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  • X Factor Roma, è pari anche con l’Empoli

    X Factor Roma, è pari anche con l’Empoli

    La solita Roma dell’ultimo periodo, i giallorossi anche questa sera concedono il primo tempo ad un ottimo Empoli, squadra ben messa in campo da Sarri, vanno sotto per il rigore trasformato da Maccarone poi si scatenano nella ripresa e riescono ad agguantare il pareggio con la rete di Maicon.

    Gli uomini di Garcia proseguono così con il “Fattore X”: quarto pareggio consecutivo, il tecnico francese non può essere certamente soddisfatto di questa striscia, la Juve ora è a 6 lunghezze ma domani potrebbe portarsi a +9.

    Sarri invece può essere soddisfatto dei suoi ragazzi che hanno ben gestito la gara, hanno retto l’urto giallorosso nella riprese e non hanno disdegnato le ripartenze.

    Veniamo al racconto della gara.

    Garcia recupera Keita e lo schiera a centrocampo con Pjanic e Nainggolan, davanti tridente Ljajic, Totti, Iturbe.

    Sarri risponde con il suo consueto 4-3-1-2 con Barba che sostituisce Tonelli al centro della difesa ed una coppia d’attacco formata da Pucciarelli e Maccarone supportati da Saponara.

    Il rigore realizzato da Maccarone |Foto Twitter
    Il rigore realizzato da Maccarone |Foto Twitter

    La Roma gestisce subito il ritmo della gara e prova a schiacciare l’Empoli ma al 8° una ripartenza di Pucciarelli spaventa la difesa giallorossa. Intorno al quarto d’ora si assiste ad una crescita dell’Empoli che crea qualche problema alla Roma che perde la sicurezza dei primissimi minuti. Gli uomini di Garcia però, passato il momento ritornano a spingere ma la difesa dell’Empoli è attenta. Le squadre si allungano e ne potrebbe trarre giovamento lo spettacolo ma si vedono più errori che belle giocate. Al 38° l’episodio che sblocca la gara, Saponara parte sul filo del fuorigioco, si presenta davanti a De Sanctis ma viene buttato giù da Manolas, Russo fischia il rigore ed espelle il greco. Dal dischetto Maccarone trasforma. La reazione della Roma è tutta di pura grinta ma le idee non sembrano molte. Nel secondo minuto di recupero si ristabilisce la parità numerica con Saponara che commette fallo di mano e prende il secondo giallo. Non c’è tempo, il primo tempo si chiude con l’Empoli avanti 1-0.

    Si riparte e la Roma fa possesso palla cercando di stanare l’Empoli che però si compatta dietro e non permette giocate facili ai giallorossi. Al 57° la Roma trova il pari, buona giocata della Roma sulla sinistra, la palla arriva a Maicon dal lato opposto, il brasiliano controlla e la piazza nell’angolo basso. A questo punto l’inerzia della gara finisce tutta dalla parte della Roma che si butta in avanti alla ricerca del gol da 3 punti, ci va vicino Astori che al 62° colpisce la traversa su azione da corner. Al 65° contatto a palla lontana tra Pjanic e Mario Rui, il calciatore dell’Empoli finisce a terra ma la squadra arbitrale non vede niente, Sarri s’infuria e viene cacciato. La gara continua a correre sul filo dell’equilibrio con l’Empoli che non si limita solo a difendersi ma prova anche a rendersi insidioso con le ripartenze. Non succede molto altro, per la Roma arriva il 4 pareggio consecutivo.

     

    ROMA – EMPOLI 1-1 (0-1) (38° rig. Maccarone (E), 57° Maicon (R))

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon (82° Verde), Yanga Mbiwa, Manolas, Holebas; Keita, Pjanic, Nainggolan; Iturbe (25° Florenzi), Totti (39° Astori), Ljajic.

    Allenatore: Garcia.

    Empoli (4-3-1-2): Sepe; Hysaj, Rugani, Barba, Mario Rui; Croce, Valdifiori (84° Signorelli), Vecino; Saponara; Pucciarelli (73°Mchedlidze), Maccarone (58° Zielinski).

    Allenatore: Sarri.

    Arbitro: Russo.

    Ammoniti: Croce (E), Florenzi (R), Valdifiori (E), Astori (R)

    Espulsi: Manolas (R), Saponara (E)

  • La Roma distrugge il CSKA Mosca con Gervinho, 5 gol di speranza

    La Roma distrugge il CSKA Mosca con Gervinho, 5 gol di speranza

    Il girone di ferro inizia alla grande per la Roma, che all’Olimpico demolisce i russi del CSKA Mosca. Nel prepartita ennesimo episodio di violenza, con uno, forse due, tifosi russi accoltellati fuori dallo stadio. Parte subito al massimo la Roma, complici 5 birilli immobili (difensori + portiere del CSKA): Gervinho per Iturbe che a tu per tu con Akinfeev non perdona. Dopo appena 3 minuti collo esterno, quasi punta, di Gervinho in mezzo all’area, la Roma raddoppia.

    Esultanza di Maicon e Nainggolan
    Esultanza di Maicon e Nainggolan

    A quel punto i giallorossi diventano un rullo compressore contro il povero CSKA e soprattutto contro il povero (e scarso) Akinfeev, che dopo aver eliminato la Russia al Mondiale, di fatto condanna i suoi (sia chiaro, le colpe non sono solo sue oggi, ma di tutta la squadra) all’eliminazione dalla Champions. Maicon tira una mina che il portiere tocca, ma devia nella propria porta. Prima del 45° c’è tempo per un’altro gol, ancora con Gervinho che mette a sedere i difensori e batte con un sinistro preciso il portiere. Nella ripresa manita giallorossa con autogol di Ignashevic, poi due traverse del CSKA e il gol della bandiera di Musa. Parte col piede giusto la Roma, che ha sperato fino all’ultimo, probabilmente, in un pari tra Bayern Monaco e Manchester City, che è però finita 1-0 per i bavaresi con gol al 90° di Jerome Boateng.

    Roma-CSKA Mosca 5-1 (6° Iturbe [R], 9°, 31° Gervinho [R], 20° Maicon [R], 50° aut. Ignashevic [R], 82° Musa [CSKA])

    Roma: De Sanctis 6, Maicon 6.5, Torosidis 6, Manolas 7, Keita 6, Pjanic 6.5, Nainggolan 6.5, Totti 6.5, Iturbe 6.5, Gervinho 7.5 (subentrati: Florenzi 6.5, Ljajc 6

    CSKA: Akinfeev 4, Ignashevic 4.5, Nababkin 4, Beretzuski 4.5, Mario Fernandes 4, Natcho 5, Eremenko 6, Tosic 5, Musa 5.5, Doumbia 5 (subentrati: Schennikov 5.5, Efremov 5.5, Panchenko 5.5)

    Negli altri risultati della serata c’è anche chi ha fatto meglio della Roma, ecco tutte le partite di stasera con rispettivo girone:

    Girone E

    Roma-Cska Mosca 5-1
    6′ Iturbe; 10′ e 32′ Gervinho; 20′ Maicon; 50′ Ignashevich; 82′ Musa (C)

    Bayern Monaco-Manchester City 1-0
    90′ Boateng

    Classifica: Roma 3 e Bayern Monaco 3; Manchester City e CSKA Mosca 0
    Girone F

    Barcellona-Apoel 1-0
    28′ Pique

    Ajax-Paris Saint-Germain 1-1
    14′ Cavani; 74′ Shone (A)

    Classifica: Barcellona 3; Ajax e PSG 1; Apoel Nicosia 0.

    Girone G

    Chelsea-Schalke 1-1
    10′ Fabregas; 62′ Huntelaar (S)

    Maribor-Sporting Lisbona 0-1
    79′ Nani

    Classifica: Chelsea, Schalke, Maribor e Sporting Lisbona 1.

    Girone H

    Porto-Bate Borisov 6-0
    6′, 32′ e 57′ Brahimi; 37′ Jackson Martinez; 61′ Lopez; 76′ Aboubakar

    Athletic Bilbao-Shakhtar Donetsk 0-0

    Classifica: Porto 3; Athletic Bilbao e Shkhtar 1; BATE 0.

  • Una rovesciata di Florenzi apre il poker della Roma sul Genoa

    Una rovesciata di Florenzi apre il poker della Roma sul Genoa

    Un Genoa troppo sterile contro una Roma che domenica 12 Gennaio ha giocato una delle sue miglior partite di questo campionato. Gasperini “orfano” di Gilardino fermato dal Giudice Sportivo, cambia modulo e opta per un 3-5-2 n cui Bertolacci ha il compito di supportare Calaiò e Matuzalem che all’inizio però deve lavorare per due, aiutando a centrocampo e provando a tessere qualche trama per la manovra offensiva, ma già dopo 20 minuti va in cabina di regia al posto di Cabral.
    Al 25° la Roma passa in vantaggio, dopo una punizione ribattuta a Totti, una straordinaria rovesciata di Florenzi apre la strada al poker.

    Il Genoa accusa il colpo e dopo cinque minuti, subisce anche il goal del raddoppio, folata di Gervinho sulla destra che scarica per Totti, il capitano giallorosso fa partire un tiro di destro che viene “sporcato” in modo decisivo da Manfredini.
    Prima di rientrare negli spogliatoi per la fine del primo tempo, la Roma trova anche il terzo goal, al 43° su calcio d’angolo in favore del Genoa, parte il contropiede micidiale della Roma, Totti lancia in velocità Dodò che pesca sulla destra Florenzi, palla di prima in mezzo per Maicon che arriva da dietro, che con un tocco supera Perin in uscita.
    Dopo soli sette minuti dalla ripresa, la Roma va ancora in goal, questa volta con Benatia, calcio d’ angolo battuto da Totti, il marocchino tocca con la nuca e beffa ancora una volta Perin.

    Florenzi sblocca il risultato di Roma-Genoa in rovesciata | © Filippo / Getty Images
    Florenzi sblocca il risultato di Roma-Genoa in rovesciata | © Filippo / Getty Images

    Al 58° minuto le cose si mettono anche peggio per il Grifone, Matuzalem chiamato per un cambio, viene imbeccato dai tifosi giallorossi, e lui uscendo dal campo risponde agli stessi tifosi facendo con le mani il gesto “di più di più”, l’ arbitro tira fuori il secondo giallo per lui e quindi il rosso, facendo uscire dal campo anche Cofie che era subentrato al brasiliano.
    Di quanto avvenuto resta da capire, perché ancora non è chiarissimo, se la seconda ammonizione e quindi espulsione sia avvenuta a cambio già avvenuto o meno, perché nel caso sia stata data a sostituzione avvenuta, ci sarebbero per il Genoa gli estremi di chiedere la ripetizione della partita per “errore tecnico”.
    Al di la di questo, il Genoa a Roma si è arreso quasi subito evidenziando ancora una volta il mal di trasferta della squadra rossoblu.

    Roma-Genoa:   4-0

    ROMA: De Sanctis, Maicon (Jedvaj 38′ s.t.), Burdisso, Benatia, Dodò, Pjanic (Destro 26′ s.t.), Strootman, Nainggolan, Florenzi (Marquinho 33′ s.t.), Totti, Gervinho.
    A disposizione: Lobont, Skorupski, Torosidis, Taddei, Ricci, Caprari, Borriello. All.: Garcia.

    GENOA: Perin, Antonini, Manfredini, Marchese, Vrsaljko (De Maio 24′ s.t.), Matuzalem, Cabral, Biondini, Antonelli, Bertolacci (Cofie 17′ s.t.), Calaiò (Konaté 37′ s.t.).
    A disposizione: Bizzarri, Donnarumma, Sampirisi, Sturaro, Centurion, Stoian, Fetfatzidis. All.: Gasperini.

    Arbitro: Calvarese

    Marcatori: Florenzi (R) al 26′, Totti (R) al 30′, Maicon (R) al 43′ p.t.; Benatia (R) al 7′ s.t.

    Ammoniti: Matuzalem (G), Antonelli (G), Cofie (G).

    Espulsi: Matuzalem (G)

  • Consigli Fantacalcio 2013/2014: 5 nomi su cui puntare

    Consigli Fantacalcio 2013/2014: 5 nomi su cui puntare

    Secondo appuntamento con la rubrica “Consigli Fantacalcio” de Il Pallonaro riservata a tutti i fantallenatori. Nell’appuntamento di ieri abbiamo conosciuto insieme quali sono ad oggi le probabili formazioni delle venti squadre di serie A (altro…)

  • Sarà l’Hajduk Spalato l’avversario dell’Inter in Europa League

    Sarà l’Hajduk Spalato l’avversario dell’Inter in Europa League

    L’avversario dell’Inter nel terzo turno preliminare dell’Europa League 2012/2013 ha finalmente un nome. Si tratta dell’Hajduk Spalato, squadra croata che ieri ha ottenuto il pass nel secondo turno preliminare nonostante la sconfitta a Riga per 1-0. All’andata infatti, i croati si erano imposti per 2-0 sullo Skonto Riga, a cui non è bastata la vittoria di ieri per arrivare a sfidare l’Inter, una delle squadre più blasonate presente in Europa League. L’esordio dei nerazzurri è previsto per il 2 agosto e i ragazzi di Andrea Stramaccioni saranno di scena a Spalato per gentile concessione della società milanese nei confronti del club croato. Il club di Spalato infatti ha chiesto e ottenuto di giocare la gara di andata davanti ai propri tifosi onde evitare di giocare il ritorno in Croazia, con un risultato già compromesso e di conseguenza come meno pubblico al seguito.

    Maicon convocato per l’Europa League © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    In Croazia sono già esaltati dall’idea di giocare contro l’Inter, definita da alcuni giornali locali come un gigante del calcio mondiale. Grande rispetto quindi per i nerazzurri, che negli ultimi anni hanno recitato un ruolo da protagonista non solo in Italia ma anche in Europa. Quest’anno la società di Massimo Moratti non sarà di scena sui campi dell’Europa che conta, ma l’Europa League va comunque onorata e rappresenta il giusto trampolino di lancio per tornare ai massimi livelli del calcio continentale.

    L’Inter proprio oggi ha diramato la lista dei convocati per il turno preliminare di Europa League e come presumibile non rientrano nell’elenco né Julio CesarGiampaolo Pazzini mentre nella lista è presente un possibile partente come Maicon. Julio Cesar insieme ai suoi agenti sta decidendo il suo futuro, che sicuramente sarà lontano da Milano. Arsenal e Tottenham sono sulle sue tracce ma non è da escludere l’ipotesi di una rescissione contrattuale che permetterebbe al brasiliano di tornare a giocare in Brasile, dove il mercato è chiuso. Giampaolo Pazzini invece vive da separato in casa nell’attesa che una big italiana decida di acquistarlo, Juve in primis. Tutt’altro che scontata invece appare la partenza di Maicon, come detto in precedenza il terzino destro brasiliano rientra tra i convocati dell’Inter e ha piena fiducia da parte della società. Se arriverà l’offerta giusta (9-10 milioni) da Madrid partirà senza problemi altrimenti resterà a Milano a disposizione della società di Corso Vittorio Emanuele.

  • Sfuma il Chelsea, Maicon ad un passo dal Real Madrid

    Sfuma il Chelsea, Maicon ad un passo dal Real Madrid

    Il lungo corteggiamento del Real Madrid su Maicon potrebbe essere giunto ad una svolta, sembra infatti che il terzino brasiliano sia vicinissimo a raggiungere l’ex allenatore dell’Inter dei tempi del “triplete” Josè Mourinho. La trattativa che avrebbe portato Maicon a vestire per il prossimo anno la maglia del Chelsea sembra essere sfumata così le merengues si sono fatti avanti per accontentare il tecnico portoghese nel suo intento di portare il suo vecchio pupillo in Spagna.

    Maicon sarebbe contento ad accettare la destinazione Spagnola, il Real Madrid dovrebbe versare nelle casse nerazzurre una cifra intorno agli 8 milioni di euro il che non costituirebbe un grosso problema per il club di Florentino Perez. Per il giocatore e già pronto un contratto triennale da 4,5 milioni a stagione, la stessa cifra che avrebbe guadagnato a Milano fino al Giugno del 2013 alla scadenza del proprio contratto. L’unica a perderci in questa trattativa è l’Inter se si considera che la scorsa stagione il club nerazzurro avrebbe incassato quasi il doppio di quanto andrebbe ad incassare ora.

    Maicon © Claudio Villa/Getty Images

    L’avventura di Maicon all’Inter inizia nell’estate del 2006 dopo essere stato prelevato dal Monaco. Con la maglia nerazzurra ha vinto quattro scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane, una Champions League e un Mondiale per club.
    Manca solo l’ufficialità, ma la sensazione è che si chiuderà a breve e poi i dirigenti interisti penseranno di trovare un degno sostituto del Brasiliano. Sulla corsia opposta invece il tecnico Stramaccioni avrebbe già fatto precise richieste chiedendo l’ex Lazio, ora al Manchester City, Aleksandar Kolarov. Per il terzino serbo c’è da battere però la concorrenza della Juventus.
    Dopo Lucio, Julio Cesar, Stankovic anche Maicon lascerà la squadra di Moratti, adesso è tempo per il presidente Moratti e per Branca di puntare sui giovani per portare avanti un progetto nuovo e rinnovato.

  • Moratti scherza con Agnelli sugli scudetti Juve e… parla di Giovinco

    Moratti scherza con Agnelli sugli scudetti Juve e… parla di Giovinco

    Erano presenti i due presidenti rivali, Massimo Moratti e Andrea Agnelli, alla cena di gala organizzata dalla News Corporation, i due patron di Inter e Juventus hanno affrontato con ilarità e con toni distesi la questione della “terza stella”, anzi, confessa ironicamente il presidente nerazzurro, “Ho controllato la giacca per vedere se ci fosse la scritta dei trenta scudetti“. Moratti ha poi proseguito parlando ai giornalisti presenti anche dell’interesse del suo club per Sebastian Giovinco: “Giovinco? A chi non piace… Ma al momento è solo un’idea, come Lucas“.

    Qualche scambio di opinioni inevitabile sul caso del momento, ovvero la possibile cessione di Thiago Silva al Paris Saint Germain: “Il Psg sta cercando di costruire una squadra all’altezza delle prime d’Europa” e – rimanendo sempre in tema di acquisti da parte del club francese di proprietà dello sceicco – ha voluto frenare le chiacchiere sulla possibile cessione di Maicon alla corte di Ancelotti e Leonardo: “Prima dobbiamo decidere se cederlo, poi si vedrà. Destro? È un ragazzo forte, ma abbiamo Longo che si sta costruendo, non è un giocatore del presente ma del futuro vicino“.

    Massimo Moratti | © Paolo Bruno / Getty Images
    Intanto sulla questione Giovinco sembra che domani la Juventus incontrerà ufficialmente il Parma per decidere il futuro della Formica Atomica una volta per tutte magari evitando di andare alle buste per il cartellino del giovane fantasista della Nazionale. Fermo obiettivo della dirigenza bianconera è quello di rovinare i piani dell’Inter che, nei giorni scorsi non ha nascosto il forte interesse per l’attaccante proponendo a Ghirardi il passaggio di Faraoni, Juan, Jonathan e magari anche Coutinho. Prima però Juve e Parma devono trovare l’intesa economica sul giocatore, visto che il Parma valuta Giovinco 25 milioni di euro.
    Anche Andrea D’Amico, procuratore del giocatore, è intervenuto sulla questione dichiarando: “Inter interessata a Giovinco? Francamente se lo dice il presidente dell’Inter non c’è niente da commentare, nel momento in cui riterranno opportuno parlare con noi lo faranno le due società Parma e Juve, si parleranno cercando di trovare una soluzione da qui alle buste“. Domani quindi il futuro di Giovinco potrebbe essere definito una volta per tutte. Staremo a vedere.

  • Inter, Maicon verso il Real di Mourinho

    Inter, Maicon verso il Real di Mourinho

    Contratto che scade nel 2013 e nessuna intenzione di diminuire lo stipedio: questo il motivo per cui il difensore brasiliano non ha più stimoli per rinnovare il contratto con la società neroazzurra. Maicon potrebbe dunque approdare a Madrid dove i contatti tra Inter, gli spagnoli e con il manager del giocatore sono continui in questi giorni.

    Da una parte l’Inter lo vuole cedere subito onde evitare di perderlo a parametro zero la prossima estate, dall’altra il Real Madrid mette tutto nelle mani di Mourinho: al tecnico spetta infatti la decisione se acquistare o meno il suo ex atleta. Fosse per Maicon avrebbe già firmato: il difensore brasiliano ammette che gli piacerebbe moltissimo approdare nel Real, squadra che già nel 2010 si era interessata all’acquisto del giocatore.

    Maicon si trova all’Inter dal 2006: a Milano il brasiliano ha vinto praticamente tutto, Champions League e Coppa Intercontinentale comprese. La sua carriera è però cominciata nel campionato brasiliano dove indossava la maglia del Cruzeiro e dove aveva come compagno di squadra il ben noto Ronaldinho. Qui vince nel 2003 la Coppa del Brasile e il Campionato nazionale. Nel 2004 viene ceduto al Monaco dove gioca 75 partite realizzando ben 7 reti. Nel 2006 passa all’Inter per 6 milioni di euro dove percepisce 4 milioni all’anno.

    Maicon | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Con la Nazionale colleziona varie presenze: esordisce nella maggiore nel luglio 2003 contro il Messico mentre nel 2004 vince la Copa América. Nel 2005 si aggiudica la Confederations Cup battendo l’Argentina mentre non viene convocato per il campionato del mondo nel 2006. Con l’arrivo del CT Dunga torna però a vestire la maglia del Brasile e vince la FIFA Confederations Cup nel 2009.

    Sicuramente un buon acquisto per il CT del Real Madrid Mourinho che conosce bene le qualità del difensore neroazzurro; per il brasiliano il club di Milano potrebbe stilare una cifra tra i 12 e i 15 milioni di euro per il cartellino del calciatore. La storia dunque si ripete un’altra volta dopo il 2010, ma stavolta potrebbe avere un esito diverso.

  • Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Il carattere della squadra vincente è ormai un marchio ben evidente che Ranieri ha impresso nelle mente di tutti i suoi giocatori che scendono in campo. Dati alla mano l’Inter sta seguendo lo stesso strano percorso della passata stagione, quando Leonardo dovette rivitalizzare un gruppo dato per finito. L’arduo compito è capitato nelle mani di Ranieri che con questo filotto di vittorie e il morale alle stelle con la vittoria nel derby è riuscito a ridare colore ad una stagione più nera che azzurra. Il tecnico romano è riuscito nell’integrazione graduale dei più giovani, e nel rigenerare i vecchi senatori come Cambiasso e Maicon che molti davano per bolliti. L’Inter si disfa della pratica Genoa senza troppi problemi, grazie a una perla del terzino destro brasiliano, e con un’azione corale di rara bellezza tra Obi e Poli, a dimostrazione che il valore della panchina nerazzurra non sia così basso. La nota positiva è anche il buon rientro di Sneijder, che mette nelle gambe ottanta minuti e lotta sfiorando il gol in più di un’occasione. Poco da dire per un Genoa rinunciatario ancor prima di scendere in campo nelle parole del suo tecnico e di Preziosi, che hanno snobbato questa competizione per il campionato.

    Andrea Poli | © Marco Luzzani/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Maicon 7,5 Il colosso. Assolutamente devastante, ricorda a tutti chi è il terzino destro più forte del mondo, mettendo la freccia e asfaltando la sua fascia destra. Nemmeno inizia la partita e fa partire un destro che toglie le ragnatele sotto il sette difeso da Lupatelli. Partenza col botto! Non bastasse recupera mille palloni e entra di diritto anche nell’azione del raddoppio servendo l’assist per Poli. Stakanovista della corsa.

    Cambiasso 7 E’ tornato ai suoi livelli migliori, con delega di vice allenatore in campo consegnata direttamente da Ranieri. Urla, lotta e recupera una quantità innumerevole di palloni in mediana, riuscendo a deliziare il suo pubblico anche con qualche giocata di fino. Da segnalare come sia l’unico giocatore a non aver mai riposato da quando c’è Ranieri in panca.

    Poli 7 Contro il Genoa sente ancora l’aria del derby della Lanterna e scende in campo con il coltello fra i denti, ringhiando e rincorrendo ogni avversario. Mette la ciliegina sulla torta trovando il gol del 2-0 nella ripresa, scambiando in maniera spettacolare con Obi e battendo Lupatelli. Primi applausi sentiti per lui di San Siro.

    Sneijder 6,5 Parte bene, cercando il gol con un paio di conclusioni dal limite dell’area, poi cala un po’ cercando giocate che non gli riescono alla perfezione. Nella ripresa scarta due avversari con un tunnel e prova una conclusione a giro che sfiora il palo lontano. C’è tempo per provare un pallonetto da fermo e prendersi i complimenti da Ranieri che lo toglie concedendogli la standing ovation per un rientro importante.

    Castaignos 5 Ranieri gli concede l’occasione e le chiavi dell’attacco nerazzurro ma lui si dimostra troppo timido in una serata in cui avrebbe dovuto dimostrare quanto vale. Spreca l’unica occasione buona nel primo tempo, senza lasciare il segno se non per un retropassaggio sciagurato a servire Pratto lanciato a rete contro Castellazzi.

    PAGELLE GENOA

    Sculli 6 L’aria di ‘casa’ gli fa bene, poiché entra nei minuti finali della ripresa e riesce a incidere sul risultato finale con un gran colpo di tacco al volo che si trasforma nell’assist per Pratto prima della ribattuta di Birsa sul gol del 2-1.

    Kucka 5,5 Sarà che ormai ha già le valigie in mano, o meglio ha già la maglia nerazzurra addosso, che stasera gioca una partita senza lodi, limitandosi a fare il minimo sindacale. Perde di netto il duello con Cambiasso in mediana.

    Birsa 6,5 Buona la sua partita, costellata di buone giocate, un bel tunnel ai danni di Poli, e il gol cercato e arrivato nel finale di match. Come un rapace d’area si è inserito con i tempi giusti per sfruttare la ribattuta sulla traversa di Pratto, per bucare Castellazzi.

    Ze Eduardo 4 Chi? Il suo nome si sente solo nel momento della lettura delle formazioni. Assente ingiustificato.

    HIGHLIGHTS INTER GENOA 2-1

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  • Inter Genoa 2-1, nerazzurri ai quarti di Coppa Italia

    Inter Genoa 2-1, nerazzurri ai quarti di Coppa Italia

    Continua il momento d’oro per l’Inter che dopo aver vinto il derby e riacceso i sogni scudetto, stacca il biglietto per i quarti di Coppa Italia in programma al San Paolo contro il Napoli, battendo un rimaneggiato Genoa. Ancora meriti e lodi per Ranieri che riesce a far quadrare la squadra inserendo forze fresche e giocatori inutilizzati, (trovando il gol di uno che siede in pianta stabile in panca come Poli) risparmiando i senatori in vista della prossima sfida contro la Lazio. Pochi spunti e troppa sterilità offensiva per il Genoa che trova la rete della bandiera solo negli ultimi minuti. I rossoblu già privo di moltissimi titolari devono inoltre fare i conti con due infortuni occorsi durante il match.

    Maicon | © Marco Luzzani/Getty Images

    Novità per entrambi i tecnici alla lettura delle formazioni ufficiali: Ranieri risparmia Chivu per un leggero affaticamento schierando Zanetti al suo posto e avanzando Faraoni in mediana; Marino lancia il primavera Sampirisi dai primi minuti, preferendo Birsa a Biondini e schierando Ze Eduardo con Pratto davanti.

    PRIMO TEMPO – L’Inter è l’emblema della concretezza e al primo tiro in porta trova il gol del vantaggio: capolavoro calcistico di Maicon che al 9’ fa partire un destro violentissimo dal limite dell’area ad incrociare e battere Lupatelli, con il pallone che si infila nell’angolino alto, facendo esultare la curva nerazzurra.
    L’Inter arretra il baricentro, con il Genoa che si butta a testa bassa davanti senza riuscire a creare però azioni degne di nota. Al 23’ il freddo fa la sua prima vittima, con Rossi per il Genoa che accusa un dolore muscolare e viene sostituito da Constant. Alla mezz’ora si riaffaccia davanti l’Inter, con una bella discesa di Obi a servire Sneijder: l’olandese dal limite dell’area calcia di potenza trovando una pronta risposta di Lupatelli ad evitare il gol del raddoppio. Il primo vero e proprio tiro in porta del Genoa arriva al 40’ con Constant che prova la conclusione col sinistro da quasi 30 metri senza trovare lo specchio della porta di pochissimo. Assenti ingiustificati in questa prima frazione di gioco sia Pratto che Ze Eduardo, annullati dalla difesa interista. Nonostante il Genoa abbia un maggior possesso palla, la squadra di Marino non riesce mai ad essere incisiva, sfruttando pochissime le verticalizzazioni e abusando dei passaggi in orizzontale, rende in questo modo prevedibile ogni azione offensiva.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa con i tecnici che si affidano agli stessi uomini della prima frazione di gioco. Al 5’ arriva il raddoppio nerazzurro, frutto di un’azione bellissima: Maicon crossa dall’esterno, triangolazione tutta di prima tra Poli e Obi in area con l’ex doriano che segna la sua prima rete in nerazzurro. Al 9’ ancora un infortunio tra le fila del Genoa con Constant che a seguito di uno scontro di gioco lascia il posto al capitano della Primavera del Genoa Marchiori.
    Al 13’ grande spunto di Sneijder che con un tunnel salta Marchiori e Sampirisi provando un gran tiro a giro da posizione defilata: se fosse entrato sarebbe stato il gol dell’anno. Ranieri effettua il primo cambio togliendo Castaignos e inserendo Zarate. Pochi minuti più tardi Marino toglie uno spentissimo Ze Eduardo facendo vestire la maglia rossoblu ad una vecchia conoscenza come Giuseppe Sculli. Segnali di risveglio per il Genoa al 25’ quando su una brutta palla persa da Cambiasso è il cileno Jorquera ad approfittarne calciando dal limite dell’area e impegnando in una parata in due tempi Castellazzi.  Ultimi cambi in casa Inter, prima con Nagatomo a sostituire Poli e poi Sneijder che mette 80 minuti nelle gambe prima di lasciare il posto ad Alvarez. Nei minuti finali arriva il gol della bandiera per il Genoa: colpo di tacco di Sculli, Pratto di testa colpisce la traversa e Birsa sulla ribattuta, complice una dormita della difesa interista batte Castellazzi infilando la palla in rete. Fischio finale a distanza di un minuto, con i nerazzurri che continuano a vincere staccando il pass per i quarti di finale contro il Napoli di Mazzarri.