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  • Tevez, parla l’agente: “resta al City”. Addio Milan?

    Tevez, parla l’agente: “resta al City”. Addio Milan?

    Oggi alle 18.30 si saprà quale Mister Z approderà al Milan. Tevez o Maxi Lopez? La razionalità risponderebbe Maxi, ma negli ultimi anni Galliani si è reso più volte protagonista di autentici colpi di teatro, e quindi non è da escludere la fumata bianca nell’affare “Apache”.

    KIA JOORABCHIAN NEGATIVO – C’eravamo abituati a un Joorabchian estremamente positivo riguardo l’arrivo del proprio assistito al Milan, ma proprio nel giorno più importante per la trattativa fra rossoneri e City, l’agente di Carlos Tevez fa un passo dietro e ad una radio inglese (Talk Sport) afferma che l’argentino resterà fino a giugno in Inghilterra. Probabilmente le convinzioni del procuratore dell’Apache azzerano le speranze dei tifosi milanisti di abbracciare il campione dei Citizen, sebbene l’ultima parola verrà sancita poco prima delle 19 di oggi. Sempre Joorabchian, durante la conversazione tenuta con Talk Sport, ha aperto al Psg, ribadendo che Tevez non abbia rifiutato la corte del club francese, sottolineando come sia mancato l’accordo fra le due società e rimandando ogni discorso a giugno, quando Leonardo potrà convincere lo sceicco Al Thani ad offrire più soldi facendo levo sul fatto che il calciatore potrà essere utilizzato anche nelle competizioni europee.

    carlos tevez | © Julian Finney/Getty Images

    MAXI IN RAMPA DI LANCIOMaxi Lopez attende solamente l’ok definitivo da parte dell’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani per coronare il proprio sogno di vestire la maglia del Diavolo. L’argentino ha assistito ieri sera in tribuna alla partita di Coppa Italia vinta dai rossoneri contro la Lazio, dove ha potuto ammirare le gesta dei suoi futuri compagni di squadra. Il numero due di Via Turati ha convocato Maxi Lopez alle 12.30 in sede. All’uscita l’agente del giocatore, Andrea D’Amico, ha dichiarato ai giornalisti presenti che le due parti si sono ulteriormente avvicinate, ma che tutto dipende da quello che verrà deciso dall’Inghilterra.

    E-MAIL INVIATA – Nel frattempo il Milan ha inviato un email alla dirigenza del Manchester City, lanciando l’ultimatum per le 18.30 di questa sera e riformulando ancora una volta l’offerta di prestito gratuito e il riscatto condizionato alla vendita di un big fissato intorno ai 23-25 milioni di euro.
    Siamo arrivati all’ultima puntata della telenovela Tevez, e con tutta probabilità avrà un finale senza colpi di scena, con l’argentino che rimarrà prigioniero al City.

     

  • Liverpool Manchester City 2-2, Reds in finale di Carling Cup

    Liverpool Manchester City 2-2, Reds in finale di Carling Cup

    Il Liverpool si qualifica alla finale di Carling Cup grazie al pareggio ottenuto ad Anfield contro il Manchester City, dopo che la gara d’andata giocata a Manchester si era conclusa 1-0 per i Reds con rete di Gerrard su rigore.

    Il City parte dal primo minuto con El Kun Aguero in panchina e con il solo Dzeko in avanti, i Citizens devono fare anche a meno di Balotelli squalificato per 4 giornate dopo il calcio alla testa rifilato a Scott Parker durante la vittoria contro il Tottenham di sabato. Mancini schiera un folto centrocampo con De Jong, Nasri, Zabaleta e Silva in appoggio all’unica punta, e dietro si vede ancora Savic al posto dello squalificato Kompany. Il Liverpool è schierato con un 4-4-2, in avanti Bellamy e Kuyt a non dare punti di riferimento, a centrocampo Adam in cabina di regia con a suo fianco capitan Gerrard e il giovane Henderson.

    La partita inizia e nelle prime battute il Manchester City come prevedibile cerca di tenere il pallino del gioco, tenendo il possesso palla ma il Liverpool si difende bene anche con 10 uomini dietro alla palla. Dopo appena 5′ la prima occasione della partita capita sui piedi di Josè Enrique, che sugli sviluppi di un rinvio sbagliato di Kolarov calcia a rete a botta sicura trovando però Hart pronto con i piedi. Poi la partita si addormenta un po’ almeno dal punto di vista delle azioni da gol fino al 31′ quando Silva serve De Jong sulla trequarti il quale calcia senza pensarci due volte e infilando la palla all’incrocio dei pali pietrificando l’incolpevole Reina. Il Liverpool non si abbatte e inizia a salire con il baricentro, e dopo appena 9′ trova il pareggio grazie ad Agger che si procura un calcio di rigore che Gerrard trasforma con freddezza.

    Steven Gerrard | © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Il primo tempo si conclude sul risultato di 1-1 e nella ripresa Mancini butta subito nella mischia Aguero al posto di Savic, sinceramente ancora molto indeciso. Ma il match si riapre ancora con il Liverpool in avanti, prima alla conclusione con Kuyt da fuori e poi con Skrtel, che in piena area di rigore riesce a trovare la palla con un tiro d’esterno ma ancora una volta Hart è superlativo e con un miracolo manda la palla in angolo. Il Manchester City regge l’urto dei Reds e trova il gol del vantaggio con Dzeko al 67′ con Dzeko, bravo a farsi trovare pronto sul secondo palo su cross di Kolarov segnando la rete che potrebbe valere la qualificazione. Ma il sogno per il City dura appena 7  minuti perchè il Liverpool trova il gol che vale la qualificazione con Bellamy, che dopo uno scambio in area con Glen Johnson fredda Hart da distanza ravvicinata.

    Il Liverpool si qualifica per la finale di Coppa d’Inghilterra andando ad affrontare il Cardiff City che ieri ha eliminato il Crystal Palace ai rigori, con l’occasione di mettere in casa un trofeo che manca ormai dal 2006.  Incontro sulla carta facile, ma nelle coppe e soprattutto in Inghilterra nelle partite secche non si può mai dire. Al Manchester City adesso è rimasto solo il campionato e l’Europa League, con l’occasione di concentrarsi a pieno per portare almeno un trofeo allo sceicco che tanto ha speso in questo inizio d’avventura inglese.

    Tabellino:

    Liverpool. Reina, Johnson, Skrtel, Agger, Josè Enrique, Adam, Gerrard, Henderson, Downing, Bellamy (Kelly 88′), Kuyt (Carroll91′)

    Manchester City: Hart, Richards, Lescott, Savic (Aguero 46′), Kolarov, Barry, De Jong (Johnson 78′), Zabaleta, Silva, Nasri, Dzeko

    Reti: 31′ De Jong, 40′ Gerrard, 67′ Dzeko, 74 Bellamy

  • Calciomercato Milan secondo flop Galliani? Il City blocca Tevez

    Calciomercato Milan secondo flop Galliani? Il City blocca Tevez

    In questi anni abbiamo avuto modo più volte di esaltare le capacità di far mercato di Adriano Galliani riuscendo spesso a risolvere in suo favore trattative difficili e per certi versi complicate e fuori dalle portate del calciomercato Milan. L’affare principale e precursore del nuovo modo di agire rossonero è sicuramente quello di Zlatan Ibrahimovic strappato al Barcellona ad un prezzo conveniente e capace di lenire di notori mal di pancia dello svedese e del suo procuratore facendogli firmare per la prima volta un contratto al ribasso. La strategia portò poi all’acquisto di Robinho, Cassano e in questa stagione a quelli di Mexes e Aquilani anche se la loro situazione era diversa. Ogni strategia però prima o poi deve per forza di cose esser disinnescata e quella di Galliani sembra non riuscir a far breccia per l’ostruzionismo delle società.

    Adriano Galliani ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    In estate il primo due di picche arrivò da De Laurentiis che minacciò il Milan e Raiola per la corte serrata e per certi versi non consentita fatta ad Hamsik. Lo slovacco in qualche modo fu coinvolto dagli espedienti rossoneri con qualche infelice uscita pubblica ma poi dopo le costrizioni del patron del Napoli e per la gioia dei suoi tifosi tornò su suoi passi legandosi al club partenopeo. La strategia del render noto l’obiettivo di mercato e trovar l’accordo prima con il giocatore e poi la società si è ripetuto nell’ultimo mese con Carlos Tevez. L’argentino si è promesso al Milan rifiutando le offerte ancor più vantaggiose di Paris Saint Germain e Inter ma per i rossoneri trattare con il Manchester City sembra esser ora assai difficile.

    I Citizens infatti grazie alle ingenti capacità economiche del suo presidente non ha alcuna necessità di svendere Tevez e per questo la proposta rossonera di prestito secco con opzione di riscatto a 23 milioni di euro non è presa in considerazione. Il club inglese ieri ha avuto una presa di posizione importante comunicando di non ritenere il Milan una opzione seria per il trasferimento di Tevez. Per Galliani e principalmente per il calciomercato Milan un secondo flop che rischierebbe di aver conseguenze pesanti sulla credibilità del club rossonero bravo nel corso dell’era Berlusconi a centrare tutti gli obiettivi prefissati. Saranno giorni di battaglia ma la sensazione è che se Galliani vorrà regalare Tevez ad Allegri e ai tifosi rossoneri dovrà metter mano al portafogli formulando una offerta diversa.

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  • Tevez Milan, Galliani dal City giovedì?

    Tevez Milan, Galliani dal City giovedì?

    Tevez si riavvicina ai rossoneri. Dopo il no all’offerta faraonica del Psg di Leonardo, e le stesse dichiarazioni dell’Apache riprese dai media argentini (“mi vedo solo con la maglia del Milan”), ieri Galliani ha riaperto all’attaccante argentino, sostenendo come arriverà uno fra il Citizen e Maxi Lopez, con il quale c’è già un accordo con il Catania. Decisivi i prossimi due giorni, durante i quali l’amministratore delegato del Diavolo potrebbe volare di nuovo in Inghilterra e concludere l’affare con il Manchester City, dopo gli ultimi segnali di distensione arrivati proprio dal club inglese.

    Carlos Tevez | © Laurence Griffiths/Getty Images

    CLASSICO DI GENNAIO – Il trasferimento di Tevez al Milan è diventato un classico del mercato di gennaio. Siamo giunti ai giorni conclusivi della finestra invernale e le affermazioni rilasciate nel recente passato dal dirigente milanista sembrano riecheggiare intorno all’ambiente del calciomercato. “Aspetterò Tevez fino al 30 giugno”, detto in tempi non sospetti dal numero due del Milan. Forse non occorrerà arrivare fino all’ultimo giorno del mese, perché il City di Roberto Mancini sembra essersi definitivamente convinto ad accettare il prestito con il riscatto condizionato alla cessione in estate di uno fra Pato e Robinho proposto dai rossoneri durante la famosa conferenza call di Rio de Janeiro.

    LIETO FINE ? – Le ultime settimane di calciomercato obbligano alla cautela. Molti ricorderanno il giorno che vide protagonisti Tevez e Pato, con l’argentino sulla strada di Milanello e il “Papero” verso Parigi dal maestro Ancelotti. Clamoroso il colpo di scena che fece saltare entrambe le operazioni, firmato dalla regia di Silvio Berlusconi, che in tanti hanno attribuito alla volontà del patron rossonero nel trattenere il futuro genero vicino alla figlia Barbara. Successivamente l’inserimento di Moratti, con l’offerta nerazzurra rifiutata però dal club di Mansour. La vittoria del derby ha contribuito a raffreddare l’interesse dei nerazzurri nei confronti dell’Apache, e dato il via libera al Psg. Offerta dei francesi accettata istantaneamente da Londra, l’agente di Tevez che vola a Parigi per chiudere e l’ennesimo colpo di teatro, questa volta da parte dello stesso attaccante ex Boca, il quale dichiara con forza il desiderio di vestire unicamente la maglia del Milan.

    NEL SEGNO DELLA Z“Arriverà un attaccante argentino che finisce in ..ez”, la dichiarazione ironica rilasciata ieri da Galliani all’uscita dall’assemblea di Lega. Maxi Lopez è virtualmente un calciatore milanista, ma il suo trasferimento è legato inesorabilmente alla trattativa Tevez. Se il Diavolo non troverà l’accordo con il Manchester, l’attaccante del Catania verrà ufficializzato. Nonostante tutto sono evidenti gli indizi che portano a pensare in una conclusione felice della vicenda Apache, per buona pace dello stesso City che fino all’ultimo ha dato credito alla carta Psg, nella convinzione che i milioni offerti dai francesi all’attaccante risultassero decisivi. Si attende entro 48 un nuovo blitz di Galliani in Inghilterra, questa volta con tutta probabilità decisivo.

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  • Altra ‘Balotellata’, Balotelli a rischio prova tv per calcio a Parker

    Altra ‘Balotellata’, Balotelli a rischio prova tv per calcio a Parker

    Ormai Mario Balotelli ci ha abituato alle sue bravate, siano esse inerenti al suo comportamento in campo che al di fuori della sua professione. Ieri però Super Mario è tornato ad essere Bad Mario, è uscita fuori quella sua parte del carattere repressa e che ogni tanto si ripresenta.

    Mario Balotelli | © Paolo Bruno/Getty Images

    Ieri pomeriggio in occasione di uno dei due big match della 22esima giornata di Premier League, Manchester City – Tottenham, partita terminata 3-2 per i Citizens grazie proprio ad un calcio di rigore decisivo trasformato proprio da Balotelli, l’attaccante della nazionale italiana, forse nervoso e frustrato per la rimonta subìta dai londinesi (da 2-0 a 2-2), a sei minuti dal termine si è reso protagonista di un brutto gesto nei confronti di Scott Parker. Nel tentativo di calciare a rete dalla distanza, il tiro di Mario viene murato dall’intervento in scivolata proprio di Parker, nello slancio l’attaccante italiano rifila intenzionalmente un calcio all’avversario colpendo con i tacchetti dei suoi scarpini il capo del giocatore del Tottenham, rimasto poi a terra per qualche minuto dolorante ma, per fortuna, ripresosi senza riportare particolari conseguenze.

    Balotelli si rende conto di averla combinata grossa e si pente andando a sincerarsi delle condizioni di Parker. Il gesto però non è piaciuto affatto al tecnico degli Spurs Harry Redknapp che nelle interviste post partita non assolve il calciatore italiano esprimendo tutto il suo disappunto:

    Non è la prima volta che Balotelli fa certe cose e sono sicuro che non sarà l’ultima. Scott è stato colpito due volte. Se la prima volta è stata accidentale, nella seconda lo colpisce alla testa causandogli un taglio. Non mi piace vedere reazioni di questo tipo e sono sorpreso che il collaboratore dell’arbitro non abbia visto nulla“.

    E la rabbia del tecnico del Tottenham aumenta ancora di più considerato che poi sarà lo stesso calciatore ex Inter a risultare decisivo per l’esito finale dell’incontro, procurandosi e trasformando il calcio di rigore al 94′ fissando il risultato sul definitivo 3-2.

    Per Balotelli, che era stato già ammonito appena entrato in campo per un fallo su Assou-Ekotto, sarebbe stato il secondo cartellino giallo e il conseguente rosso. Qualcuno invoca la prova tv per sanzionare Mario, non nuovo a questo tipo di “colpi di testa”. Se si dovesse ricorrere alla prova televisiva, potrebbe rischiare una squalifica fino a 5 giornate. Mancini non ha commentato l’accaduto poichè non presentatosi in sala stampa.

    IL VIDEO

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  • Manchester City Tottenham spettacolo. Decide Balotelli al 94′

    Manchester City Tottenham spettacolo. Decide Balotelli al 94′

    Match scintillante all’Etihad Stadium fra Manchester City e Tottenham, due squadre che insieme allo United si stanno contendendo il titolo. Mancini schiera dal primo minuto Dzeko, Aguero, Silva e Nasri, con la chiara intenzione di fare la partita, mentre il Tottenham scende in campo un po’ più coperto, con un 4-4-1-1, con Defoe in avanti al posto di Adebayor che non può giocare per contratto contro la sua squadra di appartenenza, con alle sue spalle Van der Vaart.

    Balotelli esulta con Aguero | © Laurence Griffiths/Getty Images

    Il primo tempo è tutto di marca locale, con i Citizens che fanno la partita e vanno vicino al gol in due occasioni, prima al 17′ con David Silva che semina il panico sulla sinistra e mette un cross rasoterra sul quale Aguero calcia di prima intenzione andando però a colpire il compagno Dzeko. La seconda occasione capita ancora sui piedi dell’argentino, stavolta l’azione si sviluppa sulla destra con Richards che pesca il Kun in area, botta un po’ centrale e Friedel si fa trovare pronto. Nel primo tempo non succede niente di più e la ripresa inizia con un Tottenham completamente diverso e molto più propositivo, soprattutto con Bale sulla sinistra che inizia con le sue discese sulle quali Richards inizia a faticare e non poco. Siamo al 54′, quando Silva raccoglie un pallone a centrocampo, avanza palla al piede e vede l’inserimento di Nasri, lo serve con un assist geniale e il francese a tu per tu con Friedel non sbaglia sbloccando il risultato con un tiro potente e preciso. 1-0 e il City non si accontenta, il Tottenham è ancora stordito dallo svantaggio e gli uomini di Mancini raddoppiano al 58′. Corner dalla sinistra calciato da Nasri e Lescott in modo un po’ fortuito trascina nel vero senso della parola il pallone in rete, 2-0 e partita virtualmente chiusa.

    Ma gli Spurs non ci stanno e appena un minuto dopo al 59′ accorciano le distanze con Defoe, grazie a Savic che non riesce a rinviare di testa un lancio dalla difesa del Tottenham, l’attaccante della nazionale inglese riesce ad aggirare Hart e a depositare la palla in rete. A questo punto il Tottenham crede nella rimonta e inizia a spingere sull’acceleratore e al 64′ arriva il pareggio, Lennon va via sulla sinistra, arriva al vertice dell’area, vede Bale e lo serve con un passaggio all’indietro: il gallese di prima intenzione calcia un interno a girare sul palo lontano, Eurogol e Hart non può far altro che raccogliere la palla infondo alla rete. 2-2 e a questo punto sulle ali dell’entusiasmo è il Tottenham a fare la partita e a dare l’idea di poterla addirittura vincerla, al 90′ capita l’occasione per terminare l’impresa per gli Spurs, Savic commette l’ennesimo errore perdendo in modo ingenuo un pallone sulla mediana, Bale viene lanciato sul filo del fuorigioco verso la porta, appena entrato in aerea mette un cross basso per Defoe che è in leggero ritardo e ad Hart battuto mette la palla al lato, tra la disperazione dei tanti tifosi in trasferta e di Redknapp. La partita sembra ormai finita, quando Mario Balotelli entrato al posto di Dzeko si conquista con mestiere un rigore al 94′, mettendosi fra palla e difensore costringendo King a stenderlo. SuperMario si presenta dal dischetto e con freddezza batte Friedel. 3-2 e match chiuso, con il Manchester City che conquista 3 punti fondamentali, soprattutto perchè ottenuti contro una diretta concorrente. Adesso il Tottenham si trova a meno 8 dai Citizens, e vede ridimensionarsi i propri obiettivi, dovendo stare attenta a Chelsea ed Arsenal alle proprie spalle, anche se oggi avrebbe meritato almeno il pareggio.

  • Calciomercato Inter sveglia sul mercato. Arrivare tardi non paga mai

    Calciomercato Inter sveglia sul mercato. Arrivare tardi non paga mai

    Nonostante gli ottimi risultati in campionato, Inter ostenta una mediocrità evidente e preoccupante a livello di pianificazione degli obiettivi di mercato. Facciamo maggiore chiarezza sull’argomento ripercorrendo tutte le manovre previste per il mercato di riparazione di gennaio.
    TEVEZ- I nerazzurri corteggiano l’Apache in estate e decidono di puntare forte su di lui con l’addio di un bomber come Eto’o, per poi virare improvvisamente rotta su un giocatore ultratrentenne come Forlan che avrebbe dovuto garantire gol a valanghe e invece sta collezionando infortuni battendo ogni record di assenteismo. A gennaio ci sarebbe l’occasione di riprovare l’assalto, ma la dirigenza Inter dorme dimenticandosi dell’argentino sino a quando il Milan non trova l’accordo con il giocatore, garantendosi un vantaggio difficile da colmare se non a suon di milioni.

    Marco Branca sotto accusa per mercato Inter | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    VARGAS- Stessa copione per il talento dell’Universidad de Chile Edu Vargas, in forza ora al Napoli di Mazzarri. Cercato, corteggiato da Branca, il giocatore non ha mai ricevuto una vera e propria offerta da Moratti se non dopo quella ufficiale del Napoli, dimostrando quasi una superficialità imbarazzante e un ritardo che difficilmente si può cancellare e ribaltare a proprio favore. I giornali parlavano di un colpo di scena nell’affare con l’inserimento dell’Inter che avrebbe beffato al fotofinish la società partenopea, ma alla fine tutti sanno come è finita la storia, avallando nuovamente la tesi che se si vuole un giocatore davvero non si arriva per ultimi a formulare l’offerta, dimostrando poco interesse per lo stesso.

    GUARIN- Se non bastasse la lista degli esempi, c’è anche l’ultimissima indiscrezione di mercato, che vedrebbe l’Inter intenta a fare lo sgambetto agli eterni rivali bianconeri della Juventus per l’esterno del Porto, Fredy Guarin. Oggi l’agente del calciatore è arrivato in Italia per trattare l’affare con la Juventus che da tempo ha messo gli occhi sul portoghese, e il figlio del presidente Moratti avrebbe fissato un incontro con lo stesso per sondare il terreno e vedere se ci fossero margini per avviare una trattativa. Morale della favola? Il Porto sarebbe l’unico a gioire perché scatenando un’asta il prezzo del giocatore salirebbe.

    LUCAS, KUCKA, JUAN- Gli unici affari quasi conclusi sono Juan Jesus che verrà acquistato dal San Paolo per una cifra vicina ai 4 milioni di euro, e poi sarà parcheggiato al Novara per lasciare libero un posto da extracomunitario, e Kucka che negli ottavi di coppa ha praticamente giocato la sua ultima partita con la maglia rossoblu prima di vestire quella degli avversari milanesi. Resta da capire come verrà riscattato il giocatore poiché lo scambio di prestiti con Muntari sembra essere saltato, con Preziosi e Marino in primis a bocciare l’arrivo di un giocatore poco gradito, perché troppo intenditore e con poca qualità da portare in mezzo al campo. Chiusura definitiva almeno per il momento per Lucas dal Brasile, con l’agente del giocatore Wagner Ribeiro che ha spiegato come sia praticamente impossibile ipotizzare una partenza a gennaio del suo assistito:“Sappiamo dell’interesse dell’Inter, siamo stati informati. Ma il giocatore non vuole partire – ha detto Ribeiro ai media brasiliani – non abbiamo intenzione di iniziare discussioni perché Lucas ha espresso la sua volontà di restare. E il San Paolo, oltretutto, non ha nessuna intenzione di aprire dei negoziati”.

    Rimane quindi un rebus tutto da definire questo mercato di riparazione nerazzurro che mostra ancora una volta come in sede di mercato l’Inter mai come quest’anno non abbia le idee chiare. Rimane il dubbio se l’intromissione in trattative praticamente chiuse non rappresenti una mera azione di disturbo, o più semplicemente il segnale di una dirigenza allo sbaraglio dove Branca inizia a perdere colpi, come lo stesso errore con l’esclusione di Forlan dalla lista Champions è stata l’immagine di un mercato fatto alla Carlona.

    Dichiarazioni tratte da : Calciomercato.com

  • Tevez rifiuta il Psg, il Milan torna in pole

    Tevez rifiuta il Psg, il Milan torna in pole

    Sembrava essere arrivata ai titoli di coda, la “Teveznovela”con l’imminente approdo dell’argentino alla corte di Leonardo in terra francese, e invece proprio nel momento decisivo lo stesso giocatore ha fatto saltare l’accordo, mantenendo la parola data a Galliani in quel di Rio.

    Carlos Tevez rifiuta il Psg | ©Getty Images

    Secondo le ultime indiscrezioni della Gazzetta dello Sport, l’agente dell’Apache Kia Joorabchian, sarebbe stato stoppato dallo stesso Tevez al momento di stringere l’accordo economico con Leonardo, tanto che uomini vicini all’ex allenatore nerazzurro avrebbero confermato la fumata nera della trattativa: “Non c’è l’accordo e forse non ci sarà mai”.
    La proposta del Psg sarebbe stata ovviamente la migliore per il City considerando un introito di circa 37 milioni di euro per i citizens e 11 milioni netti per il calciatore. Cifre astronomiche, che non hanno scalfito la volontà e soprattutto la parola data ai rossoneri da Tevez. Affare saltato quindi, e calciomercato di nuovo in fermento con un problema tutto da risolvere per Mancini e la dirigenza dei citizens. Lo stesso tecnico Mancini si era detto seccato da tutta la vicenda : “Spero di sentire sempre meno parlare di queste cose. Carlos non vuole restare, è evidente, quindi un questo momento per lui è importante giocare con continuità”.

    MILAN O INTER?- Ovviamente con l’esclusione del Psg, rimangono fortissime le candidature delle due milanesi. A questo punto il Milan parte sicuramente favorito, per la parola data dallo stesso giocatore a Galliani. L’Inter dal canto suo, non mollerà il colpo, secondo le stesse parole di Moratti e Branca che giovedì avevano ribadito la volontà di provare fino all’ultimo l’assalto verso l’attaccante argentino. L’uomo di mercato dei nerazzurri però è volato in Brasile per chiudere le trattative legate all’ingaggio di Juan Jesus e strappare l’opzione per il prossimo calciomercato estivo con il San Paolo per Lucas Moura. Impossibile o impensabile portare il talentuoso giocatore carioca a Milano sin da subito, poiché lo stesso centrocampista paulista vuole rimanere in Brasile per vincere qualcosa con la squadra in cui è cresciuto.

    Galliani da grandissimo uomo di mercato saprà sfruttare a suo favore questo vantaggio, attendendo gli ultimi giorni di mercato, lasciando che sia il Milan a dettare le condizioni di acquisto del calciatore, e soprattutto sapendo di aver il coltello dalla parte del manico, potrebbe riuscire a prendere il giocatore in prestito con una formula a tutto vantaggio per le casse rossonere, considerando come  tenere fermo ancora Tevez non convenga più nemmeno al City.
    Riparte dunque il derby, considerando come il Milan abbia perso quello sul campo, difficilmente si farà battere anche sul fronte del calciomercato.

    Dichiarazioni tratte da: Gazzetta dello Sport, Eurosport.com

  • Mario Balotelli su L’Uomo Vogue “Se dovessi muovermi tornerei in Italia”

    Mario Balotelli su L’Uomo Vogue “Se dovessi muovermi tornerei in Italia”

    La sua caratteristica principale è l’originalità, l’essere fuori dagli schemi e dai conformismi, non piegando la testa anche di fronte ai rimproveri più pungenti ed agli ultimatum da parte di chi gli sta intorno, e lo deve “gestire”, con un po’ di fatica. Su tutti, il suo mister Roberto Mancini, che dal giorno del suo arrivo in Inghilterra ha ritrovato un “allievo”, ma anche una “gatta da pelare”. La lista di episodi “incriminati”, che hanno fatto salire vertiginosamente le quotazioni dei tabloid inglesi, è molto lunga, e Mario Balotelli (a volte soprannominato “Bad”otelli, ndr) ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, per raccontarsi in sincerità, facendo notare come – nei suoi confronti – l’attenzione dei media e soprattutto della stampa scandalistica sia troppe volte quasi morbosa e come, in Italia, le notizie dei giornali scandalistici inglesi vengano troppo spesso riportate in modo amplificato, e senza effettuare le opportune verifiche.

    Il concetto fondamentale dello sfogo di Mario Balotelli, nel corso dell’intervista rilasciata a “L’Uomo Vogue”, è proprio questo, l’eccessiva attenzione che avverte intorno a lui ed alle sue azioni, come se venissero perennemente osservate sotto una speciale lente di ingrandimento per poi essere commetate in modo da sottolineare i lati negativi dei suoi comportamenti.

    Mario Balotelli

    A tal proposito, Mario Balotelli non esita a citare qualche esempio particolare, per chiarire meglio il concetto che intende esprimere. In primis, a chi ha spesso additto le sue esultanze come “eccessive”, Super Mario ribatte di non esser di certo l’unico e, per rimanere in Italia, cita un bomber d’eccezione come Pippo Inzaghi che, dopo ogni gol, “gesticola come un matto”.

    Ma non è solo sulle esultanze e sui comportamenti all’interno del campo da gioco che Mario Balotelli si sente attaccato: al contrario, la maggior parte delle attenzioni morbose le percepisce intorno al suo stile di vita al di fuori del campo: in tal caso, Super Mario viene criticato soprattutto per il suo stile di vita, spesso esagerato, ed i tabloid non perdono occasione per bacchettare ogni sua azione, dalle macchine che compra (“Se compro una Uno dicono che dovrei comprare una Ferrari, se compro una Ferrari dicono che sarebbe meglio se comprassi una Uno“) ai comportamenti, alle espressioni del volto (“Se rido non sono serio, se non rido sono un musone ricco che non si diverte a fare lo sport più bello del mondo“).

    Temi “leggeri”, ma non solo: Mario Balotelli a ruota libera significa anche discutere su una questione a lui molto cara, la lotta al razzismo nel nostro Paese, dove ancora sembra prevalere un clima di ostilità nei confronti degli stranieri, che sfocia – avolte – in episodi agghiaccianti come il duplice omicidio di Firenze avvenuto qualche settimana fa. In tal occasione Mario Balotelli si dice rammarticato di non aver preso immediatamente una posizione chiara e precisa, in chiave di ferma condanna dell’accaduto, ma coglie l’occasione per sottolineare il grande dolore provato apprendendo tale notizia, precisando che sarebbe necessario un contributo da parte di tutti (e dei personaggi famosi ancor di più) per “dare una mano”, creando i presupposti per un cambiamento culturale all’interno della società italiana. I cambiamenti sociali, infatti, secondo Mario Balotelli, nascono dal cambiamento di mentalità, che deve partire dall’educazione dei bambini, nelle scuole. Strano ma vero: Balotelli riconosce proprio alle istituzioni scolastiche un ruolo fondamentale nella società, nonostante nel corso del suo percorso scolastico non sia mai stato un allievo particolarmente brillante e studioso. Nonostante ciò, però, meglio tardi che mai: adesso SuperMario ringrazia i suoi genitori per aver insistito tanto affinchè riuscisse a prendere almeno il diploma di scuola superiore.

    Dopo i temi leggeri ed i temi impegnati, in un’intervista a ruota libera con l’attaccante del Manchester City era inevitabile affrontare tematiche legate al mondo strettamente calcistico ed, in particolare, alle esperienze già vissute ed ai suoi obiettivi per il prossimo futuro. Nel cuore del 21 enne Mario, c’è sempre Mourinho, suo mister nell’incredibile stagione del Triplete nerazzurro, ma anche tutto il gruppo dell’Inter 2010,  che gli è rimasto nel cuore. Nel futuro di Mario, invece, c’è la volontà di riavviccinarsi a casa, ai veri amici, all’Italia: niente Barcellona, nè Real Madrid: “se dovessi muovermi, ora come ora, sceglierei l’Italia“.

    Parola di Super Mario.

  • Milan e Inter mollano Tevez, l’Apache verso Parigi

    Milan e Inter mollano Tevez, l’Apache verso Parigi

    La telenovela Carlos Tevez si arricchisce di un nuovo capitolo. Con il Milan che si è oramai defilato nella corsa all’attaccante argentino e l’Inter indecisa sul da farsi, nelle ultime ore è tornato prepotentemente a farsi avanti il Paris Saint Germain, apparentemente tagliato fuori fino a qualche giorno fa dal maggiore appeal delle due milanesi.

    carlos tevez | © getty images

    Il club parigino del neo tecnico Carlo Ancelotti, spettatore dell’accesissimo derby di mercato meneghino, può approfittare delle difficoltà incontrate dai rossoneri per arrivare all’Apache e dei dubbi dei nerazzurri, in particolare del patron Massimo Moratti: se il Milan, nella persona di Adriano Galliani, era convinto della bontà dell’operazione ma strettamente vincolata alla cessione, bloccata dal presidente Berlusconi, di Alexandre Pato proprio al Psg per reperire i fondi necessari alla chiusura positiva della trattativa, Moratti, alla luce dei recenti risultati e della vittoria nel derby, ha espresso le sue legittime perplessità confidando negli attaccanti presenti già in rosa a disposizione di Ranieri e alla ritrovata verve sotto porta del Principe Milito, ritirando la sua prima offerta di 25 milioni di euro, rifiutata tra l’altro, dal Manchester City.

    Ancelotti ha richiesto una punta in grado di spostare gli equilibri, il ds del Paris Saint Germain Leonardo ha deciso di accontentarlo offrendo al club dello sceicco Mansour 37 milioni di euro bonus compresi (29+8) e prendendo così contatti con il procuratore del giocatore argentino Kia Joorabchian con il quale è previsto un incontro nella capitale francese tra domani e dopodomani. A Parigi i due ascolteranno le proposte l’uno dell’altro e cercheranno di giungere ad un accordo nel più breve tempo possibile. La parola di Tevez data al Milan è decaduta nel momento in cui i rossoneri hanno deciso di defilarsi, l’agente del giocatore chiede ai parigini per il suo assistito 10 milioni di euro annui (5.5 ne avrebbe preso al Milan), più soldi insomma per trasferirsi in un club sì con un progetto importante (come testimonia l’ingaggio di Ancelotti) ma ancora con meno prestigio rispetto alla squadra più titolata al mondo. Leonardo si assesterà sui 7-8, probabile che alla fine si giunga ad un compromesso che soddisfi tutti, Manchester City compreso.

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