Tag: luis enrique

  • Rimonta Real sul Barça, El Clasico è Blanco

    Rimonta Real sul Barça, El Clasico è Blanco

    El Clasico va al Real Madrid, le Merengues di Carlo Ancelotti, grazie ad un secondo tempo praticamente perfetto riescono a compiere il  sorpasso sul Barcellona di Luis Enrique che era stato illuso dal vantaggio nei primi minuti siglato da Neymar.

    La sfida tra Real e Barcellona promette sempre spettacolo ed anche quest’anno il match disputatosi al Bernabeu non ha tradito attese ed aspettative e ad uscirne vincitore è stato il tecnico italiano, che dopo lo stentato inizio ha saputo costruire un Real compatto, solido e vincente.

    Per quanto riguarda le formazioni Ancelotti è costretto a rinunciare a Bale e schiera il suo Madrid con un 4-4-2 dove James Rodriguez ed Isco ricoprono i ruoli di esterni con Cristiano Ronaldo e Benzema in attacco.

    Luis Enrique risponde con il 4-3-3 che vede il debutto di Suarez, dopo la squalifica per il morso a Chiellini, nel tridente offensivo, insieme a Messi e Neymar. Mascherano si posiziona al centro della difesa accanto a Pique con Mathieu che si sposta sulla fascia.

    Neanche il tempo di studiarsi che il Barça passa in vantaggio: 4° minuto, lancio di Suarez per Neymar che controlla, e poi entrato in area batte Casillas con un tiro sul palo lungo. La reazione del Real è veemente ed i Blancos impegnano la retroguardia dei blaugrana che tengono ed anzi avrebbero anche la palla per raddoppiare ma Casillas sfodera una gran parata su Messi. Al 35° però il Real trova il gol del pareggio: cross basso di Marcelo, Pique va in scivolata e tocca col braccio, è rigore che Ronaldo trasforma. Si va al riposo sul 1-1.

    La Gioia dei calciatori del Real Madrid
    La Gioia dei calciatori del Real Madrid

    Nella ripresa, parte forte il Real Madrid che dopo 6 minuti trova il vantaggio con Pepe che svetta di testa ed impatta un corner calciato da Kroos. Al 61° pasticcio del Barcellona ed i Blancos ne approfittano subito con una ripartenza micidiale che vede Isco toccare per Cr7 che serve James Rodriguez, il colombiano è geniale nel tocco che permette a Benzema di battere Bravo per il 3-1. Il Barcellona accusa il colpo e sostanzialmente non riesce più a reagire ed i padroni di casa gestiscono sino al fischio finale che fa esplodere di gioia il Bernabeu.

     

     

    REAL MADRID – BARCELLONA 3-1 (4° Neymar (B), 35° rig. Ronaldo (R), 51° Pepe (R), 61° Benzema (R))

    Real Madrid (4-4-2): Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; James Rodriguez, Modric (89° Arbeloa), Kroos, Isco (83° Illarramendi); Benzema (86° Khedira), Cristiano Ronaldo

    Allenatore: Ancelotti.

    Barcellona (4-3-3): Bravo; Mathieu, Mascherano, Pique, Dani Alves; Xavi (60° Rakitic), Busquet, Iniesta (72° Sergi Roberto); Suarez (69° Pedro), Messi, Neymar.

    Allenatore: Luis Enrique.

    Arbitro: Manzano.

    Ammoniti: Messi (B), Neymar (B), Pique (B), Iniesta (B), Carvajal (R), Ronaldo (R).

     

  • Napoli-Barcellona, amichevole di lusso a Ginevra

    Napoli-Barcellona, amichevole di lusso a Ginevra

    Questa sera a Ginevra il Napoli comincia a fare sul serio disputando un’amichevole di grande prestigio contro il Barcellona. Un test importantissimo per gli uomini di Benitez che cominciano ad avvicinarsi a grandi passi al primo impegno ufficiale che vale quasi tutta la stagione ovvero il preliminare di Champions League la cui gara di andata si giocherà il 19 o 20 agosto ed il ritorno il 26 o 27 dello stesso mese.

    Per i partenopei una partita decisamente più probante rispetto alla sfida con il Paok Salonicco giocata al San Paolo quattro giorni fa e vinta per 2 a 0 con le reti di Callejon e Radosevic.

    Sarà anche l’occasione per cercare di cancellare la tremenda Manita incassata tre anni fa con i Blaugrana che si imposero per 5-0 con la doppietta di Messi e le reti di Pedro, Keita e Fabregas. Leo Messi però questa sera non ci sarà, Luis Enrique dovrà fare a meno della Pulce che è rientrata da poco dalle vacanze dopo il mondiale che lo ha visto arrivare al secondo posto.

    Gonzalo Higuain
    Gonzalo Higuain

    In quella sfida del 2011 tra gli azzurri c’era Edinson Cavani che fu autore di uno splendido gol in rovesciata annullato però per fuorigioco, adesso a guidare l’attacco del Napoli ci sarà Gonzalo Higuain che in una intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” ha voluto dire la sua sulle voci circolate nel periodo del Mondiale su un suo possibile passaggio proprio nella compagine catalana:

    Io non ho mai affrontato quest’argomento, ho sempre detto la verità. E, cioè, che avrei voluto pensare soltanto al Mondiale e che poi sarei ritornato a Napoli. Dunque, ero tranquillo, non avevo nulla da temere, perché non c’era nulla da commentare. Se Messi ha detto certe cose, posso soltanto esserne lusingato. Io credo che a tutti i giocatori piacerebbe giocare al fianco di un grande campione. Ma ciò non vuol dire che uno voglia andare via.

    Dunque un Pipita carico e pronto a far bene in questa sfida di grande prestigio, che anche se è solo un’amichevole, anche se molto probabilmente partirà inizialmente dalla panchina.

    NAPOLI – BARCELLONA le Probabili Formazioni

    NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Inler, Jorginho; Mertens, Hamsik, Callejon; Michu.

    A disposizione: Andujar, Colombo, Mesto, Zuniga, Britos, Luperto, Gargano, Dzemaili, Insigne, Vargas, Zapata, Higuain.

    Allenatore: Rafa Benitez.

    BARCELLONA (4-3-2-1): Ter Stegen; Montoya, Bartra, Piqué, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Sergi Roberto; Adama Traorè, Iniesta; Pedro.

    A disposizione: Bravo, Rafinha, Edgar Lé, El Haddadi, Bagnack, Samper, Halilovic, Deulofeu, Sandro, Masip.

    Allenatore: Luis Enrique.

     

  • Roma, Zeman come Luis Enrique. E intanto Montella…

    Roma, Zeman come Luis Enrique. E intanto Montella…

    Dopo dodici giornate in casa Roma iniziano i calcoli tra questa stagione targata Zeman e quella precedente di Luis Enrique. Risultato? Non è cambiato nulla! Diciassette i punti conquistati dal boemo, così come quelli conquistati dallo spagnolo alla dodicesima giornata del campionato 2011-2012, frutto di 5 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte. L’unica vera novità (ma non è una sorpresa) è il gioco espresso dai due allenatori, che hanno portato una sostanziale differenza nelle statistiche delle reti, anche se la differenza reti è simile (+2 nella gestione attuale, +1 in quella precedente). I tifosi giallorossi non sono soddisfatti del cammino della propria squadra,  illusi durante l’estate di poter lottare per la conquista dello scudetto e ora tornati con i piedi per terra.

    ZEMAN VS LUIS ENRIQUE – I due mister hanno in comune l’approccio offensivo con la quale preparano le proprie squadre. Entrambi amanti del 4-3-3, ma con modi differenti nel cercare la vittoria. Da una parte troviamo lo spagnolo, cresciuto come calciatore nel Gjion, passando per Madrid (sponda merengues) per 5 anni e la consacrazione definitiva arrivata a Barcellona, dove rimase per 8 stagioni. Inizia la carriera da allenatore proprio con i blaugrana, insegnando calcio alla cantera, con ottimi risultati, visti gli ottimi giocatori che, dal 2008 al 2011, sono passati dalla squadra B alla Prima Squadra. Proprio in questi tre anni (anche per obblighi societari), Luis Enrique ha portato avanti e ottimizzato lo stile del “tic-tac“, uno stile di gioco che permette alle sue squadre di avere sempre in mano il pallino del gioco attraverso un lungo possesso palla, fatto di passaggio in orizzontale, alla ricerca dell’errore avversario.

    Zdenek Zeman
    Zeman come Luis Enrique dopo dodici giornate © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Zeman, iniziò la sua carriera come allenatore – giocatore di hockey sul ghiaccio e pallamano, prima di passare al calcio. Nella sua carriera ha girato mezza Italia, esaltandosi nel Foggia dal 1989 al 1994, dove iniziò a farsi conoscere per la sua mentalità prettamente offensiva. Il suo stile di gioco infatti bada poco alla fase difensiva e al possesso palla e più sulle verticalizzazioni che spesso partono dalla coppia difensiva. Lo schema zemaniano permette agli esterni offensivi e ai centrocampisti centrali di inserirsi costantemente in area avversaria per sfruttare i cross dei terzini che spingono fino alla linea di fondo, lasciando però varchi ai contropiedi avversari che si ritrovano spesso a dover superare solo i due difensori centrali.

    PRO E CONTRO – Basterebbe analizzare i gol fatti e subiti per intuire i pro e i contro dei due mister. Con lo spagnolo, dopo dodici gare ci furono 15 gol all’attivo e 14 al passivo, a testimonianza di uno stile più equilibrato con poche occasioni da gol (e spesso imprecisione sotto porta) a favore e a sfavore, mentre quest’anno con il boemo, con lo stesso numero di partite giocate, i gol fatti sono diventati 25 contro le 23 reti subite, classico di mister Zeman, tanto abile a far segnare qualsiasi giocatore d’attacco, quanto rivedibile in fase difensiva.

    Resta da valutare la posizione del pubblico romanista. Meglio un gioco alla Luis Enrique o alla Zeman? Con quest’ultimo capace di regalare vittorie importanti, come quella a San Siro, e successivamente farsi rimontare (a causa del suo credo offensivo) della partite dominate per gran parte della gare e in vantaggio di due reti.

    LA SOCIETA’ – Il club giallorosso non è chiaramente soddisfatto del boemo, anche se le voci di un possibile esonero sembrano poco credibili, vista anche la fiducia data lo scorso anno al tecnico spagnolo. Certo, rimane un po l’amaro in bocca per società, tifosi e dirigenza per aver perso un allenatore come Montella per la poca esperienze e aver affidato la squadra a due tecnici che non sono riusciti a tirar fuori il meglio dai propri giocatori. Intanto l’aeroplanino vola con la Fiorentina (dopo un’ottima stagione a Catania) e viene considerato uno degli allenatori emergenti del calcio italiano per il gioco espresso e per i risultati ottenuti in Sicilia e per il momento in Toscana (tanto da essere già accostato alla panchina del Milan). Per la Roma invece, solo delusioni.

  • Calciomercato Roma, Sabatini si muove per Rolando

    Calciomercato Roma, Sabatini si muove per Rolando

    Chiusa la stagione con una posizione di classifica che sa di fallimento, e con i tanti cari saluti a Luis Enrique, la Roma si rituffa con anticipo sul mercato, cercando di far ripartire un ‘progetto’ che ancora non ha mostrato i suoi frutti come molti speravano. In attesa di avere la conferma dell’ingaggio, e del ritorno dell’aeroplanino Vincenzo Montella come nuovo allenatore sulla panchina della Roma, la società proprio attraverso Sabatini sta iniziando a piazzare i primi colpi del prossimo mercato estivo. Destino particolare quello di Montella che dopo aver ‘assaggiato’ la panchina giallorossa, ha ottenuto il record di punti (quota 51) con il Catania, riconquistandosi il diritto a tornare a Roma con i risultati a parlare al posto suo. Il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini, apprezzatissimo nel suo lavoro è volato ieri mattina in Portogallo, a Lisbona per iniziare le grandi manovre in entrata.

    Rolando Fonseca © MIGUEL RIOPA AFP

    ROLANDO– L’obiettivo primario è il nazionale lusitano Rolando 27enne in forza al Porto, con un costo del cartellino che si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro. Proprio la difesa è stata in questa stagione il punto debole della squadra giallorossa, che ha palesato con l’infortunio di Burdisso una fragilità imbarazzante, con Kjaer troppo spesso capro espiatorio di un reparto arretrato inguardabile. Con il recupero dell’argentino ex Inter, e magari l’innesto di un top player come Rolando, Sabatini piazzerebbe un bel colpo. Oltre al centrale del Porto, il direttore sportivo giallorosso potrebbe puntare gli occhi anche su Ezequiel Garay, difensore argentino classe 1986 che gioca nel Benfica, eterna promessa ancora inesplosa dopo una breve parentesi nel Real Madrid. Garay sembra essere più una seconda scelta o meglio un’alternativa su cui puntare nel caso ci fosse l’impossibilità di arrivare a prendere Rolando.

    BALDINI– Sabatini prima di mettere a segno i primi colpi, deve attendere l’ok di Franco Baldini, volato direttamente negli Stati Uniti a Boston da Pallotta, per fare il punto della situazione e stabilire le prossime strategie della società. Bisognerà capire quanto gli azionisti americani vorranno investire per il prossimo mercato estivo, cercando di dotare il dirigente giallorosso di un budget adeguato a rinforzare o ripuntellare la rosa con almeno un innesto importante per reparto. Sabatini infatti si dovrebbe orientare oltre che per un gran rinforzo in difesa, anche per l’inserimento di un centrocampista di qualità e che possa recuperare molti palloni (con Fernando e Asamoah in pole), e l’obiettivo concreto di strappare l’attaccante argentino Palacio al Genoa di Preziosi.

    CENTROCAMPO- In mediana oltre alla sfida per Asamoah aperta con la Juventus che oltre a Verratti dal Pescara vuole strappare all’Udinese il centrocampista ghanese, la Roma potrebbe essere interessata (su consiglio del manager di Gago Marcelo Lombilla) al giovane argentino Manuel Lanzini 19enne, in prestito alla Fluminense, in possesso di passaporto italiano, e con il cartellino in mano al River Plate, società con la quale la Roma sembra avere un ottimo rapporto, e una corsia preferenziale dopo l’affare Erik Lamela chiuso meno di un anno fa. Insomma in attesa di vedere tornare a volare l’aeroplanino Montella da Catania a Roma, la dirigenza sembra avere le idee molto chiare, e l’immobilismo sul mercato è una parola non contemplata da Sabatini e Baldini.

  • Luis Enrique addio Roma. Montella favorito su Villas Boas

    Luis Enrique addio Roma. Montella favorito su Villas Boas

    L’addio era nell’aria, ma l’ufficialità si è avuta solo ieri, con lo stesso Luis Enrique che ha salutato la squadra sul campo di Trigoria dopo l’allenamento, anche se condurrà la Roma nell’ultima gara di campionato contro il Cesena. Nella prossima stagione, dunque, il tecnico asturiano non siederà più sulla panchina giallorossa, e ne ha spiegato lui stesso i motivi, parlando con chiarezza alla squadra riunita al centro del campo di allenamento: un discorso durato circa dieci minuti, in cui si è assunto le colpe del fallimento di questa stagione, ritenendo di non aver dato il 100 % per valorizzare la squadra, considerando questa esperienza come “una sconfitta, ma non me la prendo con nessuno”.

    Eppure, l’addio del tecnico non può essere ricondotto a pressioni negative da parte dei vertici societari che, anzi, fino all’ultimo hanno difeso la loro scelta, con lo stesso Franco Baldini che – durante una contestazione all’Olimpico – aveva lasciato intendere in maniera provocatoria che, se fosse andato via Luis Enrique, avrebbe lasciato la Roma anche lui stesso. Una delusione, dunque, per lo stesso Baldini che ha osservato da una delle terrazze che dominano il campo di allenamento il saluto del tecnico spagnolo, anche se il d.g. romanista si è affrettato a ribadire che, nonostante tutto, “il progetto Roma non è assolutamente fallito anche perchè aveva come obiettivo proporre un certo tipo di gioco, che in alcune gare della stagione la squadra ha saputo mostrare”.

    Luis Enrique, dunque, dopo l’ultima di campionato tornerà con tutta probabilità ad allenare in Spagna, mentre la Roma dovrà trovare al più presto un successore, che sia in grado di restituire stimoli alla squadra e di condurla ai risultati che quest’anno non sono giunti: in pole position nella “volata panchina” potrebbe esserci, pertanto, un tecnico che – a differenza di Enrique, esordiente in serie A e non abituato alle pressioni del nostro calcio – conosce bene il campionato ed, in particolare, la piazza romanista e le sue esigenze.

    Luis Enrique | © AFP/GettyImages

    Il nome in questione è quello dell’ex aeroplanino Vincenzo Montella, attaccante della Roma scudettata di Capello, allenatore-traghettatore del post-Ranieri lo scorso anno, e tecnico rivelazione della stagione con il Catania, cui ha saputo conferire un ottimo gioco, ammirato da tutti ed in grado di valorizzare al massimo i talenti a sua disposizione, oltre che risultati importanti, che hanno condotto la squadra etnea ad una salvezza più che serena.

    Il Catania, però, secondo quanto espresso dallo stesso presidente Pulvirenti, non pare così intenzionato a lasciarsi scappare il tecnico campano, soprattutto alla luce del fatto che lo lega al club rossoazzurro un altro anno di contratto: pertanto, tutte gli accostamenti di Montella alla Roma, secondo il presidente catanese, sarebbero “solo chiacchiere”.

    L’alternativa, in caso di mancato approdo di Montella, potrebbe essere il portoghese Villas Boas, soprannominato Special Two: sulla questione, il suo manager Carlo Goncalves si è definito possibilista, anche se ha preferito rimandare eventuali dichiarazioni al termine del campionato, affermando che “solo dopo la fine del campionato prenderemo in considerazione le varie offerte che arriveranno”.

    L’ambiente giallorosso, però, sembra reagire in maniera molto fredda alla soluzione portoghese sulla panchina, preferendogli nettamente Vincenzo Montella: un modo per dire che il tempo degli “esperimenti” è finito.

  • Roma, torna Montella? Aeroplanino alternativa a Villas Boas

    Roma, torna Montella? Aeroplanino alternativa a Villas Boas

    Montella Roma , un binomio pronto a tornare in auge. Scaricato al termine della scorsa stagione, l’Aeroplanino è volato a Catania, accettando la corte del duo Pulvirenti-Lo Monaco. Dopo 12 mesi ha reso grande gli etnei, portandoli a sognare un piazzamento in Europa ad aprile inoltrato. Non meno di una settimana fa è stato il “killer” dei giallorossi, estromettendoli di fatto dalle competizioni europee (avvenimento che nella capitale non accadeva da 15 anni). Ha anche accelerato il processo attraverso il quale Luis Enrique ha preso consapevolezza della volontà di lasciare già da domenica prossima, certificando così il fallimento di un progetto che aveva fatto sognare i tifosi della Magica. Montella però dovrà superare la temibile concorrenza di Villas Boas.

    PREDESTINATO – A volte il destino appare già come un libro scritto dove vige il divieto di utilizzare qualsiasi oggetto che abbia qualche similitudine con una gomma. Nove anni nella capitale, 194 presenze con la maglia della Roma, 83 reti segnate sotto la curva giallorossa. Pochi giorni dopo il ritiro di nuovo in campo, stavolta come tecnico dei Giovanissimi, sempre all’ombra del Colosseo. La promozione in Prima squadra nella stagione 2010-2011, un piazzamento in Europa League che può valere tanto e non valer nulla. La nuova proprietà americana propende più per la seconda ipotesi, salvo poi ricredersi con un anno di ritardo.

    vincenzo montella | © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    CATANIA – Lo sbarco in Sicilia viene visto con diffidenza dai critici. Ben presto però Montella riuscirà a convincere anche i più scettici riguardo le sue qualità. Spinge il Catania ben oltre le aspettative di inizio stagione, stupendo gli stessi dirigenti siciliani. Oltre ai risultati arriva anche il bel gioco, che fanno della squadra etnea una delle più belle sorprese di quest’anno. Il ds Lo Monaco non è intenzionato a perdere il suo tecnico già da quest’estate. Difficilmente però è ipotizzabile un rifiuto da parte dell’ex giallorosso qualora arrivasse una chiamata dalla sua vecchia società.

    VILLAS BOAS – L’Aeroplanino dovrà vincere la concorrenza di un altro allenatore accostato negli ultimi giorni alla panchina della Roma, ovvero il portoghese Andre Villas Boas. L’ex tecnico di Chelsea e Porto godrebbe infatti della stima del direttore generale Franco Baldini, che lo avrebbe già voluto la scorsa estate, salvo desistere a causa della costosa penale da pagare al club lusitano. Secondo quanto riportato dal sito Sportmediaset le quotazioni del portoghese sarebbero in forte ribasso, mentre prenderebbero decisamente quota quelle di Montella Roma. Destino già scritto?

  • Roma – Catania, ultima chance per Luis Enrique

    Roma – Catania, ultima chance per Luis Enrique

    Roma Catania, anticipo della 37^ giornata di campionato, non sarà solo una semplice partita di fine stagione, sarà anche l’ultima spiaggia per il tecnico giallorosso Luis Enrique. L’ultima possibilità, l’ultima chiamata.

    Il tecnico asturiano, non ha convinto totalmente la dirigenza giallorossa e tantomeno i tifosi. Stasera alle ore 20:45 la Roma ospiterà il Catania dell’ ex Vincenzo Montella, tra l’ altro indiziato numero uno per la panchina dell’anno prossimo. Luis Enrique dovrà rinunciare a diversi infortunati e squalificati. In porta fiducia a Curci. Piena emergenza in difesa, quindi spazio ad una vera e propria rivoluzione. De Rossi e Heinze giocheranno in posizione centrale, mentre Taddei e Marquinho ricopriranno il ruolo di laterali bassi. A centrocampo spazio a Simplicio dal 1′ minuto. In attacco, Totti agirà a sostegno dei due rientranti Lamela e Osvaldo.

    Il Catania di Vincenzo Montella, ancora in gioco per un posto in Europa League, non adotterà di certo una politica rinunciataria. Dopo il passo falso interno contro il Bologna di mercoledi sera, gli etnei proveranno a strappar via i tre punti alla compagine giallorossa. Solito e collaudatissimo 4-3-3 per Montella. In porta Carrizo, in difesa ritorna Legrottaglie ma si ferma Spolli per squalifica, quindi spazio a Bellusci dal 1′. A centrocampo confermatissimi Izco-Lodi-Almiron, con quest’ ultimo leggermente acciaccato. In attacco Barrientos, al ritorno dalla squalifica, giocherà a supporto di Gomez e Bergessio.

    Luis Enrique © Marco Luzzani/Getty Images

    Roma Catania sarà dunque l’ultimo banco di prova per il tecnico giallorosso, ma anche un’ ottima vetrina per il tecnico etneo. L’ex bomber capitolino, potrebbe convincere la dirigenza giallorossa a puntare nuovamente su di lui per la prossima stagione, dopo l’annata semi-disastrosa appena trascorsa con Luis Enrique. Montella, dal canto suo, ha giurato fedeltà ai rossoazzurri, affermando che il suo futuro è e sarà Catania, a meno che non sia la dirigenza etnea a dire addio al suo attuale tecnico. Forse i dirigenti della Roma si staranno mangiando le mani…

    Ecco le probabili formazioni:

    Roma (4-3-1-2): Curci; Taddei, De Rossi, Heinze, Marquinho; Pjanic, Simplicio, Gago; Totti; Lamela, Osvaldo
    Panchina: Lobont, Greco, Kjaer, Tallo, Perrotta, Borini, Bojan. All.: Luis Enrique

    Catania (4-3-3): Carrizo; Motta, Bellusci, Legrottaglie, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Bergessio, Barrientos.
    Panchina: Terracciano, Capuano, Ricchiuti, Seymour, Lanzafame, Catellani, Ebagua. All.: Montella

  • Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    L’avventura di Luis Enrique alla Roma è ormai agli sgoccioli. Nonostante la sconfitta dell’Inter ieri sera in quel di Parma lasci qualche flebile possibilità di raggiungere la qualificazione in Europa League, il futuro del tecnico asturiano è lontano dalla città eterna. L’ex allenatore della “Primavera” blaugrana vede fallire così il progetto tecnico dopo appena 12 mesi dal suo arrivo in Italia. Le parole di Walter Sabatini al termine del match di Verona non lasciano spazio a particolari interpretazioni filosofiche. Luis Enrique è un allenatore diverso. Diverso nell’accogliere le risposte che arrivano dallo stadio, diverso nelle scelte conseguenti. Senza mai perdere di vista la dote che più lo contraddistingue: la sincerità.

     

    A Roma già si discute intorno alla figura del prossimo tecnico giallorosso. Dal sogno Guardiola al più realistico Villas Boas. Al momento l’ex allenatore di Porto e Chelsea è in pole position per la panchina della “Magica” nella stagione 2012-2013.

    O BOLA – Secondo le ultime indiscrezioni del quotidiano portoghese O Bola, Villas Boas avrebbe già firmato un pre-accordo con il responsabile dell’area tecnica giallorossa Franco Baldini nelle scorse settimane, quando si era ormai consumata la frattura tra Luis Enrique e l’ambiente Roma. Voce confermata anche da fonti vicine all’amministrazione del club capitolino, come riporta questa mattina il Messaggero.

    andre villas boas | © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    IL CREDO – L’arrivo di Villas Boas sulla panchina giallorossa non significa per forza partire da zero, anzi. Non meno di 12 mesi fa il tecnico asturiano era arrivato a Roma con l’idea tattica del Barcellona. Poco dopo però Luis aveva dovuto rinunciarci, optando per un più italiano 4-3-1-2. Con l’avvento dell’ex tecnico di Porto e Chelsea si ritornerà all’idea originale, quel 4-3-3 di origini sacchiane che ha permesso all’ex collaboratore di Mourinho di trionfare la scorsa stagione con la squadra portoghese, conquistando un memorabile triplete e superando lo stesso “maestro”.

    ESPERIENZA CHELSEA – Quando davanti a lui sembravano aprirsi le porte di una grande carriera, ecco che arrivo la brusca fermata di Londra. Al Chelsea Villas Boas viene risucchiato dai big Blues, diventando tanto piccolo quanto di peso all’intero ambiente londinese. La domanda che i tifosi giallorossi si pongono è questa: riuscirà il tecnico portoghese ad affrontare la personalità dello spogliatoio Roma e la l’intransigente piazza capitolina?

  • Il Napoli vede la Champions, Roma la saluta

    Il Napoli vede la Champions, Roma la saluta

    Gli anticipi di ieri della 36 giornata di Serie A hanno visto la comoda vittoria del Napoli sul Palermo per 2-0 (Cavani e Hamsik nel primo tempo), mentre nel pomeriggio il pareggio per 0-0 tra Chievo e Roma, che di fatto ha escluso i giallorossi dalla lotta per l’Europa.

    In casa azzurra non sono mancate comunque le polemiche. Fa ancora discutere infatti il rigore assegnato dall’arbitro De Marco con cui i partenopei hanno sbloccato l’incontro. Non dorme sonni tranquilli nemmeno Mazzarri, che ancora una volta ha escluso dall’undici titolare l’idolo di casa Lavezzi, accolto da una standing ovation al momento del suo ingresso in campo al posto di un ottimo Pandev.

    RIGORE GENEROSO – Su Napoli Palermo incide e non poco il rigore generosissimo fischiato da De Marco per un fallo di mani in area del difensore rosanero Milanovic su tiro di Pandev. Decisione che fa imbestialire la panchina dei siciliani e la moviola mostra chiaramente come il pallone sbatta prima sulla gamba del centrale difensivo e poi finisca sul braccio. A fine partita Bortolo Mutti si presenta in conferenza stampa piuttosto deluso per l’arbitraggio del direttore di gara, chiedendo più rispetto per il Palermo e i suoi uomini.

    napoli-palermo | © Tullio M.Puglia/Getty Images

    BRAVO PANDEV – Il macedone si sta rivelando come l’uomo in più del Napoli in questo finale di stagione. Da giocatore spaesato e involuto dell’inizio di stagione, Pandev ha trovato finalmente la sua dimensione. Ieri è stato decisivo sia in occasione del rigore che nell’assist del 2-0 che ha permesso ad Hamsik di realizzare il suo sesto gol ai rosanero.

    LAVEZZI GIÙ’ – Per un Pandev che sale c’è un Lavezzi che scende. Negli ultimi incontri infatti Mazzarri ha deciso di escludere il Pocho dalla formazione titolare, preferendogli  l’ex nerazzurro che offre maggiori garanzie in fase difensiva, rendendo la squadra partenopea più equilibrata. Il pubblico però non ha apprezzato la scelta del tecnico livornese, e l’ha fatto capire quando a 15′ minuti dal termine della partita l’argentino è entrato in campo. I maligni insinuano che il futuro di Lavezzi sia lontano dalla città partenopea. Per lui già da tempo ormai si è mossa l’Inter di Massimo Moratti.

    ADDIO EUROPA – Ben altri problemi a Roma, dove ormai anche la partecipazione alla prossima Europa League sembra essere svanita sul pantano di Verona. Un pareggio che non può sorridere ai giallorossi, fermi a quota 52 punti, distanti 3 punti dal trenino composto da Lazio, Udinese e Inter che hanno ancora una partita da recuperare. E quando mancano soltanto due match alla fine del campionato la situazione è palesemente drammatica.

    LUIS LASCIA? – Il tecnico spagnolo dice di aver deciso già da tempo quale sarà il suo prossimo futuro. I recenti striscioni dell’Olimpico non hanno di certo aiutato psicologicamente Luis Enrique, pronto a lasciare la capitale al termine della stagione. Non prima di un chiarimento con la stessa dirigenza giallorossa. Si discuteranno tabelle, forma fisica, numeri, e quant’altro. Le soluzioni però non arriveranno dall’asturiano, per quelle occorrerà un nuovo tecnico, e forse un nuovo progetto.

    VIDEO NAPOLI – PALERMO 2-0
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    VIDEO CHIEVO – ROMA 0-0
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  • Chievo – Roma, ultima chiamata per la Champions

    Chievo – Roma, ultima chiamata per la Champions

    Ultima chiamata Champions/Europa League per la Roma che stasera nel primo anticipo del martedì sarà ospite di un Chievo che ha raggiunto praticamente l’obiettivo di inizio stagione, la permanenza in Serie A. Basta infatti solo un punto ai clivensi per ottenere l’aritmetica salvezza, la squadra di Di Carlo ha lavorato sodo durante l’anno per raggiungere il traguardo prima possibile per poi affrontare gli ultimi impegni di campionato con tranquillità e senza patemi d’animo.

    Si respira tutt’altra aria invece in casa giallorossa, dopo le pesantissime sconfitte contro Juventus e Fiorentina e il pareggio acciuffato in extremis contro il Napoli la piazza ha perso la pazienza nei confronti della società e del tecnico Luis Enrique. La tifoseria, dopo aver sostenuto il tecnico asturiano anche nei momenti più difficili, ha scelto la via della contestazione nei confronti di “Lucho” imputandogli scelte discutibili nel momento topico della stagione, come l’esclusione a sorpresa di Francesco Totti dall’undici titolare nella gara contro la Juve e l’abbassamento di Daniele De Rossi sulla linea dei difensori.

    Al momento, a 3 giornate dalla fine, la Roma è fuori dalle competizioni europee per la prossima stagione, sia la zona Champions che quella Europa League sono distanti 4 punti dal momento che 4 squadre, Napoli, Inter, Udinese e Lazio, sono tutte a quota 55. Inutile dire che l’imperativo dei capitolini per rimanere in corsa è la vittoria, ma questa da sola potrebbe non bastare perchè per continuare ad alimentare il sogno europeo ed evitare un fallimento certo è necessario sperare nei passi falsi delle rivali.

    Totti e Luis Enrique © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Per quanto riguarda le formazioni, Di Carlo, che dovrà rinunciare al lungodegente Moscardelli e a Dainelli e Thereau, manda in campo un Chievo schierato secondo il solito 4-3-1-2 con Sardo che dovrebbe essere preferito sulla corsia di destra a Nicolas Frey e Jokic a Dramè sul fronte opposto; in mezzo Cesare e Acerbi formeranno la coppia dei centrali davanti a Sorrentino, in mediana vertice basso del rombo il pilastro Bradley, grande stagione la sua, con Cruzado che sarà quello alto; gli interni di centrocampo saranno Hetemaj e Vacek con Pellissier e Paloschi davanti pronti a far male alla retroguardia giallorossa.

    Modulo speculare per Luis Enrique che non potrà contare su Stekelenburg ancora infortunato e su Osvaldo e Lamela squalificati (entrambi hanno ancora una giornata da scontare). Quindi Lobont dovrebbe essere preferito ancora una volta a Curci nel ruolo di portiere, Taddei prenderà il posto di Rosi, lasciato a Roma per infortunio, sulla fascia con la conferma di Josè Angel su quella opposta; Kjaer affiancherà Heinze al centro della difesa con De Rossi che torna nel suo ruolo di centrocampista, il biondo di Ostia avrà al suo fianco Pjanic e il giovane Marquinho che sta ritagliandosi il suo spazio con prestazioni convincenti con Gago che si accomoderà in panchina; in avanti Totti agirà alle spalle di Borini e Bojan che avranno il compito di trascinare la squadra al successo e rimanere aggrappati al treno europeo.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO – ROMA

    CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Cesar, Acerbi, Jokic; Vacek, Bradley, Hetemaj; Cruzado; Pellissier, Paloschi.
    Panchina: Puggioni, Frey, Morero, Rigoni, Luciano, Sammarco, Uribe.
    Allenatore: Di Carlo.

    ROMA (4-3-1-2): Lobont; Taddei, Kjaer, Heinze, Taddei; Pjanic, De Rossi, Marquinho; Totti; Borini, Bojan.
    Panchina: Curci, Cicinho, Gago, Greco, Simplicio, Tallo, Piscitella.
    Allenatore: Luis Enrique.