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  • Champions League, l’arbitro e Ronaldo condannano il Manchester United

    Champions League, l’arbitro e Ronaldo condannano il Manchester United

    Impresa del Real Madrid all’Old Trafford nel match di ritorno degli Ottavi di Finale di Champions League. Il Manchester United saluta tra la delusione generale la competizione nonostante partisse dal pareggio rimediata all’andata al Santiago Bernabeu. Sfida fortemente segnata da un arbitraggio non all’altezza di una gara di questo calibro, soprattutto in occasione dell’espulsione di Nani. Alla fine le merengues si portano a casa vittoria e qualificazione con la rete decisiva dell’ex di turno, Cristiano Ronaldo, che in occasione del gol si è quasi scusato con i suoi vecchi tifosi. Per i Red Devils rimane l’amaro in bocca per aver visto sfuggire l’occasione di qualificarsi dopo il pareggio esterno e il vantaggio iniziale nei primi minuti di gioco del secondo tempo.

    Champions League, Mou batte Ferguson

    Ronaldo, quasi si scusa dopo la rete del vantaggio © Jasper Juinen/Getty Images
    Ronaldo, quasi si scusa dopo la rete del vantaggio © Jasper Juinen/Getty Images

    LA PARTITA – Una gara molto tirata nei primi minuti di gioco con il Real Madrid che fa la partita e il Manchester United che aspetta gli avversari per poi ripartire in contropiede. Esce fuori un primo tempo piuttosto opaco, non certo spettacolare. La seconda frazione di gioco invece ha regalato parecchie emozioni con il gol in apertura dei padroni di casa con l’autogol di Sergio Ramos che devia nella propria rete un cross teso dalla sinistra di Nani. Dieci minuti più tardi sale in cattedra l’arbitro che espelle inspiegabilmente l’esterno portoghese dei Red Devils per un fallo che vede solo lui. Lo United in dieci arretra tantissimo il baricentro e subisce il ritorno del Real Madrid che trova il pareggio al 65′ con il neo entrato Modric che piazza la palla con un tiro a giro di rara precisione che colpisce il palo ed entra in rete. Passano solamente quattro minuti ed arriva il sorpasso con la realizzazione di Cristiano Ronaldo abile a deviare in scivolata un tiro-cross di Higuain dalla destra. Il portoghese non esalta per rispetto nei confronti dei suoi ex tifosi. Il finale di gara vede protagonista il portiere degli ospiti, Diego Lopez che si esalta con quattro interventi decisivi ai fini del risultato finale che non cambia fino al triplice fischio dell’arbitro.

    PAGELLE MANCHESTER UNITED-REAL MADRID
    Ronaldo 7.5 – Nonostante i sonori fischi riservati dai suoi vecchi tifosi, il portoghese mostra la sua solita classe e realizza il gol del definitivo 1-2 che condanna lo United e permette al Real di volare ai Quarti di Finale.
    Diego Lopez 7 – Sostituisce l’infortunato (ma recuperato) Casillas e nel finale di gara si esalta con una serie di parate che salvano risultato e qualificazione.
    Van Persie 5.5 – In avvio su assist del sempreverde Giggs si rende pericoloso di una conclusione al volo che sbatte contro la difesa merengues, dopo di che sparisce dalla partita.
    Giggs 6.5 – Millesima presenza nel professionismo. Che dire? Lui c’è, è sempre nel vivo dell’azione e nonostante l’età mostra una resistenza invidiabile. Non ha la corsa degli anni d’oro, ma i piedi sono comunque ottimi e la semplicità con la quale fornisce palloni invitanti ai compagni è da pelle d’oca.

    TABELLINO MANCHESTER UNITED-REAL MADRID 1-2
    Manchester United (4-2-3-1): De Gea 6; Rafael 5 (87′ Valencia sv), Ferdinand 6.5, Vidic 6.5, Evra 6; Carrick 6.5, Cleverley 6 (73′ Rooney 6); Nani 6.5, Giggs 6.5, Wellbeck 6 (80′ Young sv); Van Persie 5.5.
    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez 7; Arbeloa 5.5 (59′ Modric 7), Varane 5.5, S. Ramos 5, Coentrao 5; Xabi Alonso 5.5, Khedira 5.5; Di Maria 5 (45′ Kakà 6), Ozil 5.5 (71′ Pepe sv), C.Ronaldo 7.5; Higuain 6.5.
    Marcatori: 48′ aut. Sergio Ramos (M), 65′ Modric (R), 69′ Cristiano Ronaldo (R)

  • Ibrahimovic e Verratti ad un passo dal PSG

    Ibrahimovic e Verratti ad un passo dal PSG

    Mentre Mino Raiola finisce di mettere a punto la trattativa tra Ibrahimovic e il Paris Saint Germain, il calciatore svedese è volato a Formentera dove ha fatto visita agli ormai ex compagni di squadra Inzaghi e Abate, in vacanza in terra spagnola prima di iniziare a sudare sui campi da gioco. Ormai l’arrivo di Zatlan Ibrahimovic al club francese sembra infatti essere solamente questione di ore in quanto la società di Leonardo e Carlo Ancelotti ha accontentato la richiesta dell’attaccante.

    All’inizio il PSG aveva offerto 9 milioni di euro ma Raiola aveva avvertito che lo svedese non si sarebbe mosso per quella cifra e, senza tanti problemi, Leonardo ha presentato all’agente dell’attaccante un’offerta pari a 14 milioni di euro, due milioni in più di quelli percepiti a Milano, la quale sembra aver soddisfatto entrambe le parti. Inoltre, pur di far approdare a Parigi il giocatore del Milan, il Paris Saint Germain sarebbe disposto a togliere la maglia numero 9 a Hoarau per permettere ad Ibra di indossare il suo numero anche in questa stagione.

    Ibrahimovic © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Tutti i punti sono quindi attualmente a favore dell’arrivo di Ibrahimovic al PSG, che dovrebbe effettuarsi entro le prossime 48 ore, ma nel mercato estivo tutto può succedere e quindi il calciatore svedese potrebbe decidere di voltare le spalle al club francese all’ultimo momento, scegliendo di rimanere al Milan se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto.

    Ad essere invece certo è il passaggio del giovane azzurro Marco Verratti che, nelle prossime ore, sbarcherà a Parigi: al Pescara andranno infatti 11 milioni di euro più alcuni bonus per l’ingaggio del fantasista il quale firmerà un contratto di cinque anni con il club di Ancelotti e Leonardo. Non bastasse in questi giorni il PSG ha puntato un altro giocatore di alto livello: nel mirino dei francesi è infatti finito anche Luka Modric, centrocampista croato in forza al Tottenham per il quale il club ha richiesto 50 milioni di euro, cifra che la società di Parigi sarebbe disposta a spendere pur di portare a casa il giocatore conteso anche da Real Madrid e Manchester United.

  • Croazia-Spagna, il 2-2 qualifica entrambe ai quarti

    Croazia-Spagna, il 2-2 qualifica entrambe ai quarti

    Biscotto o non biscotto in Croazia-Spagna? Se lo chiedono da qualche giorni i milioni di italiani che questa sera saranno incollati al televisore per spingere idealmente gli azzurri verso una vittoria che potrebbe non bastare per ottenere il pass alla fase successiva. Infatti per scongiurare una precoce eliminazione dall’Europeo, oltre a fare risultato pieno contro l’Irlanda del maestro Trapattoni già eliminata, è assolutamente necessario che Croazia e Spagna, che si giocherà in contemporanea, non termini con un punteggio di parità uguale o superiore al 2-2. In tal caso ogni sogno di gloria azzurro verrebbe vanificato esattamente come 8 anni fa, durante l’Europeo del 2004, quando il derby scandinavo Danimarca-Svezia si concluse con quello stesso punteggio che estromise dal torneo la Nazionale italiana per la classifica avulsa nonostante la rete, illusoria, di un giovane Antonio Cassano contro la Bulgaria ci avesse fatto saltare di gioia ma soltanto per un secondo.

    A distanza di 8 anni ritorna quindi lo spettro del biscotto, questa volta però cambiano gli interpreti: non più gli “amici” scandinavi ma la giovane ma affamata Croazia del ct Bilic e i campioni di tutto della Spagna. E’ proprio nelle mani di quest’ultima che si affida tutto il popolo pallonaro italiano, confidando in quella lealtà sportiva di cui, in queste ore, si fanno portavoci i giocatori e il ct spagnolo Del Bosque. Come detto anche da Prandelli in conferenza stampa, “sarebbe inconcepibile che una squadra come la Spagna, che ha basato la sua fama e i suoi successi sul gioco, sullo spettacolo e sul divertimento, possa pensare di programmare il risultato di una partita. Credo sia impossibile” ma nel calcio, come ben sappiamo, la palla è tonda e tutto può accadere, anche l’imponderabile.

    Le Furie Rosse sono strafavorite per il match di stasera che si giocherà alla PGE Arena Gdansk di Danzica e sulla carta non dovrebbero avere problemi a superare la nazionale croata che è arrivata fino al terribile scontro valido per la terza e ultima giornata del Gruppo C battendo senza patemi d’animo l’Irlanda e strappandoci il pareggio in maniera beffarda sull’unico vero errore della retroguardia azzurra (Chiellini, ndr). La Spagna ha invece travolto letteralmente la squadra guidata da Trapattoni e pareggiato all’esordio contro l’Italia. Quattro punti a testa che valgono per il momento il primato condiviso nel girone. Un 2-2, o superiore, potrebbe tramutare questo primato in qualificazione certa ai quarti di finale e far sprofondare l’Italia negli abissi dell’eliminazione.

    Spagna © Shaun Botterill/Getty Images

    Dalle formazioni che hanno in mente i due tecnici, e non poteva essere altrimenti, si deduce che le due squadre giocheranno per cercare la vittoria, almeno inizialmente: Del Bosque opta per una Spagna a trazione anteriore con El Nino Fernando Torres che ha ritrovato il sorriso e la via del gol al centro dell’attacco sostenuto da Iniesta e Silva, due costanti spine nel fianco per qualsiasi tipo di retroguardia; poco più indietro la regia dell’insostituibile Xavi con al fianco Xabi Alonso e Busquets, in difesa Piquè e Sergio Ramos avranno il compito di tenere a bada uno dei goleador del torneo Mandzukic e proteggere così da pericoli capitan Casillas; gli spagnoli dovranno fare attenzione ai cartellini gialli dal momento che Martinez, Torres, Arbeloa, Xabi Alonso e Jordi Alba sono in diffida e a rischio squalifica in ottica quarti di finale; Bilic si affiderà proprio all’attaccante di proprietà del Wolfsburg e all’estro del centrocampista del Tottenham Luka Modric, che secondo lo stesso ct non ha nulla da invidiare al nostro Pirlo. Corluka e Schildenfeld guideranno il reparto arretrato con Srna a spingere sulla destra e Strinic sulla corsia mancina; occhio a Rakitic e Pranjic che hanno tutte le carte in regola per far male così come Jelavic.

    PRECEDENTI – E’ la prima volta che Croazia e Spagna si affrontano in una gara ufficiale, 4 gli scontri precedenti tutti in amichevole con un bilancio di una vittoria a testa e due pareggi. Il 2-2, per ovvie ragioni, è il risultato più giocato in ambito scommesse.

    PROBABILI FORMAZIONI CROAZIA-SPAGNA

    CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Schildenfeld, Strinic; Rakitic, Vukojevic; Mandzukic, Modric, Pranjic; Jelavic.
    Panchina: Kelava, Subasic, Simunic, Vida, Buljat, Badelj, Vrsalijko, Dujmovic, Perisic, Kranjcar, Kalinic, Eduardo.
    Ct: Bilic.

    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xabi Alonso, Busquets; Silva, Xavi, Iniesta; Torres.
    Panchina: Valdes, Reina, Raul Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Jesus Navas, Fabregas, Llorente, Mata, Negredo, Pedro.
    Ct: Del Bosque.

    SPECIALE EURO 2012

  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
    ANALISI GRUPPO B
    ANALISI GRUPPO D

  • Scholes lancia il Manchester United in vetta, Chelsea ok

    Scholes lancia il Manchester United in vetta, Chelsea ok

    Il sabato di Premier League metteva in campo per quanto riguarda i piani alti della classifica il Manchester United, il Tottenham e il Chelsea, l’Arsenal sarà in scena domani pomeriggio sul campo dello Swansea e il Manchester City lunedì in trasferta contro il Wigan Athletic.

    Paul Scholes | © Alex Livesey/Getty Images

    I Red Devils agganciano il City in vetta con una netta e convincente vittoria in casa contro il Bolton, e come è successo in FA Cup per Henry, che al rientro all’Arsenal ha segnato subito, oggi è stato il turno della favola Scholes, che dopo il ritiro della scorsa stagione, si ripresenta all’Old Trafford e timbra subito il cartellino, a testimoniare che la classe e il carattere sono rimasti gli stessi, anche dopo qualche mese di inattività. Il Manchester United parte forte e domina in tutte le parti il Bolton, conquistando un calcio di rigore con Welbeck al 22′, ma Rooney si fa parare il tiro dal dischetto. Gli uomini di Ferguson ci provano ancora con Rooney e poi con Welbeck senza però trovare la via del gol e al 45′ ci pensa allora Scholes a sbloccare il risultato raccogliendo una palla vagante in area e mettendola alle spalle del portiere. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-0 e nel secondo tempo il copione è lo stesso, con lo United che arrotonda il risultato prima con Welbeck servito da Rooney e il 3-0 è ad opera di Carrick che piazza la palla nell’angolino con un preciso sinistro da fuori area.

    Arrivano i tre punti anche per il Chelsea di Villas-Boas, anche se ha dovuto faticare un po’ di più contro un Sunderland ben messo in campo, compatto e aggressivo, che fino al 90′ ha cercato il pareggio. I Blues scendono in campo privi di Drogba e Kalou, impegnati con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, Sturridge in panchina e con Fernando Torres e Mata in avanti, supportati da Lampard e Ramires. Il Chelsea parte al piccolo trotto, cercando di controllare il possesso palla, ma è il Sunderland che è più pericoloso e dinamico, soprattutto con Bendtner che procura anche un’ammonizione a Luiz dopo appena 8 minuti. Dopo appena 5′ la fase di studio da parte del Chelsea finisce, e Mata accelera sulla destra arrivando sul fondo, Torres sul cross del compagno si coordina per una spettacolare rovesciata che colpisce in pieno la traversa e sulla respinta Lampard è il più veloce di tutti e insacca. Da sottolineare il gran gesto atletico-tecnico di Fernando Torres, veramente sfortunato in questa occasione. Il primo tempo scorre via senza troppe emozioni, solo la supremazia territoriale da parte del Chelsea e qualche conclusione ancora con Torres e una punizione di Mata. Il secondo tempo si apre con il Sunderland più motivato aggredendo alto il Chelsea che inizia ad andare in affanno rischiando veramente grosso quando McLean si mangia il gol del pareggio a porta quasi sguarnita. Poi la partita scorre lenta senza troppe emozioni, fino al 75′ quando fa il suo ritorno in campo Essien, dopo il lungo infortunio al ginocchio, prendendosi tutta l’ovazione di Stamford Bridge.

    Il Tottenham dopo l’aggancio al Manchester United al secondo posto in classifica, a Londra nell’ultima settimana non si è fatto altro che parlare sui giornali della possibilità della vittoria della Premier League. Oggi però gli Spurs, si inceppano in casa contro il Wolverhampton, pareggiando per 1-1, con reti di Modric e di Fletcher per gli ospiti. In casa Liverpool invece, con l’entusiasmo della vittoria in casa del Manchester City in FA Cup e del rinnovo di capitan Gerrard oggi ci si aspettava una vittoria in casa con lo Stoke City, trovando però uno 0-0 che non serve molto alla corsa Champions League, e soprattutto ad evidenziare quanto i Reds soffrano l’assenza di Suarez.

    RISULTATI 21 GIORNATA

    Manchester United-Bolton 3-0
    Chelsea-Sunderland 1-0
    Tottenham-Wolverhampton 1-1
    Liverpool-Stoke City 0-0
    Aston Villa-Everton 1-1
    WBA-Norwich 1-2
    Blackburn-Fulham 3-1

  • Il mercato del Chelsea: Abramovich pronto a spendere altri 90 milioni

    Il mercato del Chelsea: Abramovich pronto a spendere altri 90 milioni

    Sulle ali dell’entusiasmo per la clamorosa rimonta in Premier League, Roman Abramovich ha deciso di riaprire i cordoni della borsa e vuole un Chelsea stellare per la prossima stagione. Cosi come fece all’inizio della sua avventura come presidente dei “Blues”, il magnate russo è pronto a investire una cifra vicina ai 90 milioni di euro (dopo i quasi 80 spesi a gennaio) per allestire una squadra capace di vincere la Champions League e di mettere paura alle grandi d’Europa. Il mercato dei londinesi guarda soprattutto ai talenti della Premier con Fabregas e Bale su tutti ma si guarda anche ad Arshavin (è noto il debole di Abramovich per i talenti dell’Est) e Luka Modric. Sul mercato estero invece interessano il tedesco Muller e il giovane esterno dell’Ajax Van der Wiel ma non è da escludere un’offerta per l’interista Sneijder che nonostante le smentite appare sempre più vicino al campionato inglese.

    E a comandare questa nuova “armata” potrebbe essere ancora Carlo Ancelotti che dopo la crisi di gennaio ha dato vita ad una rimonta clamorosa che potrebbe concludersi con un incredibile sorpasso se il Chelsea dovesse battere lo United nello scontro diretto del prossimo turno.