Tag: luis enrique

  • Roma, Rolando primo colpo dell’era Luis Enrique?

    Roma, Rolando primo colpo dell’era Luis Enrique?

    In Portogallo ne sono più che certi, Rolando è vicinissimo alla Roma. Secondo quanto riporta il quotidiano lusitano Abola, il difensore centrale del Porto si trova nella capitale con la sua famiglia, non in vacanza, ma per mettere nei prossimi giorni la firma sul contratto che lo legherà alla società giallorossa. Bruciata la concorrenza della Juventus che stava seguendo il giocatore da diverso tempo.

    Se le indiscrezioni dovessero trovare riscontri, Rolando andrà a raccogliere l’eredità lasciata da Mexes, trasferitosi al Milan a parametro zero, e sarà il primo acquisto della gestione Luis Enrique, il nuovo tecnico sbarcato nella giornata di ieri a Trigoria.
    Conferme indirette arrivano anche dal procuratore del difensore Josè Silva: “Se il Porto fosse ancora interessato al giocatore, gli avrebbe rinnovato il contratto. Andrà dove vuole“.

  • Luis Enrique a Roma: “Spero di raggiungere molti traguardi”

    Luis Enrique a Roma: “Spero di raggiungere molti traguardi”

     

    laroma24
    “Promesse ne faccio poche, voglio solo mandare un saluto ai tifosi, la Roma ha voluto dare un segnale diverso. Non vedo il calcio in altro modo che non sia quello di essere ambiziosi. Spero di raggiungere molti traguardi. Forza Roma”. Queste le prime parole da neo tecnico giallorosso di Luis Enrique, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Roma Channel. Oggi il tecnico asturiano, sbarcato nella capitale intorno alle ore 14, si è recato in visita al centro sportivo di Trigoria del quale sarebbe rimasto molto impressionato. Insieme ai suoi quattro fidati collaboratori, tra cui Ivan De La Pena, ha incontrato inoltre anche Walter Sabatini e Francesco Totti che lo hanno accompagnato nel suo tour del Fulvio Bernardini.   L’avvocato Renato Cappelli che ha presenziato all’incontro ha parlato delle sensazioni di Luis Enrique: è sicuramente rimasto molto soddisfatto del centro sportivo. Sul discorso tecnico non posso parlare. Comunque i tifosi della Roma si divertiranno. Il closing? La trattativa è conclusa, ai primi di luglio ci sarà il closing definitivo». Nella lunga giornata del neo allenatore romanista c’è stato anche il tempo per un vertice di mercato con Sabatini e lo staff dello spagnolo. Intanto si fa sempre più calda la pista che porta a Bojan Krkic. La Roma sta spingendo per il prestito con diritto di riscatto fissato a 10-15 milioni di euro. Luis Enrique gode della stima del calciatore e conosce molto bene Zoran Vekic, manager che lo assiste. Molto vicino ai capitolini anche l’altro prodotto del vivaio del Barcellona Jeffren. La punta della cantera blaugrana, infatti, molto probabilmente sarà il primo acquisto della nuova Roma ispanico-americana. Si sta aprendo, inoltre, la prospettiva di uno scambio tra il romanista Leandro Greco e il genoano Giandomenico Mesto. Le due società si stanno parlando e sembrano intenzionate a chiudere. Da definire la rilevante questione economica.

  • Sabatini si presenta: “Una Roma da scudetto”

    Sabatini si presenta: “Una Roma da scudetto”

     

    Il Sole 24 Ore
    Oggi pomeriggio a Trigoria, in una conferenza stampa durata oltre un’ora, Walter Sabatini si è presentato come direttore sportivo della Roma. Il nuovo organigramma della società giallorossa sarà più che mai snello, un triangolo composto da Franco Baldini, Walter Sabatini stesso ed il nuovo tecnico, Luis Enrique. Un’affermazione cheil ds ha voluto rilasciare esplicitamente per non lasciar spazio ad equivoci ed a voci circa il coinvolgimento di un entourage più “ricco”. Franco Baldini sarà il direttore generale, una volta liberatosi dall’incarico con la Federazione Inglese, Sabatini avrà un contratto annuale, per sua scelta, per consentire alla società di valutare il suo operato senza essere un peso per il club nel caso in cui non venisse considerato all’altezza delle aspettative. Il suo sarà un ruolo operativo, d’azione, pragmatico: non gradisce parlare di “progetti” ma preferisce concentrarsi sul lavoro di tutti i giorni, il lavoro dei piccoli dettagli che fanno la differenza con la consapevolezza dell’importanza e della delicatezza del ruolo rivestito, soprattutto in una società che si sta riformando ed in una piazza calda, esigente e presente come quella di Roma.   Inevitabile, poi, che il discorso si sposti sul nome del nuovo tecnico, una “scommessa” anche lui: Luis Enrique, consigliato da Guardiola, scelto per la capacità di insegnare gioco e di plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza, oltre che per l’entusiasmo dovuto al fatto di misurarsi per la prima volta in un’esperienza di primo piano. Una scelta di rottura, fra il vecchio ed il nuovo modo di vedere il calcio con spregiudicatezza ed esuberanza, con un pizzico di fantasia in più che nel calcio italiano ultimamente è sembrata latitare. Un ruolo, quello del tecnico, che andrà a compensare la “staticità” del ds, poichè Luis Enrique sarà anche responsabile anche di Primavera ed Allievi Nazionali, per creare un “ponte” di collegamento dei giovani con la prima squadra, un po’ alla maniera del Barcellona con la sua Cantera. Una scelta quella di Luis Enrique che vorrebbe essere un “investimento di lungo periodo”: due anni di contratto ed accordo sulla parola per il terzo, ideali per capire se lo spagnolo potrà essere il tecnico giallorosso per i prossimi dieci anni, anche perchè, secondo Sabatini, “non ha nulla da invidiare a Villas Boas”. Se i presupposti per un cammino positivo sembrano esserci tutti, è inevitabile che una società come la Roma punti al massimo traguardo: lo scudetto, così come chiede il patron a stelle e strisce Thomas DiBenedetto. La voglia di vincere, dunque, dev’essere il continuo e costante punto di riferimento: nelle trattative di mercato, sul campo, nei comportamenti dei calciatori. Un cambio di mentalità rispetto all’ultima annata deludente è necessario, ma la nuova dirigenza pare avere le idee assolutamente chiare, senza incertezza o emozione: i calciatori dovranno essere protagonisti del nuovo corso, dovranno avere le motivazioni giuste per restare. Ecco perchè Sabatini non si sbilancia sul capitolo “uscite”, preferendo attendere di incontrare i possibili “partenti” uno per uno per ascoltare le loro esigenze. Sul quello arrivi, invece, si sbilancia di più snocciolando un dato importante: il budget che la società gli ha messo a disposizione ammonta ad 80 milioni di euro. L’imperativo sul fronte acquisti è quello di provare ad abbassare l’età media, “desclerotizzando” la squadra, acquistando giovani interessanti ma non liceali acerbi. Oltre ai giovani, però, la nuova Roma dovrà ripartire dalla sue antiche certezze: Totti e De Rossi. Il capitano avrà la squadra modellata attorno a lui ed alle sue caratetristiche, perchè Totti – secondo Sabatini – è una divinità, la “luce sui tetti di Roma”. Per Daniele De Rossi, invece, Sabatini usa una maggior prudenza, ma pare fermamente convinto dell’importanza della permanenza del centrocampista in giallorosso e delle motivazioni che lo legano alla maglia della Roma. Fra punti fermi, potenziali colpi e scommesse la nuova Roma sta prendendo forma: nella capitale si augurano siano questi gli ingredienti per il successo.

  • La filosofia di Luis Enrique: attacco, coralità e coerenza

    La filosofia di Luis Enrique: attacco, coralità e coerenza

    foto corsport
    La scelta di Luis Enrique come nuovo tecnico della Roma ad alcuni sarà parsa un azzardo vero e proprio, una scommessa data la sua poca esperienza in panchina alla luce del fatto che finora ha allenato soltanto il Barcellona B, che ha “sposato” nel 2008 per sostituire Pep Guardiola promosso in prima squadra, anche se con ottimi risultati (terzo posto quest’anno, record assoluto per il secondo club blaugrana). Ma se il modello Guardiola si è rivelata una scelta vincente, come confermano anche i successi ottenuti quest’anno dal giovane tecnico portoghese Villas Boas, la scelta del quarantunenne Luis Enrique potrebbe rivelarsi giusta per il nuovo corso della Roma a stelle e strisce. Quel che è certo, sono i punti cardine della sua filosofia di vita e di gioco: l’attacco e la coralità. Il bel gioco per Luis Enrique fa parte dell’essenza del calcio stesso, che lui ha appreso nei lunghi anni in maglia blaugrana e che ha poi inculcato anche ai suoi giocatori del Barcellona B, ricalcando i passi della formazione blaugrana di Guardiola, con pressing, ritmo, passaggi veloci, gioco sulle fasce e per vie centrali: perchè gli interpreti sono importanti, ma qualora mancassero le individualità di spicco, sopperire con l’insegnamento tattico è la soluzione vincente. Ed ecco che questa filosofia di calcio può assumere significati ancor più profondi: “calcio associativo”, del tutti per uno, uno per tutti. Come il motto dei tre moschettieri insegna, la squadra deve sempre lavorare per il singolo ed il singolo per la squadra, cercando di controllare il pallone ed il possesso,  con fraseggi rapidi, perchè è l’unico modo per assicurarsi che non lo facciano gli avversari. E tutto questo ha portato finora buoni frutti: 208 gol segnati dal suo Barca B, con il modulo 4-3-3 come imperativo imprescindibile, ma curandone maniacalmente ogni dettaglio esecutivo in allenamento, ed avvalendosi al Barca addirittura di un apposito collaboratore che curasse l’addestramento degli attaccanti, per affinarne i movimenti e coordinarli con la manovra del resto della squadra. La precisione, infatti, pare essere un tratto fondamentale del suo carattere, così come la riservatezza, che lo spinge ad evitare il più possibile ogni eccessiva esposizione mediatica, centellinando le interviste e le apparizioni televisive e parlando con la stampa soltanto al termine della gara e mai prima (come d’altronde fa lo stesso Guardiola ), oltre che l’essere estremamente coerente con le sue idee. Ecco perchè ama circondarsi anche sul lavoro degli amici fidati, come Ivan De La Pena che sarà il suo vice alla Roma, oltre ad essere il suo migliore amico e fidato consigliere. Nel suo team ci sarà, poi, Robert Moreno, nella veste di collaboratore di campo, Anonio Llorente come mental coach, Marcos Lopez come “scouting” di supporto al tecnico ed al ds Walter Sabatini. Quello che Luis Enrique chiede alla società giallorossa, ora, è di reperire sul mercato giocatori che abbiano le caratteristiche e la volontà di sposare questa impostazione mentale oltre che di gioco, affidandosi e fidandosi di lui. Il resto lo plasmerà lui stesso: è una sfida, ma nel vincerla la soddisfazione sarebbe davvero incommensurabile.

  • Luis Enrique, arriva il sì. La Roma ufficializza il tecnico

    Luis Enrique, arriva il sì. La Roma ufficializza il tecnico

    La Stampa
    Luie Enrique è il nuovo allenatore della Roma. Dopo i tentennamenti delle ultime ore che hanno fatto spazientire, e non poco, il ds Walter Sabatini rischiando di far saltare la trattativa, lo spagnolo ha finalmente pronunciato il fatidico sì e si legherà alla società giallorossa per i prossimi due anni. Luis Enrique sbarcherà a Roma con 3 dei suoi collaboratori con i quali ha lavorato fino ad oggi nel Barcellona B: si tratta del vice Joan Barbara, del preparatore atletico José Ramon Callen e del tattico Isidoro Ramon. In più nello staff ci sarà anche l’ex Lazio Ivan De La Pena che ha concluso la sua attività di calciatore proprio poche settimane fa. Si attende solo il comunicato ufficiale da parte della Roma che dovrebbe arrivare in serata. Nessun altro intoppo, da qui in avanti solo la certezza che Luis Enrique guiderà i capitolini nella prossima stagione succedendo al traghettatore ed ex allenatore delle giovanili Vincenzo Montella. Il progetto della nuova Roma americana può cominciare a prendere forma.

  • Roma, salta Luis Enrique? L’alternativa è Giampaolo

    Roma, salta Luis Enrique? L’alternativa è Giampaolo

    La Stampa
    La trattativa che doveva portare Luis Enrique a sedersi sulla panchina della Roma subisce una brusca frenata quando si attendeva solo la firma sul nuovo contratto biennale con opzione dul terzo del tecnico del Barcellona B. Lo riferisce questa mattina Sky Sport secondo cui Luis Enrique continuerebbe a fare richieste al club capitolino rimandando la firma di giorno in giorno; pare che ci sia disaccordo sul numero dello staff che dovrebbe seguire lo spagnolo nella capitale. Walter Sabatini, investito della carica di ds direttamente dalla nuova proprietà americana con a capo Thoams DiBenedetto, si starebbe già tutelando nel caso in cui l’accordo dovesse sfumare: con Ancelotti che vuole rimanere ad allenare in Inghilterra, in alternativa si prenderà un anno sabbatico, con Pioli che era stato vicino alla Roma ma che ha firmato con il Palermo e con Deschamps che rimarrà a Marsiglia, l’unica alternativa allo spagnolo è Marco Giampaolo che il ds ha già contattato e incontrato domenica a Perugia. In realtà Giampaolo, l’anno scorso alla guida del Catania fino a gennaio, ha raggiunto proprio ieri un accordo con il Cesena ma sarebbe riuscito a strappare una promessa al presidente Campedelli di lasciarlo libero in caso la Roma avesse deciso di puntare su di lui e le sue quotazioni aumentano di ora in ora. Sabatini aspetterà una risposta da Luis Enrique fino a domani: il tempo stringe e c’è un calciomercato a cui pensare.

  • Luis Enrique porta con se 4 gioielli dalla Spagna

    Luis Enrique porta con se 4 gioielli dalla Spagna

     

    world of akane football
    Luis Enrique sta per diventare il nuovo tecnico della Roma e potrebbe pescare alcuni giovani talenti dallo straordinario serbatoio blaugrana. Si tratta di Jeffren Suarez, Oriol Romeu, Jonathan Soriano e Martin Montoya. Rispettivamente due centrocampisti, un attaccante e un difensore. L’indiscrezione arriva da mondodepurtivo.com. Il tecnico asturiano, che sarà sustituito sulla panchina catalana da Eusebio Sacristán, conosce bene i suoi ragazzi e li ritiene pronti per calcare un palcoscenico di livello come quello dello Stadio Olimpico.   Il più noto dei quattro è Jeffren. Classe ’88 e di originario del Venezuela, la cui nazionale ha rifiutato per giocare con la maglia della Spagna. L’esterno alto vanta 18 presenze con il Barça A in cui ha messo a segno 3 reti. Una di queste l’ha siglata nel clasico contro il Real Madrid, era il goal del 5-0. Le spiccate qualità offensive e l’ottima velocità gli hanno permesso di firmare 3 reti in 8 partite con la Nazionale under 21 spagnola. Il secondo nome è quello di Oriol Romeu. Centrocampista di 20anni. Un metro e 83 centimetri di altezza, tanta corsa e buona qualità per quello che si presenta come un mediano dai piedi buoni. Da segnalare la gara di Supercoppa di Spagna giocata da titolare e per tutti i 90 minuti contro il Siviglia, il 14 agosto 2010. Veniamo a Jonathan Soriano. Ventisei anni, attaccante è il più ‘anziano’ della compagnia dei quattro. Nato nelle giovanili dei cugini dell’Esapanyol, dopo qualche stagione in prestito, ha raccolto la palla dalla rete col Barcellona B 48 volte in 62 presenze dal 2009 a oggi. Otto le reti con l’under 21 in  4 partite disputate. La media goal/presenze sembra essere promettente. L’ultimo giovane asso di Enrique è appunto Montoya. Difensore nato nel 1991. E’ forse il meno esperto dal momento che le sue presenze col Barça dei grandi sono solo due come quelle in under 21 spagnola. Questi i calciatori che fanno sognare i tifosi della Roma e che rendono ancor più stimolante l’avvento di Luis Enrique. La capacità della cantera catalana di sfornare campioni e l’abilità di relazione coi giovani del tecnico spagnolo sono una garanzia per qualche bella sorpresa nella nuova era romano-americana.

  • Luis Enrique-Roma, domani la firma?

    Luis Enrique-Roma, domani la firma?

    La questione allenatore in casa Roma si sta delineando sempre più verso l’arrivo di Luis Enrique, che da ieri sera non è più il tecnico del Barcellona B.

    foto corsport
    Inoltre, anche le dichiarazioni del tecnico spagnolo assumono il significato di un’apertura al club giallorosso, inequivocabile: ” C’ è un accordo con la Roma ma ancora nulla di ufficiale, perché dobbiamo limare gli ultimi dettagli. Il progetto della società giallorossa mi piace molto, la Roma è un dolce che a nessuno va di traverso”. Queste dichiarazioni, dunque, smentiscono le voci circolate nei giorni scorsi di un suo possibile tentennamento nei confronti della destinazione Roma, mostrando una grande volontà del tecnico di misurarsi nel campionato italiano. Gli unici dettagli da “limare” verranno definiti nei prossimi due o tre giorni, dopo che Walter Sabatini avrà incontrato il legale di Luis Enrique, Manuel Ferrer, anche se comunque l’esito dell’ incontro sarà positivo, a meno di clamorose sorprese. Per il tecnico iberico si prospetta, dunque, un contratto biennale da 1,6 milioni netti a stagione, con opzione per il terzo anno, più eventuali bonus legati ai risultati. Inoltre Luis Enrique ha precisato come De la Pena abbia “molte possibilità di seguirlo nell’ avventura giallorossa”.

  • Valzer panchine, dalla Roma al Chievo. Tutto dipende da Sabatini

    Valzer panchine, dalla Roma al Chievo. Tutto dipende da Sabatini

    In serie A è tempo di valzer di panchine, in una serie di destini incrociati, e di scelte fra loro collegate. In queste ore la squadra che maggiormente sembra interessata ad una risoluzione sulla questione panchina è la Roma, che percorre due strade parallele: Luis Enrique o Didier Deshamps. Lo spagnolo, tecnico del Barcellona B è stato sponsorizzato e consigliato direttamente da Pep Guardiola: c’è da fidarsi dei consigli del tecnico Campione d’Europa, anche se è inevitabile tentennare nella scelta alla luce della non esperienza di Luis Enrique nel calcio di primo livello, nè nel campionato italiano.

    Didier Deshamps, invece, possiede il requisito dell’esperienza – dopo un anno sulla panchina della Juve, con la promozione dalla serie B – ma il presidente dell’Olimpique Marsiglia non pare affatto intenzionato a farlo partire, come ha dichiarato apertamente nei giorni scorsi. Nell’ eventualità che partisse, poi, ci sarebbe anche la destinazione Chelsea, dopo l’esonero di Carlo Ancelotti.

    In attesa c’è Delio Rossi: in tal senso, il rifiuto dell’attuale tecnico rosanero di allenare Genoa ed Atalanta potrebbe essere spiegato proprio in chiave interessamento giallorosso. Ecco perchè la scelta della Roma potrebbe finire per innescare un effetto domino sulle pachine delle altre squadre di serie A, soprattutto per quanto concerne l’ eventuale scelta di Delio Rossi.

    Il Genoa, dopo la Roma è la squadra che si è mossa con più decisione nel tentativo di sondare più terreni: Gian Piero Gasperini è ancora sotto contratto, e Alberto Malesani che fino a qualche giorno fa il tecnico veneto, ex del Bologna, sembrava ormai vicinissimo all’ ingaggio in rossoblu, ma negli ultimi giorni il presidente Preziosi ha rallentato l’operazione, per prendersi del tempo per riflettere e per valutare altre possibilità, anche se Malesani resta in pole position.

    In casa Catania, dop l’addio di Diego Simeone si pensa a Montella oppure a Torrente.

    Restando in terra sicula,al Palemo dopo l’addio di Delio ROssi l’arrivo più probabile è quello di Pioli, ex Chievo, molto apprezzato da Maurizio Zamparini, (e questa è già una notizia dati i rapporti tradizionalmente tribolati fra il presidente ed i suoi allenatori), soprattutto per la capacità di curare al meglio la fase difensiva, un particolare tutt’altro che secondario date le critiche furibonde mosse dal presidente al suo tecnico per i troppi gol incassati.

    A Pioli verrebbe, così, offerto un contratto biennale ed il suo posto al Chievo potrebbe essere occupato da Di Carlo oppure da Colantuono.

    Sulla panchina del neopromosso Siena, poi, dopo la partenza di Antonio Conte probabile l’arrivo di Ficcadenti, che ha appena dato l’ addio al Cesena, sostituito da Giampaolo.

    Un’altra neo promossa, l’Atalanta, è alla ricerca di un nuovo tecnico per sostituire Colantuono, che potrebbe andare ad allenare il Torino, anche se in serie B, dopo i contatti avuti nei giorni scorsi con il presidente Urbano Cairo. In casa Atalanta, invece, Gigi Del Neri, appena liberato dalla Juventus, pareva il favorito anche perchè ha già allenato in passato i nerazzurri bergamaschi, ma il sogno – anche in questo caso – resta l’ ingaggio di Delio Rossi, ma rimane aperta anche la pista Ficcadenti, nonostante – come detto – appaia vicino all’ accordo con il Siena.

  • Roma, Luis Enrique è più vicino

    Roma, Luis Enrique è più vicino

    Luis Enrique ha sorpassato tutti nella corsa alla panchina della Roma. L’ex attaccante di Barcellona e Real Madrid, avrebbe tutta l’intenzione di chiudere la sua avventura alla guida del Barcellona B, che quest’anno ha chiuso al secondo posto nella Segunda Division, e sarebbe pronto per il grande salto in un club professionista: “Il mio ciclo al Barcellona B è finito, dopo tre stagioni stupende. Sono pronto per una nuova avventura, ma seguirò sempre il Barcellona da tifoso“.

    Il tecnico spagnolo, consigliato da Pep Guardiola in persona, avrebbe superato la concorrenza di Stefano Pioli, che ha appena divorziato dal Chievo e che nei giorni scorsi aveva avuto un incontro con il ds giallorosso Walter Sabatini, e quella di Didier Deschamps, in un primo momento il candidato principale a sedere sulla panchina capitolina ma le cui quotazioni nelle ultime ore sono in ribasso. In particolare il tecnico francese ex Juve ha ammesso i contatti con la Roma e la possibilità di liberarsi dal Marsiglia ma resta in attesa di notizie provenienti da Sabatini che prima di scegliere però vuole incontrare Luis Enrique, incontro che dovrebbe avvenire entro la giornata di martedì. Se le cose dovessero andare per il verso giusto, sarà lo spagnolo il nuovo tecnico della Roma, in caso contrario Deschamps avrebbe la strada spianata.