Tag: mano menezes

  • Esonerato Menezes, il Brasile sogna Guardiola

    Esonerato Menezes, il Brasile sogna Guardiola

    Per certi versi la notizia dell’esonero di Menezes dalla panchina del Brasile ha sorpreso più di un addetto ai lavori. Dall’altra parte è anche vero che l’annuncio di ieri abbia stupito meno i tifosi della Selecao, i quali da tempo chiedevano un gesto estremo della Federazione carioca, puntualmente arrivato nel tardo pomeriggio di ieri. A molti è rimasta indigesta la spedizione olimpica in quel di Londra, dove il Brasile era sbarcato con le stelle e i favori del pronostico. La finale è sì arrivata, ma in contemporanea è giunta anche la sconfitta bruciante contro il Messico, che ha privato così Neymar e compagni del primo oro olimpico della propria storia. Ciò che ha più sconvolto il popolo verdeoro non è stato però il ko con gli alieni verdi, quanto il gioco offerto dalla Nazionale, giudicato non all’altezza della fama di un Paese come il Brasile. Un problema onnipresente da quando l’ex tecnico del Corinthians ha accettato la proposta della Federazione nel sostituire Dunga all’indomani dello scempio sudafricano. Guaio rivelatosi due anni più tardi cronico e fatale. Addio Mano.

    SI TORNA A SOGNARE – La torcida carioca può e deve tornare a sognare. L’addio di Mano Menezes apre le porte ad uno scenario di per sé idilliaco, da età dell’oro, che ha il nome e il cognome di Pep Guardiola. Se realmente Guardiola dovesse approdare in Sudamerica si parlerebbe del Brasile come la nuova terra promessa che ha ritrovato il proprio Messia. Guardiola allenatore della Nazionale potenzialmente più forte al mondo, potendo contare su dei fuoriclasse assoluti come Neymar, Oscar, Lucas e compagnia cantante. Che squadra sarebbe con l’ex blaugrana in panchina? Potremmo parlare per ore, senza trovare una certezza matematica. Perché quando si entra nel mondo dei sogni le scienze esatte cessano di esistere.

    Pep Guardiola
    Il Brasile sogna Guardiola © David Ramos/Getty Images

    L’INDIZIO – Perché in queste ultime ore si parla tanto di Guardiola al Brasile? Un motivo c’è, ed è anche piuttosto lampante. Nel comunicato dell’esonero di Menezes, si legge che la scelta del nuovo commissario tecnico sarà resa nota a gennaio. Dettaglio non trascurabile quest’ultimo. Anche i sassi ormai conoscono perfettamente la situazione di Guardiola. Anno sabbatico quello dello spagnolo, che valuterà la sua nuova squadra soltanto dopo le vacanze di Natale. Ecco che vengono a cozzare perfettamente le due scelte, da una parte quella del Brasile, dall’altra quella di Pep. Allenare una Nazionale d’altronde sarebbe l’ideale per Guardiola, stanco dei ritmi frenetici imposti dal calcio europeo. Inoltre avere la possibilità di guidare il movimento brasiliano dall’alto non è una cosa che capita tutti i giorni, oltretutto in vista dei Mondiali di casa. I verdeoro soddisfano infine appieno i desideri di Pep, quali la classe, l’età, la filosofia. Guardiola in Brasile, quando la profezia si avvera.

  • Paulinho a gennaio, Inter già attiva

    Paulinho a gennaio, Inter già attiva

    La storia insegna. Dopo la sconfitta casalinga per 2 a 0 contro l’Hadjuk di Spalato, Moratti aveva messo mano al portafogli, facendo impazzire il calciomercato dell’Inter, regalando a Stramaccioni in meno di due giorni tre giocatori come Cassano, Gargano e Pereira. Forse l’ultima batosta di San Siro, contro la Roma potrebbe aver convinto il patron nerazzurro a dover rimetter mano alle casse nerazzurre per accontentare nuovamente le richieste del giovane tecnico romano. La notizia rimbalza in rete, come sui giornali di carta stampata: Paulinho e l’Inter non sarebbero mai stati così vicini! Nemmeno quando a Luglio sembrava ormai cosa fatta, con Branca speranzoso di aver chiuso l’affare, per ritrovarsi in seguito con un pugno di mosche in mano e il no del giocatore desideroso di giocarsi il suo Mondiale per Club con il Corinthians. Il rinnovo del contratto con la conferma del calciatore ha di fatto bloccato ogni trattiva a causa dell’aumento del valore del suo cartellino.

    Paulinho © AFP
    L’Inter e Moratti in primis, rimasti scottati dall’affare Lucas, con un corteggiamento durato un anno buono, e sfumato nel giro di una settimana dopo l’offerta shock del Psg, vogliono cautelarsi per non ripetere l’errore madornale. Il passato recente ci insegna come lo stesso Lavezzi, e l’anno precedente con Sanchez, gli accordi verbali e le promesse di acquistare un calciatore valgono meno di zero di fronte ad offerte da capogiro, soprattutto da quando i petrodollari hanno influenzato il calciomercato europeo con il loro strapotere economico. L’offerta iniziale che avrebbe presentato l’Inter si sarebbe aggirata intorno ai 10 milioni di euro, ma con il rinnovo contrattuale, in questo momento il valore del giocatore sarebbe aumentato, costringendo i nerazzurri ad alzare l’asticella fino ai 13-15 milioni, per un giocatore che di fatto sta entrando nei titolarissimi del Brasile di Menezes. L’obiettivo dell’Inter è quello di far scendere leggermente il prezzo cercando di ‘bloccare’ Paulinho già da adesso, congelandolo fino alla riapertura del mercato a gennaio, momento ideale per ripuntellare la squadra con i giusti innesti e magari anche il tanto sognato vice-Milito.

    Paulinho rappresenterebbe il centrocampista adatto per l’idea di calcio di Stramaccioni, con le caratteristiche perfette per il suo 4-3-2-1, garantendo gli inserimenti dalla mediana che proprio nel match contro la Roma sono mancati in maniera evidente. Senza dimenticare come lo stesso giocatore carioca sappia fare benissimo anche la fase di copertura, aiutando il centrocampo a sopperire ai limiti mostrati da una difesa fin troppo ballerina.

    In attesa di gennaio, a meno che non entri in campo il solito gruppo qatariota, o gli sceicchi di Manchester, l’Inter continuerà a tessere la rete di rapporti per ingaggiare il top player che gli garantirebbe quel salto di qualità necessario per tornare a lottare per le posizioni alte della classifica. Solo il tempo ci dirà se i nerazzurri vinceranno l’oscar per i migliori affari sfumati sul filo di lana, (replicando un perfetto caso Lucas-bis)o se nel migliore dei casi, un nuovo gioiello brasiliano, con un brillante futuro davanti, potrà arricchire il livello qualitativo di una Serie A sempre meno ricca di giovani talenti.

  • Bravata di Ronaldinho, ubriaco all’allenamento del Flamengo

    Bravata di Ronaldinho, ubriaco all’allenamento del Flamengo

    Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ronaldinho, attualmente in forza al Flamengo, continua a far parlare di sè anche in Brasile. L’ex giocatore di Milan, Barcellona e Paris Saint-Germain, si è reso protagonista di un’altra bravata. Mercoledì scorso a pochi giorni dall’inizio del campionato brasiliano, il 32enne fantasista brasiliano si è presentato ubriaco all’allenamento, previsto intorno alle 9:30 del mattino, facendosi scortare verso il campo dalle sue guardie del corpo. Il giocatore ha provato poi a nascondere il suo stato, non consono ad un allenamento, lamentando dei dolori muscolari ma la dirigenza ha comunque deciso di mandarlo in campo. Ronaldinho ha acconsentito e si è allenato da solo sotto la pioggia mentre i suoi compagni effettuavano la consueta partitella di allenamento.

    Ronaldinho © VANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images

    I compagni di squadra e la società non hanno gradito affatto il comportamento dell’ex pallone d’oro in quanto il capitano di una squadra dovrebbe comportarsi in modo esemplare sia in campo che fuori. Così non è e non lo scopriamo adesso visto che la precoce dipartita di Ronaldinho dal calcio europeo è scaturita anche per i suoi comportamenti non eccelsi al di fuori del campo.

    L’allenatore del Flamengo Joel Santana ha parlato nell’ultima conferenza stampa e a chi gli chiedeva un parere sulla questione Ronaldinho ha risposto abbastanza seccato: “Sono qui da appena tre mesi e già mi sono stufato di dover rispondere su Ronaldinho. Come posso rispondere io su un giocatore che è stato campione del mondo, premiato con il Pallone d’Oro ed è diventato ricco? È lui che deve spiegare a voi giornalisti perché non sta andando bene in campo”. Parole che non lasciano spazio a giustificazioni e che fanno capire ancor di più la fase sempre più calante della carriera di Dinho. Non a caso il ct della nazionale brasiliana Mano Menezes non lo convoca da parecchi mesi e sicuramente non lo prenderà in considerazione nel prossimo futuro.

  • Ronaldinho trascina il Brasile, Messico ko 2-1

    Ronaldinho trascina il Brasile, Messico ko 2-1

    Nell’amichevole disputata a Torreleon in Messico, Ronaldinho guida il Brasile alla vittoria. L’ex attaccante di Barcellona e Milan, tornato di recente nel giro delle nazionale guidata da Menezes e con la fascia di capitano al braccio, è autore di una splendida prestazione decorata con un gol stupendo: punizione dal limite dell’area calciata magistralmente e palla all’incrocio dei pali, un tiro di rara precisione che ha portato il risultato sul punteggio di parità (1-1). Per il Gaucho si tratta del 35esimo gol in nazionale, non segnava dal lontano 2007.

    Ronaldinho | © Clive Rose/Getty Images
    La partita per la Selecao si era messa davvero male perchè il Messico era passato subito in vantaggio grazie ad una sciagurata autorete di David Luiz che, nell’intento di intercettare un cross dalla destra di Barrera, aveva infilato alle spalle del portiere Jefferson che più tardi non fa ha fatto rimpiangere l’infortunato Julio Cesar parando un calcio di rigore a Guardado che avrebbe mandato ko il Brasile anche perchè sull’azione del penalty il direttore di gara aveva estratto il giallo a Dani Alves, già ammonito, lasciando i verdeoro in inferiorità numerica. Nella ripresa il Messico ha controllato la gara, forte dell’uomo in più, fino a 10 minuti dal termine del match quando Neymar si è procurato il calcio di punizione, concesso abbastanza generosamente, che Ronaldinho ha trasformato in oro e dopo appena 180 secondi Marcelo sulla corsia di sinistra ha trovato il varco giusto penetrando in area di rigore e battendo di potenza l’estremo difensore messicano che condanna il ct de La Torre alla sua prima sconfitta sulla panchina delle Aquile dopo un’imbattibilità durata 15 gare. Il video [jwplayer config=”120s” mediaid=”99936″]

  • Brasile-Ghana Damiao salva Menezes, Ganso ancora ko. Video

    Brasile-Ghana Damiao salva Menezes, Ganso ancora ko. Video

    Che non fosse soltanto un amichevole lo si sapeva già alla vigilia tanto che in Brasile davano l’impegno contro il Ghana al Craven Cottage di Londra decisivo per il futuro in panchina Mano Menezes ma aspettarsi una vera e propria caccia all’uomo con sette ammoniti ed un espulso era davvero difficile.

    Damiao al primo gol ©Getty Images
    I verdeoro dopo la delusione della Coppa America devono rialzarsi e utilizzare questo anno e mezzo per arrivare nella migliore condizione psicomentale al Mondiale che si terrà tra le mura amiche e dove sarà difficile farsi perdonare qualche altro errore. Menezes conscio della precarietà del suo futuro catechizza bene i suoi ma a dire il vero la prima mezzora di gara è a netto appannaggio del Ghana che si fa preferire sia dal punto di vista atletico che nelle conclusioni. La svolta arriva al 33′ quando il legnoso Opare finisce anzitempo sotto la doccia per l’ennesima entrata killer su Neymar. Con un uomo in più il Brasile inizia a guadagnare campo mostrando al mondo le sue qualità, il gol arriva nel finale grazie ad un assist di Fernandinho per Leandro Damiao che segna la sua prima rete con la maglia della Selecao rimpinguando però il bottino del 2011 che lo vede di gran lunga come il migliore marcatore brasiliano. Nella ripresa il Ghana cala anche atleticamente anche se si continua nella solita caccia all’uomo con Neymar ad esser il bersaglio preferito. Il gioiello del Santos, che radiomercato vuole in ballottaggio tra Real Madrid e Barcellona per la prossima stagione, è sempre uno dei più pericolosi. Non brilla tanto Ronaldinho anche se nel finale va vicinissimo alla rete su un calcio di punizione telecomandato. Una nuova tegola invece per Ganso bloccatosi dopo appena a 8′ e stando alle prime indiscrezioni fuori per almeno un mese. [jwplayer config=”180s” mediaid=”94856″]

  • Brasile-Paraguay, Menezes silura Robinho. Le probabili formazioni

    Brasile-Paraguay, Menezes silura Robinho. Le probabili formazioni

    Torna in campo il Brasile e questa volta sbagliare la partita potrebbe costare, caro, carissimo. La parità assoluta delle 4 suqadre del girone B aumenta l’incertezza aumentando le attese del match diu questa sera tra i verdeoro e il Paraguay che alla vigilia della Coppa America era designata come la partita per il primato piuttosto che per la spicciola qualificazione.

    © Getty Images
    Nonostante il passo falso contro il Venezuela in casa Brasile regna l’entusiasmo e l’ottimismo segno che il pari è stato metabolizzato e nell’organico a disposizione di Menezes si è capito che bisogna puntare più al concreto. Rispetto all’undici della partita d’esordio dovrebbe solo un cambio con Robinho in panchina per “punizione” e scelta tecnica. Il rossonero è accusato in patria di esser troppo precipitoso in zona gol sbagliando, come succede in rossonero, gol facilissimi. C’è da dire però che Menezes potrebbe preferirgli Elano per dar maggior copertura e qualità al centrocampo che con Lucas e Ramires eccelle in fase di interdizione mentre lascia desiderare in quella di impostazione. Il Paraguay in virtù della buona tradizione contro il Brasile arriva al match fiducioso, Martino dovrebbe sostituire con Vera l’infortunato Barreto mentre c’è qualche dubbio sul modulo da adottare in difesa se con una difesa a tre o a quattro. La stretagia è comunque chiara: asfissiare il gioco carioca e affidarsi alle ripartenze. Si gioca alle 21 diretta Sky Sport. PROBABILI FORMAZIONI Brasile (4-3-1-2): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, Lucio, Andrè Santos; Ramires, Lucas, Elano; Ganso; Pato, Neymar. Ct. Menezes. Paraguay (4-4-2): Villar; Piris, Da Silva, Veron, Torres; Vera, Riveros, Ortigoza, Estigarribia; Barrios, Santa Cruz. Ct. Martino.

  • Stecca il Brasile, pari senza reti contro il Venezuela

    Stecca il Brasile, pari senza reti contro il Venezuela

    Dopo il flop dell’Argentina e le fatiche della Colombia c’era tantissima attesa nel vedere all’opera la corazzata Brasile, i verdeoro però sono stati costretti al pari da una ordinata e coriacea Venezuela. Menezes schiera i quattro delle meraviglie con RObinho e Ganso chiamati ad ispirare Pato e Neymar, in difesa c’è Lucio mentre Maicon parte dalla panchina.

    Neymar e Cichero | © Antonio Scorza/Getty Images
    La partenza del Brasile è veementa, pressing e grandi verticalizzazioni lasciano presagire alla goleada e l’atteggiamento poco rinunciatario del Venezuela non fa che confermare le attese. Dopo appena tre minuti è Pato ad avere una ghiotta occasione su assist di Neymar, poi è il turno dello stesso attaccante del Santos. Alla mezzora una bellissima azione finalizzata da Dani Alves per Pato si conclude sulla traversa. L’occasione più ghiotta è sui piedi di Robinho, il rossonero, servito da Neymar sbaglia un gol clamoroso confermano la sua scarsa vena sotto porta. Con il passare dei minuti però il Venezuela inizia a credere alle possibilità di centrare l’impresa con la difesa capace di chiudere ogni varco e raddoppiare su Pato e Neymar asfissiando le bocche di fuoco. Anche nella ripresa qualche buona e sporadica occasione per i verdeoro ma al 90′ è il Venezuela a festeggiare. C’era curiosità nel vedere all’opera i gioielli del Santos inseguiti da mezza Europa, insufficiente la prova di Ganso apparsa lento e macchinoso al pari di quella di Ramires e Robinho. Nel vedere il Brasile si ha la sensazione che Menezes non è ancora riuscito a trovare il playmaker basso in grado di orchestrare l’azione.

  • Brasile sale la febbre dei ’90. I convocati

    Brasile sale la febbre dei ’90. I convocati

    Se l’Argentina, padrona di casa ed eterna rivale è costretta a vincere per sfruttare al meglio il fattore casalingo, il Brasile per sua indole e natura è costretto a vincere sempre e comunque, e non c’è competizione internazionale che non si rispetti che non lo vede partire come favorito per il titolo finale, d’altronde è la storia a parlare, 5 mondiali vinti, 8 Coppa America (4 delle ultime 5 edizioni) e 3 Confederation Cup.  

    © IAN KINGTON/AFP/Getty Images
    Insomma si dice Brasile ma si legge Calcio, con la C maiuscola. La rosa che si presenta ai blocchi di partenza di questa manifestazione è ricca di talenti purissimi, come sempre del resto, ma che ha in Pato, Neymar, Lucas e Ganso i suoi interpreti più eccellenti, la cosiddetta geraçao noventa. Se del Papero rossonero sappiamo quasi tutto e abbiamo ammirato le sue gesta vedendolo giocare nel nostro campionato, insieme ad altri fenomeni che fanno parte della lista di Mano Menezes, vedi Thiago Silva, Robinho, Maicon, Lucio e Julio Cesar, degli altri 3 abbiamo imparato a conoscere vita e miracoli, calcistici s’intende, nella stagione appena trascorsa. Neymar e Ganso gioiellini del Santos, fresco vincitore della Libertadores e desiderio non tanto nascosto di quasi tutte le grandi d’Europa, il primo predestinato e quanto di più vicino a Ronaldo è stato espresso dalla fucina carioca, il secondo condizionato da un infortunio muscolare patito ad inizio maggio dovrebbe comunque essere tra i protagonisti dei verdeoro. Per quanto riguarda Lucas, invece, il Sao Paulo squadra di appartenenza lo ho blindato con una clausola rescissoria vertiginosa ma c’è da star certi che presto vedremo il centrocampista calcare qualche stadio di prestigio del vecchio continente. Alle spalle di questa generazione di possibili fenomeni, giostrerà qualche “anziano” veterano come Robinho, rinato all’ombra della Madunina, Thiago Silva e David Luiz probabilmente la coppia di centrali più forti in circolazione e Dani Alves che ha ormai scalzato Maicon, mica uno qualsiasi, dalle gerarchie dei titolari. Paradossalmente il meno esperto in campo internazionale è proprio il mister Mano Menezes che dovrà dimostrare al popolo verdeoro che sa vincere e che la sua squadra sarà pronta per il vero appuntamento atteso dalla torçida carioca, ovvero il Mondiale casalingo del 2014.   Il modulo che adotterà il selezionatore sarà sicuramente il 4-2-3-1, con il pacchetto difensivo formato da Julio Cesar tra i pali, Dani Alves e Andrè Santos a spingere sulle fasce e come detto il milanista Silva e il blues Luiz a fare da muro centrale, con Lucio pronto a subentrare. Lo scudo centrale dovrebbe essere formato da Lucas e da un altro blue Ramires, con il terzetto delle meraviglie Neymar, Ganso e Robinho ad agire alle spalle del papero Pato. Che dire, gli ingredienti ci sono tutti. E allora Samba….

    I CONVOCATI

    N Portieri Club
    1 JULIO CESAR INTER
    12 VICTOR GREMIO
    23 JEFFERSON BOTAFOGO
    N Difensori Club
    2 DANI ALVES BARCELLONA
    3 LUCIO INTER
    4 THIAGO SILVA MILAN
    6 Andrè SANTOS FENERBAHCE
    13 MAICON INTER
    14 LUISAO BENFICA
    15 DAVID LUIZ CHELSEA
    16 ADRIANO BARCELLONA
    N Centrocampisti Club
    5 LUCAS L. LIVERPOOL
    8 RAMIRES CHELSEA
    10 GANSO SANTOS
    17 SANDRO TOTTNEHAM
    18 ELIAS ATLETICO MADRID
    19 ELANO SANTOS
    20 JADSON SHAKHTAR DONETSK
    21 LUCAS R. SAN PAOLO
    N Attaccanti Club
    7 ROBINHO MILAN
    9 Alexandre PATO MILAN
    11 NEYMAR SANTOS
    22 FRED FLUMINENSE
    C.T.
    Mano MENEZES

    .

    Probabile Formazione (4-2-3-1)
    1 JULIO CESAR
    2 DANI ALVES     4 THIAGO SILVA     15 DAVID LUIZ     6 SANTOS
    8 RAMIRES          7 LUCAS
    11 NEYMAR          10 GANSO          7 ROBINHO
    9 PATO

    SPECIALE COPPA AMERICA 2011: NEWS, CALENDARIO, PROGRAMMA, CURIOSITA’

  • Coppa America, il Brasile con Pato e Ganso

    Coppa America, il Brasile con Pato e Ganso

    Due sorprese nei 22 convocati da Mano Menezes per la Coppa America che si disputerà il mese prossimo in Argentina. Il Brasile potrà contare infatti anche dell’apporto di Pato e Ganso, entrambi infortunati illustri ma recuperabili secondo lo staff della Selecao.

    dal web
    Gli “italiani” convocati sono in totale 6, i milanisti Thiago Silva, Robinho e appunto Pato e i nerazzurri Maicon, Lucio e Julio Cesar. Oltre a Ganso ci sono anche Lucas e Neymar ultime stelle del florido mondo carioca. Ecco i convocati. Portieri: Julio Cesar (Inter), Victor (Gremio). Difensori: Andre Santos (Fenerbahce, Tur), Daniel Alves (Barcellona, Spa), Maicon (Inter), Adriano (Barcellona, Spa), David Luiz (Chelsea, Ing), Lucio (Inter), Luisao (Benfica, Por), Thiago Silva (Milan). Centrocampisti: Sandro (Tottenham, Ing), Lucas Leiva (Liverpool, Ing), Elano (Santos), Elias (Atletico Madrid, Spa), Jadson (Shaktar Donetsk, Ucr), Lucas (San Paolo), Paulo Henrique Ganso (Santos), Ramires (Chelsea, Ing) Attaccanti: Alexandre Pato (Milan), Fred (Fluminense), Neymar (Santos), Robinho (Milan).

  • Paratici in missione a Londra, Neymar osservato speciale

    Domenica all’Emirates Stadium di Londra il Galles affronterà in amichevole il Brasile di Mano Menezes. Una ghiotta occasione per gli uomini di mercato di tutta Europa per saggiare da vicino le qualità dei tanti giovani che la scuola carioca di anno in anno mette in vetrina.

    La Juventus, nonostante i flop brasiliani con Diego e Felipe Melo e la delusione per Piazon, continua a sondare il mercato brasiliano in cerca del colpo da novanta. L’osservato speciale è il gioiellino Neymar protagonista del trionfo verdeoro al Sudamericano Sub 20.

    La Juve e Paratici sembrano tener sott’occhio l’altra stella della rassegna giovanile Lucas e il baby bomber del Vasco da Gama Leandro Damiao