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  • Nasri manda la Roma all’inferno

    Nasri manda la Roma all’inferno

    Minuto 60, Nasri punta la difesa della Roma e lascia partire un tiro che “bacia” il palo interno e s’insacca alle spalle di De Sanctis. E’ questo il momento che spacca in due la gara e che sostanzialmente consegna il passaggio del turno al Manchester City spedendo i giallorossi nell’Europa League. 

    Una vera e propria delusione per il popolo giallorosso che dopo l’ottima partenza, 4 punti nelle prime due gare, aveva fortemente sperato nella qualificazione alla fase ad eliminazione diretta, nonostante il girone di ferro, della Champions League. 

    Stasera c’erano tutte le premesse per compiere un’impresa, un City con assenze pesanti, un Olimpico carico e pronto a spingere i propri ragazzi e la possibilità di contare anche su uno 0-0. Non è bastato tutto questo, la Roma ha giocato bene il primo quarto d’ora creando anche occasioni ma poi gli ospiti sono cresciuti, hanno trovato il vantaggio, lo hanno difeso anche con un pizzico di fortuna e poi hanno raddoppiato con Zabaleta negli ultimi minuti.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia sceglie il 4-3-3 con Maicon e Holebas sulle fasce, De Rossi va in panchina con Keita-Pjanic-Nainggolan a comporre il trio in mediana. In avanti Gervinho-Totti-Ljajic.

    Pellegrini schiera un 4-2-3-1 con Milner-Nasri-Navas alle spalle dell’unica punta Edin Dzeko. 

    Parte bene la Roma con Holebas che al 5° si trova solo davanti ad Hart, calcia ma non riesce a superare il portiere. La partita vive sulla tensione e sull’equilibrio, le notizie che arrivano da Monaco al 18°, con il vantaggio del Bayern, costringono le due squadre ancora di più a giocarsela. Al 20° dopo una conclusione di Milner su cui respinge De Sanctis, c’è la ripartenza di Gervinho che lascia partire un diagonale che costringe Hart a toccarla in corner. Al 25° torna a rendersi pericoloso il City ma Dzeko da dentro l’area calcia alto. Gli ospiti crescono e al 26° troverebbero anche la rete con Navas, ma prima della conclusione l’arbitro vede un fallo di Dzeko su Manolas, non cambia il risultato. Intorno al 38° un’occasione per parte, prima Hart blocca una conclusione di Gervinho e sull’altro fronte è bravo De Sanctis in uscita a chiudere lo specchio a Milner e deviare in corner. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Samir Nasri
    Samir Nasri

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni, con un City più intraprendente e pressante già dai primissimi minuti. La Roma commette qualche errore di troppo e permette ai Citizens di mantenere la pressione. I padroni di casa si fanno rivedere al 57° quando Pjanic lascia partire un bel tiro che però non sorprende Hart. Al 60° Nasri s’inventa un’azione personale, sfrutta l’arretramento dei difensori e lascia partire un tiro che batte sul palo interno e si infila in rete. I giallorossi tentano una reazione con una bella conclusione di Nainggolan respinta da Hart ed un tiro di Ljajic alto. Al 71° la Roma è sfortunata in due occasioni, prima un palo colpito da Manolas e poi un salvataggio di Demichelis su un tocco a botta sicura di Destro. Si spera in un gol del Cska per rendere più fattibile l’impresa ma da Monaco non giungono news. Gli uomini di Garcia paiono aver accusato il colpo e non avere le forze per reagire, ci si mette anche il raddoppio del Bayern a rendere tutto più difficile, la Roma ha bisogno di un impresa, segnare 2 gol in 5 minuti più recupero. Niente da fare, il City raddoppia grazie ad un geniale assist di Nasri che serve Zabaleta che con un bel tocco supera De Sanctis. Sono i titoli di coda, la Roma saluta la Champions League e scende in Europa League, agli ottavi va il Manchester City. 

    ROMA – MANCHESTER CITY 0-2 (0-0) (60° Nasri, 86° Zabaleta)

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (78° Florenzi), Yanga-Mbiwa, Manolas, Holebas; Nainggolan, Pjanić, Keita; Ljajić (67° Iturbe), Totti (70° Destro), Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Clichy; Fernandinho, Fernando; Navas (67° Silva), Nasri (88°Kolarov), Milner; Dzeko (78° Jovetic).

    Allenatore: Pellegrini.

    Arbitro: Mazic.

    Ammoniti: Yanga-Mbiwa (R), Dzeko (M), Nasri (M).

  • Champions League: Juve e Roma, vietato sbagliare

    Champions League: Juve e Roma, vietato sbagliare

    Oggi e domani Juventus e Roma giocheranno due sfide che valgono tantissimo. Due gare da dentro fuori che ci diranno se le due compagini italiane saranno in grado di superare i gironi di Champions League e a raggiungere così gli ottavi di finale, obiettivo non solo prestigioso ma anche economicamente importante.

    Partiamo in ordine cronologico con la prima delle due a scendere in campo ovvero la Juventus che questa sera allo Juventus Stadium ospiterà l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. 

    In realtà ai bianconeri potrebbe bastare anche un pareggio per passare il turno, o addirittura anche perdendo in caso di non vittoria dell’Olympiacos la Juventus accederebbe agli ottavi di Champions League, Allegri però non vuol sentire parlare di calcoli e confida che la sua squadra possa entrare in campo per cercare un successo con due gol di scarto per poter ribaltare la differenza reti nello scontro diretto.

    Non sarà semplice perchè i Colchoneros sono una squadra difficile da affrontare e Simeone non verrà certamente a Torino ad affrontare la gara in maniera remissiva, anzi sicuramente l’Atletico, già certo della qualificazione, farà di tutto per difendere il primo posto nel girone.

    Per quanto riguarda le formazioni, il tecnico toscano dovrebbe tornare al 4-3-1-2 con un unico dubbio, chi affiancare a Carlos Tevez in attacco? Llorente o Morata? Il primo pare in vantaggio.

    Simeone dovrebbe rispondere con il 4-2-3-1 con Mandzukic unica punta supportato dal trio Koke-Raul Garcia-Arda Turan.

    JUVENTUS – ATLETICO MADRID le probabili formazioni

    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente.

    Allenatore: Allegri.

    ATLETICO MADRID (4-2-3-1): Moyà; Juanfran, Gimenez, Godin, Siqueira; Gabi, Tiago; Koke, Raul Garcia, Turan; Mandzukic.

    Allenatore: Simeone.

     

    Il simbolo della Champions steso a centrocampo prima dell'inizio | Foto Twitter
    Il simbolo della Champions steso a centrocampo prima dell’inizio | Foto Twitter

    Decisamente complicata anche la situazione della Roma, gli uomini di Rudi Garcia hanno una sola certezza, vincere per non aver bisogno di fare calcoli e passare il turno. Un pareggio con gol costringerebbe i giallorossi a sperare in un risultato di parità del Cska in casa del Bayern Monaco.

    La Roma dovrà scendere in campo con l’obiettivo della vittoria e per questo motivo il tecnico francese tornerà a schierare i titolarissimi, reinserendo quei giocatori che sabato contro il Sassuolo hanno riposato per Turnover. Sarà un match in cui serviranno nervi saldi e magari i colpi di qualche campione come ad esempio quelli del capitano Francesco Totti.

    Dall’altra parte per Pellegrini, oltre all’assenza già nota dello squalificato Yaya Touré si è aggiunta quella pesantissima del Kun Aguero infortunatosi, pare che potrebbe star fermo un paio di mesi, nei primissimi minuti della gara di Premier League di sabato scorso.

    ROMA – MANCHESTER CITY le probabili formazioni

    ROMA (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Keita, Pjanic, Nainggolan; Ljajic, Totti, Gervinho.

    Allenatore: Garcia.

    MANCHESTER CITY (4-4-2): Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Clichy; Navas, Fernandinho, Lampard, Nasri; Jovetic, Dzeko.

    Allenatore: Pellegrini.

     

  • Come d’incanto Pato, Milan-Malaga 1-1

    Come d’incanto Pato, Milan-Malaga 1-1

    Termina in parità il match di Champions League Milan-Malaga. A San Siro il risultato finale è 1-1. Al vantaggio iniziale ospite firmato Eliseu al 40′, la squadra di Allegri risponde con Pato a metà ripresa. In classifica i rossoneri si confermano al secondo posto del Girone C con 5 punti. Il Malaga invece, in virtù del punto conquistato, ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale. Irraggiungibile infatti per Anderlecht (4 punti) e Zenit (3 punti) quando ormai mancano soltanto due partite al termine di questa prima fase. Per il Milan sarà cruciale la trasferta in Belgio del prossimo 21 ottobre. Tre punti rappresenterebbero un passo in avanti decisamente importante, perché poi nell’ultima partita contro lo Zenit sarà sufficiente anche un pareggio per andare agli ottavi. I russi sono invece obbligati a vincere contro il Malaga già qualificato e a San Siro. Impresa che anche per Spalletti suona come una mission impossible.

    AC Milan v Malaga CF - UEFA Champions League
    Per Pato è il quinto gol in Champions. Quattro contro club spagnoli | ©Claudio Villa/Getty Images

    RINASCITA PATO – Non segnava da 11 mesi esatti. L’ultimo gol, sempre in Champions League, contro il Viktoria Plzen in trasferta (2-2). Il brasiliano conferma la sua etichetta di Torero, che lo vuole a segno spesso e volentieri con le squadre spagnole. Quella contro il Malaga è il quinto gol in Coppa Campioni del Papero. Quattro di questi realizzati quando difronte c’erano club iberici. Oltre al colpo di testa sul perfetto cross di Constant che è valso il pareggio finale, Pato ha dato discreti segni di affidabilità dal punto di vista fisico. Un match sicuramente non brillantissimo per il carioca, ma comunque importante per il gol ritrovato.

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    Manuel Pellegrini ieri sera a San Siro | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    FAVOLA MALAGA – Da esordiente a regina. Pellegrini, il tecnico filosofo, è riuscito a costruire uno dei giocattoli migliori in campo europeo. In estate la squadra del cileno era considerata come la terza forza del girone, con Zenit e Milan un gradino sopra. Pochi mesi dopo la realtà ha visto un Malaga imprendibile. Se qualcuno avesse detto tre mesi fa che Isco e compagni avrebbero avuto la qualificazione in tasca con due giornate d’anticipo (forse) sarebbe stato preso per pazzo. Dopo le prime tre vittorie dell’andata invece la sorpresa iberica si è trasformata in normalità.

    Pagelle Milan-Malaga 1-1 (06-11-2012)
    Abbiati 6: inoperoso per tutto i 90′ minuti a parte quando deve raccogliere il pallone dopo il lampo di Eliseu.
    Abate sv: esce quasi subito per un infortunio muscolare. (De Sciglio 6, discreto l’impatto sulla partita del giovane terzino, si limita al compitino senza difficoltà).
    Mexes 6: titolare inamovibile della difesa rossonera, anche ieri sera il francese vive una serata tranquilla.
    Bonera 6: rientra dopo il turno di squalifica in campionato. Dopo gli addii di Nesta e Thiago, l’ex Parma è sempre più leader lì in mezzo.
    Constant 6,5: aveva destato già grande impressione contro il Chievo, buone sensazioni confermate anche contro il Malaga. Suo il cross per Pato al 73′.
    Montolivo 6,5: leader carismatico del centrocampo. Il vuoto di Pirlo inizia ad essere meno preoccupante.
    De Jong 5: ha sulla coscienza Isco in occasione dell’assist per Eliseu. Il suo errore poteva costare molto caro.
    Emanuelson 5,5: non è brillante come in altre occasioni. Forse paga un po’ di stanchezza. (Robinho sv)
    El Shaarawy 5,5: forse la più brutta prestazione da due mesi a questa parte. Se ne accorge anche Allegri che lo sostituisce a venti minuti dal termine con Boateng (5,5)
    Bojan 7: il migliore in campo ieri sera. Con la sua prestazione maiuscola mette in ombra gli esterni e si guadagna persino i complimenti presidenziali di Silvio Berlusconi.
    Pato 6: guadagna la sufficienza grazie al gol. Rete fondamentale per il Papero, pronto alla resurrezione che tutti i tifosi del Milan attendono da mesi.
    Allegri 6,5: la tempesta è passata. Sta vincendo una delle scommesse più importanti, quella di Constant terzino sinistro. Ha stravinto quella di El Shaarawy. Non ha ascoltato i critici che consideravano Montolivo in mediana come un insulso per il calcio. E adesso è pronto a divertirsi con Bojan e Pato.

    Il video di Milan-Malaga 1-1 [jwplayer config=”60s” mediaid=”159367″]

  • Milan-Malaga, torna Pato dall’inizio

    Milan-Malaga, torna Pato dall’inizio

    Stasera a San Siro va in scena Milan-Malaga, partita cruciale per il Girone C di Champions. Cruciale perché i rossoneri hanno l’occasione di avvicinare gli spagnoli in classifica e mantenere invariato il vantaggio sullo Zenit (impegnato nella trasferta belga). Cruciale perché una vittoria contro la squadra di Pellegrini vorrebbe dire rinascita definitiva. Nonostante Allegri non voglia caricare troppo i suoi in vista del match (“non è decisiva”), il tecnico livornese sa bene il significato dei tre punti di stasera. Fin qui percorso netto degli ospiti, vittoriosi in tutte le sfide dell’andata (Zenit e Milan in casa, Anderlecht in trasferta). Nove punti che offrono una discreta consapevolezza di ottenere il pass per gli ottavi. Isco e compagni però vogliono anche conquistare la certezza del primo posto.

    STRAFARE – Per questo l’obiettivo dichiarato dell’allenatore cileno ex Real è quello di violare il tempio di San Siro, raggiungendo la fatidica quota dei 12 punti con due giornate d’anticipo. Non lasciano spazio a interpretazioni le dichiarazioni bellicose della vigilia (“non mi fa paura il Milan”). Parole che forse avevano un senso due settimane fa, ma adesso paiono quantomeno forzate. Dopo la vittoria alla Rosaleda contro i rossoneri, il Malaga ha subito un brusco stop in Liga, pareggiando prima sul campo dell’Espanyol per poi perdere in casa contro il non irresistibile Rayo sabato scorso. Sconfitta arrivata quasi in contemporanea con il successo brillante del Milan sul Chievo. La squadra spagnola, al suo primo anno in Champions, potrebbe pagare a caro prezzo l’inesperienza in campo europeo, sopratutto arrivando all’appuntamento di San Siro con tre vittorie alle spalle.

    AC Milan's Brazilian forward Pato celebr
    L’ultimo gol di Pato contro una squadra spagnola. Camp Nou, Barcellona | ©LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    ALLEGRI NON CAMBIA – Negli ultimi giorni l’ha ripetuto spesso: “non sono pazzo”. Allegri risponde così ai suoi detrattori, che già gli presentavano il conto dopo il pareggio ottenuto in extremis contro al Barbera e la telefonata di Berlusconi a Galliani. I continui cambi di modulo e di giocatori dovrebbero essere soltanto un ricordo per i tifosi del Milan. Dalla difesa all’attacco, passando per il centrocampo, Allegri ha dunque trovato il famoso cerchio magico che mancava ad inizio stagione. Dal secondo tempo di Palermo fino al match di sabato pomeriggio contro i veneti. Per il match di stasera torna Bonera al centro della difesa insieme a Mexes, con Abate e Constant terzini titolari. A centrocampo dovrebbe essere confermati Ambrosini e Montolivo, forse la migliore che il centrocampo rossonero può offrire. In attacco Allegri pensa all’impiego di Pato dal primo minuto al posto di Pazzini. Alle spalle del brasiliano Bojan, con El Shaarawy ed Emanuelson sulle corsie laterali.

    AGENZIE – I bookmakers vedono il Milan favorito. Il successo interno del Diavolo è quotato 2,10 (Betclic), mentre la vittoria del Malaga è data a oltre 3,50 (Betclic). Interessante la quota del Gol (entrambe le squadre a segno), che viene pagato 1,70 la posta.

    Probabili formazioni Milan-Malaga
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Abate, Mexes, Bonera, Constant, Ambrosini, Montolivo, El Shaarawy, Emanuelson, Bojan, Pato. Allenatore: Allegri.
    Malaga (4-2-3-1): Caballero, Gamez, Demichelis, Welington, Eliseu, Camacho, Toulalan, Portillo, Joaquin, Isco, Saviola. Allenatore: Pellegrini.

  • Joaquin cancella il Milan di Allegri a Malaga

    Joaquin cancella il Milan di Allegri a Malaga

    A Malaga il Milan coglie la terza sconfitta consecutiva dopo i ko nel derby e contro la Lazio sabato. Non è bastata quindi l’ennesima rivoluzione di Allegri, che ha schierato i rossoneri con una difesa a tre. A Milanello qualcosa di simile non si vedeva dai tempi di Zaccheroni. La difesa a tre di ieri sera si trasformava spesso in una difesa a cinque, con De Sciglio e Constant che arretravano sulla linea dei difensori quando la palla era in possesso dei padroni di casa. A decidere il match di ieri sera è stato un gol di Joaquin al 64′, sul bel passaggio di Iturra. Lo stesso Joaquin aveva fallito un calcio di rigore piuttosto generato che l’arbitro aveva concesso alla fine del primo tempo. Con il risultato della Rosaleda il Milan resta al secondo posto in classifica, con lo Zenit a un solo punto di distanza.

    L’INEDITO DI ALLEGRI – Forse il sogno nascosto del Conte Max è quello di partecipare a X-Factor, visto il lavoro certosino sugli inediti che sta compiendo nell’ultimo periodo. Dal 4-2-3-1, che qualcosa di buona aveva portato, si è passati ieri alla difesa a tre, un pugno negli occhi per i tifosi del Milan, che considerano la linea dei tre dietro come l’anticalcio per eccellenza o quantomeno sinonimo di un atteggiamento da provinciale. Tra Acerbi, Mexes, Bonera sinceramente non sapremo chi eleggere come peggiore. L’ex Chievo ha toppato clamorosamente nell’azione del gol di Joaquin; il francese ogni tanto si prendeva qualche pausa di riflessione che in questo momento sono l’ultima cosa che serve al Diavolo; Bonera invece veniva saltato sistematicamente, come se fosse un ragazzino qualsiasi,  quando invece dovrebbe essere il leader della difesa (secondo Allegri). L’aggravante poi, che condanna insindacabilmente la difesa del Milan, è rappresentata dai lanci lunghi (per usare un eufemismo) che venivano effettuati ogni volta che il Malaga perdeva palla in attacco. Quando nei giornali leggiamo che il Milan ha venduto anche la propria anima non dobbiamo pensare a chissà quale ingarbuglio metafisico. Basta vedere la paura e il conseguente (non) gioco espresso in campo. Sia in Italia che in Europa, quest’ultima la casa del Milan. 

    LE PAGELLE DI MALAGA-MILAN 1-0 
    Amelia 6,5: stavolta il portiere romano si è disimpegnato egregiamente, sia nelle uscite sia quando è stato chiamato in causa da fuori area. Candreva cancellato.
    Bonera 5: generoso l’ex Parma, ma a questo Milan la generosità non basta. Isco e Saviola spesso e volentieri lo saltano con troppa facilità.
    Mexes 5: schierato al centro della difesa a tre, il francese ha dalla sua soltanto il fisico. Il resto (testa-gamba) non può essere da Milan.
    Acerbi 4,5: mezzo punto in meno rispetto ai suoi compagni di reparto per l’amnesia nell’azione che ha portato al gol di Joaquin. L’azzardo di Allegri nel schierarlo titolare ieri sera si è rivelato un mezzo flop. (33′ st: Bojan 4,5)
    De Sciglio 6,5: dopo Amelia il migliore in campo. Dalla sua fascia sono arrivati i cross più pericolosi che non sono stati però concretizzati in rete dai suoi compagni. Il ragazzo farà strada.
    Constant 5: molti errori sul piano tecnico, anche banali, oltre al fallo che ha poi decretato il penalty in favore del Malaga. E’ però incoraggiante che non sia stato il peggiore in campo per una notte. (25′ st: Pato 4,5)
    Ambrosini 5,5: la buona volontà il capitano ce la mette ma il centrocampo del Malaga finisce per straripare nella ripresa. Quando Pellegrini dice che il Milan è venuto alla Rosaleda difendendosi con 8 uomini si riferisce anche a lui.
    Montolivo 6: positivo e propositivo nel primo tempo, cala come il resto della squadra nel secondo tempo. Buona l’intesa con De Sciglio.
    Emanuelson 5,5: stavolta non ha reso quanto nelle altre partite, forse perché la fascia destra era più per De Sciglio che per lui. Nel primo tempo confeziona un assist al bacio per El Shaarawy che il Faraone non riesce a concretizzare in gol.
    El Shaarawy 5: nella valutazione pesano come un macigno gli errori sotto porta del giovane rossonero. Nelle azioni più importanti del Milan ieri sera però il suo nome era sempre presente.
    Pazzini 4,5: trascorre la partita più a far sportellate che calcio. Quando ha tra i piedi o sulla testa i palloni buoni manca il colpo risolutore. Dopo la trasferta di Bologna l’ex Inter è diventato un fantasma (o un pacco).

  • A Malaga un Milan rivoluzionato con Bojan e Pazzini

    A Malaga un Milan rivoluzionato con Bojan e Pazzini

    Questa sera Malaga-Milan può rappresentare l’ultima partita sulla panchina rossonera per Massimiliano Allegri. Il tecnico tende ad allontanare lo spettro esonero che aleggia ormai sulla sua testa da oltre un mese. Un incubo che alla Rosaleda può trasformarsi in realtà. Il presentimento è quello che la scelta di Berlusconi sia ormai stata già presa da tempo, e che nulla salverà Allegri, paradossalmente neanche una vittoria contro gli spagnoli. Malaga-Milan, l’ultimo spiaggia, l’ultimo tango per il Conte Max. Per l’occasione il tecnico sceglie gli uomini che secondo lui credono ancora nel progetto. Nell’ordine delle idee del toscano, l’esclusione di Abate è un messaggio forte allo spogliatoio e alla dirigenza di Via Turati. Gli amici di Ibra non giocano più.

    CIAO BOATENG– Il parigino Abate non è il solo epurato per la trasferta della Rosaleda. Oltre al terzino destro infatti anche Kevin Prince Boateng si accomoderà in panchina questa sera. Già all’Olimpico era arrivata la bocciatura senza appello da parte di Allegri, dopo l’ennesima chance concessa al ghanese. Se si deve andare fino in fondo, si andrà con gli ultimi fedelissimi rimasti. Non c’è più spazio per i vari Abate, Boateng, Nocerino, Antonini.

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    Bojan, l’asso nella manica di Allegri alla Rosaleda | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    BOJAN CON PAZZINI – In avanti gioca Pazzini, punta centrale del rinnovato 4-2-3-1. Sugli esterni i soliti El Shaarawy ed Emanuelson. La vera novità è rappresentata da Bojan sulla trequarti. La presenza dello spagnolo potrebbe trasformare il modulo dei rossoneri in un anacronistico 4-4-2. In mediana spazio a Capitan Ambrosini e il regista Montolivo, ancora bocciato per il ruolo di trequartista. In difesa invece arriva l’altra rivoluzione di Allegri. Soltanto Bonera si salva dalla trasferta romana. Al centro Mexes e Zapata, con De Sciglio terzino sinistro.

    PERICOLO ISCO – Coetaneo di El Shaarawy, Francisco Roman Alarcon Suarez (in arte Isco) è l’uomo più pericoloso della squadra di Pellegrini. Nella prima partita di Champions contro lo Zenit ha trascinato i suoi compagni di squadra con una doppietta. Isco ha brillato anche in Belgio, nel trionfo del Malaga contro i campioni dell’Anderlecht, contribuendo al 3-0 con un assist. Nella Liga, dove il Malaga attualmente occupa il terzo posto, Isco è sempre sceso in campo dal primo minuto, risultando spesso e volentieri decisivo. A segno anche nell’ultima gara casalinga contro il Valladolid, sfida vinta dal Malaga per 2-1. Mexes e Zapata sono avvisati, Isco è il pericolo numero uno.

    Probabili formazioni Malaga-Milan
    Malaga (4-2-3-1): Caballero, Jesus Gamez, Demichelis, Wligton, Eliseu, Camacho, Recio, Joaquin, Isco, Portillo, Saviola.
    A disposizione: Jameni, Onyewu, Iturra, Duda, Seba Fernandez, Santa Cruz, Olinga. Allenatore: Pellegrini.
    Milan (4-2-3-1): Amelia, Bonera, Mexes, Zapata, De Sciglio, Ambrosini, Montolivo, El Shaarawy, Emanuelson, Bojan, Pazzini.
    A disposizione: Gabriel, Yepes, Antonini, Nocerino, Boateng, Flamini, Pato. Allenatore: Allegri.

  • Guardiola, che differenza con Mou “allenerei il Brescia gratis”

    Guardiola, che differenza con Mou “allenerei il Brescia gratis”

    Qualche settimana fa il Real Madrid di Josè Mourinho doveva incontrare il Malaga di Manuel Pellegrini, ex tecnico madrileno e detentore del record di punti dei Galattici nella Liga.

    Le dichiarazioni pre partita dello Special One “Non sono un tecnico da Malaga” quanto ovvie sembrarono fuori luogo e denotarono l’ennesima mancanza di stile che noi in Italia ricordiamo per la lunga diaspora con Ranieri.

    A contendere la palma di miglior allenatore in circolazione è Pep Guardiola giovane tecnico del Barcellona delle meraviglie che approfittando della paura per le qualificazioni ad Euro 2012 ha pensato bene di far un salto dai vecchi amici al Brescia.

    Vedere l’allenatore della migliore squadra al mondo seduto in panchina a Brescia ad assistere all’allenamento di Iachini senza batter ciglio è qualcosa di suggestivo, cosi come gli abbracci affettuosi e le gag con i gemelli Filippini, il presidente Corioni e via via tutti gli altri.

    Un ritorno in famiglia che servirà al Brescia per aumentare la carica in vista del rush finale e al “Pep” di toglier le tossine di una stagione bella ma stressante. Guardiola saluta tutti, incita e fa il tifo per la salvezza del Brescia e incalzato da Corioni “Pep, quanto mi paghi se ti faccio allenare il Brescia?” risponde “Pres, se tornerò a lavorare in Italia sarà per allenare il Brescia. Quando lei vorrà, lo farò gratis”

  • Mourinho: “il mio difetto è non esser ipocrita”

    Mourinho: “il mio difetto è non esser ipocrita”

    Non sono bastate le polemiche dichiarazioni prima della partita contro il Malaga, con le quali il tecnico portoghese alla guida del Real Madrid, aveva apertamente dichiarato guerra alla stampa spagnola e apostrofato Pellegrini come un perdente, poiché dopo aver perso la panchina dei blancos aveva “rimediato” soltanto potendo allenare il Malaga. Infatti dalle parole la squadra di Josè è passata ai fatti. Rispondendo sul campo umiliando la squadra di Pellegrini con un risultato tennistico: 7 a 0. Senza ammettere repliche. Anche se con la vittoria del Barcellona sul Valencia la conquista della Liga rimane sempre di più solo un miraggio.

    Altre bordate sono arrivate dallo Special One per togliersi qualche soddisfazione nei confronti delle numerose critiche della stampa spagnola nei suoi confronti: “Ho abbastanza esperienza e tanti anni di calcio alle spalle, vissuti in culture diverse, da essere preparato a tutto. Quando ti colpiscono una volta, puoi essere preparato o no per la seconda. Ma quando ti hanno già colpito 50, 60 o 70 volte, sei preparato a tutto“.  Non c’è margine per una trattativa di pace!

    Il portoghese inoltre evita di alimentate ulteriori polemiche a distanza con Pellegrini con un laconico: “non c’è molto altro da dire”, ma precisando come nella sua precedente dichiarazione non allenerei mai il Malaga” ci sia da fare maggiore chiarezza su alcuni punti: “è ovvio che non ho nulla contro la città, contro il club o i suoi professionisti. Semplicemente ho risposto senza ipocrisia. Se chiedessero ai giocatori e allenatori migliori del mondo se andrebbero al Malaga, tutti risponderebbero ‘Perché no?’, eccetera, ma non sarebbe la verità. Chi può scegliere, sceglie sempre le soluzioni migliori”.

    Il discorso continua e Mourinho si dice pronto a scusarsi se qualcuno si fosse offeso, rispondendo in maniera originale :non è un problema per me, una volta mi sono scusato con un giornalista ma la verità è che, una volta di più, ho risposto senza ipocrisia. Ma in un mondo ipocrita, non esserlo è un grande difetto. Ed è un difetto che avrò sempre”.

    O lo si odia o lo si ama, non ci sono mai vie di mezzo con un personaggio come lui.
    (Fonte: Italpress – Eurosport)

  • L’ira di Mourinho si abbatte sul Malaga, il Real vince 7-0

    L’ira di Mourinho si abbatte sul Malaga, il Real vince 7-0

    Come spesso accade dopo le parole Morinho fa seguire i fatti. La conferenza stampa dello Special One ieri ha innescato la protesta di tutta la penisola iberica scandalizzata dalle continue polemiche e dall’attacco frontale a stampa, arbitri e avversari.

    Nel giorno in cui al Bernabeu tornava Manuel Pellegrini per la prima volta da avversario il Real Madrid decide di cucirsi addosso i panni del Barcellona deliziando i tifosi con una prestazione super condita da ben sette reti. A sbloccare la partita ci pensa il ritrovato Benzema dopo la mezzora su assist di Xabi Alonso, poi è Di Maria a salire in cattedra segnado prima il raddoppio e poi fornendo a Marcelo l’assist per il tre a zero. Nella ripresa inizia il Cristiano Ronaldo show. Il portoghese è autore di una tripletta che lo lancia in testa alla classifica cannonieri con 28 centri superando il “nemico” Messi.

  • Mourinho al veleno: “Se mi cacciano allenerò in Italia”

    Mourinho al veleno: “Se mi cacciano allenerò in Italia”

    Il solito Mourinho, in conferenza stampa usa parole forti, e ne ha un po’ per tutti, dimostrando come non sia proprio un bel momento per il Real Madrid. Infatti dopo il pareggio contro il Deportivo e l’allungo del Barcellona in classifica la Liga sembra definitivamente in mano alla squadra blaugrana.

    Problemi opposti dunque per gli allenatori di Barcellona e Real Madrird, con  Pep Guardiola sofferente per il mal di schiena che rischia di non partire per la trasferta di Valencia al Mestalla,  e  il portoghese Josè Mourinho sembrato  più nervoso del solito nella conferenza stampa del pre partita contro il Malaga, in un clima  di guerra contro il Barcellona e chiunque non sia in linea con il suo pensiero. Storia già vista in Italia e nel nostro campionato prima del suo addio (con il portoghese che aveva parlava di prostituzione intellettuale di certa stampa).

    Josè non conosce mezze misure e attacca i giornalisti che gli hanno fatto notare come sia facile lamentarsi del calendario della Liga dopo i risultati negativi: “Io non mi sono lamentato del calendario dopo il pareggio col Deportivo, dopo un risultato negativo. L’avevo fatto prima, e chi dice il contrario mente. Viviamo in un mondo un tantino ipocrita. Ora è uscito il calendario del prossimo fine settimana. Il Barcellona giocherà martedì in casa con l’Arsenal e domenica andrà a Siviglia, il Valencia giocherà mercoledì in Germania e il sabato a Saragozza. Così come il Barcellona ha giocato sabato scorso e stasera sfida il Valencia che è sceso in campo domenica.

    L’affondo contro i giornalisti spagnoli continua, ricordando l’ultimo suo periodo italiano quando parlava di prostituzione intellettuale: “Se volete essere ipocriti è un problema vostro, io mi rifiuto. Preferisco essere il sacco della boxe, colpito da tutti i codardi riuniti. Sono nato e cresciuto così e sarò sempre così, non ho paura di dire la verità. So già che domani una banda di codardi mi attaccherà però io vado avanti per la mia strada”.

    Il tecnico portoghese spiega la situazione non facile del giocatore brasiliano Kakà, lanciandogli un’ancora di salvataggio: “Kakà soffre da tantissimo tempo, soffrono il suo talento, il suo gioco, la sua esplosività, e non è una situazione facile. Quando è rientrato non pensavo certo che tornasse subito ai livelli del Milan, del Pallone d’Oro. Il suo è un processo di recupero normale, naturale, difficile”.

    Solo parole al miele per l’ex idolo milanista, nella speranza di ritrovare il grande campione che tutti aspettavano al Santiago Bernabeu, cercando di non mettere fretta al ragazzo: “Kakà lavora sempre bene qui in allenamento, e in campo ci prova. Alcune partite gli vengono meglio di altre per le circostanze stesse della gara, però io continuerò ad appoggiarlo e dargli opportunità perché possa migliorare. È un giocatore e una persona fantastica: bisogna avere pazienza e lasciarlo lavorare. Da parte mia nei suoi confronti non c’è nessuna pressione”.

    Domani la squadra del portoghese dovrà affrontare il Malaga dell’ex tecnico dei blancos Pellegrini.  Tra i giornalisti in sala  c’è chi gli fa notare come a questo punto nello scorso anno il Real fosse primo in classifica con il Barcellona e avesse un punto in più rispetto a quest’anno. Mourinho non fa mancare la sua risposta piena di polemica:

    “Due verità, senza dubbio. Però è anche vero che quel Madrid era stato eliminato al primo turno della Copa del Rey e in Champions doveva rimontare dopo la sconfitta di Lione. E poi c’è una cosa che mi distingue da Pellegrini: che se mi cacceranno io non andrò mai ad allenare il Malaga. Se mi cacciano io andrò ad allenare una grande squadra, in Italia o in Inghilterra”.

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)