Tag: Luol Deng

  • NBA: Chicago più forte delle assenze

    NBA: Chicago più forte delle assenze

    Nove le partite Nba giocate nella notte. E’ stata proprio Chicago ad aprire il programma di oggi, con la vittoria alla Philips Arena di Atlanta. Successo per certi aspetti sorprendente, se si considera la lista infortunati presentata dai Bulls, orfani di Boozer, Noah e Hinrich. La giornata di oggi ha elevato però a protagonista Kyrie Irving. Il Rookie del 2011 ha battuto da solo Oklahoma City, sfoderando l’ennesima prestazione da urlo in stagione. Continuano a vincere gli Spurs, implacabili anche contro Washington. Successi interni per New York, Houston e Golden State, i cui impegni erano stati già alla vigilia bollati come tra i più semplici. Tornano alla vittoria anche i Timberwolves e i Bucks, rispettivamente contro New Orleans e Orlando. Infine Portland ha la meglio sui Jazz.

    Belinelli e Chicago se ne infischiano

    Nate Robinson e l'infinita Chicago | ©Kevin C. Cox/Getty Images
    Nate Robinson e l’infinita Chicago | ©Kevin C. Cox/Getty Images

    La trasferta ad Atlanta non sarebbe stata facile anche nell’eventualità che Chicago avesse a disposizione tutti i suoi elementi. Invece, dopo un primo tempo comunque equilibrato (44-43), i Bulls hanno cambiato marcia, andando a conquistare una vittoria simbolo. Il roster dei Bulls infatti si candida ad essere uno dei migliori di tutta la lega, non solo della Eastern Conference. Otto i giocatori impiegati da coach Thibodeau. Il migliore, anche se è difficile eleggere un giocatore più bravo di un altro oggi, è Luol Deng, top scorer con 25 punti (e 14 rimbalzi). Non può passare inosservata neanche la prova di Taj Gibson (doppia-doppia da 19 punti e altrettanti rimbalzi), ma neanche quella di Jimmy Butler (16 punti e 10 rimbalzi). E Belinelli? Per il nostro italiano 28 minuti da cinque punti (1/11 dal campo) e cinque assist. Vincendo oggi Chicago conquista la terza vittoria nelle ultime quattro partite.

    Sempre ad Est spingono forte i Knicks, che travolgono Sacramento con un perentorio 120-81. Ancora una volta a giocare un ruolo fondamentale nel successo di New York è la panchina, dalla quale arrivano 72 punti. Merito di Stoudemire (21 punti e un 10/10 dal campo) e di J.R. Smith, top scorer con 25 punti in soli 22 minuti, oltre a sei rimbalzi e 4 assist. C’è gloria anche per Carmelo Anthony, che nonostante segni nove punti entra nel club dei 17k (punti si intende).

    Vincono anche i Bucks contro Orlando (107-98), trascinati da Brandon Jennings (20) e Monta Ellis (21), senza dimenticare la prova di Larry Sanders, che chiude la serata con una doppia-doppia da 17 punti e 13 rimbalzi.

    La sorpresa della giornata è però offerta da Cleveland, capace di battere i Thunder per 115-110. Kyrie Irving, smaltita l’influenza che l’aveva un po’ frenato nei giorni scorsi, è letale per KD (32) e Russell Westbrook (28), che affondano sotto i colpi dello scatenato numero 2 dei Cavaliers. Irving mette a referto qualcosa come 35 punti (14 nell’ultimo quarto), regalandosi un’altra notte da (All) star.

    San Antonio approfitta del ko di Oklahoma per allungare ancora in classifica, battendo senza problemi Washington (96-86). Tony Parker è ancora il migliore dei suoi con 19 punti e 12 assist.

    Non si fermano più nemmeno i Warriors, che schiantano Phoenix alla Oracle Arena (113-93). Sebastien Curry ritorna sul parquet dopo due giornate di assenza ed è subito il migliore dei suoi con 29 punti e 8 rimbalzi.

    Nella corsa play-off, sorridono i Rockets, che affondano Charlotte al Toyota Center con il risultato finale di 109-95. Ad impreziosire la serata ci ha pensato James Harden con una fantastica tripla doppia (21 punti, 11 rimbalzi e 11 assist). Bene anche Patterson e Parsons, che segnano 24 punti a testa.

    Meno contenti invece saranno i tifosi dei Jazz, dopo la sconfitta rimediata al Rose Garden di Portland (105-99). Lillard (23) e Nolan Smith (13 punti dalla panchina), consegnano ai Blazers il successo nel secondo back-to-back tra le due squadra (48 ore prima a vincere era stata Utah). Agli ospiti non bastano i 18 punti e 5 assist di Paul Millsap.

    Infine Minnesota riscatta il ko subito 24 ore fa per mano dei Lakers, schiantando con un netto 115-86 gli Hornets. E’ Dante Cunningham a recitare per una volta il ruolo di protagonista segnando 18 punti (100% dal campo!).

    Tutti i risultati

    Hawks – Bulls 76-93
    Knicks – Kings 120-81
    Cavaliers – Thunder 115-111
    Rockets – Bobcats 109-95
    Timberwolves – Hornets 115-86
    Bucks – Magic 107-98
    Spurs – Wizards 96-86
    Blazers – Jazz 105-99
    Warriors – Suns 113-93

    Classifica della Eastern Conference

    1. Heat 29-14
    2. Knicks 30-15
    3. Bulls 29-18
    4. Pacers 28-19
    5. Nets 28-19
    6. Hawks 26-20
    7. Bucks 25-21
    8. Celtics 23-23
    9. Sixers 20-26
    10. Pistons 18-29
    11. Raptors 17-30
    12. Magic 14-33
    13. Cavaliers 14-34
    14. Wizards 11-35
    15. Bobcats 11-35

    Classifica Western Conference

    1. Spurs 38-11
    2. Thunder 35-12
    3. Clippers 34-14
    4. Grizzlies 30-16
    5. Warriors 30-17
    6. Nuggets 30-18
    7. Jazz 26-22
    8. Rockets 26-23
    9. Blazers 24-23
    10. Lakers 21-26
    11. Mavericks 20-27
    12. Timberwolves 18-26
    13. Kings 17-32
    14. Suns 16-32
    15. Hornets 15-33

    NBA: Top 10 plays del 2 febbraio

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  • All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    All Star Game 2013, tra le riserve brillano Irving e George

    In nottata è stato completato il roster dell’All Star Game 2013 con le riserve delle due squadre. Poche le sorprese al momento dell’annuncio ufficiale, con i nomi delle 14 riserve (sette per ciascun quintetto) ampiamente pronosticati alla vigilia. Tra questi non figura il nome di nessuno dei nostri italiani. Lascia sinceramente l’amaro in bocca non vedere nella Western Conference il nostro Danilo Gallinari, che dopo un’ottima prima parte di stagione avrebbe forse meritato una considerazione maggiore da parte del pubblico statunitense. Ricordiamo che la grande sfida tra i giocatori migliori della Eastern e Western Conference si terrà il prossimo 17 febbraio allo Toyota Center di Houston, in Texas, sede dell’All Star Game di quest’anno. Conosciamo i nomi dei protagonisti.

    All Star Game 2013, the starters 

    EASTERN CONFERENCE – Immancabili i due diamanti di Miami, LeBron James e Dwyane Wade, anche in questa stagione trascinatori degli Heat, attualmente al primo posto in classifica ad Est. Ci sono anche Rajon Rondo e Kevin Garnett per Boston. Insieme a loro infine Carmelo Anthony, leader incontrastato dei New York Knicks, seconda forza della Conference.

    WESTERN CONFERENCE – Dall’altra parte della costa americana la California offre Kobe Bryant (insieme a KG e Timmy il veterano della manifestazione) e Dwight Howard per i Lakers, Chris Paul e Blake Griffin per i Clippers. Come ciliegina sulla torta l’immancabile Kevin Durant, il miglior realizzatore dell’intera lega, protagonista insieme ai Thunder di una stagione fin qui assolutamente da incorniciare.

    The reserves 

    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images
    Kyrie Irving tra le riserve della Eastern Conference | ©Chris Chambers/Getty Images

    EASTERN CONFERENCE – C’è Chris Bosh, e non poteva essere altrimenti, che va così ad unirsi ai big two di Miami. I Bulls piazzano invece Luol Deng e Joakim Noah, alla sua prima partecipazione all’All Star Game. Ma c’è anche Tyson Chandler dei Knicks e Jrue Holiday dei Sixers. Infine menzione particolare per Paul George dei Pacers e sopratutto Kyrie Irving dei Cavaliers, miglior rookie del 2011 e anche quest’anno spettacolare nonostante Cleveland faccia enorme fatica.

    WESTERN CONFERENCE – Ovest mette invece in mostra Tony Parker e Tim Duncan dei Spurs, Russell Westbrook dei Thunder, James Gillette Harden, chiamato a fare gli onori di casa, LaMarcus Aldridge dei Portland Blazers (dispiace per l’assenza di Lillard), David Lee della sorpresa Warriors e Zac Randolph dei Memphis Grizzlies.

    All Star Game 2013: il roster definitivo

    Eastern Conference titolari

    Dwyane Wade (Heat): 9^ partecipazione
    Rajon Rondo (Celtics): 4^ partecipazione
    LeBron James (Heat): 9^ partecipazione
    Carmelo Anthony (Knicks): 6^ partecipazione
    Kevin Garnett (Celtics): 15^ partecipazione

    Western Conference titolari

    Kobe Bryant (Lakers): 15^ partecipazione
    Chris Paul (Clippers): 6^ partecipazione
    Kevin Durant (Thunder): 4^ partecipazione
    Dwight Howard (Lakers): 7^ partecipazione
    Blake Griffin (Clippers): 3^ partecipazione

    Eastern Conference reserve

    Chris Bosh (Heat): 8^ partecipazione
    Luol Deng (Bulls): 2^ partecipazione
    Jrue Holiday (76 ers): 1^ partecipazione
    Tyson Chandler (Knicks): 1^ partecipazione
    Kyrie Irving (Cavaliers): 1^ partecipazione
    Joakim Noah (Bulls): 1^partecipazione
    Paul George (Pacers): 1^ partecipazione

    Western Conference riserve

    Tim Duncan (Spurs): 14^ partecipazione
    Tony Parker (Spurs): 5^ partecipazione
    Russell Westbrook (Thunder): 3^ partecipazione
    LaMarcus Aldridge (Blazers): 2^ partecipazione
    David Lee (Warriors): 2^ partecipazione
    Zach Randolph (Grizzlies): 2^ partecipazione
    James Harden (Rockets): 1^ partecipazione

    LE DIVISE DELL’ALL STAR GAME 2013

  • Gli Stati Uniti demoliscono la Gran Bretagna

    Gli Stati Uniti demoliscono la Gran Bretagna

    Ancora una vittoria per gli Stati Uniti in vista delle Olimpiadi di Londra 2012: lo squadrone a stelle e strisce ha battuto nettamente la Gran Bretagna a Manchester nella terza amichevole delle 5 in programma prima del torneo.

    Una gara davvero senza storia con gli U.S.A. che hanno dominato in ogni singolo quarto ed in ogni statistica di gioco. Britannici letteralmente travolti dal talento statunitense, non è bastato il solo Luol Deng, stella dei Chicago Bulls in NBA, per provare a tenere testa ai ben più quotati avversari.

    Coach Mike Krzyzewski, dopo aver schierato un quintetto identico nelle prime 2 amichevoli, ha apportato qualche cambiamento in questa terza gara: Deron Williams ha preso infatti il posto di Chris Paul in cabina di regia, affiancato dal solito Kobe Bryant. Tra le ali fuori Carmelo Anthony per far spazio al fenomenale Kevin Durant (che nelle precedenti partite aveva svolto il ruolo di sesto uomo di lusso), intoccabile LeBron James, lo starting five è stato completato dall’unico vero centro di ruolo, ovvero Tyson Chandler.

    Carmelo Anthony | © Stu Forster/Getty Images

    Nel 118-78 finale si sono messi in mostra Deron Williams, autore di 19 punti e 5 assist (per lui lusinghiero 5/6 da 3 punti) in appena 20 minuti sul parquet, Carmelo Anthony (che seppur relegato in panchina ha disputato una gara eccellente) con 19 punti in 17 minuti, il solito LeBron James con 16 punti, 6 rimbalzi e 4 assist ed infine Kevin Durant (13 punti). Buone notizie anche dalle seconde linee con Anthony Davis e Russell Westbrook in evidenza (rispettivamente 11 e 15 punti).

    Per la Gran Bretagna top scorer è stato Deng, unico atleta di talento, con 25 punti mentre ha deluso uno dei potenziali nuovi arrivi in NBA ovvero Joel Freeland (solo 6 punti segnati).

    La marcia di avvicinamento degli Stati Uniti per i Giochi di Londra prosegue a Barcellona, con sfide che promettono spettacolo con Argentina (domenica alle 21.30) e Spagna (il 24 luglio alle 22.30). Dal 29 sarà Olimpiade (debutto con la Francia, nel girone ci sono anche Argentina, Tunisia, Lituania e Nigeria) con la medaglia d’oro nel mirino.

  • NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    La NBA ha ufficializzato la lista delle riserve in vista dell’All Star Game 2012 che si giocherà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. Come prevedibile nell’elenco non figurano nè Danilo Gallinari, nè Andrea Bargnani, messi fuori gioco definitivamente dai rispettivi infortuni.

    I ricambi della Eastern Conference saranno Deron Williams (New Jersey Nets), Joe Johnson (Atlanta Hawks), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Paul Pierce (Boston Celtics), Luol Deng (Chicago Bulls), Chris Bosh (Miami Heat) e Roy Hibbert (Indiana Pacers). Gli esordienti assoluti sono Iguodala, Deng e Hibbert.

    Per la Western Conference sono state selezionate queste riserve: Steve Nash (Phoenix Suns), Tony Parker (San Antonio Spurs), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks), LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers), Kevin Love (Minnesota Timberwolves) e Marc Gasol (Memphis Grizzlies). In questo caso esordiranno alla partita delle Stelle Bynum (selezionato come centro titolare), Gasol e Aldridge.

    Non sono mancate le polemiche dato che Deron Williams è stato invitato a partecipare all’evento nonostante il record perdente dei suoi Nets (di solito vengono chiamati atleti che militano in squadre con record vincente) a discapito di Rajon Rondo dei Boston Celtics (che forse ha pagato l’infortunio al braccio che lo ha tenuto a lungo fermo ad inizio stagione). A Pau Gasol, gli allenatori delle 30 squadre NBA che hanno effettuato le scelte, hanno preferito il fratello minore Marc, inoltre è rimasto fuori, per la prima volta nella sua carriera, Tim Duncan, ormai 36 enne ma che probabilmente resterà nella storia della lega come l’ala grande più forte vista sui parquet americani. Salta il record di 15 presenze totali per la power forward dei Celtics Kevin Garnett.

    A meno di infortuni e quindi di ovvie sostituzioni dell’ultim’ora questa edizione dell’All Star Game verrà ricordata soprattutto per il grande numero di esordienti convocati dato che tra Eastern e Western Conference ne figurano 3 per parte.

    Queste le formazioni al completo:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Riserve: Deron Williams (New Jersey), Joe Johnson (Atlanta), Andre Iguodala (Philadelphia), Paul Pierce (Boston), Luol Deng (Chicago), Chris Bosh (Miami) e Roy Hibbert (Indiana)

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

    Riserve: Steve Nash (Phoenix), Tony Parker (San Antonio), Russell Westbrook (Oklahoma City), Dirk Nowitzki (Dallas), LaMarcus Aldridge (Portland), Kevin Love (Minnesota) e Marc Gasol (Memphis)

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  • Playoff NBA, primo turno: Chicago soffre ma batte Indiana

    Playoff NBA, primo turno: Chicago soffre ma batte Indiana

    Partiti i playoff NBA 2011 che hanno rischiato di aprirsi con il botto: nella prima partita di post season i Bulls hanno vinto grazie ad una furiosa rimonta finale il match contro Indiana, rischiando seriamente di partire con l’handicap nell’appuntamento cruciale della stagione.

    In effetti il pericolo scampato da Chicago è grande e pare più regalato dai Pacers che conquistato dai Bulls che hanno avuto il merito di non aver mollato mai ma il suicidio di Indiana è di dimensioni colossali.
    Il match infatti vede gli ospiti comandare dall’inizio quasi fino al termine, nei primi minuti il distacco è minimo (il primo quarto si chiude sul 27-23) il +4 viene mantenuto fino al termine del primo tempo (51-55) e solo un superbo Rose fino a quel momento a quota 18 punti mantiene i padroni di casa in partita.

    Ma è la ripresa ad essere elettrizzante: i giovani Pacers iniziano a fare sul serio e mettono in seria difficoltà la squadra numero 1 della Lega, e a metà terzo quarto c’è il massimo vantaggio sul +12 (69-57), i Bulls tentano di rientrare ma lo sforzo produce solo 4 punti recuperati e si va all’ultimo quarto con il risultato di 79-71.
    Qui si assiste ad una dormita della difesa di Indiana che riporta nel match gli avversari sul -4 (82-78 dopo appena 2 minuti di gioco), ma coach Vogel riorganizza prontamente i suoi giocatori e a 3 minuti e mezzo dalla fine i gialloblu tornano sulla doppia cifra di margine (98-88).
    E’ da questo momento in poi che arriva il black out più totale per Granger e compagni che in primis non difendono più a dovere, poi non riescono più a segnare ed in ultimo si fanno prendere dalla paura. Il risultato è questo: un solo libero segnato fino alla fine dell’incontro, il pareggio dei Bulls ad 1 minuto e mezzo dal termine (99-99) ed il conseguente sorpasso con la tripla di Korver (102-99) a 14 secondi dalla sirena, con Rose che, dopo una brutta azione offensiva degli avversari, sigilla il match con 2 liberi per il 104-99 finale.

    C’è da dire che Chicago ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, molte squadre avrebbero forse mollato, ma l’agonismo messo sul parquet dai “Tori” è stato encomiabile, il tutto con la sciagurata collaborazione dei giovani di Indianapolis che probabilmente, sentendo odore di impresa ( si scontrano in questa serie la squadra con il miglior record NBA e quella con il peggior record tra le 16 qualificate ai playoff!) hanno accusato il classico tremolio nelle gambe quando la vittoria sembrava ormai a portata di mano permettendo a Rose di trascinare i suoi verso la rimonta ed il successo.
    Il playmaker di Chicago ha aggiornato il suo career high nei playoff con una prestazione da 39 punti (con l’aggiunta di 6 rimbalzi e 6 assist) risultando alla fine dei conti, l’uomo partita. Importante anche il contributo di Korver (13 punti e la tripla decisiva, come già riportato) e dei soliti Deng (18 punti e 10 rimbalzi), Noah (10 punti ed 11 rimbalzi) e Boozer (12 punti). Per Indiana da sottolineare la buona prova di Granger da 24 punti, di Hansbrough (22) e Collison (17).
    Si ritorna sul parquet lunedì 18, ancora allo United Center, e la speranza per i Pacers, dopo questa ottima prestazione, è di aver imparato dai propri errori per cercare di non commetterli nuovamente.

    Chicago Bulls-Indiana Pacers 104-99 (serie 1-0 Bulls)
    Chi Rose 39, Deng 18, Korver 13
    Ind Granger 24, Hansbrough 22, Collison 17

  • Super Bargnani non basta ai Raptors, Blazers KO a Chicago

    Super Bargnani non basta ai Raptors, Blazers KO a Chicago

    Solo 3 le partite disputate nella notte NBA.

    Nonostante i 28 punti di un ottimo Andrea Bargnani (top scorer del match) i Toronto Raptors si arrendono ai giovani Sacramento Kings. 108-111 il finale con Toronto che sbaglia l’ultimo tiro per accorciare le distanze più volte per poi perdere il rimbalzo che finisce nelle mani dei giocatori dei Kings che fanno scadere il tempo. Raptors che hanno buttato via la partita avendo avuto per lunga parte del match la testa dell’incontro ed anche con vantaggi oltre la doppia cifra. Ma il recupero Kings è stato inesorabile fino a quando Casspi a 6 minuti dal termine della partita ha operato il sorpasso con una tripla per il 96-95. Oltre a Bargnani da segnalare i 24 punti di DeRozan, i 18 di Kleiza ed i 19 rimbalzi (di cui 10 offensivi) di Reggie Evans. Sacramento ha avuto come miglior marcatore il solito Tyreke Evans con 23 punti, ancora molto bene il rookie Cousins con 16 punti.

    Chicago batte Portland nella searta del ricordo di Maurice Lucas (leggi l’articolo) ed infligge alla squadra dell’Oregon la prima sconfitta stagionale. Bulls avanti sin dall’inizio e mai in pericolo di rimonta. Stratosferico Deng con il career-high di 40 punti, Rose segna 16 punti con 13 assist, Noah firma 10 punti e 10 rimbalzi. A Portland non basta la favolosa prestazione di Aldridge con 33 punti e 9 rimbalzi catturati

    San Antonio espugna Los Angeles. Gara che si tiene in equilibrio fino a fine secondo quarto, nonostante le assenze di Baron Davis e Foye per Los Angeles, quando un break ad opera di un positivo Tony Parker (19 punti e 9 assist) porta San Antonio sul +8 con i Clippers che successivamente si avvicinano nel punteggio senza però mai arrivare all’aggancio. Momento di svolta della partita il brutto fallo di Craig Smith su George Hill lanciato in contropiede: Smith colpisce Hill all’altezza del collo sbilanciando la guardia degli Spurs che cade male. Il risultato è un flagrant foul di tipo 2 con successiva espulsione del californiano e uscita dal campo anche per Hill per problemi al muscolo del trapezio. Clippers che ottengono poco dalla panchina (7 punti totali) al contrario di San Antonio che fa alzare dalla panchina un ottimo Neal autore di 16 punti alla sua terza partita NBA e il sempreverde McDyess che contribuisce con 10 rimbalzi. Griffin e Kaman si confermano coppia di lunghi ben assortiti, come dimostrano i 17+8 del rookie e i 18+8 con 5 assist del nazionale tedesco. Top scorer dei velieri è però Eric Gordon che segna 23 punti cui aggiunge 11 assist. Per i texani invece da registrare i 14 punti a testa di Duncan e Ginobili (il caraibico aggiunge 7 rimbalzi e l’argentino altrettanti assist, giocando meno di 30 minuti).

    Risultati NBA dell’1 novembre 2010

    Sacramento Kings-Toronto Raptors 111-108

    • Sac: Evans 23, Udrih 17, Cousins 16; Tor: Bargnani 28, DeRozan 24, Kleiza 18

    Chicago Bulls-Portland Trail Blazers 110-98

    • Chi: Deng 40, Rose 16, Gibson 12; Por: Aldridge 33, Roy 17, Johnson 10

    Los Angeles Clippers-San Antonio Spurs 88-97

    • Cli: Gordon 23, Kaman 18, Griffin 17; S.A.: Parker 19, Jefferson 18, Neal 16

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  • NBA: Anthony pronto a lasciare Denver

    NBA: Anthony pronto a lasciare Denver

    Carmelo Anthony pensa seriamente di lasciare i Nuggets, possibilmente prima dell’inizio di questa stagione. Destinazione possibile? New York Knicks o Chicago Bulls. La franchigia della Grande Mela non ha prime scelte del draft da offrire, e nel pacchetto da spedire subito in Colorado potrebbe includere Eddy Curry e Danilo Gallinari. Ma l’obiettivo dei Knicks sarebbe quello di prendere Anthony in Estate, quando Melo potrebbe diventare free agent. Il problema è che negli ultimi giorni è uscita prepotentemente allo scoperto Chicago che se prendesse Anthony lascerebbe New York con un palmo di naso. Ecco perchè ai Knicks nelle ultime ore sarebbero anche disposti a sacrificare Gallinari per arrivare al numero 15. Chicago invece metterebbe sul piatto della bilancia Luol Deng, che ha caratteristiche simili e un contratto fino al 2014, e i giovani Taj Gibson e James Johnson.

    Ma a Denver sognano ancora di convincere Anthony a restare: in ballo c’è sempre il rinnovo triennale da 65 milioni, quello che per ora Melo si rifiuta di firmare, preoccupato dal futuro di una squadra che nel 2011 potrebbe perdere tutti i pezzi pregiati (Kenyon Martin, J.R: Smith e Arron Afflalo saranno free agent a fine stagione e a loro potrebbero aggiungersi anche Nené e Chauncey Billups, senza contare i problemi di salute di coach Karl).
    Masai Ujiri, general manager dei Nuggets dallo scorso 31 agosto, ha in programma di incontrare al più presto la sua star per cercare di chiudere definitivamente, in un senso o nell’altro, la situazione.

  • Cleveland non sbaglia, Boozer trascina i Jazz, Wade stratosferico

    Cleveland sbaglia una partita, non 2 di fila: battuti i Bulls a Chicago con la quinta tripla doppia nei playoff di un sensazionale LeBron James da 37 punti, 12 rimbalzi e 11 assist. La svolta sul finire del secondo quarto quando l’ultimo tiro di LeBron sulla sirena dà la doppia cifra di vantaggio (72-62) che i Cavs non molleranno più ma che addirittura dilateranno nei 2 quarti successivi. James si rende protagonista anche di un favoloso canestro da metà campo sulla sirena del terzo periodo che annienta le flebili speranza di Chicago di portare la serie sul 2-2 (99-76). Ultimo quarto chiuso in scioltezza e ora si torna in Ohio per chiudere la serie. Jamison ottimo chiude con 24 punti e Williams ne aggiunge 19. Cleveland domina nel tiro da 3 (12/25), chiude con il 53% abbondante dal campo e limita i rossoneri dell’Illinois ad un misero 37%. Bulls che vincono la lotta a rimbalzo (49-41) ma non può bastare se non si segna. Noah chiude con 21 punti e 20 rimbalzi, Rose ne piazza 21 e Deng 16, ma non serve contro lo strapotere di questi Cavaliers. Gara 5 per chiudere la serie è in programma martedì 27 aprile a Cleveland.

    Miami batte Boston e spera nel colpaccio in trasferta in gara 5 per riaprire la serie che comunque sembra già scritta. Ottima partenza per gli Heat che chiudono il primo quarto sul 31-18. Celtics che però iniziano a macinare gioco dopo il massimo vantaggio per i padroni di casa (+18 sul 42-24) e che recuperano punto su punto fino a passare in vantaggio con 2 liberi di Rondo (66-64) a 3 minuti dalla fine del terzo periodo. Il pericolo dell’eliminazione con un sonoro “cappotto” da 4-0 sveglia i rossoneri della Florida, che trascinati da Wade iniziano a distruggere il canestro avversario da 3 punti nell’ultimo quarto. Wade ne infila 4 su 4 tentativi (5/7 in totale) e piazza 19 punti dei suoi 46 risultando pressochè immarcabile. Il numero 3 è assistito da Quentin Richardson con 20 punti e Beasley con 15. Ai Celtics quindi non bastano i 23 di Rondo, visto che negli ultimi 2 minuti i biancoverdi sbagliano 5 tiri liberi sui 5 tentati (incredibili gli errori di Ray Allen che in carriera viaggia ad oltre il 90% dalla linea della carità!). Da segnalare il record in negativo per Jermaine O’Neal che con il suo 6/34 complessivo (in 4 partite) eguaglia 2 record per percentuali più basse dal campo degli anni ’60! Gara 5 è in programma a Boston martedì 27 aprile. Celtics che proveranno a chiudere il discorso.

    Ancora una battaglia a San antonio e ancora una volta dalla lotta senza esclusione di colpi emergono gli Spurs: neroargento che ringraziano il trio Hill-Ginobili-Jefferson che segna 61 dei 92 punti totali. Spurs che riemergono in un sensazionale terzo quarto dopo essere stati sotto di 15 lunghezze. Fondamentale per la vittoria la tripla dall’angolo di Ginobili sull’86-84 ad 1 minuto e 50 secondi dalla fine del match. +5 (89-84) e partita che scorre via sul 3-1 Spurs che ora si trovano 3 match point. Nowitzki limitato a soli 17 punti, non brilla neanche Duncan (4 punti e 11 rimbalzi in 37 minuti di impiego). Da segnalare alcuni falli al limite del regolamento, in particolare quello che costa l’espulsione a Najera ad inizio quarto periodo che fa insorgere la panchina di San Antonio (coach Popovich in testa) visto il pericolo per Ginobili che già gioca con una vistosa fasciatura al naso per la botta subita da Nowitzki in gara 3. Martedì 27 si torna tutti a Dallas, probabilmente in un clima infuocato dove i Mavs cercheranno di rimanere ancora in vita e gli Spurs vorranno ridare ai padroni di casa la stessa delusione subita da loro nella serie playoff dello scorso anno.

    Utah non si cura degli infortuni e batte ancora una volta i Nuggets. L’accoppiata Deron Williams-Carlos Boozer va a meraviglia (24 punti e 13 assist per il playmaker, 31 punti e 13 rimbalzi per l’ala grande) e Denver non riesce atrovare le adeguate contromisure. Buoni i contributi di Miles e Matthews (rispettivamente 21 e 18 punti) più in ombra il protagonista di gara 3 Paul Millsap (12 punti) che lascia il palcoscenico al compagno Boozer. I Nuggets dopo un piccolo vantaggio iniziale sono stati costretti ad inseguire per tutto l’incontro, stando sempre sulla doppia cifra di ritardo. Nell’ultimo periodo si sono trovati 2 volte sul -7 ma avere un regista come Williams permette alla squadra di gestire non solo i vantaggi ma anche le rimonte degli avversari. Anthony mette a referto 39 punti (4/4 da 3) con 11 rimbalzi ma non è bastato a fare la differenza anche perchè Billups gioca alquanto male in questom periodo. Solo 14 punti per il numero 1 biancoceleste e uscita per raggiunto limite di falli a 4 minuti dalla fine, segno del nervosismo di non riuscire ad arginare il suo dirimpettaio Williams che sta letteralmente dominando la serie. Si ritorna in Colorado con Denver che deve necessariamente riaprire i giochi mercoledì 28. Sarebbe un’ eliminazione clamorosa dopo che lo scorso anno fecero sudare i Lakers poi campioni NBA nella finale della Western Conference. L’assenza di coach George Karl sta pesando come un macigno, anche se Denver è al completo con tutti i suoi giocatori: quando si dice “l’importanza di un coach!”

    Risultati NBA del 25 aprile 2010

    Chicago Bulls – Cleveland Cavaliers 98-121
    –> Chi: Rose 21, Noah 21, Deng 16 – Cle: James 37, Jamison 24, Williams 19
    Miami Heat – Boston Celtics 101-92
    –> Mia: Wade 46, Richardson 20, Beasley 15 – Bos: Rondo 23, Garnett 18, Pierce 16
    San Antonio Spurs – Dallas Mavericks 92-89
    –> SA: Hill 29, Ginobili 17, Jefferson 15 – Dal: Nowitzki 17, Butler 17, Marion 14
    Utah Jazz – Denver Nuggets 117-106
    –> Uta: Boozer 31, Williams 24, Miles 21 – Den: Anthony 39, Martin 14, Billups 14

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    Cavs – Bulls 3-1
    Hawks – Bucks 2-1
    Celtics – Heat 3-1
    Nuggets – Jazz 1-3
    Lakers – Thunder 2-2
    Magic – Bobcats 3-0
    Mavs – Spurs 1-3

    Suns – Trail Blazers 2-2

  • NBA, playoff 2010, primo turno: James fa 40, i Jazz sbancano Denver

    Cleveland si porta 2-0 nella serie contro Chicago grazie ad una prova superba del suo fenomeno LeBron James. Il nativo di Akron scrive a referto ben 40 punti conditi da 8 assist e 8 rimbalzi e aggiunge anche 2 spettacolari stoppate che trascinano i Cavs e spezzano via la resistenza dei Bulls che fino a pochi minuti dalla fine speravano nel colpaccio.
    Partita equilibrata fino alla fine del terzo quarto (77-77), poi breve allungo di Chicago che viene annullato da LeBron. A quel punto si scatena Jamario Moon con 3 tiri da 3 punti, Chicago non ha più la forza di reagire e partita che scorre via senza patemi. L’impatto di Moon è stato determinante soprattutto se si considera che il tiro dalla lunga distanza non è proprio la sua specialità. Alla fine per l’ex Toronto Raptors e Miami Heat ben 12 punti (tutti da oltre l’arco con un notevole 4/5). E proprio qui si è giocata la partita visto che i Cavs hanno messo assieme un 10/20 da 3 mentre Chicago si è fermata a 4/13. Buono il contributo delle altre 2 stelle dei rossooro con Jamison che chiude con 14 punti e Mo Williams con 12. Un pò in ombra rispetto a gara1 Shaq O’Neal che colleziona solo 8 punti e 7 rimbalzi in 15 minuti di gioco a causa di problemi di falli. Derrick Rose infila 23 punti aggiungendo 8 assist, Noah è il top scorer dei Bulls con la doppia doppia da 25 punti e 13 rimbalzi, Luol Deng non si tira indietro e porta alla causa 20 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Ma è il resto della squadra che manca e che lascia isolati i 3 fenomeni della franchigia dell’Illinois. Ora ci si trasferisce tutti a Chicago per gara3 in programma giovedì 22.

    Utah compie una vera e propria impresa ed espugna il parquet dei Denver Nuggets poche ore dopo aver saputo che il suo centro titolare Okur dovrà operarsi al tendine d’achille rotto in gara1 contro i Nuggets e starà fuori fino alla prossima stagione. Partita equilibrata fin dalle prime battute basti pensare che per ben 15 volte le 2 squadre sono state in parità e i controsorpassi ben 17. La svolta è il tiro di Kyle Korver ad 1 minuto e 28 secondi dal termine che da dietro l’arco punisce la difesa dei Nuggets e regala il vantaggio che non sarà più recuperato. A 3 secondi dalla fine tiro della disperazione di Billups da 3 punti ma questa non è stata certamente la sua serata e così Denver si inchina alla squadra più forte. Protagonisti della vittoria i soliti Deron Williams e Carlos Boozer: 33 punti e 14 assist per il primo, 20 punti e 15 rimbalzi per il secondo, ben coadiuvati dai 18 punti di Paul Millsap e dai 17 di Miles. Ottimo anche il tiratore specialista Korver con 13 punti e l’enorme merito del tiro già citato che ha spaccato in 2 la partita a favore dei Jazz. Denver ha visto la solita prova di Melo Anthony da 32 punti (ma con 25 tiri tentati), Billups ne ha aggiunti 17 con 11 assist, Nenè e Martin, i 2 lunghi, rispettivamente 18 e 15 ma è stato insufficiente per bloccare i motivatissimi Jazz che sperano di battere anche la sfortuna visto che Kirilenko (altra pedina fondamentale nello scacchiere di coach Jerry Sloan) non potrà disputare neanche una partita di questa serie ma casomai lo si rivedrà al prossimo turno se i Jazz andranno avanti. Denver ha un grosso vantaggio, quello di essere al completo per quanto riguarda i giocatori, anche se l’assenza momentanea di coach George Karl in panchina si fa sentire. Prossima gara a Salt Lake City, nello Utah, venerdì 23 aprile. Chi vincerà avrà un grande vantaggio per le successive gare!

    Risultati NBA del 19 aprile 2010

    Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 112-100
    (Cle: James 40, Jamison 14, Moon 12, Williams 12 – Chi: Noah 25, Rose 23, Deng 20)
    Denver Nuggets – Utah Jazz 111-114
    (Den: Anthony 32, Nenè 18, Billups 17 – Uta: Williams 33, Boozer 20, Millsap 18)

    LE SERIE DEL PRIMO TURNO:

    PRIMO TURNO:

    Cavs-Bulls 2-0
    Hawks-Bucks 1-0
    Celtics-Heat 1-0
    Nuggets-Jazz 1-1

    Lakers-Thunder 1-0
    Magic-Bobcats 1-0
    Mavs-Spurs 1-0
    Suns-Trail Blazers 0-1

  • NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    NBA: Kevin Durant domina, i Thunder continuano a salire in classifica

    I Charlotte Bobcats ottengono la quinta vittoria consecutiva guidati da Stephen Jackson autore di 24 punti e Raymond Felton che sfiora la tripla doppia (10 punti,11 assist e 8 rimbalzi). Ai Los Angeles Clippers non bastano i 24 punti di Baron Davis, il 106-98 finale è merito anche dell’impatto dei giocatori che entrano in campo dalla panchina (33 punti per i Bobcats, solo 11 per i Clippers).
    Il ritorno di LeBron James in campo dopo 2 partite di riposo coincide con una buona vittoria dei Cleveland Cavaliers a Philadelphia. “The King” mette a referto 23 punti e tanto basta a spezzare l’esile resistenza dei 76ers che hanno un contributo importante da Andre Iguodala (30 punti), Elton Brand (24), Thaddeus Young (15), ma molto poco dal resto della squadra, mentre per i Cavs l’attacco è stato molto ben bilanciato.
    Boston risorge contro Indiana: i 20 punti del capitano Paul Pierce trascinano i Celtics reduci dal pesante KO interno contro i Memphis Grizzlies; certamente i Pacers  (unica cosa positiva un Roy Hibbert in continua evoluzione tecnica da 23 punti) in questo momento non sono un test pienamente attendibile (difesa orrida nelle ultime uscite con quasi 120 punti subiti per partita!), ma l’importante è riuscire a portare a casa più vittorie possibili.

    Altra sconfitta per Chicago (e siamo arrivati alla settima consecutiva) questa volta in una partita importantissima per l’ottava piazza ad Est, contro Miami: Jermaine O’Neal (25 punti), Quentin Richardson (23) e Dwyane Wade (22) trascinano gli Heat alla vittoria, ai Bulls costano care le defezioni dei 3 migliori giocatori in squadra, ovvero Luol Deng, Derrick Rose e Joakim Noah per problemi fisici e molto probabilmente non riusciranno a strappare il pass per la post season.
    Piccola soddisfazione per i Detroit Pistons che battono i Washington Wizards grazie alle buone prove di Jason Maxiell (doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi), Will Bynum (ben 20 assist) e ai 18 punti a testa per Jonas Jerebko, Richard Hamilton e Tayshaun Prince. Ai poveri Wizards in forte caduta libera non è bastato il solito Andray Blatche da 23 punti e 10 rimbalzi, unico raggio di luce in quest’ultimo periodo buio.
    Se una squadra per caso sta passando un periodo di crisi, c’è solo una formazione che potrà risollevarle il morale concedendo una facile vittoria: stiamo parlando dei New York Knicks. Di scena a Memphis (dove i padroni di casa avevano perso sul parquet amico 8 partite disputate sulle ultime 9) i Knicks sfoderano una prestazione straordinariamente molle con i Grizzlies che prima di mettere in campo i sostituti dei sostituti arrivano sopra i 30 punti di vantaggio. Male Danilo Gallinari che segna solo 9 punti (ultimamente un andamento molto discontinuo per il giovane italiano), combatte sempre e solo David Lee (17 punti e 14 rimbalzi per l’ennesima doppia doppia stagionale), Tracy McGrady impalpabile (4 miseri punti), unica nota lieta sono le prestazioni di Bill Walker che arrivato da Boston solo per far quadrare il bilancio dello scambio con Nate Robinson, sta sorprendendo tutti con gare sempre positive. Per Memphis solita corposa prestazione per Zach Randolph (il migliore rimbalzista offensivo della Lega colleziona 24 punti e 11 rimbalzi). Nota di merito per la franchigia del Tennessee, che entra nella storia della NBA per essere la prima squadra che durante una regular season colleziona 7 sconfitte consecutive casalinghe ma anche 7 vittorie di fila in trasferta, impresa mai riuscita prima d’ora.

    San Antonio abbatte la poca resistenza messa in campo dai Minnesota Timberwolves (molto probabilmente già in vacanza e con la testa al prossimo Draft NBA che regalerà una scelta altissima). Privi di Kevin Love i T-wolves giocano una partita sottotono e gli Spurs si prendono il massimo con il minimo sforzo guidati dal trio Richard Jefferson, George Hill (19 punti a testa) e Tim Duncan inossidabile come sempre (15 punti).  Manu Ginobili si prende una giornata di riposo con soli 6 punti a referto ma nessuno se n’ è accorto.
    I Los Angeles Lakers sbancano Phoenix: partita che i californiani rischiano di buttare via all’inizio visto il grande vantaggio operato dai Suns, che viene recuperata e quasi vinta, prima degli ultimi fatidici minuti quando i padroni di casa riescono ad arrivare a -4 nell’ultimo minuto (96-100), dove una grande mano la dà il 2 volte MVP Steve Nash che butta via 2 palloni che avrebbero potuto portare la parità in casa Suns. Kobe ha poi sigillato il risultato dalla lunetta. E a proposito di Kobe Bryant va detto che ha fatto sul campo una super prestazione che ha sfiorato la tripla doppia (21 punti 10 rimbalzi e 8 assist), ben coadiuvato dai compagni Andrew Bynum (18 punti), Ron Artest, Derek Fisher e Pau Gasol (15 punti a testa per questi 3), mentre è rimasto in ombra Lamar Odom (solo 4 punti per lui). Vittoria importante per i californiani che tengono a bada i rinnovati e agguerriti Dallas Mavericks e i Denver Nuggets in forte rimonta e con calendari un pò più abbordabili rispetto a quello dei gialloviola campioni NBA in carica. Milwaukee inanella la quinta vittoria consecutiva (la undicesima nelle ultime 12, la diciassettesima sulle ultime 21) contro gli Utah Jazz, straordinario il rendimento dopo la sessione di mercato che ha portato ai rossoverdi del Winsconsin il realizzatore John Salmons (24 punti in questa partita), ben affiancato dall’ex Virtus Roma Brandon Jennings (23 punti) e dal centrone Croato-Australiano Andrew Bogut (16). I 3 stanno letteralmente trascinando i Bucks a livelli altissimi e daranno sicuramente filo da torcere a tutte le squadre che se li troveranno davanti. Plauso particolare per l’allenatore Scott Skiles che sta ottenendo dei risultati da sogno con una squadra che era pronosticata da molti per l’ennesima volta fuori dai playoff. E invece…! Utah paga la pessima (a dir poco!) serata al tiro da 3 (0/10) e un arbitraggio per la verità un pò casalingo (Carlos Boozer, che ha chiuso con l’ennesima doppia doppia stagionale da 26 punti e 14 rimbalzi è stato espulso per doppio fallo tecnico e anche coach Jerry Sloan non ha molto gradito l’arbitraggio e alcune decisioni della terna negli ultimi minuti). Jazz ora tallonati dai Thunder per il quarto posto ad Ovest che vorrebbe dire vantaggio del campo almeno nel primo turno playoff.

    Denver espugna New Orleans grazie alla straordinaria prestazione di Carmelo Anthony da 32 punti e 12 rimbalzi. I Nuggets possono altresì contare su un Chauncey Billups molto sostanzioso da 21 punti, agli Hornets non bastano i 30 punti di David West e i 23 di Marcus Thornton. Doppia doppia per Darren Collison con 17 punti e 10 assist. La franchigia della Louisiana è quasi fuori dai playoff ma si consola con i grandi progressi evidenziati dai suoi rookie che lasciano intravedere un futuro molto luminoso.
    Ancora un successo in trasferta per i Portland Trail Blazers che escono trionfatori dal parquet dei Sacramento Kings: l’aria della California fa bene a Brandon Roy che dopo i 41 punti di ieri ad Oakland ne mette altri 28, ben assistito da LaMarcus Aldridge (18 punti). I Kings hanno resistito fino a che hanno potuto e retto, poi Portland è scappata via e la partita è morta lì.
    Infine, 40esimo successo in stagione per gli Oklahoma City Thunder (alzi la mano chi si sarebbe mai aspettato un campionato così, da una squadra che negli ultimi anni era considerata la barzelletta dell’intera NBA), contro i New Jersey Nets. Risultato un pò bugiardo visto che gli ex Seattle Sonics hanno avuto un vantaggio quasi sempre in doppia cifra: i Nets hanno ricucito il gap solo negli ultimi 2 minuti quando i giovani Thunder credevano di aver oramai in pugno la partita ed hanno mollato un pò la presa permettendo agli avversari di rientrare sul -4 (100-96) con il pallone del possibile -2 a 30 secondi dalla fine (tiro sbagliato da Devin Harris, autore comunque di 19 punti e top scorer per la sua squadra). A parte l’errore di inesperienza per i giovani di Oklahoma (da tenere a memoria in vista dei play off dove squadre più navigate potrebbero approfittare di questa particolare condizione dei Thunder), la partita è stata fatta e condotta da Kevin Durant e compgni in ogni momento del match: a proposito di Durant, il giovane fenomeno della NBA è primo in una particolare statistica, quella dei giocatori in doppia doppia con almeno o più di 30 punti e almeno o più di 10 rimbalzi in partita, avendo fatto registrare proprio in questo incontro la quindicesima prestazione stagionale in questa categoria (ha chiuso con 32 punti e 12 rimbalzi).
    Solito apporto di Jeff Green (27 punti) un pò in ombra Russell Westbrook (11 punti + 10 assist) che si è dedicato alla regia rispetto alle giocate spettacolari ad alta quota. Gli ex Sonics ora sono ad una sola partita di distanza dai Jazz (sconfitti a Milwaukee) e sono in corsa per il quarto posto, posizione che ha una relativa importanza perchè potrebbe portare (come già detto in precedenza) il vantaggio del fattore campo almeno in una serie di playoff (più precisamente il primo turno). E visto che a scontrarsi saranno (oltre alle altre gare) anche quinta classificata (al momento i Thunder) contro quarta (posizione dei Jazz) ecco che questa posizione riveste una particolare importanza proprio per il destino delle 2 squadre. Sarà battaglia fino all’ultima gara. Sarà bello vedere come andrà a finire!

    Risultati NBA del 12 marzo 2010

    Charlotte Bobcats – Los Angeles Clippers 106-98
    (Cha: Jackson 24, Wallace 17, Diaw 16 – Cli: Davis 24, Butler 18, Gooden 16, Outlaw 16)
    Philadelphia 76ers – Cleveland Cavaliers 95-100
    (Phi: Iguodala 30, Brand 24, Young 15 – Cle: James 23, Williams 21, West 17)
    Boston Celtics – Indiana Pacers 122-103
    (Bos: Pierce 20, Rondo 16, Robinson 15, Davis 15 – Ind: Hibbert 23, Murphy 17, Granger 16)
    Miami Heat – Chicago Bulls 108-95
    (Mia: O’Neal 25, Richardson 23, Wade 22 – Chi: Johnson 20, Pargo 20, Miller 18)
    Detroit Pistons – Washington Wizards 101-87
    (Det: Prince 18, Jerebko 18, Hamilton 18 – Was: Blatche 23, Thornton 16, Foye 11)
    Memphis Grizzlies – New York Knicks 119-112
    (Mem: Randolph 24, Mayo 22, Gay 20 – NY: Walker 21, Douglas 19, Lee 17)
    Minnesota Timberwolves – San Antonio Spurs 85-103
    (Min: Ellington 17, A. Jefferson 13, Milicic 12 – SA: R. Jefferson 19, Hill 19, Duncan 15)
    New Orleans Hornets – Denver Nuggets 95-102
    (NO: West 30, Thornton 23, Collison 17 – Den: Anthony 32, Billups 21, Nenè 17)
    Milwaukee Bucks – Utah Jazz 95-87
    (Mil: Salmons 24, Jennings 23, Bogut 16 – Uta: Boozer 26, Okur 20, Miles 17)
    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 96-102
    (Pho: Stoudemire 29, Richardson 16, Nash 14 – Lak: Bryant 21, Bynum 18, Gasol 15, Artest 15, Fisher 15)
    Sacramento Kings – Portland Trail Blazers 94-110
    (Sac: Landry 18, Garcia 17, Thompson 15 – Por: Roy 28, Aldridge 18, Miller 15)
    Oklahoma City Thunder – New Jersey Nets 104-102
    (Okl: Durant 32, Green 27, Westbrook 11 – NJ: Harris 19, Hayes 16, Dooling 15)

    CLASSIFICHE NBA