Tag: maarten stekelenburg

  • Roma, Stekelenburg che figuraccia! E’ colpa di Baldini?

    Roma, Stekelenburg che figuraccia! E’ colpa di Baldini?

    Concluso il calciomercato, finite le beghe condominiali, è tempo di bilanci. Tra le squadre di Serie A che più hanno deluso in questa sessione invernale c’è la Roma di Franco Baldini e Walter Sabatini. L’acquisto del solo Torosidis ci lascia alquanto perplessi. La sensazione infatti è che non si sia fatto nulla per rinforzare l’attacco, decisamente spuntato dopo l’infortunio occorso a Mattia Destro, che resterà fuori per più di due mesi. A conti fatti, se dovesse infortunarsi Osvaldo, Zeman non avrebbe altre soluzioni se non quella di schierare l’uruguaiano Lopez, ancora impegnato con l’Uruguay nel Sudamericano Under 20, che in questi giorni sta vivendo le sue battute conclusive. I tifosi giallorossi si chiedono se la dirigenza avesse potuto operare meglio in questi trenta giorni di mercato, non limitandosi al solo acquisto del terzino greco. Senza dimenticare la figuraccia di ieri sera con Stekelenburg.

    Franco Baldini, due anni dopo anche Stekelenburg

    Arrivato da Londra dopo l’esperienza in simbiosi con Capello, Franco Baldini sembrava poter esercitare quel carisma necessario per condurre la nuova società americana alle vette della classifica italiana. Due anni dopo però, i due progetti tecnici avallati dal direttore generale non hanno avuto molta fortuna. L’avventura di Luis Enrique si risolse con un vero e proprio fallimento, senza neanche la qualificazione in Europa League. Salutato lo spagnolo, Franco Baldini in accordo con Sabatini sceglie di affidare la squadra a Zdenek Zeman.

    Franco Baldini | ©Claudio Villa/Getty Images
    Franco Baldini | ©Claudio Villa/Getty Images

    I maligni leggono ciò come una scelta di comodo, con il tecnico boemo pronto a ricoprire il ruolo di parafulmine di fronte alle scelte più o meno discutibili della dirigenza. L’avvio di stagione non è quello auspicato in estate, ma le critiche sono quasi esclusivamente rivolte contro l’allenatore. A ben guardare però, più di una colpa è da attribuire anche alla coppia Baldini-Sabatini, colpevoli di non aver allestito una squadra su misura del tecnico, il cui credo tattico è noto fin dai tempi di Adamo ed Eva.

    Non è infatti colpa di Zeman se la rosa non offre due esterni d’attacco, o un registra di dinamismo e quantità come richiesto da Zeman, in grado di saper verticalizzare all’istante (alla Verratti per intenderci). Ma l’analisi può e deve essere allargata anche alle famose “regole” richieste da Zeman, quelle che sono mancate al momento dell’intervista di Stekelenburg di qualche giorno fa, durante la quale l’olandese ha sparato a zero contro lo stesso boemo. Avete mai sentito dichiarazioni del genere in seno ad una società gestita in maniera credibile e autorevole?

    In ultima analisi, sull’operato biennale di Franco Baldini alla Roma, rischia di pesare come un macigno la gestione della trattativa che avrebbe dovuto portare Stekelenburg al Fulham, con l’arrivo di Viviano nella capitale. Ha dell’assurdo che in una società importante come quella giallorossa ci si trovi a fare i conti con degli episodi così grotteschi, come quello che hanno visto protagonista nel pomeriggio di ieri il portiere olandese, prima ceduto agli inglesi e poi chiamato (invano) mentre quest’ultimo era già in aereo per avvisarlo che la trattativa fosse saltata. D’accordo, Zeman non sarà un santo, però non si può non sottolineare il caos a livello dirigenziale che regna a Roma.

  • Stekelenburg-Fulham, la Roma blocca la cessione in volo

    Stekelenburg-Fulham, la Roma blocca la cessione in volo

    Steccato. Anche stavolta Stekelenburg è uscito a farfalle e sarà costretto a sorbirsi il simpatico Zeman per il resto della stagione, con ogni probabilità in panca. Per fortuna che da quest’anno è entrata in vigore la panchina lunga, e così Stek potrà contare su una discreta distanza di sicurezza tra sé e il boemo, il che non guasta mai quando c’è un po’ di attrito proprio tra te e il tuo allenatore. Ma stavolta il pacco rifilato all’olandese è davvero di quelli potenti, manco fossimo ad Affari tuoi. Ricapitoliamo quanto successo nelle ultime ore in quel di Roma. Allora, tutto ha inizio intorno a metà pomeriggio, quando la società giallorossa va all’assalto di Viviano, convinta di poterlo strappare alla Fiorentina. Restando di quella convinzione, Franco Baldini e compagnia bella danno l’ok per la cessione di Stekelenburg al Fulham, dove ad aspettarlo c’è Martin Jol, che nell’ordine delle idee di Stek sta al bianco quanto Zeman sta al nero.

    Stekelenburg, se solo sapessi

    Stekelenburg ancora un portiere della Roma | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Stekelenburg ancora un portiere della Roma | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    L’olandese non crede ai suoi occhi, e prima di lasciarselo dire due volte parte col primo volo che gli capita tra le mani, direzione Inghilterra. Vatti a fidare però del mercato. Mentre Stekelenburg sta sorseggiando un bicchiere di spumante con la spilungona di turno, la Roma si ritrova inguaiata fino al collo, dal momento che la Fiorentina decide di trattenere Viviano. I giallorossi non si danno per vinti però, e cercano disperatamente un altro portiere. Dopo minuti frenetici, accorgendosi che persino il buon Dida (e sottolineamo Dida) è accasato, la Roma decide di richiamare Stekelenburg.

    E qui nasce un bel qui pro quo. Nel momento in cui noi stiamo scrivendo l’articolo, tecnicamente Stek sta ancora bevendo il suo bel spumantino insieme alla hostess, non essendo raggiungibile in alcun modo (hai visto mai un cellulare che prende a ottomila metri d’altezza, manco l’iPhone che devono ancora progettare). E ora chi glielo dice all’olandese che deve ritornare a Roma? Nessuno, fino a quando non toccherà il suolo inglese e gli faranno leggere questo articolo. Roma, non si gioca con i sentimenti delle persone…

  • Stekelenburg contro Zeman e Roma: cessione a Gennaio?

    Stekelenburg contro Zeman e Roma: cessione a Gennaio?

    Tensioni in casa Roma per la posizione del portiere olandese Maarten Stekelenburg che ha ormai perso il posto da titolare in campionato e che “spara a zero” contro la società, contro il tecnico Zeman ed anche contro il collega uruguaiano Goicoechea, evidenziando di non aver digerito affatto la situazione e decidendo di rompere il silenzio sfogando tutto il suo dissapore, contestando direttamente la stessa scelta della società che ha deciso per un acquisto “inutile” (il riferimento è proprio a Goicoechea, ndr) considerando la presenza in organico di due buoni portieri, lui stesso e Lobont, “perchè avrebbe dovuto essercene un terzo? Io voglio giocare titolare”. Le parole del portiere olandese, rilasciate ad una testata giornalistica online del suo paese – Sportpromotion.nl – non passeranno, però, inosservate ed è probabile che la Roma decida di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti del suo portiere, comminandogli una multa salata per l’intervista rilasciata e, soprattutto, perchè questa non era stata autorizzata dalla società considerando anche quali fossero i contenuti “forti” delle sue dichiarazioni, che senza mezzi termini criticavano la scelta di mercato della società romanista. A ciò si sono aggiunte, poi, anche parole di fuoco all’indirizzo di Zeman, con il portiere olandese che ha rivelato di non aver ricevuto alcuna spiegazione in merito alla decisione del tecnico di togliergli il posto da titolare in squadra: un atteggiamento che Stekelenburg non ha affatto gradito anche perchè tale situazione gli ha creato una sorta di frustrazione: “non so su cosa devo lavorare di più per migliorare”.

    Stekelenburg contro la Roma | © Vittorio Zunino/Getty Images
    Stekelenburg contro la Roma | © Vittorio Zunino/Getty Images

    A questo si aggiunge la volontà di Maarten Stekelenburg di preservare il suo ruolo di portiere di primo piano che, a causa dello scarso impiego della Roma, rischia di compromettere anche la sua presenza in Nazionale, così come accaduto per l’amichevole tra Olanda ed Italia in programma ad Amsterdam il prossimo 6 Febbraio, per la quale il ct orange Van Gaal lo ha escluso dalla lista dei convocati già diramata.

    Il malcontento di Stekelenburg, dunque, potrebbero spingerlo lontano da Roma, sia per propria volontà che della società giallorossa: infatti, oltre alla multa, pare che la dirigenza romanista sia intenzionata anche a rivedere la stessa posizione  di Stekelenburg per l’immediato futuro, e che voglia provare a cedere già in questo mercato di gennaio il portiere ribelle per il quale gli estimatori sembrano non mancare. Pare, infatti, che il Milan abbia proposto nei giorni scorsi uno scambio alla pari con Marco Amelia ma che il tecnico Zdenek Zeman non consideri positivamente l’arrivo dell’attuale portiere rossonero, e che la società giallorossa voglia provare a ricavare almeno sei milioni di euro dall’eventuale cessione di Stekelenburg.

    In tal senso, non è sa escludersi che possa esservi l’interessamento da parte del Real Madrid per sostituire temporaneamente Iker Casillas, che starà fuori per due mesi per la frattura del primo metacarpo della mano sinistra. Josè Mourinho gradirebbe l’arrivo del portiere olandese della Roma, anche se la stampa iberica e, in particolare, il quotidiano As annuncia tra i “papabili” anche il nome di Julio Cesar, pupillo dello Special One ai tempi del triplete interista, ed attualmente al Qpr.

  • Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Dopo che il Milan ha sfatato il tabù San Siro con la vittoria sul Cagliari restano solamente altre due big che nel proprio impianto non hanno ancora vinto una gara. Sono l’Inter a la Roma. I giallorossi di Zeman infatti sprecano una ghiottissima chance per rompere questa maledizione pareggiando in casa per 1-1 contro la Sampdoria dopo aver giocato un tempo intero in superiorità numerica. Non basta infatti il gol numero 216 in Serie A per Totti, che raggiunge così Altafini e Meazza in questa speciale graduatoria. E sì perché nella ripresa Stekelenburg combina la frittatona permettendo ai liguri di pareggiare con Munari.

    E per poco la formazione ospite non trova il colpaccio con Icardi. Nonostante lo stop di un turno dovuto ai noti fatti di Cagliari dunque la squadra giallorossa non sfrutta la freschezza rispetto all’avversario. Gli undici iniziali che presentano grosse defezioni in attacco: Osvaldo da una parte e Maxi Lopez dall’altra. Nella Roma fuori inizialmente anche De Rossi. Al suo posto Tachtsidis. Il primo tempo è un monologo capitolino. La formazione di Zeman si schiera stabilmente nella metà campo avversaria cercando in ogni modo di aggirare la difesa doriana. E anche quando ci riesce trova un super Romero che prima blocca due volte Destro, in uscita bassa e su tiro da distanza ravvicinata, e poi si ripete con Lamela.

    Poco dopo la mezz’ora però la Roma passa con un gol fortunoso nato a seguito di una mischia in area: doppia conclusione di Destro e subito dopo tiro sbagliato di Florenzi che si trasforma in assist per Totti il quale deposita in rete senza problemi. La Sampdoria è tutta in qualche contropiede di Eder e le cose per Ferrara si complicano quando perde anche l’infortunato Pozzi. Al suo posto Krsticic. Ad inizio ripresa la Sampdoria non ha nemmeno il tempo di riassettarsi che resta in dieci uomini: Maresca si becca il secondo giallo per un fallo su Lamela e obbliga i suoi, già sotto di un gol, a giocare la ripresa in dieci. Tutto facile sulla Roma. Ma solo sulla carta.

    L’esultanza della Sampdoria © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Poiché la Sampdoria anziché accusare il colpo va alla ricerca del pari. Che trova al 17’ quando su un tiro cross senza pretese Stekelenburg si fa sfuggire la palla dalle mani e per Munari è un gioco da ragazzi insaccare. E per poco non arriva la beffa per la formazione di Zeman quando Icardi si invola verso la porta avversaria ma Castan lo ferma poco prima della conclusione a rete. E’ di Lamela l’ultimo tentativo ma il risultato non cambia. Per la Sampdoria continua l’imbattibilità in questo campionato.

    LE PAGELLE DI ROMA-SAMPDORIA:
    Stekelenburg 4,5: Il suo errore è pesantissimo. Si perché permette alla Sampdoria di pareggiare, e per poco di vincere, sia perché fa crollare il morale della squadra.
    Castan 6,5: Non avesse fermato Icardi staremmo a parlare di disfatta giallorossa. Provvidenziale in quell’episodio.
    Totti 7 : Raggiunge lo storico traguardo di 216 reti anche se lui sperava di festeggiarlo con un successo. Un vero peccato.
    Romero 7: Provvidenziale in più circostanze dimostra di avere tutte le carte in regola per giocare in Serie A.
    Maresca 4,5: La sua ingenuità lascia la Samp in dieci. Che sia un bene o un male però, visto il risultato finale, non si sa.
    Eder 7: Con la sua rapidità la Sampdoria riesce ad allungarsi e rifiatare. Quando si tratta di partire in contropiede lui è lì, sempre pronto.

    IL TABELLINO DI ROMA-SAMPDORIA:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 4,5; Taddei 6, Burdisso 6, Castan 6,5, Balzaretti 6; Marquinho 5, Tachtsidis 5,5 (18′ st De Rossi 5,5), Florenzi 6,5; Lamela 6, Destro 5, Totti 7. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinhos, Romagnoli, Piris, Perrotta, Lopez, Tallo. Allenatore: Zeman 5
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero 7; Berardi 6, Gastaldello 6, Rossini 6, Costa 5,5; Munari 6,5, Maresca 4,5, Obiang 6; Estigarribia 6 (5′ st Icardi 6), Pozzi sv (32′ Krsticic 5) , Eder 7 (34′ st Soriano sv). In panchina: Berni, Castellini, De Silvestri, Poulsen, Mustafi, Renan. Allenatore: Ferrara 7

    Il video di Roma-Sampdoria:
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  • Roma-Bologna 2-3, harakiri giallorosso. Gilardino guida la rimonta

    Roma-Bologna 2-3, harakiri giallorosso. Gilardino guida la rimonta

    Disastro Roma. I giallorossi di Zdenek Zeman escono sconfitti per 3 a 2 all’Olimpico contro il Bologna, dopo essere stati avanti di due reti sino a 18’ dalla fine. Una sorta di harakiri per i capitolini che per la seconda volta in questa stagione non riescono a conquistare la vittoria casalinga. Le reti di Florenzi e Lamela nel primo quarto d’ora sembravano aver messo in discesa la gara dei padroni di casa ma un altro quarto d’ora, quello finale, gli è stato fatale a causa della doppietta di Gilardino e alla segnatura di Diamanti.

    E pensare che nel primo tempo si era vista una gran bella Roma, praticamente impeccabile, l’altra faccia della medaglia rispetto alla ripresa quando la difesa ha fatto acqua da tutte le parti lasciando al Bologna la possibilità di recuperare il doppio svantaggio e firmare la clamorosa beffa. Una sola sorpresa nei due undici iniziali: Zeman infatti decide di schierare sin dal primo minuto Lamela al posto di Nico Lopez.

    L’avvio dei romanisti è furente, e dopo appena 6’ Totti scaglia un gran tiro verso la porta avversaria centrando la traversa, sulla sfera si avventa Florenzi che insacca. La partita è a senso unico e al quarto d’ora ecco che Lamela di sinistro riesce ad insaccare con il gradito aiuto del palo. Totti e compagni girano che è una meraviglia ma in avanti non si riesce a concretizzare quanto creato, complice un Destro non al top.

    Nella ripresa Pioli vuole una svolta e per questo cambia inserendo Pazienza e Pulzetti al posto di Perez e Guarente. Ma inizialmente è la Roma a gare meglio e ci vuole un grande Agliardi dopo 10’ per fermare un colpo di testa di Totti con la palla che rimbalza sul palo. I minuti passano e la Roma sembra controllare. Zeman fa rifiatare Pjanic e Lamela inserendo Marquinho e Nico Lopez. Il Bologna a sorpresa cresce, tanto da far scomparire la squadra di casa. E’ il 27’ quando su un cross di Kone si avventa Gilardino che liberatosi da Burdisso mette alle spalle di Stekelenburg.

    Gilardino e Diamanti esultano © Paolo Bruno/Getty Images

    Il portiere giallorosso, appena un minuto dopo, deve chinarsi per raccogliere nuovamente la palla in fondo al sacco quando Diamanti beffa Piris e insacca in rete. Zeman non ci sta e toglie lo stesso Piris per inserire Marquinhos mentre dall’altra parte Pioli inserisce Garics per Motta. In pieno recupero su un cross a centro area Stekelenburg e Burdisso la combinano grossa scontrandosi e lasciando il via libera a Gilardino per fare il 3-2. Il tentativo di Totti poco dopo non ha gli effetti sperati: la festa a fine gara è tutte per gli increduli emiliani.

    LE PAGELLE DI ROMA-BOLOGNA
    Burdisso 4,5: Ha due gol sulla coscienza, il primo e l’ultimo. Quello che dà il via e quello che completa la rimonta bolognese. Domenica disastrosa.
    Totti 6,5: Tra i pochissimi a combinare qualcosa di buono. Parte da lui la palla dell’1-0, sfiora altre due volte il gol centrando due legni. Ne servirebbero dieci come lui.
    Destro 5: In avanti è l’unico a non combinare nulla di buona. Una gara non alla sua altezza.
    Agliardi 7: Decisivo con i suoi interventi, tenendo a galla il Bologna nei momenti di difficoltà.
    Diamanti 7: Ancora una volta tra i migliori. Un gol e tanta classe al servizio di Pioli.
    Gilardino 7,5: La sua doppietta risulta essere decisiva. Da bomber di razza combina poco inizialmente ma è letale nel momento decisivo.

    IL TABELLINO DI ROMA-BOLOGNA
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5; Piris 5 (31′ Marquinhos sv), Burdisso 4,5, Castan 5,5, Balzaretti 6; Florenzi 6,5, Tachsidis 6,5, Pjanic 6 (25′ st Marquinho sv); Lamela 6,5 (24′ st Nico Lopez sv), Totti 6,5, Destro 5. In panchina Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Taddei, Lucca, Tallo. Allenatore: Zeman 5
    BOLOGNA (4-3-2-1): Agliardi 7; Motta 6 (32′ st Garics sv), Antonsson 5,5, Cherubin 6, Morleo 6; Taider 6, Perez 5 (1′ st Pazienza 6), Guarente 5,5 (1′ st Pulzetti 6); Kone 6,5, Diamanti 7; Gilardino 7,5. In panchina: Curci, Lombardi, Carvalho, Abero, Sorensen, Pasquato, Gimenez, Acquafresca, Gabbiadini. Allenatore: Pioli 7

    LE AZIONI SALIENTI DI ROMA-BOLOGNA
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  • Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Seconda giornata ad Euro 2012. Al via il girone di ferro che vede inserite nel gruppo B di questi Europei Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca. Saranno proprio gli olandesi vice campioni del mondo ad aprire le danze sfidando la Danimarca a Kharkiv alle ore 18 in diretta su RaiUno. Arbitro della sfida sarà lo slovacco Damir Skomina.

    Gli orange guidati dal ct Van Marwijk avranno di fronte la cenerentola del gruppo ovvero la Danimarca del ct Morten Olsen. I danesi hanno obiettivamente poche chance di approdare alla fase successiva anche se faranno di tutto per impensierire le tre grandi avversarie. Gli olandesi, vincitori degli europei nel 1988, si attestano come una delle squadre da battere nella rassegna europea iniziata ieri e dovranno fare attenzione alla gara d’esordio odierna visto che le successive due partite del girone saranno molto più probanti. Una curiosità, così come due anni fa ai mondiali africani, l’Olanda avrà di fronte nella gara d’esordio la nazionale danese. I tifosi olandesi sperano però in un epilogo più felice rispetto alla rassegna mondiale di due anni orsono.

    Robin van Persie e Ibrahim Afellay © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    Tra le fila danesi spicca il talentuoso Christian Eriksen, trequartista classe 1992 dell’Ajax, che insieme a Nicklas Bendtner, centravanti in forza al Sunderland, potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa dell’Olanda, tutt’altro che imperforabile se si pensa alla coppia centrale formata da Heitinga (Everton) e Bouma (Psv). Tuttavia la vera forza dello scacchiere orange la si intuisce da metà campo in su dove il muro De Jong e Van Bommel copre le spalle al trio Robben, Afellay e Sneijder. A completare il quadro ecco la punta di diamante dell’attacco orange Robin Van Persie, capocannoniere dell’ultima Premier League e pezzo pregiato del mercato europeo. A difendere la porta olandese ci sarà il portierone della Roma Maarten Stekelenburg, che ha giocato da titolare anche il mondiale 2010 perso in finale ai supplementari contro la Spagna. Non solo in campo l’Olanda fa paura anche se diamo uno sguardo alla panchina dove siederanno gente del calibro di Rafael Van der Vaart, Dirk Kuyt e Klaas-Jan Huntelaar (48 gol in 48 presenze stagionali con lo Schalke 04).

    Le due nazionali si sono affrontate in 28 occasioni (23 volte in amichevole). Il bilancio pende dalla parte degli olandesi (12 vittorie) rispetto alle sette vittorie danesi. In nove occasioni le rispettive nazionali si sono divise la posta in gioco. Tuttavia il precedente più importante si è giocato agli Europei del 1992, quando a sorpresa la Danimarca (ripescata pochi giorni prima dell’inizio degli Europei) estromise in semifinale l’Olanda di Van Basten e poi vinse il titolo europeo. L’ultimo precedente in ordine temporale è datato 14 giugno 2010 ai mondiali africani; in quell’occasione gli olandesi si imposero 2-0 grazie all’autorete di Agger e alla rete di Kuyt.

    Le quote Snai chiariscono come l’Olanda sia netta favorita dell’incontro. Infatti la vittoria degli orange è quotata ad 1,60 mentre il pareggio e la vittoria danese sono quotati rispettivamente a 3,60 e 5,75. Il risultato esatto più probabile è il 2-0 quotato a 6,50 mentre  il principale indiziato come primo marcatore della sfida è Robin Van Persie quotato a 5.

    Olanda-Danimarca probabili formazioni

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Bouma, Willems; Van Bommel, De Jong; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. Allenatore: Van Marwijk.

    Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S.Poulsen; Kvist, Zimling; Krohn Dehli, Eriksen, Rommedhal; Bendtner. Allenatore: Olsen.

    SPECIALE EURO 2012

  • Genoa a porte chiuse. Stangata Lamela, 3 giornate

    Genoa a porte chiuse. Stangata Lamela, 3 giornate

    Erano attese per oggi pomeriggio le decisioni del giudice sportivo in merito alla 34esima giornata di Serie A, con particolare interesse il responso su Marassi e sulla prova tv da adottare nei confronti di Lamela.

    Per quanto riguarda il primo caso, in seguito all’interruzione in Genoa – Siena di domenica pomeriggio indotta dai tifosi genoani per oltre 40 minuti, Tosel non ha optato per la squalifica del campo decidendo di chiudere i cancelli dell’impianto genovese al pubblico per due turni, in pratica fino alla fine della stagione perchè il Genoa in queste ultime cinque giornate che mancano al termine del campionato sarà impegnato tre volte fuori casa. Porte chiuse quindi con Cagliari e Palermo. Marassi era stato teatro di una vergognosa contestazione del tifo rossoblu nei confronti della squadra con diverse centinaia di persone che dalla Gradinata Nord si erano trasferiti nei Distinti sfondando le porte di separazione tra i due settori, cominciando un fitto lancio di oggetti e di alcuni petardi in campo a scopo intimidatorio e pretendendo dai giocatori del Genoa l’umiliante e “punitiva” consegna di maglie e pantaloncini dopo la quarta rete siglata dal Siena al 53′.

    Genoa Siena, contestazione Marassi © Valerio Pennicino/Getty Images

    Richiesta alla quale i giocatori hanno dovuto sottomettersi a malincuore, una scena che sui campi di calcio non si era mai vista prima d’ora. La situazione poi è stata sbloccata grazie alla mediazione di Sculli che ha convinto i pseudo-tifosi a far riprendere il gioco senza ulteriori tensioni. Opinioni contrastanti in merito al comportamento del giocatore, alcuni hanno sottolineato la provvidenzialità del suo intervento altri invece ne hanno condannato l’atteggiamento per essere andato a trattare con persone etichettate come delinquenti (Abete, ndr).

    Grazie all’ausilio della prova tv il giudice sportivo ha inflitto tre giornate di squalifica a Erik Lamela, reo di aver sputato un avversario, Stephan Lichtsteiner, durante il posticipo di ieri sera Juve – Roma. Il gesto deplorevole del fantasista argentino non è stato sanzionato perchè non visto dal direttore di gara Bergonzi (condizione necessaria per applicare la prova televisiva). Nelle immagini viene appurato che il terzino elvetico della Juventus indica 4 con le dita (il risultato della partita) a mò di sfottò (emulando Totti in un Roma – Juve dell’8 febbraio 2004) in un battibecco con il giocatore giallorosso, Lamela gli si avvicina e sputa in direzione del giocatore bianconero cogliendolo sulla spalla. Il ventenne attaccante salterà quindi i prossimi impegni contro Fiorentina, Napoli e Chievo decisivi per la corsa al terzo posto che vale l’accesso ai preliminari di Champions o per garantire almeno l’ingresso in Europa League la prossima stagione. Non è escluso che anche la Roma punisca il giocatore con una multa salata, come affermato dal ds Walter Sabatini ai microfoni nel post partita di ieri sera.

    Infine completando il quadro degli squalificati, il giudice sportivo ha fermato per un turno Bonera del Milan, Bojan e Stekelenburg della Roma, Pasqual della Fiorentina, Mesto e Rossi del Genoa, Quagliarella della Juventus e Von Bergen del Cesena. La Fiorentina è stata costretta a pagare un’ammenda di 20 mila euro per i cori razzisti dei propri sostenitori indirizzati verso due giocatori dell’Inter e per aver sfiorato l’arbitro con una moneta lanciata in campo.

  • Lecce – Roma, le formazioni. Luis Enrique deve rinunciare a Totti

    Lecce – Roma, le formazioni. Luis Enrique deve rinunciare a Totti

    Una delle ultime chiamate in ottica salvezza per il Lecce che dopo il deludente pareggio interno contro il Cesena fanalino di coda chiede spazio alla Roma. Un impegno tutt’altro che agevole per gli uomini di Cosmi contro il team di Luis Enrique, galvanizzato dalla valanga di reti rifilate al Novara e che crede ancora nel terzo posto che vale i preliminari di Champions League, complice anche il cammino non impeccabile di chi sta davanti.

    Non tanti problemi di formazione per il tecnico dei salentini che oltre a Julio Sergio non dovrebbe avere grossi problemi, anche se persiste il dubbio relativo ad Esposito ancora non al top. Al rientro invece Obodo che ha smaltito i postumi dell’infortunio al ginocchio. Davanti a Benassi, nel 3-5-2 disegnato da Cosmi, agiranno Oddo, Miglionico e Tomovic in difesa. In mezzo al campo il trio formato da Giacomazzi, Blasi e Devecchio mentre sugli esterni il compito di pungere è assegnato a Cuadrado e Brivio. In avanti toccherà a Di Michele fare coppia con Muriel. Prevista panchina, almeno inizialmente, per Obodo e Bojinov.

    Totti e Luis Enrique © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Nella Roma invece non ci sarà, come noto da diversi giorni, il capitano Totti, causa un affaticamento al polpaccio sinistro. Out anche Borini, Simplicio, Cassetti, Greco, Juan, Burdisso e Lobont. Recupera invece il talentuoso Pjanic a centrocampo ma dovrebbe cominciare solamente dalla panchina. Nel 4-3-3 di Luis Enrique, davanti al portiere Stekelenburg agiranno Kjaer e Heinze centrali con Taddei e Josè Angel sulle corsie laterali. In mezzo al campo il trio formato da Gago, De Rossi e Marquinho, mentre in avanti il compito di bucare la difesa pugliese verrà affidato a Lamela, Osvaldo e Bojan.

    Lecce Roma, le probabili formazioni:
    Lecce (3-5-2): Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado, Giacomazzi, Blasi, Delvecchio, Brivio; Muriel, Di Michele. In panchina: Petrachi, Di Matteo, Carrozzieri, Bertolacci, Obodo, Corvia, Bojinov. Allenatore: Cosmi
    Roma (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Kjaer, Heinze, Josè Angel; Gago, De Rossi, Marquinho; Lamela, Osvaldo, Bojan. In panchina: Curci, Rosi, Cicinho, Pjanic, Perrotta, Viviani, Tallo. Allenatore: Luis Enrique

  • Coppa Italia, Juventus  Roma 3-0, è semifinale per i bianconeri

    Coppa Italia, Juventus Roma 3-0, è semifinale per i bianconeri

    Negli ultimi anni la Roma aveva eliminato i bianconeri dalla Coppa Italia per ben due volte, ma questa volta la squadra di Conte ha superato l’ostacolo senza troppi problemi e con grande merito. Sul campo si è vista una netta supremazia da parte della Juventus, priva di 5 uomini titolari, ma che le riserve non hanno fatto rimpiangere, a dimostrazione che il lavoro di squadra vale molto più del singolo giocatore.
    Dall’altra parte una Roma che non ha mai impensierito la squadra bianconera, ha giocato finchè la perla di Del Piero non ha tagliato completamente le gambe alla squadra di Luis Enrique, ma era chiara la supremazia sia come gioco sia come divario tecnico tra le due squadre.

    Antonio Conte | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Conte ha adattato l’ennesimo modulo con il 3-5-2 per esaltare i giocatori a disposizione viste le tante assenze e le scelte forzate in difesa vista la ristretta rosa di difensori disponibili, in attesa dell’acquisto quasi concluso di Caceres.
    La Juventus subito in vantaggio al 6’ con Giaccherini che scatta sul filo del fuorigioco, si presenta a due passi dal portiere giallorosso e mette in rete.
    Fino al 29’ la gara è rimasta aperta per i giallorossi, fino a quando Del Piero ha deciso di segnare il primo gol stagionale, con un “gol alla Del Piero“, mettendo la palla sotto all’incrocio dei pali con un tiro a rientrare dal limite dell’area di rigore, gol fantastico partita già chiusa visti gli sterili attacchi della roma portati quasi sempre da Pjanic il migliore dei suoi, con Storari sempre attento.

    Nella ripresa è sempre la Juventus a comandare il gioco aspettando la Roma e ripartendo in contropiede, ma le occasioni migliori sono sempre per la Juventus che sfiora ripetutamente il gol del definitivo k.o. avvantaggiati dall’espulsione di Lamela, colpendo anche la traversa con Quagliarella al suo rientro dopo l’operazione allo zigomo.
    Gol che arriva all’89’ grazie all’ennesima incursione in aria di Estigarribia che mette in mezzo un cross deviato in rete da Kjiaer nel disperato tentativo di anticipare Matri entrato al posto di Borriello, 3 a 0 meritato e tutti sotto la curva a festeggiare la semifinale in attesa di conoscere il prossimo avversario che uscirà dalla sfida di giovedì tra Milan e Lazio.
    Conte può ritenersi soddisfatto di tutti i suoi calciatori che stasera hanno battuto la Roma, meritano una citazione i giocatori meno impiegati fino ad oggi come Estigarribia devastante sulla corsia di sinistra, Giaccherini autore di una prova strepitosa e impreziosita dal suo secondo gol in pochi giorni e in Coppa Italia, della riconferma del giovane Marrone che non ha fatto rimpiangere Marchisio, Borriello che alla prima da titolare ha lottato su ogni pallone, e poi l’infinito capitano Del Piero, non soltanto per il gol stupendo, ma per quello che ancora oggi riesce a dare in campo.

    Reti: 6′ Giaccherini (J), 29′ Del Piero (J), 44′ st autogol Kjaer (R)

    Juventus: Storari 6; Bonucci 6, Barzagli 6, Chiellini 6; Lichsteiner 7, Marrone 6,5, Pirlo 6,5, Giaccherini 7 (43′ st Krasic), Estigarribia 7, Borriello 6 (18′ st Matri sv), Del Piero 7,5 (31′ st Quagliarella sv). A disposizione: Manninger, De Ceglie, Pazienza, Vidal. All: Conte.
    Roma: Stekelenburg 5,5, Josè Angel 5, Heinze 5,5, Kjaer 5,5, Taddei 4,5; Simplicio 5,5 (22′ st Greco sv), Gago 5, Pjanic 6; Totti 5, (26′ st Perrotta sv); Bojan 4,5, (7′ st Borini 5,5), Lamela 4. A disposizione: Lobont, Juan, Rosi, Viviani. All: Luis Enrique.

    Arbitro: Luca Banti 5, di Livorno
    Note: ammoniti Estigarribia (J), Barzagli (J), Pjanic (R), Simplicio (R), Totti (R) Krasic (J). Espulso Lamela (R) al 24′ st

  • Pagelle Novara-Roma. Finalmente Bojan

    Pagelle Novara-Roma. Finalmente Bojan

    Fontana 5,5: In due occasioni si oppone bene ai tentativi di Bojan, ma sul gol dello spagnolo nulla può. Ha qualche responsabilità sul colpo di testa di Osvaldo, di certo non irresistibile a tal punto da fargli sfuggire la palla dalle mani Paci 6: una partita senza infamia e senza lode, prova a portare qualche pericolo alla porta di Stekelenburg con un colpo di testa ma la palla finisce sopra la traversa. Rigoni 6: vedi Paci, con l’unica eccezione che da uno come lui ci si aspetta molto ma molto di più, è la pedina che può spostare le sorti della partita a favore dei suoi e contro una Roma non eccelsa volevamo vedere più rabbia agonistica da parte sua. Svolge il compitino. Morimoto 4,5: inguardabile, irritante e impalpabile, basterebbero questi tre aggettivi per descrivere la prestazione del giovane samurai, di certo Tesser nel mandarlo in campo da titolare si aspettava molto di più. Meggiorini 6: si danna l’anima, soprattutto quando sfruttando in maniera ottimale un buco difensivo di Cassetti si presenta a tu per tu con Stekelenburg che lo ipnotizza compiendo il miracolo sul suo tiro a botta sicura. da lì sparisce dal campo quasi avesse accusato il colpo. Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Morganella 5, Paci 6, Centurioni 5,5, Gemiti 4,5; Marianini 5,5 (30′ st Jeda 5), Porcari 6, Rigoni 6; Mazzarani 5 (7′ st Pinardi 6); Morimoto 4,5 (17’st Giorgi 5), Meggiorini 6. A disp.: Coser, Garcia, Pesce, Radovanovic.  

    Pablo Daniel Osvaldo| © Claudio Villa/Getty Images
    Stekelenburg 7: compie un miracolo su Meggiorini che evita alla sua squadra di tracollare anche in questo match, per il resto sta a guardare sul palo di Porcari e per il resto del match. Cassetti 5: fuori ruolo spaesato e in costante apprensione, manco avesse davanti Messi e co., ma quella non è la sua posizione e si vede, infatti l’unico vero grosso pericolo arriva da un suo buco su pressione di Meggiorini, però non si capisce perchè Luis Enrique s’intestardisca nello schierarlo da centrale. Pjanic 6,5: quando esce Greco e viene arretrato sulla linea dei centrocampisti inizia la parte buona della sua prestazione che gli consente di sfornare due assist vincenti e di non pestarsi i piedi con Lamela come capitava nella prima frazione di gioco quando spesso si trovava a dover condividere zolle del campo col giovane gaucho. Bojan 7: entra rivitalizza l’attacco ci prova due volte da lontano e alla terza buca Fontana, sbloccando la situazione. Forse meriterebbe un po’ più di fiducia adesso che trova la porta con più continuità. Osvaldo 6: si ha il merito di siglare la seconda rete in collaborazione con il portiere novarese, ma per il resto poca roba la sufficienza la guadagna solo per quello. Roma (4-3-2-1): Stekelenburg 7; Rosi 6,5 (34′ st Jose Angel sv), Burdisso 6,5, Cassetti 5, Taddei 6; Greco 5,5 (17′ st Bojan 7), Gago 5,5, De Rossi 6,5; Pjanic 6,5 (42′ st Perrotta sv), Lamela 6,5; Osvaldo 6. A disp.: Curci, Heinze, Simplicio, Borriello.