Tag: Manuel Neuer

  • Messi incanta il Camp Nou, Bayern battuto 3-0

    Messi incanta il Camp Nou, Bayern battuto 3-0

    Un alieno, un fenomeno, una divinità del calcio, non esistono praticamente più aggettivi per definire Leo Messi. Il numero 10 del Barcellona questa sera nella finale di Champions League ha messo in mostra tutto il suo talento andando prima a sbloccare la gara con un tiro potente e piazzato e poi a sigillarla con un gioiello di rara bellezza, sia per la finta che stende Boateng, sia per il dolce dolce tocco sotto che supera Neuer. Nel recupero c’è gloria anche per Neymar che piazza il 3-0.

    Una vittoria che fa sorridere Luis Enrique e che rende amaro il primo ritorno da rivale di Pep Guardiola al Camp Nou. L’allenatore dei bavaresi ha però poco da rimproverare ai suoi. Il Bayern se l’è giocata discretamente, anche per merito di Neuer, sino al 77° quando Messi ha deciso di trascinare i suoi verso la finale di Berlino.

    Il tocco vincente di Leo Messi | Foto Twitter
    Il tocco vincente di Leo Messi | Foto Twitter

    Il Barcellona pare avere un piede in finale, al ritorno di certo ci sarà la reazione dei tedeschi ma con un Messi così, Luis Enrique può sorridere.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Luis Enrique deve rinunciare a Mathieu e schiera i suoi con un 4-3-3 con Iniesta, Rakitic e Busquets a centrocampo e il trio di fenomeni davanti: Neymar, Suarez e Messi. 

    Guardiola, che deve rinunciare a Robben, Ribery ed Alaba, risponde con una difesa che sulla carta sembra a 4 ma che in realtà sul campo può anche posizionarsi a 3. In avanti Lewandowski e Müller, panchina per Götze.

    La partenza è vivace ed equilibrata, poi il trio del Barça si scatena e Suarez costringe ad un miracolo Neuer al 12°. Passano pochi minuti ed è Neymar ad avere la palla buona ma la difesa del Bayern salva in corner. Guardiola capisce che la difesa a 3 può essere disastrosa e allora passa a 4 dietro. Cambiato schema i tedeschi hanno subito una super occasione, Müller si libera e mette in mezzo per un solissimo Lewandowski che però non arriva bene sul pallone e tocca fuori. I blaugrana riprendono in mano la sfida e ripartono a tutta velocità creando grattacapi alla difesa bavarese. Al 38° Neuer torna ad esser super neutralizzando una conclusione ravvicinata di Dani Alves. Non ci sono molte altre emozioni, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte e il Bayern ha subito una potenziale chance, da un rimpallo la palla finisce a Lewandowski, Dani Alves è costretto alla trattenuta da giallo per fermarlo, ma causa una punizione dal limite che Xabi Alonso non sfrutta. E’ un altro Bayern, più aggressivo, più propositivo che soffre meno il Barcellona e prova anche a pungere. Il Barça però ha il trio di fenomeni e quando decidono di accendersi creano grossi pericoli, prima Messi va al tiro, blocca Neuer, poi Neymar s’inventa uno slalom fermato sul più bello. La gara si mantiene viva, equilibrata e su ritmi alti. Al 77° il Barcellona passa, brutta palla persa in uscita dal Bayern, recupera Dani Alves, palla per Messi che lascia partire un tiro che fulmina Neuer. Questo però è solo l’antipasto, passano solo 3 minuti e la pulce s’inventa un gioiello, dribbling secco che mette a sedere Boateng in area e pallonetto dolcissimo su Neuer che cercava di chiudergli lo specchio. I tedeschi non cercano di limitare il 2-0, cercano il gol del possibile 1-2 ma incassano il contropiede finalizzato da Neymar che davanti a Neuer non sbaglia. Finisce 3-0, il Bayern crolla mentre il Barcellona sente sempre più vicina la finale di Berlino. 

     

    BARCELLONA – BAYERN MONACO 3-0 (77°,80° Messi, 93° Neymar)

    Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Daniel Alves, Piqué, Mascherano (88° Bartra), Jordi Alba; Rakitić (82° Xavi), Busquets, Iniesta (87° Rafinha); Suárez, Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Bayern Monaco (4-4-2): Neuer; Rafinha, Boateng, Benatia, Lahm; Alonso, Thiago, Schweinsteiger, Bernat; Müller (78° Götze), Lewandowski.

    Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Rizzoli.

    Ammoniti: Xabi Alonso (Bay), Dani Alves (Bar), Benatia (Bay), Bernat (Bay), Piqué (Bar), Neymar (Bar)

  • Cristiano Ronaldo fa suo il Pallone d’Oro

    Cristiano Ronaldo fa suo il Pallone d’Oro

    Era il favorito della vigilia, tutti davano per certo il suo successo e così è stato, a conquistare il Pallone d’Oro 2014 è stato il portoghese del Real Madrid Cristiano Ronaldo.

    Cr7 conquista così il suo terzo pallone d’Oro andando ad eguagliare veri e propri miti del calibro di Michel Platini, Johann Cruijff e Marco Van Basten e avvicinandosi al suo storico rivale Leo Messi.

    Cristiano Ronaldo ed il Pallone d'Oro | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo ed il Pallone d’Oro | Foto Twitter

    Ronaldo che nella scorsa stagione ha alzato al cielo la Champions League con il suo Real Madrid, ha segnato 61 gol nell’anno solare, di cui 17 nella massima competizione europea, che hanno sicuramente pesato nel giudizio finale.

     

    Il portoghese ha ottenuto oltre il 37% dei voti, al secondo posto si è piazzato Leo Messi che ha surclassato di pochissimo il portiere del Bayern Monaco e della nazionale tedesca campione del mondo Manuel Neuer.

     

    Nel suo discorso di ringraziamento Cristiano Ronaldo ha voluto nominare la famiglia, l’allenatore i compagni di squadra, il presidente ed ha voluto far capire che è sempre più agguerrito per cercare di conquistare il trofeo anche nella prossima stagione ed agganciare Messi.

    La Germania, delusa dal 3° posto di Neuer ha avuto di che consolarsi portando a casa altri 3 premi: il pallone d’oro femminile con Nadine Kessler del Wolfsburg, toccante il suo ricordo di Junior Malanda giovane del Wolfsburg maschile morto sabato in un incidente stradale,  che ha battuto Wambach e Marta, e quello degli allenatori al maschile Joachim Low, sconfitti Ancelotti e Simeone, e per il femminile Ralf Kellermann.

    Il Puskas Award per il titolo del gol più bello dell’anno se lo giocavano James Rodriguez, Robin Van Persie e Stephanie Roche. A vincere è stato il colombiano Rodriguez grazie al gioiello realizzato negli ottavi di finale del mondiale brasiliano contro l’Uruguay.

    Un vero e proprio super team è l’undici selezionato come miglior squadra dell’anno: Neuer tra i pali, linea difensiva formata da Lahm, Thiago Silva, David Luiz e Sergio Ramos, a centrocampo un trio composto da Iniesta, Kroos e Di Maria ed un tridente d’attacco stellare, Messi, Cristiano Ronaldo e Robben. 

     

     

  • Troppo Bayern, la Roma cade 2-0 a Monaco

    Troppo Bayern, la Roma cade 2-0 a Monaco

    Non è stato l’1-7 dell’Olimpico ma all’Allianz Arena, la Roma per la prima mezz’ora ha retto, ha cercato di limitare i danni ma alla fine è stato dimostrato ancora una volta che c’è una certa distanza tra le due compagini in favore dei bavaresi. Se non altro da questa serata arriva anche un sorriso per la Roma, il Manchester City infatti cade in casa per 2-1 con il Cska Mosca permettendo alla squadra di Garcia di mantenere il secondo posto in coabitazione con i russi.

    Per quanto riguarda le formazioni Garcia aveva stupito lasciando in panchina Totti, Gervinho, Pjanic e De Sanctis inserendo dal primo minuto Iturbe, Destro, Florenzi e Skorupski. La mossa sostanzialmente ha portato la Roma ad avere un atteggiamento più accorto, più difensivo, che come detto ha permesso ai giallorossi di resistere sino al gol di Ribery e di evitare un passivo pesante che probabilmente sarebbe stato devastante per il morale.

    Anche Guardiola ha presentato in campo i suoi con alcune modifiche, Alaba, solo sulla carta perchè alla fine ha giocato a tutto campo, nel trio difensivo con Boateng e Benatia, fuori Robben e Muller, sostituiti da Rafinha e Ribery. 

    L'esultanza di Ribery
    L’esultanza di Ribery

    Inizio decisamente equilibrato con il 4-3-3 della Roma che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-2, nei primi 10 minuti però i portieri rimangono sostanzialmente disoccupati. Dopo i primi minuti “soft” il Bayern inizia ad aumentare i ritmi ma la difesa della Roma si chiude bene. I bavaresi ci provano da fuori, la Roma tenta qualche ripartenza, Destro avrebbe una potenziale chance ma si perde sul più bello. Al 25° protesta la Roma per un presunto contatto Neuer-Nainggolan ma l’arbitro non fischia niente. Poco dopo la mezz’ora un cross su punizione di Alaba mette i brividi a Skorupski. Al 38° la gara si sblocca, Alaba parte come un treno sulla fascia e dal fondo piazza il cross basso arretrato per Ribery che infila la palla nell’angolo basso. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i bavaresi.

     

    Si riparte nella ripresa con un cambio per la Roma con Cole che va a sostituire Holebas. Il primo pericolo per la Roma arriva al 52° con il solito Alaba che si inserisce e colpisce di testa alzando di poco la mira. Al 58° Florenzi è costretto a lasciare il campo per infortunio, entra Pjanic. Il Bayern continua a fare la partita e la Roma non riesce quasi mai a ripartire. Al 64° il possesso palla dei tedeschi si concretizza con un perfetto assist di Lewandowski per Götze che davanti a Skorupski non perdona. La Roma prova un immediata reazione con Iturbe che sbaglia l’ultimo controllo ed è tutto semplice per Neuer. Nonostante l’ingresso di Gervinho sono i tedeschi a sfiorare più volte il 3-0. Al 83° Neuer diventa super, prima salvando su Gervinho e poi con un gran balzo deviando in corner un siluro di Nainggolan. Non succede molto altro, se non un tiro fuori di poco di Shaqiri, al fischio finale è Bayern-Roma 2-0. La Roma perde ma, anche grazie al Ko del City, rimane ampiamente in corsa qualificazione.

     

    BAYERN MONACO – ROMA 2-0 (1-0) (38° Ribery, 64° Götze)

    Bayern Monaco (3-4-3): Neuer; Benatia, Boateng, Alaba (80° Rode); Rafinha, Lahm (88° Hojbjerg), Xabi Alonso (72° Shaqiri), Bernat; Götze, Lewandowski, Ribery.

    Allenatore: Guardiola.

    Roma (4-3-3): Skorupski, Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas (46° Cole); Nainggolan, De Rossi, Keita; Florenzi (58° Pjanic), Destro, Iturbe (74° Gervinho).

    Allenatore: Garcia.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Xabi Alonso (B).

  • Brasile 2014: un super Hummels lancia la Germania in semifinale

    Brasile 2014: un super Hummels lancia la Germania in semifinale

    Un protagonista unico nel quarto di finale al Maracanà tra Francia e Germania: Mats Hummels.

    Il difensore centrale del Borussia Dortmund non solo ha firmato il gol della vittoria ma è stato praticamente insuperabile in difesa e quelle rare volte in cui i francesi sono riusciti ad andare al tiro c’ha pensato Manuel Neuer a chiudere la saracinesca.

    La Germania quindi mantiene la tradizione che la vede andare spesso lontano nei mondiali e si qualifica per la tredicesima volta, per la quarta consecutiva, ad una semifinale.

    La Francia conclude così la sua avventura mondiale, probabilmente poteva fare di più nel  primo tempo, l’aggressività messa in campo nella ripresa dimostra che forse giocando 90 minuti così il risultato poteva esser diverso.

    Deschamps nel suo 4-3-3 recupera Sakho e lo schiera al centro della difesa con Varane, in attacco il trio viene composto da Griezmann, Benzema e Valbuena.

    Anche Low mette in campo i suoi con il 4-3-3 ma decide di giocare con Klose centravanti affiancato da Muller e Ozil, in panchina va Gotze.

    Mats Hummels
    Mats Hummels

    Nei primi 10 minuti la partita la fa la Germania anche se l’occasione ce l’ha Benzema che calcia fuori. Al 12° la gara si sblocca, punizione di Kroos e colpo di testa vincente di Hummels, al secondo gol in questo mondiale. Al 25° protesta la Germania per una trattenuta in area su Klose non vista dall’arbitro. La risposta francese arriva al 33° ma Neuer prima su Valbuena e Hummels poi su Benzema salvano la porta tedesca.  Al 44° buon lancio di Pogba per Benzema che calcia troppo centrale, Neuer blocca. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per la Germania.

    Si riparte senza cambi e con una Francia più aggressiva che protesta per un contatto Schweinsteiger-Griezmann, non giudicato falloso dall’arbitro. La Francia prova a far la gara ma non impensierisce quasi mai Neuer e quando può la Germania riparte in contropiede. I francesi ci provano ma sostanzialmente non riescono a creare niente di pericoloso, Deschamps allora al 73° si gioca la carta Remy per Cabaye, per spingere ma Hummels è un vero e proprio muro su cui sbatte l’attacco transalpino. Al 81° gran contropiede tedesco ma prima la manca Muller, poi Schurrle centra Lloris che salva i suoi. 87° altra occasione tedesca, Muller inventa un grande assist per Schurrle che però fallisce centrando in pieno il difensore avversario. Al 94° grande intervento di Neuer su conclusione di Benzema e le speranze francesi si spengono qua, in semifinale va la Germania.

     

    FRANCIA – GERMANIA 0-1 (0-1) (12° Hummels)

    FRANCIA (4-3-3): Lloris; Debuchy, Varane, Sakho (71° Koscielny), Evra; Pogba, Cabaye (73° Remy), Matuidi; Valbuena (84° Giroud), Benzema, Griezmann.

    Allenatore: Deschamps.

    GERMANIA (4-3-3): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels, Howedes; Schweinsteiger, Khedira, Kroos (92° Kramer); Ozil (83° Gotze), Klose (68° Schurrle), Muller.

    Allenatore: Low.

    Arbitro: Pitana.

    Ammoniti: Khedira (G), Schweinsteiger (G).

     

  • Germania-Portogallo 1-0, Gomez incorna Ronaldo

    Germania-Portogallo 1-0, Gomez incorna Ronaldo

    Il match tra Germania-Portogallo termina come preventivato alla vigilia, ovvero con la vittoria dei tedeschi, ma la prestazione della squadra di Low lascia alquanto desiderare. Un 1-0 striminzito, che per quanto visto nei 90′ minuti dell’incontro grida vendetta per i portoghesi, autori di una discreta partita difensiva e sul piano dell’organizzazione di gioco. Due i legni colpiti dai lusitani nel corso della serata, con Pepe nel primo tempo e Nani nella ripresa. Per la Nazionale teutonica ci ha pensato Mario Gomez a incornare di testa il gol che al 72′ ha sancito il definitivo 1-0. La Germania raggiunge così in vetta al Gruppo B la Danimarca, che nel pomeriggio aveva sconfitto a sorpresa l’Olanda di Marwijk per 1-0 con la rete di Krohn Dehli.

    PRIMO TEMPO – La prima mezzora di gara ha visto la Germania prendere in mano il comando delle operazioni, lasciando le briciole ai portoghesi, arroccati in difesa, con l’unica carta del contropiede come unica freccia nel proprio arco (Paulo Bento ha studiato bene da Mourinho in questi anni). Il risultato però resta fermo sullo 0-0, dal momento che né PodolskiMuller faticano a trovare lo specchio della porta. Non così invece Pepe, che nel finale di tempo sorprende tutti e sugli sviluppi di un calcio d’angolo sfiora il clamoroso vantaggio per la propria Nazionale stampando il pallone sull’incrocio dei pali, pallone che poi ricade sulla linea di porta senza però oltrepassarla. Il legno colpito dal difensore Real chiude la prima frazione di gioco.

    manuel neuer | © Laurence Griffiths/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa l’equilibrio tra le due formazioni si palesa ancora maggiormente di quanto accaduto nei primi 45′ minuti. Nessuna delle due squadre sembra riuscire a trovare quel guizzo vincente capace di consegnare tre punti pesantissimi per la classifica del girone, isolando di fatto l’Olanda. E mentre Low si apprestava a sostituire SuperMario Gomez per il laziale Klose, ecco che l’attaccante del Bayern Monaco decide di vestire i panni di salvatore della patria, insaccando al 72′ un cross dalla destra di Khedira. E’ la rete che sblocca l’incontro e che si rivelerà decisivo al termine dei 90′. Prima del triplice fischio però, i tifosi presenti all’Arena Lviv hanno il piacere di ammirare le prodezze di Neuer. Il portiere del Bayern Monaco prima osserva il cross di Nani sbattere sulla traversa, poi salva il risultato sulla rasoiata del fuoriclasse Ronaldo e sulla conclusione ravvicinata di Varela. Due parate rese semplici dalla grandezza del numero 1 tedesco. Primi tre punti in questo Europeo per la Germania, strada in salita per i lusitani, i quali dovranno per forza di cose vincere fin dal prossimo match contro la Danimarca per sperare ancora nella qualificazione ai quarti.

    Pagelle Germania-Portogallo
    Neuer 7: l’estremo difensore della Germania blinda nel finale il risultato di 1-0, firmando due prodezze da Neuer, prima su Cristiano Ronaldo e poi sull’esterno sinistro del Porto Varela.
    Hummels 7: il giovane difensore del Borussia Dortmund gioca una partita da veterano, semplicemente impeccabile per tutti i 90′ minuti. Oltre a Neuer, è stato lui il protagonista della difesa tedesca.
    Muller 6,5: non esattamente la sua migliore partita con la maglia della Nazionale, ma rispetto ai compagni di reparto Ozil-Podolski, il 22 enne del Bayern Monaco è il più brillante e pericoloso.
    Gomez 6,5: stava per chiudere ingloriosamente la sua prima partita di Euro 2012, con Klose ormai pronto a sostituirlo. Per sua fortuna pochi secondi prima della sostituzione trova la rete che stravolge la valutazione negativa della sua gara.

    Pepe 6,5: in Ucraina il difensore del Real decide di mettere in mostra il suo reparto migliore, lasciando in Spagna stupidaggini e interventi fuori luogo che lo hanno reso famoso nel resto del continente. L’incrocio dei pali gli nega il gol nel corso della prima frazione di gioco.
    Nani 5: nella ripresa colpisce la traversa in maniera del tutto causale, quando i suoi compagni di squadra erano appena passati in svantaggio. Tra i peggiori di ieri sera nella Nazionale portoghese, non di certo uno dei migliori biglietti da visita per chi ha deciso di lasciare il Manchester United ed è in cerca di una nuova squadra.
    Cristiano Ronaldo 6: tanta grinta e determinazione per il fuoriclasse del Real. La caparbietà con cui gioca è il segno manifesto della voglia che pervade Ronaldo nel vincere un Europeo che gli consegnerebbe il Pallone d’Oro. C’è ancora Neuer però a dirgli di no.
    Postiga 4,5: dei 22 in campo l’ariete del Saragozza è decisamente il calciatore peggiore. Se il Portogallo fatica a trovare lo specchio della porta con regolarità è sopratutto perché lì davanti manca un bomber vero, da troppi anni ormai. Il 20 enne che lo sostituisce a venti minuti dal termine (Nelson Oliveira, Benfica ndr) lascia qualche speranza in tal merito.

    GERMANIA-PORTOGALLO 1-0, VIDEO
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  • Euro 2012 Gruppo B, il girone di ferro con Germania, Olanda e Portogallo

    Euro 2012 Gruppo B, il girone di ferro con Germania, Olanda e Portogallo

    Da molti è considerato come il girone di ferro di questi Campionati Europei 2012. Di sicuro Olanda e Germania avranno storto il naso alla lettura di Portogallo e Danimarca inserite nel loro stesso girone. Sopratutto i lusitani di Cristiano Ronaldo rappresentano una seria minaccia per le ambizioni delle due favorite del Gruppo B, che covano entrambe il sogno della finale. Quali i punti di forza e le debolezze?

    LA STORIA – Da girone di ferro che si rispetti, il blasone delle Nazionali di questo Gruppo si ammira nei 5 successi continentali raccolti nell’arco di 50 anni. Soltanto il Portogallo infatti manca all’appello di questa speciale classifica, mentre Danimarca, Olanda e Germania possono a diritto fregiarsi del titolo europeo. I danesi ottennero un successo quantomeno inatteso nell’edizione del ’92 disputata in Svezia, battendo in finale per 2-0 proprio i tedeschi. Gli orange invece riuscirono a trionfare nell’Europeo dell’88, grazie ad una rosa difficilmente riproponibile nei successivi anni. Trascinati dal giovane Marco Van Basten, senza dimenticare Ruud Gullit e Frank Rijkaard, la Nazionale allenata dal leggendario Rinus Michels sovvertì qualsiasi pronostico fino ad issarsi sul tetto d’Europa battendo in finale per 2-0 l’Unione Sovietica, data da tutti come la favorita del torneo. C’è poi la Germania, fino ad oggi la Nazionale che può contare più successi (3 titoli), due conquistati prima della caduta del muro di Berlino. I tedeschi sono anche la squadra che è arrivata più volte in fondo alla competizione (6).

    OLANDA

    Olanda © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    RIVINCITA – C’è un Mondiale che grida vendetta, un sogno svanito in finale contro la Roja di Del Bosque. Dopo due anni l’Olanda di Bert van Marwijk cerca la rivincita. Talento e classe non mancano di certo alla selezione orange, la quale può contare anche su un’ottima organizzazione di gioco grazie al lavoro del commissario tecnico olandese. Tante stelle brillano nel firmamento orange. Sulla carta, l’unico punto debole dei 23 di van Marwijk appare la difesa, con la coppia centrale Heitinga-Mathijsen non paragonabile, o perlomeno inferiore rispetto alle altre big. Anche nella corsia di sinistra, che verrà occupata con ogni probabilità dall’esperto Bouma (in rampa di lancia c’è il 18enne del Psv Willems), l’Olanda sembra perdere qualcosa rispetto alle grandi d’Europa. Da centrocampo in su però i tulipani fanno paura. Nel 4-2-3-1 di van Marwijk si inseriscono a pennello Mark Van Bommel (capitano della spedizione) e il mediano del City De Jong, senza dimenticare che in panchina siede Kevin Strootman, forse una delle migliori promesse del calcio olandese. Sulla trequarti spazio al nerazzurro Sneijder, con Van der Vaart e Robben sulle fasce. A completare l’attacco atomico degli orange troviamo Robin Van Persie, il cui trasferimento alla Juventus potrebbe diventare la prossima telenovela del calciomercato estivo. Tra le note negative e anche inspiegabili della spedizione olandese di Euro 2012 c’è l’assenza di Siem De Jong, uno dei protagonisti della cavalcata scudetto dell’Ajax di Frank De Boer.

    DANIMARCA

    Christian Eriksen © Dean/Getty Images

    RICCHI E POVERI – Attualmente nel ranking Fifa occupa il 10° posto, appena dietro all’Argentina, davanti a Italia e Francia. Nonostante ciò i danesi non sembrano una Nazionale capace di destare sorprese eclatanti quando inizieranno i Campionati Europei. Se non bastasse un attacco decisamente poco incisivo, con il solo Bendtner ad essere in doppia cifra con la maglia danese (oltre all’eterno Rommedahl), il ct Morten Olsen dovrà fare a meno di Sorensen, il portiere titolare della Nazionale (oltre 100 presenze), a causa di un infortunio alla schiena. Al suo posto dovrebbe giocare Lindegaard (8 presenze quest’anno in Premier League con la maglia del Manchester United). A centrocampo ci vorrà il migliore Eriksen (talento straordinario in forza all’Ajax, seguito negli ultimi tempi anche dal Milan) per far girare tutta la squadra. Anche perché in mezzo al campo la Danimarca è povera di talento (l’altro giocatore più conosciuto è Kvist, mediano dello Stoccarda). In difesa invece il commissario tecnico potrà contare sull’esperienza del capitano Daniel Agger (centrale del Liverpool), al cui fianco dovrebbe giocare Andreas Bjelland, stella del Nordsjaelland (club che quest’anno ha trionfato in Superligaen, la Serie A danese). Salvo sorprese dell’ultima ora quindi Simon Kjaer dovrebbe partire dalla panchina, pagando di fatto la disastrosa stagione con la maglia della Roma. Infine una curiosità: nella rosa dei 23 convocati figurano tre Poulsen. C’è Simon (terzino sinistro dell’Az), Christian (centrocampista dell’Evian e vecchia conoscenza del calcio italiano avendo militato nella Juve, famoso sopratutto per essere stato sputato da Francesco Totti agli Europei del 2004), e Jakob (centrocampista del Midtjylland). Tre Poulsen ma nessuna parentela fra loro.

    GERMANIA 

    Ozil, Gomez e Muller © ROBERT MICHAEL/AFP/GettyImages

    FAVORITI – Volendoci sbilanciare diamo i tedeschi favoriti per il successo finale. Ormai il processo di maturazione intrapreso in questi quattro anni (dagli Europei del 2008 fino ai Mondiali di Sudafrica). La rosa non presenta apparenti punti deboli. L’unico punto debole potrebbe essere rappresentato dalla corsia di destra occupata da Jerome Boateng, il fratello del rossonero Prince. Rispetto alle altre big della rassegna continentale, la Germania è la Nazionale con l’età media più bassa. E la giovane età non deve ingannare, dal momento che giocatori come Ozil, Kroos, Muller, Badstuber, hanno alle spalle già un’esperienza internazionale importante. Molti di loro infatti giocano titolari nei grandi club d’Europa, come Real e Bayern Monaco. Altri calciatori come Klose e Lahm non fanno altro che accrescere ulteriormente il carisma della Nazionale teutonica. In nessun altra squadra troviamo una coppia centrale di centrocampo come quella formata da Toni Kroos e Schweinsteiger (ricordando che in panchina c’è un certo Khedira), che unisce potenza e qualità tecnica, due pregi che ritroviamo sia in difesa che in attacco, con il ballottaggio tra Klose e Muller che dovrebbe essere vinto dal giocatore della Lazio, in molte occasioni preferito dal commissario tecnico Low al panzer del Bayern. A consegnare ulteriore qualità alla manovra tedesca ci sarà poi il fantasista del Real Mesut Ozil, oltre che il gioiellino del Borussia Mario Goetze. Un altro tassello fondamentale dello scacchiere tedesco è dato dalla presenze in porta di Manuel Neuer, ovvero uno degli estremi difensori più forti d’Europa, dietro forse soltanto al “nostro” Gigi Buffon. Infine non è da sottovalutare nemmeno lo stato psicologico in cui versa attualmente la Nazionale tedesca. Se da una parte si potrebbe pensare che molti dei giocatori tedeschi in rosa siano ancora sotto schok per la finale persa contro il Chelsea nella finale di Champions League, dall’altra la stessa debacle in Coppa Campioni potrebbe essere la molla decisiva per spingere l’orgoglio dei calciatori di Low a voler vincere ad ogni costo questo Europeo.

    PORTOGALLO

    Cristiano Ronaldo © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    ETERNA INCOMPIUTA – Quando si parla di Portogallo non si può non citare il classico luogo comune che circonda da anni la Nazionale lusitana. Tanto talento quanta poca concretezza davanti, senza un bomber che sappia far fare il salto di qualità all’intero movimento portoghese. La Pantera Eusebio è ora un lontano ricordo. In Ucraina e Polonia ci saranno i soliti noti, ovvero Helder Postiga e Hugo Almeida, calciatori che hanno messo insieme 30 gol in 100 presenze totali, dando un apporto ridicolo durante le fasi finali dei tornei più importanti (Mondiali ed Europei). Ogni anno c’è il punto interrogativo di Cristiano Ronaldo. A livello individuale è uno dei migliori al mondo, ma non è mai riuscito da solo a trascinare il proprio Paese al successo. Per la verità c’è andato vicino nel 2004, quando nell’Europeo di casa il Portogallo riuscì nell’impresa di arrivare per la prima volta in finale per poi perdere contro la Grecia. Una motivazione in più quest’anno è data dalla possibilità di vincere il Pallone d’Oro, approfittando del fatto che il Barca di Messi non ha vinto né Liga e né Champions. Tanto talento dicevamo, Cristiano Ronaldo e Nani sulle fasce ne sono un esempio pratico, senza dimenticare che a centrocampo ci sono Moutinho e Miguel Veloso, coadiuvati dalla forza fisica di Raul Meireles. In difesa il ct Paulo Bento (in carica dal 2010), potrà contare sul blocco Real, con il discusso Pepe in posizione centrale e Fabio Coentrao sulla corsia di sinistra. Le chances del Portogallo di superare il girone sono concentrate in gran parte sull’esito della sfida contro l’Olanda (considerando la Germania un gradino sopra le altre). Se Cristiano Ronaldo e Nani riusciranno a prendere in mano la squadra e spingerla alla vittoria contro gli orange, probabilmente i lusitani continueranno la loro avventura agli Europei.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
    ANALISI GRUPPO C
    ANALISI GRUPPO D

  • Bayern ko ai rigori, Chelsea campione d’Europa nel segno di Drogba

    Bayern ko ai rigori, Chelsea campione d’Europa nel segno di Drogba

    Il Chelsea vince la Champions League 2011/2012 battendo nella finale di Monaco i padroni di casa del Bayern Monaco 5-4 dopo i calci di rigore. I tempi regolamentari si erano conclusi sul risultato di 1-1 scaturito dalle reti all’83’ di Thomas Muller e all’88’ di Didier Drogba. Nei tempi supplementari non cambia il risultato non fosse altro per il rigore sbagliato da Arjen Robben ad inizio del primo tempo supplementare. Si va ai calci di rigore e il Chelsea scaccia via i fantasmi di Mosca 2008. Per i bavaresi decisivi gli errori di Olic e Schweinsteiger. Didier Drogba, uomo partita, segna il rigore decisivo e porta i blues sul trono d’Europa.

    TEMPI REGOLAMENTARI – Prima frazione di gioco di marca Bayern, con il Chelsea che bada a chiudere il più possibile gli spazi. Grande occasione alla mezz’ora per Robben, il cui tiro rimbalza prima su Cech e poi sull’incrocio. Anche Mario Gomez non ha buona sorte quando sul finire del primo tempo si libera di Cahill con una finta ma poi spara alto di sinistro graziando Cech. Nella ripresa forcing iniziale dei padroni di casa alla ricerca del goal che sblocchi la partita. Il Chelsea bada più a non prenderle e si salva in numerosi occasioni grazie alle splendide prove di Ashley Cole e Gary Cahill, due autentici muri presenti nell’Allianz Arena. Il muro opposto dai londinesi sembra imperforabile fino al minuto 83 quando Thomas Muller va a segno schiacciando un colpo di testa e sorprendendo Petr Cech. 1-0 Bayern e la partita sembra praticamente finita. Di Matteo getta nella mischia el nino Torres al posto del debuttante Ryan Bertrand. Il pubblico bavarese già sogna di alzare la coppa ma di diverso parere è l’ivoriano Drogba che al minuto 88 sul primo calcio d’angolo blues della partita svetta più alto di tutti e trafigge un colpevole Neuer. I tempi regolamentari terminano 1-1 e si va ai supplementari.

    TEMPI SUPPLEMENTARI – Parte benissimo il Chelsea galvanizzato dall’insperato pareggio ottenuto e prova a colpire in contropiede senza riuscirci. Quando il Bayern sembra calare, ecco Drogba che scalcia in area di rigore Frank Ribery e provoca il rigore che può riportare in vantaggio i bavaresi. Dal dischetto va Arjen Robben che prende la rincorsa e si fa parare il rigore da Petr Cech. A questo punto la serata dei tedeschi comincia a prendere le sembianze di un incubo e il primo tempo supplementare si volatizza così come il rigore gettato alle ortiche dal numero 10 olandese. Il secondo tempo supplementare vede il Bayern provarci a più riprese ma senza due giocatori chiave come Ribery e Muller (sostituiti). La grande occasione capita sui piedi di Ivica Olic che imbeccato dal capitano Lahm, mette al centro un pallone sul quale Van Buyten non ci crede. Finiscono i supplementari con il punteggio di 1-1. Grande rammarico per il Bayern costretto alla lotteria dei calci di rigore dopo aver avuto a più riprese la partita in pugno. Il Chelsea non ha bei ricordi visto che nel 2008 perse ai rigori la finale Champions contro il Manchester United.

    Didier Drogba © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    RIGORI, DROGBA DECISIVO – Comincia bene il Bayern Monaco che segna il primo rigore battuto bene dal capitano Lahm mentre il primo rigorista blues Mata fallisce il rigore che viene parato da Neuer. Bayern in vantaggio e i successivi due rigori vengono realizzati da entrambe le squadre grazie ai centri bavaresi di Gomez e Neuer e a quelli blues di David Luiz e Frank Lampard. 3-2 per il Bayern a due rigori dalla fine. Sembra tutto fatto ma ancora una volta succede l’incredibile. Dal dischetto va Ivica Olic. Para Cech. Risponde il Chelsea con Cole che non tradisce e porta la serie in parità. A questo punto tutta la pressione è su Schweinsteiger che incredibilmente manda sul palo il quinto rigore bavarese. Il Chelsea si ritrova ad un rigore dalla vittoria e a battere il penalty decisivo va Didier Drogba. L’ivoriano con sangue freddo trasforma e fa esplodere la festa londinese. Tedeschi in lacrime per aver buttato via l’occasione di vincere la Champions League davanti al proprio pubblico.

    PAGELLE 

    DROGBA 8: Man of the match. Semplicemente fa tutto lui, nel bene o nel male lascia il segno nella serata più importante della storia del suo club. Fa a spallate con i difensori bavaresi per tutta la partita senza aver l’occasione giusta per colpire. Occasione che arriva da calcio d’angolo e l’ivoriano risponde presente siglando un goal che gela l’Allianz Arena. Nei supplementari potrebbe condizionare la partita con il rigore regalato al Bayern, ma fortunatamente per lui Robben non è in serata. Segna il rigore decisivo con estrema lucidità. Immenso.

    CECH 7,5: Partita quasi perfetta per il portiere ceco che si fa trovare impreparato solo sul gol di Muller. Per il resto incute grande sicurezza al reparto difensivo del Chelsea. Se il Chelsea è arrivato ai rigori gran parte del merito è suo. Para il rigore di uno spento Robben e si ripete con Olic ridando linfa alle speranze blues. Imponente

    CAHILL 7: Grande prestazione del centrale inglese, leggermente superiore al compagno David Luiz. Attento nella fase difensiva che ha contraddistinto la partita dei blues. Quando esce palla a piede dimostra di avere grandi qualità e intrapendenza. Importante

    DI MATTEO 8: Il Chelsea non avrà giocato all’inglese, non avrà impressionato per il gioco espresso ma il fine giustifica i mezzi. L’italiano Roberto Di Matteo in tre mesi è riuscito a portare a Stamford Bridge la coppa delle grandi orecchie, vera ossessione del patron Abramovich. Impresa mai riuscita nella storia del club londinese. Ieri Di Matteo si è assicurato un posto inamovibile nella storia del Chelsea. Chapeau

    ROBBEN 4,5: La sua classe non merita questo voto ma nella partita che più contava l’olandese ha fallito maledettamente. Il rigore sbagliato nel primo tempo supplementare poteva regalare un epilogo diverso. Poco incisivo durante il match quando sotto porta dimostra di non avere la mira dei tempi migliori. Incompiuto

    LAHM 7: Il capitano del Bayern si è dimostrato una vera spina nel fianco della difesa del Chelsea. Le sue sortite sulla fascia destra hanno creato più di un problema alla difesa inglese. Attento in fase difensiva dove a dire il vero c’era poco da fare. Segna il rigore ma non basta. Concreto

    NEUER 6,5: Ieri sera grande prova del portierone tedesco. Para il primo rigore a Mata. Segna addirittura il terzo rigore per i bavaresi. Unica pecca: si fa trovare impreparato dall’incornata di Drogba a fine partita.

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 6,5; Lahm 7, Boateng 6, Tymoshchuk 6,5, Contento 6; Schweinsteiger 5,5, Kroos 6; Robben 4,5, Muller 6,5 (dall’86’ van Buyten5,5), Ribery 6,5 (dal 97′ Olic 6); Gomez 5,5. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7,5; Bosingwa 6, David Luiz 6,5, Cahill 7, Cole 6,5; Obi Mikel 6,5, Lampard 7; Kalou 5,5(dall’84’ Torres 6,5), Mata 6,5, Bertrand 6 (dal 73′ Malouda 6); Drogba 8. Allenatore: Di Matteo.

    VIDEO BAYERN MONACO – CHELSEA 4-5 dcr

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    LE IMMAGINI DELLA FINALE E DELLA FESTA CHELSEA

  • Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Sarà il Bayern Monaco a sfidare il Chelsea nella finale di Champions League. Al Bernabeu infatti la squadra di Heynckes la spunta dopo i calci di rigore sul Real Madrid e può così festeggiare il raggiungimento della finale che si giocherà, ironia della sorte, all’Allianz Arena, proprio nell’impianto dei tedeschi dunque. Il tutto nonostante per i madridisti la strada verso la finalissima sembrava spianata già dopo un quarto d’ora grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo, ma i tedeschi sono rimasti aggrappati alla qualificazione grazie al gol di Robben. Da li in poi si è visto un match equilibrato che si è trascinato sino ai rigori dove decisiva è stata la segnatura di Schweinsteiger ma anche le parate del portiere Neuer, bravo a neutralizzare Cristiano Ronaldo e Kaka prima del clamoroso errore di Sergio Ramos.

    Nessuna sorpresa nei due undici iniziali. Il Real parte a razzo e al 5’ sblocca il punteggio: fallo di mani, dubbio, di Alabà in area di rigore e l’arbitro fischia un penalty che Cristiano Ronaldo realizza. Il portoghese però non si ferma qui visto che al quarto d’ora la difesa del Bayern si apre e lui ha la possibilità, servito da Ozil, di entrare facilmente in area di rigore e calciare a rete. Il 2 a 0 suona come una sveglia per i baveresi che con Robben mancano di poco il 2 a 1. Ma il giocatore olandese si rifà al 26’ quando l’arbitro assegna un penalty ai tedeschi: Gomez a centro area viene stretto da due Pepe e dal dischetto si presenta proprio Robben che insacca. Il Bayern si ringalluzzisce e poco dopo Gomez e Ribery mancano di poco il pareggio mentre Robben, proprio poco prima della chiusura della prima frazione si vede respingere una grande punizione da Casillas.

    Nella ripresa le squadre si dimostrano più guardinghe, quasi a non voler rischiare. E di conseguenza latitano le occasioni da rete. Intanto Mourinho si gioca la carta Kakà ma l’unica vera palla gol ce l’ha il Bayern con Gomez che, servito da Robben, spreca incredibilmente. Si va ai supplementari con Heynckes che prova a calare l’asso Muller al posto di Ribery ma accade poco. Solo nel secondo tempo supplementare Kakà perde una buona occasione per calciare a rete e il match si trascina via sino ai calci di rigori.

    Esultanza Bayern Monaco © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    E qui il Real Madrid parte ad handicap visto con Neuer neutralizza sia i penalty di Cristiano Ronaldo che di Kaka. Tuttavia la risposta di Casillas non tarda ad arrivare su Kroos e Lahm. Ma il rigore che dovrebbe sancire la parità viene fallito da Sergio Ramos. Il tiro decisivo è sui piedi di Schweinsteiger che non lo sbaglia: il Bayern cosi vola in quella finale tanto sognata nel proprio stadio. Al Real Madrid, come consolazione, resta la Liga.

    Le pagelle di Real Madrid Bayern Monaco:
    Casillas 6,5: Il suo lo fa sia in partita che ai calci di rigore. Ma non basta.
    Cristiano Ronaldo 6: Parte a mille con un rigore e un gol facile facile. Potrebbe essere la sua serata ma quel rigore fallito pesa come un macigno.
    Kakà 5: Entra per dare la scossa all’attacco madridista e invece spreca una clamorosa palla gol e sbaglia il rigore. Serata da dimenticare.
    Neuer 7: Decisivo con due rigori parati. Basta e avanza per portare i suoi in finale.
    Boateng 7: Gioca come centrale e lo fa con grande sicurezza, lasciando veramente pochissimi spazi agli avversari.
    Robben 7: Imprendibile. Riesce a creare tante palle gol, non sempre sfruttate a dovere, ma ha il merito di siglare il gol su rigore che porterà i suoi ai supplementari.

    Il tabellino:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6,5; Arbeloa 5, Pepe 5,5, Sergio Ramos 5,5, Marcelo 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5,5; Cristiano Ronaldo 6, Ozil 6 (6′ sts Granero 6), Di Maria 5 (30′ st Kakà 5); Benzema 5,5 (1′ sts Higuain sv). In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Callejon. Allenatore: Mourinho 5,5.
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 7; Lahm 6,5, Boateng 7, Badstuber 6, Alaba 6,5; Luiz Gustavo 6, Schweinsteiger 7; Robben 7, Kroos 6,5, Ribery 7 (5′ pts Mueller 6); Gomez 6. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Timoshschuk, Olic. Allenatore: Heynckes 7

    La video sintesi della partita:
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  • Iffhs: Casillas miglior portiere 2011, Buffon 4°

    Iffhs: Casillas miglior portiere 2011, Buffon 4°

    Dopo le nomine di Oscar Washington Tabarez e Xavi, rispettivamente miglior ct e miglior regista dell’anno solare appena concluso, l’Iffhs, l’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, ha incoronato Iker Casillas come miglior portiere del 2011.

    Iker Casillas | © Jasper Juinen/Getty Images

    Il capitano del Real Madrid e della nazionale spagnola si è aggiudicato il premio per la quarta volta consecutiva, per lui un vero e proprio plebiscito avendo raccolto la bellezza di 248 voti arrivando quasi a doppiare il secondo in graduatoria, l’estremo difensore del Bayern Monaco Manuel Neuer, che ha ricevuto 130 preferenze. Sale sul podio il portiere del Barcellona Victor Valdes che ha ottenuto 114 voti.

    Il primo degli italiani è Gianluigi Buffon che grazie alla ottima nuova stagione della sua Juventus, è tornato fra i big del suo ruolo: l’anno scorso si era dovuto accontentare solo della nona posizione con la miseria di 28 voti, quest’anno il capitano della nazionale italiana ha ricevuto 68 preferenze a testimonianza che il numero uno bianconero, indiscutibilmente il miglior portiere al mondo degli ultimi 20 anni, uno dei migliori di tutti i tempi se non in assoluto, stia ritornando sui suoi livelli dopo gli infortuni e le stagioni fallimentari della Juventus che ne hanno condizionato il rendimento in campo (non a caso nell’albo d’oro della speciale classifica stilata annualmente dalla Iffhs Gigi divide il primato con Casillas con 4 riconoscimenti essendo stato nominato miglior portiere nelle annate 2003, 2004, 2006 e 2007).

    Subito dietro Buffon si è classificato il portiere del Chelsea Petr Cech, che si era affermato nel 2005 interrompendo, solo temporaneamente, il dominio di Buffon. Per l’estremo difensore ceco 41 voti, 7 in più dell’ex Lazio Fernando Muslera reduce dalla grandi parate in Coppa America con la sua nazionale che sono valse all’Uruguay il trionfo nella competizione.
    Chiudono la top ten il portiere del Manchester City Joe Hart, l’interista Julio Cesar (23 preferenze), Justo Villar dell’Estudiantes e Edwin Van der Sar ritiratosi dall’attività agonistica lo scorso luglio.

  • Neuer preso a schiaffi da un tifoso. Video

    Neuer preso a schiaffi da un tifoso. Video

    Il portierone dello Schalke 04 Manuel Neuer è stato vittima di un deprecabile episodio durante i festeggiamenti per la vittoria della Coppa di Germania vinta con un netto 5-0 a zero sul malcapitato Duisburg.

    Capitano dello Schalke sembra in partenza, destinazione Bayern Monaco al termine della stagione, e forse questo ha indispettito un tifoso che approfittando dei festeggiamenti ha sferrato uno schiaffone a Neuer che dopo un attimo di scoramento ha ripreso a festeggiare. Il video girato con un telefonino è ovviamente finito sul web facendo diffondendosi in breve tempo.

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