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  • Ancora Borini, Palermo – Roma 0-1

    Ancora Borini, Palermo – Roma 0-1

    Nell’anticipo del sabato della 27esima giornata di Serie A la Roma torna a sorridere espugnando Palermo con il minimo scarto grazie alla rete dopo appena 130 secondi del sempre prezioso Borini che condanna i rosanero alla terza sconfitta consecutiva. La gara del Barbera, giocata su ritmi elevatissimi in particolar modo nella ripresa, era importante per capire quanto profonda fosse la ferita negli uomini di Luis Enrique lasciata dalla sconfitta nel derby, che trovano così il pronto riscatto dopo i due ko di fila con Atalanta e Lazio che permette loro di riscavalcare in classifica l’Inter e di rimanere in corsa per un piazzamento europeo sebbene, con una partita in più, l’ultimo posto disponibile per l’Europa League sia distante ancora 5 punti.

    Luis Enrique deve fare i conti con le molteplici assenze, tra infortuni di lungo corso e squalificati di turno, il tecnico asturiano affida i pali a Lobont in luogo di Stekelenburg mentre in difesa, con Juan che si è aggiunto a Burdisso e che rivedremo in campo soltanto nel prossimo campionato, è costretto a rispolverare il danese Kjaer schierandolo al fianco di Heinze; attacco confermato con Totti dietro a Lamela e Borini mentre la novità è a centrocampo dove Greco vince il ballottaggio con l’ex del match Simplicio; sul fronte opposto Mutti preferisce Zahavi ad Ilicic a supporto della coppia offensiva Miccoli e Budan con 3 centrocampisti di interdizione in mezzo al campo Acquah, Barreto e Donati e Mantovani a prendere il posto dell’infortunato Silvestre al centro della difesa.

    Pronti via e dopo appena due minuti dal fischio d’inizio la Roma passa in vantaggio con il solito Borini che sorprende Munoz scattando sul filo del fuorigioco dopo l’errore in disimpegno dello stesso difensore rosanero mettendo alle spalle di Viviano per il suo nono centro in campionato; il Palermo, colpito a freddo, ci mette un pò di tempo per riorganizzarsi e concede campo agli avversari, Lamela va a nozze con gli ampi varchi lasciati dai padroni di casa sfiorando il raddoppio dopo aver ubriacato e aggirato il frastornato Munoz. Viviano però risponde presente e sventa il pericolo. Il collega Lobont non vuole essere da meno e si fa trovare pronto sui traversoni velenosi di Balzaretti e Miccoli e sulla bordata di Mantovani dalla distanza. Troppo poco però per un Palermo che chiude il primo tempo meritatamente sotto di una rete e controllato da una Roma attenta e che mostra la propria supremazia con l’ormai consueta alta percentuale di possesso palla.

    Fabio Borini © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Mutti, insoddisfatto della prova dei suoi, striglia la squadra all’intervallo e cerca di porre rimedio togliendo dal campo i non pervenuti Zahavi e Budan inserendo Ilicic ed Hernandez  per dare una maggiore velocità e imprevedibilità all’attacco rosanero. Ed effettivamente la squadra pare girare meglio con i due nuovi entrati, il Palermo guadagna metri e progressivamente costringe la Roma nella propria metà campo che si affaccia dalle parti di Viviano soltanto con rapidi contropiedi come quando Lamela in un coast to coast di 60 metri palla al piede fa fuori 3 avversari prima di calciare sull’esterno della rete e Borini che da l’illusione del gol dopo aver lasciato sul posto Balzaretti e Barreto.

    Ilicic e Donati ci provano con conclusioni da fuori area che non impensieriscono più di tanto Lobont, ma la difesa giallorossa, che recentemente ha fatto acqua da tutte le parti e che fino a questo punto della gara ha retto in maniera efficace, comincia ad andare in difficoltà sotto la pressione crescente dei rosanero che credono nel pareggio e spingono sull’acceleratore: il portiere rumeno sale in cattedra compiendo un miracolo, da terra, prima su Miccoli e poi esaltandosi sul tiro di Munoz alzando la sfera sopra la traversa. La Roma paga i ritmi sostenuti di gara, Borini, dimostratosi ancora una volta indispensabile per l’economia del gioco di Luis Enrique, termina la benzina e Totti cerca, con la sua grande abilità nel tenere palla, di far salire la squadra e di guadagnare la bandierina del calcio d’angolo con il chiaro intento di far trascorrere i minuti residui. Nel finale l’area di rigore giallorossa sembra un flipper impazzito ma il muro umano tiene fino al triplice fischio consentendo alla Roma di portare a casa i 3 punti dai quali dovrà ripartire la rincorsa all’Europa. Per il Palermo si apre una mini crisi che nelle prossime ore potrà portare ad un cambio in panchina, con Mutti prossima vittima designata del mangia-allenatori Zamparini che ha lasciato lo stadio scuro in volto.

  • Palermo – Roma, Totti con Lamela e Borini. Mutti boccia Ilicic

    Palermo – Roma, Totti con Lamela e Borini. Mutti boccia Ilicic

    Dopo i primi due anticipi della 27esima giornata di Serie A di ieri per consentire a Napoli e Inter di affrontare i rispettivi impegni di Champions League godendo di un giorno di riposo in più, stasera tocca a Palermo Roma affrontarsi nell’unico anticipo del sabato.

    Entrambe le squadre sono in cerca dell’immediato riscatto poichè reduci da due pesanti, per motivi diversi, ko: il Palermo per i numeri di gol incassati nello scorso turno di campionato contro il Milan, ben 4, e i giallorossi per l’importanza della gara, che a Roma, più che nelle altre piazze, vale quanto uno scudetto, il derby contro la Lazio, reso ancora più grave trattandosi della seconda stracittadina persa in stagione che hanno ridimensionato, forse in maniera definitiva, le ambizioni della squadra di Luis Enrique che ora deve cercare di non fallire anche la qualificazione in Europa League, difficile visto che il Napoli è lanciatissimo a contendere a Juve e Lazio un posto in Champions e l’Inter che ieri a Verona è tornata al successo dopo quasi due mesi e sembra aver ritrovato le giuste motivazioni per riprendere il cammino interrotto e concludere il campionato nella maniera più degna possibile.

    Totti e Luis Enrique © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Mutti è chiamato a risollevare le sorti di un Palermo che sotto la sua guida aveva trovato un suo equilibrio e preso la strada giusta poi smarrita nelle ultime due uscite alla luce degli 8 gol subiti contro rossoneri e Siena. Il tecnico rosanero per tappare i buchi lasciati da Silvestre e Migliaccio, propone Mantovani al fianco di Munoz per un’inedita coppia centrale e Della Rocca in mediana con Donati vertice basso e Barreto sull’interno di sinistra. Sulle corsie esterne spingranno Pisano e Balzaretti che rientra dalla squalifica. La novità è la bocciatura di Ilicic che ha subito un’involuzione e che sembra soltanto un lontano parente del giocatore ammirato nella scorsa stagione, in appoggio alle due punte che saranno Miccoli e Budan, ci sarà l’israeliano Zahavi.

    In casa Roma, Luis Enrique deve fare i conti con le tante assenze: in porta Lobont sostituisce lo squalificato Stekelenburg, così come non saranno del match per decisione del giudice sportivo anche Cassetti e Osvaldo; inoltre l’infermeria giallorossa si è riempita con gli infortuni di Juan e Pjanic che vanno a fare compagnia a Burdisso. Per il difensore brasiliano la stagione è finita mentre per il centrocampista bosniaco ci vorranno tre settimane di attesa prima di rivederlo in campo. Così il tecnico asturiano dovrà rispolverare per forza di cose in difesa il danese Kjaer che non lo aveva tanto convinto quando chiamato in causa che farà coppia con l’esperto Heinze, Rosi giocherà sulla fascia destra mentre Taddei e Josè Angel si giocheranno una maglia da titolare sulla corsia mancina; a centrocampo play basso De Rossi con Gago e Simplicio a dargli man forte mentre Totti agirà dietro Lamela e l’inamovibile Borini che al momento è l’attaccante che offre maggiori garanzie al tecnico. La Roma stasera deve giocare per i 3 punti e non può fallire l’obiettivo per non rischiare di mandare già in soffitta il progetto Luis Enrique. Le tre sconfitte nelle ultime quattro partite hanno fatto mugugnare il tifo giallorosso, stufo dei continui alti e bassi di cui soffre la squadra capitolina che fa tanto possesso palla ma che non riesce poi ad essere incisiva negli ultimi 16 metri. Stasera la Roma e Luis Enrique sono chiamati ad invertire la rotta.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO – ROMA

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano; E. Pisano, Munoz, Mantovani, Balzaretti; Della Rocca, Donati, E. Barreto; Zahavi; Budan, Miccoli.
    Panchina: Tzorvas, Aguirregaray, Acquah, Bertolo, Vazquez, Ilicic, Hernandez.
    Allenatore: Mutti.

    ROMA (4-3-1-2): Lobont; Rosi, Kjaer, Heinze, José Angel; De Rossi, Gago, Simplicio; Totti; Lamela, Borini.
    Panchina: Curci, Cicinho, Perrotta, Greco, Marquinho, Bojan, Piscitella.
    Allenatore: Luis Enrique.

  • Roma Villas Boas? Inter occhio a Baldini

    Roma Villas Boas? Inter occhio a Baldini

    E’ un momento decisamente delicato in casa Roma. In una settimana è successo un po’ di tutto: l’esclusione di De Rossi, con conseguente fragorosa sconfitta, in quel di Bergamo, il ko nel derby giocato quasi per intero in inferiorità numerica, l’infortunio che comprometterà la restante parte di stagione del difensore Juan e quello di Pjanic che dovrà rimanere fuori per almeno tre settimane, le pesanti critiche dei tifosi all’indirizzo di Luis Enrique, reo di aver fallito ancora una volta un appuntamento fondamentale dell’annata calcistica. E come se non bastasse, nelle ultime ore, ecco la notizia del contatto, risalente ad un mese fa, tra Andrè Villas Boas e il dg dei giallorossi Franco Baldini. Una rivelazione che complica ancora di più il rapporto con Luis Enrique e che chiama in causa anche l’Inter, da diverso tempo interessata all’allenatore portoghese.

    Franco Baldini © Claudio Villa/Getty Images

    L’incontro tra Baldini e l’ex allenatore del Chelsea sarebbe avvenuto il mese scorso, e i due a cena vicino alla residenza londinese dell’ex dirigente del Real Madrid, avrebbero parlato del futuro della squadra giallorossa. L’interesse per il trainer portoghese però risalirebbe all’estate scorsa, ma l’elevata clausola rescissoria fissata dal Porto, pari a 15 milioni di euro, fece saltare il tutto e la dirigenza capitolina virò decisa su Luis Enrique. Il quale, a quanto pare, non avrà vita troppo lunga nella capitale. Per questo l’incontro con Villas Boas, il quale si sarebbe detto entusiasta di sedere la panchina della Roma dalla prossima estate, rilanciandosi cosi dopo l’esperienza, non troppo convincente, in Inghilterra. Di certo una notizia accolta come una doccia fredda da parte del presidente dell’Inter Massimo Moratti, che vede nel tecnico portoghese il successore di Ranieri e l’erede perfetto di Jose Mourinho. Come l’ha accolta invece Luis Enrique? Di sicuro non troppo bene, ma i risultati sinora sono stati assai deludenti. Va bene pensare al futuro, ma prima c’è da guardare al presente. Sempre se, per lo spagnolo, ci sarà un domani in giallorosso.

  • Roma – Lazio 1-2, le pagelle. Mauri uomo derby, Borini generoso

    Roma – Lazio 1-2, le pagelle. Mauri uomo derby, Borini generoso

    Un derby palpitante quello vinto dalla Lazio per 2-1 contro una Roma generosa ma pasticciona. I ragazzi di Reja hanno sfruttato l’episodio iniziale del rigore con espulsione per impostare una partita di copertura e concentrazione con poche sbavature difensive. Il resto lo hanno fatto i simboli biancocelesti in grande forma: Klose ha procurato il rigore che Hernanes ha realizzato, Mauri ha insaccato il gol vittoria su punizione di Ledesma. I giallorossi, sfortunati e messi male nell’occasione chiave ad inizio gara, hanno fatto vedere un grande orgoglio e la voglia di non mollare mai, ma hanno comunque evidenziato le solite beghe difensive e di concentrazione.

    PAGELLE ROMA.

    Luis Enrique 5 La partita gira subito malissimo e l’episodio iniziale ne condiziona tutto l’andamento, ma sia il rigore che il 2 a 1 nascono da errori ormai ripetuti troppe volte nel corso della stagione. Impreparato.

    Borini 7 Riaccende le speranze romanista con un gol da rapace nel momento più nero del match. E’ un leone in mezzo al campo e sembra non sentire la fatica. Generoso.

    De Rossi 6,5 La sua presenza come scudo davanti alla difesa è troppo importante per la squadra. Catalizza il gioco e spezza le incursione avversarie con lucidità e carisma. Imprescindibile.

    Totti 6,5 Da vero capitano si batte con coraggio. Prende una marea di falli e cerca di dare geometrie ma non è facile con l’uomo in meno attaccare ad organico completo e trovare le vie della pericolosità. Garanzia.

    Bojan 6,5 (dal 32′ s.t.)  Entra e scuote la Roma con vivacità e due percussioni insidiose, una porta una punizione insidiosa, l’altra un fallo da giallo del già ammonito Biava, ma Bergonzi non vede.

    Marquinho (dal 12′ s.t.)  Sostituisce Pjanic e fa meglio del bosniaco con una buona spinta sulla sinistra e qualche interessante cross.

    Juan 6 La sua partita è fatta di alti e bassi. Sul rigore si fa superare da Klose in velocità ma la disposizione della linea difensiva lo danneggia enormemente. Sul 2-1 di Mauri liscia il colpo di testa e lascia il laziale libero di battere a rete. Nel mezzo una partita di classe e sostanza. E’ miracoloso su Hernanes sventando il quasi certo 3 a 1. Innervosito dai cori razzisti della Curva Nord.

    Pjanic 5,5 Non entra nel vivo del match fin quando si fa male. Non riesce ad incidere anche per la fatica dell’uomo in meno senza però commettere errori marchiani, ma ancora una volta ci si aspetterebbe di più dal suo talento.

    Lobont 5,5 (dal 10′ p.t.) Entra a freddo e non può nulla sul penalty. Per il resto della gara una sola facile parata e il gol della vittoria il quale solo un grande colpo di reni sventerebbe.

    Stekelenburg 5 La sua partita dura 7 minuti. La colpa in realtà è della difesa romanista scriteriata e della bravura di Klose.

    Jose Angel 5 Ennesimo bocciatura per un giocatore ancora oggetto misterioso. Quando prova a spingere sulla fascia arrivato nella zona calda puntualmente si ferma e ricomincia da dietro. In difesa insicurezza costante.

    Heinze 5 L’argentino ci mette la solita grinta, ma sbaglia il passaggio che innesca il rigore ed espulsione. Non è aiutato dalla brutta fase difensiva di Luis Enrique, ma si dimentica di impartire le marcature sul calcio piazzato che decide il match.

    Taddei 5 Non ha la solita brillantezza in entrambe le fasi. Sulla rete di Mauri partecipa colpevolmente alla immobilità della difesa.

    Simplicio 5 Sbaglia il passaggio che innesca il possibile contropiede del 3 a 1 laziale rimediato da Juan. Il resto è una continua ricerca della posizione in mezzo al campo senza grande gamba e fantasia.

    Stefano Mauri © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    PAGELLE LAZIO.

    Reja 6,5 La sua Lazio conferma il trend del campionato fatto di solidità e concretezza. Non esprime un gioco frizzante ma fa sempre le cose giuste con concentrazione e determinazione. Gli episodi aiutano a prendere i tre punti. Così si arriva in Champions.

    Hernanes 7 Prima imbecca Klose che prende il rigore poi lo trasforma con freddezza. In mezzo al campo è il vero regista della Lazio e non smette mai di correre. Solo un grande recupero di Juan gli nega la gioia della doppietta. Fondamentale.

    Klose 7 Con un’unica giocata praticamente segna il Derby in favore della Lazio: la zampata che toglie la palla dalle braccia di Stekelenburg e lo spinge al fallo è da fuoriclasse universale che ha mantenuto l’umiltà e la forma per lottare su ogni palla anche quando di giocabili ne arrivano poche. Decisivo.

    Mauri 7 E’ l’ago della bilancia tattica che per tanto tempo è mancato alla Lazio. Trova un gol in spaccata con il pezzo migliore del suo repertorio: l’inserimento in area. Ritrovato.

    Ledesma 6,5 Fa un grande lavoro oscuro in mediana e pennella la punizione del gol partita dimostrando ancora una volta di avere quantità e qualità.

    Gonzales 6,5 E’ il maratoneta della Lazio. Corre e pressa ma se vede lo spazio prova a infilarsi negli spazi per fare male in zona gol.

    Dias 6,5 Il suo gioco è talvolta irruento, ma il risultato è che nella sua zona non si passa mai.

    Marchetti 6 E’ praticamente inoperoso.

    Matuzalem 6 Dei due mediani è quello che si dovrebbe proporre di più, ma non sempre ha la gamba per sprintare in avanti e dunque preferisce tenere la posizione.

    Garrido 6 Partita di grande ordine per il terzino sinistro che non concede nulla sulla fascia di competenza nonostante spinga molto poco.

    Biava 5,5 Insieme a Dias forma il valico difensivo, ma a differenza del collega commette qualche fallo plateale di troppo e l’arbitro lo grazia dal rosso.

    Scaloni 5,5 Lui il rosso lo prende, ma a poco dalla fine e dopo una partita di grande generosità e concentrazione difensiva.

    HIGHLIGHTS ROMA -LAZIO 1-2

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  • Roma – Lazio 1-2, il derby parla biancoceleste

    Roma – Lazio 1-2, il derby parla biancoceleste

    Un derby anomalo ed emozionante regala la vittoria alla Lazio contro una bella Roma. Decisivo il rigore trasformato da Hernanes dopo 10 minuti seguito dal pareggio di Borini al 16′ e il raddoppio definitivo di Mauri al 59′. La Roma ha giocato 75 minuti in dieci uomini mantenendo sempre la partita in bilico e capitolando soltanto su una giocata in seguito ad un calcio piazzato. I giallorossi comunque hanno manifestato i soliti problemi di disorganizzazione difensiva e scarsa concentrazione nella propria area gettando alle ortiche un grande sacrificio profuso per rimediare all’inferiorità numerica. I biancocelesti invece possono gioire dopo una partita da subito in discesa ma niente affatto facile e giocata con grande ordine e determinazione. Edi Reja può dunque esultare sotto la Nord e godersi il terzo posto in solitaria.

    IL PRIMO TEMPO. Pronti via e la Roma comincia con una discreta intensità e Borini dopo 4′ minuti scappa via a Biava che lo stende, il fallo è fischiato ma il giallo non arriva. Passano soltanto 7 minuti e Heinze sbaglia un appoggio facile in costruzione di gioco innescando il 3 contro 2 per la Lazio, Hernanes lancia Klose che anticipa Stekelenburg in uscita: calcio di rigore e cartellino rosso per l’estremo difensore olandese della Roma. Dagli undici metri Hernanes non perdona: è 1-0. La reazione della Roma è rabbiosa nonostante l’avvio devastante e Scaloni rimedia un giallo pesante. Al 16′ sugli sviluppi di una punizione di Totti, Juan coglie la traversa da posizione defilata e Borini si avventa sulla ribattuta mettendo a segno il gol dell’incredibile pareggio.

    La partita ora è infiammata e le squadre si danno battaglia vera senza risparmiarsi colpi duri. Non c’è una grande qualità di gioco, ma l’alto livello agonistico regala spettacolo con la Roma che pressa alto e la Lazio che insidia in ripartenza. Da una situazione di questo tipo al 31′ nasce una grande occasione per la Lazio con Matuzalem che mette una palla insidiosa in area sulla quale prima Mauri e poi Klose non arrivano di un soffio. Due minuti più tardi la Roma si rende pericolosa sempre su un calcio piazzato sul quale De Rossi non arriva. Al 39′ ancora De Rossi sbaglia un disimpegno che insidia la retroguardia e al 46′ Mauri ha una golosa situazione, ma si spegne nell’area romanista con una simulazione punita col giallo. Il primo tempo finisce con un giusto 1-1.

    Roma Lazio © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    IL SECONDO TEMPO. La seconda frazione di gioco si apre con ritmi più blandi rispetto alla prima anche perchè le squadre hanno speso molte energie. Al 12′ la Roma perde Pjanic per un infortunio muscolare al suo posto entra Marquinho. Due minuti più tardi ci prova Totti con un gran destro ma la palla sfila vicino al palo. Al 16′ arriva il raddoppio di Mauri che sfrutta una punizione di Ledesma dal lato destro per deviare in spaccata la palla e insaccare indisturbato la porta difesa da Lobont. La partita si incattivisce e si susseguono le interruzioni di gioco. Con la Roma votata all’attacco l’erroraccio di Simplicio al 20′ provoca l’ennesimo contropiede subito con Hernanes che si ritrova solo davanti a Lobont, ma Juan compie un vero e proprio miracolo deviando il pallone mentre il fantasista laziale sta ber battere il portiere giallorosso.

    Le squadre sono molto stanche ma la Roma prova generosamente a raddrizzare la partita e la Lazio sfrutta le ripartenze. Dopo qualche folata biancoceleste al 39′ c’è l’occasione più importante per la Roma con Totti che in terzo tempo stacca di testa sul cross di Marquinho, ma la palla esce fuori di qualche centimetro. Due minuti più tardi Scaloni prende il secondo giallo e quindi il rosso per un fallo al limite dell’area sul neoentrato Bojan che appare molto vivace. Con la parità numerica la Roma tenta l’assalto finale e ancora Bojan scappa via al già ammonito Biava che lo stende fuori area ma Bergonzi ammonisce per simulazione l’attaccante spagnolo. Nei rimanenti quattro minuti di recupero non ci sono le forze tra i giallorossi per essere più di tanto pericolosi. La Lazio vince per 2-1.

  • Roma – Lazio, Totti vs Klose, Luis Enrique vs Reja

    Roma – Lazio, Totti vs Klose, Luis Enrique vs Reja

    E’ il derby della Champions League quello tra Roma e Lazio. I giallorossi a 38 punti al sesto posto si giocano lo scontro diretto e probabilmente l’ultima opportunità, pratica e psicologica, per lottare per il terzo posto e per scacciare le bufera su Luis Enrique e la sua Roma immatura. I biancocelesti condividono il terzo posto con l’Udinese e devono fare di tutto per difenderlo. A 45 punti ormai l’obiettivo è alla portata e la vittoria nel Derby servirebbe a spazzare via le polemiche delle dimissioni di Reja e della eliminazione dalla Europa League.

    ROMA – Nella gara delicata per antonomasia Luis Enrique non cambia atteggiamento e ripropone il consueto 4-3-1-2. Stekelenburg tra i pali con il contestatissimo Rosi a destra, Taddei sulla sinistra e Juan in coppia con Heinze centrali di difesa. A centrocampo torna Daniele De Rossi dopo la clamorosa esclusione contro l’Atalanta. Al suo fianco non ci sarà lo squalificato Gago, ma il solito Pjanic e la sorpresa Marquinho che soffia il posto a Simplicio. Dietro alle  punte rientra dalla squalifica ad hoc il capitano Francesco Totti. In attacco straconfermato il Borini Nazionale insieme a Erik Lamela. Come noto assente Osvaldo per squalifica.

    Hernanes e De Rossi, Roma Lazio © Giuseppe Bellini7Getty Images

    LAZIO – Edi Reja ritrova il modulo che ama di più: il 4-2-3-1. Marchetti in porta con il baluardo Dias e Biava centrali. Emergenza sulle fasce considerando le pesanti assenze di Radu, Konko, Zauri e Lulic. Giocano Garrido a sinistra e Scaloni a destra. A centrocampo la Lazio deve fare a meno della quantità di Brocchi e Cana infortunati e schiera Ledesma e Matuzalem in mediana. Il terzetto dei trequartisti è composto dal Profeta Hernanes in zona centrale, dall’acciaccato Gonzalez sulla destra e dal ritrovato ago della bilancia Stefano Mauri. Unica punta l’inamovibile bomber Miroslav Klose.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA – LAZIO

    ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Heinze, Juan, Taddei; De Rossi, Pjanic, Marquinho; Totti; Borini, Lamela.
    A disposizione: Curci, Jose Angel, Kjaer, Perrotta, Greco, Simplicio, Bojan.
    Allenatore: Luis Enrique.

    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Scaloni, Dias, Biava, Garrido; Matuzalem, Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Klose.
    A disposizione: Bizarri, Diakitè, Sbraga, Zampa, Candreva, Alfaro, Kozak.
    Allenatore: Reja.

  • Roma – Lazio, un derby da Champions

    Roma – Lazio, un derby da Champions

    Roma e Lazio ancora una volta l’una contro l’altra nella gara che da sempre infiamma la capitale. Se i fasti di un tempo quando le due squadre si giocavano lo Scudetto oggi non ci sono più, la sfida anche in questa stagione non deciderà soltanto la supremazia cittadina ma quale tra le due cugine ha le carte in regola per aspirare al terzo posto che vuol dire Champions League.

    SPONDA ROMA. I  giallorossi arrivano al match decisivo dopo una settimana a dir poco burrascosa. La brutta sconfitta per 4-1 in casa dell’Atalanta col caso De Rossi escluso contro i bergamaschi per un discutibile provvedimento disciplinare (causa un lieve ritardo alla riunione tecnica pre.partita in albergo) che ha tenuto banco sui media romani e nazionali e che ha spaccato in due tifosi e opinionisti, i derossiani e gli enriquiani per così dire. Sta di fatto che la decisione di tener fuori il n.16 ha innervosito ambiente e squadra ed ha ottenuto il sostegno un pò goffo della società. Vedere i rossi presi stupidamente da Osvaldo e Cassetti per credere. Ma non basta, durante la settimana si sono susseguite dichiarazioni come quella di Gabriel Heinze che pur adottando un diplomatico politichese ha fatto capire di essere sconcertato per l’accaduto, ponendosi sulla sponda derossiana per l’appunto. Comunque stavolta De Rossi ci sarà con tutta la sua grinta e determinazione per vendicare la sfida-beffa dell’andata. Recuperato a pieno titolo anche capitan Totti che è al suo Derby numero 30 e punta Delvecchio e Da Costa a quota 9 gol nella speciale classifica della stracittadina.

    Hernanes e De Rossi, Roma Lazio © Giuseppe Bellini7Getty Images

    Osservato speciale poi è Fabio Borini, il calciatore in forma Nazionale e il più temuto dai laziali di questi tempi.  La sensazione è che i quattro romani e romanisti (Totti, De Rossi, Rosi, Greco) vivranno la partita in modo convulso e sarà importante che trasformino la tensione in energie positive. Dunque il Derby si preannuncia come una partita spacca stagione per una Roma sesta a 38 puntiche deve assolutamente vincere lo scontro diretto. Luis Enrique si  gioca stagione e onore dato che la vittoria contro i biancocelesti potrebbe far sorridere l’ambiente romanista anche in assenza di grandi traguardi raggiunti e contare nelle valutazione di fine stagione. In attesa della continutà la Roma americana aspira almeno alla gloria di breve termine.

    SPONDA LAZIO. In casa biancazzurra la situazione non si può certo definire pacifica. La Lazio viene da una deludente eliminazione dalla Europa League e soprattutto dalla vicenda delle dimissioni poi ritirate di mister Edi Reja. Il nome di Gianfranco Zola ha serpeggiato per una intera settimana considerando anche il black out di Palermo, poi però la magia dei risultati ha rimesso tutto nel verso giusto. La vittoria contro la Fiorentina ha riportato in sella Reja, rilanciato le ambizioni laziali e sedato le ire del presidente Claudio Lotito. La Lazio che divide il terzo posto con l’Udinese a quota 45 è una squadra che vuole arrivare fino in fondo.

    Nonostante il gioco non sempre brillante la squadra di Reja si è rivelata tra le più solide e concrete del campionato. Soprattutto grazie al suo bomber, leader e vero fuoriclasse Miroslav Klose che decise la gara d’andata con un gran gol in zona cesarini. Importante il feeling con la stracittadina del recuperato Stefano Mauri mentre il mattatore di tante sfide Tommaso Rocchi è infortunato. Altro simbolo nell’eterna sfida è Cristian Ledesma che dovrà fare lavoro doppio per schermare una difesa in piena emergenza ma col solito Dias a far da padrone. Il Profeta Hernanes ha già promesso una grande prestazione e rinnoverà la sfida tra sudamericani col romanista Lamela.

    La Lazio dunque arriva favorita, ma il Derby è una partita speciale e spesso i pronostici non possono considerare le variabili incalcolabili di una partita ad altissimo tasso emotivo.

  • Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

    Borini in Nazionale a suon di gol grazie a Luis Enrique

    Fabio Borini sta attraversando un momento straordinario che lo ha portato alla convocazione nella Nazionale maggiore del c.t. Prandelli per l’amichevole contro gli Stati Uniti di stasera. Il palcoscenico internazionale non è una novità per il ragazzo bolognese che può vantare già 31 presenze con 7 reti nelle Nazionali minori.

    Importanti anche le due esperienze inglesi, soprattutto quella prestigiosa nella squadra riserve del Chelsea di cui è stato capocannoniere nel 2008-2009 conquistandosi convocazioni e 4 presenze con la squadra dei grandi alla corte di Carlo Ancelotti. Anche il prestito allo Swansea City nella Serie B inglese ha portato gloria all’attaccante classe 1991, in una stagione trionfante con promozione in Premier League da vero protagonista e 6 importanti e decisivi gol messi a segno.

    LA CONVOCAZIONE DI PRANDELLI – Sulla nuova esperienza in Nazionale le sensazioni di Borini sono molto positive e ha riferito di sentire molta fiducia da parte dell’ambiente. Inoltre il romanista ha dichiarato di aver sentito subito il sostegno dei compagni e di un gruppo di grandi campioni. “Io sono il più giovane – ha dichiarato al Corriere dello Sport –, e questo è un passo avanti per me e per l’Italia. Il primo giorno è stato tutto un po’ strano, ho dormito con l’Under 21 e poi la mattina dopo sono arrivato qua, comunque sono molto contento”.

    Fabio Borini © Claudio Villa/Getty Images

    L’ATTACCANTE MODERNO – E non stupisce che a soli 20 anni Borini sia approdato in Azzurro, cosa che come sottolinea l’agente Marco De Marchi “non è da tutti”. Difficile comunque paragonare l’eccellente stagione a livello personale con la finora deludente esperienza della Roma nel campionato in corso. Sei reti importanti in Serie A più una in Coppa Italia a fronte di una squadra che stenta a decollare ed è costantemente al centro di beghe tattiche e di spogliatoio. La cosa certa è che con qualsiasi modulo si scenda in campo la presenza di Borini è sempre gradita anche e soprattutto da parte del tecnico giallorosso Luis Enrique che lo sta lanciando da titolare fisso. Quello che stupisce infatti è la voglia che il calciatore mette in campo, i chilometri percorsi durante ogni match e l’intensità della concentrazione e del sacrificio. Borini è il prototipo dell’attaccante moderno cinico sotto porta, fisicamente eccellente e disponibile a correre per i compagni oltre che diligente tatticamente.

    BORINI E LUIS ENRIQUE – E tra il tecnico e Borini c’è grande feeling al punto che l’attaccante ha riconosciuto a Luis Enrique i meriti della sua convocazione che “sono sicuramente molti”. E lo ha ringraziato per avergli dato fiducia soprattutto dopo l’infortunio che per tanto tempo lo aveva bloccato, ma anche per il modo in cui lo fa giocare che esalta le sue qualità. Sul codice deontologico di squadra che ha tenuto fuori De Rossi dal delicato match perso malamente contro l’Atalanta Borini si trova perfettamnte d’accordo con l’allenatore spagnolo che ha definito “davvero inflessibile”. “Le regole le ha dettate lui prima che io arrivassi e le fa rispettare,- ha continuato l’ex del Parma – anche perché è una persona di grande carattere e carisma”.

    SUL CASO DE ROSSI – Borini è poi tornato sul caso che in questi giorni sta monopolizzando i media romani e nazionali affermando che “è successo quello che ha raccontato lui. A me non potrebbe accadere ma solo perché io arrivo sempre venti minuti in anticipo. È una questione di abitudine”. Insomma nella bagarre del momento nero della Roma l’unica nota positiva è l’attaccante da oggi anche della Nazionale anche considerando che nelle ultime gare giallorosse i suoi voti sono stati sempre sopra la sufficiente o quantomeno sufficienti al contrario della stragrande maggioranza dei suoi compagni di squadra. Non sarà certo una soluzione alla crisi romanista, ma il dato è emblematico, infatti molte volte nel calcio prima di moduli e tecnica contano le motivazioni.

  • De Rossi “Esclusione? Nessuna lite con Kjaer, solo una disattenzione”

    De Rossi “Esclusione? Nessuna lite con Kjaer, solo una disattenzione”

    La pesante sconfitta rimediata dalla Roma contro l’Atalanta domenica scorsa nella trasferta di Bergamo, sembra aver lasciato il segno in casa giallorossa, soprattutto a causa di un’esclusione eccellente decisa dal tecnico Luis Enrique, quella di Capitan Futuro, Daniele De Rossi. Un episodio inspiegabile in apparenza, soprattutto in un momento comunque positivo per il centrocampista della Roma, che da poco aveva ragiunto la tanto agognata intesa per il rinnovo contrattuale. Eppure, le rigide regole di Luis Enrique hanno colpito anche lui, dimostrando che il tecnico asturiano non fa sconti a nessuno e, soprattutto, non utilizza “due pesi e due misure” nei confronti dei suoi giocatori.

    L’interrogativo irrisolto, però, riguardava la motivazione alla base dell’esclusione in extremis di De Rossi dalla formazione titolare ed anche dalle riserve. Nell’immediato pre-partita, dopo aver appreso che De Rossi si sarebbe accomodato in tribuna, infatti, ha iniziato a circolare qualche voce, poi più insistente, circa un presunto litigio fra Daniele De Rossi e Kjaer, che sarebbe sfociato anche in uno scontro fisico. In seguito, invece, hanno preso a circolare informazioni di altro genere, riguardanti un ritardo – di circa dieci minuti – da parte di Daniele De Rossi alla riunione tecnica fissata da Luis Enrique con la squadra alle ore 13. Un ritardo che il tecnico giallorosso avrebbe interpretato come sintomo di mancanza di concentrazione da parte del centrocampista e, per questo, avrebbe deciso di escluderlo dalla formazione relegandolo in tribuna.

    daniele de rossi | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    De Rossi, convocato comunque da Cesare Prandelli per l’amichevole di domani contro gli Usa, dal ritiro azzurro ha cercato di sgombrare il campo dalle numerose (e infondate) illazioni, precisando di non voler svelare quale fosse stato il “misfatto”, per rispetto al suo allenatore che non gradisce che i giocatori raccontino ai giornalisti ciò che accade all’interno dello spogliatoio, ma di voler smentire ciò che non è veritiero.

    Pertanto, Daniele De Rossi precisa di non aver fatto a botte con Kjaer nè di aver litigato con altri compagni: ricorda, inoltre, di essere stato sempre una persona “attenta  e professionale”, mentre domenica scorsa sarebbe stato “un po’ disattento”. Specifica, dunque, di non aver offeso nessuno, e di non  aver mancato di rispetto al suo tecnico: non ritiene, dunque, di doversi scusare nei suoi confonti, anche perchè ha sempre manifestato – anche pubblicamente – la massima stima nei suoi confronti. Capitolo chiuso, dunque: almeno così pare.

  • Caso De Rossi, Luis Enrique lo esclude per ritardo

    Caso De Rossi, Luis Enrique lo esclude per ritardo

    L’esclusione di De Rossi da parte di Luis Enrique nella sfortunata gara di Bergamo contro l’Atalanta ha diviso i tifosi giallorossi. La società si è schierata al fianco dell’allenatore, sebbene la scelta dello spagnolo abbia lasciato spaesati gli stessi giocatori che non si aspettavano un trattamento del genere nei confronti del loro compagno di squadra.

    Lo stesso Luis Enrique è sembrato piuttosto confuso nella motivazione della propria scelta, venendo smentito poco dopo dalle dichiarazioni di Baldini. La sconfitta della Roma non è passata inosservata e il ds Sabatini ha mostrato la propria delusione per il cammino altalenante della squadra.

     

    L’ESCLUSIONE – Uno sconsolato De Rossi ha assistito alla debacle contro la formazione allenata da Colantuono dalla tribuna, impotente difronte al naufragio della barca giallorossa. E’ costato caro il ritardo di alcuni minuti alla tradizionale riunione tecnica prima del match. Una violazione alla regola che è stata punita con l’esclusione immediata dalla partita. Non è la prima volta che un giocatore della Roma infrange il “codice etico” imposto da Luis Enrique in accordo con la società capitolina. Un’identica situazione era capitata alla punta Osvaldo nella trasferta di Firenze, quando l’oriundo era stato escluso dopo il pugno rifilato al compagno di squadra Lamela.

    luis enrique | © Marco Luzzani/Getty Images

    CONSEGUENZE – L’assenza di De Rossi si è dimostrata pesantissima. Orfana di Francesco Totti, la Roma non è riuscita ad opporsi alla furia dei nerazzurri, che hanno dato una lezione di calcio agli avversari offrendo un grande spettacolo ai propri tifosi. Già in passato i giallorossi avevano disputato prestazioni mediocri quando il centrocampista della Nazionale azzurra era fuori per infortunio, e la trasferta di Bergamo ha elevato all’ennesima potenza tale situazione.

    Luis Enrique era perfettamente a conoscenza delle difficoltà a cui sarebbe andata incontro la squadra con l’esclusione di De Rossi, e nonostante ciò ha applicato in maniera ferrea il regolamento.
    Forse considerando l’importanza del match, anche in vista del derby in programma domenica, la presenza in campo di Capitan futuro avrebbe cambiato il corso del match e consentito ai giallorossi di mantenere invariato il distacco dalla zona Champions League, viste le vittorie di Udinese e Lazio nei posticipi.

    CONFUSIONE – Durante le interviste del post-partita ha destato più di una perplessità il comportamento dell’allenatore spagnolo, che ha cercato di tacere il reale motivo della presenta in tribuna di Daniele De Rossi alludendo ad una problema di natura fisica, salvo poi tornare sui suoi passi affermando che i grandi giocatori debbano dare sempre l’esempio ai compagni di squadra. Quasi in contemporanea è arrivata la smentita ufficiale da parte della società attraverso la figura di Baldini, il quale ha precisato come il motivo per il quale De Rossi non ha preso parte al match è stato esclusivamente per natura disciplinare, riferendosi al lieve ritardo del centrocampista alla riunione tecnica.

    SABATINI – Infine questa mattina è arrivata una violenta sferzata di Walter Sabatini a tutto il gruppo giallorosso, affermando che la sconfitta subita contro l’Atalanta non è da attribuirsi in alcun modo alla presenza di molti giovani nell’undici titolari (alludendo così all’assenza di uomini di esperienza come Totti e De Rossi). Il ds giallorosso ha chiesto alla squadra di rimboccarsi le maniche e ripartire da capo per affrontare nel migliore dei modi il derby contro gli odiati cugini biancocelesti.
    Parlando poi di Luis Enrique ha affrontato il tema Barcellona, con l’ipotesi che si sta facendo largo negli ultimi giorni che vede lo spagnolo in pole position per sostituire Pep Guardiola in caso di addio alla panchina blaugrana. Sabatini si è detto fiducioso del fatto che il tecnico onorerà il contratto fino alla sua naturale scadenza dell’estate 2013.