Vittoria casalinga della Roma che supera il Palermo di misura e con grandi difficoltà. Come al solito un buon approccio alla gara dei ragazzi di Luis Enrique: buoni ritmi, circolazione veloce della palla e tanta voglia di attaccare.
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Lamela segna al debutto, Roma-Palermo 1-0
L’ottima mentalità giallorossa si concretizza all’ottavo minuto: De Rossi intercetta una palla vagante a centrocampo e infila l’esordiente Erik Lamela in profondità che arriva sulla zona sinistra dell’area di rigore, converge quanto basta e scarica un sinistro a giro da sogno che si va ad insaccare sul palo lungo, Tzorvas può solo guardare. Per tutti i primi trenta minuti c’è una Roma che attacca poco di più, ma il Palermo che si difende bene e e cerca di rispondere alle offensive giallorosse. Dopo il gol di Lamela, però, la partita è lenta e noiosa. Rompe il sonno dei tifosi la formazione sicialiana che al 41′ costruisce un’occasione colosssale con Balzaretti che lancia a rete Zahavi: l’israeliano solo davanti al portiere calcia bene, ma Stekelenburg compie un vero e proprio miracolo con la mano di richiamo e manda le squadre negli spogliatoi col risultato fermo sull’1-0 per i capitolini. Dopo un opaco primo tempo, nel secondo comincia la girandola delle occasioni da gol e la partita si fa divertente. Al 6′ la difesa romanista va nel pallone e ne approfitta Acquah che mette una palla dentro l’area di rigore per Pinilla che sarebbe solo davanti a Stekelenburg, ma non ci arriva con la testa. Capovolgimento di fronte al minuto 11 quando Osvaldo se ne va in area superando Balzaretti, poi converge al centro e a pochissimi metri dalla porta prova un sinistro a giro che si spegne alto sull’incrocio dei pali. Due minuti più tardi Lamela vince un rimpallo e si trova a tu per tu con Tzorvas, ma calcia di poco al lato. Si susseguono i tiri pericolosi da una parte e dall’altra. Poi al 32′ lancio illuminante per Ilicic che supera di slancio Stekelenburg e a porta vuota tira male facendo un cross in mezzo intercettato da De Rossi che evita il tap-in di Pinilla. Al 40′ il neo entrato Bojan conclude una splendida serpentina con un tiro di sinistra di pochissimo alla destra del palo. Al 43′ ancora un’occasione per Pizarro e poi al 47′ incredibile chance per Miccoli che rischia di pareggiare con un tiro al volo di sinistro.Erik Lamela | © Paolo Bruno/Getty Images -
Roma-Palermo, probabili formazioni. Esordio per Lamela
Sfida delicatissima tra Roma e Palermo valevole per l’ottava giornata del Campionato di Serie A. I capitolini vengono dalla scottante sconfitta nel derby arrivata all’ultimo secondo. I siciliani sono reduci da un umiliante 3-0 subito a San Siro da parte del Milan. Lo stato psicologico delle due squadre è dunque fragile e questa partita potrebbe orientare la condizione mentale dei prossimi turni. Un problema ipotetico di autostima che i due carismatici tecnici tenteranno di evitare schierando le formazioni nel modo che andiamo ad analizzare.
PROBABILE FORMAZIONE ROMA – Luis Enrique metterà in campo la Roma col consueto 4-3-1-2 tutto votato all’attacco. Tra i pali il titolare Stekelenburg. Il rebus difesa sarà risolto con molte probabilità con il rientro da titolare del brasiliano Juan. Dopo un periodo vissuto ai margini della squadra il numero 4 giallorosso sfrutta anche la squalifica di Kjaer. Affianco al verdeoro ci sarà il recupero di Burdisso dopo il turno di riposo causa stanchezza da Nazionale. Sulla destra il ritorno dell’altro veterano Marco Cassetti. Rosi e Cicinho infatti sono infortunati e l’esperimento di Perrotta terzino sembra essere uscito dai piani del tecnico asturiano. A sinistra l’inamovibile Josè Angel. La zona mediana sarà presidiata dal ritrovato Daniele De Rossi con Pjanic sul fianco destro e Perrotta (in vantaggio nel ballottagio) o Simplicio su quello sinistro. Nel ruolo di trequartista potrebbe essere la volta buona per l’esordio del talento argentino Erik Lamela, acquistato per quasi 20 milioni di euro, ma ancora mai visto alle prese col campo. Le due punte saranno Bojan e Osvaldo. Nel caso in cui Luis Enrique scelga di non rischiare Lamela dal primo minuto allora Bojan potrebbe giocare dietro le punte e Marco Borriello fare coppia con Osvaldo. PROBABILE FORMAZIONE PALERMO – Devis Mangia adotterà con ogni probabilità un 4-3-1-2 speculare a quello romanista. Tra i pali Tzorvas come di consueto. Difesa titolare con l’argentino Silvestre e Migliaccio riconfermato sulla linea dei difensori dopo le recenti prestazioni di ottimo livello. Sulle fasce Pisano a destra e Balzaretti a sinistra. Centrocampo formato standard con Acquah baluardo centrale (se la gioca con Bacinovic) e vicino Barreto e Della Rocca. Sulla linea trequarti agirà Josip ilicic, preferito a Zahavi, al servizio di Pinilla e Hernandez. Dunque dovrebbe essere escluso dall’undici titolare Fabrizio Miccoli. Probabili formazioni Roma – Palermo ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Cassetti, Burdisso, Juan, Josè Angel; Perrotta, De Rossi, Pjanic; Lamela; Osvaldo, Bojan. A disposizione: Curci, Heinze, Taddei, Simplicio, Pizarro, Borrielo, Borini. Allenatore: Luis Enrique. PALERMO (4-3-1-2): Tzorvas; Pisano, Silvestre, Migliaccio, Balzaretti; Barreto, Acquah, Della Rocca; Ilicic; Pinilla, Hernandez. A disposizione: Benussi, Cetto, Aguirregaray, Bacinovic, Zahavi, Alvarez, Miccoli. Allenatore: Mangia.Erik Lamela | © RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images -
Trionfo Lazio nel derby, delusione Roma
Un derby di Roma che non tradisce le aspettative e regala spettacolo e colpi di scena. La Roma esce sconfitta per un singolo episodio come spesso accade in partite di questo tipo. Se le due squadre si sono equivalse nel complesso vuol dire che i giallorossi non escono ridimensionati, ma la Lazio potrà sfruttare l’entusiasmo della vittoria e l’ottima posizione di classifica ottenuta.
Nell’approccio alla gara gli uomini di Luis Enrique si fano preferire agli avversari sotto il profilo della mentalità e dell’intensità del gioco. E il buon inizio, infatti, regala il gol del vantaggio di Osvaldo dopo il quale la squadra continua su buoni livelli: circolazione veloce e precisa della palla, difesa alta coi reparti corti. Il buon momento giallorosso frutta una clamorosa occasione su cross dalla destra che nè Bojan nè Osvaldo riescono a capitalizzare. Dal 30′ in poi, però, il pressing giallorosso cala insieme alla lucidità nelle ripartenze e la Lazio guadagna campo e possesso provocando un sostanziale equilibrio tra le due formazioni. Nei primi minuti della ripresa la Roma prova a riproporre lo stesso atteggiamento del primo tempo senza la medesima precisione. Poi un primo svarione di Kjaer mette in allarme la retroguardia. Qualche minuto dopo il crack del danese: grande discesa di Brocchi e fallo plateale quanto ingenuo in area di rigore. Tagliavento applica alla lettera il regolamento e con un pizzico di fiscalità decreta il calcio di rigore e il cartellino rosso per il centrale romanista. Hernanes batte e trasforma. A questo punto la Roma entra nel panico: cinque minuti di calcioni al pallone e ansie difensive dettate dal contraccolpo psicologico del pareggio. Dopo lo sbandamento iniziale i giallorossi si ricompattano, stringono le maglie e la Lazio non punge. L’ingresso di Lulic, però, dà una spinta in più ai biancocelesti che provano un paio di volte la conclusione, ma Stekelenburg c’è. La Roma subisce le folate laziale poco organizzate dal punto di vista corale e basate sulle abilità dei singoli. Prima Klose di testa e poi Cissè con un destro al volo colpiscono due clamorosi legni, ma la Roma tiene e con un paio di ripartenze mette paura ai cugini. Il finale è di marca laziale: un forcing disordinato che si conclude a pochi secondi dal termine quando Mtuzalem imbecca Klose che segna il gol della vittoria biancoceleste. La Lazio porta a casa i tre punti, ma sembra ancora una squadra work in progress. E’ ancora, infatti, troppo legata alle individualità di Klose o Cissè. La manovra risulta compassata e priva di alternative di gioco quando Hernanes non accende la luce. Se il brasiliano non detta i tempi del gioco e le geometrie per l’attacco il regista diventa Ledesma che non sembra in grado di ricoprire il ruolo di mediano e playmaker insieme. Lazio ancora da migliorare sotto il profilo della velocità e degli inserimenri senza palla. Per ora la squadra di Reja si tiene stretta la grande vittoria e può lavorare sull’onda emotiva e sugli elementi positivi. Come per esempio la superba prova di Klose, l’impatto molto positivo al match di Lulic e la prestazione lucida di Biava. Dall’altra parte del Tevere c’è una Roma ferita dopo una partita persa a pochi secondi dal termine e giocata per metà bene e per metà male col grande handicap dell’uomo in meno. Certamente l’aspetto della fragilità psicologica nei momenti di criticità è statto determinante per gli uomini di Luis Enrique. La squadra riesce ad esaltarsi quando le cose gli riescono, ma quando c’è da soffrire non è coesa e spiccano soltanto i veterani. Un altro problema invece è tattico: la posizione dei terzini sempre altissimi. In fase d’attacco è sicuramente un vantaggio, anche se quando i due difensori esterni non sono propositivi tale vantaggio è nullo. Il vero nodo è la fase difensiva in cui spesso i due centrali si ritrovano a difendere in solitudine. A quel punto tutto dipende dalla bravura individuale, cosa che sembra contraddittoria rispetto all’idea di squadra nella testa del tecnico asturiano.Hernanes e De Rossi | © Giuseppe Bellini/Getty Images -
Lazio-Roma, ultime e probabili formazioni. Totti è out, Klose ce la fa
E’ il giorno del Derby di Roma. Dopo una settimana di fibrillazione nella capitale finalmente sta per arrivare l’ora clou. E’ 0rmai noto che il match sarà orfano di Francesco Totti, mentre dall’altra parte Miroslav Klose scenderà regolarmente in campo dopo gli allarmi dei giorni scorsi. Andiamo a vedere come si schiereranno le due formazioni.
PROBABILE FORMAZIONE LAZIO – Edi Reja proporrà un 4-3-1-2 più coperto rispetto al modulo con i tre trequartisti e l’unica punta che ha utilizzato ad inizio stagione ottenendo successi alterni. Tra i pali il titolare Marchetti. La difesa titolare è confermata: da destra verso sinistra con Konko, Dias, Biava e Radu. Stankevicius è in ballottaggio con Biava al centro ma ha scarse possibilità di essere titolare. Nel centrocampo a tre ci sarà Ledesma in posizione centrale di regista con Gonzalez mezzala sinistra e Brocchi mezzala destra. Solo panchina per Stefano Mauri reduce da un infortunio. Hernanes, dunque, sarà il rifinitore dietro al recuperato Klose e a Djibril Cisse. PROBABILE FORMAZIONE ROMA – Luis Enrique confermerà il suo modulo marchio di fabbrica cioè il 4-3-1-2 sulla carta simile a quello biancoceleste, ma nella realtà molto diverso e atipico. Ci sarà il ritorno in campo di Stekelenburg dopo il brutto infortunio alla testa subito un mese fa contro l’Inter. A destra della difesa confermato Rosi, a sinistra Josè Angel. Sicura la presenza al centro di Burdisso. Al fianco dell’argentino se la giocano Heinze, Kjaer e Juan. Il primo dei tre sembra in netto vantaggio sugli altri. A guidare il centrocampo come al solito Daniele De Rossi. Ai suoi lati Perrotta da una parte e Simplicio dall’altra che compete con Pizarro per avere una maglia da titolare. Dietro alle punte Miralem Pjanic sostituirà Capitan Totti infortunato. Davanti comporranno l’attacco Osvaldo e Bojan. LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Dias, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma, Gonzalez; Hernanes; Klose, Cisse. A disposizione: Bizarri, Stankevicius, Lulic, Matuzalem, Mauri, Cana, Rocchi. Allenatore: Reja. ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Josè Angel; Perrotta, De Rossi, Simplicio; Pjanic; Osvaldo, Bojan. A disposizione: Curci, Cassetti, Kjaer, Gago, Taddei, Borriello, Borini. Allenatore: Luis Enrique.Francesco Totti | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images -
Derby, parla Zeman: Luis Enrique sì, Reja no
Zeman ex di Lazio e Roma attualmente alla guida del Pescara parla del derby capitolino a 360 gradi. L’allenatore che conosce così bene il calcio italiano e la piazza romana comincia la sua analisi dai due allenatori delle squadre. Per quanto riguarda l’asturiano della Roma, Luis Enrique, Zeman ha parole d’elogio perchè lo spagnolo “è venuto in Italia e cerca di proporre il suo calcio fatto dipossesso palla”.
Non certo dichiarazioni al miele, invece, nei confronti dell’avversario Edi Reja. Secondo il tecnico boemo, infatti, Reja “cambia troppo spesso i moduli, una volta Hernanes gioca al centro, un’altra volta a sinistra”. Ma la stoccata più dura arriva in merito alla storia professionale del mister goriziano che secondo Zeman “non è abituato a lottare per lo scudetto, questo dice la sua lunga carriera”. Il tecnico del Pescara parla anche del clima del derby e di quello che può comportare una sconfitta considerando che lui ne dovette subire quattro consecutive sulla panchina giallorossa: “c’è tanta passione, tanto tifo e per i tifosi è importante. Quell’anno siamo arrivati davanti alla Lazio che aveva una squadra importante. Ho perso qualche tifoso daa’ Roma ma ho acquistato qualche tifoso daa’ Lazio”. E poi un consiglio spassionato al collega Reja il quale “deve pregare per vincere” e questo soprattutto perchè i tifosi gioiscano. A proposito di supporters quando gli si chiede che tipo di presidente sia Claudio Lotito, Zeman è breve e incisivo: “non credo che fosse un tifoso della Lazio”. Dall’altra parte,però, c’è Thomas Di Benedetto. Anche l’americano presidente della Roma non entusiasma uno Zeman che si dice abituato al calcio vecchio: “per me il presidente deve essere il primo tifoso della squadra e un appassionato, deve aver vissuto dietro la squadra per tanto tempo. Questa mi sembra troppo un’operazione economica. Non è il mio ideale. Anche se oggi per fare calcio ci vogliono soldi”.Zeman ex di Lazio e Roma | © Getty Images -
Lazio-Roma senza Totti e Klose. Quale assenza è più importante?
Il Derby capitolino di domenica prossima molto probabilmente sarà orfano di Francesco Totti e Miroslav Klose. Per il Capitano e numero 10 giallorosso l’assenza è ormai certa. l’ecografia di ieri ha dato responso negativo infatti e la lesione alla coscia destra necessita di un lavoro di fisioterapia più lungo del previsto. Per quanto riguarda il tedesco di origine polacca, invece, lo staff medico laziale deciderà l’impiego o meno del calciatore entro le prossime 48 ore. Il problema è una distrazione al legamento collaterale del ginocchio sinistro.
In ogni caso se entrambe le stelle dovessero mancare la partita sarà privata di due fattori determinanti e due fonti di spettacolo. Da una parte il Totti trascinatore e chiave emotiva per i novelli calciatori giallorossi della stracittadina. Dall’altra tutta l’esperienza di Klose capace di girare il derby verso la sponda laziale nello spazio di una zampata o una frustata di testa. Dunque il condottiero contro il rapace, la bandiera contro l’uomo dei tre punti. In generale due campioni enormi. Difficile pesare l’importanza delle due assenze considerando il valore assoluto dei due calciatori.Miroslav Klose | ©Paolo Bruno/Getty Images In questo senso si è espresso un vecchio volpone del calcio italiano come Eugenio Fascetti, decretando un sostanziale pareggio tra l’importanza delle due defezioni. Non è dello stesso avviso il veterano della serie A e romano di fede giallorossa, Carlo Mazzone. Secondo Er Magara , infatti, il forfait di Totti potrebbe pesare enormemente nelle fila della Roma. La squadra, sottolinea Mazzone, è ancora fragile sotto il profilo psicologico e dell’esperienza e la stella romanista avrebbe potuto colmare in parte di questo gap. Da segnalare però il dato storico che racconta di un Totti non sempre sereno nel corso dei derby capitolini. Per contro, il risvolto della medaglia dell’ultima stracittadina decisa proprio da una doppietta del Capitano. Sul versante Klose invece un solo risvolto, e anche positivo, essendo la punta alla sua prima nella sfida tra i due club della capitale.Il Nazionale tedesco è stato praticamente sempre decisivo fin qui per la Lazio. L’impressione è che l’impianto tattico di Reja dipenda inevitabilmente da un terminale offensivo capace di finalizzare gli attacchi con esili margini di errore e in grado di far salire la squadra o di farla rifiatare quando le lacune del gioco e la stanchezza vengono a galla.Francesco Totti | ©Getty Images -
E’ già febbre da Derby. Parlano Delio Rossi, Reja, Luis Enrique e Bojan
A sei giorni dalla straccitadina della capitale che vede la Lazio contro la Roma si affollano i pronostici e le dichiarazioni dei protagonisti e degli addetti ai lavori. L’atmosfera è già febbricitante e la città si prepara alla grande sfida fatta di sfottò ed entusiasmi che possono condizionare l’intera stagione dei tifosi e delle squadre. Come ad esempio Delio Rossi, ex allenatore dei biancocelesti e accostatto alla panchina giallorossa in estate. Il tecnico riminese prevede una partita in cui la farà da padrone la voglia di vincere. “Non credo sarà una partita tattica– afferma Rossi- e le squadre giocheranno per superarsi”. Alla classica domanda sul pronostico il mister, che fece il bagno nella fontana del Gianicolo per festeggiare la vittoria del derby del Dicembre 2006, risponde inequivocabilmente Lazio. Perchè la squadra di Reja è più collaudata ed è avanti con la forma fisica e inoltre ha operato molto bene sul mercato. Ma ha parole d’elogio anche per la Roma quando afferma che nonostante il derby “il futuro è della Roma”.
La voce del mondo laziale arriva proprio da parte del suo timoniere Edi Reja. Il mister goriziano che non ha mai vinto un derby in carriera si dimostra ottimista. Vede la sua Lazio in crescita dal punto di vista fisico e psicologico. Reja spera che “il pubblico laziale si diverta di più di quello romanista” ma riconosce che anche i giallorossi stanno migliorando e arrivano alla partita con due vittorie alle spalle e tanto entusiasmo. Sull’altra sponda del Tevere Luis Enrique risponde in modo laconico ma deciso: “sono pronto per il derby e forza Roma”. A condire le parole dei due allenatori ci sono le dichiarazioni del gioiellino della Roma Bojan Krkic. Il giovane attaccante giallorosso ha le idee chiare sul derby capitolino: “è più del Clasico tra Real e Barça”. Il motivo principale è che il Camp Nou in occasione del derby è popolato praticamente solo da tifosi catalani. L’Olimpico invece si colora sia di biancoceleste che di giallorosso e questo secondo Bojan rende il match più intenso e spettacolare. E lui vuole vincerlo anche perchè “non è una partita che vale solo tre punti e vorrei poter edire di aver vissuto il derby romano”.Osvaldo e Bojan | ©Paolo Bruno/Getty Images) -
Roma-Atalanta la partita verità
Questo pomeriggio l’Olimpico ospiterà il match tra la Roma di Luis Enrique e l’Atalanta di Colantuono per un interessantissimo ed esaltante anticipo di una sesta giornata che si preannuncia scoppiettante. La partita è importante per entrambe le squadre anche se per motivi diametralmente opposto.
La Dea senza il fardello della penalizzazione guardarebbe tutti dall’alto verso il basso e un successo quest’oggi all’Olimpico la lancerebbe di diritto a possibile rivelazione della stagione ripercorrendo magari l’entusiasmante annata dell’Udinese nella scorsa stagione. La Roma ha finalmente centrato i primi tre punti in campionato ma quest’oggi dovrà dimostrare di aver ritrovato la continuità necessaria per scalare le posizioni della classifica e iniziare a lottare per obiettivi che per blasone e progetto le sono più consoni. Tra i giallorossi c’è da registrare l’assenza di Stekelenburg, Taddei, Gago e Perrotta oltre a quelle di Lamela e Juan. Luis Enrique recupera però Daniele De Rossi a centrocampo e si affida in attacco alla coppia Totti Osvaldo con Bojan che dovrebbe esser preferito a Borriello e Borini. In mediana spazio a Pizarro mentre in difesa Burdisso è favorito su Kjaer come partner di Heinze. Tra i bergamaschi dovrebbe esserci il ritorno dal primo minuto di Moralez che fungerà da trequartista alle spalle di Denis. A centrocampo spazio ancora alla coppia Cigarini Brighi mentre sugli esterni al confermatissimo Schelotto dovrebbe aggiungersi Padoin preferito al giovane Bonaventura. IN difesa Bellini dovrebbe esser preferito a Peluso. Probabili Formazioni Roma (4-3-3): Lobont; Rosi, Burdisso, Heinze, J.Angel; Pizarro, De Rossi, Pjanic; Bojan, Totti, Osvaldo. A disp.: Curci, Kjaer, Cassetti, Cicinho, Simplicio, Borini, Borriello. All.: L. Enrique Squalificati: nessuno Indisponibili: Greco, Okaka, Lamela, Perrotta, Gago, Stekelenburg, Juan, Taddei Atalanta (4-4-2): Consigli; Masiello, Capelli, Manfredini, Bellini; Schelotto, Cigarini, Brighi, Padoin; Moralez, Denis. A disp.: Frezzolini, Peluso, Raimondi, Bonaventura, Marilungo, Tiribocchi, Gabbiadini. All.: Colantuono Squalificati: nessuno Indisponibili: Lucchini, Pettinari, CarmonaOsvaldo ©Vincenzo Pinto/Getty Images -
La Roma si sblocca a Parma ma non brilla
Grazie alla rete di Osvaldo la Roma sbanca il Tardini e raccoglie i primi tre punti stagionali. Per i giallorossi la cosa migliore è il risultato. Sotto il profilo del gioco, infatti, la prestazione è da dimenticare. La manovra è compassata, l’attacco è sterile. La difesa balla e si salva solo per la caratura dei suoi interpreti e per l’imprecisione degli avversari. Il miglior uomo gol è Totti, ma gioca lontanissimo dalla porta. Osvaldo sembra in crescita, ma a parte il gol dà poco e niente in termini di movimento e sacrificio. Anche Pjanic è troppo timido e il centrocampo con De Rossi in regia bassa manca di fantasia.
Per il Parma, invece a secco di punti, vengono a galla le gigantesche lacune di gioco e la mancanza di determinazione. Giovinco è troppo isolato e non riceve abbastanza palle giocabili. Deve essere insieme uomo assist e bomber. La squadra coinvolge troppo poco gli esterni e manca qualità al centrocampo. Forse il modulo penalizza le individualità a disposizione. Ma se manca la grinta e la voglia di vincere poco importa. PRIMO TEMPO – In avvio i ragazzi di Luis Enrique sembrano avere un buon approccio alla gara che vede un Parma con i reparti stretti pronto a ripartire. La squadra fa meno possesso palla sterile e sembra più ordinata rispetto alle ultime apparizioni, ma riesce a creare molto poco in zona gol. Le uniche occasioni arrivano con tiri da fuori molto imprecisi di Pjanic e Totti e una punizione potente del capitano bloccata da Mirante. Su un’altra conclusione di Totti, Mirante non blocca e la palla sbatte sul palo, ma Osvaldo da zero metri sbaglia il tap-in scagliando il pallone sul corpo del portiere casalingo. Il Parma dal canto suo riesce a pungere soltanto con tiri dalla distanza come quello di Giovinco finito fuori e prova timidamente a creare qualche triangolazione grazie alla rapidità della Formica atomica e di Biabiany. La squadra di Colomba è aiutata dalla serattaccia di Kjaer. Il danese regala una punizione dal limite che Giovinco manda fuori e sbaglia un passaggio da ultimo uomo che potrebbe regalare il gol ai ducali che guadagnano solo un angolo. Il primo tempo si conclude con una Roma sterile in attacco e un Parma che sta a guardare senza reagire più di tanto. Le fasce romaniste sono bloccate e J.Angel non spinge come al solito, ma solo di rado gli esterni parmensi provano a sfruttare la staticità giallorossa. SECONDO TEMPO – Si inverte il campo, ma non il canovaccio della partita. Burdisso sostituisce un Kjaer a rischio rosso, ma la Roma una volta sulla trequarti non sa che fare col pallone e ricomincia la sua infinita ragnatela di passaggi orizzontali. Poi al 6′ un bel cross di Rosi dalla destra trova Osvaldo lasciato libero di colpire in mezzo all’area. Grande stacco di testa e palla all’angolino basso dove Mirante può solo guardare. Successivamente ancora Osvaldo galvanizzato dal gol si libera molto bene al tiro in area e manda la palla fuori di un niente vicino al palo. Dopo questo lampo si ritorna alla partita vista fino a qualche minuto prima, ma la Roma perde smalto e il Parma comincia a salire. Nel finale infatti i ducali scoprono una Roma stanca che al minimo pericolo può sbandare. Prima Crespo non sfrutta una mischia in area romanista, poi è Heinze a salvare con una spaccata una palla vagante davanti a Lobont. Ma l’occasione clamorosa per il Parma è al minuto 72′. Biabiany si invola in contropiede bruciando Heinze. Arriva defilato sulla destra in area di rigore avversaria e invece di servire Giovinco solo davanti al portiere battuto prova il tiro di esterno che finisce di poco al lato dell’incrocio dei pali. Successivamente il Parma prova un forcing finale dove la Roma sbanda, ma regge. LE PAGELLE© TIZIANA FABI/AFP/Getty Images -
Roma-Siena: ultime e probabili formazioni. Conferma Borini, rilancio Bojan
La Roma di Luis Enrique affronta in casa il Siena di Sannino nel posticipo di giovedì sera. Per i giallorossi è l’ora della verità. Dopo il passo falso alla prima e i progressi visti con l’Inter è tempo di fare i tre punti. Per i toscani un banco di prova importante dopo il pari col Catania e la sconfitta di misura contro la Juventus.
PROBABILI FORMAZIONI ROMA. Nell’imprevedibilità delle scelte del tecnico romanista l’unica cosa certa è il modulo di gioco, cioè quel 4-3-3 sulla carta che durante il gioco si trasforma in 3-4-1-2. Per sostituire l’infortunato Stekelenburg si giocano un posto tra i pali Curci e Lobont col rumeno in vantaggio. Al centro della difesa Burdisso e Kjaer. Sulla fascia sinistra Josè Angel e a destra Cicinho in concorrenza con Rosi. Il rebus centrocampo vede De Rossi saldamente titolare con la conferma di Pizarro. Il terzo potrebbe essere uno tra Perrotta e Pjanic col campione del mondo in pole. Comunque il neoacquisto ex Lione potrebbe essere schierato a sorpresa al posto di Pizarro. Nel pacchetto offensivo la sicurezza è Francesco Totti. Accanto a lui dovrebbe esserci il rilancio di Bojan che se la deve vedere comunque con Borini. Borriello dovrebbe far parte dell’undici titolare complice la condizioni fisiche non ottimale di Osvaldo e Lamela. ROMA 4-3-3 Lobont; Cicinho,Burdisso,Kjaer,J.Angel; Pizarro,De Rossi,Perrotta; Bojan,Totti,Borriello ALL. L.Enrique A disposizione: Curci,Juan,Rosi,Taddei,Gago,Pjanic,Borini PROBABILI FORMAZIONI SIENA. Sannino si affida al consueto 4-4-2. In vista molte variazioni per la formazione neopromossa. Tra i pali il titolare Brkic. Difesa centrale stravolta con l’inserimento di Pesoli e Contini. Confermati, invece, Del Grosso a sinistra e Vitiello a destra. Anche il centrocampo rivoluzionato. Fuori D’agostino dentro Vergassola al fianco di Gazzi. Sulla fascia destra il tecnico senese lancia Angelo e a sinistra conferma Mannini. In questo modo Brienza viene avanzato da esterno sinistro di centrocampo a seconda punta al fianco di Calaiò. SIENA 4-4-2 Brkic; Vitiello,Contini,Pesoli,Del Grosso; Angelo,Gazzi,Vergassola,Mannini; Brienza,Calaiò ALL.Sannino A disposizione: Pegolo,Rossettini,Terzi,D’Agostino,Bolzoni,Gonzalez,LarrondoFabio Borini ©Claudio Villa/Getty Images