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  • Roma Kjaer Gago e Pjanic adesso tocca a Luis Enrique

    Roma Kjaer Gago e Pjanic adesso tocca a Luis Enrique

    Il mercato giallorosso è decollato nelle ultime 24 ore consegnando a Luis Enrique un organico di tutto rispetto tenendo fede all’input iniziale dettato dagli americani. La nuova Roma non parte infatti da un progetto estemporaneo come nel recente passato passando da acquisti spesso incomprensibili (Adriano, Baptista) ad una gestione oculata e con un suo filo conduttore: squadra giovane, brillante e che giochi bene a calcio.

    ©Andreas Solaro/Getty Images
    Il progetto è ambizioso e se i tifosi giallorossi daranno tempo al tecnico asturiano di far capire la sua idea di gioco e alla società di rivoluzionare un antico modo di concepire il calcio si toglieranno grosse soddisfazioni. Tornando all’organico ma ancora forse qualcosa in difesa sopratutto sugli esterni anche se sulla destra potrebbe stupire Cicinho finalmente a suo agio con un tecnico che predilige il possesso palla. Kjaer, Juan, Burdisso ed Heinze garantiscono esperienza e qualità in mezzo. Il pezzo forte della nuova Roma sarà senza ombra di dubbio il centrocampo. Gago può rivelarsi per i capitolini quello che Sneijder fu per l’Inter di Mourinho, l’argentino è un top player e la sua presenza non può che fare bene a De Rossi (adesso deve rinnovare). Non è da sottovalutare nemmeno l’acquisto di Pjanic un ragazzino si ma con tre anni di Champions League alle spalle e tutte le caratteristiche per far male ed imporsi in Italia. Il suo acquisto potrà far ambientare meno velocemente Lamela il colpo del mercato per costi d’operazione e aspettative. In avanti con il solo campionato da disputare ci sono forse troppi “galli” Bojan e Totti dovranno giocare sempre o quasi, poi Borriello, Osvaldo e Borini potranno esser delle valide alternative. se bisogna far un appunto alla nuova Roma e a Sabatini è la rosa troppo ampia per un solo impegno importante e la gestione dei capitoli Totti e Borriello, ma da giovani si sa si può sbagliare. La pagelle del calciomercato: Roma voto 7 La probabile formazione della Roma 2011-2012

  • Borgonovo esalta la baby Roma e scive ai suoi tifosi

    Borgonovo esalta la baby Roma e scive ai suoi tifosi

    Lettera commevente dell’ex calciatore della Fiorentina, Stefano Borgonovo, affetto da sclerosi indirizzata ai tifosi della Roma dopo la debacle europea:

    ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    “Oggi tocco un argomento delicato, soprattutto per i tifosi della Roma. Premetto che Luis Enrique e il “Progetto Roma” mi piace – e non poco – certo è che bisogna avere un determinato equilibrio nel fare le cose, altrimenti persino la Nutella dà noia. Personalmente, vedere tutti quei giovani in campo è stata per me una grandissima gioia ed emozione. Tra l’altro, ciascun ragazzo con grandi qualità! Complimenti a Bruno Conti e allo staff del Settore Giovanile della Roma. Dove, secondo me, ancora una volta abbiamo perso? Non abbiamo esaltato le qualità di Caprari e i suoi movimenti, la personalità di Viviani né il suo grande senso tattico, idem per la sua geometria nel giocare la palla! Ciononostante la cosa più bella, il gesto tecnico più bello di tutta la partita, l’ha fatto un bambino del 1994… e nessuno se n’è accorto! Caressa compreso. Quel tiro, per come il bimbo ha colpito il pallone, meritava più considerazione, chi commentava la partita avrebbe dovuto smettere di parlare della sostituzione di Totti ed esaltare invece il grande colpo del bimbo. Mi rivolgo ai tifosi della Roma: cercate di capire una cosa, ciò che rimane nel tempo è la società che porta il nome, in questo caso la Roma. I calciatori, gli allenatori e i tifosi cambiano, si riciclano, è nella natura delle cose e Totti non è immune alla situazione, sebbene sia uno dei tre giocatori più forti di “TOTTI” i tempi in Italia. Francesco deve capire che il “Progetto Roma” deve passare sulla sua figura di calciatore e non solo, deve prendere per mano la Roma, i suoi giovani e portarli verso un progetto che potrebbe migliorare la Roma stessa e il calcio italiano. Poi, volendo tornare all’episodio della sostituzione… beh, Totti non doveva essere sostituito, stava facendo una buona partita e Luis Enrique ha peccato di presunzione. Detto questo, cosa rimane alla Roma per guardare con ambizione al futuro? Nulla di nulla! Solo vecchie beghe di sempre che non portano a niente. Sapete qual è il vero problema: ancora una volta non abbiamo visto la grande qualità di tre ragazzi del vivaio giallorosso, che avrebbero meritato più attenzioni. Noi adulti e addetti ai lavori non abbiamo alcun diritto di spegnere i sogni dei giovani.” Un forte abbraccio a tutti! Stefano Borgonovo Una lettera toccante e ricca di verità. Borgonovo è probabilmente uno dei pochi ad essere riuscito a fare un’analisi lucida della partita che ha eliminato la Roma dall’Europa, senza farsi accecare oltremodo dalla sostituzione di Totti. Quello che ci vuole dire è che una rivoluzione culturale che punti sui giovani non si può fare in un mese nè in due o tre. Ci vuole tempo, pazienza e ci si deve aspettare di spolverare per qualche anno la bacheca dei trofei senza aggiungervene. D’altro canto per vincere subito bisogna puntare su grandi giocatori affermati acquistati a suon di milioni di euro. Ma questa, oggi, non è la politica della Roma. Il club di Trigoria ha forse imboccato un’era virtuosa. Un corso che si modella perfettamente sulle richieste che arrivano dalla Uefa. Fair play finanziario, sviluppo del vivaio, autosufficienza finanziaria, vittorie frutto del gioco e della valorizzazione dei giocatori del proprio paese sono tutte istanze di cui moltissimi dirigenti italiani si sono riempiti la bocca, ma poi hanno continuato a comprare giocatori esperti all’estero. E sempre Borgonovo ha tremendamente ragione quando sottolinea che Totti non doveva essere sostituito, ma c’è un ma. Questo fatto ha nascosto quanto di buono c’era stato. Tutte le discussioni sono andate a finire su Totti cancellando le ottime prestazioni di Viviani e Caprari e quel tiro di Verre che, per quanto gioiello balistico, è stato dimenticato. E’ difficile cambiare, e cambiare radicalmente quando tutti rimangono uguali ancor di più. Bisognerebbe capire che insistendo sulle vecchie politiche non si andrà lontano e incentivare le svolte come quella operata dalla Roma americana. I tifosi giallorossi dovranno capirlo. Se vogliono sostenere la squadra serenamente continuando a vivere la Roma come una gioia, devono  sapere che bisogna aspettare, ma quando arriverà il momento giusto allora tutti gli altri saranno indietro. E questo Stefano Borgonovo, un uomo di una sensibilità straordinaria, lo ha capito perfettamente.

  • Roma così non va, Luis Enrique sulla graticola

    Roma così non va, Luis Enrique sulla graticola

    Si sa, che ad ogni cambio in panchina, all’interno di una squadra c’è sempre un periodo di assestamento necessario ai giocatori per capire cosa richiede loro il nuovo tecnico e per assimilare gli schemi di gioco, perchè il calcio è uno sport complesso e specie quando si vuole puntare all’eccellenza tramite il bel gioco, il tempo non è mai amico.

    © Samuel Kubani/Getty Images
    Questo è l’intento del canterano Luis Enrique, che ha portato una grossa ventata di entusiasmo da Barcellona, ma che pare ancora non riuscire a dare quel imprinting necessario per far fare il salto di qualità alla propria Roma, siamo al calcio d’Agosto s’intende e le gambe sono ancora imballate, ma la sconfitta, recuperabile, di ieri sera contro il modesto Slovan Bratislava, suona come un campanello d’allarme che i dirigenti romanisti e il tecnico devono ascoltare. Certo le scelte di lasciare fuori dal primo minuto Borriello e Totti per Okaka e Caprari, sembrano alquanto discutibili, e i due giocatori che in qualsiasi altra squadra sarebbero stati titolari indiscussi, potrebbero rivelarsi una bella gatta da pelare per il neotecnico. Certo la società per bocca di Walter Sabatini ha minimizzato la sconfitta e alla domanda sull’impressione del presidente De Benedetti per l’esclusione di capitan Totti, ha risposto: “Il presidente era contento per la firma. Ora non so come stia: sarà sorpreso, ma dovrà abituarsi alle difficoltà del mondo del calcio”. Sul mercato, almeno altri due uomini arriveranno: “Osvaldo è un’ipotesi, per Kjaer vedremo. Thiago Alcantara non è sul mercato, gode della stima dell’ambiente catalano”.   Di certo i tifosi romanisti contano molto sugli investimenti futuri per rafforzare la squadra e sperano di vedere una Roma al vertice, di certo per l’immediato futuro, si spera che gli uomini di Luis Enrique ribaltino il risultato dell’andata, impresa che anche con l’organico odierno non pare impossibile e titanica.

  • Osvaldo e Nilmar, ingordo Luis Enrique

    Osvaldo e Nilmar, ingordo Luis Enrique

    La Roma è alla ricerca di un vice Vucinic e come è spesso capitato in quest’ultima campagna acquisti lo sguardo di Walter Sabatini è orientato verso la Spagna. In un primo momento il prescelto sembrava esser Nilmar con i giallorossi pronti ad offrire fino a 8 milioni di euro per farlo arrivare nella capitale.

    ©Josep Lago/Getty Images
    Il Villareal per il compagno di reparto di Giuseppe Rossi ne chiede almeno 25 prezzo giudicato eccessivo per la Roma che nelle ultime ore si è orientata verso l’ex bolognese Osvaldo. L’attaccante viene da una buona stagione con la maglia dell’Espanyol ed è sponsorizzato da Ivan De La Pena per la sua duttilità nel giocare in ogni posizione d’attacco. Dalla Spagna sembra che l’attaccante argentino sia vicinissimo alla Roma e oggi in conferenza stampa Luis Enrique oltre a confermare l’interesse ha ipotizzato il doppio arrivo facendo sognare i tifosi per un attacco esplosivo ed eclettico “Osvaldo o Nilmar? Beh, piuttosto che scegliere sarebbe bello averli entrambi. Bisogna avere pazienza, non si possono prendere facilmente tutti i giocatori che si vogliono. Il mercato va così. E non so se avrò nuovi uomini in rosa prima o dopo lo spareggio di Europa League con lo Slovan Bratislava. Vorrei averli il prima possibile. Questo è ovvio.”

  • “Totti è pigro”…la sentenza di Ranieri

    “Totti è pigro”…la sentenza di Ranieri

    Nella rovente estate capitolina, fatta di un mercato a tratti deludente e di un progetto pieno di incognite a partire dal continuo slittamento del closing per la nuova società, nessuno viene risparmiato dal polverone di polemiche e insicurezze. Così succede che la bandiera e indiscussa stella dei giallorossi, Francesco Totti, venga attaccato da tutti i fianchi. Dall’interno e dall’esterno. C’è infatti chi lo ritiene pigro. Il primo ad avanzare questa teoria era stato il neo dirigente romanista Franco Baldini. Grande scalpore avevano esercitato le sue dichiarazioni poi corrette. Baldini riteneva che la pigrizia del Capitano della Roma risiedesse nel farsi carico da parte sua (senza avere la forza di sottrarsene) di tutti i problemi del club per quanto riguarda gli aspetti del campo, della società e dell’ambiente in generale. Se Baldini lo aveva definito il parafulmine delle problematiche romaniste precisando che il suo giudizio non riguardava la professionalità di Totti, così non la pensa l’ex tecnico giallorosso Claudio Ranieri. Il mister di San Saba, infatti, tralasciando le correzioni di Baldini ha dato per buona la prima dichiarazione ed ha affermato che “gli attuali dirigenti lo hanno definito pigro, è un giudizio che condivido”. Stavolta però non ci sono parafulmini ma solo tempesta dato che la motivazione di Ranieri sembra quella di una sentenza: a volte non si allenava con i dovuti ritmi da lunedì a sabato, per questo lo mandavo in panchina”. E neanche quando Ranieri corregge il tiro dicendo che rimane “il giocatore più grande che abbia mai allenato” riesce a svincolarsi dal suo giudizio aspro sul numero 10 capitolino. Ranieri ha qualche sassolino da togliersi evidentemente. L’addio burrascoso e la grande delusione per lo Scudetto sfiorato hanno creato intorno a lui un’aura di insoddisfazione. Ma questi atteggiamenti non fanno che rinvigorire quella mentalità sbagliata che gonfia l’ambiente giallorosso, la città tutta, e porta la squadra a deragliamenti e fallimenti. Ci vuole una mentalità da grande squadra, vincente. Senza gossip e che guardi ai fatti rilevanti, che rimanga lucida e competente di fronte alle emozioni (giuste) del tifoso, ma che riguardano soltanto che paga il biglietto per assistere al match. Ranieri che ha sempre teorizzato questa svolta ricade nello stesso errore. Prova che il romano e romanista deve avere grande carattere ed equilibrio per rimanere alla corte della Città Eterna. Ancora una volta, dunque, Francesco Totti è parafulmine. Aveva ragione Baldini (e questo fa pensare che le

    © Paolo Bruno/Getty Images
    sue iniziali dichiarazioni fossero state davvero travisate). Sotto il grande ombrellone della immensa classe del “Pupone” si annidano i grandi dubbi della squadra. Il capitano riesce a nasconderli grazie alla sua straordinaria popolarità, ma non per questo i suddetti problemi possono sparire di colpo. Mentre tiene banco la pigrizia del più grande fuoriclasse romanista di tutti i tempi non c’è ancora una società solida e trasparente. Il progetto americano assomiglia ad una pellicola rovinata. Condiviso con un Unicredit e ancora privo di forma, di dichiarazioni forti e pieno di nodi da sciogliere per quanto riguarda la sfera economica. Inoltre ci sono manager che lavorano part-time (Baldini) e un vuoto di poter assorbito da Walter Sabatini, fac totum giallorosso, che rischia di diventare l’altro parafulmine. Si sta smantellando la squadra. Pezzi pregiati come Jeremy Menez e soprattutto Mirko Vucinic sono stati ceduti come fossero giocatori normali. Per quanto riguarda il francese il trasferimento era cosa naturale, ma il montenegrino è passato ai rivali juventini con grande, troppa facilità ad un prezzo di saldi di agosto. E il grande punto interrogativo dei giovani sostituti non fa che ansiare ancora di più l’ambiente. Mancano tasselli importanti nella rosa e le trattative in corso non sembrano poter colmare queste lacune. Le altre si rinforzano e la Roma, almeno per ora, punterà sul genio di Luis Enrique dato che pensare di essere competitivi con questi giocatori sembra la trama di un romanzo da leggere sotto l’ombrellone, quello del Capitano appunto.

  • Show di Bojan, gol di Viviani. Cresce la baby Roma (Video)

    Show di Bojan, gol di Viviani. Cresce la baby Roma (Video)

    Per alcuni tratti, sopratutto quando a dialogare erano Totti e Perrotta si è intravista la Roma di Spalletti. I giallorossi impegnati in amichevole per festeggiare il centenario degli ungheresi del Vasas Budapest ha iniziato a far vedere il gioco totale prefissato da Luis Enrique con una fitta rete di passaggi e triangolazioni per smarcare gli attaccanti davanti al portoere avversario.

    ©Attila Kisbenedek/Getty Images
    Tra i più in palla sicuramente Bojan devastante sulla sinistra e perfetto nel dribbling. Ottime le prove di Perrotta e Greco, molto volitiva invece la partita di Borriello che nonostante le continue sirene di mercato continua a farsi apprezzare per abnegazione ed impegno. Il gol porta la firma di un altro pezzo pregiato della cantera, dopo Caprari nelle scorsa amichevole, questa volta va a segno il promettente centrocampista Federico Viviani con una botta dai trenta metri che trova il bersaglio grosso grazie alla complicità di una devizione. Luis Enrique chiede rinforzi ma pur prendendo la partita con le pinze la nuova Roma si fa apprezzare per idee di gioco e la voglia di comandare il possesso palla grazie ad una organizzazione di gioco che permette al portatore di palla almeno due scelte di passaggio. [jwplayer config=”180s” mediaid=”91265″]

  • Vucinic Floccari i gol dell’addio

    Vucinic Floccari i gol dell’addio

    In comune hanno la Capitale e lo status di possibili partenti. Sergio Floccari ha ieri salvato la Lazio dalla sconfitta contro lo Slavia Praga segnando una doppietta con la complicità di Del Nero, altro surplus per Reja, che con ogni probabilità sarà l’ultima con la maglia Celeste addosso. L’attaccante calabrese non ha mai demeritato con le aquile venendo apprezzato dai tifosi per lo spirito di sacrificio anche se il rendimento sotto porta è stato spesso condizionato dagli infortuni. Floccari chiuso dagli arrivi di Cissè e Klose dovrebbe trasferirsi alla Fiorentina, proprio questo week end è previsto un incontro tra Corvino e Lotito per limare i dettagli e darne l’ufficialità.

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    Stessa sorte toccherà anche a Mirko Vucinic alla Roma. Il montenegrino ha contribuito con Borriello a battere l’Alto Adige lanciando forse un segnale alla società, i giovani vanno più che bene ma per vincere c’è bisongo della malizia e dell’esperienza di giocatori navigati. L’attaccante sembra tornato ad esser un obiettivo della JUventus e nelle prossime pare ci possa esser un incotro tra Marotta e Sabatini per cercare l’Intesa. A confermare l’orami imminente addio di Vucinic è lo stesso Luis Enrique che in conferenza stampa l’ha bollato come un giocatore normale che può partire come restare. Oltre alla Juve le piste calde portano alla Premier League dove Vucinic ha molti estimatori.

  • Bojan – Roma è ufficiale

    Bojan – Roma è ufficiale

    Luis Enrique lo aspettava da tempo e con ansia, finalmente è arrivato l’annuncio ufficiale del trasferimento di Bojan Krkic alla Roma. La comunica direttamente il Barcellona che, perfezionato l’ingaggio di Alexis Sanchez dall’Udinese, ha dato il via libera all’attaccante spagnolo di origini serbe che prima di partire per la capitale italiana terrà una conferenza stampa nelle stanze del Camp Nou.

    © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images
    Questi le cifre dell’operazione: Bojan si trasferirà in giallorosso per 12 milioni di euro ma il Barcellona si è riservato il diritto di riscattarlo nella prossima estate a 13 milioni di euro concedendo però allo stesso tempo alla Roma la possibilità di riscattarlo a sua volta versando nelle casse del club catalano altri 28 milioni per un totale di 40. Un’operazione che porta la firma di Walter Sabatini sotto espressa richiesta dell’ex tecnico del Barcellona B Luis Enrique che stravede per l’attaccante impegnato fino a poche settimane fa con la nazionale spagnola nell’Europeo Under 21. Bojan, che compirà 21 anni tra poco più di un mese il 28 agosto prossimo, ha esordito nella prima squadra del Barcellona appena 18enne chiudendo la stagione con un bottino di 12 reti tra campionato e coppe. E’ andato in doppia cifra per le due stagioni seguenti (10 nel 2008-2009 e 12 nel 2009-2010) contribuendo ai successi dei blaugrana mentre quella appena conclusa si può considerare la sua peggiore stagione, solo 7 reti segnate in totale, con Pep Guardiola che ha preferito un tridente composto da sua maestà Messi, Villa e Pedro, altro prodotto quest’ultimo della Cantera catalana. Per Bojan si aprono le porte del nostro campionato, una nuova avventura con la speranza che Luis Enrique riesca a valorizzarlo al meglio, e chi meglio di lui, e convincere così Guardiola a puntare nuovamente su di lui per il Barcellona del futuro. Nel frattempo Roma si gode il suo grande colpo di mercato.

  • Bojan, Roma vicinissima. Salta le visite mediche

    Bojan, Roma vicinissima. Salta le visite mediche

    Giallo o giallorosso? Un gioco di parole cromatico per definire la sutuazione sul futuro prossimo di Bojan, giovane talento blaugrana che, però, pare ormai vicinissimo alla Roma di Luis Enrique: il club catalano, infatti, lo aveva convocato per l’inizio del ritiro ma, poi, gli ha concesso per la giornata di oggi un permesso che gli ha consentito di non allenarsi con i compagni, proprio in vista del suo trasferimento.

    Inoltre, lo staff del Barca, di comune accordo con Pep Guardiola, gli ha anche concesso di sottoporsi alle visite mediche di rito previste all’ inizio del ritiro precampionato. Il Barcellona, comunque, potrebbe averlo convocato anche per “far numero”, alla luce del fatto che i giocatori convocati per il ritiro sono stati solo 18, in attesa dei rientranti dalla Coppa America e dei nuovi acquisti.

    L’operazione di mercato legata all’arrivo di Bojan alla Roma pare legata a doppio filo all’acquisto di Sanchez da parte del Barcellona, poichè i due presentano unruolo simile in campo, ed il cileno andrebbe proprio a sostituire il giovane talentino. El Ninho maravilla, dopo tante tribolate vicende, pare ora, però, più vicino al club blaugrana, soprattutto in virtù dell ‘ eliminazione del suo Cile dalla Coppa America, che gli consentirà di concrentrarsi concretamente sul suo futuro.

    Bojan, dunque, può iniziare a preparare le valigie in direzione della Capitale, o meglio, del Trentino, dove si trova la formazione di Luis Enrique in ritiro, a Riscone di Brunico. Il costo dell’ operazione si aggirerà intorno ai 10-12 milioni di euro, una cifra sulla base della quale l’operazione potrà essere conclusa con il benestare di entrambi i club.

  • La Roma inizia bene, di Totti il primo gol

    La Roma inizia bene, di Totti il primo gol

    Come sostenevano nei giorno scorsi molto giocatori giallorossi, nello spogliatoio l’”aria è cambiata”, riferendosi all’ entusiasmo portato da Luis Enrique, una ventata d’ aria nuova, con nuovi dettami tattici, ma anche uno spirito nuovo, più fresco, più spensierato, più “spagnolo”, appunto.

    © Filippo Monteforte/Getty Images
    Risultati già positivi, ma che vanno a completare un quadro che si sta formando, tassello dopo tassello, in quel di Brunico, in Trentino. Ieri l’amichevole disputata contro una formazione locale, è stata vinta per 10 a 0, con Francesco Totti ad aprire le marcature della gara, e poi, a seguire, i gol di Borriello, con una tripletta, e poi Taddei, Perrotta e Menez ed alcuni giovani della Primavera, fra cui il promettente Caprari. Un impatto che già si nota, quello di Luis Enrique, con maggiore insistenza sul gioco palla a terra, con reti di passaggi e possesso palla più prolungato. Una diversa impostazione mentale che, gradualmente, i giallorossi stanno imparando ad assorbire, con entusiasmo. Oltre allo spagnolo Luis Enrique, le guide tecniche saranno diverse, un vero e proprio staff composto da 10 elementi, presentati sempre nella giornata di ieri. Ivan De La Pena, sarà il collaboratore tecnico, Moreno Gonzales Robert l’allenatore in seconda, Antonio Llorente il mental coach, Pol Cabanellas Rabel il preparatore atletico. Si tratta di un gradito ritorno, invece, nel caso di Franco Tancredi, come preparatore dei porteri, lui che visse 27 anni a Roma e difendeva i pali nel secondo scudetto delal storia giallorossa. Lui che, però, era stato additato come traditore quando seguì Capello alla Juve, e che ora deve riconquistare l’affetto dell’ambiente romanista: fino ai prossimi Europei farà la spola con l’