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  • Udinese Roma 2-0, la legge del Friuli. Quanta fiducia per Luis

    Udinese Roma 2-0, la legge del Friuli. Quanta fiducia per Luis

    Nell’inconsueto anticipo del venerdì si conferma la legge del Friuli, Udinese Roma finisce sul due a zero grazie a due reti nel finale con la firma del solito Di Natale e di Isla. I friulani si riscattano subito dal passo falso di Parma conquistando la momentanea vetta della classifica di serie A, per i giallorossi ancora una serata no condita dagli ennesimi errori di tenuta difensiva e la difficoltà a tramutare in rete le occasioni da gol create.

    Luis Enrique |©Dino Panato/Getty Images

    Rispetto alle indiscrezioni della vigilia sia Guidolin che Luis Enrique cambiano qualcosa. L’Udinese infatti schiera Abdi alle spalle di Di Natale, la Roma invece le sorprese sono tante con Taddei a destra di difesa, Kjaer al centro in coppia con Juan, a centrocampo Greco è preferito a Perrotta mentre in attacco sono Pjanic e Lamela a supportare Osvaldo. Udinese Roma non sarà sicuramente ricordata come una partita spettacolare con le due squadre contratte per il troppo freddo forse e poco convinte nelle occasioni create. Il primo tempo passa via senza troppi squilli anche se i padroni di casa si fanno preferire per la manovra e la pericolosità nelle ripartenze. La ripresa è decisamente più avvincente, la Roma sale con il baricentro costringe i friulani nella propria metà campo. Arrivano pure i primi pericoli per Handanovic con De Rossi dalla lunghissima distanza mentre Pjanic e Lamela sprecano due occasioni da ottima posizione. La svolta alla partita la dà Luis Enrique sostituendo Gago per il più offensivo Bojan, i giallorossi cosi mostrano il fianco al contropiede friulano venendo beffati prima da Di Natale con una bellissima conclusione dopo un sontuoso assist di Pinzi e nel finale con Isla servito alla perfezione di Armero dopo l’ennesima amnesia difensiva giallorossa.

    Non esistono più aggettivi per definire il miracolo friulano con una Udinese completamente diversa rispetto a quella dello scorso anno ma allo stesso tempo determinata e pericolosa e con un Di Natale degno della Nazionale. Della Roma che dire? Fa piacere la fiducia della società nei confronti di Luis Enrique, il tecnico gode di una stima forse immeritata per scelte a volte cervellotiche.

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  • Udinese – Roma, Luis Enrique con il dubbio Totti

    Udinese – Roma, Luis Enrique con il dubbio Totti

    Domani sera alle 20.45 scende in campo la Roma di Luis Enrique nell’anticipo del Friuli contro l’Udinese di Francesco Guidolin, dovendo fare i conti con due brutte tegole relative agli stop di Francesco Totti e Marco Borriello che, nell’allenamento di ieri, si sono fermati per due infortuni: il capitano, rientrato domenica scorsa contro il Lecce dopo uno stop di 40 giorni, si è fermato per un problema alla caviglia sinistra, conseguenza di una contusione subita in allenamento – probabile distorsione – mentre Borriello per un affaticamento ai flessori della coscia destra.

    Francesco Totti | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Luis Enrique sarà costretto a fare i conti con l’emergenza che riguarda anche le assenze già certe di Burdisso, Rosi, Pizarro e Borini. Al posto di Rosi, uscito anzitempo nella gara contro il Lecce per un problema alla caviglia, il tecnico spagnolo potrebbe schierare Taddei o Perrotta, oppure il brasiliano Cicinho, ma quest’ultima ipotesi appare meno probabile.

    Il tecnico dei friulani Francesco Guidolin punterà, invece, sulla “squadra che perde”, cioè sulla medesima formazione schierata nella sconfitta del Tardini di Parma domenica scorsa, sempre schierata con il suo consolidato modulo 3-5-2. In avanti, spazio alla coppia napoletana Floro Flores – Di Natale, con Torje che partirà ancora dalla panchina, puntando sull’ottima vena realizzativa dell’attaccante ex Genoa contro i giallorossi. Confermato anche il trio difensivo formato da Benatia, Danilo e Domizzi che, nell’ultima uscita contro i gialloblu, hanno evidenziato molte distrazioni.

    Guidolin per tentare di far ripartire i suoi, punta proprio sulla voglia di riscatto di coloro che sono scesi in campo nella sconfitta di Parma, e che il mister ha strigliato a dovere già nel dopo partita, puntando il dito soprattutto sugli errori connessi all’approccio psicologico alla gara, troppo altezzoso e superbo e poco determinato.

  • Roma – Lecce 2-1, le pagelle. Brilla il centrocampo romanista

    Roma – Lecce 2-1, le pagelle. Brilla il centrocampo romanista

    La Roma gioca una partita strepitosa: ritmi sempre alti, possesso di grande qualità, costante movimento senza palla unito a disciplina tattica, concentrazione e cattiveria agonistica. Il risultato sconta la imbarazzante imprecisione sotto porta degli attaccanti. La nota negativa è il gol subito al primo pericolo e le occasioni o quasi-occasioni concesse nel finale in sporadici momenti di puro sbandamento. Il Lecce fa davvero poco: è bravo a rimanere sempre in partita, ma ciò accade più per demerito dei giallorossi. La squadra di Di Francesco non riesce a mordere le caviglie degli avversari e non sa proporre ripartenze organizzate.

    Roma | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    PAGELLE ROMA

    Stekelenburg 6 Inoperoso.

    Rosi 6 Partita senza grandi squilli offensivi, ma comunque giocata su buoni livelli di concentrazione.

    Kjaer 5,5 Anticipa sempre l’attaccante con interventi puliti e regna sul gioco aereo, ma si perde Bertolacci sul gol leccese e dopo rischia di far capitolare la squadra con qualche incertezza di troppo.

    Heinze 6 Match senza sbavature fatto di attenzione e concretezza. Sul gol forse poteva aiutare Kjaer.

    Taddei 7 Grande prestazione da terzino per il brasiliano. Nel primo tempo spinge come un treno regalando un assist al bacio sfruttato da Pjanic per l’1-0. Nella ripresa dimostra di stare bene fisicamente e continua la fase offensiva di qualità senza scordare quella difensiva.

    Gago 7,5 E’ una diga. Fa il mediano dai piedi buonissimi segnando un bel gol con un tiro da fuori.

    De Rossi 7,5 Gioca una partita immensa di intensità e concentrazione. Sradica tanti palloni dai piedi degli avversari e gestisce il possesso con grande qualità e visione di gioco.

    Pjanic 7,5 Completa la grande prestazione del centrocampo romanista. Il suo ottimo palleggio impone alti ritmi di circolazione della palla ad un tasso di precisione invidiabile. Segna con un puntuale inserimento in area. Nel secondo tempo cala un pochino, ma la prestazione rimane da incorniciare.

    Lamela 6,5 Accarezza la palla con sapienza e scatta con grande rapidità. E’ nel vivo del gioco e sforna un assist e palle filtranti sempre potenzialmente decisive. Macchia la prestazione col gol fallito solo davanti ad Julio Sergio.

    Bojan 4,5 Gioca una partita di alto livello sotto il profilo dei movimenti, della corsa e della partecipazione attiva e di qualità alle manovre della squadra. Il problema è che fallisce almeno tre colossali occasioni da rete che tengono il Lecce sempre in partita.

    Osvaldo 6 E’ il più in ombra dei giallorossi: un pò impacciato e impreciso quando in due occasioni non fa il bomber. Ma la strepitosa rovesciata che insacca in rete valeva il prezzo del biglietto. Peccato che l’errore della terna cancelli un gesto tecnico stupendo. Totti 6 (dal 23′ s.t.) A sorpresa entra solo nel finale regalando qualche pezzo di alta classe.

    Luis Enrique 6,5 La sua Roma convince tantissimo in fase offensiva dove si vede concretamente l’ottimo lavoro svolto. La difensiva rimane ad oggi il problema. Sempre gli stessi errori con le stesse dinamiche. Forse bisognerà arretrare la posizione dei terzini e sistemare i meccanismi difensivi per evitare di buttare via partite dominate con autorità come questa.

    PAGELLE LECCE

    Julio Sergio 6 L’evidente indecisione sul gol di Gago è cancellata da almeno altre quattro parate decisive. All’emozionante ritorno all’Olipico è aiutato dalla giornata nera di Bojan e Osvaldo in fase realizzativa.

    Oddo 4,5 Si fa saltare in lungo e in largo da Taddei e Lamela. E’ l’anello debole della difesa salentina nonostante la grande esperienza. Brivio (dal 40′ p.t.) 6 Entra al posto dell’infortunato Carrozzieri: non spinge praticamente mai sulla fascia, ma almeno non cade in distrazioni difensive.

    Esposito 4,5 Si perde spesso l’avversario in area concedendogli facili occasioni. Non è facile giocare 90′ minuti in difesa, ma non per questo può mancare la concentrazione per lunghi tratti della partita.

    Tomovic 4,5 Il serbo fa il paio col compagno centrale di difesa, un reparto che sconta probabilmente la giovane età.

    Grossmuller 5 Dovrebbe sostituire Giacomazzi, ma dell’uruguayano non si vede nulla. Manca la grinta e la qualità per dare respiro alla difesa sotto attacco.

    Strasser 5 Il centrocampo del Lecce non aggredisce gli avversari pressandoli alti e questo dipende anche dalla sua giornata no che gli toglie il consueto dinamismo e la facilità di corsa.

    Cuadrado 6,5 E’ uno dei pochi ad essere pimpante. Praticamente da solo rischia di far prendere un incredibile punto al Lecce con due tiri velenosi che sfilano fuori. La sua spinta sarebbe costante se i compagni lo mettessero in condizione di attaccare gli spazi come riesce a fare alla grande nelle poche chance avute.

    Bertolacci 7 Il giovane romano gioca un’ottima partita fatta di una corsa quasi solitaria per fare pressing e coronata da un pregevole gol che rimette in careggiata il Lecce.

    Olivera 4,5 Dovrebbe essere il leader per esperienza e tasso tecnico, ma non si illumina mai. Riceve poche palle buone e quelle che ha le spreca malamente. Non è mai nel vivo del gioco e non riesce a guidare il pressing offensivo oppure a dare qualità alla giocata d’attacco.

    Corvia 5,5 Può fare davvero poco da unica punta senza una squadra che lo sorregga. Non riceve mai palle giocabili ed è abbandonato lì su al suo destino.

    Di Francesco 4 Non riesce a dare al Lecce la mentalità e la preparazione giusta per la partita. La sua è una squadra rinunciataria e senza mordente. Paga l’inesperienza dei suoi ragazzi, ma non riesce a coagulare le energie dei giovani in un gioco di grande organizzazione difensiva e ripartenza veloce. Almeno stasera non c’è un’impronta di gioco nel Lecce.

  • Roma Lecce con capitan Totti e Lamela

    Roma Lecce con capitan Totti e Lamela

    Roma Lecce si affronteranno nel posticipo della dodicesima di campionato. Ai romani serve continuità di risultati, ai leccesi invece servono punti importanti per la salvezza. Le due tifoserie coloreranno lo stadio Olimpico di giallorosso per una partita che storicamente regala emozioni.

    ROMA LECCE le scelte di Luis Enrique

    L’allenatore asturiano della Roma insisterà sul modulo figlio della propria filosofia calcistica: il solito 4-3-1-2 atipico. Fra i pali il Nazionale olandese Stekelenburg. A destra riconfermato il buon Rosi degli ultimi tempi. I centrali della retroguardia saranno Kjaer e Heinze con Juan pronto a strappare un posto al danese. Fascia sinistra affidata come di consueto a Josè Angel. Diga di centrocampo sarà Daniele De Rossi. Al suo fianco Fernando Gago e Miralem Pjanic. Stasera ci sarà il ritorno di capitan Totti dietro alle punte dopo l’infortunio muscolare. Il numero 10 giallorosso rifinirà le punte Osvaldo e Lamela (l’argentino è in leggero vantaggio sul talentino Bojan Krkic).

    Francesco Totti | © Getty Images

    ROMA LECCE le scelte di DI Francesco

    L’ex di turno e allenatore del Lecce, Eusebio Di Francesco, cercherà di mettere in difficoltà la società che lo portò alla ribalta calcistica, giocando col modulo 4-2-3-1. Benassi andrà tra i pali al posto dell’altro ex Julio Sergio che spera in un cambiamento di pensiero del mister che lo potrebbe schierare titolare, magari come amuleto portafortuna. A destra Massimo Oddo che stasera riassaporerà l’aria del Derby. Centrali giocheranno Carrozzieri(in vantaggio nel ballottaggio con Brivio) ed Esposito. A sinistra Tomovic. I due mediani saranno l’ex Milan Strasser e Grossmuller considerando l’indisponibilità del capitano Giacomazzi. Il terzetto dei trequartisti sarà composto dalla rapidità di Cuadrado a destra e dalla tecnica di Olivera sinistra col giovane cresciuto nel vivaio giallorosso, Andrea Bertolacci, a fare il rifinitore. Assente Di Michele,prima ed unica punta giocherà Daniele Corvia voglioso di dimostrare tutto  il proprio valorealla squadra che lo ha allevato.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA LECCE

    ROMA 4-3-1-2 Stekelenburg; Rosi, Kjaer, Heinze, J.Angel; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Osvaldo, Lamela ALL.Luis Enrique
    LECCE 4-2-3-1 Benassi; Oddo, Carrozzieri, Esposito, Tomovic; Grossmuller, Strasser; Cuadrado, Bertolacci, Olivera; Corvia ALL. E. Di Francesco

  • Verso Roma Lecce, rientra Totti. Emozione Di Francesco

    Verso Roma Lecce, rientra Totti. Emozione Di Francesco

    La dodicesima giornata della Serie A offre come il posticipo il match Roma Lecce carico di intrecci nostalgici, sfide di rivalsa e tanta voglia di farsi notare. Gli ex sono molti infatti. A partire dall’allenatore salentino Eusebio Di Francesco. Per il  42enne pescarese quattro stagioni da calciatore nella Roma con 14 reti siglate, uno storico Scudetto vinto nel 2001 e soprattutto un grande affetto da parte della tifoseria. Dunque per l’allenatore al primo anno di A sarà una grande emozione tornare in quello Stadio Olimpico che ha solcato nell’apice della sua carriera. Altro grande ex è l’amministratore delegato romanista Claudio Fenucci. I suoi anni al Lecce hanno lasciato il segno ed è tuttora molto stimato in terra pugliese considerando i vari talenti che ha contribuito a scoprire: uno fra tutti quel Vucinic ex di entrambe le squadre.

    Eusebio Di Francesco | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Sul capitolo giocatori la lista si allunga. C’è Julio Sergio amareggiato da un ambiguo addio alla Roma: da pedina fondamentale con l’arrivo di Montella si trasformò in terza scelta nonostante prestazioni non eccessivamente deludenti. Anche domenica, però, sarà costretto a guardare dalla panchina per fare posto al secondo Benassi.

    Altra storia di ricordi è quella di Daniele Corvia romano cresciuto nel vivaio giallorosso. Il classe ’84 ha perso la grande occasione nella Roma. Giovane bruciato dal grande club o semplicemente giocatore da squadra piccola? E’ questa la domanda a cui Corvia, che giocherà titolare, cercherà di dare risposta domenica sera. Dal passato al futuro passando sempre per la Cantera giallorossa con Andrea Bertolacci, classe 1991, in prestito al Lecce. Anche l’azzurrino è nato a Roma, ma per lui non è escluso un futuro alla corte di Luis Enrique che notoriamente lancia i giovani. Il ragazzo di Spinaceto sarà nell’undici titolare e potrà sfidare il mito calcistico di ogni ragazzino cresciuto nella capitale sulla sponda giallorossa: Francesco Totti. Il Capitano tornerà titolare, infatti, insieme agli altri romani Rosi e De Rossi. Il numero 10 orchestrerà la squadra con l’aiuto dei due giovanissimi Bojan e Osvaldo. Sarà vera sfida da Derby, poi, con Massimo Oddo che fu capitano della Lazio e avversario di tante sfide entusiasmanti. Roma Lecce dunque, tanti intrecci, ma sopratutto tre punti fondamentali.

  • Roma ci pensa Bojan

    Roma ci pensa Bojan

    A guardare la partita di stasera a Novara, specialmente nel primo tempo, si sarebbe rischiato si, ma di addormentarsi sul divano. Un primo tempo molto povero di occasioni se si eccettua qualche tentativo dalla distanza, con la squadra di casa poco ispirata e che non sfrutta il fattore campo e la quasi assenza d’incisività dell’attacco ospite, e con una Roma rivoluzionata per l’undicesima volta di seguito da Luis Enrique, che si diverte a far dannare l’anima ai fantacalcisti, e non, di tutta Italia, inventando nuove soluzioni tattiche con uomini come Taddei e Cassetti relegati a giocare in ruoli a loro di sicuro poco congeniali. Specie nel caso del secondo, stasera in veste di centrale, con delle enormi difficoltà che si notano palesemente durante il corso della partita. Se, infatti, il primo tempo non da emozioni, il secondo, che vede l’undici guidati dall’asturiano entrare in campo più decisi, rivitalizza il ritmo da marcia funebre della prima frazione e offre alcuni spunti interessanti, come appunto la non idoneità di Cassetti a ricoprire il ruolo che sarebbe logico affidare ad Heinze, da un errore grossolano dell’esterno ex-Lecce, nasce il primo vero pericolo, nonchè prima vera occasione della partita, per la porta di Stekelenburg: Meggiorini, sfruttando il grossolano errore del centrale giallorosso s’invola verso l’area ospite e cerca di spiazzare l’estremo difensore con un sinistro a giro sul palo lungo, l’ex portiere dell’Ajax è però straordinario e devia in angolo una palla pericolosissima con un bel intervento a terra.

    Bojan Krkic| © Claudio Villa/Getty Images
    Poi, però, arriva il meritato vantaggio della Roma, che come detto entra in campo nella ripresa con un piglio diverso, a suonare la carica è lo spagnolo Bojan, che subentrato dalla panchina ad uno spento Greco, tenta prima di battere Fontana da fuori area trovando pronto il portiere novarese per ben due volte e poi al terzo tentativo riesce a trovare la via del gol sfruttando un perfetto assist di Pjanic con un piattone destro al volo che s’insacca fra il palo ed il numero uno azzurro. Passata in vantaggio ora la partita sembrerebbe essere sui binari giusti, con una Roma che proverà ad amministrare il vantaggio cercando senza esasperare la seconda rete e con il Novara, che seppur, attivo non pare in grado di portare pericoli alla porta ospite. Il raddoppio arriva, ma se l’assist parte dallo stesso piede, questa volta però cambia il terminale, è, infatti, Osvaldo a sfruttare un calcio d’angolo battuto ottimamente da Pjanic appunto, e staccando di testa riesce a battere un non esente da colpe Fontana. La partita di fatto si chiude qui, i padroni di casa come da copione non creano pericoli e le loro velleità s’infrangono sul palo colpito da Porcari, quando ancora si stava sul 1-0. Luis Enrique e i giallorossi ritrovano la vittoria dopo due turni negativi, mentre adesso per Tesser ed l’undici piemontese le cose si fanno sempre più complicate.

  • Genoa-Roma: le pagelle, Malesani fa 200

    Genoa-Roma: le pagelle, Malesani fa 200

    Un Genoa all’italiana batte una Roma sfortunata e ingenua. I giallorossi giocano un primo tempo di altissimo livello in cui producono svariate occasioni senza realizzarne. Il Genoa si difende bene e riparte organizzato segnando cinicamente il gol del vantaggio. Nel secondo tempo i liguri si difendono con dieci uomini dietro alla palla nei piedi romanisti e lo fanno con grandissima dedizione tattica e sacrificio. Nella ripresa gli attacchi della Roma sono sporadici o sterili e il gol fatto è frutto di un guizzo individuale di Borriello. Il Genoa poi chiude i conti con Kucka ancor più cinicamente e mettendo in luce tutta l’impreparazione della retroguardia capitolina.

    Alberto Malesani | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    PAGELLE GENOA. Frey 6.5 E’ sempre pronto e reattivo. Valore aggiunto. Mesto 5,5 Soffre tantissimo Josè Angel, ma aiuta sempre la squadra con raddoppi e diagonali difensive. Dainelli 6,5 Sul gioco aereo la prende sempre lui. Grande senso della posizione e altissima concentrazione. Moretti 6 Nonostante un primo tempo prepotente della Roma lì dietro non sbagli mai. Esce per infortunio durante l’intervallo. Antonelli 6 Partita prettamente di contenimento, ma giocata all’insegna della corsa e dell’attenzione difensiva. Veloso 6 E’ una diga in mezzo al campo. Potrebbe partecipare di più alla costruzione del gioco. Seymour 6,5 Il motorino del centrocampo genoano corre e lotta per quattro. Deve uscire per precauzione essendo ammonito M.Rossi 6 Anche oggi il capitano fa la solita partita di grande sostanza. E’ sempre il primo ad aiutare i compagni. Merkel 6,5 E’ l’uomo che riesce a dare qualità alla zona mediana. Si inserisce e tenta la conclusione sfiorando il gol di un niente. Jankovic 7 Non riceve molti palloni, ma quando entra in possesso è sempre pungente. Firma una grande gol sia bello che importante. Palacio 6,5 Il suo ruolo è fondamentale in questo Genoa. Regge da solo l’attacco. Quando riceve i rinvii dei difensori raramente spreca il possesso e quando riparte in velocità sembra imprendibile con le sue finte e i suoi passaggi millimetrici. Regala l’assist a Jankovic. Bovo 5 Sostituisce Moretti e rischia di buttare via la partita con un errore di sufficienza che regala il momentaneo pareggio alla Roma. Kucka 7 Entra a 34 minuti dalla fine, ma non si nota molto. Ha il grande merito di trovarsi sulla traiettoria del pallone e impattarlo per siglare il 2-1 che vale tre punti. Malesani 7,5 E son 200, una vittoria da vero stratega. Dopo un primo tempo di sofferenza dispone in modo diverso il centrocampo e neutralizza gli attacchi romanisti. E’ bravo e fortunato. PAGELLE ROMA. Stekelenburg 6 Non deve fare grosse parate, ma dà sempre sicurezza al reparto. Perrotta 6 Anche se fuori ruolo spinge bene nel primo tempo. Nel secondo cala vistosamente, ma è un mediano che gioca da terzino. Heinze 4,5 Sbaglia due volte sul primo gol del Genoa. Appare nervoso e deconcentrato. Burdisso 5 Cerca di tappare i buchi in cui si infilano i contropiedisti del Genoa e non sempre ci riesce. Sul gol vittoria genoano è il primo attore del presepio giallorosso. Josè Angel 6,5 E’ uno dei migliori. Spinge sulla sinistra con continuità e qualità. Talvolta converge e tira anche con il destro e dimostra di rimanere lucido in fase difensiva anche nelle difficoltà. Pizarro 5,5 E’ più impreciso del solito, ma è pedina importante della fitta ragnatela di passaggi della Roma. De Rossi 6,5 Gioca una grande partita. Fa il regista da difensore centrale. Delizia con aperture chirurgiche e allo stesso tempo chiusure da combattente. Gago 6 E’ in crescita. Oltre alle solite geometrie regala qualche buon inserimento e un pizzico di personalità in più. Lamela 5,5 Tocca pochi palloni. Non riesce ad entrare nel gioco e vive di qualche sprazzo in cui si intravede la classe. Bojan 5 Corre tantissimo, ma è un pò pasticcione e raramente riesce a saltare l’uomo. Borini 6 Guadagna la sufficienza grazie ad un gol segnato a porta vuota. Il resto è da buttare. Si affanna e ha polmoni da vendere, ma non è lucido e manca di qualità. Borriello 6,5 Quando entra si fa sentire con la fisicità della punta di peso. Il gol romanista è il frutto della sua caprbietà. Luis Enrique 4,5 Propone un calcio bello esteticamente quanto improduttivo. Il suo è un gioco alla spagnola annichilito dalla fine tattica italiana del collega Malesani. Probabilmente sbaglia anche la formazione schierando dal 1′ due punte leggere come Bojan e Borini in un attacco troppo giovane considerando anche Lamela.

  • Genoa-Roma, probabili formazioni. Luis Enrique conferma Lamela

    Genoa-Roma, probabili formazioni. Luis Enrique conferma Lamela

    Genoa e Roma si sfidano questa sera nel match valido per la nona giornata di Serie A. Il Grifone arriva da un incoraggiante pareggio in casa della Juventus e la Roma dalla vittoria casalinga contro il Palermo.

    Erik Lamela | © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Nove sono i punti dei liguri e undici quelli dei giallorossi. E’ soprattutto la sfida tra i due argentini Palacio e Lamela. Ci sono, dunque, tutte le componenti per assistere a una bella partita. Da considerare il fattore climatico: le intense precipitazioni che oggi si sono riversate sulla Liguria infatti, anche questa sera al Marassi, potrebbero condizionare una partita ad alto tasso tecnico. PROBABILE FORMAZIONE GENOA – Malesani dovrebbe proporre il consueto 4-3-1-2. Per i genoani scenderà in campo una difesa d’esperienza con Dainelli e Moretti centrali, Mesto a destra e Antonelli a sinistra. Kaladze sconta l’ultimo turno di squalifica. I tre centrocampisti a fare da schermo alla difesa saranno il giovane Seymour in posizione centrale con capitan Rossi a destra e Veloso a sinistra. In lizza per un posto tra i tre anche Kucka che potrebbe soffiare il posto a Rossi. Nel ruolo di trequartista giocherà Merkel in una posizione, dunque, più avanzata del solito. Le due punte saranno Palacio, certo di una maglia nell’undici, e uno tra Caracciolo e Jankovic con l’italiano in svantaggio. PROBABILE FORMAZIONE ROMA – Anche per Luis Enrique il modulo è il 4-3-1-2 che facilmente diventa 4-3-3 in fase offensiva. Tra i pali la sicurezza Stekelenburg. Terzino destro Cassetti a causa delle defezioni di Rosi e Cicinho. Sulla sinistra Josè Angel dovrebbe scontare un turno di riposo a favore di Taddei. Coppia centrale tutta argentina composta da Burdisso e Heinze. Se così non fosse Juan è il primo candiadato per una maglia. A centrocampo titolarissimo sarà De Rossi iniseme a Perrotta. Per il terzo posto vacante se la giocano Gago, Pizarro e Greco. L’ex calciatore del Real Madrid è l’indiziato numero uno per partire dal primo minuto. Per quanto riguarda la trequarti dovrebbe essere riproposto il talento Lamela con Borini in agguato. In attacco grande incertezza: se la giocano alla pari Borriello e Osvaldo per affiancare Bojan. Nel caso in cui Enrique decidesse di risparmiare Lamela a quel punto giocherebbe Bojan rifinitore con Borini e Borriello. GENOA (4-3-1-2): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi, Seymour, Veloso; Merkel; Jankovic, Palacio. All: Malesani ROMA (4-3-1-2): Stekelenburg; Cassetti, Burdisso, Kjaer, Taddei; Perrotta, De Rossi, Gago; Lamela; Bojan, Osvaldo. All: Luis Enrique

  • Verso Genoa-Roma, è sfida Palacio-Lamela

    Verso Genoa-Roma, è sfida Palacio-Lamela

    Dopo il bel pareggio in casa della Juventus la squadra di Malesani si prepara al banco di prova di maturità contro la Roma (domani ore 20.45). Il Genoa ha totalizzato 9 punti in campionato e probabilmente l’organico è superiore al rendimento. I giallorossi sembrano aver superato lo schock della sconfitta nel derby e i 3 punti presi col Palermo hanno dato fiducia anche se rimangono delle perplessità di carattere tattico sulla disposizione in campo del team. Dunque grandi aspettative per questa sfida e soprattutto per il confronto tutto argentino e fantasia  tra Rodrigo Palacio e Erik Lamela.

    Erik Lamela | ©Getty Images
    QUI GENOVA. C’è grande entusiasmo nell’ambiente genoano per una squadra che sembra pian piano trovare la quadratura. Il grifone arriva al match con quasi tutto l’organico a disposizione. Fuori soltanto Kaladze che deve scontare l’ultimo turno di squalifica e Zè Eduardo operato di appendice. Il tecnico dei liguri si affiderà allo stesso modulo della partita di Torino. Un 4-3-1-2 fatto di tanta corsa, piedi buoni e organizzazione tattica. Dainelli e Moretti i centrali con mesto e Antonelli sulle fasce. A centrocampo insieme a capitan Rossi ci saranno Veloso e Seymour con lo spostamento di Merkel sulla trequarti dopo la grande prestazione contro la Vecchia Signora. Sempre in tribuna Kevin Constant dopo un inizio di stagione tutt’altro che brillante. Davanti il solito Palacio vicno a Caracciolo che potrebbe sostituire Jankovic in virtù del gol decisivo dello scorso turno. QUI ROMA. Mentre in Argentina si celebra l’impatto devastante di Lamela co lcampionato italiano a Trigoria è già tempo di calcio giocato. Il calciatore ex River Plate, comunque, dovrebbe essere riconfermato nell’undici titolare anche per le assenze nelle fila romaniste. Luis Enrique, infatti, deve rinunciare all’infortunato di lungo corso Francesco Totti: lo staff medico della Roma non vuole forzare il rientro e dunque il capitano potrebbe tornare addirittura dopo la sosta. Altra defezione è quella di Pjanic: il serbo è alle prese con problemi muscolari che non gli impediscono di giocare, ma potrebbe comunque essere risparmiato per precauzione. A centrocampo sicura la presenza della colonna De Rossi. Si giocano un posto Simplicio e Perrotta al fianco di Gago. Sul versante retroguardia Enrique potrebbe proporre la coppia di centrali argentini Burdisso-Heinze con Josè Angel e Cassetti. Attacco verosimilmente con Osvaldo e Bojan.

  • Roma-Palermo 1-0, le pagelle. Lamela si presenta

    Roma-Palermo 1-0, le pagelle. Lamela si presenta

    La Roma la spunta sul Palermo dopo una partita di grande sofferenza. Gli uomini di Luis Enrique giocano un primo tempo opaco illuminato soltanto dalla perla di Lamela. Nel secondo subiscono la velocità del Palermo e solo la scarsa concretezza sotto porta dei siciliani assegna i tre punti ai giallorossi. La squadra disposta male in difesa. I terzini sono sempre troppo alti e se De Rossi non riesce ad abbassarsi la Roma si ritrova a difendere con una paradossale difesa a due. La pessima prova odierna del centrocampo certamente non supporta la continua situazione di uno contro uno tra difesa giallorossa e attacco rosanero. Il Palermo gioca una buona partita. Difende discretamente ed è normale che conceda occasioni ai giallorossi in possesso di un parco attaccanti di primissimo livello. Con un pò di attenzione, però, potrebbe evitare qualche amnesia in più. Attcca con voglia, ma in modo disordinato. Eppure crea svariate occasioni da gol, anche clamorose, che gli attaccanti in giornata no non riescono a capitalizzare.

    Erik Lamela | ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Stekelenburg 7 La parata su Zahavi nel primo tempo vale come un gol. E’ deciso e pronto nelle uscite e compie altre parate da portiere di altissimo livello. Cassetti 5 Torna da titolare dopo tanto tempo e si vede. Non sfigura nel primo tempo e all’inizio del secondo. Poi complice la stanchezza cala vertiginosamente finendo con svarioni e buchi difensivi. Juan 6,5 Anche lui torna dopo tanto, ma è ineccepibile. Nella difficoltà difensiva della Roma è sempre sicuro e attento. Burdisso 5,5 Partita di sostanza. Non brilla, ma è il solito lottatore grintoso. Spesso deve difendere con l’aiuto del solo Juan. Gara macchiata quando allo scadere lascia Miccoli libero di colpire a rete. J.Angel 5 Il ragazzo è troppo discontinuo. Si assenta dal match per lunghi tratti, poi infuria sulla fascia con belle discese, ma non basta. De Rossi 5,5 Prova sotto la sufficienza. Corre con grinta, ma è pasticcione e qualche volta lezioso. Gago 5 Oggetto misterioso. Non trova la posizione e fa sempre la giocata prudente. A volte sbaglia passaggi semplici e non riesce proprio a mettersi in mostra. Pizarro 5 Vaga senza meta. Impreciso e fuori forma. Ci si chiede perchè il mister non lo sostituisca. Lamela 7,5 Impatto letale con la Serie A. Otto minuti e gol da antologia. Delizia con qualche altra bella giocata che fa capire di che pasta è fatto. Rimane sì un pò fuori dal vivo del gioco, ma è il match winner. Borriello 6 Lotta come un leone. Non perde quasi mai il pallone e sa cosa vuol dire il sacrificio quando arrivano poche palle giocabili. Osvaldo 5,5 Dà il solito grande apporto fisico, ma sbaglia due gol clamorosi. Bojan 6,5 Entra con grande piglio. Salta uomini e tira. Forse poteva giocare qualche minuto in più. Luis Enrique 5,5 La sua squadra non convince. Vince quasi per caso rischiando tantissimo in casa e adotta una disposizione tattica, soprattutto in difesa, che si concilia poco col gioco del calcio cioè la difesa a 2. Tsorvas 6 Non può nulla sul gol. Per il resto il greco si disimpegna bene. Pisano 5,5 Non spinge con continuità e soprattutto senza qualità. Difende in modo approssimativo Silvestre 5,5 Non compie errori marchiani, ma lascia troppa libertà alle punte giallorosse soprattutto nelle due occasioni non capitalizzate di Lamela e Osvaldo. Migliaccio 5,5 Cerca di caricare i compagni, ma non è sempre perfetto nelle chiusure. Tanta grinta, ma anche tanti falli. Balzaretti 5 Prova a spingere, ma non lascia di certo i solchi sulla fascia. Si fa saltare da Osvaldo rischiando di far prendere il gol del ko. Barreto 5,5 Partita anonima. Fa moltissima quantita, ma non sempre è lucido nelle giocate. Della Rocca 5,5 Corre tanto e prova qualche inserimento senza successo. Acquah 6 E’ un pò disordinato, ma dà un bel dinamismo al centrocampo. Qualche volta si propone davanti con passaggi e inserimenti. Zahavi 5,5 Nel complesso la sua prestazione non è brutta: si muove tanto, prova il tiro e cerca i compagni con fortune alterne. Pesa, però, il gol mangiato anche grazie a un super Stekelenburg. Hernandez 5 Dà sempre l’impressione di poter sfondare con la sua velocità e possenza. Qualche volta lo fa, ma poi conclude o stoppa male il pallone. Lo 0 nella casella del Palermo è in buona parte colpa sua. Pinilla 6 Tiene in apprensione la difesa romanista. Non ha grandi occasioni, ma col suo movimento ne crea per i compagni. Miccoli 5,5 Entra e dà subito un altra caratura all’attacco siciliano, ma nonostante provi il tiro un paio di volte da discreta posizione la palla sfila sempre fuori. Al 92′ sbaglia il gol dell’ipotetico pareggio. Mangia 5,5 Nonostante il suo Palermo perda i tre punti non ha assolutamente demeritato. Il probelma è che entrambe le squadre giocano male. Bergonzi 6,5