Tag: luis enrique

  • Siena Roma 1-0, decide Calaiò su rigore

    Siena Roma 1-0, decide Calaiò su rigore

    Nel monday night della 22esima giornata di Serie A un Siena compatto e concentrato supera una Roma brutta e deludente. Gli uomini di Sannino hanno messo in campo la grande voglia di fare punti insieme ad abnegazione, concentrazione e attenzione tattica. Per la Roma ennesimo picco di dicontinuità dopo la bella vittoria contro l’Inter. Una partita a tratti incomprensibile che ha riproposto il possesso sterile e la fragilità difensiva di inizio stagione.

    IL PRIMO TEMPO – Nel gelo del Franchi nei primi minuti la Roma parte forte all’attacco. Dopo qualche folata senza frutti, però, dopo 9 minuti di gioco Destro supera Juan imbeccato da un lancio lungo e solo davanti a Stekelenburg manda clamorosamente alto con un pallonetto. I giallorossi tengono palla, ma sbagliano tanto e così al 16′ altra incredibile chance concessa a Calaiò che a tu per tu col portiere manda al lato. Quattro minuti più tardi risposta romanista con la punizione insidiosa di Lamela che Pegolo mette in angolo.

    Al 23′ ennesima occasione colossale per il Siena: su un buco difensivo della Roma si infila Giorgi sulla destra e arrivato davanti a Stekelenburg serve Destro il quale a porta vuota tira alto anche per il disturbo di Juan. La Roma fa la partita ma non crea pericoli mentre il Siena quando riparte dà sempre l’impressione di poter andare in gol con una certa facilità. Si chiude il primo tempo con un triangolo in area che non si chiude tra Totti e Pjanic.

    Siena Roma | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa fuori Juan per guai fisici e dentro Kjaer per la Roma. Il copione non cambia e dopo soli 2′ minuti Viviani perde palla e ne scaturisce una golosissima palla gol per Destro che davanti a Stekelenburg ancora una volta non riesce a batterlo. La Roma balla in difesa e al 5′ si concretizza il meritato vantaggio senese. Destro sfugge in area e il neoentrato Kjaer lo stende ingenuamente, è calcio di rigore. Calaiò dal dischetto realizza con precisione chirurgica.

    Ora la Roma dovrebbe accelerare ma non ci riesce e si ostina a giocare su linee orizzontali. Al 14′ Luis Enrique sostituisce uno spento Totti per il rientrante Osvaldo, ma lo schema del match non cambia. Anzi il Siena aumenta la densità a centrocampo e per i lento gioco romanista non c’è sbocco. Non succede praticamente più nulla tranne un tiro al volo di Borini al 37′ che è l’unica conclusione verso la porta della Roma nel secondo tempo. Nei minuti finali i giallorossi provano un forcing finale con quattro punte più Kjaer, ma il Siena tiene botta senza problemi.

  • Siena Roma, Totti fa 700, si rivede Osvaldo

    Siena Roma, Totti fa 700, si rivede Osvaldo

    Stasera alle 20.45 va in onda il monday night tra Siena e Roma. Una gara affascinante e molto delicata dato che alle due squadre servono assolutamente i tre punti. Da una parte un Siena che non ha mai sfigurato in questa stagione, ma che ora vede avvicinarsi il Lecce in zona retrocessione a meno 2. I toscani oltre a quella di stasera hanno un’altra partita da disputare, ma la situazione è di alto rischio considerando che anche il Cesena con una vittoria nel recupero arriverebbe ad un solo punto.

    Dall’altra parte c’è una Roma in grande crescita all’inseguimento dei posti per l’Europa. L’imperativo è vincere per sfruttare le sconfitte di Inter e Udinese e per non perdere il treno della risalita. Luis Enrique ha annunciato una partita all’attacco.

    SIENA – Sannino abbandona il 3-5-2 e passa ad un  prudente 4-4-2 confermando lo straordinario Pegolo degli ultimi match tra i pali. Retroguardia con Terzi e Rossettini centrali e Vitiello a destra e Del Grosso a sinistra; Contini è in gioco per un posto al centro. Il rebus centrocampo si dovrebbe risolvere con Vergassola e Gazzi centrali con l’esclusione dell’ex Gaetano D’Agostino, il neo acquisto Giorgi a destra e l’estro di Brienza sulla sinistra. Davanti la solita coppia Calaiò-Destro.

    Francesco Totti | © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    ROMA – Luis Enrique propone il classico 4-3-1-2 romanista. Stekelenburg tra i pali con Rosi a destra e Taddei a sinistra. Al centro al fianco dell’argentino Heinze uno tra Juan e Kjaer col brasiliano in vantaggio. Davanti alla difesa il giovane Federico Viviani grazie alla squalifica di De Rossi e alla mancata convocazione di Gago a causa di un problema fisico. In mediana anche Pjanic e Simplicio che se la gioca con Greco. Inamovibile Francesco Totti dietro alle punte alla sua 700esima gara da professionista con Borini in vantaggio su Bojan e Erik Lamela. Torna tra i convocati Daniel Pablo Osvaldo dopo il lungo stop.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA ROMA

    SIENA 4-4-2 Pegolo; Vitiello, Terzi, Rossettini, Del Grosso; Giorgi, Gazzi, Vergassola, Brienza; Destro, Calaiò
    ALL.Sannino
    . A disposizione: Farelli, Contini, Angelo, D’Agostino, Reginaldo, Gonzalez

    ROMA 4-3-1-3 Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei, Simplicio, Viviani, Pjanic; Totti; Borini, Lamela
    ALL.L. Enrique
    . A disposizione: Lobont, Kjaer, Jose Angel, Greco, Perrotta, Osvaldo, Bojan

  • Giammario Piscitella, la favola del baby talento della Roma

    Giammario Piscitella, la favola del baby talento della Roma

    Ogni bella favola ha un eroe e un antagonista e in questo caso il primo si chiama Luis Enrique e viene dalla Spagna, il secondo è tutto italiano ed è il nostro calcio. Protagonista assoluto Giammario Piscitella nato a San Marzano sul Sarno il 23 marzo 1993, di professione ala d’attacco e aspirante fuoriclasse. E pensare che il giovane primavera della Roma era stato convocato per la gara con l’Inter quasi per caso, perchè i vari infortuni giallorossi avevano dimezzato il reparto offensivo. Ma nessuno mai si sarebbe aspettato che alla prima convocazione in prima squadra il ragazzo avrebbe calcato l’erba dell’Olimpico. E invece Luis Enrique con coraggio lo ha fatto entrare al 35′ della ripresa al posto del mattatore della gara Fabio Borini. Piscitella ha subito dimostrato talento e voglia di emergere sfornando un bell assist per il gol di Bojan.

    Una presenza che in condizioni normali sarebbe sfumata nel nulla, come di solito accade in Italia dove i giovani sono centellinati fino a quando o si perdono o semplicemente non sono più giovani. E dunque stupisce vedere, nel Campionato che ha la media d’età più alta d’Europa, come invece il gioiellino campano sia stato riproposto titolare nei 25 minuti del recupero contro il Catania in un match delicatissimo per la stagione giallorossa. Scelto al posto di un certo Bojan Krkic che ha vinto la Champions League con gente del calibro di Leo Messi, Iniesta, Xavi e compagni sotto la direzione del maestro Pep Guardiola. E il ragazzo ha senza dubbio ripagato la fiducia del mister asturiano della Roma con una partita di sacrificio e giocate di concretezza. Nell’intervista del post-partita è emersa una genuina ingenuità del 18enne quando con timidezza ha detto: “Non me lo aspettavo, ma mi sono messo al servizio della squadra come voleva il mister” e poi ha aggiunto “E’ sempre più bello, quasi come l’esordio”.

    Il futuro di Piscitella è sicuramente florido e non a caso un mostro sacro come Sir Alex Ferguson aveva fatto di tutto per portarlo alla corte del Manchester United poco tempo fa. Ma la Roma lo ha trattenuto perchè nell’era di Luis Enrique si punta sui giovani e questo significa che non si parcheggiano in squadre di serie inferiori, ma si lanciano da subito nel calcio dei grandi, e magari per più di quattro minuti ogni sei mesi.

    D’altra parte è quello che succede negli altri paesi e soprattutto in quelli che negli ultimi anni hanno divorato le coppe europee al livello di club e nazionale come Inghilterra e Spagna (ma anche Germania). Tanto più che il pur giovane Piscitella è un veterano delle serie giovanili della Nazionale Italiana. In particolare si era già fatto notare il 23 marzo 2011 quando in una amichevole dell’Under 18 contro la Nazionale A aveva saltato plurime volte Santon nell’uno contro uno.

    Il calcio nostrano ha bisogno di linfa nuova e di lanciare da subito i giovani talenti. Calciatori ancora inesperti magari, ma di tipologia moderna come Giammario. Il talentino infatti può ricoprire tutti i ruoli di fascia offensiva senza dimenticare la fase difensiva. E’ in possesso di un destro molto preciso quando calcia verso la porta ed è in grado di pennellare crossi con entrambi i piedi. La sua qualità maggiore sono la velocità, l’abilità nel dribbling abbinati ad una fisicità importante. Coi suoi 180 cm di altezza x 68 Kg sembra avere il profilo dell’ala tipo del XXI secolo e non a caso il suo idolo è Cristiano Ronaldo. Per fortuna qualcuno se ne è accorto e sta cercando di metterlo in luce e questo qualcuno è Luis Enrique, tecnico ancora da valutare pienamente nel confronto con la complicata tattica calcistica della penisola, ma che nonostante tutto sta portando una piccola rivoluzione culturale. La speranza è che altri come Piscitella possano avere la ribalta della Serie A per rilanciare il calcio italiano che appare in crisi profonda.

  • Catania Roma 1-1 nel recupero di 25 minuti

    Catania Roma 1-1 nel recupero di 25 minuti

    Ieri sera è andato in onda un anomalo Catania Roma nel recupero della 18 giornata di Serie A sospesa lo scorso 14 gennaio a causa della pioggia torrenziale arrivata sul Massimino. Da giocare solo 25 minuti più recupero col risultato di partenza di 1-1 che poi si è confermato essere quello definitivo. Molte le assenze da una parte e dall’altra tra cui per la Roma Totti e De Rossi, già sostituiti nello spezzone di gennaio.

    I due allenatori alla vigilia avevano dichiarato di voler vincere a tutti i costi dato che un solo punto non avrebbe accontentato nessuno. E in effetti le due squadre sono scese in campo molto motivate ed agguerrite. Hanno mostrato dei ritmi ed una intensità di gioco vertiginosi più vicini ad un calcio britannico che italiano. Il problema di una simile gara è la mancanza di tempo e così molte giocate sono svanite a causa della troppa foga dei giocatori.

    Comunque Catania e Roma si sono date battaglia duramente e i due allenatori possono essere soddisfatti della prova. Lo stesso Vincenzo Montella infatti ha ammesso nel postpartita: “siamo tutti e due contenti, ce lo prendiamo il punto – ha detto a Sky il tecnico catanese – Sinceramente mi sono emozionato, abbiamo giocato su ritmi alti, le due squadre volevano vincere. Siamo stati un attimino frenetici proprio perchè si voleva mettere intensità.” La stessa idea del collega Luis Enrique che ha ribadito il concetto di una Roma sempre su alti livelli per conquistare quella continuità che fa scalare le posizioni in classifica ed ha definito il match “trepidante” ammettendo che “in mezz’ora era difficile fare di più. Stasera l’impegno c’era l’atteggiamento dei gocatori l’ho visto” ha concluso l’allenatore asturiano.

    LO SPEZZONE DI PARTITA – Come era prevedibile la Roma ha diretto le operazioni in una strana ma palpitante partita che ha escluso qualsiasi tatticismo. I giallorossi hanno insidiato Kosicky in più di una occasione e soprattutto con Fabio Borini tra i più attivi. Il Catania non è stato a guardare e si è reso molto pericoloso sulle palle da fermo o in ripartenza e soprattutto con un tiro di esterno di LLama sul quale è volato Stekelenburg. Nota positiva per la Roma la ottima prova del baby attaccante Giammario Piscitella (schierato al posto di Bojan Krkic) che ha dimostrato personalità e serenità con qualche giocata incisiva. Sulla sponda catanese buon match per l’estremo difensore e in particolare el Papu Gomez. Per la Roma in ombra le prestazioni di Gago e Pjanic che non hanno avuto la tranquillità necessaria per orchestrare al meglio il gioco.

    LA NUOVA CLASSIFICA – Dopo la X di ieri sera la Roma si avvicina ancora di più al treno dell’Europa ed è al sesto posto. Avendo 35 punti deve fare la corsa sull’Inter a 36 e la Lazio a 39 in zona Europa League e all’Udinese a quota 41 che occupa il terzo posto valido per la Champions League. Irraggiungibili le due duellanti per il Titolo Milan (44) e Juventus (45).

    Anche il Catania fa un piccolo passo in avanti per l’obiettivo salvezza occupando il quattordicesimo posto con 24 punti. Ben 7 punti in più del Lecce che occupa l’ultimo posto disponibile che vale la retrocessione. Il Chievo tredicesimo dista solo 3 punti.

  • Roma, De Rossi e l’entusiasmo ritrovato. Obiettivo Champions

    Roma, De Rossi e l’entusiasmo ritrovato. Obiettivo Champions

    Il progetto Roma va avanti. Dopo la brutta sconfitta di Cagliari nel giro di poche ore la stagione potrebbe aver cambiato rotta. Un 4-0 secco contro gli eterni rivali dell’Inter che non lascia spazio a dubbi: la Roma è stata superiore dal primo all’ultimo minuto esprimendo a tratti un calcio frizzante.

    Come succede in questi casi non si è mai certi fino a dove arrivino i meriti della Roma e i demeriti dell’Inter. Quel che è sicuro è che c’è stata una reazione fortissima degli uomini di Luis Enrique dopo le prestazioni ombrose offerte prima della gara contro i nerazzurri. I tratti vincenti sono stati la grande furia agonistica unita a lucidità nelle giocate, l’intensità del pressing e la concentrazione difensiva soprattutto nella prima frazione di gioco. Riassumendo si tratta di compattezza ed entusiasmo. Il calcio del tecnico asturiano non può prescindere da questi due elementi. Ciò fa pensare che tutto dipenda dalla disponibilità e la voglia dei calciatori, di un gruppo che dopo qualche problema sembra tornato ad essere unito verso un unico obiettivo. E non è un caso che quando la squadra rema insieme i risultati arrivano sempre.

    La gara con l’Inter lo dimostra e fa capire quanto sia importante la brama di emergere di alcuni calciatori giovani. Esempio lampante Fabio Borini, anni 20, che si è battuto come un leone mettendo il fiato sul collo agli avversari e cercando di recuperare anche i palloni impossibili. L’enorme dispendio di energie non gli ha impedito, però, di siglare una doppietta tutta freddezza e rapidità. L’ex di Parma, Bologna e Chelsea è gia un beniamino del pubblico che ama vedere questa volontà di vincere e di lottare sempre e comunque. La stesso sacrificio e abnegazione che il capitano Francesco Totti mette sempre in campo dando uno straordinario esempio ai più giovani compagni. Lo si vede rincorrere gli avversari a tutto campo, anche in zone dove i suoi piedi sapienti sono lontani dalla porta, dimostrando tra l’altro una invidiabile forma atletica all’età di 35 anni.

    L’altro tassello della risalita romanista è stato il rinnovo di contratto di Daniele De Rossi annunciato nel post partita e dettagliato il giorno seguente. Un’agonia durata troppi mesi che alla fine però ha ripagato i tifosi romanisti suggellando un’unione che lega per sempre il Biondo di Ostia alla Roma. E’ questo forse il segnale più importante per la piazza. Trattenere un calciatore di questo calibro vuol dire guardare lontano con una società ambiziosa, ma anche che i soldi non sono onnipotenti e l’amore per una città, per una maglia e per una tifoseria può fare la differenza. E’ questo il senso di unicità che alimenta l’amore dei supporters. Un amore quasi estremo che si mischia facilmente alla rabbia e dal quale può tirare fuori le carte vincenti solo un allenatore di livello assoluto. Vedere Fabio Capello e Nils Liedholm per credere. In questo senso potrebbe essere un indizio il fatto che Luis Enrique sia stato importante per far restare De Rossi in terra romana, come il centrocampista stesso ha rivelato.

    In un tripudio di entusiasmo a questo punto il mirino degli obiettivi giallorossi punta più in alto. La prudenza è tanta per un ambiente che si infuoca e si ghiaccia nello spazio di una settimana, ma l’obbligo è di lottare per posizioni di vertice. In due parole il terzo posto. Con la Lazio falcidiata dagli infortuni, l’Inter in crisi nera e l’Udinese in flessione l’ambito podio che regala il sogno della Champions League dista sette punti, e da stasera nei 2o minuti col Catania la distanza si potrebbe ridurre a quattro.

    In effetti se il progetto è valido deve essere capace di competere per una simile posizione. Questo vogliono i tifosi giallorossi: almeno giocarsela, e se poi la qualificazione non arriverà continueranno comunque a sostenere la squadra che con la nuova proprietà offre materia prima per sognare, anche a lungo termine.

  • Catania Roma, oggi il recupero degli ultimi 25 minuti

    Catania Roma, oggi il recupero degli ultimi 25 minuti

    Oggi alle 20:00 si recupera Catania Roma, gara valida per la 18esima giornata di Serie A sospesa per il violento nubifragio abbattutosi sullo stadio Massimino e sulla città etnea lo scorso 14 gennaio che ha costretto il direttore di gara Tagliavento a decretare la fine delle ostilità al 20′ del secondo tempo.

    Si riparte dall’1-1 maturato prima dell’interruzione per effetto dei gol di Legrottaglie, per i padroni di casa, al 24′ e di De Rossi che aveva pareggiato i conti immediatamente, dopo appena 240 secondi dal gol subìto. Nella ripresa il terreno di gioco zuppo e saturo di acqua, causato dall’aumento considerevole dell’intensità della pioggia,  non aveva più consentito alle due squadre di giocare il pallone in maniera sufficientemente ideale per terminare il match con Tagliavento che aveva sospeso il gioco anzitempo mandando tutti sotto la doccia.

    Il regolamento prevede che le due squadre debbano riprendere dal minuto in cui si è interrotta la gara e con gli stessi 22 in campo al momento dell’interruzione (a parte indisponibilità sopraggiunte in seguito) e con le sostituzioni già effettuate valide. Per quest’ultimo motivo Daniele De Rossi e Francesco Totti non potranno essere disponibili per la gara perchè sostituiti da Luis Enrique rispettivamente al 55′ e al 59′, forse per evitare infortuni di una certa entità ai due giocatori della Roma più rappresentativi con le pessime condizioni del terreno di gioco.

    I giallorossi quindi scenderanno in campo con Stekelenburg tra i pali, Rosi e Taddei terzini, Juan in mezzo che farà coppia con Heinze che prende il posto di Kjaer influenzato, in mediana Simplicio, Pjanic e Gago (che aveva preso il posto di De Rossi) e in attacco Piscitella, Lamela e Borini, autore di una doppietta nell’ultimo turno di campionato giocato contro l’Inter, subentrato al numero 10; per gli etnei Kosicky in porta al posto di Campagnolo, titolare contro la Roma ma indisponibile per infortunio (Carrizo non potrà giocare perchè al 14 gennaio non era ancora un tesserato del Catania ndr), linea difensiva composta da Legrottaglie e Spolli al centro mentre cambiano i due terzini che saranno Bellusci e Llama dal momento che Potenza non è al meglio e Alvarez è stato ceduto al Saragozza nella finestra invernale di calciomercato, centrocampo e attacco confermato con Izco, Lodi e Almiron nella zona nevralgica del campo e Gomez, Barrientos e Bergessio in avanti per scardinare la difesa giallorossa.

    Catania Roma è una partita speciale per l’allenatore etneo Vincenzo Montella, ex sia da calciatore (ha vestito la maglia giallorossa per 10 anni) che da allenatore avendo allenato prima la squadra Giovanissimi e poi la prima squadra lo scorso anno quando subentrò a fine febbraio al dimissionario Claudio Ranieri. Il Catania, che oltre a questa deve recuperare anche le gare con Siena e Cesena, non vince dal 18 dicembre quando si impose nel derby siciliano contro il Palermo, da lì in poi solo due pareggi e due sconfitte. La Roma invece dopo la grande prestazione offerta contro l’Inter battuta con un sonoro 4-0, ha la possibilità stasera con i 3 punti di sopravanzare proprio i nerazzurri in classifica al quinto posto e gettarsi all’inseguimento prima dei cugini della Lazio e poi del terzo posto che da l’accesso ai preliminari di Champions occupato attualmente dall’Udinese che non è più così lontano dopo le recenti vittorie dell’undici di Luis Enrique.

    FORMAZIONI CATANIA ROMA

    CATANIA (4-3-3): Kosicky; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Llama; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Gomez, Bergessio.
    Panchina: Terracciano; Potenza, Calapai; Paglialunga, Ricchiuti; Catellani, Suazo.
    Allenatore: Montella.

    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Heinze, Juan, Taddei; Gago, Simplicio, Pjanic; Piscitella, Lamela, Borini.
    Panchina: Lobont; Josè Angel, Cassetti; Greco, Viviani, Perrotta; Bojan.
    Allenatore: Luis Enrique.

  • Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter gara a senso unico dell’Olimpico ha messo in luce alcune conferme e qualche sorpresa. Ovviamente nella Roma, dove spiccano su tutti Borini e Lamela. Nell’Inter invece solo bocciature, in alcuni casi parziali, in altre inappellabili. Su tutte quelle di Pazzini e Samuel, ma il resto della squadra non ha brillato particolarmente.

    Pagelle Roma
    Stekelenburg 6: Vive una giornata piuttosto tranquilla. Ordinaria amministrazione per lui.
    Taddei 6.5: Difende poco, ma non per mancanza di volontà, ma semplicemente perché l’Inter dalle sue parti non c’è. E allora da una mano anche avanti.
    Heinze 6: Come per il portiere, una gara in tutta tranquillità per lui che si limita a fare il proprio compito senza essere particolarmente sollecitato.
    Juan 7,5: Realizza un gol e fa anche un assist. Per un difensore è un qualcosa in più del normale.
    J. Angel 6: Se in difesa non è sempre impeccabile, in proiezione offensiva non sbaglia nulla.
    Gago 7: Corre tanto e recupera numerosi palloni. E’ il meno appariscente ma tra i più importanti.
    De Rossi 7: Come al solito sontuosa la sua prova. Prende per mano il centrocampo guidandolo nei movimenti.
    Pjanic 7: Aiuta parecchio, e bene, l’attacco. Una conferma, anzi, una garanzia.
    Totti 7: Si diverte ad illuminare il gioco dei compagni anche se personalmente non è mai pericoloso.
    Lamela 7,5: Fa ammattire un intero reparto arretrato, quello neroazzurro. Una giornata fenomenale per lui, gli manca solo il gol. Ma mai come in questo caso è un semplice dettaglio.
    Borini 8: Due bei gol, contro l’Inter. Non poteva aspettarsi di meglio questo giovane di grandi prospettive.
    Bojan 7: Entra a risultato acquisito ma realizza un gol veramente eccezionale.
    Luis Enrique 8: La partita perfetta. Non si rischia mai nulla e anzi, l’Inter non sa come contenere una spettacolare formazione giallorossa.

    Pagelle Inter
    Julio Cesar 5: Eccetto il primo gol, sugli altri probabilmente poteva risultare decisivo. Ma con una difesa così colabrodo, tutto diventa più difficile.
    Maicon 5,5: Prova a fare qualcosina di buono, ma è come se predicasse nel deserto
    Samuel 4,5: Inguardabile. Borini lo fa impazzire. Una partita da dimenticare in fretta.
    Lucio 5: Non è il Lucio che tutti ricordavamo. E se non gira nemmeno lui, per l’Inter sono dolori.
    Nagatomo 6: Prova a dare un po’ di spinta e quantomeno dimostra volontà.
    Obi 5,5: Cerca di fare qualcosina di buono ma non gli riesce nulla in concreto.
    Zanetti 5,5: Affonda anche lui nella barca nerazzurra. Fa il possibile, ma contenere Lamela è difficile.
    Palombo 5,5: Era alla prima apparizione e già di per se non era semplice inserirsi in certi meccanismi. Figuriamoci se si prendono quattro sberle.
    Cambiasso 5: Spento come molti altri compagni.
    Pazzini 4: Gioca un tempo, ma quasi quasi sembra che non ci sia.
    Milito 5: I quattro gol di mercoledì sono solo un ricordo. Gira sempre a largo, mai pericoloso dalle parti di Stekelenburg.
    Cordoba 5: Entra al posto di Samuel ma cambia veramente molto poco.
    Poli 5,5: Entra a gara compromessa e nonostante l’impegno non gli riesce quasi nulla di buono.
    Ranieri 4,5: Avrà anche problemi di formazione, ma togliere un attaccante, per quanto spento, per mettere un centrocampista, sotto di due gol, appare quantomeno una mossa suicida.

    Roma Inter 4-0 video highlights youtube
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”122965″]

  • Roma Inter 4-0, Borini scatenato, nerazzurri travolti

    Roma Inter 4-0, Borini scatenato, nerazzurri travolti

    Incontenibile. La Roma di Luis Enrique spazza via l’Inter rifilandogli quattro gol e avvicinandola in classifica. E chissà che mercoledì, nel recupero con il Catania, non ci sia il sorpasso. Un match a tinte giallorosse quello dell’Olimpico con l’Inter mai in partita e che per la seconda volta in quattro giorni, dopo la sfida con il Palermo di mercoledì, subisce un poker di reti. Sembra essere finito, o quantomeno aver rallentato, la propria marcia la formazione di Ranieri che dopo la grande rincorsa culminata con la vittoria nel derby sembra aver perso un po’ di smalto. Al contrario della Roma che reagisce nel migliore dei modi alle ultime due uscite, incolore, con Bologna e Cagliari.

    In vetrina il giovane Borini, autore della doppietta che ha permesso di chiudere con largo anticipo la sfida. Un giocatore che sta crescendo a vista d’occhio e che potrebbe rivelarsi importantissimo in vista del finale di stagione e che può permettere ad Osvaldo di recuperare senza forzare i tempi. In rete anche Juan e Bojan, quest’ultimo spesso criticato e che ha cominciato dalla panchina ma che nel finale ha messo il sigillo ad una partita vinta senza particolari affanni.

    Luis Enrique schiera i suoi con il consueto 4-3-3 dovendo rinunciare ad Osvaldo ma potendo contare su De Rossi. Davanti a Stekelenburg linea a quattro con Taddei e Josè Angel laterali, Heinze e Juan in mezzo. In mezzo al campo ci sono Gago, De Rossi e Pjanic con Totti, Lamela e Borini ad offendere. Dall’altra parte Ranieri ha qualche problema a centrocampo, come ad esempio l’assenza di Sneijder, e proprio per questo fa esordire sin dall’inizio l’ultimo arrivato Palombo. Davanti a Julio Cesar linea a quattro con Maicon e Nagatomo esterni, Lucio e Samuel centrali. In mezzo al campo al già citato Palombo si aggiunge Cambiasso, con Zanetti e Obi esterni. In avanti spazio a Pazzini e Milito.

    Che la partita sia in mano ai giallorossi lo si capisce sin da subito, grazie anche ad un atteggiamento molto propositivo. Di contro l’Inter invece si difende, o prova a farlo. Al 13’ il primo gol: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Juan, di testa, ad insaccare. L’Inter non riesce a pungere, mentre la Roma appare molto determinata a caccia del 2-0. Che arriva, puntualmente, al 41’: Pjanic innesca Borini sull’out di sinistra, l’attaccante di casa rientra sul destro superando Samuel e battendo Julio Cesar. Primo tempo che si chiude su un meritato 2-0 per la Roma.

    Nonostante i suoi siano sotto di due gol Ranieri, oltre ad inserire Cordoba per Samuel, toglie una punta, Pazzini, inserendo un centrocampista, Poli. Mosse strane per pensare di recuperare una partita che ricomincia malissimo per i nerazzurri: è il 3’ infatti quando Borini parte sul filo del fuorigioco e supera Julio Cesar. L’Inter è in totale confusione, la Roma invece è padrona del campo. Faraoni rileva Maicon tra i milanesi mentre dall’altro lato Luis Enrique lascia spazio a Simplicio che rileva Gago, Bojan che subentra a Lamela e il giovanissimo Piscitella al posto dell’eroe di giornata Borini. E nel finale ecco anche il poker: ad 1’ dalla fine infatti Bojan riceve palla al centro della difesa nerazzurra e con uno splendido destro spedisce la palla all’angolino. La festa è tutta giallorossa. L’Inter ripiomba nell’incubo vissuto mesi fa. Serve reagire in fretta per non perdere ulteriore terreno.

  • Roma Inter, De Rossi c’è, Sneijder no

    Roma Inter, De Rossi c’è, Sneijder no

    La sfida che ha di fatto monopolizzato gli ultimi campionati, prima del tricolore rossonero, e le ultimissime finali di Coppa Italia, vede affrontarsi oggi la Roma di Luis Enrique e l’Inter di Ranieri con un sapore decisamente diverso. Velleità ridimensionate per entrambe le società, che non potendo puntare all’affare scudetto, cercano chi un posto in Champions, chi uno in Europa League.

    Poco lo spettacolo offerto all’andata quando sulla panchina nerazzurra sedeva Gasperini, con uno scialbo 0-0 che fece sbadigliare tutti i tifosi. Per questa nuova sfida dal sapore diverso, l’aspettativa è sicuramente maggiore, poiché in entrambi i casi la cura Ranieri e quella spagnola di Luis Enrique hanno comunque dato risultati positivi come testimonia la classifica, dopo una partenza da incubo. La cosa che accomuna entrambe le squadre è la penuria di risultati negli ultimissimi turni di campionato, con una specie di maledizione che le ha colpite dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Entrambe le squadre in scia di risultati positivi, dopo essere state battute e eliminate in Tim Cup (rispettivamente da Napoli e Juventus) hanno rallentato visibilmente in Campionato. Un ulteriore stop non sarebbe ben digerito da entrambe le parti, quindi a beneficiarne dovrebbe essere lo spettacolo proprio per la felicità dei tifosi che si possono aspettare un big match.

    ROMA – Vincere per dare nuove conferme al progetto Roma, questo è l’obiettivo di Luis Enrique. Battere l’Inter sarebbe un’iniezione di fiducia e morale notevole, dimostrando come attraverso il bel gioco si possano ottenere anche i risultati necessari alla risalita della classifica. Il tecnico spagnolo può sorridere per il rientro di un giocatore fondamentale come De Rossi in mediana, potendo in questo modo schierare la miglior formazione possibile. Discorso diverso per Kjaer e Josè Angel che dopo la brutta prestazione contro il Cagliari dovrebbero accomodarsi in panchina per lasciare il posto a chi ha fatto meglio.

    Per quanto riguarda l’aspetto tattico è possibile l’utilizzo di un 4-3-1-2, dove in difesa ci saranno il brasiliano Juan affiancato da Heinze al centro con Rosi e l’adattato Taddei nella sua nuova veste di terzino difensivo. In mediana largo al rientrante capitan futuro De Rossi, con l’argentino Gago e Pjanic. Leggermente più avanzato nella sua nuova posizione di trequartista Francesco Totti subito dietro le due punte Lamela  e Borini.

    INTER – Ranieri deve risolvere i problemi di un centrocampo da rinnovare, dopo la partenza di Thiago Motta spuntano le numerose indisponibilità come quelle di Stankovic, Guarin, e in ordine di tempo quelle di Alvarez e Sneijder che non recupera dalla botta presa contro il Palermo. Out anche Faraoni, l’idea è quella di schierare il classico 4-4-2 con nuovi interpreti in mediana. L’importante è superare gli errori evidenziati nella sfida contro il Palermo, con una solidità difensiva andata a farsi benedire.

    Ranocchia è uno dei maggiori imputati, quindi Ranieri dovrebbe riproporre la solita coppia difensiva con Lucio e Samuel centrali. Sulle corsie laterali spazio a Maicon con Chivu a sinistra mentre il nuovo centrocampo dovrebbe prevedere quattro uomini in linea: Cambiasso e Poli agiranno più centrali per fare da schermo alla difesa, mentre più larghi sugli esterni ci saranno Nagatomo e capitan Zanetti. In attacco nessun dubbio per il tecnico nerazzurro che schiererà il ritrovato eroe del gol Milito affiancato da Pazzini.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA INTER

    ROMA (4-3-1-2)  Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Borini, Lamela.
    A disposizione
    : Curci, José Angel, Kjaer, Perrotta, Simplicio, Greco, Bojan.
    Allenatore
    : Luis Enrique.

    INTER (4-4-2) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Nagatomo; Pazzini, Milito.
    A disposizione
    : Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Palombo, Obi, Zarate, Castaignos.
    Allenatore
    : Ranieri.

  • Cagliari Roma 4-2, le pagelle. Thiago Ribeiro esaltante

    Cagliari Roma 4-2, le pagelle. Thiago Ribeiro esaltante

    Il Cagliari porta casa tre punti meritati contro una Roma disorganizzata e confusionaria. Grande vittoria della tattica pragmatica di mister Ballardini contro il virtuosismo incompiuto di Luis Enrique. Un Cagliari inizialmente timido diventa gigante davanti ad una Roma davvero troppo piccola. Il tasso tecnico non conta quando organizzazione perfetta e motivazioni fanno la differenza. Questo è Cagliari Roma: la voglia di concretezza contro l’esigenza di una rivoluzione forzata e forse fuori luogo.

    PAGELLE CAGLIARI

    Agazzi 6,5 Un rinvio sbagliato che regala a Borini il gol del 2-1 per la Roma seguito da un intervento a dir poco miracoloso sullo stesso attaccante giallorosso nella fase cruciale del match.

    Pisano 6 Copre con grande attenzione e non disdegna qualche insidiosa discesa.

    Canini 6 Soffre quanto giusto le sortite offensive giallorosse ma nei tempi degli interventi è sempre puntuale.

    Astori 6 Qualche sbavatura, ma nel complesso dà sempre grande sicurezza alla retroguardia isolana.

    Agostini 6,5 Non concede nulla sulla fascia di competenza ed è capace di dare un grande apporto alle ripartenze della sua squadra.

    Conti 6,5 Come al solito è il metronomo del centrocampo, in più mette in campo la voglia di fare contro l’ex del cuore.

    Dessena 6 Una partita di grande sacrificio sempre alla caccia del recupero palla e del passaggio smarcante.

    Nainggolan 7 Le sirene della Juventus gli hanno fatto bene: grande quantità unita all’intelligenza del passaggio semplice e del disimpegno di qualità.

    Cossu 7 Sempre in costante movimento per accalappiare palle da smistare o per fare il passaggio vincente come succede quando fa il lancio perfetto per Pinilla nel gol del 2-2.

    Thiago Ribeiro | © Enrico Locci/Getty Images

    Thiago Ribeiro 8 Contro la Roma si esalta. Il primo gol è fantastico: staffilata da fuori aerea sulla quale il vice campione del mondo Stekelenburg non può nulla. Il secondo in contropiede è ugualmente di pregevole fattura con un tiro dalla traiettoria imprendibile.

    Pinilla 7 Lotta e sgomita. Fa un lavora oscuro che riesce a valorizzare col gran bel gol del momentaneo pareggio.

    Ibarbo 7,5 Entra e fa la differenza come quei giocatori delle migliori squadre. E’ straripante su un certo  Juan che non lo riesce a contenere e fa praticamente da solo il gol che per Ekdal, solo davanti al portiere, diventa fin troppo facile.

    Ekdal 6,5 Entra ma non si nota nella bella gara colletiva del Cagliari. Ha il merito di siglare il gol del definitivo 4-2.

    Ballardini 7,5 La sua squadra non comincia col consueto piglio casalingo, ma dopo aver trovato la giocata del vantaggio con Thaigo Ribeiro e dopo aver scoperto un piccolo avversario se lo divara come fanno le grandi squadre. Il Cagliari di Ballardini è concreto, organizzato e coraggioso.

    PAGELLE ROMA

    Stekelenburg 5,5  Nel colabrodo della difesa romanista l’unica pecca è il primo gol sul quale,nonostante la potenza del tiro, poteva fare qualcosina in più.

    Rosi 4,5 Spinge in modo molto disordinato, difende male e poco e fallisce il potenziale 3-3: bocciato.

    Juan 5,5 Oltre al gol segnato è il leader della difesa e dove può mette una pezza, ma la difesa giallorossa si posiziona sempre male. Nel finale crolla e Ibarbo lo irride.

    Kjaer 4,5 Soffre la stessa impreparatezza di reparto  del compagno brasiliano, ma dalla sua non ha da offrire classe e serenità. Non è in grado di impostare l’azione ed è insicuro negli interventi.

    Jose Angel 4,5 Come si suol dire nè carne nè pesce. Mediocre in difesa come in attacco.

    Gago 5 Una partita all’insegna del passaggio scontato. Quando prova la giocata perde palla e il Cagliari va in gol in contropiede.

    Simplicio 5,5 Per il brasiliano una prestazione incolore con qualche sprazzo di lucidità, ma è troppo poco.

    Pjanic 5 Una punizione insidiosa da registrare. Il resto è noia: non sa incidere quando sarebbe l’uomo deputato a dare fantasia e cambio di ritmo.

    Lamela 4,5 E’ praticamente inesistente, il suo ricordo è legato ad azioni potenziali e mai compiute.

    Totti 5 E’ lo spettro del grande campione che tutti conoscono. Passaggi clamorosamente sbagliati e incredibile lentezza. L’unica palla illuminante che regala non viene sfruttata a dovere da Rosi e poteva valere il pareggio.

    Borini 6,5 Sembra l’unico superstite del cosidetto “progetto”. E non solo per il gol siglato, ma anche e soprattutto per il grande impegno profuso. Corre tanto e forse troppo dato che poi sotto rete non è sempre lucido.

    Greco 4,5 Entra e peggiora la situazione di una Roma allo sbando.

    Bojan Krkic 4 E’ incapace di far svoltare la sua squadra. Il suo ingresso, nonostante le potenzialità del calciatore, provoca solo ulteriore smarrimento.

    Luis Enrique 4 La sconfitta della Roma è prima di tutto la sua sconfitta. Una squadra incredibilmente involuta che nel giro di dieci giorni è tornata alle impasse di inizio stagione. Ritmi lenti, possesso sterile, timidezza sotto porta e imprecisione uniti ad una preoccupante fragilità difensiva. La sensazione è che la squadra non segua più il mister.

    HIGHLIGHTS CAGLIARI ROMA 4-2

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”122374″]