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  • MLB, Magic Johnson acquista i Los Angeles Dodgers

    MLB, Magic Johnson acquista i Los Angeles Dodgers

    Magic Johnson, messo a capo di un gruppo di investitori, è il nuovo proprietario dei Los Angeles Dodgers, squadra che milita nel massimo campionato americano di baseball, la MLB. L’ex gialloviola degli anni 1980 e 1990 (eletto per 3 volte miglior giocatore della lega, 5 titoli conquistati in totale a cui si aggiunge anche la vittoria nell’Olimpiade del 1992 a Barcellona con il “Dream Team“), si è aggiudicato l’asta con un’offerta da ben 2,15 miliardi di dollari.

    Un prezzo record per quanto riguarda il mondo sportivo statunitense, mai la cessione di una franchigia professionistica di qualsiasi sport aveva toccato cifre del genere. La notizia è stata riportata per prima dal Wall Street Journal.
    Il gruppo che ha vinto l’asta è il “Guggenheim Partners“, di cui fa parte proprio Johnson, la vendita all’asta si è resa necessaria per le profonde difficoltà finanziarie in cui versava la squadra.

    L’accordo (che è ancora in attesa dell’approvazione dal tribunale fallimentare federale), è stato raggiunto nella nottata di ieri, 5 ore dopo che la MLB aveva scelto i 3 partecipanti all’asta per la vendita delteam californiano.

    Magic Johnson | © Ronald Martinez/Getty Images

    Secondo le prime indiscrezioni i termini dell’acquisto prevedono che il trasferimento di proprietà avvenga entro il 30 aprile, dopo l’appovazione del tribunale, e che l’ormai ex proprietario della squadra, Frank McCourt, insieme ad alcuni affiliati dei nuovi proprietari, acquisti anche i terreni intorno al Dodger Stadium (per un valore complessivo di 150 milioni di dollari). Mark Walter, amministratore delegato del “Guggenheim Partners” avrà la maggioranza delle quote della franchigia.

    Dopo essere diventato una leggenda del basket giocato ora Johnson si tuffa in questa nuova avventura con l’obiettivo dichiarato di riportare i Dodgers in alto e sulle prime pagine dei giornali. La prima missione per i nuovi proprietari sarà quella di ripianare un debito altissimo che a gennaio si aggirava sui 579 milioni dollari, ma per i Dodgers inizia ad intravedersi un pò di luce in fondo al tunnel ed un ringraziamento va anche all’ex asso NBA che risponde al nome di Magic Johnson.

  • NBA: Magic Johnson dice addio ai Lakers

    NBA: Magic Johnson dice addio ai Lakers

    “Niente è costruito per durare per sempre”: dopo 13 anni da giocatore e 10 da co-proprietario, Magic Johnson ha “lasciato” i Los Angeles Lakers dopo aver venduto le sue quote a Patrick Soon-Shiong, un abbonato dei giallo viola negli ultimi 15 anni oltre che un luminare nella lotta contro il cancro.

    • Earvin è un esempio di eccellenza dentro e fuori del campo, per me è stato un onore rilevare le quote da un campione come lui“.

    Questo il ringraziamento del nuovo azionista dei gialloviola dopo la conclusione dell’affare.

    Poi la “palla” passa a Magic:

    • Ringrazio Jerry Buss dal più profondo del mio cuore per avermi dato questa opportunità. Continuerò a lavorare con loro e a supportare la dirigenza dei Lakers affinché restino la migliore squadra del mondo. Ho preso una decisione non semplice, l’ho fatto insieme alla mia famiglia, ma voglio dire ai tutti i tifosi gialloviola che sono e rimarrò per sempre un Laker“.

    Johnson, 51 anni, è stato la prima scelta di Los Angeles nel 1979 e con i Lakers ha vinto 5 anelli in 13 anni di carriera: nel 1991 ha rivelato al mondo di essere sieropositivo e si è ritirato salvo poi tornare per l’All Star Game del 1992 e per 32 partite nel 1996, sempre con L.A.. Ha chiuso la carriera a 19.5 punti e 11.2 assist di media ed è entrato nella Hall of Fame nel 2002. Anche il proprietario di maggioranza dei californiani, Jerry Buss, ha voluto commentare la situazione:

    • Tra di noi non cambierà nulla, la decisione di Earvin rientra nell’ambito del business e non intacca la nostra sincera amicizia“.
  • NBA: Anche Magic Johnson critica LeBron James

    Pochi giorni fa era stato Michael Jordan, da sempre ritenuto il più forte giocatore di basket di tutti i tempi, a criticare la scelta di LeBron James di andare a giocare ai Miami Heat di Dwyane Wade e Chris Bosh (che era stato messo sotto contratto da pochi giorni), dicendo in sostanza (leggi l’articolo) che mai gli sarebbe passato per la mente di unirsi in una ipotetica super squadra ai suoi “rivali” sui parquet Magic Johnson e Larry Bird (ciò è accaduto solo in Nazionale, ma è anche ovvio!), ora, sulla stessa lunghezza d’onda, si inserisce anche uno dei giocatori citati da Jordan nel suo esempio, ovvero proprio Magic Johnson.
    L’ex superstar dei Los Angeles Lakers ha infatti dichiarato:

    • Non lo capisco! Io per esempio sin dal college ho sempre voluto affrontare e battere Larry Bird, e non avrei mai fatto come lui (James, per inciso), andando in una squadra dove già il talento non mancava di certo per vincere facile“.

    In poche parole l’ex Lakers concorda con le dichiarazioni fatte dal suo ex compagno di Nazionale alle Olimpiadi di Barcellona 1992 (dove arrivò l’oro condito da super prestazioni da parte di tutti i componenti del Dream Team), aggiungendosi alla lista di quelli che reputa la decisione di James come un modo comodo di sviare dalle difficoltà che il basket mette sulla strada, scegliendo la strada più facile per vincere.

    Per completezza ricordiamo che anche Jason Kidd, playmaker dei Dallas Mavericks, si è espresso con parole piuttosto forti nei confronti dei Miami Heat (leggi l’articolo), non giudicando, quindi, la scelta di LeBron James in sè stessa, ma quella della franchigia che ha portato via da Cleveland e Toronto i suoi 2 protagonisti sui parquet, con un probabile disinteresse, da parte delle 2 città, del basket NBA.

  • NBA: Jordan contro LeBron James, nuovo attacco al “Re”

    Non accennano a placarsi le polemiche e le critiche sulla decisione di LeBron James di lasciare i Cleveland Cavaliers e trasferirsi a Miami dall’amico Dwyane Wade in compagnia di Chris Bosh per cercare di sbaragliare la concorrenza e vincere (teoricamente) a mani basse i prossimi titoli NBA.
    Ultimi in ordina di tempo 2 leggende del basket professionistico americano, Charles Barkley e Michael Jordan unico grande atleta riconosciuto unanimamente come il più grande di sempre della storia del basket.
    Jordan, che nei primi anni di carriera si era “preso cura” di leBron, quasi come un figlio, consigliandolo sempre per il verso giusto e facendolo crescere sia come atleta che come uomo, questa volta non le ha mandate a dire. Queste le sue parole dopo aver partecipato a un torneo di golf per beneficenza a Las Vegas:

    • Io non mi sarei mai neanche lontanamente sognato di telefonare a Larry Bird e Magic Johnson e dire loro: hey, che ne dite di metterci insieme e giocare in una sola squadra? Credo però che le cose siano diverse ora. Certo, loro adesso hanno una grande opportunità. Io però in tutta onestà ero troppo impegnato a cercare di battere Larry e Magic per pensare di giocare con loro“.

    Chiaro il pensiero del numero 1 di sempre che piuttosto che giocare nella stessa squadra con gli altri 2 maggiori esponenti del basket degli anni 90 preferiva batterli sul campo e dimostrare di essere il migliore vincendo quasi da solo le partite.
    Certamente Larry Bird e Magic Johnson erano campioni di tutt’altra pasta rispetto a Chris Bosh e Dwyane Wade, ma il paragone non fa una piega. La NBA a cavallo degli anni 80-90 infatti risorse grazie alle rivalità sui parquet NBA del trio Jordan-Johnson-Bird, visto che in quel periodo la Lega era snobbata da più parti, pubblico, televisioni e sponsor. Gli epici duelli tra le 3 superstar ne fecero crescere gradualmente ma inesorabilmente l’interesse, facendone la prima attrazione sportiva non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero. La storia è conosciuta, sappiamo tutti ciò che fece vincere Magic Johnson ai Los Angeles Lakers, stesso discorso vale per Larry Bird dei Boston Celtics, ma chi è riuscito a metterli sotto e rimanere nella leggenda è sempre e solo lui, Michael Jordan con i suoi Chicago Bulls.
    Anche Charles Barkley, ex stella dei Philadelphia 76ers, Phoenix Suns, e Houston Rockets, ha detto la sua:

    • Io e Michael siamo d’accordo al 100% su questo punto. Se tu sei il 2 volte M.V.P. in carica non vai da nessuna parte. Sono gli altri a dover venire da te. Quello che è successo è ridicolo. LeBron mi piace, è un grande giocatore. Ma non penso che nella storia dello sport si sia mai visto un 2 volte M.V.P. lasciare la sua squadra per andare a giocare con altra gente

    Poi sferra il colpo finale che risulta tagliente come la lama di una ghigliottina (che decapita il “Re”):

    • LeBron non sarà mai come Jordan. Non scherziamo. Potrà vincere tutti i titoli che vorrà, ma questa sua scelta lo toglie completamente da ogni paragone con M.J. Sarebbe stato onorevole restare a Cleveland e cercare di vincere come “The Man”. Se solo avesse vinto un anello a Cleveland, sarebbe stata una grandissima cosa, un’impresa veramente da ricordare visto ciò che è diventata Cleveland nella storia degli sport professionistici. Ma ora non mi interessa quanti titoli potrà vincere a Miami. Perché Miami è chiaramente la squadra di Dwyane Wade“.

    Insomma, piovono ancora critiche sul “Prescelto”, e l’unica cosa certa in tutta questa storia è che non finiranno di certo qui.

  • Jabbar shock: “Ho la leucemia”

    Jabbar shock: “Ho la leucemia”

    Kareem Abdul JabbarUna brutta notizia piomba sul mondo dello sport e del basket in particolare: Ferdinand Lewis Alcindor junior, più noto come Kareem Abdul Jabbar (nome cambiato, nel 1971, in seguito alla sua conversione all’Islam avvenuta nel 1964) è malato di una rara forma di leucemia.
    E’ stato lo stesso Jabbar a rendere pubblica la notizia, aggiungendo di aver voluto comportarsi allo stesso modo del suo ex compagno di squadra ai Los Angeles Lakers Magic Johnson, perchè “riuscire ad esporsi in prima persona significa salvare altre vite”.

    La malattia è stata diagnosticata a Jabbar nel dicembre scorso. E proprio da quel momento si è sottoposto (e tuttora si sta sottoponendo) ad un trattamento per combattere la malattia. I risultati, a quanto pare, sono molto incoraggianti. Ci sono ottime possibilità che l’ex cestista possa continuare a vivere.

    Jabbar è stato uno dei centri più forti che abbiano mai messo piede su un parquet. Sfruttando la sua altezza (218 cm) è riuscito a dominare in qualsiasi area pitturata. Già al College, la NCAA, per limitarne lo strapotere fisico, abolì addirittura la schiacciata. Nonostante ciò portò UCLA (la sua Università) a 3 titoli consecutivi (1967-1969).
    Nel 1969 fu la prima scelta nel draft della NBA, chiamato dai Milwaukee Bucks. Vinse un titolo nella stagione 1970-71 insieme a Oscar Robertson. Nel 1975 passa ai Los Angeles Lakers, dove raggiunse la consacrazione grazie anche alla presenza in squadra di un giocatore fenomenale come Magic Johnson. A Los Angeles vinse altri 5 titoli.
    Nell’arco della sua carriera venne eletto 6 volte miglior giocatore dell’anno. È tuttora il primo realizzatore nella storia dell’NBA.

  • Magic Johnson compie 50 anni. Il mondo del basket gli regala il giusto tributo

    Magic Johnson compie 50 anni. Il mondo del basket gli regala il giusto tributo

    Il grande cestista americano festeggia il suo 50esimo compleanno. Una carriera costellata di successi, ma afflitta anche da un dramma: Magic combatte da 18 anni contro il virus Hiv evitando l’Aids. E con la sua fondazione anche oggi continua a fare magiemagic johnson

    Una mattina del 1980 l’amico e compagno Kareem Abdul Jabar lo chiamò: “Non sto bene, stasera non posso giocare. Mancavano poche ore a gara 6 della finale Nba contro Philadelphia. Ervin “Magic” Johnson rispose: “Tranquillo, ti sostituisco io”. Quella sera Magic, che era un playmaker, giocò da pivot, e lo fece alla grande, trascinando i Lakers alla vittoria e segnando 42 punti. Play atipico, con i suoi 2 metri e 6, sapeva adattarsi a qualsiasi ruolo. Magic, è riuscito ad adattarsi persino a un avversario durissimo come il virus Hiv. Il campione dei Lakers annunciò di essere sieropositivo l’8 novembre 91, ma pochi mesi dopo prese comunque l’aereo per Barcellona: da bravo showman qual’era non volle perdersi la festa del Dream Team all’Olimpiade del 92. Seppe vincere anche la resistenza dei colleghi che avevano paura del contagio e dopo quattro anni di assenza fece il suo rientro nella Nba nel 96, giocando ancora alla grande nonostante i 37 anni.

    Si scontrò un’ultima volta con Michael Jordan, nella sfida fra i miti dell’Nba. Magic ha vinto un po’ meno di Air, 5 titoli, ma vanta un primato difficilmente raggiungibile, unico rookie della storia a vincere il titolo di Mvp delle finali. La maglia 32 è stata ritirata dai Lakers, i suoi assist no look sono entrati nella storia, faccia da una parte palla dall’altra, lui ha saputo guardare dritto negli occhi la malattia e sfidarla. Con la sua Magic Johnson Foundation raccoglie fondi per la ricerca scientifica e da 18 anni lotta con il virus evitando l’Aids. L’ennesima magia di Magic.
    da: sky sport

    NBA.com invece ha raccolto la top ten delle dieci migliori giocate per festeggiare il grande Magic