per convincere i dirigenti elettori a confermare la sua fiducia.

    CHI E’ BOGGI – Roberto Anthony Boggi è nato in America, precisamente a New York nel 1955. Ricopre il ruolo di arbitro in serie A dal 1990 al 1999, diventando internazionale nel 1996 fino a fine carriera. Dietro la scrivania si cimenta come designatore degli arbitri della vecchia serie C (ora diventata Lega Pro) nella stagione 2006-2007, interrompendo però questo incarico a stagione in corso a causa di contrasti con l’allora presidente dell’Aia Gussoni. Questo testimonia un carattere forte e deciso, visto che anche la sua carriera da arbitro si interruppe per disaccordi con la nuova politica messa in atto per gli arbitri professionisti. Per un breve periodo è stato anche osservatore degli arbitri Uefa.

    Robert Anthony Boggi
    Boggi contro Nicchi per la presidenza dell’AIA

    L’INCHIESTA – Ora è tutto nelle mani della procura federale che potrebbe decidere di sospendere le nuove elezioni al vertice dell’Aia o deferire i protagonisti. Si ascolteranno i dirigenti che hanno confermato di aver subito delle minacce da Nicchi per avere i voti necessari per la sua riconferma alla presidenza. Quest’ultimo ha commentato con poche e semplici parole “chi parla di minacce e intimidazioni se ne dovrà assumere le responsabilità: senza prove, per me ha commesso un’azione diffamatoria” lanciando quindi una frecciatina al suo sfidante Boggi.

    Boggi – Nicchi, la sfida è solo all’inizio e a circa un mese dalle elezioni (se la procura federale non decide di sospenderle) sono attesi altri colpi bassi. D’altronde, come accennato all’inizio, le poltrone importanti fanno gola.

  • Nicchi elogia Tagliavento, “il migliore”. Fermato Romagnoli

    Nicchi elogia Tagliavento, “il migliore”. Fermato Romagnoli

    Quando Milan-Juventus sembrava ormai ai titoli di coda, Nicchi scrive un nuovo capitolo del film che ha appassionato e diviso l’Italia negli ultimi giorni. Il presidente dell’Aia celebra Tagliavento, difendendolo a spada tratta nonostante le critiche piovutegli addosso per l’operato nel big match di San Siro.

    Destino non esattamente uguale invece per Romagnoli, l’assistente dell’arbitro nato a Terni nel ’72, al quale verrà assegnato un riposo forzato nelle prossime gare di campionato.

    Il numero uno dei fischietti italiani pare incarnare al meglio il proverbiale “divide e impera”, e presto riceverà una laurea honoris causa per la prima azione.

    paolo tagliavento | © Valerio Pennicino/Getty Images

    CELEBRAZIONE – Forse Nicchi non ha tutti i torti nell’affermare che Tagliavento è attualmente il miglior arbitro italiano, ma poteva scegliere una tempistica leggermente diversa per celebrare la bravura del fischietto umbro. Sono passati soltanto quattro giorni dalla sfida del Meazza, capace di alimentare ancora polemiche sulle prime pagine di tutti i quotidiani sportivi e i media nazionali. L’errore sul gol-fantasma di Muntari non è da attribuire in prima persona a Tagliavento, che negli attimi successivi aveva assegnato la rete al Milan, salvo poi cambiare la decisione a causa dell’errata segnalazione dell’assistente Romagnoli. Ciò non toglie che l’episodio occorso nel primo tempo sia destinato a rimanere negli annali della storia del calcio, al quale verrà automaticamente associato il nome di Tagliavento.

    PAUSA DI RIFLESSIONE – L’operato di Romagnoli invece non è passato inosservato agli occhi di Nicchi, il quale ha già espresso l’intenzione di fermare il guardalinee per un periodo di tempo non meglio precisato. E’ certa la sua assenza nella prossima giornata di campionato, ma il presidente dell’Aia non ha quantificato in termini di settimane allo stop a cui Romagnoli a cui l’assistente di Tagliavento dovrà sottostare. Si potrebbe ipotizzare una pausa di riflessione di 3 giornate, anche perché il guardalinee è recidivo dopo il clamoroso errore sempre ai danni del Milan in occasione della sfida di quest’anno all’Artemio Franchi, quando segnalò un fuorigioco inesistente all’olandese Clarence Seedorf, impedendo così ai rossoneri di vincere contro la Fiorentina.

  • Buffon e l’ipocrisia made in Italy

    Buffon e l’ipocrisia made in Italy

    Gigi Buffon e il gol della discordia. La partita tra Milan-Juventus continua a giocarsi a distanza di tre giorni nonostante il guardiano di San Siro abbia già da tempo chiuso i cancelli. Tra urla dissennate e turpiloqui, l’ipocrisia si fa largo. I falsi moralisti hanno colto al volo l’assist involontario del portiere bianconero, bacchettandolo con la verga medievale. Uno spettacolo degno dell’Inquisizione, una caccia alle streghe senza senso.

    Chi è all’interno del calcio certi problemi esistenziali neanche se li pone, e non è così difficile intuire il motivo per il quale il numero uno juventino abbia ricevuto un plebiscito da parte di tecnici e giocatori. E addirittura c’è chi ha invitato Prandelli a togliere per una partita la fascia di capitano al portiere azzurro. Misteri italiani.

    L’IMPUTATO RISPONDE – Tranquillo ed estremamente deciso. Si è presentato così Gigi Buffon difronte al giudizio delle telecamere e dei giornalisti pronti a registrare una sentenza surreale. Al presidente dell’Aia Nicchi che invocava una collaborazione tra giocatori e arbitri, risponde che a quel punto sarebbe meglio far arbitrare direttamente i calciatori. Pochi secondi più tardi Buffon impugna la sciabola e affonda una stoccata letale al censore Nicchi, definendo la sua una retorica avvilente. Prima di abbandonare la gogna pubblica il calciatore bianconero dichiara il suo orgoglio nell’essere la persona che tutti conoscono, leale e sincera, senza macchia e con una lode invidiabile.

    gianluigi buffon | © JOCHEN LUEBKE/AFP/Getty Images

    SOLIDARIETÀ NAZIONALE – La consegna della panchina d’oro di ieri a Coverciano si è trasformata in una lunga processione impreziosita da attestati di stima nei confronti di Buffon, paragonabili alle condoglianze che i familiari del defunto ricevono al funerale, come se il calcio fosse morto per colpa del gesto del Gigi nazionale. Da Guidolin a Cosmi, senza dimenticare Thiago Silva, e infine lo stesso Zeman, l’anti-Juve per eccellenza, si è schierato dalla parte del giocatore. Situazione perlomeno grottesca, ma facilmente spiegabile in un Paese come l’Italia, dove la figura del finto moralista risorge dai vizi comuni per elevarsi a vate della patria.

    MADE IN ENGLAND – Spesso siamo soliti rivendicare i nostri valori diffidando da tutto ciò che ha il marchio estero, salvo poi cascare con assidua frequenza nel tranello più vecchio del mondo, ovvero adeguarci alla moda del periodo. Chi ha avuto il coraggio di chiedere a Prandelli la “fascia” di Buffon deve aver assorbito con estrema facilità la lezione inglese impartita dalla cattedra della FA (Football Association). Dopo una massacrante campagna mediatica Terry è diventato da capitano dell’Inghilterra a male nazionale. La piena del Tamigi ha investito Capello che ha deciso di cambiare aria e tornare in Italia da semplice cittadino. Il difensore del Chelsea e Buffon non sono lontanamente paragonabili, ma forse questo è un dettaglio che interessa minimamente ai moralisti nostrani.

    TRIONFO DELL’IPOCRISIA – Mettiamo il caso che l’episodio del gol-fantasma di Muntari si fosse verificato nella finale del Mondiale 2006, quando la conclusione di testa di Zidane venne salvata dal miracolo di Buffon. Se quel pallone fosse entrato, e il portiere azzurro non avesse aiutato l’arbitro, la stampa e i media nazionali lo avrebbero forse massacrato come in questi giorni? In quanti avrebbero applaudito Buffon se quest’ultimo si fosse avvicinato all’arbitro dicendogli che il pallone era dentro? Il tanto auspicato aiuto dei calciatori agli arbitri sarebbe stato invocato dagli stessi falsi moralisti di oggi?

  • Berlusconi e Nicchi bacchettano Buffon “un cattivo esempio”

    Berlusconi e Nicchi bacchettano Buffon “un cattivo esempio”

    Buffon finisce sotto l’occhio del ciclone per le sue dichiarazioni nel post partita di Milan Juventus sul gol annullato al centrocampista rossonero Muntari. Il portiere bianconero ha ammesso nella giornata di ieri che non avrebbe aiutato l’arbitro Tagliavento nel caso si fosse accorto che il pallone era entrato. Una frase stigmatizzata in primis da Silvio Berlusconi, per poi essere condannata dalla stessa società di Via Turati. Oggi è stato il presidente dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) Nicchi a bacchettare il numero uno juventuno. La risposta del bianconero non si è fatta attendere. Lo stesso Buffon ha trovato anche un “avvocato” inaspettato, il milanista Thiago Silva.

    Un putiferio che è destinato a dividere il mondo del calcio. I moralisti invocano la censura alle parole di Buffon, mentre gli stessi calciatori stanno dalla parte del portiere, consapevoli che al suo posto la maggior parte di essi si sarebbero comportati allo stesso modo, ovvero negando anche difronte all’evidenza la realtà dei fatti per aiutare la propria squadra. Concetto spiegato lucidamente dal difensore rossonero Thiago Silva. Il brasiliano poco prima di partire per il ritiro della sua Nazionale ha dichiarato che a parti invertite avrebbe ugualmente negato il gol-fantasma.

    gianluigi buffon | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ovviamente non la pensa così Marcello Nicchi, il quale ha difeso a spada tratta la classe arbitrale da lui stesso rappresentata. Il presidente dell’Aia ha definito Buffon come un cattivo esempio per i giovani che si avvicinano a questo sport e che si sarebbe aspettato un comportamento ben diverso dal capitano della Nazionale italiana. Inoltre ha avvertito che d’ora in poi gli arbitri applicheranno il regolamento alla lettera, ufficializzando così l’avvio dell’era “tolleranza zero” nei confronti dei calciatori che si renderanno protagonisti di proteste o falli deplorevoli.

    Dal canto suo Buffon ha voluto rispondere attraverso il quotidiano La Stampa alle accuse piovutegli addosso nelle ultime ore, ribadendo che nessuno può giudicare il suo pensiero, giuste o sbagliate che siano, sfidando apertamente sia la società del Milan che il presidente dell’Aia.

    Il Diavolo è passato al contrattacco attraverso il canale ufficiale di Milan Channel che ha lanciato due pesanti editoriali contro la Juventus e il suo giocatore Andrea Pirlo (colpevole di aver dato due gomitate al rossonero Van Bommel), senza risparmiare pesanti critiche contro Gigi Buffon. In Via Turati si è voluto sottolineare come le dichiarazioni del bianconero siano state ancor più gravi perché insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

     

     

  • Lazio, non si placa l’ira di Lotito: sarà panolada

    Lazio, non si placa l’ira di Lotito: sarà panolada

    La partita di domenica scorsa, nel mezzogiorno di fuoco del San Paolo – non solo dal punto di vista metereologico – contro il Napoli, ha lasciato in casa Lazio uno strascico di polemiche non ancora sopito, dopo il gol annullato – ingiustamente – a Brocchi (la palla era entrata oltre la linea di porta dopo aver colpito la traversa), ed il rigore fischiato – e molto contestato – per fallo su Cavani, poi realizzato dallo stesso attaccante uruguagio per il momentaneo pareggio. Soprattutto in virtù della conseguente sconfitta per 4 a 3 così maturata, che ha allontanato la Lazio dalla zona quarto posto valida per la qualificazione in Champions League, obiettivo stagionale ormai apertamente dichiarato.

    Sotto accusa, dunque, l’arbitraggio di Banti, aspramente contestato dal presidente Lotito, che nella giornata di lunedì si è recato proprio dal numero uno della Federcalcio, Giancarlo Abete, per esporre duramente le proprie ragioni. “Serve uniformità di giudizio, non c’è più certez­za delle regole. Non conte­sto gli arbitraggi, ma tanti e troppi episodi in questo ca­so hanno penalizzato la La­zio così tanto. Non chiedo favori, ma solo il rispetto delle regole, voglio essere giudicato per i meriti e devo tutelare un club quotato in Borsa. Entrare o meno in Champions League signifi­ca incassare o non incassa­re 25 milioni di euro“.

    Di certo la protesta pare legittima, ma non è corretto adoperare la linea del vittimismo, lasciando intendere che la squadra biancoceleste sarebbe stata vittima di una persecuzione arbitrale nel corso della presente stagione.

    Il presidente Figc, dal canto suo, ha replicato alle parole di Lotito, sottolineando come il match Napoli – Lazio non abbia fatto emergere elementi di particolare rilevanza, fermo restando che negli errori arbitrali non bisogna vedere la famigerata “malafede”, ma la semplice possibilità della svista umana.  “Con il presidente della Lazio ho parlato lunedì in federazione. Dal mio punto di vi­sta, quanto è successo dopo Napoli-Lazio, fa parte della normale dialettica“. Il presidente federale è poi tornato a parlare dell’argomento nel corso del seminario inter­nazionale organizzato dal Coni dal titolo ‘Progetto Ta­lento’: “Nicchi ha suggerito la magistratu­ra? Per qualunque problema bisogna ri­volgersi alla Procura Federale, noi puntiamo sui nostri organismi interni“.

    Il presidente dell’Aia Nicchi, chiamato in causa sull’argomento, ha sottolineato, poi, l’importanza dell’introduzione di importanti novità in tema arbitrale, come i sussidi tecnologici oppure il “giudice di linea”, di cui si parla da diversi anni per evitare i cosiddetti “gol fantasma” ma la cui attuazione sembra un lontano miraggio, nonostante le dichiarazioni di apertura in merito dello stesso Sepp Blatter, finora il principale ostacolo a tale innovazione. Nicchi ha dichiarato la sua apertura in merito: “Si va verso i due arbitri dietro le porte. E’ un dibattito, questo, che sarà rilanciato in occasio­ne della competizione per il rinnovo della prossima presidenza Fifa“.

    Il presidente del Coni Gianni Petrucci si è espresso, in linea con Abete, a difesa della classe arbitrale, anche per tentare di smorzare il clima di velenose polemiche, soprattutto in vista del finale di campionato che si preannuncia già infuocato: “Difendo sempre la ca­tegoria arbitrale. Conosco bene gli sforzi che sta facen­do il presidente Lotito per la Lazio e per questo motivo ne comprendo l’amarezza: ma io sto con le regole. Vo­glio anche dire che stimo Lotito, perché rappresenta una novità positiva per il calcio italiano“.

    Nonostante i tentativi di sedare il malcontento percorrendo la strada della diplomazia, oltre al canale “ufficiale” di protesta percorso dal presidente Lotito, anche i tifosi laziali sono pronti a dimostrare apertamente il loro disappunto, fermamente convinti che la squadra di Reja sia stata penalizzata eccessivamente dai fischietti, in due diverse modalità. La prima, rivolta direttamente al “Palazzo”, con una lettera di proteste indirizzata proprio alla Federcalcio, la seconda – molto più suggestiva e “ad effetto” – da mettere in scena nel corso del prossimo match di campionato, in programma domenica pomeriggio all’Olimpico contro il Parma, mettendo in atto la più classica delle proteste pacifiche: la “panolada”.

  • La panolada della discordia. Moratti sorride, Nicchi sbotta

    La panolada della discordia. Moratti sorride, Nicchi sbotta

    Il rapporto tra l’Inter e Tagliavento si incrinò lo scorso anno in quel famoso incontro con la Sampdoria che costò a Mourinho la squalifica per l’ormai famoso gesto delle manette. Da allora il cammino del miglior arbitro italiano e quello dei nerazzurri ha smesso di coincidere se non nel derby d’andata perso contro il Milan.

    Ieri sera nel big match contro la Roma vinto dai nerazzurri per 5-3 ha fatto reincontrare l’Inter e Tagliavento ma l’accoglienza non è stata delle migliori. L’arbitro, al primo giallo, eccessivo forse, per Kharja da un settore di San Siro è partita una improvvisa e quanto inopportuna panolada che ha lasciato in molti perplessi.

    Le telecamere hanno subito ripreso il sorriso compiaciuto e soddisfatto del presidente Moratti ma hanno fatto inbufalire il presidente dell’Aia Nicchi. Il patron nerazzurro forse memore di lanci motorini e di bombe carta era compiaciuto della maturità raggiunta dal suo tifo ma il gesto dei tifosi è apparso inadeguato e prematuro.

    L’Inter quest’anno per ben due volte ha usufruito delle sviste arbitrali per concludere la partita in undici nonostante la condotta violenta di due suoi tesserati poi squalificati con prova tv.

    Nicchi questa mattina ha difeso l’operato di Tagliavento “Ha condotto bene in porto la partita. La panolada è stata una cosa assurda, senza senso. Non è una cosa violenta ma non era necessaria”

    LA PANOLADA DI SAN SIRO
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  • Arbitri: è Braschi il dopo Collina. Rosetti smette: sarà designatore in Serie B

    Arbitri: è Braschi il dopo Collina. Rosetti smette: sarà designatore in Serie B

    Una decisione inaspettata quella dell’arbitro Roberto Rosetti che dalla prossima stagione assumerà la carica di designatore arbitrale di Serie B. Il direttore di gara torinese 42enne, impegnato nel Mondiale sudafricano e protagonista in negativo durante Argentina – Messico, gara valida per gli ottavi di finale, ha deciso di appendere il “fischietto al chiodo” con 2 anni d’anticipo accettando la proposta del coordinatore del Can Marcello Nicchi.

    A raccogliere l’eredità di Collina, passato a designatore Uefa, invece sarà Stefano Braschi che fa il doppio salto, dalla Lega Pro alla massima serie. Braschi sarà l’incaricato a designare gli arbitri per le gare di Serie A per la stagione 2010-2011.

  • Serie A: Collina lascia, sarà designatore Uefa

    Si è conclusa l’avventura come designatore del Can di Pierluigi Collina, a darne l’annuncio è il presidente dell’Aia Nicchia a conclusione della riunione che ha portato la scissione della classe arbitrale tra la Can A e B.

    Il presidente dell’Aia annuncia che sono Massimiliano Saccani e Matteo Trefoloni i due arbitri dismessi su domanda, dall’associazione italiana arbitri. A Emidio Morganti è stata invece concessa una deroga. Dopo la divisione della Lega calcio, con la creazione della Lega di A e di quella di B, saranno due anche le Can.

    Questi i 21 arbitri del Can A:
    Banti, Bergonzi, Brighi, Celi, Damato, De Marco, Gava, Gervasoni, Giannoccaro, Mazzoleni, Morganti, Orsato, Peruzzo, Pierpaoli, Rizzoli, Rocchi, Romeo, Rosetti, Russo, Valeri e Tagliavento

    Le parole di Nicchi:
    “Ringrazio Collina per quello che ha fatto nella riorganizzazione del mondo arbitrale. Lo stimo, l’ho visto crescere, è una persona di grande spessore che ci invidia tutto il mondo. Ha deciso di lasciare per andare a fortificare e a ridare dignità alla nostra federazione nel mondo. Noi proseguiremo il nostro percorso”.

    Il saluto di Collina:
    “Ho deciso di lasciare il mio incarico da designatore perché ho ricevuto un incarico molto importante dall’Uefa e dal presidente, Michel Platini. Sarò il Chief refereeing officer e dovrò coordinare gli arbitri in Europa. Si tratta di un impegno notevole, visto che ci sono tante competizioni, dalla Champions League all’Europa League, alle competizioni europee per nazionali”.

  • Caso Ovrebo: Abete telefona a Platini, perchè mai a Nicchi e Collina?

    Le sviste dell’arbitro Ovrebo ieri sera all’Allianz Arena hanno innescato una lunga sequela di polemiche che ha visto tutti i principali paesi europei coinvolti, chi con più distacco chi in maniera forte e palese ha bocciato la condotta di gara del noto fischietto norvegese.

    Come detto nel primo pomeriggio anche la Germania ha gridato allo scandalo per il modo con cui il Bayern Monaco è riuscito ad avere la meglio della Fiorentina e a distanza di ventiquattro ore è arrivata anche la protesta ufficiale con il presidente Abete in persona.

    La più alta carica del calcio italiano ha telefonato al presidente dell’Uefa Michel Platini per manifestare il disappunto del movimento italiano e dei rischi nel sottovalutare ile implicazioni che errori come quello commesso ieri dal direttore di gara norvegese Tom Henning Ovrebo possano ricadere sul movimento italiano, come noto in concorrenza proprio con la Germania per il numero di posti in Champions per i club delle due federazioni.

    Ma non stiamo esagerando? Lo stesso Ovrebo lo scorso anno estromise con le sue decisione Ovrebo scatenando l’ira di Didier Drogba, ma la federcalcio inglese non fece esposti o proteste. Cosi facendo si corre il rischio di dar un attenuante ai disastri del nostro calcio, invece, la situazione della Fiorentina è risolvibile battendo il Bayern Monaco in casa propria. Il nostro calcio ogni giorno è stressato dalle proteste contro arbitri e classe arbitrale per errori marchiani, eppure, non arriva mai una protesta ufficiale nei confronti di Nicchi e Collina, al secolo presidente e designatore dell’Aia.