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  • Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Partite a reti bianche a San Siro dove Inter e Roma si sono neutralizzate a vicenda in una partita con molte emozioni e troppa imprecisione. Primo punto in classifica per entrambe le squadre ma almeno per i nerazzurri è sembrato non cambiare la musica, con numerose occasioni sprecate e davvero molta approssimazione in fase offensiva. Emblematico il cambio di Gasperini, Forlan Muntari nel finale quasi a voler difendere un pareggio casalingo per cui la Roma non avrebbe firmato. Continuano i dubbi sulla gestione della squadra e continuano la sfortuna sottoporta per Milito e soci.

    La prima sorpresa della serata arriva direttamente alla lettura delle formazioni: Luis Enrique non cambia il modulo ma gli interpreti inserendo sulle fasce difensive due centrocampisti puri come Perrotta e Taddei. Centrocampo con Pizzarro al centro e De Rossi leggermente decentrato, mentre c’è spazio per Borini in attacco nel tridente con Totti e Osvaldo. Nessuna novità per Gasperini che modifica leggermente la posizione di Sneijder inserendolo al fianco di Zanetti con la possibilità di spostarsi dietro le punte in fase offensiva.

    PRIMO TEMPO- Avvio di personalità per la squadra di Luis Enrique, che pressa alto l’undici nerazzurro e insiste con un lungo possesso palla. È intorno al 10’ minuto ad arrivare il primo pericolo per l’Inter quando Osvaldo servito in area fa partire un diagonale che Julio Cesar neutralizza chiudendo lo specchio della porta all’italo argentino. Brutto colpo al 15’ per il portiere Stekelenburg che prende un calcione in pieno viso da Lucio su un’uscita bassa in area, con il difensore nerazzurro che tiene la gamba invece di saltare .Il portiere giallorosso lascia il campo in barella sostituito da Lobont. Giallo per il difensore brasiliano. Brivido al 19’ quando Borini mette un pallone teso verso la porta e Lucio salva sulla linea mettendo in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dello stesso ancora Borini ha l’occasione di segnare con un gran tiro dal limite dell’area respinto  da una bella parata di Julio Cesar. Al 22’ è l’Inter ad affacciarsi davanti con Milito che va a dribblare l’uomo, entra in area e da posizione defilata prova una conclusione facilmente murata da Lobont. Bella invenzione di Totti alla mezz’ora  con un colpo a scavalcare la difesa interista serve un pallone perfetto in area a Borini che al volo non colpisce bene e mette fuori. Occasione d’oro per Nagatomo al 36’ dopo un bello scambio Milito- Forlan, Sneijder serve un pallone perfetto al terzino nipponico che fa partire un diagonale fortissimo che sfiora la traversa con Lobont battuto. Ultima occasione prima del fischio finale per Totti su punizione, con il capitano che calcia alto. Mazzoleni fischia e mandi tutti a riposo in un primo tempo di certo non esaltante dal punto di vista dello spettacolo.

    SECONDO TEMPOSquadre che tornano in campo nella ripresa, con gli stessi uomini. Parte fortissimo la Roma nei primi minuti con Totti che serve un pallone tra le linee a Osvaldo che in area  non trova la giusta freddezza per battere Julio Cesar finendo per calciare sul portiere nerazzurro.  Al 4’ è l’Inter ad avvicinarsi al gol, dagli sviluppi di una punizione di Sneijder, Milito colpisce di testa da nemmeno un metro e spreca un’occasione clamorosa mandando il pallone di poco a lato. Roma che inizia a crederci e fa la partita dimostrando una continuità offensiva che dovrebbe rappresentare il primo campanello d’allarme per la squadra di Gasperini. Baricentro troppo arretrato per l’undici nerazzurro che non riesce a ripartire e soffre in maniera evidente le avanzate giallorosse. Pronto il cambio per Gasperini che già al 13’ fa entrare Zarate per Milito, mentre la Roma manda in campo Gago per Pizzarro. Ottimo spunto di Zarate al 19’ che con un doppio passo e una finta di tiro si libera e calcia benissimo sfiorando l’incrocio dei pali, prendendosi i primi applausi di San Siro. Ancora una grande occasione per i nerazzurri con Sneijder che dal limite dell’area fa partire un gran tiro, fin troppo centrale che Lobont neutralizza senza problemi. Luis Enrique nel frattempo fa scaldare Borriello giocandosi l’ultima carta dalla panchina, per farlo subentrare al posto di uno sfinito Borini. Mossa che fa infuriare il pubblico di San Siro al 34’ quando Gasperini  toglie la prima punta Forlan per far entrare un centrocampista come Muntari. Quasi un segnale di resa. Bellissimo spunto di Zarate al 40’ che mette una palla tesa in area e dal rinvio di Kjaer Sneijder si trova tra i piedi la palla per segnare ma viene murato dal difensore giallorosso che salva sulla linea. Bel finale dell’Inter che avrebbe l’occasione per segnare ancora una volta con Sneijder che calcia troppo centrale e si fa neutralizzare l’ennesimo tiro. Fischio Finale sullo 0 a 0 con San Siro che riempie di fischi i suoi uomini.

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  • Inter-Roma ultime e probabili formazioni. Gasp difesa a 3, Roma Bojan c’è

    Inter-Roma ultime e probabili formazioni. Gasp difesa a 3, Roma Bojan c’è

    Si salvi chi può titolava stamane la Gazzetta Sportiva in merito alla sfida di stasera tra Inter e Roma. Considerando che siamo solo alla seconda di campionato (terza senza contare la prima da recuperare) sembra davvero folle, iniziare a pensare di parlare di crisi da ambo le parti. Ovviamente non ci si deve nascondere dietro un dito, dove i problemi sono molto evidenti sia in casa Inter che a Trigoria dove Luis Enrique ancora deve far breccia nel cuore dei tifosi, e dei risultati. Gasperini sembra essere appeso ad un filo, perché 3 sconfitte di seguito dei nerazzurri non si vedevano da un secolo, e i tempi d’oro targati Mourinho sembrano essere già un ricordo sbiadito. Incassata una fiducia ‘condizionata’ da Moratti il tecnico riproporrà molto probabilmente uno schema difensivo a 3 uomini. Mentre per quanto riguarda Luis Enrique nell’ultima conferenza stampa si è detto molto fiducioso del lavoro dei suoi ragazzi, e alla domanda che cosa mancasse a questa Roma ha riposto in maniera ironica: Cosa ci manca? Fare un gol più degli avversari, già questo sarebbe sufficiente”.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre scenderanno in campo:

    INTER- Gasperini vede più nero che azzurro, e in questi soli due giorni di tempo per preparare la partita dopo la sconfitta bruciante contro il Trabzonspor, ha nuovamente ricevuto una fiducia temporanea dai vertici societari e anche dal presidente Moratti stesso. È previsto dunque un  nuovo cambio di modulo con il ritorno alla tanto criticata difesa a 3,con una variazione in mediana cercando di utilizzare interpreti diversi e sfruttando al massimo i giocatori disponibili, viste le assenze pesanti di Stankovic e Thiago Motta per il centrocampo e Chivu per il reparto difensivo. Tra i pali scenderà in campo il brasiliano Julio Cesar, mentre la linea difensiva che torna ad essere composta da soli 3 uomini vedrà schierati Samuel centrale e Lucio e Ranocchia ai lati dell’argentino. Le novità arrivano dal centrocampo dove sembra essere prevista una maggiore copertura al centro con un doppio mediano dove Cambiasso dovrebbe essere affiancato da Zanetti, mentre sulle corsie laterali ci dovrebbe essere l’assistenza di Nagatomo da un lato e Obi dall’altro. Ruolo da trequartista puro per Sneijder che nel progetto di Gasperini inizia a diventare davvero indispensabile, a supporto del tandem d’attacco composto da Milito e Forlan.

    ROMA- Vincere a San Siro per la vecchia Roma non sarebbe stato un problema, anzi, sarebbe stato quasi un ripetersi di un’abitudine consolidata negli anni. Stasera però sarà diverso, perché le ultime uscite stagionali della nuova Roma modello spagnolo non hanno convinto e cosa più importante non hanno portato risultati utili. Luis Enrique però sembra avere dalla sua parte una fiducia societaria maggiore rispetto al collega nerazzurro, con il progetto Roma che se ancora stenta a decollare potrebbe essere solo per una questione di tempo. I nuovi proprietari americani sono stati molto chiari, il tecnico spagnolo ha piena fiducia, ma necessita del giusto tempo per raccogliere i frutti del suo lavoro. Nel dettaglio stasera il tecnico spagnolo punta ancora forte sul nuovo modulo con 3 attaccanti, considerando il gioco offensivo come un dogma. L’undici giallorosso che scenderà in campo dovrebbe essere così composto: L’olandese Stekelenburg a difendere la porta, difesa a quattro con Burdisso e Heinze centrali (Juan è ancora alle prese con l’ultimo infortunio), Cassetti e Rosi agiranno sugli esterni vista la squalifica di Josè Angel. Il centrocampo passa nelle mani di Daniele De Rossi sempre più al centro del nuovo progetto, supportato dall’evergreen Perrotta e dal nuovo talento Pjanic. Il terzetto davanti vede il capitano Totti al centro, con Bojan e l’italoargentino Osvaldo alla ricerca del suo primo gol da romanista.

    INTER (3-5-2) Julio Cesar; Lucio, Samuel, Ranocchia; Nagatomo, Zanetti, Sneijder, Cambiasso, Obi; Milito, Forlan.

    A disp.: Castellazzi, Faraoni, Jonathan, Alvarez, Coutinho, Pazzini, Zarate.

    All.: Gasperini.

    Indisponibili: Viviano (6 mesi), Cordoba (7 giorni), Chivu (5 giorni), Stankovic (5 giorni), Thiago Motta (15 giorni), Poli (15 giorni), Maicon (10 giorni).

    Squalificati: nessuno.

    ROMA(4-3-3) Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Cassetti; Perrotta, De Rossi, Pjanic; Bojan, Totti, Borriello.

    A disp.: Lobont, Kjaer, Gago, Taddei,Pizarro,  Borini, Osvaldo.

    All: Luis Enrique.

    Indisponibili: Cicinho (15 giorni), Juan (15 giorni).

    Squalificati: Angel (1 giornata).

  • Inter-Roma, Gasp o Luis Enrique?

    Inter-Roma, Gasp o Luis Enrique?

    Dentro o fuori, sembra un paradosso alla seconda giornata di campionato, ma è così. I destini di Gasperini e Luis Enrique sono strettamente connessi e legati all’esito di questa decisiva gara, che si terrà a San Siro nella anticipo della terza di serie A. Dopo l’amaro inizio sia per i giallorossi che per i nerazzurri, le panchine dei due allenatori non sono poi tanto tranquille, nonostante le due società si affannino a confermare le guide tecniche aldilà del risultato, è certo che chi delle due dovesse uscirne sconfitta farà saltare il posto del proprio allenatore. In casa romanista la situazione pare essere meno tesa, la società nuova ed il nuovo progetto sono appoggiati da tutto lo staff, ma quel che conta, come ha tenuto a sottolineare l’ex blaugrana, è il risultato, vincere guarisce ogni male, proprio per questo Luis Enrique da Gijon non farà a meno del capitano Totti e di De Rossi, sperando nel cuore orgoglioso dei due ragazzi di borgata, per guidare i colori capitolini alla vittoria.

    Luis Enrique © Andreas Solaro/Getty Images
    Chi sta peggio è sicuramente mister Gasperson, sono lontani i tempi in cui la Genova rossoblu lo osannava e le tre sconfitte in tre gare ufficiali da quando è tecnico dei nerazzurri, più le pressanti e fuoriluogo uscite tattiche, che il presidente faccia il presidente, del suo patron Moratti non lo agevolano molto. Gli hanno venduto Eto’o per risanare i bilanci, Milito non segna più e non pare essere il bomber infallibile sul quale il Gasp ha costruito la sua fama ai tempi del Genoa, Sneijder è l’unico a cantare e portare la croce predicando in quel deserto che è la formazione Campione del Mondo in carica e su Appiano Gentile aleggiano ormai da quasi due settimane gli spettri dei papabili allenatori che ambiscono alla panchina dell’Inter. Sono, infatti, molti i nomi che si susseguono in queste ore, come possibili sostituti del tecnico ex-genoano dato ormai per sicuro partente, da Figo a Baggio, il divin codino pupillo del presidente Moratti e ben voluto dalla piazza sarebbe però una scelta più d cuore che di cervello, e rappresenterebbe una fase di passaggio fino alla fine di questa stagione che si preannuncia travagliata e che porterebbe il prossim’anno all’approdo del numero uno per eccellenza Pep Guardiola. Tra gli altri in via Durini si è pensato anche a Carletto Ancelotti, libero da ogni impegno e con l’unico difetto di essere un ex bandiera milanista, ma questo, vedi Leonardo, non pare essere un problema, in questo caso però si tratterebbe di una scelta più a lungo termine e che prevederebbe un congruo esborso da parte delle casse presidenziali, per accontentare i progetti di ritorno alla vittoria dei colori nerazzurri.
    © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Tra chi potrebbe e chi non potrebbe, spuntano poi quelli che si propongono apertamente e che tornerebbe volentieri sulla panchina interista, stiamo parlando di Hector Cuper, il tecnico argentino, che i più ricordano come l’eterno secondo, ha apertamente dichiarato che tornerebbe volentieri a Milano, qualora arrivasse una telefonata del presidente. Un harakiri che, in tutta onestà non crediamo possibile, sarebbe masochismo puro e le coronarie dei tifosi della beneamata non sopporterebbe un tale affronto, memori ancora della piaga del 5 maggio e della successiva fuga dell’amato Ronaldo al Real Madrid. Ma fra questi molti nomi che circolano ce n’è uno che su tutti che crea scompiglio nei pensieri interisti di tifosi e addetti ai lavori, si tratta di quello di Josè Mourinho, no non stiamo parlando di un suo clamoroso ritorno, ma di un ingombrante fantasma che disturba il sonno dei suoi successori da Benitez a Gasperini, il paragone con lo Specialone è, infatti, insostenibile per chi è costretto a vincere quello che lui ha vinto e come e dopo quanti anni di astinenza. Ma non si può sempre vincere e forse è giunto il momento di accettare che per un anno si possa anche arrivar secondi con Gasperini o chi per lui.

  • Verso Inter-Roma, una panchina per due

    Verso Inter-Roma, una panchina per due

    E’ paradossale, lo sappiamo ma il big match della terza giornata in programma domani sera a San Siro può esser decisiva per il futuro di Gasperini e Luis Enrique sulla panchina di Inter e Roma. A sensazione, “chi se la passa peggio” è il tecnico nerazzurro poco protetto dalla società e in piena crisi di idee e modulo. L’asturiano, invece, pur con risultati non esaltanti ha dalla sua parte tutto lo staff dirigenziale e un gran numero di giocatori allettato dal nuovo modo di prender il calcio.


    Vigilia in casa Inter
    . La doppia sconfitta contro Palermo e Trabzonspor ha contribuito ad aumentare l’attenzione intorno alla partita di domani sera. Gasperini, pur avendo avuto la conferma da parte di Moratti, è conscio che molte delle sue chance se le giocherà con il risultato di domani sera. In preallarme già ci sono Claudio Ranieri, Delio Rossi e il “solito” Walter Zenga anche se non è da escludere una soluzione interna. Resta da capire adesso come il tecnico si giocherà le sue carte. Darà retta al presidente rifugiandosi nel 4-3-3? O riproporrà la difesa a tre? I dubbi maggiori poi sono intorno all’utilizzo di Pazzini e Sneijder. L’italiano sembra destinato alla seconda panchina consecutiva in campionato con Milito che tornerà a far coppia con Forlan per il terzo uomo è ballottaggio tra l’olandese e Zarate anche se non è da escludere l’opzione Castaignos.

    Vigilia in casa Roma I giallorossi, saggiamente dopo il ko contro il Cagliari hanno preferito rifugiarsi mantenendo un profilo basso e cercando di compattarsi e far quadrato. Totti, da capitano, ha invitato tutti a cena riproponendo quanto avvenne ai tempi di Spalletti con gli effetti che poi furono sotto gli occhi di tutti. Il tecnico asturiano sembra aver trovato la stima del gruppo e per domani sera sembra sia pronto a rivoluzionare in qualche modo la formazione. A sinistra il posto dello squalificato Jose Angel dovrebbe esser occupato da Heinze con il conseguente debutto di Kjaer in mezzo. A centrocampo ballottaggio tra Gago e Perrotta mentre dovrebbero esser della partita De Rossi e Pjanic. In attacco confermatissimo Totti, Borriello e Borini nutrono qualche chance per sostituire Bojan e Osvaldo.

  • Luis Enrique fa le prove per l’Inter

    Luis Enrique fa le prove per l’Inter

    Tutti a cena insieme, per invito del capitano e la volontà di far gruppo per mantenere viva la concentrazione su un’annata cominciata come peggio non poteva, questa la situazione in casa Roma dopo la sconfitta casalinga contro il Cagliari all’esordio in campionato. Tutti uniti sotto il progetto barçelonista del nuovo mentore Luis Enrique, che dopo aver avuto qualche screzio con il pupone ha capito che in terra capitolina uno come Totti è sempre meglio averlo al proprio fianco piuttosto che contro. Sancita questa santa alleanza almeno per il momento la panchina del neo tecnico sembra essere saldamente incollata al terreno dell’Olimpico, certo che dopo una degna campagna acquisti, i dirigenti si aspettano sicuramente qualcosa di più, ma hanno piena fiducia nel progetto e lo difendono a spada tratta. Risultati che dovranno venire già dal prossimo turno, nella delicatissima sfida in trasferta a Milano in casa dell’Inter, delicata per la situazione dei giallorossi, ma anche per quella dei nerazzurri.

    Luis Enrique © Andreas Solaro/Getty Images
    In previsione del match di sabato sera il tecnico spagnolo ha in mente numerosi cambiamenti di formazione, a partire dal reparto arretrato, dove escluso Juan, uscito anzitempo dall’allenamento per un problema al ginocchio, ci dovrebbero essere alcune novità come l’inserimento del recuperato Cicinho al posto di Rosi e quello di Kjaer. A centrocampo il cileno Pizarro pare favorito su Gago nel ruolo di regista, con De Rossi e Pjanic a completare il reparto. Ma la vera rivoluzione sarà in attacco dove Bojan e Osvaldo dovrebbero far spazio a Borriello e Borini, al fianco dell’ inamovibile, Totti.

  • La Roma stecca ancora, Luis Enrique chiede tempo

    La Roma stecca ancora, Luis Enrique chiede tempo

    Un inizio tempestoso per gli uomini di Luis Enrique. La sconfitta casalinga contro il Cagliari addensa le nubi sopra Trigoria e diffonde un’epidemia di critiche. In realtà nella debacle romanista non è stato tutto da buttar via. La Roma ha tenuto in mano il pallino del gioco per tutta la gara e la difesa ha retto parzialmente dando comunque buone sensazione sulla tenuta a lungo termine. Il vero problema, ai fini del risultato, è stato la mancata concretezza sotto porta e gli errori, anzi l’errore difensivo di J.Angel. Con un pizzico di fortuna, infatti, la compagine giallorossa avrebbe potuto ottenere almeno un punto dalla prima di campionato.

    Luis Enrique © Andreas Solaro/Getty Images
    Detto ciò rimangono alcuni problemi strutturali non trascurabili. Il gioco di Luis Enrique sembra ancora ad uno stato grezzo. Si intravedono alcuni schemi e giocate, ma gli interpreti e forse lo stesso allenatore non riescono ancora a trasformare un’idea di gioco affascinante in tattica in grado di regalare successi. La manovra è troppo compassata e spesso i centrocampisti in possesso di palla sulla trequarti avversaria non sanno cosa fare col pallone oppure lo giocano in ritardo. La macchina va oleata perchè i movimenti diventino rapidi e mandati a memoria. L’altro aspetto cruciale è la cura dei movimenti degli attaccanti esterni. Bojan e Osvaldo sono apparsi troppo statici, spaesati a tratti e incapaci di pungere in ogni frangente. Lo stesso Totti, pur giocando una discreta partita, ha agito quasi sempre molto lontano dalla porta non potendo liberare il suo fiuto del gol. Molto è migliorato in questo senso quando Luis Enrique ha sostituito i due esterni gettando nella mischia Borriello e Borini. Questo fa pensare che il problema dell’attacco possa essere risolto con l’inserimento di giocatori più determinati e che conoscono meglio il gioco italiano. Anche perchè quando Totti dalla posizione di punta centrale arretra sulla trequarti creando lo spazio per l’inserimento degli esterni sono proprio questi attaccanti che partono dalla fascia a dover fare i gol. Come accennato la nota positiva è la difesa. Il nuovo esterno sinistro J.Angel ha le potenzialità per diventare una colonna di questa squadra, ma gli servono un poco di tranquillità ed esperienza in più che potrà acquisire dai veterani. Sua responsabilità il primo gol del Cagliari e l’espulsione che ha spaccato in due la partita in favore degli isolani. Per il resto, senza considerare lo 0-2 subito perchè sbilanciati in cerca del pari, la difesa è sembrata sicura e concentrata oltre che propositiva. Questo anche grazie alla tattica di Luis Enrique che prevede un De Rossi nel ruolo di mediano davanti alla difesa che si abbassa continuamente tra i due centrali difensivi andando a formare una retroguardia a tre.  Questo movimento permette ai due terzini di scatenarsi in incursioni offensive e creare superiorità numerica nella fase di attacco. Per quella che vuole essere una rivoluzione tattica bisognerà aspettare del tempo. La parola d’ordine è avere pazienza perchè non si cambia tutto in due mesi e perchè gli sprazzi intravisti di questo sistema di gioco sembrano molto interessanti. Il calcio italiano divora le novità e le bolla come bidoni nello spazio di una settimana. Forse è giunta l’ora di far lavorare gli allenatori giovani senza pressioni che ne cancellano l’innovazione.

  • Roma-Cagliari: le pagelle. AAA cercasi Osvaldo

    Roma-Cagliari: le pagelle. AAA cercasi Osvaldo

    Esordio disastroso per la Roma di Luis Enrique che perde 2-1 in casa contro il Cagliari. Una gara sfortunata per i giallorossi che nel corso dei 90 minuti hanno espresso un discreto calcio ed avrebbero meritato i tre punti in palio, ma non sono riusciti a capitalizzare le diverse occasioni da gol costruite ed hanno pagato alcuni errori marchiani dei propri singoli. Per il Cagliari segna Conti al 24′ della ripresa e El Kabir al 50′. Di De Rossi al 51′ la rete della Roma.

    Osvaldo ©Andreas Solaro/Getty Images
    PAGELLE ROMA: STEKELENBURG 5,5  E’ senza grosse colpe sui due gol cagliaritani anche se avrebbe potuto sventare il secondo compiendo una prodezza. Il bilancio di tre tiri ricevuti e due gol subiti è impietoso. ROSI 5,5 Spinge molto sulla destra, ma quando arriva sulla trequarti spesso traccheggia e perde l’attimo buono per imbeccare i compagni. BURDISSO 6 Gioca una partita pulita senza sbavature. E’ sempre concentrato e grintoso. Sul raddoppio sardo è incolpevole considerando lo sbilanciamento della squadra alla ricerca del pareggio e con l’uomo in meno. HEINZE 6 L’argentino è una garanzia, vale quanto detto per Burdisso. J.ANGEL 4,5 Partite dai due volti. E’ il migliore in campo per 67 minuti spingendo costantemente con grande qualità e difendendo bene, poi nel giro di due minuti crolla totalmente. Prima sbaglia un cross fondamentale, poi effettua un disimpegno scellerato che regala il vantaggio al Cagliari e poco più tardi commette un fallo inutile su Biondini  e si fa espellere da Gava (in realtà meritava solo il giallo ma rimane l’ingenuità). DE ROSSI 7 E’ il migliore in campo. Ringhia su tutti i palloni dando geometrie e idee alla squadra. E’ fra gli ultimi a mollare e trova il gol della bandiera. PERROTTA 6  Si batte con impegno facendo un prezioso lavoro oscuro. PJANIC 5,5 Cerca di dare qualità provando un paio di volte il tiro, ma nel secondo tempo sceglie il passaggio pur avendo spazio e tempo per battere a rete. Alla fine prestazione poco incisiva. TOTTI 6,5 Si batte come un leone da vero capitano. Non è ancora al top della forma, ma corre fino all’ultimo arrivando a recuperare palla nella propria metà campo. Propizia il gol con una bordata su punizione.  BOJAN 5 Prestazione evanescente. Mai nel vivo del gioco e molto statico, quasi svogliato non graffia mai il match. OSVALDO 4,5 E’ uno dei peggiori. Lento e impreciso fallisce una clamorosa palla gol che poteva essere il pari. LUIS ENRIQUE 5 La sua squadra è ben messa in campo, gioca sempre il pallone e crea tanto. Il problema è che non si segna e gli errori dei singoli determinano il risultato. GAGO 5,5   BORINI 6,5 BORRIELLO 6,5 PAGELLE CAGLIARI: AGAZZI 6 Insicuro e impreciso sui rinvii strappa la sufficienza con una grande parata su Borriello nella seconda ripresa.  PISANO 5 Soffre le incursioni di J.Angel che gli fa girare la testa per più di un’ora. CANINI 6 Soffre gli attacchi dei giallorossi. Solo la fortuna e un solo gol al passivo gli garantisce il 6. ASTORI 6 Per l’altro centrale vale il discorso del collega. AGOSTINI 5,5 Gioca una partita anonima e soffre Rosi. CONTI 6,5 Sbaglia svariati passaggi e non brilla per dinamismo, ma grazie al gol segnato è il match winner. NAINGOLAN 5,5 Prestazione mediocre e senza squilli. Tanta fisicità e poca lucidità. BIONDINI 6 Buona prestazione. Ordinato e diligente effettua ottimi cambi di gioco e coglie una clamorosa traversa. COSSU 5,5 Partita opaca non alla sua altezza. Non è aiutato dalla prestazione della squadra e mette fuori l’unica occasione che riesce a ritagliarsi. NENE’ 5 Non pervenuto. Prova a sgomitare con i centrali giallorossi ma non è la sua giornata. T.RIBEIRO 5 Prestazione davvero poco brillante. Ci si accorge di lui solo al momento del cambio. EL KABIR 7 Grande impatto sul match. Entra e segna. FICCADENTI 5,5  Nonostante il suo Cagliari vinca è una squadra senza gioco e poco propositiva. Sin dal 1′ minuto i suoi innalzano alte barricate a difesa di Agazzi. Solo l’imprecisione sotto porta e gli svarioni della Roma lo salvano da un risultato negativo.

  • Roma-Cagliari, Totti nel tridente. Le probabili formazioni

    Roma-Cagliari, Totti nel tridente. Le probabili formazioni

    Per l’esordio stagionale in serie A, domani alle ore 15, Roma e Cagliari si sfidano nella cornice di pubblico dello Stadio Olimpico di Roma. Molti i nodi da sciogliere per quanto riguarda l’undici titolare giallorosso, mentre per il Cagliari di Ficcadent
    ipoche sorprese.

    PROBABILE FORMAZIONE ROMA. Luis Enrique disporrà la squadra col suo tipico 4-3-3.  Tra i pali della Roma ci sarà sicuramente il neo acquisto Stekelenburg, sicuro di occupare il primo posto nella gerarchia dei portieri romanisti. Grandi dubbi, invece, per quanto riguarda il settore difensivo davanti all’estremo difensore olandese. Terzino sinistro giocherà J.Angel. A destra dovrebbe scendere in campo Marco Cassetti considerando la defezione di Cicinho che è infortunato. Al centro della difesa l’unico sicuro di avere una maglia da titolare è Burdisso. Al suo fianco, con Juan alle prese con problemi fisici, c’è il ballottaggio tra i due nuovi volti Heinze e Kjaer. In vantaggio l’argentino con un 70% di possibilità rispetto al danese. Possibile, ma difficile l’ipotesi che il tecnico asturiano possa invece schierare Cassetti al centro con Rosi sulla destra.

    Tre posti per il centrocampo di cui uno sarà per certo di Daniele De Rossi. Al fianco del Nazionale azzurro se la giocano Gago e Pjanic, ma alla fine dovrebbe giocare l’argentino proveniente dal Real Madrid. Il terzo uomo sulla mediana dovrebbe essere Perrotta anch’egli in ballottaggio e in vantaggio sempre con Pjanic.

    Il reparto offensivo non è un mistero. Totti centrale d’attacco sarà affiancato da Osvaldo e Bojan sulle fasce.

    ROMA 4-3-3 All. Luis Enrique

    Stekelenburg; Cassetti, Heinze, Burdisso, J.Angel; Gago, De Rossi, Perrotta; Osvaldo,Totti, Bojan

    A disposizione: Lobont, Rosi, Kjaer, Pjanic, Taddei, Borriello, Okaka

    PROBABILE FORMAZIONE CAGLIARI. Ficcadenti proporrà un 4-3-3 speculare a quello romanista. Tra i pali Agazzi. Di fonte al portiere, da destra a sinistra Pisano, Canini, Astori, Agostini. E’ già scritta anche la composizione del centrocampo con Daniele Conti mediano con Biondini e Naingolann ai fianchi. In attacco giocheranno Nenè punta centrale, Cossu sulla fascia destra e El Kabir a sinistra in vantaggio su Thiago Ribeiro.

    CAGLIARI 4-3-3 All. Ficcadenti

    Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Naingolann; Cossu, Nenè, El Kabir

    A disposizione: Avramov, Perico, Ariaudo, Thiago Ribeiro, Sampaio, Ekdal, Ibarbo

  • Totti tutti per Luis Enrique. Pace fatta?

    Totti tutti per Luis Enrique. Pace fatta?

    Dopo un agosto dominato dal dualismo divenuto rivalità tra il capitano della Roma, Francesco Totti, e il nuovo tecnico Luis Enrique sembrerebbe arrivata l’ora della tregua. La stella giallorossa aveva assistito alle polemiche e ai veleni senza intervenire e lasciando che la querelle fosse più mediatica che reale. Infatti non aveva ancora rilasciato dichiarazioni dopo la famosa sostituzione nei preliminari di Europa League. Invece oggi, a pochi giorni dall’esordio in campionato della squadra, il numero 10 romanista si è espresso attraverso il suo blog.

    Francesco Totti ©Getty Images
    IL MESSAGGIO DI TOTTI. “Finalmente la rosa è al completo col rientro dei nazionali e potremo iniziare a giocare. Avremo tanti calciatori nuovi e tutti quanti noi dovremo stringerci attorno al nuovo allenatore, alla squadra e alla società per partire nella maniera migliore”. Con queste parole Totti cancella o perlomeno sgonfia la frattura creatasi tra lui e Luis Enrique sbandierando a gran voce il sostegno che il tecnico asturiano deve ricevere da tutto l’ambiente. E questo perchè “domenica ha inizio un nuovo campionato (…) e come sempre ho fatto mi auguro che quest’annata sportiva regali grandi soddisfazioni ai tifosi” scrive ancora il capitano. Totti vuole pure sottolineare come la sua fede giallorossa sia al di sopra di tutto dicendo che bisognerà essere coesi “con un unico obiettivo, la Roma, di cui proprio io sono il primo tifoso”. E proprio ai tifosi rivolge un invito particolare esortandoli a partecipare attivamente all’avventura della nuova stagione: “vi aspettiamo tutti allo stadio per sostenerci come avete sempre fatto, e sono certo che riusciremo a farvi gioire”. L’attaccante della Roma vorrebbe cominciare a far gioire i supporters proprio da domenica prossima contro il Cagliari, squadra da non sottovalutare anche perchè  “lo scorso anno all’Olimpico Ficcadenti ci mise in difficoltà con il Cesena.” Totti conclude il testo con uno slogan molto significativo che riassume tutti i concetti, inclusa la ricucitura col tecnico, che voleva esprimere nel messaggio: < em>“dovremo concentrarci al massimo: uniti per la Roma”. 

  • Totti contro tutti. Sabatini “deve far lavorare Luis Enrique”

    Totti contro tutti. Sabatini “deve far lavorare Luis Enrique”

    E’ inutile nascondersi a Roma c’è un caso Totti. Il capitano nei mesi scorsi designato come elemento cardine nel nuovo progetto vive adesso al centro di un vortice orchestrato forse ad arte dalla società che a turno vede dirigenti e allenatori protagonisti. Fu Baldini il primo a parlare di un Totti pigro, la società però fece cadere la questione risolvendo prima i rebus sul nuovo assetto societario, il secondo colpo lo diede mister Luis Enrique che mandò in panchina nella partita d’andata il capitano mentre nella seconda e decisiva lo sostituì nel momento clou beccando poi il gol che costò l’eliminazione. DiBenedetto ovviamente si schierò nei confronti dell’allenatore leggittimando le scelte dell’asturiano e lanciando un nuovo segnale a capitano, squadra e tifosi.

    © Andreas Solaro/Getty Images
    La definitiva conferma che il capitano non è intoccabile e dovrà fare uno sforzo in prima persona per andar d’accordo con l’allenatore e la società accettando di buon grado è Walter Sabatini. Il ds con coraggio e senza peli sulla lingua riapre la questione temendo forse che il progetto Roma si possa arenare ancor prima della partenza “Credo – ha detto – sia ora di affrontare questa triangolazione Baldini, Totti, Luis Enrique, che non mi piace affatto, e’ una sorta di stallo. Io so che se un aereo stalla poi precipita e non vorrei introdurre il precipizio per la Roma, sento molto il pericolo di queste vicende, che dovremo risolvere. Chi deve fare cosa per risolvere la triangolazione? Tutti devono fare qualcosa, forse quello che deve fare meno e’ l’allenatore. Forse il buonsenso gli consigliera’ di fare le cose in maniera piu’ morbida, ma io credo che sia un grande allenatore. Non possiamo discuterlo perche’ ha fatto o non ha fatto giocare Totti oppure perche’ lo ha sostituito. Si tratta di scelte che creano movimenti di opinione e questi dobbiamo sopportarli”. “Totti non puo’ lasciare che si dica che c’e’ il problema Totti, deve risolverlo lui facendo un grande sacrificio. So che per lui non giocare e’ un grande sacrificio – ha detto il ds della Roma – ma a questo punto della sua vita sportiva ci si aspetta qualcosa di speciale e deve essere lui l’artefice. Deve essere svincolato da tutte le situazioni che parlano di problemi di lesa maesta’: Totti e’ un grande campione, ma deve esserlo con criteri diversi. Non sopporto che si vada passivamente verso la rovina, non ascoltero’ l’orchestra del Titanic che affonda” “Oggi puo’ darsi che Totti sia piu’ utile alla Roma con 20 partite che con 30. Deve mantenere il sorriso anche per aiutare i nuovi. Francesco ha sempre avuto comportamenti ineccepibili. Non parlo di accantonamento di Totti, parlo della richiesta di poter far lavorare l’allenatore serenamente. Puo’ decidere di non far giocare Totti senza dover subire un processo o un aggressione dalla quale non si uscirebbe piu’. Totti e’ un campione vero, un essere umano speciale, perche’ deve essere raccontato cosi’? Deve resettare le sue cose, perche’ il Totti di oggi deve aiutare l’allenatore chiunque esso sia, perche’ senno’ fuori la vicenda viene raccontata in maniera diversa”.