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  • Mondiali di basket Turchia 2010: L’analisi delle squadre

    Mondiali di basket Turchia 2010: L’analisi delle squadre

    Oggi inizia in Turchia la 16esima edizione dei Campionati Mondiali di basket.

    Ai nastri di partenza si presenteranno 24 nazionali che, chi più, chi meno, hanno tutte l’ambizione di issarsi sul tetto del Mondo e dimostrare di essere la squadra più forte.

    Ecco l’analisi dei 24 team partecipanti a questa edizione:

    Gruppo A (Kayseri)

    ANGOLA: Uno degli stati guida del movimento africano della pallacanestro, ma ancora troppo poco livello di talento in squadra per sperare di passare il primo turno. Neanche la loro fisicità potrà fare miracoli.

    ARGENTINA: I sudamericani dovrebbero giocarsi con la Serbia il primato nel girone A; la squadra è molto solida ed esperta, forte dei 3 giocatori NBA nel roster: con Carlos Delfino (reduce da una stagione quasi perfetta nel suo ruolo a Milwaukee) Scola degli Houston Rockets e Oberto, con la regia di Prigioni e l’apporto di Kammerichs si potrebbe pure puntare al podio, ma sarà dura senza l’apporto del leader e anima della squadra Manu Ginobili e senza l’eclettico Andres Nocioni fuori in extremis per un infortunio alla caviglia.

    AUSTRALIA: I canguri crescono edizione dopo edizione e anche questa volta avranno voglia di fare un passo in avanti; le stelle saranno David Andersen che gioca nei Toronto raptors e Patrick Mills dei Portland Trail Blazers, ma dietro di loro il movimento cresce: ci sono infatti ben 8 giocatori “europei” più 2 NCAA che comunque non sono stati convocati (uno dalle chiare origine italiane, Dallavedova, classe 1990, che gioca a St.Mary’s), e potrebbero garantire quantomeno il passaggio del turno.

    GERMANIA: Non ci sarà Dirk Nowitzki stella dei Dallas Mavericks e nemmeno il naturalizzato Kaman, e così la Germania dovrà affidarsi per il passaggio del primo turno all’americano Greene e ad una serie di giocatori normali dalla buona esperienza europea, difficile sperare in qualcosa di più; tutto da vedere il giovane Elias Harris, classe 1989, che gioca a Gonzaga in NCAA. Sotto canestro possibile rivelazione il neo draftato dai Thunder (ma lasciato ancora un anno in Europa), il centro Tibor Pleiss, anche lui classe 1989. Passaggio del turno assicurato ma poi la corsa si fermerà presto

    GIORDANIA: Guidata dal coach portoghese Mario Palma, esperto di manifestazioni internazionali, la Giordania dovrebbe lottare con Angola per evitare l’ultimo posto nel girone. Squadra povera senza speranze per il prosieguo del torneo.

    SERBIA: Come al solito sarà una squadra giovane e piena di talento quella serba! Difficile capire dove potranno arrivare i ragazzi di coach Ivkovic, se sapranno evitare i black out che troppo spesso li bloccano nelle partite importanti. Se li eviteranno il podio potrebbe non essere una chimera; dopo la rissa dell’amichevole con la Grecia staranno fermi per 3 turni Nenad Krstic, centro degli Oklahoma City Thunder, e per 2 Milos Teodosic, guardia dell’Olympiakos, 2 delle stelle della formazione serba, ma Perovic e soci non dovrebbero soffrire troppo nel girone. I 2 squalificati quindi avranno tempo per mettersi in luce nelle sfide ad eliminazione diretta.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 ARG, 2 SER, 3 GER, 4 AUS, 5 ANG, 6 GIO

    Gruppo B (Istanbul)

    BRASILE: L’eterno coach argentino Ruben Magnano, oro con l’albiceleste alle olimpiadi 2004 contro l’Italia, guiderà un Brasile dall’età media elevata e dalla buona esperienza internazionale. Certamente questo è il gruppo di USA, Croazia e Slovenia quindi bisognerà fare sul serio fin dall’inizio, ma le prime 2 partite contro Iran e Tunisia dovrebbero dare fiducia ai verdeoro che potranno contare su 3 star NBA, Barbosa, Varejao (con ottima esperienza tra i professionisti americani), e Splitter (neoaquisto degli Spurs ma con grandi trascorsi europei a Vitoria), oltre che sui veterani Giovannoni, Alex Garcia, Huertas e Machado; Pesa l’assenza del centro Hilario Nenè, per guai al ginocchio, ma anche senza il pivot dei Denver Nuggets il passaggio del turno dovrebbe essere assicurato, e battendo una tra Slovenia e Croazia si potrebbe sognare qualcosa in più del probabile quarto posto nel girone B.

    CROAZIA: Tipica squadra slava dotata di grande talento e poca testa, le stella saranno Planinic, mai completamente esploso al CSKA Mosca, Ukic, che ha dovuto ripiegare in Turchia dopo una deludente esperienza NBA a Toronto, e Ante Tomic, gigante del Real Madrid di Messina che avrà finalmente l’occasione per dimostrare di essere un campione. Con Slovenia e Brasile si giocheranno i piazzamenti migliori dietro Gli U.S.A.

    IRAN: Il movimento cestistico iraniano cresce: prova ne è il gigante di 218 centimetri dei Memphis Grizzlies, Hamed Haddadi. Il livello comunque è ancora molto basso ma il futuro potrebbe essere roseo; Attesa per vedere il classe 1990 Arsalan Kazemi, ala appena reclutata dalla Rice University in NCAA, mentre tutti gli altri giocano in patria.

    TUNISIA: Dovrebbero concludere il girone all’ultimo posto alle spalle dell’Iran. Squadra senza grosse possibilità ed ambizioni, è già un successo che sia arrivata all’appuntamento finale riuscendo a passare le qualificazioni.

    SLOVENIA: Lotterà con la Croazia per il secondo posto del girone (ma attenzione al Brasile), coach Becirovic ha messo insieme un roster assortito, pieno di lottatori e di ragazzi dotati di grande tecnica; dovrebbe essere il mondiale della consacrazione per Goran Dragic, riserva di Steve Nash ai Phoenix Suns e reduce da una stagione veramente ottima, poi ci sarà il figlio del coach, Sani Becirovic, l’altro NBA Primoz Brezec sotto canestro, Lakovic e Nachbar (ex New Jersey Nets con ottimi risultati nella NBA), e potrebbero chiudere il girone alle spalle degli USA. Peccato per l’assenza di Beno Udrih che avrebbe reso la Slovenia fortissima nel ruolo di playmaker, potendo contare tra lui e Dragic.

    U.S.A.: Nonostante abbia ottenuto 12 rifiuti da tutti i 12 campioni olimpici di Pechino, coach Krzyzewski è riuscito a costruire tra tanti problemi una squadra che merita, comunque, ed in fin dei conti, i favori del pronostico nonostante l’età media giovanissima e nonostante manchi qualche giocatore di talento sotto canestro. In fondo Krzyzewski a Duke è abituato a lavorare con i gioavnissimi, poi avrà il supporto di Mike D’Antoni (New York Knicks) e Nate McMillan (Portland Trail Blazers) e, cosa scontata, il talento di team U.S.A., che comunque non è un Dream Team come negli anni passati ma potrà disporre di un buon livello di talento. Tutto poggerà sulle spalle del fenomenale Kevin Durant, secondo solo a LeBron James nella classifica dell’M.V.P. di quest’anno in NBA che è chiamato alla definitiva consacrazione dopo i 3 anni incredibili nella Lega. A soli 21 anni è diventato il più giovane miglior marcatore della storia della NBA e di questo passo anche i vari Kobe, Dwyane e LeBron dovranno fare i conti con la sua presenza che già risulta ingombrante e molto splendente. Inoltre ci saranno 3 stelle di prima grandezza e ormai affermate in NBA come Iguodala, Granger e Gay, 2 solidi veterani del calibro di Billups e Odom, la favolosa classe 1988 (che comprende anche Durant), che annovera Curry, Gordon, Love, Rose e Westbrook. Leggerini e poco talentuosi nel ruolo di centro, dovrebbero sopperire con il favoloso back-court e grazie al talento del numero 35 dei Thunder potrebbero vincere il loro primo campionato del mondo.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 U.S.A., 2 SLO, 3 CRO, 4 BRA, 5 IRA, 6 TUN

    Gruppo C (Ankara)

    CINA: Senza Yao Ming, che ha ripreso a lavorare da poco dopo 14 mesi di inattività per la frattura del piede, la stella sarà Yi dei Washington Wizards e purtroppo per gli asiatici non dovrebbe bastare a superare il primo turno. A meno di clamorosi harakiri di Porto Rico in primis e di Russia subito dopo.

    COSTA D’AVORIO: Dovrebbe chiudere il girone in ultima posizione.

    GRECIA: Per tornare sul podio mondiale la Grecia si affida ad un coach lituano, Jonas Kazlaukas, e ad un gruppo di giocatori consolidato che si conosce oramai da molti anni, formato da due blocchi “granitici” di Panathinaikos e Olympiakos; proprio l’esperienza dovrebbe essere l’arma in più di Diamantidis, Spanoulis e compagni; a causa della rissa con la Serbia, nell’amichevole giocata prima di questi Mondiali Fotsis e “BabyShaq” Schortsanitis salteranno le sfide con Cina e Porto Rico ma non dovrebbero esserci grossi problemi per il team greco, visto che la candidatura ad una medaglia è forte.

    RUSSIA: La Russia di David Blatt è un gruppo unico ed unito di giocatori che militano quasi tutti nel campionato di casa soprattutto nell’armata rossa del CSKA, con l’aggiunta di Mozgov neoaqusto dei Knicks di Mike D’Antoni; difficile dire dove possa arrivare la nazionale russa, la classe c’è, forse manca un po’ d’esperienza, in questo caso il vecchietto Holden sarebbe tornato molto utile. Peserà anche l’assenza di A.K. 47 ovvero Andrei Kirilenko, vero leader di questa squadra.

    PORTO RICO: Molti addetti ai lavori la classificano come la vera mina vagante del torneo, una squadra dotata di un talento eccezionale e con una serie di giocatori al top della forma, oltre che con un mix di giovani e anziani perfetto; la regia con J.J. Barea (che ha tenuto a lungo seduto in panchina Kidd a Dallas per minuti di riposo importanti), e Carlos Arroyo, play dei super Miami Heat, è una delle migliori del campionato, l’esplosività di Guillermo Diaz e dell’altro NBA Balkman (Denver Nuggets), oltre alla forza sotto canestro del veterano Santiago e dei 220cm di Ramos dovrebbero consentire a Porto Rico di passare agilmente il girone e poi di vagare “impazzito” per il tabellone ad eliminazione diretta.

    TURCHIA: I padroni di casa guidati da coach Tanjevic hanno preparato l’evento casalingo con cura maniacale e si presentarnno all’esordio contro la Costa D’Avorio al top della condizione; Turkoglu, reduce da una stagione deludente a Toronto (e passato recentemente a Phoenix), guiderà la Turchia insieme agli altri 3 giocatori NBA Ersan Ilyasova (Milwaukee), Erdem (Boston) e Asik (Chicago), con il resto del roster completato da gente di grande esperienza come Tunceri e Gonlum e talenti rtitrovati come Akyol; l’obiettivo di Tanjevic è il podio, con la spinta del pubblico potrebbe farcela. L’assenza di Okur priva i turchi di un grande punto di riferimento ma giocare in casa potrebbe dare la spinta in più per arrivare a grandi traguardi.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 TUR, 2 GRE, 3 POR, 4 RUS, 5 CIN, 6 CAV

    Gruppo D (Izmir)

    CANADA: 2 nomi NBA a roster, Joel Anthony (nessuna parentela con il ben più noto Carmelo) e Rautins, 2 giovani NCAA, con il classe 1991 Olynyk molto interessante, qualche “giocatore europeo” ma poco talento, potrebbe giocarsi il quarto posto con la Nuova Zelanda se le cose andranno per il verso giusto.

    FRANCIA: Non è certamente la migliore Francia che coach Collett poteva avere tra le mani per un mondiale, ma le presenze di Diaw (Charlotte Bobcats) e Batum (Portland Trail Blazers), prospetto dalle potenzialità impressionanti, bastano per garantire una squadra d’assalto; anche Ian Mahimni (Dallas) gioca in NBA, poi ci saranno De Colo, Florent Pietrus e Ali Traore a supportare le stelle, per passare il turno basterà, per andare oltre sarà molto difficile. Con Tony Parker Joakim Noah, Mickael Pietrus e RonnyTuriaf (i grandi assenti) si sarebbe potuto puntare in alto.

    LIBANO: Molto probabilmente perderanno tutte le partite, ma il loro successo è essere presenti e partecipare alla Manifestazione Mondiale.

    LITUANIA: Anche quì mancheranno le stelle vere, i vari Maciulis, Javtokas, Kleiza (punta di diamante della squadra dell’est ma non basterà per andare lontano) e Kalneitis basteranno per superare il primo turno, non certo per puntare alle medaglie.

    NUOVA ZELANDA: Dovrebbe battere il Libano e giocarsi il quarto posto con il Canada. Di più non potrà fare!

    SPAGNA: I campioni in carica guidati dall’unico italiano presente al mondiale turco, coach Sergio Scariolo, dovranno fare a meno di Pau Gasol stella dal talento spaventoso dei Los Angeles Lakers bi-campioni NBA, ma vanno comunque considerati la prima alternativa agli U.S.A.; i 2 NBA Rudy Fernandez (Portland) e Marc Gasol (Memphis), fratellino minore del più noto Pau, guideranno uno squadrone che può contare sul blocco Barcellona fresco campione d’Europa con la presenza di Navarro, Rubio e Vasquez e sul blocco Real Madrid formato da Garabjosa, Sergio Lull e Reyes, oltre che su San Emeterio, tiratore mortifero che potrebbe anche esaltarsi in questo mondiale.

    Possibile classifica alla fine del girone 1 SPA, 2 LIT, 3 FRA, 4 CAN, 5 NZL, 6 LIB

  • NBA: Lakers senza Bynum per 20 giorni

    I Los Angeles Lakers dovranno fare a meno di Andrew Bynum almeno per 20 giorni.
    Il centro dei Californiani campioni in carica ha una lieve lesione al tendine d’achille, come confermato dalle analisi a cui è stato sottoposto, e non risultano strappi o rotture che avrebbero messo KO il ragazzo per il resto della stagione. Il suo rientro è pertanto previsto per le prime gare di aprile. Nel frattempo Lamar Odom partirà in quintetto come ala grande con Pau Gasol che andrà a ricoprire il ruolo di centro.
    Ecco le statistiche di Bynum (213cm classe 1987) in questa stagione: 15 punti (57% al tiro), 8.3 rimbalzi, 1.4 stoppate e un assist di media in 30.4 minuti di gioco.
    Per un problema al tendine del ginocchio invece James Harden della squadra rivelazione Oklahoma City Thunder, dovrà stare fermo per 15 giorni e il suo rientro è previsto per i primi giorni di Aprile in concomitanza con le ultime partite di regular season per poi essere in piena forma per i playoff NBA.  Di seguito riportiamo le medie di Harden (196 centimetri, classe 1989)  quest’anno: 62 partite. Per lui 9.9 punti (39% al tiro), 3.3 rimbalzi, 2 assist e 1 recupero in 23 minuti di impiego.
    Problemi anche per Tyreke Evans. La guardia destinata al titolo di rookie dell’anno della Lega ha rimediato una brutta botta alla bocca da parte di Ersan Ilyasova dei Milwaukee Bucks che gli ha provocato una forte contusione e la rottura di due denti. Il giocatore ha già saltato 2 partite ma, non dovendo subire operazioni alla mandibola (gli esami clinici hanno escluso fratture), dovrebbe tornare disponibile già per la prossima gara dei Kings.
    Evans, 198cm classe 1989, ha giocato 64 partite in questa stagione. Per lui 20.3 punti (46% al tiro), 5.6 assist, 5.2 rimbalzi e 1.4 recuperi in 37.3 minuti di impiego medio.
    Houston dovrà fare a meno per i prossimi 10 giorni di Shane Battier. La risonanza magnetica cui è stato sottoposto lunedì mattina ha evidenziato una leggera distorsione ai legamenti collaterali anteriori del suo ginocchio sinistro. Inevitabile il periodo di stop.
    Battier, 203cm classe 1978, ha fin qui disputato 67 partite. Per lui 8 punti (40% al tiro), 4.7 rimbalzi, 2.4 assist e 1.1 stoppate in 32 minuti di impiego.
    Anche Marc Gasol, centro dei Memphis Grizzlies e fratello del più noto Pau dei Lakers ha qualche acciacco fisico e ha saltato la terza partita consecutiva per problemi al collo.
    Infine New York. La squadra di Mike D’Antoni e Danilo Gallinari dovrà fare a meno di Wilson Chandler per il resto della stagione a causa di un leggero stiramento all’adduttore della gamba sinistra. Non rischiare il giocatore è d’obbligo visto che sarà uno dei pochi (assieme al “Gallo” e a David Lee) sui quali si ricostruiranno i Knicks. Chandler, 203cm classe 1987, ha giocato 65 partite. Per lui 15.3 punti (48% al tiro), 5.4 rimbalzi e 2.1 assist di media in 35 minuti di gioco.

  • NBA, All Star Game 2010: Questa notte rookie contro sophomore

    Questa notte a Dallas parte l’All Star Game 2010 (ore 3 in Italia per gli appassionati).
    Il via è dato dalla partita tra rookie, giocatori al primo anno di NBA, e sophomore, i giocatori ormai al secondo anno.
    I rookie scenderanno in campo con questa formazione: Brandon Jennings (Milwaukee Bucks), Tyreke Evans (Sacramento Kings), James Harden (Oklahoma City Thunder), Jonny Flynn (Minnesota Timberwolves), Stephen Curry (Golden State Warriors), Taj Gibson (Chicago Bulls), Omri Casspi (Sacramento Kings), Jonas Jerebko (Detroit Pistons), DeJuan Blair (San Antonio Spurs).
    Tra questi spiccano Jennings, ex Virtus Roma che ad inizio anno ha sfiorato il record di Wilt Chamberlain di punti segnati in una sola partita mettendone 55 contro Golden State e arrivando ad un soffio dai 58 di Wilt, Tyreke Evans, che molto probabilmente verrà eletto rookie dell’anno grazie ai suoi numeri, alle sue cifre e al suo pazzesco talento, James Harden, prezioso nelle rotazioni della squadra rivelazione dell’anno ovvero gli Oklahoma City Thunder (ex Seattle Sonics) ed autentico tuttofare in punti, rimbalzi, assist e steal, e Stephen Curry che sta crescendo di livello e sta emergendo nella desolazione dei Warriors.
    I sophomore invece schierano: Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder), OJ Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Anthony Morrow (Golden State Warriors), Danilo Gallinari (New York Knicks), Michael Beasley (Miami Heat), Kevin Love (Minnesota Timberwolves), Marc Gasol (Memphis Grizzlies), Brook Lopez (New Jersey Nets).
    Inutile dire che tutti i sophomore citati hanno raggiunto un livello di gioco che si fa fatica a dire che qualcuno è meglio di un’altro ma sicuramente Danilo Gallinari può essere l’arma in più per questa squadra, anche perchè il piccolo infortunio all’avambraccio di qualche giorno fa sembra essere superato.
    Ovviamente in questa sfida sono favoriti i sophomore che da ben 7 anni si aggiudicano l’incontro. Anche lo scorso anno andò così e si registrò anche il record di punti in questa speciale partita: autore dell’impresa Kevin Durant che ne segnò 46.

  • NBA: Derby texano ai Dallas Mavericks

    NBA: Derby texano ai Dallas Mavericks

    Dirk NowitzkiSei le partite giocate nella notte NBA.

    Gli Orlando Magic passano a Charlotte. I Bobcats si devono arrendere 93-81. Top scorer della gara è Felton con 18 punti, Howard dei Magic mette a segno una doppia-doppia da 15 punti e 10 rimbalzi.

    Ancora una sconfitta per i Washington Wizards, questa volta battuti a Miami 90-76. Straordinario Wade per gli Heat con 41 punti, a Washington non basta Arenas (21).

    Vittoria sul filo invece per i Denver Nuggets allo United Center contro i Chicago Bulls. Finisce 90-89 per gli ospiti ed Anthony è ancora protagonista con 20 punti. Ai Bulls non basta un Rose in ripresa (22 punti per lui).

    I Portland Trail Blazers passano facile a Memphis. La resistenza dei Grizzlies è labile, Roy segna 20 punti ai quali si aggiungono i 16 (con 12 rimbalzi) di LaMarcus Aldridge. Ai padroni di casa non bastano i 20 di Marc Gasol. Il punteggio al termine dice 93-79 Trail Blazers.

    Il derby Texano sorride ai Dallas Mavericks che piazzano 6 uomini in doppia cifra: su tutti però ci sono Terry e Nowitzki rispettivamente con 24 e 23 punti. Gli Houston Rockets sono sulle spalle di Brooks che ne mette 22 ma ovviamente non sono sufficienti per portare a casa la vittoria. Dallas si impone 121-103.

    Continuano a stupire i Sacramento Kings, che hanno la meglio sugli Oklahoma City Thunder reduci dal largo successo su Orlando. Nel 101-98 finale c’è da evidenziare la buonissima prestazione del rookie Tyreke Evans (20 punti) e di Thompson (21). Kevin Durant ha strabiliato l’Arco Arena con 37 punti ma non è riuscito a condurre la sua squadra alla vittoria.

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